Il rapporto cliente- serraturiere in situazioni di emergenza

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Il rapporto cliente- serraturiere in situazioni di emergenza
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Il rapporto cliente- serraturiere in situazioni di emergenza
di Adalberto Biasiotti - Ferramenta 2000 - Novembre 2011
Nel programma annuale di formazione dei serraturieri, l'ultimo incontro, a novembre 2011, è
stato dedicato ad un tema particolarmente critico.
Sovente i serraturieri sono chiamati ad intervenire presso l'abitazione di un cittadino, che per
vari motivi non riesce più ad aprire la porta della sua abitazione. Sono situazioni
estremamente delicate, perchè il cliente è sotto forte tensione emotiva; il serraturiere che
interviene è sottoposto a una duplice pressione:
-dal lato vi è l'impegno nell'effettuare un lavoro rapido e pulito, dall'altro egli deve tenere a
bada una cliente sovreccitato.
L'argomento ha evidentemente attirato l'interesse di molti soci e non soci, e la sala era
praticamente piena.
Ai partecipanti è stato distribuito un testo assai articolato, nel quale sono state illustrate le
modalità di natura procedurale, legale ed economica, legate all'intervento, con suggerimenti in
merito all'utilizzo di tecniche di apertura forzosa o no, come ad esempio l'utilizzo di
grimaldelli.
In chiusura del documento, l'estensore ha raccolto, mediante interviste condotte in
precedenza, una certo numero di esperienze dal campo, alcune delle quali sono veramente
sorprendenti.
Dall'intero documento estraiamo questa parte, che siamo certi sarà di vivo interesse per tutti i
lettori.
Il console sudamericano
Un tecnico di pronto intervento per la apertura di serrature e casseforti viene chiamato con
urgenza dal direttore di un grande albergo romano. Il direttore, con tono affannato, gli segnala
che un loro importante cliente, un console di un paese del Sudamerica, sta per partire per
ritornare nella sua nazione, ma la cassaforte dell'albergo, nella quale sono custoditi importanti
documenti governativi, è bloccata.
Il direttore, che pure possiede il codice di emergenza per l'apertura, non riesce ad aprire lo
sportello. La situazione è drammatica, perché il tempo a disposizione per raggiungere
l'aeroporto si sta riducendo rapidamente.
Il tecnico si muove con sollecitudine, parcheggia la macchina in sosta vietata e raggiunge il
direttore dell'albergo. Insieme si recano nella camera dell'albergo, dove il console è
agitatissimo.
Il tecnico prova digitare il codice impostato dal cliente e il codice di emergenza, ma lo
sportello non si apre. Il tecnico tuttavia si rende conto che i catenacci sembra si muovano,
azionati dal motore elettrico, ma non riescono ad arretrare fino in fondo, permettendo quindi
l'apertura della porta.
Nel frattempo il console, oltremodo agitato, sta a ridosso del tecnico, che sta lavorando,
rammentandogli che all'interno della cassaforte si trovano riservatissimi documenti
governativi, che lui non deve assolutamente vedere. Egli deve soltanto socchiudere lo
sportello, e dopo il console provvederà ad aprire del tutto lo sportello e prelevare questi
documenti.
La tensione cresce a vista d'occhio ed il tecnico continua a cercare di aprire lo sportello. Ad
un tratto, lo sportello si spalanca di colpo, per una pressione proveniente dall'interno: si tratta
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di una bambola gonfiabile, non sgonfiata a sufficienza, che era stata pigiata all'interno della
cassaforte e che impediva il regolare funzionamento dei catenacci!
I ladri che non rubano
Questa situazione è stata vissuta da me personalmente, perché una signora, abitante in una
città dell'Emilia, mi telefonò dopo aver assistito ad una trasmissione televisiva, nella quale
avevo parlato di chiavi e serrature. Non so come abbia fatto la signora ad avere il mio numero
di cellulare, ma essa mi segnalò un grave problema, che lei viveva da qualche tempo.
Nonostante avesse installato una serratura di ottima qualità, o almeno così era stata qualificata
dal tecnico che l'aveva installata, essa era certa che qualcuno avesse realizzato dei duplicati
abusivi della chiave, o avesse dei grimaldelli che permettevano di aprire la serratura.
Questo ignoto si introduceva nella sua abitazione, in sua assenza, spostava degli oggetti
all'interno della casa, anche senza nulla asportare. La signora era certa di quanto dichiarava,
perchè riferiva che, ad esempio, era uscita di casa lasciando alcuni oggetti sul tavolo e, al suo
ritorno, gli oggetti erano stati spostati.
Chiesi alla signora che tipo di serratura avesse installato e la serratura era di eccellente qualità
e dotata di una chiave a duplicazione protetta.
Inesperto della faccenda, le suggerii comunque di cambiare ancora una volta la serratura,
prendendo ogni precauzione perchè le chiavi in dotazione le fossero consegnate
personalmente in busta sigillata, in modo da essere certi che nessuno avesse potuto farne in
precedenza una copia abusiva.
La signora seguì mio consiglio, ma dopo un paio di mesi mi telefonò, segnando che la
situazione continuava a verificarsi.
A questo punto scambiai qualche parola con serraturieri operanti sul campo, per sapere se ad
essi risultavano casi similari. Con mia grande sorpresa scoprii che situazioni del genere erano
relativamente frequenti e quasi ogni serraturiere da me intervistato dichiarò di avere almeno
una o due esperienze dirette di casi similari.
Allora ho parlato con uno psicologo, che mi ha spiegato che ci si trova davanti a una
particolare turba psichica, alla quale non si può certamente porre rimedio cambiando le
serrature, ma attivando un intervento correttivo, condotto da uno psicologo. Il problema alla
base di questa situazione sta nel fatto che la persona, affetta da questa turba psichica, nega
risolutamente di essere vittima di questo turbamento, e pertanto non accetta di sottoporsi ad
alcun protocollo terapeutico.
In questi casi, purtroppo non c'è nulla da fare!
La chiave smarrita
Un tecnico di pronto intervento riceve una chiamata da una signora, che ha dichiarato di avere
smarrito la chiave della propria abitazione e desidera un intervento urgente per aprire la porta.
Il tecnico si reca sul posto e, prima di procedere all'apertura, prende tutte le ragionevoli
precauzioni, per accertarsi che la signora in questione fosse veramente domiciliata in questo
appartamento. La signora esibisce la carta d'identità, che identifica correttamente la via, il
numero civico ed anche l'interno. Tuttavia il tecnico ha ancora qualche dubbio che viene però
risolto, quando una anziana signora, che abita sullo stesso pianerottolo, si affaccia per vedere
che cosa stava accadendo. Il tecnico interpella allora la vicina, chiedendo conferma esplicita
del fatto che la signora che ha richiesto l'intervento abitasse proprio lì. La signora conferma ed
allora il tecnico provvede all'apertura.
La signora paga l'intervento ed il tecnico si allontana.
Dopo qualche tempo il tecnico riceve una citazione in giudizio, per aver aperto illecitamente
la porta di un appartamento, consentendo alla signora in questione di sottrarre tutti i beni che
si trovavano all'interno, mobili compresi.
Il tecnico viene così a sapere che un paio di giorni prima il tribunale aveva emesso una
sentenza, nella quale si dichiarava la separazione per colpa della moglie, e pertanto essa non
poteva più accedere all'appartamento. Il marito aveva provveduto a sostituire la serratura di
casa, proprio per impedire alla moglie di entrare. La signora, approfittando del fatto che i suoi
documenti ancora riportavano il precedente domicilio, ha tratto in inganno il tecnico e si è
impadronita di tutto ciò che si trovava all'interno dell'appartamento.
Fortunatamente il tecnico, avendo potuto dimostrare la sua completa buona fede ed il fatto di
essersi comportato con la appropriata diligenza, effettuando verifiche incrociate, prima di
procedere l'apertura, è riuscito, se pure con qualche difficoltà e con alcune spese legali, a
dimostrare la sua assoluta mancanza di responsabilità, avendo operato con diligenza e
prudenza.
Bisogna aprire prima delle 7 !
Un serraturiere, in turno di reperibilità notturna, alle tre del mattino riceve una chiamata sul
telefono cellulare, acceso ventiquattr'ore. Lo chiama un potenziale cliente, che insolitamente,
è rimasto chiuso all'interno della sua abitazione ed ha bisogno di soccorso. Il serraturiere,
essendo l'orario così tardo, chiede se non è possibile attendere la mattina per fare l'intervento.
Giova rilevare che spesso l'intervento di emergenza è per entrare in casa, e non per uscire. Il
cliente è estremamente insistente, si dichiara disposto a pagare qualsiasi cifra pur di avere un
intervento rapidissimo, e comunque assolutamente prima delle ore 7.
A questo punto il serraturiere non può esimersi dal rivestirsi e recarsi sul posto, che oltretutto
si trova ad una certa distanza dalla sua abitazione.
Giunto sul posto il problema si pone in questi termini:
- la porta è chiusa da una serratura a doppia mappa. Il cliente è chiuso all'interno
dell'abitazione, e non riesce a fare ruotare la chiave nella serratura. Con ogni probabilità si
tratta di un salto di mandata.
A questo punto il serraturiere chiede di far scorrere la chiave sotto la porta, in maniera che la
possa recuperare dall'esterno. La recupera e, a questo punto, l'intervento è relativamente
rapido.
Non appena aperta la porta il cliente finalmente si rasserena e mentre il serraturiere compila
la bolla di intervento, cerca di capire come mai vi fosse tanta urgenza per questa apertura.
Mentre stanno parlando, si avvicina una giovane signora, che assiste senza parlare allo
scambio di parole fra serraturiere e cliente. Alla fine salta fuori che il giovane che ha
effettuato la chiamata è l'amante della signora; egli doveva assolutamente abbandonare la
abitazione entro le sette del mattino, quando il marito, in turno di lavoro notturno, sarebbe
rientrato a casa!
La abitazione della bella signora
Sono le tre del pomeriggio di un sabato.
Il serraturiere, in turno di reperibilità, riceve una richiesta urgente di intervento presso la
abitazione di un cliente. Sembra che la serratura presenti qualche difficoltà di azionamento. Il
serraturiere è in difficoltà, perché proprio quel sabato è particolarmente impegnato con il
proprio nipote, che sta compiendo gli anni. Poiché il nostro serraturiere appartiene alla
categoria delle persone che, quando il dovere chiama, non si tirano indietro, mette il nipotino
sulla propria macchina e va presso l'abitazione del cliente.
È una signora di bella apparenza, forse anche troppo bella, che chiede urgentemente la
sostituzione della serratura difettosa.
Il serraturiere, pur avendo a bordo del proprio mezzo una gamma abbastanza ampia di
serrature, non ha proprio il tipo di questione, ma un tipo equivalente, che però è di mano
contraria. Ciò significa che, una volta montata questa nuova serratura, per aprire bisogna
girare la chiave alla rovescia.
Il serraturiere fa presente questa caratteristica e la signora non ha nulla da eccepire, a
condizione che il lunedì prossimo si provveda alla installazione della serratura corretta. Il
nostro serraturiere effettua l'intervento e consegna le quattro chiavi, che vengono
normalmente consegnate in dotazione dal fabbricante.
Si firma la bolla di intervento e il serraturiere, con il nipotino, può continuare a festeggiare a
casa.
Il lunedì mattina, dopo essere passato presso il grossista, che gli mette a disposizione la
serratura corretta, egli si reca presso l'abitazione della signora, e così ha anche occasione di
conoscere il marito.
Terminata l'istallazione, egli chiede di avere indietro le quattro chiavi che aveva consegnato
il sabato, ma la signora giura che lui aveva consegnato solo tre chiavi.
Dopo qualche insistenza e perplessità, il serraturiere si arrende, perché in fondo il problema
non era poi di tale gravità.
Il martedì notte, giunge una nuova urgente chiamata dalla stessa signora, che ha difficoltà ad
entrare in casa. Il serraturiere, sempre ligio al suo impegno professionale, si alza dal letto e si
reca sul posto. Trova la signora con un altro uomo, che non era quello che gli era stato
presentato in precedenza come marito, entrambi chiusi fuori dalla porta. La signora cerca
disperatamente di aprire la serratura ma non riesce. Il serraturieri, presa in mano la chiave,
constata che era la famosa quarta chiave che non era stata riconsegnata; la signora non era in
grado di aprire la porta, per il semplice fatto che girava la chiave nel senso di rotazione
sbagliato.
Alla richiesta del serraturiere di avere a disposizione una delle quattro chiavi consegnati
lunedì, la signora risponde che tutte e quattro erano all'interno dell'abitazione. Il serraturiere
effettua un nuovo intervento, e provvede alla sostituzione della serratura, ma questa volta
dello stesso tipo, perché prudentemente ne aveva comperate 2.
Alla fine il mistero della chiave scomparsa viene svelato:
- la domenica pomeriggio la signora in questione aveva consegnato la chiave mancante al
suo amante, di modo che egli potesse avere accesso alla sua abitazione, quando il marito
della signora era lontano.
La signora è uscito di casa il martedì sera, per andare a cena con l'amante e poi recarsi nella
sua abitazione. Essa non ha pensato a portarsi appresso una delle nuove chiavi, perché sapeva
che tanto l'amante aveva già una chiave, che gli aveva consegnato domenica.
Ecco la ragione perché, al rientro, ci si è trovati davanti a questo problema!