alleanza cooperativa internazionale
Transcript
alleanza cooperativa internazionale
www.movimentocooperativo.it ALLEANZA COOPERATIVA INTERNAZIONALE (ACI) E IL CONSIGLIO MONDIALE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO (WOCCU) Fonte: Jack Shaffer, Historical Dictionary of the Cooperative Movement, The Scarecrow Press, Inc. Lanham, Md., & London 1999. www.cooperazione.net 1. ALLEANZA COOPERATIVA INTERNAZIONALE (ACI) Nel 1835 Robert Owen, considerato da molti il “padre” del movimento cooperativo”, fondò l’Associazione di Tutte le Classi e di Tutte le Nazioni, un primo tentativo di formare una organizzazione internazionale connessa con la cooperazione. Gli articoli dello Statuto dell’Associazione proponevano la fondazione di una organizzazione cooperativa internazionale con ramificazioni in tutte le nazioni. L’idea di Owen non ebbe un seguito imm ediato ed in molti dei settori che riguardavano la cooperazione, le cose maturarono molto lentamente. L’idea tornò a galla negli anni Sessanta dell’Ottocento come possiam o notare dai seguenti eventi: Jean-Pierre Beluze propose la formazione di una alleanza internazionale di cooperative (1866); le cooperative Francesi tentarono senza successo di tenere un Congresso Cooperativ o Internazionale in concomitanza con l’Esposizione Internazionale di Parigi (1867); la sponsorizzazione internazionale e la partecipazione al Congresso Cooperativo Britannico del 1869 contribuirono ad accrescere l’interesse ad una rete internazionale. A partire dalla metà degli anni Ottanta dell’Ottocento cominciarono rapporti seri tra i movimenti britannico e francese e gli scambi di visite tra i leader cooperativi di queste due nazioni divennero un avvenimento ordinario. Edouard de Boyve fu invitato a partecipare al Congresso Britannico del 1886 a Plymouth, dove venne sottolineata, da parte dei delegati, l’esigenza di stabilire relazioni organiche tra i cooperatori delle diverse nazioni. In seguito discussioni furono intraprese a livello inform ale da un gruppo ristretto di partecipanti che com prendeva Edward Vansittart Neale, Edward Owen Greening, Edouard de Boyve e Charles Gide, che insiem e cercarono di far diventare realtà il loro sogno di una struttura internazionale. 2 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Nell’Agosto del 1895 fu tenuto a Londra un Congresso Cooperativo Internazionale che aveva come unico e chiaro obiettiv o l’internazionalizzazione del m ovimento cooperativo. Circa 200 delegati (la maggior parte provenienti dalla stessa Gran Bretagna) di vari gruppi cooperativi di 13 Paesi—Argentina, Australia, Belgio, Danim arca, Francia, Olanda, Ungheria, India, Italia, Russia, Serbia, Regno Unito e Stati Uniti (che erano rappresentati da tre delegati e cinque ospiti)—si incontrarono Lunedì 19 Agosto per una settimana di lavoro e socializzazione. Chiaram ente lo scopo principale dell’incontro fu la fondazione di una organizzazione, ma il programma prevedeva anche altre importanti attività. Innanzitutto c’era necessità di conoscersi. Inoltre bisognava stabilire specificatamente le necessità dei quattro settori principali della cooperazione—Agricoltura, Consumi, Credito e Produzione Lavoro—e considerare prospettiva internazionale. i rispettivi problemi in una Bisognava anche esprimere una vision e com une sulla natura e sul futuro della cooperazione. Le sessioni del Congresso, presiedute da Earl Grey, furon o plenarie, in modo che tutti i delegati potessero partecipare a tutte le discussioni. Edward Owen Greening impostò gli argomenti chiave del Congresso presentando le tesi principali che si sarebbero cristallizzate intorno ad una serie di risoluzioni. La prima di queste fu: «Che le organizzazioni e gli individui che hanno aderito lo hanno fatto in prospettiva della costitu zione dell’Alleanza Cooperativa Internazionale, per continuare l’opera iniziata da Edward Vansittart Neale e dai suoi soci». Le altre risoluzioni definivano gli obiettivi dell’Alleanza e la natur a dell’associazione, ne dichiaravano la neutralità in materia religiosa e politica, stabilivano una Commissione Centrale e rimandavano al congresso successivo l’organizzazione dettagliata delle attività dell’Alleanza. 3 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Fu eletta la prim a Commissione Centrale con rappresentanti provenienti da Belgio (2), Francia (3), Germania (1), Italia (2), Regno Unito (6) e Stati Uniti (1). Venne eletto anche l’Ufficio Esecutivo (in seguito Comitato) con i seguenti membri: Earl Grey come presidente, J.W .W olff come tesoriere, E.O. Greening e J.C.Gray come segretari e Aneurin W illiams come assistente ai segretari. Tutte le cariche furono rivestite da rappresentanti inglesi, una situazione che continuò fino agli anni Venti del Novecento a causa del particolare supporto fornito dalle cooperative e dai leader inglesi e dei problemi di costo degli spostamenti di un gruppo di rappresentanti di tutte le nazioni. I Congressi successivi—Parigi (1896), Delft (1897), Parigi (1900), Manchester (1902), Budapest (1904), Crem ona (1907) e Amburgo (1910)—videro l’appena costituita ICA affrontare la stesura di una costituzione e di altre regole, sotto la guida di decisioni pragmatiche, che riflettevano la necessità di unità più che di purezza ideologica. Comunque i dibattiti sulla divisione dei profitti, la relativa importanza della produzione nelle cooperative di consum o, il ruolo del supporto statale per lo sviluppo cooperativo, le relazioni con altre organizzazioni internazionali e altri argomenti identificarono nette differenze, che portarono molte società agricole, di credito e di produzione lavoro a ritirarsi. Le decisioni principali riguardarono l’associazione ICA, che inizialmente era aperta sia a singoli individui che ad organizzazioni e che, in seguito, fu gradualm ente limitata alle sole organizzazioni in vista di poter diventare davvero una unione di federazioni cooperativ e nazionali. Al Congresso di Glasgow del 1913 furono discussi due tem i fondamentali: il crescente sentore di una guerra imminente in Europa e il ruolo delle cooperative e dei cooperatori nel prevenirla e la necessità di un gruppo di funzionari stipendiati a tem po pieno. Fu votata all’unanimità e con entusiasmo una Risoluzione di Pace, costruita sull e dichiarazioni precedenti della Commissione Esecutiva e dell a 4 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Commissione Centrale. Henry Ma y fu nominato segretario generale, dando avvio ad un’era nella quale i direttori dell’ICA avrebbero rivestito un ruolo guida nel pensiero e nelle attività dell’Alleanza, aumentand o considerevolmente il lavoro svolto dai funzionari eletti. Si dovette aspettare il 1921 per il Congresso successivo, a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, della successiva ricostruzione e riconciliazione all’interno del m ovimento cooperativo. Al Congresso di Glasgow tra i partecipanti era stato deciso anche che la Commissione Esecutiva avrebbe dovuto includere rappresentanti provenienti da più di una nazione. Ma, a causa della guerra, alle Commissioni Esecutiva e Centrale risultò difficile potersi incontrare e, di conseguenza, i rappresentanti che avevano presieduto il congresso nel 1913 rim asero gli stessi fino al 1921. all’Alleanza furono, in realtà, favorite dal Le decisioni relative fatto che i funzionari provenivano tutti dallo stesso paese. Questa fu la ragione per la quale l’ICA riuscì a sopravvivere alla guerra. I leader non dovettero affrontare le rivalità e il risentimento dei Paesi coinvolti drasticamente nella guerra. Durante il periodo di guerra anche le relazioni, precedentemente armoniose, tra cooperative e sindacati peggiorarono significativamente, a causa delle diverse pressioni economiche su ognuno dei gruppi. Nonostante tutto, durante la prima guerra m ondiale l’Alleanza rim ase attiva su linee nazionali. La rivista International Coopérative Bulletin continuò ad essere pubblicata nelle edizioni Inglese, Frances e e Tedesca. Molti m ovimenti cooperativi emersero rafforzati dalla guerra, fornendo servizi di base ai consum atori in tem pi difficili e grazie alla stima pubblica che avevano acquisito con i loro servizi ai cittadini ed ai governi. Inoltre la Risoluzione di Pace si rivelò essere un im portante punto di unione per i cooperatori una volta che le passioni nazionalistiche si furono raffreddate. 5 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Nel dopoguerra l’Alleanza dovette relazionarsi con le nuove strutture internazionali emerse dalla guerra, la Lega delle Nazioni e l a ILO. Nel secondo caso le relazioni furono considerevolmente facilitate dal fatto che fu nominato presidente della ILO il leader cooperativo francese Albert Thom as, che stabilì, all’interno dell’organizzazione, un Servizio Cooperativo per offrire assistenza alla cooperazione. Thomas continuò a frequentare gli incontri dell’Alleanza come rappresentant e delle cooperative francesi. Egli presiedette anche una commissione della ILO, alla quale partecipò anche l’ICA, volta a costruire le relazioni tra le cooperative di consumo e quelle agricole. Un problema nuovo per il movim ento internazionale emerse con il collasso dell’Impero Russo e l’emergere dell’Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS), che cercò presto di nazionalizzare l’industria e di posizionare le cooperative nel contesto del socialismo e dell’economia centralmente pianificata. La Commissione Centrale dell’Alleanza si riunì a Ginevra nel 1920 per la prima discussero volta vari dallo problemi scoppio politici della e guerra. costituzionali. I rappresentanti Gli argomenti costituzionali includevano il cam biam ento delle regole di associazione per tener conto delle nuove e diverse nazioni, nuovi regolamenti per l’elezione e la composizione delle Commissioni Centrale ed Esecutiva, e nuove regole per il pagamento delle quote. I problemi politici riguardavano il modo in cui affrontare lo scambio di beni e persone a livello internazionale, in m odo da evitare quegli abusi che aveva causato i conflitti di potere e la guerra. La Commissione decise di tenere un Congresso a Basilea nel 1921 e in esso affrontare ulteriori questioni in materia politica e costituzionale. Non fu una coincidenza che entrambi questi incontri furono tenuti in Svizzera, un Paese rimast o neutrale alla guerra. Anche se il Congresso dell’Alleanza era stato, sin dalla sua nascita nel 1895, l’organo di governo e tale era dichiarato nella 6 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net costituzione, negli anni tra le due guerre furono le Commissioni Esecutiva e Centrale ad acquisire grande im portanza. Le Commissioni divennero gli organi di proposta della politica organizzativa, ma tutti i cam biam enti dovevano essere comunque approvati dal Congresso. Il Congresso di Basilea (1921) affrontò principalmente la necessità di adattare l’organizzazione alla luce del nuovo panoram a mondiale che la circondava. Fu discussa una nuova politica economica, fu reiterato il supporto alla Risoluzione di Pace del Congresso di Glasgow, e fu rivolto un appello ai sindacati affinché riconoscessero che le due tipologie di organizzazioni avevano obiettivi fondamentalmente simili. Una controversia sui requisiti per diventare soci dell’Alleanza costrinse i partecipanti a scegliere tra le propost e della Commissione Centrale e quelle della Commissione Esecutiva. Il governo dell’Unione Sovietica era stato fortem ente coinvolto nelle decisioni del Centrosoyus, e questo innescò un dibattito su quanto questo movim ento potesse essere ancora considerato popolare o se non fosse, invece, totalm ente parastatale. Il Congresso mise ai voti la decisione di far rimanere il Centroso yus all’interno dell’Alleanza o meno, decidendo a favore della tesi della Commissione Esecutiva che voleva mantenere il Centrosoyus come socio. Al termine del Congresso fu eletta la prima Commissione Esecutiva Internazionale. Il Congresso di Basilea diede vita a tre “Corpi Specializzati”. I Corpi Specializzati dell’Alleanza avevano la funzione di unificare i vari settori cooperativi delle diverse nazioni. Essi avevano obiettivi più mirati di quelli inform azioni su dell’intera organizzazione e potevano ricevere materie specifiche relative a singole tipologie di cooperative. I tre Corpi Specializzati fondati a Basilea furono la Commissione Cooperativa Bancaria Internazionale, la Commission e Cooperativa Internazionale di Assicurazioni e la Commissione Internazionale Cooperative Femminili. La Commissione Bancaria avev a lo scopo primario di creare una banca cooperativa internazionale, la 7 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Commissione Assicurativa operò per uno scambio di informazioni e di esperienze tra le cooperative di assicurazioni delle varie nazioni, e l a Commissione Fem minile cercò di organizzare e riunire le donne di tutt o il mondo che lavoravano all’interno di strutture cooperative. Durante il Congresso di Ghent (Belgio) del 1924 la Commissione Femminile fu sostituita dal Sindacato Internazionale Cooperative Femminili. Al tempo del Congresso di Basilea, in Italia era salito al potere il Fascism o. Nonostante gli sforzi dell’Alleanza ed i tentativi di fare pressione sul governo, le cooperative italiane furono decisament e private di potere e subirono grosse perdite nel numero di associati e nei finanziamenti. Nel 1923 la Com missione Esecutiva dichiarò la prima Giornata Ufficiale delle Cooperative, da celebrare il primo Sabato di Luglio. Fu deciso che sarebbe stato un giorno nel quale le cooperative dell’intero globo terrestre avrebbero celebrato e dim ostrato la loro solidarietà ai non associati. Questo servì ad unificare i soci dell’Alleanza e le cooperative di tutto il mondo in un momento nel quale i conflitti nazionali avevano decisamente alterato le relazioni interne dell’Alleanza. Nello stesso periodo l’Alleanza adottò formalmente la Bandiera Arcobaleno come simbolo ufficiale. A cominciare dagli anni ’20 i grandi problemi economici del mondo sem brarono lasciare il passo ad una situazione migliore. Questo res e possibile nei Congressi di Ghent (1924) e Stoccolm a (1927) approfondire altre tematiche, come la riaffermazione della neutralità dell’Alleanza e le relazioni inter-cooperative. Il crescente rilievo internazionale dell’Alleanza fu rivelato al Congresso di Ghent dalla presenza, tra i partecipanti, di membri dei parlam enti e pubblici ufficiali di 10 governi, così come di delegati di varie importanti organizzazioni internazionali, inclusa la ILO. Una decisione importante durante il Congresso di Stoccolma fu l’adozione di una risoluzione, tuttora in 8 Cooperazione.net © 2009 www.movimentocooperativo.it vigore, secondo la quale nessun Paese o unione di Paesi poteva controllare più di un quinto dei voti totali del Congresso. Un altro Corpo Specializzato, la Società Cooperativa di Distribuzione all’ingrosso (ICW S), fu fondato durante il Congresso di Ghent. Proposta per la prima volta al Congresso di Basilea del 1921, la Società sarebbe stata un mezzo per ricevere informazioni su importazioni ed esportazioni dalle varie organizzazioni all’ingrosso del mondo intero. La Società divenne attiva solo nel 1930. Durante la stessa decade il tema della neutralità dell’Alleanza acquisì una certa rilevanza. L’uso da parte della Russia dei contatti internazionali del movim ento cooperativo per il fine di espandere l a propaganda comunista cominciò ad essere un problema per gli associati all’Alleanza di altri paesi. Fu per questo motivo che l a Commissione Centrale adottò un memorandum nel 1925 che afferm av a che la neutralità politica e religiosa avrebbe dovuto essere regolamentata in tutte le attività dell’Alleanza. Attività non-neutrali e interazioni da parte di organizzazioni cooperative nazionali non sarebbero potute essere regolamentate, ma considerate contrarie alla buona fede. Questo fu l’inizio di un periodo di relazioni difficili tra le Cooperative Sovietiche e l’Alleanza. Alla fine degli anni ’20 vari mem bri dell’Alleanza cominciarono a far presente che i principi cooperativi erano ormai sorpassati a causa dei drastici cambiamenti dell’am biente economico mondiale. Al Congresso di Vienna del 1930 fu riunita una Commissione Speciale per rivedere i principi di Rochdale. Questo costituì un passo im portante perché tali principi non erano stati modificati per oltre 90 anni. La crisi economica del 1929 diede inizio ad un periodo di ostilit à verso le cooperative da parte di com mercianti e industriali privati, una ostilità che durò fino alla seconda guerra mondiale. Molti governi dovettero aumentare le tasse o includere delle cooperative in 9 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net regolamenti commerciali che difendevano gli interessi dei grandi capitalisti. Sempre in questo periodo, in vari paesi i regimi totalitari stavano drasticamente riducendo la libertà delle cooperative. In Germania, sotto il partito Nazista, cominciarono a verificarsi i problemi che c’erano stati in Italia con il Fascismo. Le cooperative dovettero subire aggressioni e atti di violenza che venivano praticamente ignorati o condonati dalla legge tedesca. La gran parte delle cooperative tedesche finirono per sciogliersi o passare nelle mani di privati. Con l’avvento del Terzo Reich le cooperative dovettero affrontare la persecuzione a causa del loro carattere dem ocratico, ma anche per la loro azione ed importanza economica. Gli uffici cooperativi furono sequestrati e i leader dei movimenti arrestati. L’edizione tedesca del Review of Internationa l Cooperation, che veniva pubblicata ad Amburgo, term inò le pubblicazioni perché sembrava servisse solo ad aggravare le relazioni con i Nazisti. Una persecuzione di questo tipo cominciò anche in Austria, ad ogni modo, l’ICA, rappresentata dal direttore Henry May, si prestasse a sostegno dei cooperatori austriaci. May richiese imm ediatamente un rapporto sulle condizioni delle cooperative in Austria. Nel 1934 egli stesso si recò in Austria per chiedere clemenza per i due leader dell’Alleanza che erano stati arrestati. Egli riuscì ad avere un incontro con il cancelliere austriaco e chiarire obiettivi e ideologia delle cooperative. Il cancelliere riassicurò May che il controllo delle cooperative sarebbe tornato ai loro mem bri una volta stabilito che essi non erano più coinvolti con i partiti politici di opposizione. Le cooperative ruppero i loro legami politici e presto i rappresentanti Austriaci tornarono a far parte della Commissione Centrale. Sfortunatamente l’autonomia del movimento cooperativo austriaco dur ò solo fino al 1938 e all’occupazione tedesca. 10 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Nell’Unione Sovietica, con il decreto governativo del 29 settem br e 1935, le società cooperative di consumo dell’intera unione furon o chiuse e le loro operazioni furono trasferite al dipartimento statale per il commercio. La principale organizzazione di importazioni, il Centrosoyus, perse la sua funzione a favore del dipartimento statale. Nello stesso periodo molte personalità del movimento cooperativo spagnolo furono costrette all’esilio per evitare la persecuzione del nuovo governo reazionario. Il movim ento cooperativo in Spagna non si distanziò pienamente dalle influenze governative e si riunì all’Alleanza soltanto nel 1981, in seguito ad un cambio di governo ed al ritorno della democrazia. L’Alleanza vide minacciate la sua influenza internazionale e la sua stessa libertà di esistenza. Il numero di associati dell’Alleanza subì un drastico calo a causa delle dispute politiche e delle interferenze dei governi in Spagna, Germania, Austria ed URSS. L’Alleanza dovett e cominciare a contare solo sul supporto finanziario e politico di Francia e Regno Unito. L’accettazione di una ridefinizione dei principi ed il passaggio di una risoluzione che specificasse il ruolo delle cooperative nei vari sistemi economici, segnarono il Congresso di Parigi del 1937. La Commissione Speciale form atasi a Vienna sette anni prima dichiarò sette principi cooperativi fondam entali, i primi quattro dei quali eran o obbligatori per tutte le cooperative. I sette principi erano: l’apertura dell’associazione, il controllo democratico, il ristorno, l’interesse limitato sui capitali, la neutralità politica e religiosa, i pagamenti in contanti e l’educazione. raccom andabili, ma non Altri due fondamentali. principi Si furono trattava considerati dell’obbligo di scambio solo tra associati e delle partecipazioni di volontariato. La risoluzione sul ruolo delle cooperative nelle diverse economie, adottata al Congresso di Parigi, fu significativa perché rappresentò la posizione dell’Alleanza imm ediatamente prima della guerra e fu una 11 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net delle sue ultime attività ufficiali prima della Seconda Guerra Mondiale. La risoluzione diceva: La Cooperazione, come forma di espressione nella sua specifica attività sociale, è possibile e necessaria in tutti i sistemi politici ed economici, anche se i suoi obiettivi e la sua importanza variano nei diversi sistemi, principalmente in dipendenza del tipo di gruppi sociali che sono andati al potere. Il movimento cooperativo in tutti i sistemi economici richiede completa autonomia dell’attività sulla base dei suoi propri principi e respinge tutti i tentativi di controll o politico della sua attività. Il movimento cooperativo, nel caso in cui si trovi ad operare all’interno di un’economia regolata, respinge tutte le misure che tendono ad indebolire lo sviluppo nazionale e internazionale delle sue attività, così come rifiuta qualsiasi tentativo di concentrare in un sistema economico socialista l ’intera attività economica nelle mani di enti pubblici. Durante gli ultimi anni della presidenza di Henry May l’ICA svolse un ruolo attivo nell’opposizione alla guerra. Quando la guerra divenne inevitabile, l’Alleanza lavorò per fornire supporto e protezione alle cooperative. Nel 1939 May pubblicò quello che sarebbe stato il suo ultimo articolo nel giornale dell’ICA Review of International Cooperation. L’articolo stabiliva i sei obiettivi dell’Alleanza nel periodo di guerra e le sue aspirazioni per il futuro: 1. Mantenere la comunicazione, e per quanto possibile, i contatti personali con gli organizzatori delle nazioni affiliate; 2. Continuare le pubblicazioni, includendo numeri speciali di inform azioni ai m ovimenti nazionali in tempo di guerra; 3. Preparare e organizzare l’intero piano di attività dell’ICA che sarebbe stato attuato dopo la guerra; 12 Materiale stampato dal sito museo virtuale della cooperazione: www.movimentocooperativo.it Questo materiale può essere liberamente distribuito e fotocopiato, citandone sempre la fonte copyright 2004 - museo virtuale della cooperazione, tutti i diritti riservati www.cooperazione.net 4. Cercare un accordo sui principi che avrebbero dovuto governare il delicato periodo del dopoguerra, assicurando libertà, sicurezza e pace universale; 5. Determinare il contributo che sarebbe stato fornito dai moviment i cooperativi organizzati alla realizzazione di tale programma; 6. Iniziare una più intensa cam pagna di reclutamento di associati all’ICA tra i movim enti cooperativi extra-europei. Queste proposte ebbero grande rilevanza perché servirono da guida all’Alleanza durante la guerra e, dopo la morte di Henry May ne l 1939, assicurarono l’unità nelle battaglia per la pace, la giustizia sociale ed economica e l’espansione del movimento cooperativo. Durante la seconda guerra mondiale le riunioni delle commissioni dell’ICA furono cancellate. Agli associati non era possibile spostarsi i n Gran Bretagna a causa di problemi di trasporto e comunicazione, e gli incontri previsti in altri Paesi, furono cancellati per le stesse ragioni. Al momento dello scoppio della guerra il presidente dell’ICA era il finlandese Väinö Tanner. A causa dei conflitti tra Russia e Finlandia egli si vide privato di ogni tipo di comunicazione con l’Alleanza. La sua assenza e la morte di May lasciarono l’Alleanza priva di una leadership delineata costituzionalmente. Questo rese necessaria la nomina di un presidente tem poraneo, che avrebbe diretto l’ICA fino a quando la Commissione Centrale non avesse potuto riunirsi di nuovo dopo la guerra. Oltre ad un calo drastico partecipazione internazionale, il dei finanziamenti e della presidente dovette registrare una riduzione dei suoi dipendenti da venti a otto nel 1941. Ma nonostante questi cambiamenti e queste com plicazioni, l’Alleanza resistette fin o alla fine della guerra. Le riviste continuarono ad essere pubblicate, com e aveva stabilito May, riportando contributi di numerosi Paesi, inclusi Argentina, Australia, Belgio, Canada, Ceylon, China, Colombia, Estonia, Finlandia, Francia, Germ ania, Gran Bretagna, Olanda, India, 13 Materiale stampato dal sito museo virtuale della cooperazione: www.movimentocooperativo.it Questo materiale può essere liberamente distribuito e fotocopiato, citandone sempre la fonte copyright 2004 - museo virtuale della cooperazione, tutti i diritti riservati www.cooperazione.net delle sue ultime attività ufficiali prima della Seconda Guerra Mondiale. La risoluzione diceva: La Cooperazione, come forma di espressione nella sua specifica attività sociale, è possibile e necessaria in tutti i sistemi politici ed economici, anche se i suoi obiettivi e la sua importanza variano nei diversi sistemi, principalmente in dipendenza del tipo di gruppi sociali che sono andati al potere. Il movimento cooperativo in tutti i sistemi economici richiede completa autonomia dell’attività sulla base dei suoi propri principi e respinge tutti i tentativi di controll o politico della sua attività. Il movimento cooperativo, nel caso in cui si trovi ad operare all’interno di un’economia regolata, respinge tutte le misure che tendono ad indebolire lo sviluppo nazionale e internazionale delle sue attività, così come rifiuta qualsiasi tentativo di concentrare in un sistema economico socialista l ’intera attività economica nelle mani di enti pubblici. Durante gli ultimi anni della presidenza di Henry May l’ICA svolse un ruolo attivo nell’opposizione alla guerra. Quando la guerra divenne inevitabile, l’Alleanza lavorò per fornire supporto e protezione alle cooperative. Nel 1939 May pubblicò quello che sarebbe stato il suo ultimo articolo nel giornale dell’ICA Review of International Cooperation. L’articolo stabiliva i sei obiettivi dell’Alleanza nel periodo di guerra e le sue aspirazioni per il futuro: 1. Mantenere la comunicazione, e per quanto possibile, i contatti personali con gli organizzatori delle nazioni affiliate; 2. Continuare le pubblicazioni, includendo numeri speciali di inform azioni ai m ovimenti nazionali in tempo di guerra; 3. Preparare e organizzare l’intero piano di attività dell’ICA che sarebbe stato attuato dopo la guerra; 12 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net 1957. L’obiettivo della Commissione Internazionale Cooperativa, ancora da raggiungere pienamente, era della Stamp a quello di creare una Casa Editrice Cooperativa Internazionale. La Guerra Fredda cominciò a condizionare le attività dell’Alleanza già alla fine degli anni ’40 e questa influenza continuò fino al collasso dei regimi comunisti in Europa centrale e orientale tra il 1989 al 1990. I conflitti politici tra oriente e occidente crearono una atmosfera di sospetto e di sfiducia all’interno dell’Alleanza, che risultarono evidenti nei Congressi di Praga (1948), Copenaghen (1951) e Parigi (1954). Il Centrosoyus stava ottenendo un certo potere e, più che una voce isolata, sembrava essersi posizionato a capo di molti movimenti cooperativi. I m embri occidentali dell’Alleanza temevano che, attraverso questa crescita di influenza e come maggiore rappresentante orientale, il Centrosoyus stesse cercando di guadagnare controllo sull’Alleanza. Questi timori furono rafforzati dal tentativo del Centrosoyus, durante il Congresso di Praga, di emendare 14 dei 35 articoli della costituzione dell’Alleanza. Gli articoli che l’Unione Sovietica cercava di emendare riguardavano i seguenti argomenti: la scelta del Russo come lingua ufficiale dell’Alleanza, l’esclusione dei fascisti, l’apertura all’associazione di organizzazioni e individui che rispondevano alle regole dell’ICA (nessun tipo particolare di organizzazione fu specificata), la creazione di un ufficio Amministrativo; un cambiamento delle regole secondo il quale le decisioni del Congresso e della Commissione Centrale avrebbero necessitato di una maggioranza di due terzi per essere approvate (in opposizione all’esistente maggioranza sem plice); l’estensione della Commissione Esecutiva fino a 22 membri (il doppio di quelli esistenti); e la nomina da parte dei due maggiori movim enti cooperativi nazionali (che a quel tem po erano la Gran Bretagna e l’Unione Sovietica) di due segretari generali. Nessuno di questi emendamenti fu approvato, ma questi conflitti interni causarono discussioni prolungate nei tre Congressi ed un ritardo 15 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net nell’adozione della Risoluzione di Pace, l’unico articolo che era passat o all’unanimità e senza ritardi in tutte le occasioni precedenti. Al Congresso del 1951 di Copenaghen, sulla base di richieste espresse durante il Congresso di Praga (1948), furono fondati ulteriori corpi specializzati, la Commissione Internazionale di Abitazione e quella sulla Cooperazione Agricola. La Commissione Agricola fu responsabile degli scambi agricoli all’interno dell’Alleanza e promosse l’associazione delle varie organizzazioni agricole. La Commissione di Abitazione contribuì a far prendere consapevolezza dei problemi di abitazione mondiali e richiese la collaborazione di tutte le categorie per risolvere tali problemi. Al Congresso di Copenaghen nacque anche la Commissione per la Razionalizzazione della Distribuzione di Beni. La sua funzione era quella di mantenere bassi i costi e alta la competitività nella distribuzione di beni all’interno di aree dove l’inflazione aveva condizionato negativamente il tenore di vita. Al Congresso di Parigi (1954) fu approvata una risoluzione storic a sulla necessità di organizzare un fondo di sviluppo internazionale dell’Alleanza. Per la prima volta una risoluzione stabiliva lo sviluppo cooperativo come priorità dell’Alleanza. La risoluzione si proponev a anche di definire ed identificare i paesi “sottosviluppati” che avrebbero beneficiato dell’assistenza dell’Alleanza e richiese a tutti gli associati di unirsi ai progetti di aiuto per tali paesi. Questa risoluzione innescò dibattiti e discussioni che si sarebbero prolungati fino ai Congressi di Stoccolm a (1957), Losanna (1960) e Bournemouth (1963), ed il programma allora sviluppato è tuttora attivo e forte. Tale programma f u sostenuto anche dalla Raccomandazione 127 della ILO del 1966, che dichiarava le cooperative importante strumento di sviluppo economico, sociale e culturale e richiedeva ai governi dei paesi in via di sviluppo di riconoscerle ed utilizzarle com e tali. La prima regione a beneficiare del fondo di sviluppo dell’Alleanza fu l’Asia sud-orientale. 16 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Fu programmata una conferenza regionale per l’Asia sud- orientale, che fu poi tenuta a Kuala Lum pur, in Malesia, nel 1958. Alla conferenza i partecipanti furono in grado di scambiarsi informazioni sui movimenti cooperativi presenti nell’area e sottolinearono la necessità di un Ufficio Regionale. Questo ufficio sarebbe stato una filiale della segreteria dell’ICA e si sarebbe occupato, non solo del supporto allo sviluppo, ma di tutte le attività dell’Alleanza. L’Ufficio Regionale fu fondato nel 1960 a Nuova Delhi, India. Nel 1958 sorsero la Commissione per la Distribuzione al Dettaglio ed il Gruppo di Ricerca, entrambi corpi specializzati dell’ICA. La Commissione di Distribuzione si sarebbe occupata di sviluppare un a politica di assortimento, di miglioramento dell’efficienza, delle vendit e al dettaglio, di educazione e formazione del personale. Il Gruppo di Ricerca era composto da rappresentanti dei dipartimenti di vari movimenti cooperativi nazionali e sarebbe diventato un organo di direzione per le ricerche su materie cooperative. Attualmente si chiama Commissione di Ricerca. Al Congresso di Bournemouth (1963) furono rivisti ulteriormente i principi cooperativi. Si decise che tali principi sarebbero stati presentati, nella nuova forma, al congresso successivo. Il 1963 segnò l’apertura delle prime strutture petrolifere cooperative in Olanda, sotto la bandiera della ICPA. Fu anche il primo dei cinque anni di direzione di W illiam Gemmell Alexander. Il 1965 segnò il settantesimo anniversario dell’Alleanza ed il ventesimo delle Nazioni Unite. L’ONU lo dichiarò Anno Ufficiale della Cooperazione e l’Alleanza richiese a tutti i suoi associati di offrire un ringraziamento speciale all’ONU. Come stabilito nel 1963 i principi cooperativi furono riformulati e presentati al Congresso di Vienna (1966). Invece dei sette già esistenti, il rapporto stabiliva la presenza di sei principi fondamentali. La riformulazione tenne conto delle attività delle cooperative associate 17 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net dell’Alleanza e dei modi in cui tali principi, che risalivano al 1937, potevano essere modernizzati per riflette i ruoli e le responsabilità correnti delle cooperative. I sei principi essenziali erano i seguenti: associazione aperta e volontaria; organizzazione e amministrazione democratica; limitata remunerazione del capitale versato; suddivisione dell’utile tra gli associati in base a tre possibili priorità (ulteriore sviluppo delle cooperative, servizi comuni o ristorno); educazione cooperativa agli associati, allo staff, agli impiegati e al pubblico generale; ed il dovere delle organizzazioni di cooperare attivamente a tutti i livelli. Questi principi erano rimasti in sostanza gli stessi proposti nel 1937, ma stavano lentamente diventando sem pre più orientati all’azione e meno ideologici. Nel 1966 l’Alleanza com prese che il fondo per lo sviluppo avrebb e dovuto essere utilizzato in modo da dare un sostegno significativo ai paesi in via di sviluppo. Nei dodici anni seguiti alla sua creazione, il fondo era stato utilizzato principalmente per piccoli progetti. Questi progetti continuarono ad essere sostenuti, m a il nuovo programma dell’Alleanza prevedeva di investire in attività più ampie e significative che avrebbero incoraggiato le cooperative nei paesi in via di sviluppo con una strategia a lungo termine. L’Alleanza cominciò anche a richiedere il sostegno di altre organizzazioni e ad incoraggiare gli associati a contribuire con investimenti a progetti specifici. In quest o modo si prevedeva che i contributi sarebbero stati più numerosi perché gli associati avrebbero saputo in che cosa esattam ente si stava investendo. Nel 1968 l’Alleanza aprì le porte al suo secondo Ufficio Regionale, realizzato a Moshi, in Tanzania, per servire l’Africa centrale e orientale. Questo ufficio, come quello per l’Asia sud-orientale, sarebbe stato una estensione della segreteria dell’Alleanza, ma i n questo caso le priorità sarebbero state l’assistenza tecnica e formativa, la promozione dello scam bio e l’inf ormazione pubblica. L’apertura di un 18 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net secondo Ufficio Regionale rafforzò le premesse di un futuro di continua espansione per l’Alleanza. L’Ufficio Regionale per l’Africa centroorientale fu trasferito da Moshi a Nairobi, in Kenya, nel 1999. Solo uno specifico argomento fu preparato per le deliberazioni del Congresso di Amburgo contem poranea. (1969): Furono la presentate democrazia tre cooperativa proposte, ognun a rappresentante una diversa visione, dal segretario dell’ICA, dall’Unione Sovietica e da Francia e Svezia insieme. Le deliberazioni occuparono una giornata intera del Congresso senza portare a termine la lista degl i interventi richiesti alla discussione. Nonostante i punti di vista fossero inizialmente diversi, il Congresso adottò una risoluzione che afferm ava: La democrazia cooperazione e politica è questo, indispensabile a sua volta allo è sviluppo della indispensabile alla democrazia economica, senza la quale la democra zia politica rimarrebbe incompleta. Questa raccomandazione, adottata all’unanimità, rappresentava una riaffermazione della storica ideologia cooperativa e dell’idea che l a democrazia occasione servisse del da 75esimo garanzia alle anniversario, cooperative. l’Alleanza Nel 1979, dichiarò gli in anni Settanta Decade Ufficiale dello Sviluppo Cooperativo. Sulla base dell’esperienza guadagnata in 16 anni di fondo per lo sviluppo, l’alleanza iniziò promuovere un programma decennale lo sviluppo cooperativo nei per Paesi increm entare del Terzo e Mondo. Nonostante l’alleanza avesse guadagnato, nel corso degli anni, un a ampio sostegno per i suoi sforzi nei paesi in via di sviluppo, il decennio si rivelò alquanto deludente. Un rapporto del Congresso di Mosca (1980)dichiarava che il decennio “non aveva avuto i successi sperati”, ma questo insuccesso fu attribuito a “una economia sfavorevole ed altre circostanze” piuttosto che alla mancanza di sforzi da parte del movimento cooperativo stesso. 19 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net La Commissione Cooperativa per il commercio all’ingrosso e l a Commissione di Vendita al Dettaglio andarono a formare nel 1970 la INTER-COOP, Organizzazione Internazionale per la Distribuzione Cooperativa. Lo scopo di questa commissione era intensificare la collaborazione economica tra gli associati e rafforzare il potere dell e cooperative di consumo. Nel 1971 ICA, FAO, ILO, IFAP (Federazione Internazionale Produttori Agricoli) e IFPAAW (Federazione Internazionale Piantagione, Agricoltura e Lavoratori Uniti) si riunirono per creare la Commissione per la Prom ozione delle Cooperative Agricole. A queste prime organizzazioni si unirono presto il WOCCU e l’ONU ed il nom e f u mutato in Commissione per la Prom ozione e l’Aiuto alle Cooperative (COPAC). (Il nome fu cambiato ancora nel 1988 con quello attuale Commissione per la Prom ozione e l’Avanzamento delle Cooperative). La Commissione avrebbe operato in stretta collaborazione con l’ICA, nella sua sede centrale. Al Congresso di Varsavia del 1972 l’Alleanza aveva sviluppat o obiettivi e scopi più specifici per il fondo cooperativo, e avev a identificato quattro aree di interesse per i paesi sviluppati: fornire corsi di formazione e viaggi studio ai cooperatori in visita dai paesi in via di sviluppo; fornire corsi di formazione all’interno dei paesi in via di sviluppo, per corrispondenza o mandando degli insegnanti; mandare degli esperti che, a breve e a lungo termine, avrebbero offerto consigli e si sarebbero occupati provvisoriamente dell’amministrazione e delle necessità tecniche dei movim enti cooperativi nei paesi in via di sviluppo; istituire fondi tra gli associati dei paesi sviluppati e adoperarli per rispondere alle necessità formative e di attrezzature dei cooperatori di tali paesi. Fu deciso che queste quattro categorie di intervento avrebbero interessato le regioni più bisognose. Nel 1973 fu fondata la Commissione per le Cooperative d i Consumo per operare nei cam pi dell’informazione, della protezione e 20 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net della formazione dei consum atori, tenendo in considerazione gli aspetti ambientali e stabilendo linee comuni di azione tra i suoi associati. Nello stesso anno fu creato l’AGITCOOP, il Gruppo Consultivo per la Formazione Internazionale dei Cooperatori, per fornire consiglio all’Alleanza sulla formazione e l’educazione di cooperatori nei paesi in via di sviluppo. Nel 1995 questo organo fu mutato in Commissione per lo Sviluppo delle Risorse Umane dell’ICA. Negli anni ’70 furono tenute due importanti conferenze internazionali che diedero inizio alla tradizione cooperativa nei settori dell’industria e della pesca. Nel 1975 l’ICA tenne a Tokyo la sua prima Conf erenza Mondiale della Cooperative di Pesca, e nel 1978 a Roma fu tenuta la prima Conferenza Mondiale delle Cooperative Industriali. A Tokyo le cooperative di pesca affrontarono i temi della fam e nel mondo e della necessità di supporto ai paesi in via di sviluppo, così come la necessità di lavorare insieme per garantirsi la sopravvivenza in un mercato internazionale sempre più competitivo. I partecipanti discussero sulla produzione, la protezione delle risorse, la vendita e l a lavorazione del pesce, la modernizzazione delle industrie della pesca e la necessità di assistenza ai paesi in via di sviluppo. A Roma i partecipanti si scambiarono opinioni sulle origini e lo sviluppo delle cooperative industriali, sul ruolo di tali cooperative nello sviluppo economico e sociale, e sul ruolo delle organizzazioni internazionali nello sviluppo delle cooperative industriali. Tali cooperative diventavano sem pre più popolari e num erose perché costituivano una alternativa sia alle imprese statali che a quelle capitaliste. Nel 1978 fu creato il Comitato operativo delle Cooperative Turistiche alla Conferenza sul Turismo di Copenaghen. Nel 1992 quest a organizzazione fu mutata nella Commissione sul Turismo dell’ICA (TICA). Nel 1981 l’Alleanza aprì il suo terzo Ufficio Regionale ad Abidjan, in Costa d’Avorio. Questo ufficio doveva servire la regione dell’Africa 21 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net occidentale, con l’obiettivo di promuovere le cooperative nei suoi 16 paesi. Fu pianificato anche un programma specifico per la formazione, l’educazione, la promozione di cooperative attraverso l’insegnamento allo sviluppo, così come per la promozione di effettivi metodi di amministrazione e managem ent. Nel 1966 l’ufficio fu trasferito a Ouagadougou, in Burkina Faso. A metà del 1981, con le dimissioni del direttore indiano Dr. S.K.Saxena dopo 13 anni di direzione dell’ICA, l’Alleanza dovette sperim entare un periodo di instabilità nell’amministrazione centrale che vide alternarsi ben 5 direttori. Dopo un lungo periodo di riflessione e dopo il ritiro all’ultimo momento di un candidato selezionato, fu nominato direttore dell’Ica l’inglese R.P.B.Davies. Questo solo fino ad Ottobre del 1981, quando fu nominato direttore lo svizzero Andre Saenger. Nell’Ottobre del 1983 Saenger diede le dimissioni e fu sostituito da un direttore provvisorio, la francese Françoise Baulier, che aveva lavorato a stretto contatto con la leadership dell’Alleanza. La Baulier fu direttore provvisorio fino al 1984, quando fu nominat o direttore effettivo l’americano Robert Beasley. Beasley rimase in carica per quattro anni, ritirandosi nel 1988 per essere sostituito dal canadese Bruce Thordarsen, che è rimasto in carica per un’intera decade di direzione sostenuta e capace. Nel 1982 il presidente dell’Alleanza Roger Kerinec fu invitato a tenere un discorso alla Seconda Sessione Straordinaria dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite sul tema del Disarmo. Egli parlò a nome di tutte le cooperative e dei cooperatori del mondo, affermando che er a arrivato “il momento in cui tutte le nazioni imparassero che il vero coraggio non consiste nell’affrontare la morte senza timore, ma nel vivere con gli altri”. Anche se una Sessione Straordinaria sul Disarm o andava nella giusta direzione, Kerinec osservò che non era stato fatt o abbastanza e che le Nazioni Unite avrebbero dovuto utilizzare la 22 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net propria influenza internazionale per lavorare in direzione di un disarm o graduale e controllato. Nel 1982, l’Ufficio Centrale dell’Alleanza fu trasferito da Londra a Ginevra. Questo rappresentò un interruzione di quella che fino ad allora era stata la forte influenza Britannica sull’organizzazione e fu la prim a volta che veniva stabilita una sede fuori dalla Gran Bretagna. L’argom ento principale del Congresso di Amburgo del 1984 fu, a richiesta del Centrosoyus, quello dei “Problemi Globali e Cooperative” Le discussioni si concentrarono sulla salvaguardia della pace, la lotta alla fame nel mondo, la carenza energetica, la protezione dell’ambiente e la promozione della crescita economica nei paesi in via di sviluppo. Questi furono tutti argom enti che continuarono ad interessare l’Alleanza molto a lungo. Nel 1988 furono ripresi i progetti di sviluppo dell’Alleanza e stabilito un nuovo programma di aiuto ai paesi in via di sviluppo. Questo piano includeva: la de-statalizzazione delle cooperative, spostandole dal controllo del governo a quello dei soci; l’aiuto reciproco dei movimenti attraverso la creazione di organizzazioni e/o commissioni specializzate; programmi integrati di coordinazione e pianificazione delle varie attività di sviluppo e dei progetti in tutto il m ondo. Si pensava che questo piano avrebbe portato ad un miglioramento della situazione. Sempre nel 1988 l’Alleanza aprì un Ufficio Progetti a San Josè, in Costa Rica. Dopo un anno esso fu trasform ato in Ufficio Regionale per l’Africa Centrale e Caraibica ed attualmente è chiamato Ufficio Regionale delle Americhe. Al Congresso di Stoccolma del 1988 fu richiesta ed adottata una risoluzione in cui si proponeva di definire l’identità cooperativa attraverso l’esame dell’ideologia, dei principi e dei valori cooperativi. Questo fu l’inizio di un periodo di sette anni nel corso del quale si cercò di ridefinire l’impostazione filosofica dell’Alleanza. L’ideologia ed i 23 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net principi della cooperazione erano in passato già stati dettagliatamente esaminati, quindi l’attenzione fu concentrata sulla terza categoria, quella dei valori. Furono presentate due liste separate. La prima era nuova ed includeva otto concetti base (l’auto-aiuto, l’aiuto reciproco, l’interesse al non profit, la democrazia, il volontariato, l’universalità, l’educazione e la propositività); la seconda era stata presa da una pubblicazione precedente e includeva sei concetti (associazione ed unità, economia, democrazia, equità, libertà, responsabilità ed educazione). I valori basilari erano l’onestà, l’apertura, la responsabilità sociale e la cura per gli altri. Questa risoluzione fu l’occasione per ulteriori discussioni e per la richiesta di uno studio continuo com e mezzo per stabilire i valori basilari globali dell’Alleanza, che, a loro volta, avrebbero stabilito le priorità dell’Alleanza nei progetti a lung o termine. La Commissione Esecutiva dell’ICA costituì una Commissione Consultiva sui Valori Basilari, che presentò le sue conclusioni preliminari al Congresso di Tokyo del 1992. Questo rapporto identifica i valori globali basilari in: attività economica per far fronte ai bisogni, partecipazione democratica, sviluppo delle risorse umane, responsabilità sociale, cooperazione nazionale e internazionale. Il rapporto proponeva anche una riform ulazione dei principi cooperativi da approvare al Congresso di Manchester del 1995. La prima proposta, la più modesta, prevedeva l’inclusione tra i principi cooperativi anche dei seguenti: un partecipazione nuovo dei principio dipendenti sulla formazione nell’amministrazione del di capitale; la cooperative secondo il principio della dem ocrazia, ed un nuovo principio che enfatizzasse l’autonomia seconda proposta di base che e l’indipendenza delle cooperative. La prevedeva due tipi di principi: i principi cooperativi esprimevano, a livello universale, l’essenza dell a cooperazione, e le regole e le pratiche di base essenziali all’azione cooperativa. Secondo questa seconda proposta, la prima categoria di 24 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net principi non doveva essere soggetta a cambiamento, mentre la seconda doveva essere revisionata e adattata ai cambiamenti mondiali del movimento cooperativo internazionale. Sulla base di queste raccom andazioni il Congresso di Tokyo adottò una risoluzione che prevedeva che il risultato finale delle investigazioni sui valori e principi cooperativi f osse presentato al successivo Congresso di Manchester del 1995. Ulteriori novità nella strutturazione dell’ICA erano state proposte a Stoccolma ed era stata creata anche una Commissione Strutturale per accertare quali cambiam enti andassero effettivamente introdotti. La commissione presentò le sue valutazioni al Congresso di Tokyo del 1992 e propose i seguenti cam biam enti: la fusione delle funzioni del Congresso e della Commissione Centrale in un nuovo unico organismo di governo, l’Assemblea Generale dell’ICA; la creazione di quattro nuove Assemblee Regionali (Asia/Pacifico, Africa, Am erica e Europa) che si sarebbero riunite ad anni alterni quando non doveva riunirsi l’Assemblea Generale; la nomina di vice-presidenti che assicurassero una effettiva rappresentazione regionale all’ICA (l’attuale Commissione Esecutiva); chiarimento delle relazioni tra l’ICA e le Organizzazioni Specializzate (di settore), che avrebbero dovuto essere in grado di finanziare le proprie attività in futuro; ed un aumento graduale delle quote di associazione. Questi cambiamenti erano radicali e avrebbero condizionato molt e delle operazioni dell’Alleanza. Essi furono recepiti piuttosto positivamente, con la speranza che avrebbero contribuito ad accrescere il già notevole successo di molte attività dell’ICA. Di conseguenza la risoluzione fu approvata. Al Congresso di Manchester del 1995 furono approvati ulteriori modifiche. A differenza di quelle del ’92, che riguardavano la struttura, in questo caso si trattava di cambiamenti ideologici e di una revisione dei principi e dei valori dell’Alleanza. La nuova impostazione filosofica 25 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net dell’Alleanza includeva una definizione delle cooperative, un a definizione dei valori sui quali esse si basano ed una serie di principi riformulati. La cooperativa fu definita come “una associazione autonoma di persone che si riuniscono volontariamente per condividere aspirazioni e necessità di carattere economico, sociale e cultur ale per mezzo di una impresa posseduta in comune e controllata democraticamente”. I nuovi principi dovevano costituire delle linee guida per i soci delle cooperative. I sette principi riformulati erano: associazione aperta e volontaria; controllo democratico; partecipazione econom ica dei soci; autonomia e indipendenza; educazione, formazione e informazione; cooperazione tr a cooperative; e responsabilità nei confronti della comunità. I principi di autonomia, indipendenza e responsabilità social e erano concetti relativamente nuovi, m entre gli altri cinque si basavano sugli originari principi della Rochdale Society e sulla loro riformulazione nel corso degli anni. Il 1995 segnava il centenario dell’Alleanza, che f u riconosciuta dalle Nazioni Unite con la celebrazione il prim o Sabato di Luglio della Giornata Ufficiale delle Cooperative, la stessa giornata celebrata dal movimento. Questa fu una importante manifestazione del sostegno dell’ONU all’Alleanza ed al movimento cooperativo a livello internazionale. Nel 1996 Cooperative fu creata Sanitarie l’Organizzazione (IHCO). I suoi Internazionale obiettivi delle includevano: l’organizzazione di un forum di discussione e scambio di opinioni tra gli associati; l’offerta di informazioni alle organizzazione dell’ONU, ai governi nazionali, ai mezzi di informazione ed al pubblico sulla natura ed il ruolo delle cooperative sanitarie; e la collaborazione con altri corpi specializzati dell’ICA. 26 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Nel 1998 l’Alleanza aprì due Uffici Regionali: l’Ufficio Regionale Europeo, con sede centrale a Ginevra,in Svizzera, e l’Ufficio Regionale Nord-Africa e Paesi Arabi con sede al Cairo, Egitto. 27 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net 2. CONSIGLIO MONDIALE DELLE BANCHE DI CREDITO COOPERATIVO Nel 1900 Alphonse Desjardins, dopo una intensa corrispondenza con il cooperatore inglese Henry W olff ed una analisi del materiale disponibile sull’esperienza Europea delle cooperative di credito e risparmio, riunì più di ottanta persone per formare un’associazione e sottoscrivere più di 500 azioni della Cassa Popolare di Lévis, nella provincia canadese del Quebec. Questa prima società fu seguita da una seconda nel 1901 e da una terza nel 1905. Nel 1907 Desjardins accettò un invito a Manchester, nel New Hampshire per offrire consiglio sulla possibilità di formare gruppi simili negli Stati Uniti. Il risultato fu la fondazione di tre banche di credito cooperativo - la St. Mary a Manchester, in New Hampshire, la St. Jean-Baptiste a Lynn, in Massachusetts, la St. Jeanne d’Arc a Lowell, in Massachusetts. Più o meno nello stesso periodo in cui Desjardins stava organizzando queste banche di credito cooperativo, Edward Filene, proprietario di un grande magazzino a Boston, intraprese un viaggio intorno al mondo durante il quale venne a conoscenza delle banche di credito cooperativo e risparmio esistenti impressionarono in Germania particolarmente ed ed in egli India. Queste tornò a casa ultim e lo con la convinzione che tali organizzazioni potevano costituire un grande potenziale per le classi con mezzi limitati negli Stati Uniti. Si riunì presto con quanti stavano intraprendendo iniziative simili in Massachusetts e assunse presto un ruolo di leader, in parte anche per la sua volontà di investire significative risorse finanziarie a supporto delle attività (Filene contribuì al sostegno delle società di credito negli 28 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Stati-Uniti con più di 1.000.000 di dollari). Subito dopo la prim a guerra mondiale Filene reclutò Roy Bergengren, un avvocato quarantenne di Lynn, Massachusetts, per intervenire in aiuto dell’organizzazione e per fondare nel 1921 un Ufficio per la diffusione nazionale delle Società di Credito. Lo scopo dell’Ufficio sarebbe stato quello di creare una legislazione sulle cooperative di credito in ogni singolo stato, di organizzare un sufficiente numero di banche da creare banche federazioni a livello degli stati e, quando ci fossero state abbastanza società e unioni, di organizzare una lega nazionale. (La creazione di una organizzazione mondiale di banche di credito cooperativo, anch e se fu spesso proposta, divenne realtà soltanto molto più tardi). Le idee di Filene e di Bergengren furono considerate da molti troppo visionarie, anche perché in due anni erano state organizzat e solo 90 banche di credito cooperativo in Massachusetts, 50 a New York, 33 società rurali nel Nord Carolina e varie altre per un totale di 190 società in tutto il paese. Ma i m etodi organizzativi di Bergengren divennero leggendari, considerando che passava tutto il suo temp o viaggiando come un apostolo per promuovere banche di credito cooperativo e reclutando sempre nuovi gruppi innam orati della sua ide a di diffondere la cooperazione di credito. Bergengren guadagnò alla sua causa anche associazioni economiche, sindacati, organizzazioni di impiegati statali, gruppi religiosi ed altre associazioni di persone che convinceva a lavorare insieme a lui allo scopo di assicurare benefici agli associati e ai dipendenti. Tredici anni dopo, poco prima che l’Associazione Nazionale Banche di Credito Cooperativo (CUNA) prendesse il posto dell’Ufficio per la diffusione Nazionale, si contavano 2.489 banche di credito cooperativo negli Stati Uniti con 427.097 soci. Fu anche emanata una legge federale sulle banche di credit o cooperativo a supplem ento delle leggi presenti in 32 stati. Vari e Federazioni nazionali si erano formate o erano in corso di formazione in 34 degli stati USA. 29 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net La crescita sotto la direzione della CUNA continuò a passo rapido. Dodici anni dopo, all’inizio del 1946 c’erano 8.683 banche di credito cooperativo con 2.842.989 soci. Dopo altri dodici anni, nel 1958, il totale di società raggiungeva le 18.838 con un numero di soci di 10.431.606. Altri dodici anni dopo, nel 1970 esistevano 23.761 banche di credito cooperativo con 21.630.958 soci. Ventisei anni dopo, nel 1996, dopo una fase di consolidamento delle società più piccole, c’erano 10.569 banche di credito cooperativo con un numero di associati che raggiungeva i 63.788.693, il 47,4% della popolazione i n età di lavorativa degli Stati Uniti. I primi tre obiettivi stabiliti al principio dall’Ufficio per la diffusione delle Banche di Credito Cooperativo erano stati raggiunti. Il quarto obiettivo, la creazione di un movimento mondiale di banche di credito cooperativo, non era stato abbandonato. Già negli anni ’20 Bergengren era in contatto con molte persone di tutto il mondo e la lista di indirizzi di The Bridge, la pubblicazione dell’Ufficio, includeva una lunga serie di indirizzi stranieri. Quando fu fondata la CUNA direzione, nel 1934, con Bergengren alla sua l’interesse internazionale continuò a persistere, concentrandosi inizialmente sull e regioni Canadesi di lingua inglese. Nel 1938 era stata emanata una legislazione cooperativa in tutte le province del Canada ed erano disponibili servizi e assicurazione assicurati dalla CUNA per le banche di credito cooperativo canadesi. Nel 1940 si contavano 1.167 banche di credito cooperativo in Canada con oltre 200.000 soci. Nel 1945 si arrivò a 2.219 590.000 banche soci. Nel di credito 1939 cooperativo erano state con approssimativamente approvate delle regole per l’associazione delle federazioni alla CUNA e nel 1944 otto federazioni facevano parte della CUNA. Questa fase di sviluppo continuò e nel 1996 c’erano 905 banche di credito cooperativo nel Canada di lingua Inglese con 4.105.730 associati. 30 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Contemporaneamente si registrarono sviluppi anche in altre aree, a volte con l’assistenza della CUNA, a volte indipendentemente. All a fine degli anni ’30 si erano formate 30 società di credito nelle Filippine con l’aiuto di un missionario protestante. Nel 1940 sorsero le prime società di credito in Australia e in Salvador. Nel 1943, con l’assistenza di missionari cattolici, vennero fondate banche di credito cooperativo in Belize e Giamaica. A Trinidad, a Tobago e nella Repubblica Dominicana furono organizzate delle banche di credito cooperativo riunite in federazioni nazionali. Nel second o dopoguerra fu promossa l’associazione alla CUNA delle unioni nazionali dell’Emisfero occidentale, e nel 1953 Canada, Porto Rico, Giamaica e Repubblica Dominicana avevano i loro rappresentanti alla CUNA. Il 1953 fu particolarmente significativo per lo sviluppo internazionale del movimento delle banche di credito cooperativo. Grazie alle risoluzioni adottate in quell’anno la CUNA era stata finalmente coinvolta nelle attività di sviluppo internazionale; erano stati praparati dei progetti per espandere l’utilizzo delle banche di credito com e mezzo per raggiungere una pace internazionale permanente; era stato preparato e distribuito del materiale al Dipartimento di aiuti all’estero degli Stati Uniti, all’ONU, alla FAO e all’ILO; fu fondata una Commissione di Studio sulle Banche di Credito Cooperativo estere; e si votò per la formazione di una Divisione per la diffusione Mondiale, con un proprio organico ed un proprio budget, con la funzione di formalizzare le attività di sviluppo internazionale del settore di credito. La Divisione per la diffusione Mondiale cominciò ad operare nel 1954 e cercò immediatam ente di ufficializzare i contatti internazionali che erano stati mantenuti a livello non ufficiale negli anni precedenti. Il rapporto della Divisione per il 1955 dava conto di questa attività: erano stati contattati 82 paesi e regioni; era stato offerta formazione a 65 persone provenienti da 40 paesi diversi; erano state organizzate banche di credito cooperativo in India, Guatemala, Nuova Zelanda, 31 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Nigeria e Filippine; erano state emanate varie legislazioni sulle cooperative di credito e fondate alcune società in Perù; ed era stata offerta assistenza alle società in Giamaica, Trinidad e Tobago. Nel 1958, con l’assistenza della Divisione, fu fondata la Conf ederazione Banche di Credito Cooperativo delle Indie Occidentali, precursore dell’attuale Confederazione Caraibica Banche di Credit o Cooperativo e di confederazioni simili in Africa (1968), America Latin a (1970) e Asia (1971). Nel 1961 la CUNA firmò il primo contratto con l’Agenzia Americana per lo Sviluppo Internazionale, che metteva a disposizione fondi di assistenza degli Stati Uniti a sostegno dello sviluppo delle società di credito. Questi fondi resero possibile la creazione di un Ufficio Globale Progettazioni della CUNA, con sede a W ashington D.C., e dell’Ufficio Regionale per l’America Latina a Panama, che riflettevano le priorità di interesse nello sviluppo delle banche di credito cooperativo dell’Emisfero Occidentale. Nel 1964 la CUNA decise di investire il 9,5% del suo budget per l o sviluppo internazionale delle banche di credito cooperativo. Tra i leader del movimento americano però stava crescendo la preoccupazione che le attività internazionali stessero facendo deviare l’interesse dai problemi reali e dalle necessità negli Stati Uniti. Per rispondere a questo problema nel 1964 fu fondata la CUNA International con tre sezioni distinte, nelle quali Stati Uniti, Canada e i movimenti dei paesi in via di sviluppo potessero difendere gli interessi specifici rim anendo parte di una organizzazione. Queste nuove disposizioni non risultarono soddisfacenti per tutti e, mentre l’attività internazionale continuava a crescere, l’attenzione fu rivolta alla creazione di un modello alternativo di organizzazione mondiale per le banche di credito, una organizzazione mondiale nella quale i singoli movimenti nazionali, compreso quello cooperativo americano, potessero essere rappresentati. Dopo molte discussioni nel 32 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net 1970 fu fondato il Consiglio mondiale delle Società di Credito (W OCCU), con regole di partecipazione delle associazioni nazionali e delle confederazioni regionali di Asia, Caraibi, Africa e America Latina. Le disposizioni iniziali prevedevano che la quota di partecipazione all a Direzione del Consiglio Mondiale fosse decisa in base alle dimensioni dei movimenti. movimento Altre disposizioni assicuravano che nessun singolo (come sull’organizzazione. quello Infatti il Americano) m ovimento potesse statunitense dominare ha accettat o volontariamente di avere una proporzione di rappresentanti minore di quella che sarebbe stata dettata dal suo numero di associati, ch e costituivano il 70% del totale mondiale dei soci. Al momento della creazione del W OCCU nel 1970 la situazione delle società di credito mondiali era la seguente: Africa — 1.795 società di credito, Asia — 16.827, Australia — 848, Canada—4.214 (1972), Caraibi — 610, Europa — 341, America Latina— 4.168, Sud Pacifico — 413, Stati Uniti — 23.761. Negli anni ’70 il W OCCU stabilì la sua sede negli uffici dell a CUNA, a Madison, in W isconsin, e sviluppò una serie di procedure per rappresentare le banche di credito cooperativo in tutto il mondo. L’assistenza tecnica per lo sviluppo dei singoli movimenti, fornita principalmente dall’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale, fu portata avanti dall’Ufficio Globale Progettazioni della CUNA di W ashington. Questa separazione si rivelò appropriata perché si conformava alla Legge per l’Aiuto Estero degli Stati Uniti, che raccomandava alla USAID di utilizzare cooperative americane per fornire assistenza all e cooperative dei paesi in via di sviluppo. Tra il 1980 e il 1981 W OCCU e CUNA firmarono un accordo con USAID, secondo il quale mentre alla CUNA spettava l’approvazione reale delle garanzie e dei contratti, le responsabilità della loro implem entazione veniva delegata al W OCCU. Questo è tuttora il modo in cui i fondi di assistenza degli Stati Uniti 33 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net vengono incanalati a supporto dello sviluppo internazionale delle banche di credito cooperativo. Fu nominato un Direttore Esecutivo del Consiglio Mondiale e gli organici del W OCCU e dell’Ufficio Mondiale Progettazioni della CUNA , che avevano entram bi sede a Madison, subirono una fusione. Fu mantenuto un piccolo ufficio a W ashington D.C., per affrontare le relazioni giornaliere con l’USAID e per funzionare da Ufficio Regionale del W OCCU per il Nord America. L’assistenza tecnica ai movimenti nazionali emergenti veniva offerta dal W OCCU insiem e alle confederazione regionali che si erano stabilite in Africa, Asia, Caraibi e America Latina. Il W OCCU portò avanti attivamente il suo ruolo di organizzazione internazionale. osservatorio Divenne ufficiale associato dalle dell’ICA, Nazioni Unite ottenne e fu uno il ruolo dei di gruppi internazionali che costituirono il COPAC. Coltivò relazioni anche con la Banca Mondiale e con la Banca Americana per lo Sviluppo. Il movimento mondiale delle banche di credito cooperativo ha continuato a crescere e svilupparsi, con la fondazione di nuovi movimenti nazionali mentre talora i movimenti esistenti si esaurivano, a causa di cambiamenti di contesto e di leadership. Gli squilibri politici hanno spesso influenzato negativamente il movimento, così come le crisi economiche nei vari paesi e regioni. Ma a volte questi problemi hanno offerto nuove possibilità, come in Europa dove, dopo il collasso dei governi comunisti, erano em ersi nuovi m ovimenti di banche di credito cooperativo in Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Russia e Ucraina, le ultime tre delle quali sono oggi soci rilevanti dello W OCCU. La dinamica del movimento viene parzialm ente riflessa dalle sue statistiche. 34 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Alla fine del 1997 il W OCCU riportava le seguenti statistiche per singole regioni: Regione Società Credito di Nume ro soci di Af rica Asia Cara ibi Europa * Am erica Latina Am erica del Nord Sud Pac if ico Totale W OCCU 5.019 13.988 351 1.251 1.871 2.423.011 8.566.474 1.026.435 2.502.062 5.246.039 Quota di adesione sulla popola zione in età lavorativa in valori pe rc entuali 1,66 2,31 33,68 1,64 2,84 11.290 72.578. 655 47,54 342 3.147.181 27,19 34.112 95.489. 857 9,36 * L a diff u s ion e de l C r ed ito C o oper at iv o in E ur o p a è m olt o ma g gi ore d i qu an to le s t at i st ic he d el W OCC U la s cin o tr a spar ir e. Se è vero che il successo viene misurato in base al grado col quale le banche di credito cooperativo si sono conquistate una significativa porzione della popolazione in età lavorativa, allora bisogna affermare che è stato considerevole in molte nazioni. In ben 28 Paesi nel 1997 le banche di credito cooperativo hanno coinvolto almeno il 10% della popolazione in età da lavoro. Assum endo che ogni socio rappresenti una famiglia di almeno cinque componenti, dobbiam o notare che le banche di credito cooperativo hanno fornito il loro servizio al 50 per cento della popolazione nei seguenti Paesi: Antigua e Barbuda (39,4 per cento), Australia (31,9 per cento), Baham as (18,9 per cento), Barbados (15,9 per cento), Belize (26,2 per cento), Bermuda (10,3 per cento), Isole Cayman (17,6 per cento), Canada (26,0 per cento), Colom bia (13,9%), Costa Rica (15,1 per cento), Isola Dominicana (168,5 per cento), Ecuador (19,4 per cento), Grenada (35,0 per cento), Honduras (10,8 per cento), Irlanda (144,9 per cento), Giamaica (40,7 per cento), Corea (24,4 per cento), Antille Olandesi (16,2 per cento), Panama (12,2 per cento), Ruanda (13,7 per cento), Saint Christopher e Nevis (43,5 per cento), Santa Lucia (10,2 per cento), Saint Vincent e le 35 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net Granadine (36,2 per cento), Seychelles (17,9 per cento), Sri Lanka (10,2 per cento), Surinam e (10,1 per cento), Trinidad e Tobago (44,1 per cento) e Stati Uniti (50,1 per cento). ( L’adesione presentata in Irlanda e nella Repubblica Dominicana, e forse anche altre, riflettono l’inclusione di giovani collaboratori ed i casi di duplice associazione di adulti che sono membri di più di una banca di credito cooperativo.) Sarebbe un errore, comunque, dichiarare che il movimento abbia avuto un successo universale. Se è vero che il progresso dagli anni in cui Desjardins fondò le prim e banche di credito cooperativo a Lévis, in Quebec, è stato impressionante, è anche vero che c’è ancora molta strada da fare. Il movimento, anche se ben rappresentato in molti paesi, conta ancora tra i suoi associati dei paesi in cui la porzione di popolazione in età di lavoro associata ad una banca di credit o cooperativo è ancora modesta, se non minim a. Nel 1997 c’erano 26 paesi in cui le banche di credito cooperativo erano presenti da molti anni, ma che registravano una adesione inf eriore all’1% della popolazione lavorativa. In questi paesi sembrava mancare lo sforzo promozionale che aveva contribuito allo sviluppo degli altri paesi. C’è stata anche una tendenza del movimento, dopo uno zelo organizzativo iniziale, a spostare l’attenzione troppo presto verso la volontà di fare delle banche di credito cooperativo sofisticate istituzioni finanziarie. In questo processo si è sempre finiti per servire una parte più piccola e più agiata della popolazione. Questo è stato più evidente in America Latina, dove dopo 30 anni di assistenza e di attività, l’adesione regionale totale nel 1997 era solo del 2,84 per cento. Inoltre, solo in cinque paesi l’adesione aveva superato il 10% della popolazione in età lavorativa: Colom bia (13,9 per cento), Costa Rica (15,1 per cento), Ecuador (19,4 per cento), Honduras (10,8 per cento) e Panama (12,2 per cento). Alcune aree del mondo sono state solo sfiorate dal movimento internazionale delle banche di credito cooperativo. Una mappa 36 Cooperazione.net © 2009 www.cooperazione.net mondiale che evidenziasse la presenza di banche di credit o mostrerebbe grandi zone vuote in Africa del Nord , nel Medio - Oriente e nelle Isole del Pacifico. Ognuna di queste aree costituisce una sfida per il W OCCU e per i suoi soci se davvero si vuole aspirare ad u n movimento a diffusione globale. 37 Cooperazione.net © 2009