Materiale didattico prof. Sava - Parte II (pdf, it, 13294 KB, 12/21/15)

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Opere perdute di pittori veronesi
in “Madonna Verona”, XI, 1917
Ante d’organo di Falconetto
Michelangelo Mariani
Trento con il Sacro Concilio et altri notabili
1673
“L’Organo di Duomo non è de’ più grandi: ma però sonoro , e
ben’inteso, con cassa nobile dipinta à chiaro scuro dell’Arti Liberali, et
Armi del Vescovo, e Prencipe Giorgio di Naidech”.
Francesco Bartoli
1780
(in Emert 1939, p. 93)
“Nel coro, la tavola appesa lateralmente al lato del Vangelo esprimente
Maria V. ecc. è opera di Domenico e Francesco Moroni, veronese, e vi si
legge questa iscrizione:
DOMINICUS MORONUS DE VERONA ET FRANCISCUS FILIUS PINXERUNT
A. D. MCCCCLXXXXVI, DIE XVI APRILIS”
L’iscrizione viene trascritta negli stessi anni da
Giancrisostomo Tovazzi:
Variæ Inscriptiones Tridentinæ 1784
ed. Trento 1994
Francesco Morone
Madonna con Bambino
Verona, Museo Canonicale
1510 ca
particolare della Rocca di Arco
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Francesco Verla e gli altri pittori della sua famiglia
in “L’arte”, XI, 1908
Francesco Verla
Madonna con Bambino e santi, inizio XVI
secolo
Firenze, Museo Bardini
Perugino
Sposalizio della Vergine, 1501-1504
Caen, Musée des Beaux -Arts
Bartolomeo Montagna
Pala Colonna, 1498
Milano, Pinacoteca di Brera
Francesco Verla
Sposalizio mistico di Santa Caterina
d’Alessandria e santi
1512
Schio, San Francesco
Francesco Verla
Sposalizio mistico di Santa
Caterina d’Alessandria e santi
particolare
1512
Schio, San Francesco
Francesco Verla
Madonna con Bambino
1514
Rovereto, palazzo già d’Arco
Francesco Bartoli
1780 (in Emert, p. 110)
Rovereto, Scuole normali
“Nel cortile di questa fabbrica vedesi dipinta
in fresco sopra il vòlto di una scala
l’immagine di Maria Vergine col suo Bambino
in grembo avente le mani giunte in atto
d’adorarlo, opera di Francesco Verli vicentino
che vi lasciò quest’iscrizione:
MDXIIII FRANCISCUS DE VICENTIA”
Francesco Verla
Madonna con Bambino in trono tra i
santi Benedetto, Giovanni Battista,
Antonio da Padova e Antonio abate
1515
Trento, Museo Diocesano
dal Duomo
Francesco Bartoli 1780
“Nell’ultimo altare nuovamente costrutto di marmi dai fratelli Sartori la
tavola aggiunta in parte modernamente, rappresentante M. V. col
Bambino in trono, a pié di esso due putti che suonano il cembalo e un
flauto, e dalle parti S. Antonio abate, S. Giovanni Battista, S. Francesco e
S. Antonio, arcivescovo di Firenze, è opera segnata col nome del suo
autore così: F. VERLUS. DE. VICENTIA PINXIT. MDXV.
Francesco Verla
Madonna con Bambino e santi
Londra, collezione privata
dalla pieve di Villa Lagarina?
1517
Bartoli 1780
in Emert, p. 112
“Nel primo altare alla destra, la
tavola con Maria Vergine e il
Bambino in trono e dalle parti S.
Giovanni Battista e S. Pietro ed ai
piedi alcuni Putti è opera di
Francesco Verli vicentino, che la fece
nel 1517 e si sottoscrisse:
FRANCISCUS VERLUS PINXIT”.
Francesco Verla
Matrimonio mistico di Santa
Caterina, San Pietro e donatore
Mori, Santo Stefano
1518
Andrea Mantegna
Madonna della Vittoria 1496
Parigi, Louvre
Francesco Verla
Pala di Brera
1520
Francesco Verla
Madonna e santi. Firenze, Museo Bardini
inizio XVI secolo
Pala di Brera, 1520
Francesco Verla
Madonna con Bambino e santi
1508-1509?
Velo d’Astico, Parrocchiale
Perugino
La famiglia della Vergine
1500-1502
Marsiglia, Musée des Beaux -Arts
Da Perugia, S. Maria degli angeli
Opere perdute attestate dalle fonti
Francesco Bartoli
1780
Rovereto, Santa Maria del Carmine
“Sopra la porta del convento l’Immagine di Maria Vergine col Bambino è
di Francesco Verli da Vicenza”
[…]
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Giuseppe Gerola
Le attribuzioni delle opere d’arte in rapporto alla scuola pittorica
veronese
in “Atti dell’Accademia d’Agricoltura, Scienze e Lettere di Verona”,
XX, 1918
Legittimazione della prassi attribuzionistica solo se fondata su
- prove intrinseche (opere firmate)
- prove estrinseche (documenti d’archivio accertati)
Giovan Francesco Caroto
Pala di Santa Massenza
Trento, Museo Diocesano
dal duomo
1515-1520 ca
Francesco Bartoli
1780 (in Emert, p. 71)
“la vecchia Tavola col Padre Eterno in alto, M. V.
in trono col figlio, e dalle parti i SS. Vescovi
Vigilio ed Agostino, S. Girolamo Cardinale e
Santa Massenza con S. Giovannino più in basso,
è opera contrassegnata dalla marca F. K. Che
potrebbe credersi Fabrizio Kilian pittore Sassone,
che fu ai servigi dell’Elettore Giorgio II assunto
all’Elettorato l’anno 1656”.
Giovan Francesco Caroto
Sofonisba beve il veleno
Verona, Museo di
Castelvecchio
Cecchino da Verona
Madonna con Bambino tra San Vigilio e San Sisinio
1454?
Trento, Museo Diocesano
dalla Cattedrale
Stefano da Zevio (Stefano da Verona)
Adorazione dei Magi 1434
Milano, Brera
Paolo Farinati
Deposizione di Cristo con
San Francesco d’Assisi e
Sant’Antonio da Padova
1589
Trento, San Bernardino
Paolo Farinati, Sibille
Avio, pieve dell’Assunta
Giuseppe Gerola soprintendente a Ravenna
1910-1919
La nascita delle soprintendenze nel Regno d’Italia
Su istanza di Pasquale Villari e Adolfo Venturi vengono istituiti nel 1891 gli Uffici regionali
per la conservazione dei monumenti: è il primo passo per l’amministrazione decentrata del
patrimonio artistico
Ravenna prima soprintendenza d’Italia (1897), sotto la guida di Corrado Ricci
1900: viene istituita la prima cattedra di Storia dell’Arte alla Sapienza di Roma, affidata
ad Adolfo Venturi
1904: vengono fondate 70 Soprintendenze in Italia. Sono enti di amministrazione della
legge in materia (con giurisdizione ben definita), promuovono conoscenza scientifica e
intervento tecnico (tutela, restauro…)
Il funzionario di soprintendenza è un nuovo genere di laureato, con solide competenze.
Dopo la cattedra di Venturi, nel 1912 Gustavo Giovannoni fonda la prima facoltà di
Architettura a Roma (già nel 1891 quella di Archeologia classica con Emanuel Loewy)
Tipica la progressione nelle cariche di ispettore, direttore di musei e Soprintendente. Come
Gerola, che può essere considerato il “primo dei soprintendenti moderni”: Gino Fogolari,
Antonio Morassi, etc.
Approfondimenti bibliografici sul momento ravennate
(non obbligatori)
A. Ranaldi, Giuseppe Gerola e il Museo Nazionale di Ravenna
S. Pasi, Giuseppe Gerola e i restauri ai mosaici di Ravenna
in L’avventura archeologica di Giuseppe Gerola dall’Egeo a Ravenna, a
cura di I. Baldini, Ravenna 2012, pp. 51-65, 73-78.
Giuseppe Gerola soprintendente a Ravenna
1910-1919
Gerola Soprintendente a Ravenna 1910
Direttore del Museo Nazionale dal 1911
Fondazione nel 1911 della rivista “Felix Ravenna”
Riqualificazione del Museo Nazionale ravennate e suo trasferimento da
Sant’Apollinare Nuovo a San Vitale dove ha sede anche la Soprintendenza
Prosecuzione dei restauri dei monumenti di Ravenna: il complesso di Sant’Apollinare
Nuovo è bombardato nel 1916
L’esperienza del restauro come opportunità di lettura della vicenda del monumento:
il monumento come testo, come “carta muraria d’archivio”
Museo Nazionale in San Vitale: il lapidario nel chiostro
Apoteosi di Augusto
Ravenna, Museo Nazionale
I secolo d.C.
Sarcofago in porfido rosso
Ravenna, Mausoleo di Teodorico
foto storica con le rampe settecentesche
rimosse nel 1918
La tecnica dei restauri ai mosaici di Ravenna, in “Atti della deputazione regia di storia
patria per le Romagne”, 7, 1917, pp. 101-193
Ravenna, cappella vescovile inizi VI secolo
Giuseppe Gerola a Trento
La direzione dell’Ufficio Regionale
delle Belle Arti
(1919-1923)
Il recupero degli oggetti d’arte trentini trasferiti in
Austria 1918 -1921
8 Per la reintegrazione delle Raccolte trentine spogliate
dall’Austria, in “Rivista delle biblioteche e degli archivi”, XXIX,
1918
9 Quello che l’Austria deve restituire al Trentino, in “Alba
Trentina”, II, 1918
10 Gli oggetti d’arte…non recuperati dall’Austria, in “Emporium”,
LVII, 1923
Sacramentario Gregoriano
IX secolo
Trento, Buonconsiglio
Stele di Mitra
da Mules (Vipiteno)
Bolzano
Museo archeologico
dell’Alto Adige
G. Gerola
Il Sacramentario della Chiesa di Trento
in “Dedalo”, II, 1921
Ugo Ojetti
la fondazione di “Dedalo”
e la divulgazione colta:
“L’arte è di tutti ovvero le
stelle non sono degli
astronomi”
Pieter van Aelst
Arazzi con Storie della vita e
della passione di Cristo
ante 1528
Trento, Museo Diocesano
dal Castello del
Buonconsiglio
Danza macabra?
XVI secolo
Già Trento, Casa Suster
(trafugato durante la I Guerra
Mondiale)
Marcello Fogolino
Affreschi del vescovado di Ascoli
Piceno, 1547
11 La fontanella madruzziana di Rovereto, in “Alba Trentina”,
1918
(La fontanella madruzziana del museo nazionale del Trentino, in
“La Libertà”, VII, n. 1560, 1923)
Bottega enipontana?
fontanella madruzziana
terzo quarto sec. XVI
Trento, Castello del Buonconsiglio
da Riva del Garda, chiostro dei Gerolimini
Bottega tedesca
Fontana
Londra, Victoria & Albert Museum
1560 ca
Bottega tedesca
Fontana, particolare
Londra
Victoria & Albert
Museum
1560 ca
Santuario dell’Inviolata e complesso dei
Gerolimini
Riva del Garda
Alexander Colin
Monumento funebre di Massimiliano d’Asburgo
Innsbruck, Hofkirche
1560-1566 ca
Pietro Andrea Mattioli
Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento
Venezia, 1539
Moretto
Ritratto di P.A. Mattioli
Genova, Palazzo Rosso
1533
Pietro Andrea Mattioli,
Il Magno Palazzo del Cardinale di Trento, 1539
ottave 181-182
“Supera ogni vaghezza una fontana,
Ch’un bel pezzo di marmo in vaso chiude
Dove di bronzo si vede Diana
Con le sue Nimphe per bagnarsi nude.
Lascia quivi Atteon la forma humana,
E fassi cervo salvatico, e rude
E par che quasi’l suo infortunio plori
Essendo hor privo dei regali honori.
Sostien quest’opra una colonna bella,
Tutta di bronzo, d’un sottil lavoro,
Sopra la qual sta in piedi una donzella,
Che si converte in verdeggiante alloro:
Phebo dallato sta, ch’abbraccia quella,
Che perder non vorria tanto thesoro,
Mette nel querelarsi ogni sua forza,
Per rivocarla dalla verde scorza”
Michelangelo Mariani, 1673, p. 159
“Sgorgano in Castel di Trento varie fontane d’acqua condotta di lungi, tra quali
notabile quella de’ due Lioni, che con essere di Pietra vi bevono al naturale,
cadendo l’acqua in gran bacile di marmo d’una Dafni di bronzo”
Simone Consolati, 1835
in Emert 1939, p. 164
“L’atrio è aperto verso la piazza così detta dei leoni, perché nel mezzo di uno dei
lati esisteva una bella fontana con colonna di bronzo ornata di bassi rilievi figuranti
la favola di Dafni e Apollo, da cui zampillavano vari getti d’acqua che venivano
raccolti in una gran tazza di marmo, ai cui lati due leoni parimenti di marmo retti
sulle zampe posteriori stavano in atto di bere”.
Castello del Buonconsiglio
Magno Palazzo
“Camera del Signor” con la
fontanella madruzziana
L’Ufficio Regionale delle Belle Arti di Trento
(1919 – 1923)
La Soprintendenza all’Arte Medioevale e Moderna
di Trento
(1923 – 1938)
Paolo Maria Tua:
“La Soprintendenza! Una targa, un nome, null’altro o poco
più di un nome. Il Castello del Buonconsiglio? Una squallida
caserma ingombra dei relitti di un esercito in rotta, del bottino
di un esercito incalzante, e, al di là del Brennero, i tesori di
enti, di chiese, di privati che l’Austria aveva rastrellati dalle
città e dai borghi tridentini accumulandoli a Innsbruck e a
Vienna. Tutto da costruire. Ab imis”
Naturno, San Procolo
Storie di San Procolo
IX secolo
Gerola e l’identità culturale
dell’Alto Adige
Bolzano
Palazzo Mercantile
progettato nel 1708 dall’architetto
veronese Francesco Perotti
Bolzano
Via Cassa di risparmio
Lettera di Gerola
alla Direzione generale Antichità e Belle arti, Roma
26 agosto 1926
“Parlare di demolire [la chiesa dei domenicani a Bolzano] è
addirittura una pazzia per quanto sopra tutto che storicamente ed
artisticamente è la più ‘italiana’ delle chiese di Bolzano degna di
essere non solo conservata, ma anzi ripristinata, per ragioni
politiche”
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Per la chiesa italiana di Bolzano
“Architettura e arti decorative”, II, 1922
La chiesa di San Domenico
a Bolzano
bombardata nel 1944
“Primo Maestro dei domenicani”
affreschi, particolari
Bolzano, chiesa dei domenicani, cappella di San
Giovanni, 1324-1329 ca
Friedrich Pacher
Annunciazione e Caccia all’unicorno
Bolzano, chiesa dei domenicani, 1496 ca
Guercino
Visione di Soriano
1655
Bolzano, chiesa dei domenicani
Marcello Piacentini
Monumento alla Vittoria
Bolzano, 1926-1935
1921
abbattimento di casa Ranzi e ricostruzione in
stile neorinascimentale
Trento, largo Carducci