MAURO ICARDIio, papà

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MAURO ICARDIio, papà
o
chi di noi settimanale n. 24 - 10 GIUGNO 2015
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24
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MAURO
icardi
io, papà
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La
dolce
attesa
di
elisabetta
canalis
29/05/15 23:36
Lettere al direttore
la vita è bella, sempre
dunque, al già nobile spirito
di una vacanza “ecologica”
l’impegno ad aiutare un’istituzione in difficoltà, messa in
ginocchio da anni di politiche
confuse – se così si può dire
– e poco lungimiranti in materia di pubblica istruzione. Da
mamma, quasi mi commuovo
a pensare che un privato possa avere a cuore il futuro dei
nostri ragazzi e che si metta a
disposizione, nel suo piccolo,
per dare un aiuto concreto alla
loro formazione. Mi auguro
che la riforma della scuola,
a cui sta mettendo mano il
governo Renzi, possa essere
animata dallo stesso spirito,
concreto e capace di guardare
al futuro con buonsenso. Ne
va del domani dei nostri figli,
i prossimi cittadini di questo
scalcinato Paese.
Grazie per l’attenzione,
Carlotta
Caro Alfonso,
25 anni fa, letteralmente schifato dalla vita, decisi di
non avere figli: promisi a me stesso che mai avrei messo
al mondo qualcuno in questa valle di lacrime. Dopo 25
anni di “presa in visione” di ulteriori fatti e (soprattutto)
misfatti verificatisi sulla faccia di questa terra (la frase
evangelica “chiedete e vi sarà dato, bussate e vi sarà
aperto” è stata ampiamente disattesa), sono giunto alla
conclusione di aver fatto la scelta giusta. Eh, sì: perché
questo mio potenziale figlio, che non c’è, non saprà mai
nulla di guerre, terremoti, inondazioni, povertà, ingiustizie, dittatori, manicomi, manicomi criminali, carestie,
prigioni, torture, vivisezione, tumori, malattie, campi di
concentramento, sete, fame, paura, angoscia, afa, gelo,
fanatismi religiosi, depressione, razzismo, mafia, disastri
nucleari, mutilazioni genitali, ansia, insonnia, stragi,
pedofilia… E, tra me e me, gli dico: ragazzo mio, quanto
sei stato fortunato a rimanere all’oscuro di tutto ciò che
nessun (eventuale) paradiso potrà mai compensare. Io, in
questa vita mi ci sono trovato: i miei genitori non mi hanno
chiesto se volessi o meno venire al mondo. Il mio consiglio
è di pensarci due volte prima di dare il (presunto) dono
della vita a chi, per ovvie ragioni, nulla può obiettare e
nulla può dire sulla sua volontà o meno di nascere.
Mario
Caro Mario,
capisco il suo sfogo, ma mi consenta di non essere
d’accordo. La vita, per quanto dolorosa, difficile, ingrata possa essere, non è mai così buia da non lasciare
intravedere almeno una delle sue tante meraviglie. E,
lo dico con convinzione: dare la vita a un figlio è il più
bel dono che si possa fare a noi stessi e a lui.
Un caro saluto!
dobbiamo aiutare
la scuola pubblica
Gentile direttore,
ma è mai possibile che in Italia
ci debbano pensare i privati a
difendere la scuola pubblica
e il futuro dei nostri ragazzi?
Sono una giovane mamma di
due bambini che frequentano
la scuola dell’obbligo, in seconda e quarta elementare, e
ogni giorno io e le altre mamme ci scontriamo con le difficoltà di far studiare i nostri
figli. Nelle aule manca tutto
e le maestre fanno acrobazie
quotidiane per garantire al
meglio lo svolgimento delle
lezioni, chiedendo spesso l’aiuto di noi genitori per avere
il materiale minimo necessario. Poi leggo che l’Ascom
Federalberghi di Cervia ha
promosso un’iniziativa di tutto
rispetto: tutti i bambini che
soggiorneranno con il progetto Eco Vacanza in una delle
loro strutture, riceveranno
un buono da 70 euro da consegnare alla propria scuola
per l’acquisto di materiali
di cancelleria, aggiungendo,
Cara Carlotta,
paghiamo fior di tasse e siamo
costretti a comperare di tasca
nostra la cancelleria della
scuola o a rivolgerci a una
clinica privata per non aspettare un anno per poter fare
una radiografia. E la politica
è sempre più lontana dai nostri bisogni. Per il momento,
purtroppo, possiamo solo tirarci su le maniche e lavorare.
Un caro saluto.
un baule pieno di
ricordi inaspettati
Egregio direttore,
sono una signora di 75 anni,
mi chiamo Valeria e ho due
figli gemelli, maschio e femmina, e tre nipoti (è una presentazione sintetica, ma non
sapevo come iniziare…). Sono
una sua ammiratrice: di lei mi
piacciono personalità, professionalità e semplicità. Spero
le giunga questa mia, perché
ho una richiesta particolare e
ho pensato di rivolgerla a lei.
Facendo pulizia in solaio, in
un vecchio baule ho trovato
dei quaderni su cui mio padre,
in tempo di guerra (1940), ha
scritto a mia madre, ai suoi
genitori e agli amici alcune
poesie, a mio avviso molto
belle. Sono sensazioni, stati
d’animo di un soldato lontano
da casa. Mi piacerebbe che
lei le leggesse e mi desse la
sua opinione. Sarei felice se
si potessero pubblicare, ma
non so a chi rivolgermi. I
suoi scritti, nonostante avesse
fatto solo le elementari, sono
perfetti, corretti, senza alcun
errore grammaticale e pieni
di sentimento. Era un artista,
suonava il pianoforte senza
aver studiato musica.
Da lei, direttore, mi basterebbe
avere un parere, anche se il
mio sogno di vederli pubblicati
non si avverasse. So che il suo
tempo è prezioso, ma se mi potesse rispondere ne sarei felice.
La mia vita è stata molto travagliata e piena di sofferenze:
ho cresciuto i miei figli da sola,
mio marito se ne è andato con
un’altra donna quando i bambini avevano solo due anni.
Li ho allevati, sono diventati
dei figli meravigliosi e questo
mi riempie di gioia! In più, ho
capito che nella sofferenza si
diventa più forti e coraggiosi.
Mi scusi se ho scritto un po’
di me, ma mi è venuto spontaneo. La saluto (se posso) con
affetto.
Cara lettrice,
mi mandi pure una copia delle
lettere di suo papà a questo
indirizzo:
Alfonso Signorini
Redazione CHI
Palazzo Mondadori
20090 Segrate (MI)
Le leggerò con piacere e le
farò sapere.
La abbraccio.
SCRIVETE AL DIRETTORE
Lettere:
Alfonso Signorini
via privata Mondadori 1
20090 Segrate
E-mail:
[email protected]
Twitter: @alfosignorini
Facebook:
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