la nona giornata contro l`omofobia

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la nona giornata contro l`omofobia
anno 12 | numero 101 | maggio 2014
0,10 euro
LA NONA GIORNATA
CONTRO L’OMOFOBIA
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LUCA VULLO
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CONCHITA WURST
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La nona giornata contro l’omofobia
Sabato scorso, 17 maggio, il mondo si è riunito sotto un’unica
bandiera colorata per festeggiare la giornata internazionale
contro l’omofobia e la transfobia.
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staff
La testata fruisce dei contributi statali
di cui alla legge 7 agosto 1990, numero
250 e successive modificazione.
cinema
“QUANDO SI MUORE SI MUORE”
intervista ad Achille Coppola e Clemy Barone
pag 4
Testata iscritta nella sezione per la
stampa ed informazione del tribunale di
Roma in data 14.10.2003 al n.440/2006
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Dorotea De Vito
turismo
SERGIO STAINO in Mostra a Siena
IN REDAZIONE
pag 5
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Stampa: Digitale
musica
Conchita Wurst, la draqueen che ha stregato
l’Eurovision
GIORGIA: “Senza Paura Tour 2014”
pag 7
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Conversazione con LUCA VULLO
pag 7
lavoro
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Baglioni hotel cerca personale
Carpisa
Barilla
pag 8
pagina
2
news
LA NONA GIORNATA CONTRO L’OMOFOBIA
Sabato scorso, 17 maggio, il mondo si è riunito sotto un’unica bandiera
colorata per festeggiare la giornata internazionale contro l’omofobia
e la transfobia.
In Italia più che in altri paesi d’Europa, il tema dell’omofobia è all’ordine
del giorno, purtroppo sempre per motivi di cronaca: solo nel 2013
oltre il 21% delle segnalazioni per discriminazione riguardava l’orientamento sessuale. Senza parlare degli episodi di bullismo nelle scuole
oltre ai maltrattamenti denunciati da centinaia di ragazzi adolescenti che troppo spesso sono ricorsi al suicidio per sfuggire al disagio
provocatogli da chi li circonda.
In occasione di questa giornata le più grandi città d’Italia hanno organizzato numerose manifestazioni e attività:
editoriale
Dorotea De Vito
Sabato prossimo sarà la giornata mondiale contro l’omofobia:
ideata dallo scrittore francese Louise Georges Tin, a 15 anni dalla
rimozione dell’omosessualità dalla lista delle malattie mentali, ogni
17 maggio l’UE continua a festeggiarla.
Colpisce che nel 2014 sia ancora necessario istituire queste giornate “Contro”, che ancora ci sia bisogno di combattere per dei
normalissimi diritti civili e per la libertà di pensiero, di opinione,
e di manifestare pubblicamente le proprie preferenze senza correre il rischio di essere derisi, nel migliore dei casi.
Giornate “contro” l’omofobia, giornate “contro il femminicidio”,
giornate “contro l’inquinamento” e via discorrendo: sembra che
non si possa fare a meno di istituire questo genere di festeggiamenti, la parola “contro” pare essere il mezzo più potente che
abbiamo per manifestare il dissenso verso una società che nei
pensieri e nel comportamento ricorda più gli uomini di Neanderthal che la generazione del nuovo secolo.
Forse, se smettessimo di chiamarle giornate del “contro” e istituissimo piuttosto delle giornate “a favore, pro”, l’effetto sarebbe diverso. Giornate a favore della tolleranza, giornate a favore
dell’amore, giornate a favore delle pari opportunità. Potrebbero
essere banalissime, ma a volte è nella banalità delle cose più semplici che si nasconde la chiave del successo. Lo ha capito bene
persino il Vaticano che nell’istituire il “Family Day” non ha pensato
di dichiarare apertamente di essere contro un certo tipo di famiglia, ma ha dichiarato semplicemente di essere “a favore” della
famiglia, quella giusta secondo loro, si intende.
a Milano si è puntato sul flashmob che si è svolto in Piazza
Argentina sulle linee della metropolitana con lo slogan “l’omotransfobia è al capolinea”, in Sicilia è stata fatta una campagna
pubblicitaria per invitare tutti a scattare dei selfie da pubblicare
poi sul socialnetwork con l’hashtag #stopomofobia. Cinque
giorni di teatro con spettacoli a tema a Bergamo, la Piazza dei
Celestini di Bologna si è invece riempita di giovani e famiglie
che hanno preso parte agli innumerevoli giochi organizzati per
l’occasione.
A Napoli in migliaia hanno partecipato al corteo organizzato
dall’Arcigay e la giornata è proseuita con convegni e dibattiti
per poi concludersi con la proiezione del film “Felice chi è
diverso” di Gianni Amelio che ha visto la partecipazione in sala
del regista e del sindaco Luigi De Magistris.
E’ stata una giornata molto sentita un po’ ovunque che ha riscosso grande successo e ha visto la partecipazione di tantissime persone.
Forse c’è speranza, la speranza che il nostro paese risponda al
grido dell’Europa che chiede da tempo un adeguamento alle
leggi presenti nel resto dell’UE che garantiscono pari diritti e
soprattutto pari dignità alle coppie omosessuali.
E allora perché non farlo anche noi?
Certo che quando si legge di un’insegnate, addirittura una preside, che rifiuta la proposta di alcuni studenti di diffondere un
documento a sostegno dell’omosessualità in occasione del 17
maggio, specificando che “l’omosessualità è contro natura e fa
schifo”, allora ci si rende conto che la parola “pro” è una parola
positiva che forse non è abbastanza potente in una società che di
positivo sembra non avere nulla, o molto poco.
Per cui propongo di istituire un’altra serie di giornate conto: contro gli insegnanti che non sanno fare il loro mestiere, contro chi
dovrebbe insegnarti prima a vivere e poi a leggere, contro chi
pensa che avere figli fuori dal matrimonio sia un peccato e considera tali figli come di serie B, contro chi ancora, ina una realtà
post Will e Grace, dinanzi a due ragazze chi si tengono per mano
grida allo scandalo.
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cinema
“QUANDO SI MUORE SI MUORE”
intervista ad Achille Coppola e Clemy Barone
Vittorio Zenardi
Achille Coppola e Clemy Barone
sono gli appassionati sceneggiatori
di “Quando si muore si muore”,
divertente commedia diretta dal
giovane regista pugliese Carlo Fenizi.
supporta opere indipendenti e di
giovani registi.
Dico appassionati non solo perché
amano il loro mestiere e lo svolgono
con competenza, ma perché per
vedere realizzato il loro soggetto
hanno fatto una scelta coraggiosa ed
impegnativa, decidendo di produrlo e
distribuirlo.
Noi non ci siamo arresi ad un
sistema autoreferenziale, purtroppo
in Italia devi avere delle conoscenze,
se hai delle conoscenze allora hai il
finanziamento, hai l’attenzione.
Come vedremo però non è stata una
scelta completamente “libera” ma
piuttosto dettata da eventi sfavorevoli
che purtroppo non sono nuovi nel
panorama cinematografico italiano. Ma
sentiamo le loro parole a riguardo.
Salve, benvenuti su What’s Up
Magazine, potete raccontarci la genesi
del film?
A.C. : C’è un problema serio di
strategia produttiva e distributiva.
All’estero ti riconoscono molto di
più per merito e per quello che sai
fare e proporre.
Peccato che il giorno prima delle
riprese siamo stati avvertiti che i fondi
non sarebbero arrivati e che anche il
produttore e distributore si era dileguato
accampando scuse assurde…
Benvenuti in Italia…
A.C. : Io e Clemy abbiamo steso la
sceneggiatura basata sulle vicende surreali
di Fabio, Davide e Cory, che decidono di
trascorrere le loro vacanze sulla barca di
Davide con il pretesto di accompagnare
Luigia in Grecia per il suo matrimonio
italo-greco finché non sono costretti
a caricare a bordo Giò, ammarato col
suo ultraleggero che li coinvolgerà in
rocambolesche imprese per riottenere
l’affidamento della figlia, tra equivoci di
ogni genere, personaggi improbabili e
sostanze stupefacenti, mentre la morte è
in agguato e con essa inquietanti ritorni
dall’aldilà…
Abbiamo scelto di ambientarlo nella
suggestiva costa tirrenica calabrese nei
paesi di Paola e Cetraro.
Il film avrebbe dovuto avere un produttore
che si era impegnato anche per la
distribuzione, e dei finanziamenti ed aiuti
logistici che ci erano stati assicurati dal
politico di turno.
A.C. : La situazione era disperata, ma noi
consapevoli della qualità del progetto
e della nostra inesauribile passione,
abbiamo deciso, pur fra mille difficoltà, di
produrre e distribuire il film.
A questo punto come vi siete mossi?
C.B. : Abbiamo cercato degli sponsor,
che però si sono dimostrati anch’essi
poco affidabili. Potevamo contare solo
sulle nostre forze e sul nostro budget
personale, questa era la nostra unica
certezza.
Abbiamo così fondato la Parsifal
Produzioni e per la distribuzione abbiamo
fatto un vero porta a porta per proporre
il film agli esercenti.
Oltre al problema delle conoscenze
va detto che oggi i produttori non
rischiano e non investono più sui film
se non con la sicurezza di un passaggio
televisivo (non a caso il mercato è
dominato dal dal duopolio Medusa/
Rai).
La conseguenza è quella di avere
film commerciali e con tematiche già
ampiamente affrontate. Per quanto
riguarda la distribuzione, dati recenti
dicono che il 40% dei film italiani e il
20% dei film stranieri sono praticamente
invisibili.
Voi avete fatto un piccolo “miracolo”
a produrre e distribuire il vostro film
in questo panorama agghiacciante….
Quando uscirà in sala?
C.B. : Il 31 maggio nello splendido
Castello Lancellotti ad Avellino ci sarà la
prima nazionale alla presenza del cast fra
cui Francesco Paolantoni, Giacomo Rizzo,
Maurizio Mattioli, Matteo Pianezzi, Nadia
Kibout, Cosetta Turco e Cloris Brosca e
dal 5 giugno sarà nei cinema.
Un grosso in bocca al lupo!!
Complimenti per la caparbietà, la
vostra vicenda evidenzia ancora una
volta l’assurdità del “sistema cinema”
italiano che finanzia i soliti noti e non
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turismo
SERGIO STAINO in Mostra a Siena
Vittorio Zenardi
Fino al 3 novembre nelle splendide sale del
Santa Maria della Scala in Siena, sarà
presente la prima rassegna “antologica”
di Sergio Staino.
Nell’esposizione, dal titolo “Satira e Sogni”, si potranno ammirare gli acquarelli
e le più recenti opere digitali che hanno reso Sergio Staino uno tra i maggiori
protagonisti della satira italiana.
Esposte in mostra oltre trecento opere,
dalle prime strisce di Bobo per Linus dei
primi anni Settanta, fino alle più recenti
creazioni in digitale.
Verso l’anno 2000 Sergio ha dovuto,
infatti, abbandonare per motivi di eccessivo degrado della vista il disegno
tradizionale fatto a punta di matita o di
penna a china, per spostarsi obbligatoriamente sul digitale. A tal proposito le
sue parole:
“Ho spostato il
mio segno nel virtuale, utilizzando una penna elettronica e scannerizzando di tutto, e nel virtuale l’ho fatto
incontrare con i segni e i colori di artisti
di ogni luogo e ogni epoca, oppure ho
sposato il digitale con i miei acquerelli
informi, confusi, creati più col cuore che
con l’occhio, e ne è venuta fuori questa
materia che adesso metto in mostra”.
Nella mostra si entrerà attraverso un
arco trionfale, sormontato da un Bobo-Rodin pensatore per imbattersi in
una sorta di Pantheon dei nostri giorni:
grandi sagome dei personaggi che hanno
animato gli ultimi trenta tormentati anni
della nostra vita politica e istituzionale.
Nelle prime sale troveranno spazio le
memorabili storie degli anni di Linus
(Capitan Kid, Moskava, Senza famiglia) e
de l’Unità ( I funerali di Belinguer, Livorno
1921, A proposito
di Arbasino).
Sono gli anni
dei disegni a
penna, dell’uso
della china e dei
pennarelli.
Nel 1989 Sergio
Staino si cimenta con la regia e
gira il film “Cavalli si nasce”.
Oltre a rivedere quella pellicola ormai
quasi dimenticata i visitatori potranno
rivedere lo storyboard originale: cinque
grandi quaderni nei quali l’artista anticipa con deliziosi acquarelli tutte le scene
del film.
Sono gli anni dei disegni a china e dei
lavori con acquarello.
Bellissime anche le tavole che illustrano
canzoni entrate nel cuore di tutti come
“La guerra di Piero” di Fabrizio De Andrè.
La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Siena e
da Opera Civita Group, sarà parte integrante dei sette percorsi museali del
Santa Maria della Scala.
Contemporaneamente alla mostra sarà
infatti possibile percorrere i suggestivi
ambienti monumentali dell’antico ospedale così da valorizzare i sette percorsi museali esistenti: I luoghi dell’accoglienza e della cura; Jacopo della
Quercia (La Fonte Gaia); Museo Archeologico Nazionale; Le bandiere delle Contrade (dal museo Stibbert); Siena, Racconto della città (Dalle origini al medioevo);
Il tesoro (Le reliquie e gli ori) e il Museo
d’Arte per bambini.
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musica
Conchita Wurst, la draqueen che ha stregato l’Eurovision
Si è presentata sul palco con uno
scintillante abito dorato, capelli lunghi e
lucenti, un sorriso smagliante e ciglia folte
e lunghe, il tutto completato da una folta
barba. All’Eurovision contest ha trionfato
la dragqueen Conchita, il concorrente più
outsider che quest’anno ha cantato sul
palco della manifestazione di Copenaghen.
Di nazionalità Austriaca, Conchita ha
conquistato tutti per la sua splendida
voce, dolce e cristallina, ma anche e forse
soprattutto per il suo coraggio.
Dietro la barba si nasconde il 25enne
Tom Neuwirth, un ragazzo coraggioso
che ha scelto di essere Conchita, la ritiene
la versione migliore di se stesso e senza
troppi preamboli, afferma orgoglioso che
“tutti possono essere la propria miglior
versione, anche se questa non combacia
con quello che la società si aspetta, ma
vedersi al proprio meglio è un diritto di
tutti”.
La sua canzone,
“Rise
like
a
phoenix”,
l’ha
portata al trionfo
con 170 milioni,
una
vittoria
inaspettata
considerando
lo
scalpore
che
la
sua
par tecipazione
aveva
fatto
già nei giorni
prec edenti alla
manifestazione. Eppure, contro ogni
pronostico e contro ogni pregiudizio, è
riuscita a vincere e ha dedicato la vittoria
a “tutti quelli che combattono per la loro
libertà”.
In rete è già un fenomeno ma non mancano
le polemiche, come quelle che sono venute
dalla Russia. Dopo lo scalpore delle leggi
omofobe e l’attenzione attirata su di se
durante i giochi olimpici, la nazione guidata
da Vladimir Putin non ha mancato di dire la
sua, definendo la vittoria di Putin come “il
segnale della decadenza d’Europa”.
Un giudizio crudo e duro che ha
riscontrato avversione da parte di tutto
il popolo della rete, proveniente da ogni
nazione, che si è invece schierato a favore
della dragqueen la cui vittoria rappresenta
più che mai un simbolo e una rivalsa.
GIORGIA arriva al Palapartenope di Napoli con il
“Senza Paura Tour 2014”
Sergio Cimmino
Giorgia arriva al Palapartenope di Napoli il
prossimo 20 Maggio con il suo nuovo tour
2014 “Senza Paura”. Uscito nel novembre
2013 l’album è balzato subito in testa
alle classifiche italiane grazie al singolo
“Quando una stella muore”. Giorgia a
partire dagli anni 90’ ha rappresentato
una autentica rivoluzione femminile
nel panorama musicale italiano. Talento
cristallino, potente, autrevole, nel corso
della sua carriera ha saputo plasmare
perfettamente i cambiamenti artistici che
hanno influenzato la sua vita anche fuori
dai riflettori. Una personalità forte, sempre
capace di trasformarsi nei momenti giusti,
Giorgia rappresenta la vocalist perfetta della
musica leggera italiana. Un timbro vocale
che si mescola magicamente con tantissimi
generi musicali, Giorgia nel corso della sua
lunga carriera artistica ha calcato tantissimi
palcoscenici trovandosi sempre
a suo agio con le collaborazioni
musicali che ha realizzato nel
tempo. Possiamo definirla una
voce vicina al jazz, sebbene
non lo sia prettamente, ma sicuramente
anche pop e soul sotto alcuni aspetti.
Ricordiamo la collaborazioni con artisti
del calibro di Pino Daniele, Alex Baroni,
Jovanotti, Ivano Fossati e tanti altri. Voce
sicuramente multiforme, eclettica, con un
estensione ed un ampiezza unica nel suo
genere che gli ha permesso di sposare alla
perfezione la sua tonalità con lo stile di ogni
artista che ha incontrato nel suo percorso.
L’ultimo album rappresenta sicuramente
un cambiamento, un allungo , della sua
vita artistica e personale. Come il titolo
dell’album, “Senza Paura” suona come una
svolta verso il suo passato, un esortazione
a se stessa ma anche un nuovo punto di
partenza propositivo maturato nel corso
degli anni. In mezzo un figlio, la tragica
scomparsa prematura del suo compagno
Alex Baroni diversi anni fa, esperienze utili
servite a forgiare un carattere già molto
forte. Il 2014 possiamo quindi definirlo una
anno di inizio della “nuova” Giorgia, la tappa
di Napoli rappresenta sicuramente un
momento importante per incontrare i suoi
fans di lunga data nella città partenopea ma
anche per ritrovare una città dalle mille
anime capace di fondere molte voci proprio
come l’anima dell’artista romana.
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up...profondimenti
CONVERSAZIONE CON LUCA VULLO
Vittorio Zenardi
C’è un giovane regista e produttore siciliano
che ha deciso di mostrare al mondo un
patrimonio della cultura italiana poco
valorizzato e studiato: la nostra gestualità.
Con la docu-fiction “La voce del corpo”, Luca
Vullo prendendo spunto da una leggenda tratta
dagli scritti di Giuseppe Pitrè, ci conduce,
tra fantasia e realtà, verso un’approfondita
conoscenza di una delle caratteristiche più
originali dei siciliani.
Ad accompagnare lo spettatore, oltre agli attoriguide Evelyn Famà, Rosario Petìx e Vincenzo
Volo, anche alcuni personaggi di spicco del
mondo della cultura e dello spettacolo siciliani,
tra cui Pippo Baudo, Emma Dante, Lucia Sardo,
Salvo La Rosa, Mimmo Cuticchio.
L’opera ha presto attirato l’interesse
internazionale tanto che ne hanno parlato la
Bbc, il Guardian e il New York Times.
What’s Up Magazine ha intervistato Luca Vullo
per saperne di più su questo progetto e farsi
raccontare gli eventuali sviluppi.
Ciao Luca, benvenuto su What’s Up Magazine,
potresti dirci come è nata l’idea de La voce del
corpo?
Ho preso spunto dai corsi multimediali per
imparare le lingue straniere. Ho pensato che
creare un dizionario audiovisivo didattico della
voce del corpo siciliana fosse una cosa molto
interessante e stimolante.
In sintesi volevo spostare la prospettiva di
sguardo sulla Sicilia, valorizzando nel frattempo
il patrimonio culturale, artistico e teatrale di
questo popolo.
Conoscendo l’universo contraddittorio e
spesso surreale del siciliano, non potevo
che utilizzare uno stile altrettanto surreale,
a tratti grottesco, e volutamente comico per
raccontare il tema di questa docu-fiction.
Ho partecipato ad un bando pubblico regionale
con la Film Commission Sicilia, da lì è partito
questo progetto sulla gestualità del popolo
siciliano.
Perché focalizzarsi proprio sulla gestualità?
Ritengo che la gestualità sia una parte molto
interessante della nostra cultura, della nostra
capacità di comunicare con il corpo in modo
significante, in modo efficace.
Questo film è nato dalla volontà di
valorizzare un aspetto della Sicilia e dei siciliani
che io riconosco molto forte, straordinario.
Anche io gesticolo molto quando parlo.
Hai fatto vedere la tua opera a Londra, e da quel
momento si è verificato un “effetto domino”
che ti ha aperto scenari nuovi, ce ne parli?
Sì, la prima proiezione è stata all’Istituto di
Cultura Italiana di Londra che mi ha ospitato
per questo progetto, da lì sono nate tantissime
cose a catena, molto belle.
Il mio film è stato visto da un regista
importante come Richard Eyre (autore de
«L’ombra del sospetto» con Liam Neeson
e Antonio Banderas) che mi ha invitato al
National Theatre.
Qui stava lavorando alla rappresentazione di
«Liolà», di Pirandello con un team di attori
irlandesi, che già sono più gesticolanti degli
inglesi.
Riteneva la mia opera interessante per capire
meglio come si muovono i siciliani. Quando
l’ha mostrata alla sua compagnia, gli attori
praticamente sono impazziti e hanno chiesto
al regista di chiamarmi per fare una sessione
pratica sulla gestualità.
Ma non finisce qui, vero? Dopo questa
esperienza hai iniziato a fare dei corsi agli
studenti inglesi che studiano la lingua italiana.
Dove tieni questi corsi e come sono strutturati?
Attualmente sono stati fatti alla Bristol
University che è stata la prima a chiamarmi,
al King’s College e alla UCL (University
College London). Adesso farò altri incontri alla
Cambridge ed a Oxford. Li ho tenuti anche in
altri paesi per esempio in Albania, in Spagna e
Danimarca. Sta diventando un percorso, andrò
in America, in Australia e in altri paesi, sempre
con in un contesto educativo, didattico.
I corsi sono strutturati in una proiezione a
cui segue un dibattito e si conclude con un
workshop con me.
Il tuo è un taglio sempre antropologico e
sociale, ma sei interessato solo alla gestualità
siciliana oppure ti stai allargando alla gestualità
italiana in generale?
Io mi sono concentrato sulla Sicilia per
ovvie ragioni, però in Italia si gesticola molto,
probabilmente da Roma in giù in modo
particolare.
L’Italia è un Paese che esprime moltissimo
le sue emozioni con il corpo e questa è una
caratteristica secondo me molto interessante.
Visto l’interesse suscitato sto spostando la
mia attenzione sulla gestualità italiana, sempre
in chiave scientifica e didattica ma anche
divertente, per spiegare i vari tipi di gestualità
del nostro paese che ha veramente una
grammatica e un lessico molto complesso.
Ci viene invidiata all’estero questa capacità
gestuale?
Assolutamente sì, gli inglesi gesticolano
soltanto per accompagnare il discorso ma in
modo assolutamente non significante. I loro
gesti non hanno un vero senso espressivo se
non in alcuni casi, mentre per noi qualunque
gesto può sopperire completamente alla lingua
parlata.
Un esempio?
Quando l’italiano entra al bar con un’altra
persona e fa il gesto al barista “ci penso
io, pago io”, la persona che non capisce il
codice, andando alla cassa a pagare si sente
rispondere:“Tutto fatto”. Non c’é stata nessuna
comunicazione verbale ma c’è stata quella
gestuale e il barista riconosce il codice in ogni
bar.
Chi è che gesticola nel mondo come noi?
Sicuramente gli spagnoli, i sudamericani e anche
gli africani, molti gesti che noi usiamo invece
hanno origini arabe.
Quelli che gesticolano di meno?
A parte i paesi nordici ci sono i giapponesi,
la loro gestualità è ridotta all’osso, infatti,
l’invasione della nostra fisicità è presa come una
violenza vera e propria. Però sono affascinati e
pronti a scoprire questo mondo.
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7
formazione e lavoro
COSTA CROCIERE
A Lavoro con Google e Made in Italy
L’Unione delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo
Economico e il contributo finanziario di Google Italy, ha pubblicato, nell’ambito
del progetto “Made in Italy: Eccellenze in Digitale”, un bando di selezione finalizzato all’attribuzione di 104 borse di studio, del valore di 6.000 Euro, per laureandi
e neolaureati fino a 28 anni. I beneficiari delle sovvenzioni economiche, dopo un
percorso formativo realizzato da Google e Unioncamere, anche in collaborazione
con l’Agenzia Ice, saranno inseriti per un periodo di 6 mesi presso 52 Camere
di Commercio aderenti all’iniziativa, situate in aree in cui sono stati individuati
prodotti di eccellenza del Made in Italy.
Possono partecipare al bando Google – Unioncamere i candidati in possesso dei
seguenti requisiti:
- età non superiore a 28 anni;
- aver conseguito una laurea o titolo equipollente, con votazione non inferiore a
95/110, o essere studenti universitari e aver sostenuto tutti gli esami previsti dal
piano di studio con una votazione non inferiore a 27/30;
- essere residenti nella Provincia / Regione o avere la sede di studi nella Regione
per la quale ci si candida;
- competenze in ambito comunicazione, marketing e/o internazionalizzazione;
- competenze informatiche di base, esperienza nell’uso del web e dei social media
e comprovate competenze in ambito del digitale marketing, utilizzo di piattaforme
di e-commerce, e creazione di siti web;
- conoscenza avanzata della lingua inglese e di ulteriori lingue straniere;
- padronanza della lingua tedesca (esclusivamente per i candidati della provincia
di Bolzano);
- non aver usufruito delle borse di studio “Distretti sul web”.
I borsisti svolgeranno attività di promozione, affiancamento e supporto organizzativo alle PMI nella scoperta delle possibilità offerte dall’economia digitale, da
realizzare presso la sede della locale Camera di Commercio, attraverso un piano
di lavoro che comprenderà:
- l’organizzazione di un evento di presentazione del progetto rivolto alle PMI del
territorio;
- l’analisi delle possibilità offerte al contesto produttivo locale dalla digitalizzazione;
- la definizione di un numero minimo di aziende cui diffondere competenze di base
sull’uso del web;
- la definizione di un numero minimo di aziende offline con cui sviluppare una
prima presenza in rete;
- la definizione di un numero minimo di aziende che già utilizzano strumenti Internet di base con cui elaborare una strategia digitale mirata all’export.
I 104 contributi economici messi a bando, dell’importo di 6.000 Euro per ciascun borsista, avranno una durata di 25 settimane e non sono cumulabili con altre
sovvenzioni concesse sotto forma di borsa di studio da enti pubblici.
Le domande di partecipazione dovranno essere presentate, entro le ore 14.00
del 28 maggio 2014, compilando l’apposito modulo online accessibile seguendo il link “Presenta la candidatura” disponibile al link http://www.unimercatorum.
it/eccellenze-in-digitale, ed inviandolo all’indirizzo di posta elettronica certificata
[email protected], secondo le modalità indicate. Tutte le informazioni sono disponibili scaricando il bando di concorso.
Costa Crociere sta cercando personale da inserire a bordo
delle navi.
La ricerca è rivolta a candidati esperti e a giovani anche senza
esperienza, da inserire nei settori Intrattenimento, Contact
Center, Risk Advisory and Assurance Services, Fleet Operations,
Risorse Umane e Hotel, sia presso la sede genovese del Gruppo
che a bordo delle navi.
Si ricercano:
DANCING MAESTRO
I candidati ideali sono diplomati, con esperienza nel settore
danza e, preferibilmente, relativa certificazione e / o titolo di
studio, dotati di familiarità con la lingua inglese e conoscenza
intermedia di un’altra lingua straniera, ad esempio spagnolo,
francese, tedesco, portoghese, russo, giapponese o mandarino.
HEAD OF TRAINING & KNOWLEDGE MANAGEMENT
CONTACT CENTER
L’offerta è rivolta a candidati con almeno 5 anni di esperienza
nel ruolo, ottima conoscenza della progettazione ed erogazione
di attività formative, e padronanza della lingua inglese.
CARE TEAM SPECIALIST
Si selezionano laureati, con conoscenza della lingua tedesca,
almeno al livello C1 del QCER – Quadro comune europeo
di riferimento per la conoscenza delle lingue, e disponibilità a
viaggiare con breve preavviso e a lavorare anche su chiamata
durante la notte e nei fine settimana.
STAGE RISORSE UMANE
I tirocinanti desiderati sono laureati e hanno buona conoscenza
della lingua inglese, e familiarità con i principali strumenti
informatici.
GERMAN / FRENCH CHILDREN ANIMATOR
Tra i requisiti diploma e formazione o qualifiche specifiche per
lavorare con i bambini, esperienza nel settore, familiarità con
l’inglese e conoscenza madrelingua del tedesco o del francese.
MEDIA MANAGER
Si ricercano diplomati specializzati in arti grafiche, editing video
e comunicazione, con esperienza in ambito editing e grafica, e
buona conoscenza della lingua inglese.
DISC JOCKEY
Richiesti diploma, esperienza in club o discoteche a terra o su
altre navi, competenze informatiche e inglese fluente.
Ci si candida dalla pagina Lavora con noi sul sito web di Costa
Crociere
pagina
8