COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE

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COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE
Bruxelles, 5.3.2003
COM(2003) 83 definitivo
COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE
AL PARLAMENTO EUROPEO E AL CONSIGLIO
Strategia politica annuale per il 2004
INDICE
1.
Introduzione ................................................................................................................. 3
2.
Lo stato dell’Unione nel 2004 - Il completamento del mandato della Commissione
Prodi ............................................................................................................................. 4
3.
Le priorità politiche per il 2004: l’adesione diventa una realtà ................................... 6
3.1.
L’adesione di dieci nuovi Stati membri ....................................................................... 6
3.2.
Stabilità ........................................................................................................................ 7
3.3.
Crescita sostenibile ...................................................................................................... 9
4.
Prospettive pluriennali e contributo alla programmazione pluriennale per l’Unione
europea ....................................................................................................................... 12
5.
Scelta delle iniziative da sottoporre alla valutazione d’impatto estesa nella strategia
politica annuale per il 2004........................................................................................ 16
6.
Risorse umane e finanziarie in un’Unione ampliata: il quadro globale derivante dalla
strategia politica per il 2004....................................................................................... 17
6.1.
Quadro generale per le risorse umane........................................................................ 17
6.1.1.
L’adesione di dieci nuovi Stati membri ..................................................................... 17
6.1.2.
Contributo ad un pool centrale per le priorità 2 e 3 ................................................... 19
6.1.3.
Risorse umane complessive disponibili per le tre priorità ......................................... 20
6.1.4.
Esigenze connesse con l’attuazione della riforma ..................................................... 20
6.1.5.
Situazione della rubrica 5........................................................................................... 21
6.1.6.
Ridistribuzione delle risorse liberate dall’esternalizzazione di attività...................... 22
6.1.7.
Situazione delle direzioni generali nel campo delle relazioni esterne ....................... 22
6.2.
Risorse finanziarie: un quadro ambizioso per il 2004................................................ 23
6.2.1.
Implicazioni finanziarie delle priorità politiche: Adesione........................................ 26
6.2.2.
Implicazioni finanziarie delle priorità politiche: Stabilità ......................................... 28
6.2.3.
Implicazioni finanziarie delle priorità politiche: Crescita sostenibile........................ 30
2
1.
INTRODUZIONE
La strategia politica annuale adottata dalla Commissione è la prima fase del ciclo di
pianificazione e programmazione strategica introdotto nel 2001. Essa è intesa a
definire le priorità politiche della Commissione e ad assicurare che alle iniziative
politiche corrispondano risorse che consentano di realizzare le priorità identificate
per il 2004.
La strategia politica annuale per il 2004 persegue i seguenti obiettivi:
–
stabilire le priorità politiche per il 2004;
–
individuare le iniziative politiche chiave che contribuiscono alla realizzazione
di tali priorità;
–
decidere gli orientamenti di bilancio per l’anno interessato, tenendo conto della
necessità di destinare risorse adeguate tanto alle iniziative prioritarie quanto
agli affari correnti e ai più importanti cambiamenti di obiettivi, considerando i
vincoli delle prospettive finanziarie;
–
fornire indirizzi per la programmazione finanziaria;
–
stabilire di quali valutazioni d’impatto estese debbano essere oggetto le
proposte da presentare nel 2004;
–
contribuire alla preparazione della programmazione pluriennale per l’Unione
europea per il periodo 2004-2006.
La strategia politica annuale definisce il quadro entro cui si svolgerà il ciclo
legislativo e finanziario. I suoi sviluppi finali coincideranno, da un canto, con
l’adozione del bilancio e, dall’altro, con la presentazione del programma legislativo e
di lavoro della Commissione.
Le fasi successive all’adozione della strategia politica annuale sono la preparazione
del progetto preliminare di bilancio e il dialogo interistituzionale sulla base degli
orientamenti decisi nella strategia politica annuale. La Commissione presenta la sua
strategia politica annuale al Parlamento europeo e al Consiglio non appena possibile
dopo la sua adozione in febbraio. Successivamente, il presidente della Commissione
introdurrà un dibattito sulla strategia politica annuale nel Consiglio Affari generali e
nel Parlamento europeo riunito in seduta plenaria.
Nei tre mesi successivi, la Commissione intraprende un dialogo sulla sua strategia
politica annuale con il Parlamento e con il Consiglio. A tal fine, i commissari
partecipano ad un dialogo bilaterale con le commissioni del Parlamento europeo
interessate all’attuazione delle priorità della strategia politica annuale. La
Commissione avvia un dialogo simile con il Consiglio e con i due Stati membri che
occupano la presidenza del Consiglio nel periodo cui si riferisce la strategia politica
annuale. Quest’anno, per la prima volta, la Commissione cercherà di estendere
questo dialogo alle prospettive per l’Unione europea nel periodo 2004-2006, in modo
da contribuire alla prima programmazione politica pluriennale dell’Unione europea.
La Commissione sta esaminando con le altre istituzioni, nel quadro della discussione
3
in corso sull’accordo interistituzionale, come questa nuova programmazione a più
lunga scadenza possa essere attuata in modo soddisfacente per tutti i soggetti
interessati.
In settembre, la Commissione prepara per il Parlamento europeo e per il Consiglio un
documento consuntivo che passa in rassegna i risultati del dialogo di cui sopra.
Questo documento elenca le principali proposte legislative che la Commissione
intende inserire nel suo programma legislativo e di lavoro; inoltre, se necessario, esso
aggiorna le priorità politiche per l’anno successivo ed esamina le eventuali
implicazioni in termini di risorse. Il ciclo si chiude con l’adozione del programma
legislativo e di lavoro, mediante il quale la Commissione, sulla base del
procedimento di bilancio e dei risultati del dialogo interistituzionale, annuncia le
iniziative che intende portare avanti durante l’anno seguente. L’intero ciclo
costituisce poi la base della programmazione operativa effettuata dalle direzioni
generali e dai servizi, i quali provvedono a tradurre le priorità politiche in piani di
gestione annuali. Sull’esecuzione di tali piani riferiscono poi le relazioni annuali
d’attività. La sintesi di tali relazioni è adottata dalla Commissione e comunicata al
Parlamento europeo, al Consiglio e alla Corte dei conti.
2.
LO STATO DELL’UNIONE
COMMISSIONE PRODI
NEL
2004 - IL
COMPLETAMENTO DEL MANDATO DELLA
a) Il 2004 è un anno d’importanza storica per l’Unione europea. Esso sarà
segnato da tre eventi importanti:
· salvo il completamento del processo di ratifica dei Trattati d’adesione, il 1°
maggio 2004 Cipro, la Repubblica ceca, l’Estonia, l’Ungheria, la Lettonia, la
Lituania, Malta, la Polonia, la Slovacchia e la Slovenia diverranno membri
dell’Unione europea. Questa è una svolta nella storia dell’Europa, l’atto di nascita
di un’unione tra Europa orientale ed Europa occidentale. Con 25 Stati membri e
455 milioni di cittadini, l’Unione europea inizierà ad assumere una nuova
responsabilità continentale e un ruolo politico guida;
· nel giugno 2004, i cittadini eleggeranno fino a 732 membri del Parlamento
europeo. A sua volta, il Parlamento europeo approverà le nomine dei membri
della nuova Commissione, che sarà costituita da un commissario per Stato
membro. Sarà essenziale che i cittadini dell’Europa ampliata sentano che l’Unione
europea risponde alle loro esigenze e alle loro preoccupazioni in questo momento
determinante. Donde l’esigenza di sforzi di comunicazione senza precedenti nei
confronti dei cittadini;
· dopo la chiusura della Convenzione e di una conferenza intergovernativa, è
possibile che il 2004 veda la conclusione di un nuovo Trattato fondatore, che
ridefinirà l’architettura e l’essenza dell’Unione europea, pronto per la ratifica
degli Stati membri.
b) Il 2004 segna inoltre l’ultimo anno di mandato di questa Commissione:
l’attuale Commissione ha fatto dell’ampliamento la sua priorità assoluta e considera
l’entrata dei nuovi Stati membri durante l’ultimo anno del suo mandato come la
prova del suo successo nel realizzare tale priorità. Uno dei primi compiti sarà quello
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di porgere il benvenuto ai commissari di ciascuno di questi nuovi Stati membri, che
appoggeranno il lavoro dell’attuale Commissione per un breve periodo transitorio, e i
nuovi funzionari. La nuova Commissione entrerà in carica il 1° novembre 2004.
In tale contesto, l’attuale Commissione desidera lasciare solide fondamenta per il
successo dell’Europa ampliata. La Commissione rileva in proposito che il 2004 vedrà
il completamento degli obiettivi da essa fissati all’inizio del suo mandato:
· nuove forme di governance: la Commissione lascerà un’amministrazione dotata
di un approccio alla gestione modernizzato e coerente e ben adattata alle sfide che
deve affrontare in seguito alla piena attuazione del Libro bianco sulla riforma
amministrativa. Inoltre, i miglioramenti della governance europea inizieranno a
dare i loro frutti. La Commissione preparerà la nuova proposta di prospettive
finanziarie per indirizzare la politica e i bilanci dell’Unione europea nel periodo
successivo al 2006;
· stabilizzare il nostro continente: un ampliamento riuscito è un contributo
importante alla stabilità del nostro continente. I preparativi per far diventare la
Bulgaria e la Romania membri dell’Unione europea nel 2007 continueranno. Nel
2004, la Commissione presenterà la sua analisi della questione se la Turchia
soddisfi i criteri politici per entrare nell’Unione europea. Quanto al resto del
mondo, i negoziati dell’agenda di Doha per lo sviluppo dovrebbero essere
completati entro la fine del 2004. Nel 2004, la Commissione preparerà il riesame
generale, da effettuare nel 2005, dell’accordo di Cotonu;
· verso una nuova agenda economica e sociale: all’inizio del mandato (marzo
2000) la Commissione e il Consiglio hanno stabilito la strategia di Lisbona, la cui
attuazione si troverà a buon punto nel 2004. I risultati realizzati comprendono
l’agenda sociale di Nizza, lo statuto della società europea, e-Europe, lo spazio di
ricerca europeo e il piano d’azione per i servizi finanziari. Nel 2002 l’euro è
diventato la moneta comune della maggior parte degli Stati membri. Nel 2004
entra in vigore il cielo unico europeo;
· migliore qualità della vita: nel 2004 scade il mandato conferito dal Consiglio
europeo di Tampere per creare uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia.
La Commissione ha presentato tutte le proposte legislative richieste dai Trattati
per la prima fase di questo spazio e ha rispettato il calendario per l’attuazione
delle nuove priorità in materia di immigrazione, in particolare per quanto riguarda
la gestione delle frontiere esterne dell’Unione europea, l’integrazione degli
immigranti e la cooperazione con i paesi terzi. Per rispondere alle preoccupazioni
dei cittadini in materia di sicurezza alimentare, l’attuale Commissione ha creato
un’Autorità europea per la sicurezza alimentare.
In conclusione, questa Commissione dovrebbe lasciare una situazione che consentirà
all’Europa ampliata di iniziare a funzionare in buone condizioni e di raccogliere le
sfide di domani. A tale riguardo, è importante che nel 2004 il Parlamento e il
Consiglio prendano decisioni su tutte le proposte della Commissione che siano
ancora al loro esame.
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3.
LE PRIORITÀ POLITICHE PER IL 2004: L’ADESIONE DIVENTA UNA REALTÀ
Il primo elemento da notare è che nel 2004 la Commissione deve definire le sue
priorità politiche tenendo conto della presenza di 25 Stati membri.
Nel corso del dibattito di orientamento sulle priorità politiche per il 2004, il Collegio
ha deciso di perseguire e approfondire le priorità individuate per il 2003, che devono
essere adattate ad un’Unione ampliata e alle specifiche circostanze sopra indicate per
il 2004. Pertanto, le tre priorità politiche stabilite per il 2003 sono mantenute in linea
di massima, ricordando che dovranno essere riferite a 25 Stati membri e che
andranno rafforzate, arricchite e aggiornate.
La priorità centrale rimane l’ampliamento e, in particolare, l’adesione di dieci nuovi
Stati membri: sin dal primo giorno del più vasto ampliamento dell’Unione europea
mai realizzato, la Comunità dovrà funzionare perfettamente con i suoi 25 Stati
membri. La sfida è enorme in quanto occorrerà sviluppare e adattare tutte le attività
per fare dell’ampliamento un successo.
Le due priorità connesse sono stabilità e crescita sostenibile, che si fondano sulla
priorità ‘stabilità e sicurezza’ e sulla priorità ‘economia sostenibile ed integrativa’
fissate per il 2003.
3.1.
L’adesione di dieci nuovi Stati membri
Questa priorità, che ha accompagnato la Commissione durante tutto il suo mandato,
raggiungerà il culmine nel 2004, l’anno in cui l’UE vedrà l’adesione formale di dieci
nuovi Stati membri. Inoltre, la Commissione proseguirà i negoziati d’adesione con la
Bulgaria e la Romania e redigerà la relazione sulla Turchia richiesta dal Consiglio
europeo. I principali elementi di questa priorità sono due:
· gli obblighi giuridici dell’UE e dei nuovi Stati membri in materia di acquis
communautaire devono essere ottemperati sin dal primo giorno dell’adesione. Le
priorità più importanti da realizzare sono l’attuazione della normativa,
l’estensione dei programmi, degli strumenti e delle procedure esistenti ai nuovi
Stati membri e lo sviluppo d’una strategia di convergenza economica; ciò richiede
che si presti particolare attenzione alla questione del funzionamento efficace della
politica agricola comune e dei fondi strutturali (occupazione, politica sociale e
regionale) e all’applicazione dell’acquis communautaire nei settori che presentano
sfide specifiche, vale a dire il mercato interno (appalti pubblici e sorveglianza
finanziaria), l’ambiente e la sicurezza alimentare;
la Commissione, come istituzione, deve essere pronta a lavorare con i nuovi Stati membri e ad
accogliere i nuovi funzionari dei paesi aderenti. Ciò richiede che la casa sia in ordine: occorre
attribuire una priorità particolare all’attività diretta a completare la riforma amministrativa e il
miglioramento della governance interna. Per conseguire tale obiettivo, il Consiglio dovrà
adottare il nuovo Statuto nel giugno 2003 per consentire un’integrazione efficace dei nuovi
funzionari. Ciò, tra l’altro, ridurrà sensibilmente i costi amministrativi dell’ampliamento.
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L’adesione di dieci nuovi Stati membri: iniziative chiave per il 2004
Per raggiungere questi obiettivi, sono state scelte le seguenti iniziative
chiave:
· adattare tutti i programmi esistenti, in tutti i settori di politica, alla
completa appartenenza all’Unione dei nuovi Stati membri, in particolare
per quanto riguarda i fondi strutturali e l’attuazione della PAC;
· applicare il meccanismo di valutazione di Schengen ai nuovi Stati
membri per assicurare la corretta applicazione di certe disposizioni
dell’acquis di Schengen in quegli Stati e preparare la verifica della
misura in cui sono soddisfatte le condizioni per la sospensione dei
controlli sulle persone alle frontiere interne con tali Stati; sostenere
l’attuazione del nuovo regime di documenti di transito agevolato
rispetto a Kaliningrad; far sì che i livelli di sicurezza nucleare dei nuovi
Stati membri siano elevati quanto quelli degli attuali Stati membri;
· potenziare le attività di controllo dell’applicazione dell’acquis, in
particolare nei settori della sicurezza alimentare, dell’ambiente, del
mercato interno, dell’occupazione e della politica sociale;
· aggiornare, codificare e semplificare l’acquis communautaire in linea
con l’iniziativa per il miglioramento della regolamentazione;
· negoziare in seno all’OMC le conseguenze dell’adozione della tariffa
doganale esterna per i nuovi Stati membri;
· assicurarsi che siano perfezionati tutti i preparativi amministrativi per
l’adesione, compresi quelli necessari per attuare un nuovo Statuto,
assumere e accogliere il personale proveniente dai nuovi Stati membri,
soddisfare le esigenze linguistiche minime relative alle 9 (o 10) nuove
lingue ufficiali e di lavoro dell’Unione nei campi della traduzione e
dell’interpretariato e aprire rappresentanze nei nuovi Stati membri;
· sostenere il proseguimento dei preparativi per l’adesione della Bulgaria
e della Romania e verificare l’osservanza dei criteri politici ed
economici per l’adesione da parte della Turchia.
3.2.
Stabilità
Le tensioni in tutto il mondo e quelle interne alle società europee hanno indotto la
Commissione a fare della sicurezza e della stabilità una delle principali priorità del
2003. È essenziale trovare un equilibrio adeguato tra le risposte alle preoccupazioni
dei cittadini su questioni come l’immigrazione clandestina, da una parte, e la
necessità di proteggere le libertà individuali e assicurare giustizia a tutti, dall’altra. È
inoltre fondamentale insistere sull’obiettivo della stabilità da un punto di vista
costruttivo e positivo, sia all’interno sia all’esterno dell’UE.
Per questa priorità si raccomandano due approcci:
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· quando, con l’adesione dei nuovi Stati membri, sarà realizzato l’ampliamento, la
Commissione proporrà un quadro politico stabile ed ampio per i paesi ai confini
dell’Unione. Questo quadro politico unico (iniziativa “nuovi vicini”/“circolo di
amici”) dovrebbe offrire un’alternativa politica ai paesi nostri vicini che non sono,
o non aspirano a diventare, membri dell’Unione. Il Consiglio europeo di
Copenaghen del dicembre 2002 ha riconosciuto tale esigenza ed ha chiesto che
l’UE colga l’opportunità offerta dall’ampliamento per intensificare le relazioni
con i suoi vicini sulla base di valori comuni. L’Unione dovrebbe evitare di
tracciare nuove linee di divisione in Europa e dovrebbe promuovere la stabilità e
la prosperità da entrambi i lati dei nuovi confini. L’Unione, che, incorporando i
nuovi membri, sta creando una zona di stabilità e prosperità, ha anche la capacità
e l’interesse di assicurare stabilità e prosperità ai suoi vicini immediati. Pertanto,
l’ampliamento dà nuovo slancio agli sforzi di avvicinamento ai 385 milioni di
abitanti della Russia, dell’Ucraina, della Bielorussia e della Moldavia nonché dei
paesi del Mediterraneo meridionale: l’Algeria, l’Egitto, Israele, la Giordania, il
Libano, la Libia, il Marocco, l’Autorità palestinese, la Siria e la Tunisia. La
democrazia, il pluralismo, il rispetto dei diritti umani e lo Stato di diritto sono
presupposti essenziali per la stabilità e per uno sviluppo sociale ed economico
sostenuto e l’Unione deve raccogliere la sfida di creare relazioni più strette,
inclusive e coerenti con tutti i suoi vicini ad Est e a Sud. Lo scopo è quello di
sviluppare una zona di prosperità e un buon vicinato, un circolo di amici.
Prendendo come punto di partenza le attuali relazioni contrattuali, i vicini dell’UE
dovrebbero beneficiare di un trattamento preferenziale e ottenere di poter
partecipare al mercato unico in cambio di passi avanti concreti per quanto riguarda
l’esistenza di valori comuni e l’attuazione di riforme politiche, sociali ed
economiche;
· all’interno dell’Unione, occorre aumentare gli sforzi per gestire efficientemente le
nostre frontiere comuni. Un’attenzione particolare sarà data all’intensificazione
delle iniziative dirette a prevenire il crimine e aumentare la sicurezza. Inoltre, sarà
necessario insistere su politiche di immigrazione equilibrate che, tra l’altro,
rispondano meglio alle esigenze attuali e future del mercato del lavoro in termini
di manodopera: ciò richiede misure specifiche che migliorino l’accesso degli
immigrati legali al mercato del lavoro, ma anche misure che promuovano tutti gli
aspetti dell’integrazione e l’equo trattamento degli immigrati legali. Allo stesso
modo, si deve porre l’accento sull’integrazione sociale e culturale. Più in generale,
l’obiettivo sarà quello di mettere in opera tutte le misure concordate a Tampere
per creare uno spazio di sicurezza e giustizia ed iniziare una riflessione sulle fasi
successive.
Stabilità: iniziative chiave per il 2004
Per raggiungere questi obiettivi, sono state scelte le seguenti iniziative
chiave:
· lavorare con il Consiglio per assicurare l’adozione del maggior numero
possibile delle proposte necessarie per creare uno spazio europeo di
libertà, sicurezza e giustizia entro il termine del 1° maggio 2004;
continuare a sviluppare lo spazio europeo di libertà, sicurezza e
giustizia, sostenere le iniziative volte a far conoscere alle persone i loro
diritti e sviluppare il diritto dei cittadini UE di spostarsi e risiedere
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liberamente nell’UE; condurre dibattiti e discussioni sul nuovo
programma “Tampere II” e proporre misure legislative che definiscano
il sistema di informazione sui visti (SIV); avviare uno studio per
valutare l’impatto dell’ampliamento sulla gestione delle frontiere
esterne e migliorare le istruzioni date alle autorità che rilasciano i visti
come prossima tappa dello sviluppo di un sistema comune di gestione
delle frontiere;
· sviluppare ulteriormente il dialogo politico e la cooperazione
macroeconomica con il “circolo di amici”, estendendo il mercato
interno e le strutture regolatrici comuni e sostenendo l’integrazione nel
sistema commerciale globale, relazioni commerciali preferenziali,
l’apertura del mercato, l’integrazione nelle reti dei trasporti, dell’energia
e delle telecomunicazioni, un maggior impegno politico dell’UE nella
prevenzione dei conflitti e nella gestione delle crisi, una maggiore
cooperazione culturale e sforzi per migliorare la comprensione
reciproca;
·
portare avanti gli accordi di stabilizzazione e di associazione ed
estendere il sistema paneuropeo di cumulo dell’origine ai paesi
balcanici, sostenendo la creazione di capacità nel quadro di una più
ampia politica del “circolo di amici”;
·
migliorare l’attuazione degli accordi di partenariato e cooperazione con
la Russia e l’Ucraina nel settore della giustizia e degli affari interni. Ciò
significa in particolare il piano d’azione contro il crimine organizzato
con la Russia, il piano d’azione nel settore della giustizia e degli affari
interni con l’Ucraina e una più stretta collaborazione nell’ambito della
task force del Mar Baltico per combattere il crimine organizzato;
·
attuare nuovi programmi di cooperazione con i paesi terzi nel settore
della migrazione e adottare misure per sviluppare un approccio
equilibrato all’immigrazione, in particolare al fine di mantenere nei
prossimi decenni livelli elevati di occupazione e di produttività. Ciò
richiede provvedimenti volti a promuovere l’integrazione degli
immigrati legalmente residenti e il dialogo interculturale, soprattutto
con i paesi nostri vicini;
·
sviluppare una politica per la sicurezza delle reti di comunicazione e
delle informazioni;
· continuare ad operare contro il bioterrorismo e rafforzare i
provvedimenti per la sicurezza europea a sostegno dei compiti di
Petersberg, compresa la ricerca1.
3.3.
Crescita sostenibile
Questa priorità mira a consolidare l’Europa in modo tale che la prosperità, la
convergenza economica, la coesione sociale, la tutela ambientale e una migliore
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Salve le implicazioni finanziarie.
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qualità della vita siano preservate tanto per la generazione attuale quanto per le
generazioni future. Trattasi di un’agenda assai ampia e per il 2004 occorre
concentrarsi sui settori il cui rafforzamento è particolarmente necessario, in
particolare rispetto ai nuovi Stati membri, per riguadagnare terreno in alcuni settori
di politica. Ciò riguarda elementi trasversali essenziali per l’attuazione dell’agenda di
Lisbona e delle conclusioni concordate a Gotemburgo. La sostenibilità sta
diventando una questione importante anche a livello internazionale. Occorre altresì
notare che i negoziati sull’agenda di Doha per lo sviluppo raggiungeranno la loro
fase finale. Anche rispetto a questa priorità possono essere distinti due elementi:
· da una parte, il pilastro economico dello sviluppo sostenibile deve essere
rafforzato in un’Europa a 25 per sostenere la crescita e garantire un equilibrio
globale. Si tratta di migliorare il capitale umano e la tecnologia insistendo
maggiormente sulle iniziative riguardanti la creazione e l’acquisizione di
conoscenza e istruzione, la circolazione delle informazioni, l’occupazione e la
protezione sociale. Allo stesso tempo, occorre riconoscere come prioritaria
l’esigenza di migliorare l’ambiente in cui operano le imprese europee,
segnatamente l’infrastruttura di base e il contesto normativo, e di potenziare il
coordinamento delle politiche fiscali ed economiche;
· dall’altra, occorre garantire che gli altri elementi dello sviluppo sostenibile siano
adeguatamente presi in considerazione, in particolare attraverso la messa a punto
di nuove tecnologie e una migliore integrazione delle preoccupazioni ambientali
in altre politiche.
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Crescita sostenibile: iniziative chiave per il 2004
Per raggiungere questi obiettivi, sono state scelte le seguenti iniziative chiave:
· migliorare il coordinamento economico e di bilancio tra gli Stati
membri;
· lanciare una revisione della strategia di sviluppo sostenibile;
· attuare la strategia di politica industriale;
· preparare l’attuazione della nuova strategia per i prodotti chimici,
attraverso misure quali la creazione di un’Agenzia dei prodotti chimici
che gestisca il nuovo sistema REACH (Registration, Evaluation and
Authorisation of Chemicals ovvero registrazione, valutazione e
autorizzazione dei prodotti chimici);
· nell’ambito del programma “Energia intelligente per l’Europa”,
promuovere e mettere a punto nuovi sistemi e attrezzature per agevolare
la transizione dalla fase della dimostrazione a quella della
commercializzazione effettiva di tecnologie nuove ed efficienti;
· sviluppare ulteriormente lo spazio di ricerca europeo, segnatamente
attraverso l’applicazione del metodo aperto di coordinamento e le
piattaforme tecnologiche europee, al fine di attuare un piano d’azione
volto ad aumentare gli investimenti per la ricerca e lo sviluppo in linea
con l’obiettivo del 3% e ad attirare verso la ricerca risorse umane
adeguate;
· nell’ambito del sesto programma quadro di ricerca, appoggiare le
tecnologie innovative, sostenibili ed energeticamente efficienti nonché
gli sforzi diretti ad assicurare la disponibilità a lungo termine delle fonti
e dei vettori di energia più adeguati;
· rivedere le imposte di circolazione e immatricolazione delle autovetture
in modo da indurre una diminuzione delle emissioni di CO2 e presentare
una comunicazione sulle imposte energetiche nell’Unione ampliata;
· sviluppare una politica spaziale e portare avanti i preparativi riguardanti
il satellite Galileo, che migliorerà la gestione del traffico, ridurrà la
congestione e migliorerà il monitoraggio dell’infrastruttura energetica;
· attuare il nuovo programma ErasmusWorld;
· migliorare la gestione internazionale di Internet;
· proporre misure per agevolare l’accesso dei cittadini ai giudici e alle
autorità di altri Stati membri in materia civile. Tra gli obiettivi perseguiti
figurano quello di accelerare e semplificare il trattamento delle cause di
valore modesto e quello di dare accesso a sistemi alternativi affidabili ed
11
efficaci di risoluzione delle controversie civili;
· sviluppare, attraverso l’Agenzia europea per la sicurezza marittima, la
capacità dell’Unione europea di reagire ai disastri ambientali dovuti
all’inquinamento da petrolio, in particolare attraverso l’acquisizione o il
noleggio di barche speciali oppure adottando altri provvedimenti per
lottare contro l’inquinamento per conto dell’UE;
· Sviluppare varie strategie relative a tematiche ambientali (terreno,
ambiente marino, antiparassitari, rifiuti) nel quadro del sesto programma
d’azione ambientale e ultimare la importante riforma della politica
agricola comune e della politica comune della pesca;
· dar seguito alle conclusioni del vertice di Johannesburg, in particolare
attraverso le iniziative UE per l’acqua e per l’energia;
· condurre in porto i negoziati di Doha entro la fine del 2004 e proseguire
i negoziati commerciali in corso con il Mercosur, con il Canada e con
l’ASEAN;
· attuare una strategia europea per la promozione della responsabilità
sociale delle imprese;
· continuare a migliorare la qualità generale della vita dei cittadini
europei concentrandosi in particolare sulle iniziative riguardanti la salute
e la tutela dei consumatori, la salute e la sicurezza nel luogo di lavoro, la
sicurezza stradale e le nuove reti energetiche transeuropee nonché sulle
nuove iniziative in materia di istruzione dei giovani;
· snellire gli attuali processi di coordinamento nel campo della protezione
sociale;
· attuare l’accordo di Cotonu e preparare il suo riesame intermedio, una
prima riflessione sulla sua revisione e un nuovo protocollo finanziario;
attuare l’iniziativa concernente il debito, il Fondo sanitario mondiale e il
piano d’azione sulle malattie infettive e sulla salute riproduttiva.
4.
PROSPETTIVE
PLURIENNALI
E
CONTRIBUTO
PLURIENNALE PER L’UNIONE EUROPEA
ALLA
PROGRAMMAZIONE
Il dicembre scorso la Commissione ha presentato un contributo importante al lavoro
della Convenzione. Tale comunicazione2 ha messo in risalto tre compiti fondamentali
per l’Unione di domani: consolidare il modello europeo di sviluppo economico e
sociale al fine di garantire la prosperità e la solidarietà dei cittadini dell’Unione;
sviluppare uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia per dare pieno
significato al concetto di cittadinanza europea; mettere l’Unione in grado di
esercitare le responsabilità di una potenza mondiale.
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COM(2002)728 def. del 5.12.2002.
12
Questi compiti possono essere riassunti in tre idee chiave: pace, libertà e
solidarietà.
È ora che l’Unione inizi a riflettere su come intende consolidare e sviluppare
l’integrazione dell’Europa in questi tre settori nel 2004-2006, periodo che vedrà i
primi passi di un’Unione europea ampliata e riformata.
Nel dicembre 2003, il Consiglio europeo adotterà un programma strategico
pluriennale per i tre anni successivi, basato su una proposta congiunta elaborata dalle
presidenze interessate3 in consultazione con la Commissione.
La Commissione ha pertanto deciso di ampliare la portata della sua strategia politica
annuale in modo da prendere in considerazione non solo il 2004, ma anche il periodo
2004-2006. Ciò creerà le premesse per un ampio dialogo interistituzionale con il
Consiglio e con il Parlamento europeo sulle sfide che attendono l’Unione nel 20042006 e contribuirà alla preparazione del programma strategico pluriennale nel corso
di quest’anno. Nell’estate del 2003 la Commissione esaminerà i risultati del dialogo
interistituzionale nel documento consuntivo riguardante la politica annuale. La
Commissione propone di ripetere tale procedimento l’anno prossimo, di modo che il
programma strategico pluriennale venga aggiornato e portato avanti di anno in anno.
Pertanto, le elezioni del Parlamento europeo e la nomina di una nuova Commissione
non impediscono l’elaborazione di un contributo alla programmazione pluriennale
del Consiglio.
In tale contesto, la Commissione propone di sviluppare il programma strategico
pluriennale dell’Unione per il 2004-2006 lungo le seguenti direttrici principali.
Pace: l’Unione ha ormai una responsabilità continentale, il che implica la difesa
della democrazia, della pace e della stabilità nel suo territorio, nei paesi limitrofi e
nel mondo intero.
L’Unione dovrebbe cercare di concludere i negoziati d’adesione con la Romania e la
Bulgaria in tempo perché esse divengano membri nel 2007.
Il Consiglio europeo del dicembre 2004 deciderà, in base ad una relazione della
Commissione, se la Turchia soddisfa i criteri politici di Copenaghen e, in caso
affermativo, avvierà senza indugio i negoziati d’adesione.
L’Unione consoliderà il processo di stabilizzazione e di associazione dei paesi della
regione balcanica occidentale, che potrebbero essere designati come futuri membri
potenziali quando le condizioni saranno mature.
L’Unione deve sviluppare una politica di vicinato nell’Europa in senso lato, creando
un “circolo di amici” che si estenda da Mosca a Marrakech. Essa deve portare avanti
il processo di Barcellona con i paesi della regione mediterranea e contribuire
attivamente alla pace nel Medio Oriente.
L’Unione deve svolgere un ruolo più attivo nel mantenimento della sicurezza
mondiale. Ciò richiederà lo sviluppo graduale delle dimensioni esterne e di difesa
3
Irlanda, Paesi Bassi, Lussemburgo, Regno Unito, Austria e Finlandia.
13
delle sue politiche e la capacità di assumere la responsabilità di operazioni civili o
militari nei prossimi anni.
L’Unione deve inoltre assumere la leadership che le compete per quanto riguarda i
problemi mondiali, promovendo il suo modello economico e sociale e distribuendo
più equamente la prosperità nel mondo intero. Lo sviluppo sostenibile ed una
migliore governance economica globale saranno fattori cruciali per assicurare la
solidarietà mondiale, così come lo sarà il raggiungimento di risultati
complessivamente equi nell’agenda di Doha per lo sviluppo.
Per quanto riguarda la cooperazione allo sviluppo, l’attuazione e il riesame
intermedio dell’accordo di Cotonu costituiranno una delle principali sfide nel 2004.
Inoltre, nel 2004 occorrerà negoziare un nuovo protocollo finanziario per il Fondo
europeo di sviluppo in quanto l’attuale protocollo scade nel 2005. La Commissione
ritiene che il FES vada incorporato nel bilancio comunitario e presenterà alle altre
istituzioni UE una comunicazione sui vantaggi e sugli svantaggi di tale inclusione.
Libertà: l’Unione dovrebbe continuare a consolidare le “libertà fondamentali”
classiche sancite nei Trattati: le libertà economiche, sociali e civiche che stanno al
cuore del progetto europeo e che costituiscono la base della prosperità e della crescita
sostenibile. Essa dovrebbe al contempo assicurarsi che l’effettiva attuazione dei
diritti fondamentali corrisponda agli standard attuali.
I risultati dell’agenda di Tampere per quanto riguarda la prima fase della creazione di
uno spazio europeo di libertà, sicurezza e giustizia saranno esaminati nel 2004 e
occorrerà considerare le ulteriori fasi necessarie per sviluppare e mantenere tutti gli
aspetti di tale spazio.
Tanto le politiche macroeconomiche incentrate sulla stabilità e sulla crescita quanto
un migliore coordinamento delle politiche economiche continueranno ad essere
priorità importanti per sostenere l’UEM e l’euro, specialmente in un contesto nel
quale un gran numero di Stati membri non sarà ancora nella zona euro. Il patto di
stabilità e crescita e gli obiettivi di politica monetaria della BCE dovranno fornire
alla prosperità dell’Unione un fondamento stabile.
La strategia di Lisbona (2000-2010) compirà la prima metà del suo periodo di
attuazione nel 2005. Ciò costituirà l’occasione per fare un bilancio dei progressi
realizzati e, se necessario, per adeguare le componenti economiche, sociali ed
ambientali della strategia stessa. Tale bilancio si fonderà sui risultati dell’esame cui
verrà sottoposta nel 2004 la strategia dell’Unione in materia di sviluppo sostenibile.
L’Unione dovrebbe continuare il lavoro di razionalizzazione sostanziale e a lungo
termine dei mercati europei dei trasporti e dell’energia, in modo da rendere il loro
funzionamento economicamente, ecologicamente e socialmente più sostenibile. In
particolare, l’Agenzia marittima, l’Agenzia aerea e l’Agenzia ferroviaria
diventeranno pienamente operative in questo periodo; sarà messa in atto buona parte
del programma “Energia intelligente per l’Europa” e sono previsti significativi passi
avanti nel programma Galileo. Sarà necessario preparare i futuri orientamenti per le
reti transeuropee dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni per il periodo
successivo al 2006.
14
Sarà essenziale consolidare il modello agricolo europeo. Questa è la nostra
intenzione nella proposta diriforma presentata dalla Commissione il 22 gennaio
2003. Inoltre, la politica comune della pesca deve essere attuata. Sarà inoltre
necessario adempiere agli esiti dei negoziati dell’agenda di Doha per lo sviluppo, il
cui completamento è previsto per la fine del 2004.
Solidarietà: l’Unione ha una responsabilità in materia di rafforzamento della
coesione economica e sociale, riduzione delle disparità tra i livelli di sviluppo delle
diverse regioni, stimolo di uno sviluppo economico e sociale sostenibile (solidarietà
geografica) e promozione di uno sviluppo equilibrato e sostenibile (solidarietà tra
generazioni presenti e future).
Nel corso di quest’anno, la Commissione presenterà la terza relazione triennale sulla
coesione economica e sociale, in base alla quale verranno definiti i futuri
orientamenti per la politica di coesione e i futuri programmi per il periodo successivo
al 2006.
La Commissione valuterà i fondi strutturali esistenti e presenterà proposte per il
periodo successivo al 2006, tra cui proposte riguardanti il Fondo europeo agricolo di
orientamento e di garanzia, il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di sviluppo
regionale.
L’investimento nella conoscenza rimarrà una delle priorità principali negli anni
2004-2006. La Commissione presenterà proposte per promuovere la politica
dell’Unione in materia di ricerca, in particolare attraverso l’attuazione dello spazio di
ricerca europeo, la prosecuzione del programma quadro e il sostegno a maggiori
investimenti per la ricerca.
L’attuale agenda per la politica sociale avrà termine nel 2005. I suoi risultati, a
partire dal riesame intermedio del 2003, forniranno una base per delineare un nuovo
quadro d’azione e per elaborare le misure necessarie, in particolare per quanto
riguarda la politica dell’occupazione, la protezione sociale e le pari opportunità. Ciò
comporterà l’ottimizzazione della combinazione degli strumenti disponibili: la
normativa, il metodo aperto di coordinamento, il Fondo sociale europeo, il dialogo
sociale e i programmi d’azione. Anche la revisione nel 2006 della strategia europea
per l’occupazione contribuirà a informare le decisioni su quali siano le vie migliori
per raggiungere gli scopi della strategia di Lisbona entro il 2010.
Nel 2006 avrà luogo la revisione intermedia del sesto programma di azione
ambientale. La revisione, nel cui ambito si valuterà in quale misura siano stati
realizzati gli obiettivi e le politiche del programma ambientale decennale, potrebbe
condurre a proposte aggiuntive in linea con le conclusioni della revisione della
strategia in materia di sviluppo sostenibile.
Il programma di sanità pubblica dell’Unione per il 2003-2008 diventerà pienamente
operativo entro il 2004. I sistemi e le politiche sanitari stanno diventando sempre più
interconnessi in tutta l’Unione, attraverso fattori quali la mobilità di pazienti e
professionisti e la diffusione di nuove tecnologie e trattamenti medici. Ciò solleva
molte questioni di politica sanitaria, che dovranno essere affrontate rispettando la
competenza nazionale in materia di sistemi sanitari. Si effettuerà una valutazione
intermedia del programma di sanità pubblica dopo i primi tre anni della sua
attuazione.
15
5.
SCELTA DELLE INIZIATIVE DA SOTTOPORRE ALLA VALUTAZIONE D’IMPATTO
ESTESA NELLA STRATEGIA POLITICA ANNUALE PER IL 2004
Nel giugno 2002 la Commissione ha introdotto una nuova procedura integrata per la
valutazione d’impatto di tutte le sue iniziative più importanti, al fine di migliorare la
qualità e la coerenza del processo di sviluppo politico4. Questa nuova procedura
integra, snellisce e sostituisce tutte le varie valutazioni d’impatto precedentemente
utilizzate per analizzare le proposte della Commissione.
La valutazione d’impatto riguarda le iniziative principali, vale a dire quelle
presentate dalla Commissione nella strategia politica annuale o nel programma
legislativo e di lavoro. Pertanto, la scelta delle iniziative da sottoporre a valutazioni
d’impatto estese è integrata nel ciclo di pianificazione e programmazione strategica
della Commissione. Sulla base dell’analisi preliminare delle iniziative chiave, la
Commissione decide quali proposte debbano essere sottoposte ad una valutazione
d’impatto estesa nella strategia politica annuale o, al più tardi, nel programma
legislativo e di lavoro. È importante che le iniziative politiche dall’impatto
significativo siano identificate in una fase precoce del processo in modo che vi sia
tempo sufficiente per preparare la valutazione d’impatto estesa. La valutazione
d’impatto estesa si concentra sulle conseguenze economiche, sociali, ambientali e
normative della proposta. Inoltre, essa comprende un’analisi della sussidiarietà e
della proporzionalità. Infine, un processo di valutazione d’impatto estesa comporta di
solito la consultazione di soggetti interessati e di esperti del ramo secondo le norme
minime della Commissione in materia di consultazione.
La procedura è attuata gradualmente. Con l’adozione del programma legislativo e di
lavoro per il 2003 è stato redatto un primo elenco di 42 proposte da sottoporre a
valutazione d’impatto estesa. La procedura diventerà adesso pienamente operativa
con l’adozione della strategia politica annuale e del programma legislativo e di
lavoro della Commissione per il 2004.
Nell’elenco iniziale delle proposte da sottoporre a valutazione d’impatto estesa nel
2004 è stato inserito un totale di 31 proposte. Queste proposte, riguardanti iniziative
in svariati campi nell’ambito dei tre settori prioritari, sono state selezionate
utilizzando i criteri indicati nella comunicazione sulla valutazione d’impatto. Nello
stabilire questo elenco iniziale, la Commissione ha considerato, tra l’altro, le seguenti
questioni:
– se la proposta avrà effetti economici, ambientali e/o sociali considerevoli su un
settore specifico o su diversi settori e se essa avrà un impatto significativo su
soggetti interessati particolarmente importanti;
– se la proposta contenga una riforma essenziale della politica in uno o più settori.
Si prevede che, nell’elenco finale delle proposte da sottoporre a valutazione
d’impatto estesa allegato al programma legislativo e di lavoro per il 2004, la
Commissione individuerà ulteriori proposte concernenti il seguito legislativo da dare
alle sostanziali riforme della politica agricola comune, della politica della pesca e nel
campo della tecnologia dell’informazione. Ulteriori proposte, riguardanti tutti i
4
COM(2002)276 del 5.6.2002.
16
settori chiave considerati prioritari, saranno incluse nell’elenco finale quando sarà
disponibile un maggior numero di dettagli sulle proposte concrete.
6.
RISORSE UMANE E FINANZIARIE IN UN’UNIONE AMPLIATA: IL QUADRO GLOBALE
DERIVANTE DALLA STRATEGIA POLITICA PER IL 2004
6.1.
Quadro generale per le risorse umane
Per il 2004, la Commissione ha previsto di rispondere alle esigenze di risorse umane
espresse dai servizi nel modo seguente:
· per quanto riguarda la priorità 1 e sulla base della comunicazione “Attività e
risorse umane della Commissione nell’Unione europea allargata”5, si pensa di
chiedere all’autorità di bilancio di prevedere per il 2004 gli stanziamenti necessari
per poter assumere 1280 persone (esclusa la ricerca), di cui 500 ausiliari da
assumere già nel 2003; 1280 è il risultato netto che si ottiene dopo avere
considerato i trasferimenti interni e ponderato i bisogni dei servizi in funzione
della priorità assegnata al loro settore di politica (si veda il punto 6.1.1);
· riguardo alle priorità 2 e 3, non verrà presentata nessuna richiesta supplementare
di nuovi posti. Sarà dunque necessario soddisfare i bisogni dei servizi mediante
trasferimenti interni (si veda il punto 6.1.2);
· per quanto riguarda le esigenze connesse con l’attuazione della riforma
amministrativa, esse saranno soddisfatte riassegnando i posti liberati nel 2002, nel
2003 e nel 2004 grazie al programma di prepensionamento (si veda il punto
6.1.4).
Al fine di fornire una base stabile per la futura (ri)distribuzione delle risorse umane,
la Commissione ha fissato il numero di posti in ciascun servizio (“jobs quotas”), il
che permetterà di gestire e monitorare meglio le risorse.
Il sistema fornirà gli strumenti per monitorare in tempo reale i posti permanenti o
temporanei disponibili in ogni servizio e lo stato d’esecuzione delle (ri)distribuzioni
di risorse.
6.1.1.
L’adesione di dieci nuovi Stati membri
Fare del primo anno dell’adesione un successo costituisce la priorità numero uno
della Commissione per il 2004. Affinché l’Unione possa rafforzare il suo ruolo di
forza trainante per la pace, la democrazia, la stabilità e la prosperità nel nostro
continente, la Commissione dovrà assicurare l’integrazione senza intoppi dei dieci
nuovi Stati membri, salvaguardando nel contempo il funzionamento efficiente
dell’Unione ampliata.
Nella comunicazione “Attività e risorse umane della Commissione nell’Unione
europea allargata”, la Commissione ha valutato rigorosamente le sue esigenze di
organico a medio termine dopo l’adesione dei dieci nuovi Stati membri. Perché la
Commissione possa assolvere i compiti attribuitile, è stato ritenuto necessario un
5
Comunicazione del 5.6.2002, COM(2002)311 def.
17
aumento dell’organico di 3900 unità6. Questo aumento dovrebbe aver luogo tra il
2004 e il 2008 ed è compatibile con gli adattamenti delle prospettive finanziarie per
una Comunità ampliata fino al 2006.
In base all’esperienza dei precedenti ampliamenti, la comunicazione insiste sulla
necessità che circa il 32% di tutte le risorse umane supplementari sia presente nel
2004, in modo che le politiche comunitarie possano iniziare a funzionare sin dal
primo giorno dell’adesione. Per quanto riguarda le spese amministrative della
Commissione finanziate dalla rubrica 5 delle prospettive finanziarie (ex parte A del
bilancio), esse corrispondono a circa 1280 dipendenti supplementari (esclusa la
ricerca).
Con la strategia politica e con il progetto preliminare di bilancio per il 2003, la
Commissione ha individuato le necessità impellenti di risorse supplementari per
contribuire alla preparazione dell’ampliamento. A questo scopo, l’autorità di bilancio
ha concesso stanziamenti corrispondenti ai 500 esterni supplementari da assumere
nel 2003 come anticipo sulle risorse necessarie da qui al 2008. Tenendo conto di
questi 500 esterni, che dovrebbero rimanere nei servizi della Commissione anche nel
2004, la Commissione chiederà 780 effettivi supplementari per raggiungere il totale
di 1280 dipendenti supplementari (esclusa la ricerca) previsto per il 2004.
Le stime della comunicazione comprendono i trasferimenti a seguito della cessazione
progressiva o del ridimensionamento delle attività di preparazione all’adesione. Nel
2004 si potrà procedere alla riassegnazione tra i servizi di circa 300 posti/esterni a
causa della riduzione di certe attività:
– le delegazioni saranno progressivamente eliminate nel 2004. Transitoriamente, un
numero adeguato di dipendenti può rimanere nei posti attuali per seguire
l’attuazione degli stanziamenti PHARE. Inoltre, per evitare doppioni occorrerà
organizzare una transizione senza intoppi dalle delegazioni agli uffici stampa;
– le attività di monitoraggio verranno ultimate e le unità centrali che gestiscono il
programma PHARE saranno progressivamente ridimensionate. In particolare, si
prevede di reimpiegare in altre mansioni prioritarie il personale che nei vari
servizi della Commissione si occupa della preparazione dell’ampliamento.
Sono state identificate anche le possibilità di reimpiego collegate alla riduzione delle
attività d’ampliamento nei dipartimenti (vale a dire, il personale attualmente
occupato nei preparativi per l’ampliamento, nel coordinamento e nel monitoraggio
dell’acquis). Con i reimpiegi suddetti si possono coprire circa 506 posti.
Sono state stabilite tre categorie prioritarie a seconda dell’intensità delle attività sin
dal primo anno dell’adesione: i settori di politica relativi alle nuove mansioni
derivanti dai Trattati d’adesione e alle questioni prioritarie individuate dal vertice di
Copenaghen rientrano nella prima categoria (giustizia e affari interni, trasporti,
energia e politica regionale), i settori di politica relativi agli aiuti strutturali e
all’attuazione di parti critiche dell’acquis communautaire rientrano nella seconda
6
Tale aumento si scompone nel modo seguente: 3960 risorse finanziate dalla rubrica 5 delle prospettive
finanziarie (antica parte A), di cui 3400 posti per gli effettivi e 560 per il personale esterno; 150 posti
finanziati dal bilancio della ricerca; una riduzione di 210 posti, finanziati dal bilancio operativo, per il
personale esterno.
18
categoria (in particolare, gli altri fondi strutturali, l’ambiente, la salute e la tutela dei
consumatori), i rimanenti settori di politica rientrano nella terza categoria.
Un gruppo distinto (i servizi linguistici) riceverà il personale necessario per
assicurare un livello qualitativo soddisfacente nelle nuove lingue dal primo giorno
dell’adesione.
L’11 febbraio 2003, la Commissione ha adottato una comunicazione che fornisce un
quadro d’azione per l’aggiornamento e la semplificazione dell’acquis comunitario.
Mentre i vantaggi a lungo termine della semplificazione sono indiscussi, gli sforzi
necessari a breve termine per ottenere i miglioramenti perseguiti richiederanno
risorse umane adeguate. L’esame dettagliato delle corrispondenti necessità di risorse
umane nei servizi interessati dal quadro d’azione sarà effettuato durante le audizioni
di bilancio: su questa base, potrebbe ritenersi opportuna una successiva assegnazione
di posti nell’ambito del quadro complessivo dell’assegnazione delle risorse umane.
6.1.2.
Contributo ad un pool centrale per le priorità 2 e 3
Il quadro globale per il 2004 implica che all’autorità di bilancio non verrà chiesto
nessun posto nuovo oltre a quelli necessari per far fronte alla priorità dell’adesione.
Tuttavia, molte iniziative importanti sono proposte dalla Commissione nell’ambito
delle altre due priorità, stabilità e crescita sostenibile. È dunque necessario soddisfare
queste priorità mediante trasferimenti interni.
Considerando che durante gli anni precedenti i servizi della Commissione hanno già
risposto positivamente e massicciamente ad una serie di radicali trasferimenti interni,
per il 2004 i contributi ad un pool centrale richiesti per far fronte alle priorità 2 e 3
saranno limitati ad una percentuale assai modesta, ulteriormente ridotta per quei
servizi che hanno già proposto trasferimenti specifici e quantificati per soddisfare le
due priorità nel 2004. Inoltre, nei servizi sono state individuate certe possibilità di
riorganizzazione interna e riduzione di attività non collegate all’ampliamento, al fine
di contribuire a queste due priorità.
Sulla base delle iniziative chiave identificate nelle sezioni 3.2 e 3.3, i trasferimenti di
personale saranno mirati soprattutto ai seguenti settori di politica:
· per quanto riguarda la stabilità: giustizia e affari interni, sanità pubblica, relazioni
esterne, occupazione e affari sociali;
· per quanto riguarda l’economia sostenibile: ambiente, sviluppo, commercio,
trasporti ed energia, società dell’informazione, politica economica e monetaria,
imposte e dazi.
19
6.1.3.
Risorse umane complessive disponibili per le tre priorità
La seguente tabella riassume per priorità e per fonte le risorse umane previste per
lanciare nuove iniziative o per potenziare azioni in corso.
Priorità
2004
Anticipi
ricevuti nel
2003 p.m.
500
780
309
Trasferimenti
Risorse umane
all’interno dei totali
servizi
disponibili per
le priorità
199
17887
0
0
0
0
35
62
17
25
52
87
500
780
406
241
1927
SPA
1.
Ampliamento
2. Stabilità
3. Economia
sostenibile
TOTALE
Nuovo
personale
Trasferimenti
tra servizi
L’assegnazione delle risorse per settore di politica verrà finalizzata nel corso della
preparazione del progetto preliminare di bilancio 2004, compresa la ripartizione tra i
posti per gli effettivi e quelli per il personale esterno.
6.1.4.
Esigenze connesse con l’attuazione della riforma
La riforma amministrativa è iniziata nel 2000 ed è attualmente al terzo anno di
attuazione. Essa è dunque a buon punto e le principali esigenze di risorse sono già
state prese in considerazione nel precedente esercizio di assegnazione delle risorse.
Tuttavia, l’attuazione di alcuni aspetti importanti della riforma soffre chiaramente di
una insufficienza di personale, come è stato rilevato nelle dichiarazioni e nelle
relazioni d’attività per il 2001 di diversi direttori generali e come è stato notato dalla
Commissione nell’adottare la sintesi delle relazioni annuali.
Come è stato indicato nell’azione 5 della sintesi8, la strategia politica annuale è il
quadro appropriato per richieste supplementari e ben giustificate di risorse umane
necessarie per affrontare l’aumento del carico di lavoro dovuto all’attuazione della
riforma. Tuttavia, la Commissione non prevede di chiedere all’autorità di bilancio
nuovi posti per priorità diverse da quella dell’ampliamento. Pertanto, il solo modo
per soddisfare almeno le più urgenti e giustificate tra le esigenze relative
all’attuazione della riforma è quello di ricorrere ai posti liberati grazie ai
prepensionamenti del 2002, del 2003 e del 2004. Su un massimo di 600
prepensionamenti, si potrebbero liberare sino a 258 posti. Tutti questi posti
dovranno essere utilizzati per l’attuazione della riforma. Conformemente a
quanto deciso dalla Commissione nella strategia politica annuale per il 2003, è
confermato anche per i successivi esercizi di prepensionamento che i due terzi di
questi posti saranno restituiti ai corrispondenti servizi, i quali li utilizzeranno per
sostenere attività connesse con la riforma da essi identificate. Il terzo rimanente verrà
ridistribuito per far fronte alle esigenze più urgenti riconosciute dalla Commissione
nei servizi centrali (SG, DG BUDG e DG ADMIN), le quali riguardano soprattutto le
seguenti priorità:
7
8
Inoltre, per la priorità ampliamento 45 nuovi posti nel bilancio della ricerca.
Sintesi delle relazioni annuali d’attività (COM(2002)426 def.).
20
– nuovo quadro contabile (24 posti);
– piano d’azione per istituire nella Commissione un sistema comune di
archiviazione elettronica (19 posti);
– nuova politica del personale e interoperabilità dei sistemi TI (33 posti);
– audit interno (10).
6.1.5.
Situazione della rubrica 5
Se si prendono in considerazione gli stanziamenti previsti nelle prospettive
finanziarie per la spesa amministrativa dell’ampliamento e le diverse stime della
seconda relazione dei segretari generali delle istituzioni sull’evoluzione della rubrica
5 (maggio 2002), la spesa pensionistica e, infine, le spese della Commissione,
compreso il finanziamento dei 780 posti supplementari necessari per l’ampliamento,
il margine per il 2004 sarebbe di 13 milioni di euro.
Tuttavia, il margine per il 2004 deve rimanere di almeno 20 milioni di euro in quanto
le nuove risorse destinate all’ampliamento non saranno finanziate per un anno intero
nel 2004. L’impatto di queste nuove risorse nel 2005 e nel 2006 sarà
proporzionalmente superiore alla crescita del livello massimo della rubrica 5. È per
questo che la seconda relazione dei segretari generali ha previsto un margine
negativo di 5 milioni di euro per la rubrica 5 nel 2006. Si deve tuttavia notare che
questi calcoli sono basati sulle spese amministrative scaturenti dal nuovo Statuto
proposto. La mancata attuazione del nuovo Statuto farebbe diminuire il margine di
26, 56 e 81 milioni di euro nel 2004, nel 2005 e nel 2006 rispettivamente.
Un’accurata analisi delle richieste SPA conduce ad una programmazione della
rubrica 5 (Commissione) per il 2004 di 3.037 milioni di euro, somma identica a
quella della relazione dei segretari generali del maggio 2002 e che tiene conto degli
aspetti seguenti:
· una riduzione delle economie in seguito alla trasformazione delle delegazioni in
uffici stampa, a causa del possibile mantenimento delle indennità dell’allegato X
dello Statuto per un periodo di 15 mesi dopo l’adesione. In tale contesto è
importante limitare il numero di funzionari che godono di questa misura
transitoria. Inoltre, la DG PRESS e la DG RELEX devono collaborare anche nel
2004 per evitare le spese relative alla locazione simultanea dei vecchi locali per le
delegazioni e dei nuovi locali per gli uffici stampa;
· la necessità di correggere certi costi relativi all’ampliamento rispetto alla
programmazione iniziale, in particolare in termini di spese dei comitati;
· la necessità di adeguare certi costi in funzione della politica immobiliare, sia a
Bruxelles sia a Lussemburgo.
La presente programmazione comprende anche le spese per l’invio di 117 funzionari
dalle sedi alle delegazioni nel quadro del decentramento e la spesa sociale prevista
nell’ambito della riforma. Infine, i recenti adeguamenti del costo della riforma dello
Statuto dovrebbero condurre ad un margine di 20 milioni di euro.
21
6.1.6.
Ridistribuzione delle risorse liberate dall’esternalizzazione di attività
Il Libro bianco sulla riforma9 afferma che l’esternalizzazione è uno dei mezzi per
realizzare la strategia volta a far sì che la Commissione torni a concentrarsi sui suoi
compiti fondamentali e sulle sue priorità politiche. Trovare il giusto equilibrio tra
l’utilizzo di risorse interne e l’utilizzo di risorse esterne sarà particolarmente
importante in un sistema nel quale le decisioni in materia di assegnazione delle
risorse sono integrate con quelle in materia di definizione delle priorità e di
programmazione. Uno degli obiettivi dell’esternalizzazione è quello di reimpiegare
le risorse liberate in seguito al decentramento e all’esternalizzazione di attività, per
sostenere le priorità identificate dalla Commissione10.
Il regolamento del Consiglio sulle Agenzie esecutive11 afferma che i posti di
funzionari distaccati dalla Commissione come personale temporaneo di un’Agenzia
non saranno coperti durante il distacco e che il bilancio della Commissione sarà
calcolato tenendo conto di tali posti vacanti. Tuttavia, il regolamento conferma anche
che la Commissione può ridistribuire le risorse amministrative liberate trasferendo
mansioni alle Agenzie esecutive. La Commissione deve informare l’autorità di
bilancio durante la procedura di bilancio e giustificare la riassegnazione di queste
risorse. È previsto che le risorse liberate mediante trasferimento siano destinate alle
priorità della Commissione individuate nella decisione SPA.
Gli orientamenti in materia di ridistribuzione delle risorse liberate mediante
decentramento/esternalizzazione devono essere definiti nella decisione SPA, che
costituisce il quadro integrato per la fissazione delle priorità e l’assegnazione delle
risorse della Commissione. Pertanto, le proposte dei servizi concernenti la creazione
di una struttura per l’esternalizzazione di mansioni e attività e la ridistribuzione di
effettivi devono essere esaminate in primo luogo nella decisione SPA.
Per il 2004, la Commissione ha presentato una proposta relativa ad una Agenzia per
la sicurezza delle reti e delle informazioni (INFSO). Si sta inoltre considerando
l’opportunità di creare agenzie in altri settori.
Qualora la creazione di queste Agenzie fosse decisa dalla Commissione sulla base
dell’analisi dei costi e dei benefici richiesta dal regolamento, il principio suddetto
sarà applicato alle risorse eventualmente liberate. La decisione sarà debitamente
riesaminata in ulteriori fasi del ciclo, tenendo pienamente conto delle esigenze
prioritarie definite nella decisione SPA e seguendo le procedure da applicare a
seconda della natura delle Agenzie (esecutive o no).
6.1.7.
Situazione delle direzioni generali nel campo delle relazioni esterne
L’attuale Commissione, pur confermando in diverse occasioni la riforma delle
direzioni generali RELEX stabilita all’inizio del suo mandato, ha rilevato la necessità
di esaminare la possibilità di sinergie migliori tra i servizi interessati. Questa
9
10
11
COM(2000)200.
Si vedano i punti 1 e 7 della relazione del gruppo di pianificazione e coordinamento in materia di
esternalizzazione “Esternalizzazione della gestione dei programmi” del 15.5.2000 (SEC(2000)823/2) e
il punto 3 del memorandum del presidente “Risorse umane adeguate alle attività della Commissione: i
mezzi per raggiungere i nostri obiettivi” del 25.7.2000 (SEC(2000)2000/2).
Regolamento CE n. 58/2003 del 19.12.2002, GU L 11 del 16.1.2003, p.1.
22
questione è stata esaminata e discussa in modo approfondito dai commissari
responsabili dei servizi interessati.
Allo stesso tempo, è importante notare che una riorganizzazione dovrebbe essere
essenzialmente attuata per l’inizio della nuova Commissione, in quanto sarà
necessario tener conto dei risultati della Convenzione nel rivisitare l’architettura
delle direzioni generali che operano nel settore delle relazioni esterne. Va anche
osservato che le sinergie possono essere individuate e le risorse rese disponibili in
base a decisioni riguardanti l’assetto organizzativo dei servizi RELEX e in base alle
economie di scala da ridistribuire.
Alla luce di quanto sopra, sotto l’autorità del presidente sarà redatta una relazione
sull’organizzazione più efficiente dei servizi RELEX in base all’esperienza e agli
orientamenti risultanti dalla Convenzione.
6.2.
Risorse finanziarie: un quadro ambizioso per il 2004
Il fatto che il 1° maggio 2004 sia stato fissato come data d’adesione dei 10 nuovi
Stati membri ha implicazioni importanti in termini di procedura di bilancio. Esso
implica che per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 aprile 2004 dovrà essere
stabilito un bilancio concernente gli attuali 15 Stati membri e che occorre valutare
l’effetto dell’ampliamento per consentire la preparazione del bilancio, che entrerà in
vigore il 1° maggio 2004, riguardante 25 Stati membri. Pertanto, la SPA deve mettere
in evidenza i cambiamenti previsti a seguito dell’adesione dei 10 nuovi Stati membri.
In tale contesto, il quadro finanziario relativo all’ampliamento presentato nel
presente documento si riferisce all’adeguamento delle prospettive finanziarie
proposto dalla Commissione conformemente all’accordo interistituzionale del 6
maggio 1999 sulla disciplina di bilancio e sul miglioramento della procedura di
bilancio, per tenere conto delle connesse esigenze di spesa. Queste ultime, dovute ai
10 paesi aderenti e determinate dall’esito dei negoziati d’adesione, sono state
confermate dal Consiglio europeo di Copenaghen del 12 e 13 dicembre 2002.
Pertanto, l’aumento dei livelli massimi per l’UE-15 indicato nel presente documento
riguarda le rubriche delle prospettive finanziarie concernenti l’agricoltura, le azioni
strutturali, le politiche interne e l’amministrazione.
Per quanto riguarda la rubrica 1 “Agricoltura”, l’aumento di spesa previsto in seguito
all’ampliamento è approssimativamente di 2100 milioni di euro, il che porta ad un
margine previsto appena inferiore a 1100 milioni di euro per l’UE-25.
Gli stanziamenti d’impegno globali per i fondi strutturali e di coesione da aggiungere
nella rubrica 2 dovrebbero ammontare ad un totale di 24,6 miliardi di euro a prezzi
correnti durante il periodo di riferimento (2004-2006) conformemente alle
conclusioni del Consiglio europeo di Copenaghen. Nell’ambito di questo totale,
l’aumento degli stanziamenti d’impegno nel 2004 è di 6,71 miliardi di euro.
Per quanto riguarda le politiche interne, si prevede un aumento di spesa in seguito
all’ampliamento di quasi 1600 milioni di euro, il che si risolve in un margine di circa
70 milioni di euro al di sotto del limite massimo per l’UE-25.
La rubrica 4 “Azioni esterne” non è direttamente interessata dall’ampliamento, ma il
proposto trasferimento alla rubrica 7 “Pre-adesione” degli importi previsti per la
23
Turchia (134 milioni di euro) e la liberazione di 25 milioni di euro a seguito
dell’adesione di Cipro e di Malta aumentano considerevolmente il margine e
permettono aumenti importanti per i vicini dell’Unione ampliata, anche se si
dovrebbe lasciare un margine abbastanza ampio per gli imprevisti (85 milioni di
euro).
Per quanto riguarda la rubrica 5 “Amministrazione”, le esigenze di spesa di
un’Unione ampliata dovrebbero essere presenti a partire dal 1° gennaio 2004. La
natura ricorrente delle spese amministrative dovrebbe indurre a fare in modo di
rispettare il massimale non solo nel 2004 ma anche negli anni successivi.
Per quanto riguarda l’aiuto di pre-adesione, la Commissione, salva restando
l’attuazione delle decisioni prese a Copenaghen per la Bulgaria, la Romania e la
Turchia, propone di non toccare il massimale, lasciando in tal modo un margine di
1,8 miliardi di euro. Ciò richiede una decisione dell’autorità di bilancio riguardo al
suddetto adeguamento delle prospettive finanziarie proposto dalla Commissione.
La seguente tabella riassume i dettagli di cui sopra e presenta i risultati globali degli
orientamenti SPA. I numeri in essa contenuti costituiscono un quadro di riferimento per la
preparazione del progetto preliminare di bilancio 2004 e non vanno intesi come definitivi.
24
Quadro, per rubrica “Prospettive finanziarie” 2004, derivante dalla decisione SPA 2004
(CIFRE PROVVISORIE)
(in milioni di euro, a prezzi correnti)
2004
Bilancio
2003
Stanziamenti d’impegno
UE-15 Ampliame
UE-25
nto
1. AGRICOLTURA
Massimale PF – rubrica 1
47.378
47.211
2.094
49.305
Totale rubrica 1 *
44.780
46.140
2.094
48.234
Margine
2.598
1.071
0
1.071
2. OPERAZIONI STRUTTURALI
Massimale PF – rubrica 2
Totale rubrica 2
Margine
33.968
33.980
-12
34.326
34.326
0
6.709
6.709
0
41.035
41.035
0
Margine
6.796
6.796
0
7.053
7.004
49
1.614
1.591
23
8.667
8.594
73
Margine
4.972
4.949
23
5.082
4.996
86
0
0
0
5.082
4.996
86
5.600
557
Margine
5.381
5.360
21
6.157
6.137
20
Margine
434
0
442
0
0
0
442
0
Margine
3.386
3.386
0
3.455
1.610
1.845
102.315
103.169
3. POLITICHE INTERNE
Massimale PF
Totale rubrica 3
4. AZIONI ESTERNE
Massimale PF
Totale rubrica 4
5. AMMINISTRAZIONE
Massimale PF **
Totale rubrica 5
6. RISERVE
7.
AIUTO
DI
PREADESIONE
Massimale PF
Totale rubrica 7 ***
Stanziamenti d’impegno totali
Massimale delle prospettive
finanziarie (rubriche da 1 a
7)
Margine
Importo totale rubriche da 1 a 7
3.455
1.610
1.845
10.974
114.143
2.629
3.094
99.686
111.049
*
Le cifre per il 2004 sono stime preliminari
**
I massimali sono corretti per tener conto dei contributi pensionistici dei funzionari
*** L’importo per il 2004 comprende 1.360 milioni di euro per la Bulgaria e la Romania e 250 milioni di
euro per la Turchia, ma non comprende gli importi, che restano da quantificare, relativi allo
smantellamento degli impianti nucleari nei paesi candidati
L’impatto in termini finanziari delle iniziative scelte è riassunto nelle seguenti
tabelle. Le cifre indicate per ciascuno dei settori di politica che contribuiscono alle
tre priorità si riferiscono ai cambiamenti rispetto alla programmazione finanziaria
25
esistente per l’UE-15 e all’effetto di nuove iniziative sull’UE-10; esse tengono
dunque conto delle risorse finanziarie supplementari considerate necessarie per
raggiungere gli obiettivi stabiliti.
I principali cambiamenti figuranti nelle seguenti tabelle riguardano le politiche
interne (compresa la ricerca), le azioni esterne e l’aiuto di pre-adesione.
6.2.1.
Implicazioni finanziarie delle priorità politiche: Adesione
Tabella 1 - Risorse finanziarie relative alla priorità “Adesione” e corrispondenti all’estensione di
programmi all’UE-10
Adesione
Stanziamenti di impegno (in milioni di euro)
Risorse finanziarie corrispondenti
all’estensione di programmi all’UE-10
Rubriche PF 3, 4 e 7
Settore di politica
2004
2005
2006
Affari economici e finanziari
42.5
41.5
41.5
Imprese
12.9
14.0
15.0
Occupazione ed affari sociali
17.0
17.5
18.0
Agricoltura e sviluppo rurale
6.3
6.6
7.0
219.0
231.0
239.0
25.0
25.0
25.0
Società dell’informazione
9.7
9.8
10.0
Pesca
8.7
9.0
9.0
Mercato interno
1.7
1.7
1.8
Fiscalità e unione doganale
6.4
7.4
7.2
144.0
144.0
140.0
6.8
5.7
5.7
12.0
13.0
14.0
343.8
377.1
355.5
Relazioni esterne
0.6
0.7
0.7
Commercio
0.9
1.1
1.2
Ampliamento *
471.0
436.0
569.0
Lotta antifrode
1.2
1.3
1.5
Coordinamento della politica della Commissione e
consulenza legale
Amministrazione
0.9
0.8
0.8
3.5
4.5
3.4
Statistiche
5.7
5.8
6.5
480.0
530.0
590.0
1.819,6
1.883,5
2.061,8
Energia e trasporti
Ambiente
Istruzione e cultura
Stampa e comunicazione
Salute e tutela dei consumatori
Giustizia ed affari interni
Programma quadro per la ricerca
TOTALE
*
Gli importi relativi alla politica d’ampliamento si riferiscono all’aiuto di pre-adesione alla Turchia (250
milioni di euro nel 2004) e allo sviluppo istituzionale (221 milioni di euro nel 2004).
Gli importi previsti per la Bulgaria e la Romania per tutti e tre gli strumenti di pre-adesione sono di 1 360
milioni di euro, 1 502 milioni di euro e 1 650 milioni di euro per il 2004, il 2005 e il 2006 rispettivamente,
come indicato nelle tabelle di marcia.
Questa prima tabella relativa alla priorità “Adesione” contiene importi considerati
necessari per l’estensione di programmi esistenti ai dieci paesi aderenti.
26
Oltre all’estensione suddetta, vi sono alcune misure transitorie specifiche che
rientrano nelle politiche interne e che derivano dalle conclusioni del Consiglio
europeo di Copenaghen.
Così, nel settore Trasporti ed energia è stato previsto per il 2004 un totale di 138
milioni di euro, in aggiunta agli stanziamenti concernenti l’estensione di programmi,
relativamente alle misure di sicurezza nucleare per lo smantellamento dei reattori
nucleari di Ignalina (Lituania) e di Bohunice (Slovacchia).
Nel settore Ampliamento, è stato previsto per il 2004 un importo di 221 milioni di
euro per assicurare consulenza e maggiori aiuti finanziari diretti ad assistere i paesi
aderenti nell’opera di potenziamento delle loro capacità amministrative e giudiziarie.
Questo strumento transitorio per lo sviluppo istituzionale rappresenta l’estensione di
un’iniziativa avviata nell’ambito del programma PHARE, che sarà gestita in stretta
collaborazione con gli altri servizi interessati.
Per quanto riguarda la politica nel settore Giustizia e affari interni, una somma di 317
milioni di euro è stata prevista nel 2004 per finanziare l’attuazione del sistema
transitorio di Schengen adottato dal Consiglio europeo di Copenaghen del dicembre
2002 per assistere i nuovi Stati membri nel lavoro di protezione delle nuove frontiere
esterne dell’UE. Anche il sistema di transito per Kaliningrad rientra in questo settore
di politica, con un importo di 13 milioni di euro per il 2004.
Nel settore Affari economici e finanziari, è stata prevista una somma annuale di 25
milioni di euro per un periodo di 4 anni relativamente alla quota della Commissione
nel proposto aumento del capitale del FEI per assicurare la continuità delle azioni del
fondo in un’Unione allargata. Un importo addizionale di 13 milioni di euro è previsto
per uno strumento di capitali di rischio nel programma pluriennale per le imprese e
l’imprenditorialità12.
Ove fosse raggiunta una soluzione politica riguardo alla zona settentrionale di Cipro,
importi addizionali per ciascuna delle rubriche interessate (rubriche 1, 2 e 3) saranno
previsti in caso di riunificazione dell’isola. In quell’eventualità, gli importi in
questione verranno aggiunti ai massimali pertinenti delle prospettive finanziarie,
lasciando i margini invariati.
La priorità dell’adesione comprende anche l’aiuto di pre-adesione previsto per la
Bulgaria, la Romania e la Turchia. La Commissione propone di seguire l’importo
previsto nella tabella di marcia per l’adesione nel 2007 della Bulgaria e della
Romania, il che implica un aumento degli attuali importi del 20%, del 30% e del
40% per i prossimi 3 anni, più una somma non ancora definita per lo smantellamento
degli impianti nucleari. Le quote degli strumenti di pre-adesione seguono il modello
deciso a Berlino, ma saranno ritoccate nei prossimi mesi e decise nel quadro dei tre
regolamenti pertinenti del Consiglio, considerando le esigenze e la capacità
d’assorbimento di questi paesi. Per quanto riguarda la Turchia, per il periodo
considerato è previsto un aumento significativo fino a 1 050 milioni di euro,
raddoppiando così in media gli attuali importi. Per il 2004, dovrebbero essere messi
in bilancio 250 milioni di euro.
12
Iniziativa congiunta della DG ENTR e della DG ECFIN.
27
Nel settore Salute e tutela dei consumatori, è inoltre prevista l’estensione nell’ambito
della rubrica 1a dei programmi per l’estirpazione delle malattie veterinarie e
fitosanitarie nonché la preparazione di campagne di vaccinazione contro la rabbia nei
nuovi Stati membri.
6.2.2.
Implicazioni finanziarie delle priorità politiche: Stabilità
Tabella 2 - Cambiamenti nelle risorse finanziarie rispetto alla programmazione finanziaria UE15, relativamente alla priorità “stabilità”
Stabilità
Stanziamenti d’impegno (in milioni di euro)
Cambiamenti indicativi nelle risorse
finanziarie
2004
2005
2006
Rubriche PF 3, 4 e 7
Settore di politica
Società dell’informazione
3.5
6.8
8.0
Giustizia ed affari interni
14.5
3.9
5.8
147.0
150.8
157.2
10.0
10.0
15.0
175.0
171.5
186.0
Relazioni esterne
Aiuti umanitari
TOTALE
Le iniziative che richiedono un finanziamento supplementare proposte nell’ambito di
questa priorità possono essere distinte in due categorie principali: quelle che
contribuiscono alla stabilità all’esterno dell’Unione e quelle rivolte verso il suo
interno.
Nel settore delle relazioni esterne, per favorire la stabilità ed eliminare il divario tra
l’Unione ampliata e gli Stati con essa confinanti si propone di aumentare il sostegno
ai Balcani occidentali, in termini assoluti, fino a 675 milioni di euro (compreso
l’aiuto macrofinanziario), in modo da compensare la diminuzione seguita ai massicci
anticipi dei primi anni. Per la regione mediterranea, il trasferimento della Turchia
alla rubrica 7 crea spazio per altri paesi e per il 2004 è proposto un aumento fino a
859 milioni di euro. Anche la democrazia e i diritti dell’uomo sono rinforzati, fino al
livello del bilancio 2003 (+ 17.5 milioni di euro), in linea con i desideri dell’autorità
di bilancio.
Gli stanziamenti per gli aiuti umanitari saranno aumentati sino a 485 milioni di
euro per il 2004 (+ 10 milioni di euro nel 2004) per fornire assistenza ovunque la
stabilità sia messa in pericolo da crisi umanitarie, particolarmente in Africa ed in
Asia. Poiché le crisi umanitarie tendono a provocare movimenti migratori,
l’alleviamento di tali crisi contribuisce alla stabilità dell’Unione europea e dei suoi
vicini.
Come è stato annunciato nella comunicazione della Commissione del 3 dicembre
2002 (COM(2002)703 def.), la priorità della stabilità dovrebbe comprendere anche
l’esigenza di una migliore integrazione delle questioni migratorie nelle relazioni
dell’Unione europea con i paesi terzi. Questa azione è esistita come azione
preparatoria condotta dalla DG Giustizia e affari interni durante il 2001, il 2002 e il
28
2003. Per essa sarà proposta una specifica base giuridica per un importo annuale di
30 milioni (+ 13 milioni di euro nel 2004). Questo nuovo programma pluriennale
sarà incluso nel settore delle relazioni esterne e gestito in linea con i principi della
riforma dell’aiuto esterno, rispettando la coerenza globale dell’azione esterna
comunitaria e a fianco degli altri strumenti comunitari per la cooperazione e lo
sviluppo. Esso dovrebbe essere complementare a questi ultimi programmi e fornire
un valore aggiunto, in particolare in quanto permette alla Commissione di realizzare
gli obiettivi e le priorità della politica di asilo e migratoria per questo programma e
dare una risposta rapida, mirata e flessibile alle preoccupazioni e ai desideri espressi
dagli Stati membri nel settore della giustizia e degli affari interni.
Gli stanziamenti per un migliore controllo delle frontiere si riferiscono soprattutto
all’organizzazione di un sistema integrato di informazione sui visti (SIV) per il
settore Giustizia e affari interni. Questo è un presupposto essenziale per la libera
circolazione delle persone in uno spazio senza frontiere interne, il che giustifica
l’aggiunta di 10 milioni di euro all’attuale programmazione finanziaria.
Nell’ambito della promozione dei diritti individuali, il programma DAPHNE II per
combattere la violenza contro bambini, adolescenti e donne (+ 1,3 milioni di euro) e
la rete di esperti in diritti fondamentali (+ 1 milione di euro) richiedono un
finanziamento supplementare, mentre 2 milioni di euro sono resi disponibili per
l’integrazione dei cittadini di paesi terzi.
Un leggero aumento è concesso per la valutazione del programma Tampere, per la
preparazione della prossima fase dello spazio di libertà, sicurezza e giustizia, per la
valutazione d’impatto e per le esigenze orizzontali risultanti dallo sviluppo di
progetti TI su vasta scala.
Il settore della società dell’informazione intende sviluppare una politica di sicurezza
delle reti di comunicazione e varare un’Agenzia per la sicurezza delle reti di
informazione (+ 3,5 milioni di euro nel 2004). Questo è un presupposto essenziale
per la gestione della sicurezza interna e delle frontiere. L’Agenzia stessa osserverà le
buone prassi e raccoglierà competenze allo scopo di istituire una politica europea in
questo settore.
29
6.2.3.
Implicazioni finanziarie delle priorità politiche: Crescita sostenibile
Tabella 3 - Cambiamenti nelle risorse finanziarie rispetto alla programmazione finanziaria UE15, relativamente alla priorità “crescita sostenibile”
Crescita sostenibile
Stanziamenti d’impegno (in milioni di euro)
Cambiamenti indicativi nelle risorse
finanziarie
2004
2005
2006
Rubriche PF 3, 4 e 7
Settore di politica
Imprese
1.5
Concorrenza
0.8
Occupazione ed affari sociali
1.5
Energia e trasporti
25.0
0.8
0.8
23.5
22.5
11.0
3.4
Ambiente
2.5
Ricerca diretta
3.8
Pesca
0.6
Commercio
1.5
1.6
1.7
Sviluppo e relazioni con i paesi ACP
8.5
23.2
23.7
45.7
60.1
52.1
TOTALE
La maggior parte delle iniziative chiave che contribuiscono alla priorità della crescita
sostenibile non ha alcun impatto sulle risorse finanziarie. Una parte di esse, tuttavia,
richiede un finanziamento supplementare nel 2004.
La nuova strategia in materia di prodotti chimici, la quale mira a rimaneggiare la
complessa normativa comunitaria in materia e a preparare un nuovo regime per i
prodotti chimici, richiede la creazione di una nuova Agenzia, con stanziamenti
previsti di 3.0 milioni di euro nel 2004, divisi tra i settori “Ambiente” (1.5 milioni di
euro) e “Imprese” (1.5 milioni di euro).
Nel settore Occupazione e affari sociali, la strategia europea per la promozione della
responsabilità sociale delle imprese richiede un rinforzo di 1.5 milioni di euro
dell’attività “organizzazione e condizioni di lavoro” per lo sviluppo di reti di soggetti
interessati, lo scambio di esperienze e buone prassi tra gli Stati membri, l’analisi di
criteri e la divulgazione di strumenti relativi alla responsabilità sociale.
Il settore della pesca richiede un finanziamento extra di 0.6 milioni di euro per
l’istituzione di consigli consultivi regionali. Il rimaneggiamento dell’applicazione
delle regole di concorrenza UE condurrà alla creazione di una rete di autorità della
concorrenza, con un sistema di coordinamento gestito dalla Commissione e
stanziamenti di 0.8 milioni di euro nel 2004.
30
Nel settore della ricerca diretta, si propone per il 2004 un importo globale di 16
milioni di euro (+ 3,8 milioni di euro) per portare avanti il programma di
smantellamento degli impianti nucleari e di gestione dei rifiuti.
Nell’ambito del settore Energia e trasporti, lo sviluppo della capacità dell’Unione
europea di reagire ai disastri ambientali causati dal petrolio richiede un rinforzo
dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima di 20 milioni di euro.
Inoltre, viene rinforzato di 5 milioni di euro il sistema europeo di osservazione del
funzionamento del mercato interno per le fonti convenzionali d’energia.
Come programmato, un sensibile aumento (255 milioni di euro) nel sesto programma
quadro di ricerca sosterrà lo sviluppo della ricerca UE, in aggiunta all’aumento
previsto (480 milioni di euro nel 2004) per finanziare l’estensione delle attività di
ricerca ai nuovi Stati membri.
Per quanto riguarda le azioni esterne, soprattutto due iniziative richiedono un
finanziamento supplementare:
Il sostegno alle azioni sanitarie (AIDS, malaria, tubercolosi, salute riproduttiva e
malattie infettive nei paesi in via di sviluppo) è rinforzato di 17 milioni di euro
nell’ambito dell’attività “sviluppo della politica di cooperazione e delle strategie
settoriali”, con una ridistribuzione di risorse nell’ambito dell’attività.
Complessivamente, il livello raggiunto con questi rinforzi è in linea con gli importi
decisi nel bilancio del 2003.
Per quanto riguarda la promozione della crescita sostenibile nei paesi in via di
sviluppo e il surriscaldamento del pianeta, la protezione delle foreste tropicali
dovrebbe essere rinforzata di 6 milioni di euro per riguadagnare il tempo perduto
negli ultimi anni.
Sempre nei settori dell’ambiente e dello sviluppo, per dar seguito agli impegni
derivanti dal vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile di Johannesburg è
necessario un finanziamento supplementare nell’ambito degli attuali bilanci
settoriali.
Il rinforzo del settore del commercio spiega l’accresciuto sostegno ai paesi in via di
sviluppo nel quadro dell’agenda di Doha.
31