I Pidocchi in testa? Un problema diffuso, ma niente
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I Pidocchi in testa? Un problema diffuso, ma niente
22 LA FAMIGLIA I Pidocchi in testa? Un problema diffuso, ma niente panico! Ecco alcune informazioni utili per reagire a questa notizia poco gradevole. Un mattino accompagnando il nostro bambino, la nostra amica o la maestra ci informa della presenza di pidocchi nella scuola o nell’asilo. Ecco che una piccola angoscia sale nella mente, niente panico però! Istintivamente il primo gesto naturale è di grattarci la testa e subito ispezionare quella del nostro bambino. Osserviamo bene la testa tra i capelli, facendo attenzione che non ci sia presenza di uova (lendini) ben visibili dietro le orecchie e alla base del collo. Dovrebbe essere facile riuscire a non confondere la forfora con le lendini in quanto la forfora si stacca dal capello con un soffio, mentre le lendini sono ben attaccate. I pidocchi adulti sono più difficili da individuare, deve allora insospettirci la presenza sul cuscino del letto di una polvere secca nera o di residui grigiastri. Se non notiamo alcun segno di irritazione a livello del cuoio capelluto e il nostro bambino non manifesta alcun attacco di prurito (dovuto alle morsicature degli insetti), la situazione potrebbe essere sotto controlL’Aromatario lo, perciò tranquillizziamoci e concentriamo gli sforzi nell’insegnare ai nostri figli i giusti comportamenti di prevenzione. Teniamo presente che il pidocchio è prevedibile: non vola, non salta e si muove lentamente. La sua diffusione può avvenire solo in luoghi affollati come autobus, treni, cinema, ecc., anche se qualche volta il pidocchio si affida a un altro insetto, per esempio a una mosca, per trasferirsi da una testa all’altra. Insegniamo ai bimbi a evitare assolutamente di condividere pettini, spazzole o cappelli con gli altri amichetti di scuola o qualsiasi altra persona. Ricordiamo sempre che l’ispezione della testa deve essere effettuata almeno una volta alla settimana fin quando non rientri l’allarme. Inoltre, la pediculosi (infestazione da pidocchi) non deve essere oggetto di vergogna! I pidocchi del capo si riscontrano in persone di qualsiasi ceto sociale e non sono segno di scarsa igiene personale. A differenza delle credenze popolari, anche la lunghezza dei capelli sembra avere un ruolo marginale o addirittura nullo. Se invece venisse accertata la presen- di Irene Brini za dei parassiti, rimaniamo comunque sereni: i pidocchi della testa sono un fastidio, ma non causano malattie. E’ fondamentale, a questo punto, aggredire il pidocchio e ispezionare le teste di tutti i componenti della famiglia per capire se l’infestazione si sia già propagata anche nell’ambiente familiare. Iniziamo a questo punto immediatamente il trattamento e controlliamo che sia efficace. Non disperiamo, nostro figlio potrà tornare a scuola immediatamente, perché una volta iniziato un trattamento efficace il pidocchio non si trasmette. Alcuni consigli utili per frenare il propagarsi dell’infestazione: • Prima di tutto intervenire con l’applicazione di un prodotto specifico contro i pidocchi. • Utilizzare frequentemente un pettine a denti molto stretti per rimuovere le lendini non più vitali. • Controllare accuratamente ogni 2-3 giorni i componenti del nucleo familiare e le altre persone che possono essere entrate in stretto contatto con il soggetto infestato. • Lavare con acqua bollente i tessuti che il soggetto infestato può aver toccato nei due giorni precedenti il trattamento (indumenti personali, biancheria da letto, asciugamani). • Lavare pettini, spazzole e fermagli dopo averli immersi in acqua bollente con detersivo. • Conservare in un sacchetto di plastica per due settimane gli oggetti o 23 giocattoli (ad es. animali di peluche) che non possono essere lavati in acqua o a secco. I RIMEDI Acqua, aceto e pettinino Il rimedio di un tempo, ovvero lavare i capelli con aceto e acqua calda e staccare le lendini a mano o con il pettine a denti fitti, è sempre valido. L’aceto aiuta a sciogliere la colla con cui le lendini si attaccano ai capelli e l’immediato passaggio del pettine è importante per la rimozione delle lendini stesse. Va bene anche bagnare direttamente il pettine in acqua calda e aceto e poi passarlo tra i capelli. Ogni ciocca di capelli deve essere pettinata almeno 2 volte. A questo rimedio è importante sempre associare anche un trattamento con un prodotto che agisca direttamente sul pidocchio e sulle lendini. LA PROTEZIONE VIENE DALLE PIANTE AROMATICHE I rimedi naturali che combattono l’infestazione da pidocchi della testa sono prodotti contenenti estratti di piante. Le piante conosciute in natura per la loro attività insettorepellente sono la Manuka, l’Albero del Tè (altresì conosciuto come Tea Tree), il Cajeput, la Lavanda, la Citronella, l’Origano, la Ravensara, il Timo, il Niaouli, il Limone, l’Issopo, l’albero di Neem, l’albero di Andiroba. Gli estratti di queste piante si trovano in commercio come oli essenziali, tranne l’olio di Neem e l’olio di Andiroba che invece sono oli vegetali estratti per pressione a freddo dei semi dei frutti dei rispettivi alberi. OLIO TRATTAMENTO URTO Prendiamo un olio dalla nostra dispensa: olio di oliva oppure un olio vegetale per il corpo. Versiamone in un dosatore circa 100 ml e aggiungiamo 20 gocce di oli essenziali a nostra scelta tra quelli sopra nominati. Se abbiamo la possibilità di avere in casa o di poter acquistare l’olio di Neem, aggiungiamo anche 5 ml di questo prodotto. Versiamo un po’ di questo olio sulle nostre mani, massaggiamo quindi la testa del nostro bambino cercando di fare molta attenzione a passarlo bene nella zona della nuca e dietro le orecchie. Lasciamo agire per almeno un’ ora, pettiniamo poi bene i capelli dalla radice alle punte con il pettinino a denti stretti. Poi laviamo i capelli e ripetiamo questa operazione a giorni alterni. Oggi disponiamo anche di potenti antiparassitari di sintesi come le piretrine che agiscono uccidendo il pidocchio e debellando le uova. Attenzione però: gli antiparassitari possono essere nocivi. Per il benessere dei nostri figli è preferibile usare sostanze naturali garantite. Dott.ssa Irene Brini [email protected]