Mastrangelo su SportWeek - La Gazzetta dello Sport

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Mastrangelo su SportWeek - La Gazzetta dello Sport
protagonisti/2
statuario
Luigi “Mastro”
Mastrangelo,
32 anni, centrale
di 202 cm e dagli
addominali che
sembrano scolpiti.
luigi mastrangelo
Il pallavolista azzurro
è risultato primo in un
sondaggio sullo sportivo
più desiderato dalle
donne, e secondo nella
classifica dei preferiti
dai gay. Turbato?
«Sì, essere stato battuto
da Cannavaro proprio
non mi va giù…»
nome cognome
signorE
(e signorI)
il piu’ sexy
sono io
Testo di Marisa Poli
Foto di Roberto Chiovitti
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15 MESE
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M
ettetevi il cuore in
pace. Mastrangelo si
nasce. Perché ore in
palestra potranno
scolpire gli addominali,
gonfiare i bicipiti, disegnare
deltoidi. Ma per il fisico da urlo
c’è di mezzo il Dna. «Io devo
dire grazie a mamma e papà»,
riconosce Gigi, 33 anni ad
agosto, centrale della M. Roma
e della Nazionale. Sposato con
Vera, papà di Samuele (5 anni)
e a luglio anche di Nicole (o
Melissa). Primo nel referendum
sullo sportivo più desiderato
dalle donne, secondo (dietro a
Cannavaro) nel sondaggio della
rivista Marketing e tv sulle
icone gay. Insomma:
ufficialmente sex symbol.
Come si costruisce un fisico
come il suo?
«Devo ammetterlo, così ci nasci.
Io vado in palestra solo per il mio
lavoro, la pallavolo. Uno sport in
cui si seguono soprattutto
programmi per prevenire gli
infortuni, per rinforzare la
schiena che soffre per i salti.
Non certo lavori da culturista».
Da chi ha preso?
«Da papà: alto, con una struttura
fisica simile alla mia. Anche le
mie due sorelle sono alte».
Quindi la natura conta.
«Sì, mio figlio mi assomiglia
molto, è già muscolosetto.
E ormai le signore al palazzetto
chiedono di fare le foto con lui».
È un tipo da creme e cremine?
«Assolutamente no. Mi metto la
crema idratante solo se mi scotto
sotto il sole, d’estate. Per il resto
zero, spesso non mi faccio
neanche la barba, perché mi
brucia. E devo dire che mi fanno
un po’ schifo i miei colleghi che si
fanno la ceretta totale. Poi
dicono che sia per i massaggi…
ma l’ho vista fare anche da gente
che non si fa massaggiare!
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al palazzetto
Mastrangelo con la
maglia della M.
Roma Volley, con
cui ha un contratto
per altri due anni.
Comunque io ho la fortuna
di avere pochi peli».
Che cosa fa per mantenersi
in forma?
«Sto attento a come mangio, ma
niente diete, visto le calorie che
consumiamo giocando a volley».
Primo posto nel sondaggio sullo
sportivo più desiderato dalle
donne, secondo nella classifica
dei preferiti dai gay…
«Per me è un onore, sono felice
di essere riconosciuto per
strada perché le riviste hanno
messo le foto dopo i risultati
dei sondaggi. Mi piace che
le donne invece dei
calciatori preferiscano
gente come me o il mio
collega Cisolla, che è
arrivato secondo. Persone
semplici, non del tipo
giocatore di calcio ingellato,
mesciato. Piacciono di più la
naturalezza, la virilità».
Ne è fiero?
«Sì, soprattutto mi piace l’idea di
essere un esempio per i giovani,
il fatto che non abbiano davanti
solo il sogno di fare i calciatori
per avere le veline e guadagnare
«mi ero già accorto di
piacere agli uomini,
te lo fanno capire più
delle donne. ma nessun
imbarazzo, io sono così»
LA SCHEDA
per tre volte
sul tetto d’europa
Nome Luigi Mastrangelo.
Nato a Mottola (Ta)
il 17 agosto 1975.
Carriera Esordisce in A1 nel
’94 con Cuneo, che poi lo gira
in prestito a Mondovì (B1) e
S.Antioco (A2) per fargli fare
esperienza. Dal ’97 al ’02 è di
nuovo a Cuneo, con cui vince
una Supercoppa europea e
una italiana, una coppa Coppe,
una Cev e due coppe Italia. Nel
’02 va a Macerata, dove in tre
anni conquista una coppa
Italia e una Cev, prima di
trasferirsi (per una stagione) a
Modena. Dal ’06 è a Roma, con
la quale si è già aggiudicato
una Cev. In Nazionale dal ’99,
ha vinto tre volte l’Europeo e
due World League e, ai Giochi,
è stato argento ad Atene 2004
e bronzo a Sydney 2000.
Il sito ufficiale
■
www.luigimastrangelo.it
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nella rete
Il colpo migliore
del “Mastro” è il
muro, per cui è
stato premiato alla
World League ’04
e all’Europeo ’05.
in battuta
Anche il servizio è
uno dei punti forti
di Gigi, per 2 volte
miglior battitore
della World League.
Sei Nazioni c’era tutta la gente
in giro con le facce dipinte,
bellissimo. Se penso che noi
abbiamo vinto di più…».
A proposito di vincere,
il prossimo appuntamento
vi deve portare a Pechino.
«Ci qualificheremo, se lo merita
tutto il movimento e noi non ce
l’abbiamo fatta prima solo
perché nell’altro torneo, in
Turchia, avevamo mezza
squadra a casa per infortunio.
Però vorrei dire una cosa sul
sondaggio delle icone gay».
Prego.
«Forse non volevano farmi
vincere… [ride, ndr]. Sono
secondo dietro a Cannavaro
che, con tutto il rispetto, è
quanto una gamba mia!».
Sì, Mastrangelo si nasce.
la nazionale
C’È ANCORA TOKYO
SULLA STRADA
PER PECHINO
daniela tarantini
spropositi».
Confessi: sapeva già di avere un
bel corpo.
«Non voglio fare il figo, ma già ai
primi anni a Cuneo mi
chiamavano il cubano bianco o il
cubano di Mottola, vista la mia
struttura. E poi come si dice:
altezza è mezza bellezza, e io
sono alto due metri e due
centimetri. Però di più non mi
sarebbe piaciuto, si diventa
sproporzionati, meno agili».
Si era già accorto di piacere?
«Di piacere agli uomini sì, perché
te lo fanno capire più delle
donne. Mi era già capitato di
ricevere complimenti. Niente
imbarazzi, io sono così, se
piaccio cosa ci posso fare?
Le donne invece non lo fanno
vedere così apertamente».
Sua moglie è gelosa?
«No, oppure se lo è non me lo
dà a vedere. A differenza di me,
che sono geloso e glielo dico».
Sempre stato pallavolista?
«Come tutti i bambini ho
cominciato col calcio, poi sono
diventato troppo alto, a
differenza di Nicola Legrottaglie,
con cui giocavo tante partitelle
a Mottola, da bambino».
Rimpianti per non aver
continuato su quella strada?
«No, la pallavolo è la mia vita.
È lo sport che mi piace. E poi a
calcio al massimo sarei potuto
diventare portiere, con questa
altezza. Certo, col pallone si
guadagna un sacco di più, ma io
mi accontento, in fondo i soldi
cosa ti cambiano? Mi dà più
fastidio un’altra cosa».
Che cosa?
«Che tutto ruota intorno ai
calciatori. Anche se forse
qualcosa sta cambiando, mi
sembra più per gli sport
individuali come la scherma, il
nuoto. E poi ho visto quello che
ha fatto il rugby qui a Roma, al
La Nazionale di Anastasi si
giocherà la qualificazione
olimpica nell’ultimo torneo di
Tokyo (Giap) dal 31 maggio
all’8 giugno. In palio due posti
per Pechino 2008: alla prima
classificata del torneo e alla
prima squadra asiatica.
L’Italia incontrerà Giappone
(31/5), Sud Corea (1/6),
Australia (3/6), Algeria (4/6),
Iran (6/6), Thailandia (7/6) e
Argentina (8/6). Il primo
raduno degli azzurri è il 12
maggio a Modena, dove prima
della partenza giocheranno
due amichevoli: il 17 (con la
Spagna campione d’Europa in
carica) e il 24 (con Porto Rico).
L’Italia dal ’96 è sempre salita
sul podio olimpico: argento ad
Atlanta ’96 e ad Atene 2004;
bronzo a Sydney 2000.
Nazionale italiana
■
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