Carta Vercelli 2013

Transcript

Carta Vercelli 2013
un salto
nell’arte!
 Basilica di Sant’Andrea
 Salone Dugentesco
 ARCA, Chiesa di San Marco
 Chiesa di San Paolo
 Torre Vialardi
 Chiesa di San Cristoforo
 Chiesa di San Lorenzo
 Piazza Cavour
 Broletto
 Sinagoga
“Il percorso della rana” è un itinerario
ideato dal Lions Club di Vercelli, segnato da
centinaia di piccole indicazioni in bronzo distribuite
sui marciapiedi della città, che consente di toccare
i punti di maggior interesse artistico del centro storico.
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Chiesa di San Giuliano
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1 3
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Casa Centoris
Casa Tizzoni
Museo Francesco Borgogna
Castello Visconteo
Museo Camillo Leone
Teatro Civico
Palazzo Arcivescovile
Museo del Tesoro del Duomo
Cattedrale di Sant'Eusebio
Seminario Arcivescovile
 La Basilica di Sant’Andrea
è il simbolo di Vercelli: costruita fra
il 1219 ed il 1227 su volere del Cardinale Guala Bicchieri, è uno splendido esempio di fusione tra lo stile
romanico lombardo – emiliano e
l’architettura gotica d’oltralpe. Le
strutture del gotico puro esaltano
il maestoso interno a tre navate con
un altissimo transetto; sull’abside è
sistemato un prezioso coro ligneo del
1511. In sacrestia si conserva un crocifisso ligneo dipinto del XIV secolo.
La basilica ospita una delle più belle
sale capitolari d’Italia, e un chiostro
rettangolare con cornici in cotto e
pitture dell’inizio del ‘500. La sala
capitolare ha inoltre una notevole
valenza storica: qui nel 1310 venne
siglata la pace tra guelfi e ghibellini
vercellesi alla presenza dell’imperatore Enrico VII.
 Antistante alla Basilica è il co-
siddetto Salone Dugentesco (in
realtà della metà del XV sec.), già
parte dell’Ospedale dei Pellegrini
fondato dal Bicchieri nel 1224, il cui
ingresso è sormontato da una lunet-

3
ta duecentesca dipinta; l’elegante
interno conserva un bell’affresco del
sec. XVI.
 ARCA, Chiesa di San Mar-
co. Collocato all’interno dell’antica
chiesa di San Marco, in cui sono visibili alcuni pregevoli affreschi, riportati
da poco alla luce, il polo espositivo
ARCA ospita iniziative culturali di
alto livello.
nelle vicinanze...
Sull’altro lato della piazza è situata la
Chiesa di San Bernardo, sede del
santuario diocesano di Maria Salute degli
Infermi, importante centro di devozione
popolare che consta di due parti: quella
vecchia, il più antico monumento ecclesiastico esistente a Vercelli, fu eretta in
forme romaniche tra 1151 ed 1168; la
parte nuova fu costruita nel 1896 su
disegno di Giuseppe Locarni. La chiesa
lega la sua storia all’evento miracoloso
del 1630 (celebrato nel grande affresco
del Morgari del 1914), che, secondo la
tradizione, liberò i Vercellesi dalla peste
per intercessione della Vergine.
Corso Libertà, principale arteria commerciale di Vercelli, era l'antica strada
che collegava le due grandi vie di comunicazione per Torino e per Milano,
tagliando l’intero centro cittadino. Parte
da Piazza Pajetta, con il monumento a
Vittorio Emanuele II di Ercole Villa (1887),
e termina in Piazza Cugnolio, ove sorgeva
l’antico convento di Santa Chiara. Nel suo
percorso s’incontrano chiese e palazzi che
raccontano la storia stessa di Vercelli, tra
le quali la Chiesa del Santissimo Salvatore: di antica fondazione ma riedificata in
forme tardo barocche, conserva interessanti tele dei secc. XVIII-XIX.
 La Chiesa di San Paolo,  La Chiesa di San Lorenzo,
fondata nel sec. XIII, fu interamente
rimaneggiata nel sec. XVII, salvo nel
campanile e nelle prime tre campate;
l’interno ospita due tele del Lanino
(la Natività e la Madonna delle Grazie), mentre in un ambiente di passaggio verso la sacrestia è affrescata
una teoria di santi (seconda metà del
sec. XIV).
 Torre Vialardi. Si erge nella vicina Via Vallotti; a pianta ottagonale,
è l’unica sopravvivenza del palazzo
della famiglia Vialardi.
 Chiesa di San Cristoforo.
Costruita nel 1515, questa chiesa
vanta splendidi capolavori di Gaudenzio Ferrari (la pala della Madonna
degli Aranci, le Storie di Maria Maddalena, le Storie di Maria Vergine, la
Crocefissione e l’Assunzione della
Vergine). L’interno a tre navate presenta una volta affrescata a trompe
l’oeil tra 1742-46. L’ampio presbiterio è separato da un’elegante balaustra realizzata su disegno di Juvarra
(1730). Coro, pulpito, confessionali
ed arredi di sacrestia, tutti in legno
pregiato, sono della metà del Settecento. Sull’altare maggiore è posto un pregevole Crocefisso ligneo,
mentre nella cappella laterale della
navata destra, riproducente la Santa
Casa di Loreto, vi è un Crocefisso
gaudenziano del sec. XVI. In sacrestia
si conservano otto tele del Mayerle.
oggi di eleganti forme settecentesche, in realtà è una delle più antiche
parrocchie di Vercelli. In età medievale era dotata di ospizio per i pellegrini
in viaggio sulla via francigena.
 Piazza Cavour. Sorta forse sul
luogo dell’antico forum romano e conosciuta fino al 1864 come “Piazza
Maggiore”, dominata oggi dal monumento a Cavour di Ercole Villa e
Giuseppe Argenti, è da sempre il cuore dello spazio e della vita cittadini.
A ricordare il passato medievale
rimangono i portici ad arco acuto
(fine XIII - inizio XIV secc.), una seconda serie di portici, mirabili per la
decorazione quattrocentesca in cotto
degli intradossi, e la poderosa Torre
dell’Angelo (secc. XIV-XIX), probabile
resto d’una casa fortificata. Fino al
sec. XVI si affacciavano sulla piazza
tre chiese, di cui oggi resta, trasformato in torre dell’orologio (1856), il
campanile di San Tommaso.
 L'antico Broletto, a pochi
passi da Piazza Cavour, si trova
nell’attuale Piazza di Palazzo Vecchio, conosciuta come “Piazza dei
Pesci”. Il Comune rimase qui dalla
fine del Duecento all’inizio dell’Ottocento. Resto medievale di grande
suggestione è la Torre Comunale,
risalente agli inizi del sec. XIII.

La Sinagoga di Via Foa, la
prima in Italia costruita in edificio
autonomo dopo l’emancipazione
degli Ebrei sancita da Carlo Alberto
(1848), ricorda l’antico benessere
della Comunità israelitica vercellese. Eretta tra 1875 e il 1878 in stile
arabo-moresco su progetto di Marco
Treves e Giuseppe Locarni, presenta
una facciata in arenarie bianche e
grigio-azzurre; l’interno, a tre navi
con abside poligonale, è ornato da
fini decorazioni di Carlo Costa.
 La Chiesa di San Giuliano
era la chiesa presso la quale, in epoca medievale, sostavano i vescovi
eletti per indossare gli abiti pontificali prima di assumere la cattedra
episcopale. All’interno una Deposizione di Bernardino Lanino del 1547,
un’Adorazione dei Magi e una Resurrezione di impronta gaudenziana;
cinquecenteschi pure gli affreschi sui
pilastri della navata centrale.
 Casa Centoris è famosa per
l’eleganza del suo cortile, realizzato verso la fine del Quattrocento in
stile bramantesco. La zona attorno
al palazzo è di grande fascino; sulla
destra si apre il “Volto dei Centori”,
un vicolo conosciuto come la vecchia
“Contrada degli Spazzacamini”.
 Il Museo Borgogna è la seconda pinacoteca del Piemonte come
qualità e quantità di opere dopo la
Galleria Sabauda di Torino. Ha sede
in un palazzo neoclassico, acquistato
dall’avv. Antonio Borgogna (18221906), che, dopo averlo intitolato al
padre, lo donò alla Città. Oltre alla
ricca collezione di quadri, arredi e
oggetti d’arte del collezionista, ospita
la quadreria di pittura rinascimentale
vercellese raccolta fin dal sec. XIX
dall’Istituto di Belle Arti. Le prime sale
conservano pregevoli affreschi tardo
medievali e rinascimentali staccati da
antiche chiese della Città. La sezione
cinquecentesca annovera dipinti di
Sodoma, Spanzotti, Gaudenzio Ferrari, Defendente Ferrari, Bernardino
Lanino, dei Giovenone, degli Oldoni,
ma espone pure opere del Francia,
del Bergognone, di Bernardino Luini,
di Tiziano, di Pietro degli Ingannati e
di altri pittori veneti. Preziosa è anche la sezione secentesca, con tele
di Ludovico Carracci, del Maratta e
del Sassoferrato; di gran pregio è la
raccolta nordica (tedesca, fiamminga
e olandese), con opere di Baldung
Grien, Bartholomaeus Spranger,
Jan Steen, Teniers il Giovane, Palamedesz, De Heem, Bosschaert, Van
Bloemen, Gloss, Robbe. Numerose le
opere di artisti italiani dell’Ottocento
(Induno, Chierici, Palizzi, Quadrone,
Ussi, Favretto, Follini, Migliara, Massimo d’Azeglio) tra cui spiccano le tele
di Ambrogio Alciati e quelle di due
divisionisti: Per ottanta centesimi! di
Angelo Morbelli e le monumentali
tele di Giuseppe Cominetti sul tema
del lavoro.
nelle vicinanze...
San Francesco in Sant’Agnese, accanto al Museo Borgogna, fu un’importante chiesa gotica, benché oggi annunciata da una facciata barocca. L’interno
custodisce una Madonna con Bambino,
donatore e Santi di Giuseppe Giovenone
il Giovane (1570-75) e il Sant’Ambrogio
di Gerolamo Giovenone (1528-35). In
sacrestia si conservano bacini in ceramica
graffita (sec. XIV) e un’Annunciazione del
Morazzone (ca. 1620).
 Il Castello Visconteo, a
pianta quadrangolare, fu edificato
a partire dal 1290 per volontà di
Matteo Visconti e divenne successivamente residenza sabauda.
Qui morì nel 1472 il beato Amedeo, sepolto nell’omonima cappella del Duomo. Rovinato dopo
l’assedio spagnolo nel 1638, fu
utilizzato in età napoleonica come
alloggiamento militare; nel 1832
fu adattato a carcere e dal 1838
a tribunale.
 Casa Tizzoni si trova nell’omonima piazza. Dell’antico palazzo, il cui
salone inferiore venne riccamente affrescato nella prima metà del Seicento dal Moncalvo, si conserva la torre
e il rifacimento cinquecentesco.
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nelle vicinanze...
Deviando a destra in Via Duomo troviamo
Santa Maria Maggiore, la prima chiesa cristiana costruita a Vercelli (sec. IV);
ricostruita nel sec. XII, subì vari interventi
di restauro e di abbellimento secondo
i gusti del tempo, fino a che nel 1777
fu demolita e ricostruita sul sito odierno
(che dista circa m 100 dal sito originario)
e nelle forme attuali su commissione dei
Gesuiti.
Se invece si prosegue, prima di svoltare in
via Verdi si incontra la Chiesa di San Michele, di probabili origini prelongobarde,
anche se la più antica testimonianza della
chiesa è il campanile romanico (prima
metà del sec. XII). L’attuale costruzione
risale ai secc. XVI-XVII. All’interno, una
laniniana Vergine col Bambino, Sant’Anna
e San Gioacchino, un crocefisso ligneo
policromo del sec. XIV ed una tarsia.
 Il Museo Leone, fondato
dal notaio vercellese Camillo Leone (1830-1907), ha sede nella
rinascimentale Casa Alciati, collegata al settecentesco Palazzo
Langosco da un raccordo edificato
nel 1939, anno in cui venne curato anche l’attuale allestimento.
Le prime sale espongono reperti del
Paleolitico, Neolitico, dell’Età del
bronzo e del ferro; oggetti provenienti da tombe egiziane
e rinvenuti in necropoli
pugliesi e in zona
etrusco-campana. Suggestiva la sala
romana
che ospita le più
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antiche attestazioni della storia di
Vercelli, tra cui la stele bilingue celto-latina. Importante è il Lapidario,
che conserva iscrizioni del Vercellese
(secc. II a.C.-II d.C.) raccolte nell’Ottocento da padre Bruzza.
La Vercelli paleocristiana è ricordata da epigrafi, dalla copia del
portale di Santa Maria Maggiore
e dai resti dell’originario pavimento a mosaico (sec. XII), da sculture dell’antico pulpito del Duomo.
Di raro interesse la serie di incunaboli e cinquecentine, stampati da
famosi tipografi di Vercelli e Trino.
Preziosa e diversificata (mobili, pitture, ceramiche, bronzetti, vetri,
ecc.), la raccolta conta gioielli come
il Cofanetto di Guala Bicchieri, opera
limosina duecentesca, il Cofanetto
degli Embriaghi (fine sec. XIV), una
notevole serie di maioliche delle principali manifatture attive tra i secc.
XVI e XIX, tra cui spicca il piatto firmato dall’Avelli (Urbino, 1530-40).
Conclude il percorso la sezione di
abiti settecenteschi.

 Palazzo Arcivescovile e
Museo del Tesoro del Duomo.
Sebbene non sia il palazzo di residenza dei primi vescovi vercellesi, è un edificio rinascimentale di
grande valore storico ed artistico,
che ospita al proprio interno circa
2000 volumi della Biblioteca dei
Vescovi e un’importante quadreria situata nella Sala del Trono (Pinacoteca Arcivescovile),visitabile
in particolari occasioni insieme al
restaurato Appartamento Savoia.
Ma soprattutto, qui ha sede al pianoterra il Museo del Tesoro del Duomo, che raccoglie preziosi reliquiari
dal sec. VII al sec. XVI e reliquiari a
cassetta, urne, busti, calici argentei.
All’ingresso si può ammirare in un
moderno allestimento il riempimento
originale del Crocefisso del Duomo,
rinvenuto durante i lunghi restauri.
Autonoma è la Biblioteca Capitolare,
una delle più importanti ed interessanti raccolte di codici manoscritti,
tra cui il Codex Evangeliorum, la più
antica traduzione dei Vangeli in latino, le Constitutiones Langobardo-
Teatro Civico. Situato in
Via Monte di Pietà, a pochi metri
dall’ingresso al Museo Leone, è
sede di importanti stagioni teatrali, operistiche e concertistiche.
Fu costruito nel 1812-1814 su progetto di Nicola Nervi; nel 1923 un
incendio lo distrusse e venne
quindi ricostruito nel 19291931 da Guido Allorio, Paolo
Verzone e Giuseppe Rosso.
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rum (sec. VIII), l’Apollo medicus di
Isidoro da Siviglia (sec. IX), il Codice
C lussuosamente miniato e il Mappamondo medievale (fine sec. XIIinizio sec. XIII). Il pezzo più famoso
è il cosiddetto Vercelli Book (ms.
CXVII), un codice manoscritto su
pergamena in lingua anglosassone
antica (sec. X), tra i più famosi al
mondo.
 La Cattedrale di Sant’Eu-
sebio. La Cattedrale fu eretta
come basilica cimiteriale al di fuori delle mura probabilmente dallo
stesso Eusebio e ricostruita una
prima volta a partire dal sec. V:
di questa prima fase ricostruttiva
resta solo il campanile medievale
(sec. XII). Una seconda ricostruzione, intrapresa nel 1570 su progetto
di Pellegrino Tibaldi, durò fino alla
fine del sec. XIX. Coro, presbiterio
e sagrestia sono tardo cinquecenteschi; la Cappella del Beato
Amedeo è di fine Seicento, ottocentesche invece sono la luminosa
Cappella di Sant’Eusebio (ove si
venerano le spoglie del protovescovo) e la cupola (1860). L’imponente
facciata barocca settecentesca con
atrio neoclassico, opera di Benedetto Alfieri, immette nel grandioso interno a croce latina e a tre
navate; nel presbiterio, al centro
della navata maggiore, è sospeso
il magnifico Crocefisso in lamina
d’argento il cui recente restauro,
condotto a seguito d’un grave atto
vandalico, ha permesso la definitiva
datazione all’episcopato di Leone
(999-1026). Di grande interesse
la Cappella del Beato Amedeo,
realizzata nel 1682-85 da Michelangelo Garove (allievo del Guarini)
e ove posano gli avelli dei principi
sabaudi e l’urna con le spoglie di
Amedeo IX di Savoia. In Duomo si
conservano pregevoli dipinti di Pier
Francesco Guala (Sant’Eusebio in
gloria e Sant’Ambrogio, Il miracolo della sorgente operato da San
Guglielmo da Vercelli) e dei fratelli
Gandolfi (l’Inventio Crucis e il Martirio di Sant’Eusebio), epigrafi del
sec. VI d.C. (l’acrostico di Eusebio
vescovo e martire e l’iscrizione
di San Flaviano), pannelli lignei
dell’antico coro cinquecentesco e
la Madonna dello Schiaffo, scultura marmorea del sec.XIII.
 Seminario Arcivescovile.
Fondato nel 1572-87 dal vescovo
Francesco Bonomi; la parte più
antica dell’attuale edificio, corrispondente all’armonioso cortile
interno e alla facciata
posteriore in cotto,
fu progettata da
Filippo Juvarra. Nel
Salone di Sant’Eusebio sono stati sistemati affreschi di
Bernardino Lanino
con Scene dall’Eneide. Ha qui sede, con
circa 30.000 tra volumi e
pergamene, la Biblioteca
Agnesiana e Diocesiana.
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idee per una
gita
fuoriporta
progetto grafico: PUNTO P - testi: Ar.Tur.O./ATL - 11/13
Sulle grange tra cenobi,
principati e case rurali
Agenzia di accoglienza
e promozione turistica locale
della Valsesia e del Vercellese
Sede principale:
13019 Varallo (Vc)
Corso Roma, 38
Tel. (0039) 0163.564404
Fax (0039) 0163.53091
www.atlvalsesiavercelli.it
[email protected]
Sedi operative:
Vercelli - Tel. (0039) 0161.58002
Alagna Valsesia - Tel. (0039) 0163.922988
Scopello - Tel. (0039) 0163.732570
Antichi granai (le grange) prestano il nome
ad un percorso dove gloriosi fatti storici ed
importanti episodi d’arte si fondono con
uno dei più bei paesaggi del Piemonte. Il
centro focale è il Principato di Lucedio,
che fin dalla fondazione della sua abbazia
cistercense (1123) aveva in proprietà grandi estensioni di terreno, ognuna facente
capo ad una grangia. Sei erano quelle di
Lucedio: Montarolo, nei pressi dell’attuale
Santuario della Madonna delle Vigne, LeriCavour, Montarucco, Castelmerlino, Ramezzana e Darola. La visita agli ambienti
originali di Santa Maria di Lucedio non può
che trovare degna conclusione al cenobio
ed al castello di San Genuario; nel primo
studiò Guglielmo da Volpiano ed il secondo è un interessante esempio di architettura civile quattrocentesca piemontese.
La Tenuta Darola, insieme alla Colombara ed alla Veneria di Lignana offrono
splendidi modelli di cascina a corte chiusa
della grande proprietà risicola; nell’ultima
fu girato il celebre film Riso amaro nel
1949. Non lontano sorgono Trino, importante cittadina di antiche origini, come testimonia la chiesa di San Michele in insula,
e Fontanetto Po, patria di Giovanni Battista Viotti, dove si ammirano le singolari
chiese di San Sebastiano e di San Martino.
Crescentino, sul Po, è il punto terminale
del circuito, con i suoi portici, la poderosa
torre civica e l’armoniosa chiesa parrocchiale.
Parco naturale
delle Lame del Sesia
È una splendida oasi protetta, istituita dalla Regione Piemonte nel 1978, che si estende nella provincia di Vercelli lungo il corso
della Sesia, interessando soprattutto i comuni di Greggio, Albano, Oldenico, Carisio, Villarboit e Villata.
Le Lame sono specchi d’acqua generati dalla Sesia, dove vive una ricca fauna ornitologica. Scopo del Parco è anche proteggere
uno degli ultimi lembi di fustaia planiziale
di farnia (quercus robur) che costituiva il
bosco tipico della pianura Padana prima
dell’avvento della risicoltura.
All’interno del Parco vi è la riserva speciale
dell’Isolone di Oldenico dove nidificano aironi cinerini, sgarze ciuffetto, garzette,
nitticore, cormorani, mignattai, spatole e
persino l’ibis sacro. I paesi toccati dal parco
costituiscono tranquille realtà rurali ravvivate dalla presenza di un antico castello o
di una tipica chiesa parrocchiale.
La strada dei mercanti
e dei pellegrini
Con nomi diversi (via francisca, strata pellerina, strata lombarda, strata publica peregrinorum et mercatorum) la via francigena, indicata dal Consiglio d’Europa come itinerario
europeo, passava certamente nel territorio
vercellese, creando un sistema di strade strutturato secondo le esigenze di chi lo percorreva. Seguendo il diario di viaggio di Sigerico
di Canterbury, la strada proveniva dal Gran
San Bernardo, attraversava Aosta, Ivrea ed
entrava in territorio vercellese nei pressi di
Borgo d’Ale, dove rimangono i ruderi
dell’antica pieve d’Arelio, la chiesa-santuario
della Madonna della Cella, che ricorda l’antica cella di Meoglio, soggetta nel Medioevo ai monaci benedettini di S.Genuario, e
la suggestiva pieve di San Michele di Clivolo, che conserva preziosi affreschi
dell’XI secolo.
La strada proseguiva per Santhià, dove ancora oggi sono conservate preziose testimonianze medioevali (la cosiddetta “Torre di
Teodolinda”, la cripta di S. Stefano nella Parrocchiale di S. Agata, la torre campanaria) e
San Germano, sede un tempo di un castello
dei Tizzoni, di cui è rimasta una torre adibita
a Torre campanaria.
C’era però anche il tratto della via francigena
che proveniva dal Moncenisio o dal Monginevro e passava dunque per Tronzano, Bianzé, Livorno Ferraris, Saluggia e Cigliano,
che nei secoli si dotarono di chiese romaniche (S. Pietro al Cimitero a Tronzano), gotiche (S. Eusebio a Bianzé), templari (S. Maria
d’Ysana presso Livorno), di castelli (Saluggia)
e di chiese di confraternita (Cigliano).
Terra di strada
e centri di potere
I castelli sono una delle testimonianze più
evidenti e preziose del glorioso passato piemontese. Anche in provincia di Vercelli ve
ne sono alcuni di notevole interesse.
Moncrivello, con la sua lunga storia di passaggi di proprietà, la scala elicoidale, il camino quattrocentesco, le stanze con soffitto
a cassettoni, merita una visita prolungata.
Ricchi di fascino e di suggestione sono pure
il ricetto di Buronzo, i resti fortificati di Bastia di Balocco, il maniero degli Avogadro
di Casanova Elvo. Certamente due sono le
mete finali: Quinto Vercellese e Prarolo.
A Quinto il castello degli Avogadro (XII-XVI
sec.) è uno dei più significativi, con la sua
estesa superficie (4500 mq) e la possente
torre quadrangolare; il paese, tuttavia, merita una deviazione per la stupenda Parrocchiale dei Ss. Nazario e Celso, uno dei più
interessanti monumenti d’arte romanicogotica in Piemonte, con un magnifico ciclo
di affreschi. Il castello di Prarolo, invece, si
qualifica per il suo tipico “non-finito”, con
torri angolari esterne cilindriche che avevano prevalente funzione agricola e non militare.
questa è Vercelli
Vercelli è una città di circa 47.000
abitanti situata nel Piemonte orientale.
Fondata da tribù Liguri fusesi con
gruppi Celtici intorno al sec. VI
a.C., divenne municipium sotto i
Romani e nel corso dei secoli conobbe numerose vicende storiche
e culturali: il processo di cristianizzazione con Eusebio, primo Vescovo del Piemonte; le
invasioni barbariche; la nascita del libero comune e le
lotte tra guelfi e ghibellini; assedi e occupazioni straniere; e infine, il passaggio tra diverse signorie attraverso i
secoli, per tornare sotto i Savoia con il Trattato di Utrecht
(1713) e conoscere, finalmente, un vero e proprio
“boom” artistico, con la costruzione di nuovi palazzi,
chiese e strade.
Con la Rivoluzione Francese la città fu annessa alla Francia e con Napoleone divenne capoluogo del Dipartimento della Sesia (1801); prese poi parte ai moti di liberazione, impedendo l’avanzata austriaca grazie all’inondazione artificiale della piana vercellese; conobbe la nascita di movimenti liberali e di sinistra (nel 1906 le mondine ebbero un ruolo determinante nella conquista delle
otto ore di lavoro giornaliero).
Arrivarono poi le Guerre Mondiali, durante
la seconda delle
quali la città si distinse per l’impegno
nella Resistenza.
Dopo il 1945 la città
seppe riconquistare un
nuovo benessere e mantenerlo.
Oggi Vercelli fa orgogliosamente parte del
circuito “Città
d’Arte della Pianura Padana.”
gli eventi
i numeri utili
La città di Vercelli ospita da sempre importanti iniziative di
richiamo, in grado di soddisfare le aspettative di un vasto e
variegato pubblico. Si va dai concerti alla ricca stagione di
prosa, dalle sagre allo sport, dalle fiere alla cultura, dai piccoli ma caratteristici mercatini di Piazza Cavour al carnevale. Ce n’è proprio per tutti, e in tutte le stagioni!!! C’è solo
l’imbarazzo della scelta.
Istituzioni
Trasporti
Comune, P.za Municipio 5:
tel. 0161.5961 (centralino);
URP tel. 800618101;
Informagiovani, C.so Libertà 300,
tel. 0161.252740;
CSV Vercelli, C.so Libertà 72,
tel. 0161.503298.
Autolinee: ATAP, tel. 800912716;
Autoticino, tel. 0142.452854;
STN, tel. 0321.472647.
Provincia, Via San Cristoforo 3,
tel. 0161.5901 (centralino).
Regione Piemonte, URP,
Via F.lli Ponti 24, tel. 0161.600278.
Arcivescovado, P.za d’Angennes 3,
tel. 0161.213345.
Curia Arcivescovile, P.za
Sant’Eusebio 8, tel. 0161.213340.
Taxi, P.za Roma, tel. 0161.257722.
Autonoleggi: “Automodano”,
Via Mastallone 23, tel. 0161.213619;
“Hertz” , Via Frigiolini 11,
tel. 0161.294160 (ufficio
prenotazioni 199112211);
MisterRent, C.so Torino 149,
tel. 800001330 (info e
prenotazioni), tel. 0161.259964.
Seminario arcivescovile, P.za
Sant’Eusebio 10, tel. 0161.255550.
Aeroclub Rigazio,
V.le Aeronautica 46,
tel. 0161.250791.
Uffici
Musei
Tribunale Civile e Penale,
P.za Amedeo IX 2, tel. 0161.282213.
Camera di Commercio, P.za
Risorgimento 12, tel. 0161.5981.
Concorso di Musica “G.B.Viotti”
Istituito nel 1950 dal musicista vercellese Joseph Robbone,
questo prestigioso concorso è il trampolino di lancio per i
giovani talenti del panorama musicale desiderosi di avviarsi a una carriera internazionale. Tra i tanti che in passato vi
parteciparono spiccano Luciano Pavarotti, Claudio Abbado, Salvatore Accardo.
Ferrovie: Stazione, P.za Roma 26,
tel. 892021.
Poste italiane, Centrale, Via
Palazzo di Città 1, tel. 0161.264090.
Emergenze
Polizia, tel. 113; 0161.225411.
Polizia stradale, tel. 0161.226711.
Polizia ferroviaria,
tel. 0161.257005.
Carabinieri, tel. 112; 0161.6101.
Carnevale
Ha inizio con la presentazione delle maschere principali di
Vercelli, il Bicciolano e la sua consorte, la Bela Majin, e tra
veglioni, fagiolate dei rioni e balli dei bambini arriva al suo
momento più importante e conosciuto: le sfilate dei carri e
dei gruppi mascherati.
Polizia municipale, tel. 0161.296711;
Pronto Intervento tel. 0161.392939.
Sagre della Panissa, della Rana e dell’Agnolotto
Queste tre sagre storiche di Vercelli, che si tengono tra
agosto e settembre, sono l’occasione giusta per gustare i
piatti della tradizione locale e trascorrere una serata in allegria, con la possibilità di un dopocena fatto di intrattenimenti musicali, balli, spettacoli e divertimento per tutti.
Ospedale Sant’Andrea,
C.so M. Abbiate 21,
tel. 0161.593111.
Vigili del Fuoco,
tel. 115 - 0161.261411.
Soccorso stradale ACI,
tel. 803116.
Pronto Soccorso, tel. 118
Guardia medica, C.so M. Abbiate
21, tel. 0161.255050.
Croce Rossa Italiana, Via Gioberti 53,
tel. 0161.213000.
hai mai visto
Vercelli?
carta turistica
per conoscere e visitare
la città e i dintorni
Museo Borgogna,
Via A.Borgogna 4/6,
tel. 0161.252776.
Museo Leone, Via Verdi 30,
tel. 0161.253204.
Museo del Tesoro del Duomo,
P.za d’Angennes 5, tel. 0161.51650.
ARCA, Piazza San Marco 1,
tel. 0161.596333.
Varie
Teatri: Civico, Via M. di Pietà 15,
tel. 0161.255544;
Barbieri, Via Parini 3 A,
tel. 338.8211115.
Cinema: Belvedere, C.so Randaccio
18, tel. 0161.215018.
Impianti sportivi:
Piscina Le Acacie, C.so Rigola 128,
tel. 0161.213824;
PalaPregnolato (Hockey), Via Restano,
tel. 339.2126074 - 0161.219328;
PalaPiacco, Via Donizetti 15,
tel. 0161.392003;
Campo Atletica, Via Donizetti;
Stadio Piola, Via Massaua 13,
tel. 0161.54914; Poligono di Tiro
a Segno, C.so Rigola 213,
tel. 0161.214630.
Il percorso
della rana
per scoprire
i 20 punti
più belli
della città