leggi - SOS Sanità Home
Transcript
leggi - SOS Sanità Home
Tratto da SaluteInternazionale.info Salute globale e ricerca sui sistemi sanitari: un’agenda contesa 2014- 10- 13 09:10:41 Redaz ione SI PUBBLICATO SU: www.sossanita.it Chiara Bodini Ci sono molt i luoghi in cui si discut e di ricerca e polit iche in salut e, e non è cert ament e possibile seguire ogni dibat t it o. T ut t avia sorprende che – nell’era dell’inf ormazione e all’int erno di comunit à e ret i t ut t o sommat o cont igue – event i anche rilevant i sf uggano complet ament e all’at t enzione o appaiano ‘segregat i’ su base di logiche divisorie di nat ura geograf ica, disciplinare, st orica o polit ica non sempre int ellegibili. L’occasione per rif let t ere, e condividere, viene dalla part ecipazione a un event o globale recent ement e svolt osi a Cape T own. Ricost ruirne la st oria può essere ut ile al f ine di cont est ualizzarlo; ant icipo solo che – su 1700 iscrit t i – gli it aliani erano 3, me compresa, giunt i principalment e t ramit e connessioni int ernazionali e non in virt ù di un impegno ‘in pat ria’. Il “Global Symposium on Health Systems Research” L’event o [vedi Risorse], alla sua t erza edizione dopo quelle di Mont reux (2010) e Beijing (2012), raggruppa buona part e della comunit à scient if ico-accademica int ernazionale impegnat a nella ricerca sulle polit iche e sui sist emi sanit ari[1]. Dalle inf ormazioni raccolt e t ra alcuni part ecipant i ‘espert i’, il simposio ha preso le mosse dopo il nauf ragio – in acque non proprio limpide – di un’alt ra iniziat iva globale chiamat a “Global f orum f or healt h research”[2]. Gli st essi inf ormat ori sost engono che, soprat t ut t o nella prima edizione, vi f osse una dominanza di part ecipant i provenient i dagli St at i Unit i, e part icolarment e dall’agenzia bilat erale di sviluppo USAID[3]. Erano quelli gli anni di ‘lancio’ della copert ura sanit aria universale (Universal Healt h Coverage o UHC) come st rat egia port ant e in vist a del post -2015, in cui la t ransizione da ‘care’ a ‘coverage’ va sot t olineat a per il preciso valore semant ico, simbolico e polit ico[4,5]. Provando a ricost ruire le alt re radici dell’event o, è da not are la preponderanza net t a di Af rica e Asia rispet t o all’America Lat ina e a buona part e dell’Europa. Signif icat ivament e, le rappresent anze del ‘nord’ sono concent rat e in ben precisi luoghi con t radizione ‘t ropicalist a’ (London School of Hygiene and T ropical Medicine di Londra e Ist it ut e f or T ropical Medicine di Anversa in primis). Non mancano le agenzie mult ilat erali (OMS, UNICEF) e bilat erali (cooperazione svedese, belga, canadese) e, nat uralment e, i f inanziat ori come la Banca Mondiale e varie f ondazioni privat e (Rockef eller, Wellcome, Open Societ y). La marginalizzazione dell’America Lat ina, in un event o per il rest o molt o concent rat o sul ‘sud’, è imput abile in prima ist anza a ragioni linguist iche (preponderanza dell’inglese e t raduzione disponibile, parzialment e, solo in f rancese) anche se non si possono escludere più prof onde ragioni di nat ura polit ico-economica. Sistemi sanitari centrati sulle persone o sul mercato? Benché la st oria t racciat a evidenzi un imprint ing orient at o a promuovere un’agenda af f at t o progressist a (quella appunt o dell’UHC), nella sua versione at t uale l’event o present a un t aglio apert o, diversif icat o e che lascia spazio e preminenza a posizioni crit iche e perf ino radicali. Al net t o dell’int eresse personale che mi ha port at o a selezionare, in una vast a of f ert a di sessioni parallele, quelle orient at e ai det erminant i sociali privilegiando un approccio problemat izzant e, la scelt a era ogget t ivament e ampia e discorsi crit ici hanno t rovat o spazio anche in diverse sessioni plenarie. La comunit à che si rit rova int orno a quest o event o – o per lo meno alcuni suoi volt i più rappresent at ivi come Lucy Gilson, Mart in McKee, Git a Sen, Rene Loewenson – t ende a rappresent arsi come una f rangia pro-st at o e ant imercat o della sanit à pubblica int ernazionale, o addirit t ura come un ‘moviment o sociale’. Senza dare t roppo credit o a quello che può essere un t ent at ivo aut oref erenziale di smarcarsi da t radizioni o sospet t i di condizionament o da part e dei donat ori, è signif icat ivo not are che le due plenarie di apert ura – una dedicat a alla governance della salute in Af rica e l’alt ra al t ema principale del simposio, ovvero i sistemi sanitari centrati sulla persona – hanno cont est ualizzat o il discorso alla luce dell’impat t o della globalizzazione neoliberist a sui sist emi sanit ari e sulla salut e in generale. T utti i ‘soliti sospetti’ sono stati chiamati in causa, dalla colonizzazione ai piani di aggiust ament o st rut t urale, dai programmi vert icali alla sist emat ica sot t razione di risorse verso i luoghi a maggior pot ere (a livello paese, spese milit ari e non in salut e; a livello mondiale, f lussi net t i di risorse da sud a nord e dagli st at i alle mult inazionali). L’orient ament o verso sist emi sanit ari a due livelli, in cui i ricchi pagano servizi privat i di qualit à e lo st at o gest isce pacchet t i essenziali per le f asce più povere, è st at o f ort ement e st igmat izzat o sost enendo che le polit iche in f avore dei poveri (“pro-poor”) sono in realt à “poor policies” (cat t ive polit iche), in quant o scarsament e f inanziat e, non sost enut e dai set t ori f ort i della societ à e spesso male amminist rat e. Evidenze dal nord e dal sud del mondo most rano che quest a t endenza è consolidat a, nonost ant e la ret orica sul raf f orzament o dei sist emi sanit ari che permea molt i programmi globali e st rat egie nazionali. Quest o pone nat uralment e svariat e problemat iche nell’immaginare sist emi sanit ari cent rat i sulle persone. Come ha f at t o caust icament e not are Mart in McKee in rif eriment o alle dinamiche di pot ere esist ent i, accade che le persone siano ef f et t ivament e al cent ro, ma non sono le persone giust e! Ebola come analiz z atore Il dramma dell’Ebola most ra un ef f et t o part icolarment e insidioso di quest a dinamica di esclusione, in luoghi in cui i sist emi sanit ari sono est remament e deboli e buona part e della popolazione dif f icilment e vi ent ra in cont at t o. Nelle parole di Margaret Chan, int ervenut a in video-collegament o da Ginevra, nessun Paese può dirsi st abile senza un sist ema di sanit à pubblica in grado di garant ire i servizi di base di promozione e prot ezione della salut e. Ebola svela anche la scarsa aut onomia e capacit à decisionale dei paesi af ricani, f rut t o della persist ent e dipendenza f inanziaria e scient if ico-t ecnologica da Europa e Nord America esemplif icat a dal paradosso che non esist e, nella regione af ricana, un cent ro di ricerca di alt o livello specializzat o in pat ologie t ropicali. Ancora più paradossale riscont rare che più medici nat i in Liberia e Sierra Leone (t ra gli st at i più colpit i dall’epidemia) lavorano in paesi OCSE di quant i se ne t rovino nelle rispet t ive nazioni d’origine[6]. Inf ine, secondo una recent e analisi divulgat a dal People’s Healt h Movement (PHM), per comprendere a f ondo l’epidemia bisogna guardare “non alla pat ogenesi della malat t ia, ma alla pat ologia della nost ra societ à e dell’archit et t ura polit ico-economica globale”[7]. I paesi più colpit i sono t ra i più poveri al mondo, e ciò a causa di t racciabili processi di dominazione ed espropriazione che iniziano con il colonialismo e durano t ut t ’oggi con l’egemonia della governance economica mondiale, int recciat i a gravi problemi int erni di democrazia, conf lit t i e corruzione[8]. T ali processi sono implicat i t ant o nella dif f usione del virus (def orest azione, impoveriment o delle zone rurali e prof onde modif icazioni nell’ecosist ema port ano a t rasf ormazioni nei cont at t i uomo-animale) quant o nel pessimo st at o dei sist emi sanit ari della regione[9,10,11]. Di f ront e a ciò, la rispost a globale appare lent a, disorganizzat a e f arraginosa[12], con l’OMS paralizzat a dall’impossibilit à di mobilizzare f ondi adeguat i (a sua volt a imput abile a f inanziament i ridot t i e sempre più vincolat i) e l’iniziat iva lasciat a ad approcci t ecnocrat ici o milit arizzat i[13, 14]. Per quant o dif f icilment e cont est abili nell’at t uale st at o di bisogno, quest i non paiono scevri di implicazioni negat ive, soprat t ut t o per quant o concerne le cause prof onde dell’epidemia e – dunque – la prevenzione delle ‘ricadut e’. Responsabilità, partecipaz ione e movimenti sociali La t raccia analit ica che ha accompagnat o il convegno ha indicat o chiarament e l’egemonia dell’ideologia di mercat o come f ondament ale ost acolo per qualunque t ent at ivo di riport are realment e le persone, e dunque i bisogni sociali, al cent ro dei sist emi di salut e. In modo est remament e lucido T handika Mkandawire, prof essore alla London School of Economics, ha espost o la necessit à non di cont rollare o correggere il mercat o, bensì di met t erne prof ondament e in discussione la logica al f ine di ricondurlo a st rument o del benessere sociale. Al t empo st esso, ha evidenziat o come i f inanziament i si concent rino nei luoghi dai quali non giungono minacce di cambiament o reale (f ondi globali, part nership pubblico-privat o, f ilant rocapit alismo e programmi vert icali in cui l’approccio è t ecnico-manageriale e non ci sono chiari e t racciabili meccanismi di responsabilit à polit ica). La logica conseguenza è la necessit à di agire su leve di pot ere per cont rovert ire l’at t uale (dis)equilibrio, che non consent e l’emergere di alt ernat ive soprat t ut t o a livello ist it uzionale. A quest o proposit o, è st at o chiamat o in causa in maniera esplicit a il ruolo dei moviment i sociali, e l’import anza di cont emplarne le pot enzialit à e i meccanismi d’azione a livello di analisi polit ica e di pianif icazione delle polit iche. Solo la mobilit azione sociale, è st at o più volt e ripet ut o, può rappresent are la f orza necessaria a orient are realment e le polit iche di salut e verso le persone. Nelle parole di Rene Loewenson: “il pot ere può essere solo reclamat o”. Se ciò può apparire una ret orica lont ana dall’agenda globale dei sist emi sanit ari, non lo è nella declinazione met odologica che il convegno ha esplorat o nella seconda e t erza giornat a. A f ianco dei t radizionali approcci epidemiologici, rispet t o ai quali si è comunque f at t o cenno alla necessit à di rendere i dat i accessibili alle persone, ampio spaz io è stato dato agli approcci di tipo partecipativo e in particolare alla ricerca-az ione partecipata (PAR) come st rument o di t rasf ormazione. Con numerosi esempi, raccolt i in un manuale di recent e pubblicazione, sono st at e ef f icacement e most rat e le pot enzialit à della PAR come st rument o di mobilit azione sociale e al t empo st esso di raf f orzament o dei sist emi sanit ari di base[15]. Le crit icit à risiedono, prevedibilment e, nella dif f icolt à di immaginare l’ist it uzionalizzazione di un approccio f ondat o sul cambiament o sociale, nonché ancora prima nel reperire f ondi per azioni che, poco def inibili a priori e con la necessit à di un impegno a lungo t ermine, sono di scarsissimo appeal per i donat ori (nonché per gli edit ori dei giornali scient if ici e dunque, in ult ima analisi, per il sost ent ament o e la carriera degli st essi ricercat ori). Si t orna così alla necessit à primaria di cost ruire pot ere polit ico, ed è chiaro che ciò non può avvenire in un convegno di espert i (per quant o illuminat i) dai cost i di part ecipazione elevat issimi, bensì là dove le t ant o cit at e ‘persone’ sono nat uralment e al cent ro, ovvero nei loro cont est i di vit a e di lavoro. Chiara Bodini, Cent ro di Salut e Int ernazionale, Universit à di Bologna Risorse PUBBLICATO SU: www.sossanita.it Cape T own Statement f rom the T hird Global Symposium on Health Systems Research [PDF: 432 Kb]. Cape T own, Sout h Af rica, 3 Oct ober 2014 Bibliograf ia 1. T hird Global Symposium on Healt h Syst ems Research: 30 Sept ember – 3 Oct ober 2014, Sout h Af rica, Cape T own 2. Wikipedia: Global Forum f or Healt h Research 3. Global Symposium on Healt h Syst ems Research (HSR): 16-19 November 2010, Mont reux, Swit zerland 4. Jan Swast hya Abhiyan. Universalising Healt h Care f or All. Amit Sengupt a, New Delhi, 2012. 5. St at ement t o t he 66t h session of t he World Healt h Assembly on agenda it em 17.3 Universal Healt h Coverage. 6. Immigrant Healt h Workers in OECD Count ries in t he Broader Cont ext of Highly Skilled Migrat ion. Int ernat ional Migrat ion Out look, OECD 2007. 7. PHM: Ebola Epidemic Exposes t he Pat hology of t he Capit alist Syst em. 8. Cornia G, Jolly R, St ewart F (a cura di). Adjust ment wit h a Human Face: T en Count ry Case St udies. Oxf ord Universit y Press, 1988. 9. Bausch DG, Schwarz L. Out break of Ebola Virus Disease in Guinea: Where Ecology Meet s Economy. PLoS Neglect ed T ropical Diseases 2014, 8(7):e3056. 10. Bello W. How t he World Bank, IMF and WT O dest royed Af rican agricult ure. 11. Neoliberal Ebola? Farmingpat hogens.wordpress.com, 23.04.2014 12. Kenny C. T he Ebola Out break Shows Why t he Global Healt h Syst em Is Broken. Bloomberg Businessweek, 11.08.2014. 13. Press release. Bill and Melinda Gat es Foundat ion, Gat es Foundat ion Commit s $50 Million t o Support . Gat es Foundat ion, 10.09.2014 14. Freeman C, Sanchez R. US t o send 3,000 t roops t o Ebola-hit Liberia. T he T elegraph, 16.09.2014. 15. Loewenson R, Laurell AC, Hogst edt C, D’Ambruoso L, Shrof f Z. Part icipat ory act ion research in healt h syst ems: a met hods reader [PDF: 3,3 Mb]. Equinet 2014.