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di
M
Jessica Amato
Gianluca Baiano
IV B
oda deriva dal latino modus che significa maniera, norma, regola,
tempo, melodia, ritmo ed indica uno o più comportamenti generalmente
collettivi.
Questo termine comincia ad abbinarsi al modo di vestirsi
quando l’uomo ha la necessità di coprirsi con tessuti, pelli o
altro per ripararsi dal freddo.
Alla fine del Medioevo, con l’inizio dell’epoca moderna, si ebbero in
Italia e in Francia i primi cambiamenti della moda nel campo
dell'abbigliamento e iniziò anche un processo di sempre maggiore
diversificazione tra l'abbigliamento maschile e quello femminile e l'abito
ebbe anche il ruolo di distinguere le varie classi sociali.
Una volta, come accade ancora tuttora, l'abbigliamento alla moda era
appannaggio delle sole classi abbienti soprattutto per via del costo dei
tessuti e le classi sociali meno abbienti non avevano la possibilità
economica di seguire ciò che dettava la moda.
L'abito era considerato un bene talmente prezioso che addirittura era
menzionato nei testamenti e lasciato in eredità. I ceti più poveri
vestivano solo con abiti confezionati con tessuti poco costosi e tagliati
rozzamente. Il grigio era il colore predominante.
Solo dall’Ottocento l’abbigliamento, diventò più ricercato e nacquero,
infatti, i primi atelier dei grandi sarti e si ebbe uno sviluppo dell'alta
moda.
Poi, all’inizio del novecento, le donne che avevano iniziato a ricoprire
ruoli in passato ricoperti esclusivamente dagli uomini, incominciarono a
cercare abiti pratici e funzionali, gonne più corte, pantaloni, acconciature
semplici.
Questa è probabilmente la prima vera e propria
rivoluzione nella storia della moda.
Negli anni Settanta nel campo della moda giovanile si
ebbe una vera rivoluzione dalla quale derivò la progressiva
affermazione dell'informalità, del vestire casual della funzionalità
dell'abbigliamento sportivo e, in particolare, dei blue-jeans.
La moda italiana dagli anni Ottanta cominciò a dettare legge nel mondo
del vestire, grazie anche all’affermarsi e al successo di alcune firme di
grandi stilisti italiani, come Armani, Versace e Ferré.
La moda non è rimasta mai più statica perché si sono cominciati ad
affermare vari stilisti e ogni stilista ha imposto la sua ‘moda’. Il pubblico
si è diviso: c’è chi è per uno stile più
casual , chi
per uno
per
stile moderno .
uno
classico, chi per uno stile
stile punk , chi
La moda per me è ARTE... è la forma di espressione più bella che molte
donne hanno. L'alta moda purtroppo non è per tutti... ma lo stile, quello
SI!
Oggi giorno tutto è moda, il
modo di parlare, le acconciature per i
capelli, il motorino e il luogo che si frequenta.
I giovani cercano di affermarsi uniformandosi al modello proposto loro
dai media e seguendo anche le mode più stravaganti e bizzarre.
I giovani cercano di affermarsi uniformandosi al modello proposto loro
dai media e seguendo anche le mode più stravaganti e bizzarre.
Seguire la moda oggi significa avere il culto ossessivo del proprio
aspetto, alla ricerca del fisico da ‘top model’ o supermodel maschili;
bisogna necessariamente essere magri, palestrati, vestiti in maniera
“trendy” o “fashion”, usare creme di ogni genere,
mascara per ciglia
sempre lunghissime, rossetti per labbra voluminose trattate col botulino,
coprire ogni parte del corpo con tatuaggi o piercing o ancora sottoporsi a
pericolosi interventi di chirurgia estetica.
Non si può metter in gioco la nostra salute e il nostro intelletto e
puntare solo sull’aspetto fisico. A mio parere tutto questo penso debba
avere un limite.
È necessario e importante, comunque, aver cura in modo razionale ed
equilibrato del proprio aspetto fisico, senza mai trascurarsi.
Si può essere di gran stile con trucco acqua e sapone, jeans, maglietta e
ballerine. Ognuno deve scegliere la moda che più si addice al proprio
fisico, altrimenti si rischia anche di cadere nel cattivo gusto.
Un
consiglio:prendete
la
moda
esclusivamente per essere voi stessi.
come
un
gioco
e
utilizzatela