intuito, confronto ed innovazione
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intuito, confronto ed innovazione
COVER a cura di Fabrizio Rinversi INTUITO, CONFRONTO ED INNOVAZIONE Liu Jo Luxury, dopo cinque anni dal suo debutto, è ormai ritenuto un dei brand di riferimento del panorama fashion di classe, sia in Italia che a livello internazionale, nei settori della gioielleria e dell'orologeria. La brand extension di Liu Jo, gestita in licenza dalla Nardelli Luxury, divisione licensing della Nardelli Group, nel 2010 ha raggiunto un fatturato di 13 milioni di euro, ed ha prospettive di crescita di un altro 30 per cento per il 2011. In quest'occasione sarà Bruno Nardelli, amministratore delegato e socio della Nardelli Luxury assieme al fratello Domenico, a dettare il fil rouge di una scommessa vinta, introducendo le ultime novità, sempre fresche, colorate e brillanti. Domenico Nardelli, fondatore di Nardelli Gioielli e titolare, assieme al fratello Bruno, di Nardelli Luxury. Luigi Cacciapuoti, Direttore Commerciale di Nardelli Luxury, con Rosario Gargiulio, Area manager per il Centro Sud Italia. T orniamo a dedicare la copertina della Clessidra a Liu•Jo Luxury, esattamente ad un anno di distanza dalla precedente occasione. E si tratta della conferma di un fenomeno imprenditoriale in controtendenza rispetto alle indicazioni di un mercato orologiero che, in termini complessivi, ancora stenta notevolmente ad indirizzarsi verso la ripresa. Questa volta abbiamo voluto farci accompagnare, nell’analisi introduttiva dell’attualità di Liu•Jo Luxury, proprio da Bruno Nardelli, classe 1973, il principale protagonista del successo di Liu•Jo Luxury, la cui proposta nei settori dell’orologeria e del gioiello in argento 925, si rivolge ad un pubblico femminile tra i venti e i cinquant’anni. Bruno ha iniziato il suo percorso nel mondo del gioiello negli anni ‘90, diventando, a partire dal 1995, Maestro Orafo riconosciuto dalla Regione Campania, perito estimatore di diamanti e pietre di 50 LUGLIO_AGOSTO Paolo Innocenti, Direttore Vendite di Nardelli Luxury. Bruno Nardelli, amministratore unico di Liu•Jo Luxury. Salvatore Francavilla, Direttore Marketing & Comunicazione di Nardelli Luxury. colore per la Camera di Commercio di Napoli, e poi diplomato presso l’International Gemmological Institute (IGI) di Anversa. Il suo percorso nella Nardelli Gioielli è avvenuto contestualmente, affiancando il fratello Domenico nell’attività avviata dai primi anni ’80, occupandosi del coordinamento della produzione e del marketing. Insieme daranno vita alla divisione licensing dell’azienda, denominata Nardelli Luxury, della quale Bruno è amministratore unico; ad essa, nel 2006, è affidata in licenza dalla Liu•Jo, griffe in forte ascesa nel fashion universe (da quest’anno ha rafforzato la sua presenza all’estero puntando anche su una testimonial di prestigio come Kate Moss), la brand extension Liu•Jo Luxury nei segmenti gioielleria e, successivamente, orologeria. Si tratta di una vera e propria partnership strategica, considerata la forte sinergia nelle fasi di progettazione e produzione. In poco più di 5 anni si passa da 400.000 €a 13 milioni di euro fatturati nel 2010. Tra le ragioni del successo, si segnalano, innanzitutto, l’interpretazione originale e variegata del colore nell’ambito del segnatempo e l’aver puntato su gioielli in argento 925 in luogo dell’acciaio, materiale inflazionato per il suo impiego massiccio da parte dei competitor. Bruno Nardelli, da responsabile di prodotto, è passato alla vera e propria gestione di numeri e fatturato, investendo nelle risorse umane e creando una squadra composta da professionisti d’eccellenza, che oggi coinvolge più di quaranta persone. E i riconoscimenti per questa giovanissima realtà imprenditoriale non tardano ad arrivare, a partire dal 2009, quando un’associazione di prestigio come il Rotary chiede a Bruno Nardelli di raccontare la sua storia aziendale. Nel 2010, poi, Liu•Jo Luxury è stata eletta a ‘case history’ da una interessante ricerca dell’Università IULM di Milano, della quale abbiamo dato conto nell’articolo pubblicato lo scorso anno, secondo cui l’indice di riconoscibilità del display del brand sul punto vendita è in media del 63% (il riconoscimento avviene 8 volte su 11 tra i marchi esposti in vetrina e 4 volte su 5 ‘instore’). Ed il rapporto con il mondo dell’Università continuerà anche nel 2011: l’azienda, assieme ai grandi player del settore, affiancherà il Politecnico di Milano per il “Corso di Alta Formazione in LUGLIO_AGOSTO 51 COVER Design del Gioiello”, al quale ha affidato anche la ricerca e lo styling di alcune delle prossime collezioni. Ed il 2011 è anche l'anno della consacrazione di Bruno Nardelli e della Nardelli Luxury nel gotha della moda e dell'economia. L'ingresso in Assorologi, nel gruppo moda di Assolombarda e nel Comitato Leonardo sono solo alcune delle tappe di questo percorso. A fronte di questa premessa, ci è sembrato naturale porre a Bruno Nardelli alcune domande per inquadrare in modo inequivocabile, prima di passare alla presentazione delle ultime novità, la filosofia e il DNA di Liu•Jo Luxury in un contesto attuale e di proiezione futura. Nella collezione orologiera, il segreto del vostro successo è stata la particolare interpretazione del colore, richiesto ed apprezzato dal pubblico femminile… Ci siamo accorti che il mercato richiedeva orologi colorati e dall’ottimo rapporto qualità/prezzo. Quando abbiamo lanciato la linea Colortime, il successo è arrivato immediatamente. Oggi i nostri modelli top di gamma sono il Vanity, un orologio dal cinturino in pelle e quadrante tempestato di cristalli da 199 euro ed il Celebrity, un esemplare braccialato in plastica-ceramica con cristalli sulla lunetta e nella parte centrale del bracciale, offerto al pubblico a 179 euro. Dal 2011 abbiamo introdotto a 49 euro anche il Joy, una versione con quadrante ridotto nelle dimensioni e dal cinturino in resistente silicone logato. Se dovesse definire in due parole il motivo del suo successo? Direi, avere coniugato efficacemente due fattori: la competenza sul prodotto e l’assimilazione di metodologie innovative mutuate dal sistema moda. Sul primo punto, ricordo che siamo stati tra i primi a introdurre materiali più nobili come l’argento nel comparto dell’accessorio moda. La clientela che compra questi prodotti ha un approccio diverso rispetto a chi frequenta abitualmente una gioielleria, ma è comunque evoluta come sensibilità e gusto. Per anni l’accessorio moda è stato trascurato e le brand extension si 52 LUGLIO_AGOSTO Il packaging di vendita abbinato al modello Olly, richiama senza mezze misure uno styling glamour e accattivante per un pubblico femminile attento al look e alle mode. Variante Olly in viola, la lunetta liscia e smaltata richiama sia il quadrante, con logo ed indici illuminati da cristalli bianchi, che il cinturino, realizzato in pelle. Modello della Colortime Collection in una delle ultime elaborazioni cromatiche, marrone chiaro: quadrante con logotipo Liu•Jo e cristalli nella stessa tonalità di cassa, cinturino e profilo della lunetta. L’originale e pratico packaging di vendita della Colortime Collection. limitavano a veicolare un dettato creativo imposto dall’abbigliamento. Il salto di qualità è avvenuto superando questo stato di “soggezione stilistica”, conferendo maggiore dignità al gioiello. Un’operazione che può fare, senza tema di smentita, solo chi conosce veramente il gioiello e sa quanta cura è necessaria per la sua realizzazione d’eccellenza. C’è poi l’altra componente... Già, ed è sicuramente non meno importante. Se si vuole introdurre qualità nel segmento dell’accessorio fashion, bisogna sapersi confrontare con un mercato dalle logiche molto diverse da quello dell’oreficeria e della gioielleria. Direi, molto più moderne, industriali e non artigianali. Altrimenti, non si può essere competitivi. Importante è non fermarsi ad un atteggiamento autoreferenziale, che purtroppo ancora connota il comparto gioielliero. Nella moda, se vuoi vincere la tua sfida, devi sapere ascoltare. non sono concessi peccati di presunzione. Per scegliere cosa immettere sul mercato occorre dialogare con chi disegna il prodotto, con chi lo realizza, con chi si occupa di marketing, con chi vende. Imporre una decisione senza verificare attentamente la sostenibilità di quel prodotto, in ordine a costi e prezzi, porta a flop clamorosi. La concezione ‘elitaria’ legata alla vecchia impresa orafa sta tramontando, la globalizzazione propone di continuo confronti tra prodotti simili, inducendo anche chi ha maggiori possibilità a diffidare di prezzi esorbitanti. In che senso? Innanzitutto la potenziale clientela. E’ da capire quali sono le tendenze dell’abbigliamento, i colori che prevalgono in una stagione. E’ necessario cogliere gli umori della gente, indovinare le giuste armonie cromatiche. Un accessorio può essere l’elemento in cui maggiormente si esprimono personalità e voglia di protagonismo di chi lo indossa, ma resta ovviamente correlato al vestiario. La cultura del fashion in questo può aiutare? Certo. Perché spinge a guardare fuori del laboratorio. Il prodotto è importante, ma non puoi innamorartene al punto da dimenticare tutto il resto. Se si fa propria questa lezione, ci si può avventurare fino a dettare i tempi, facendo da battistrada. All’inizio di quest’anno siamo stati i primi a realizzare una ‘app’ gioiello sull’iPhone, anticipando perfino le Case di abbigliamento. Il consumatore può, quindi, in qualsiasi momento ‘sfogliare’ sullo smartphone le nostre collezioni, informarsi su dove è possibile comprare i prodotti, zoomare sulla singola strada dov’è ubicato il punto vendita. E’ fondamentale, dunque, la costante monitorizzazione del mercato… Senz’altro. Bisogna superare una concezione dell’imprenditore come soggetto essenzialmente intuitivo. L’idea serve sempre, ma come punto di partenza. Poi c’è il confronto con la realtà, con gli altri. Anche con i propri collaboratori. A chi fa impresa Vi è un effettivo ‘ritorno’ dall’impiego di questo mezzo? Sicuramente. Conferisce ulteriore valore aggiunto LUGLIO_AGOSTO 53 COVER al brand. Rafforza l’identità del marchio, la sua autorevolezza. A parte ovviamente l’utilità pratica, visto che il mondo è sempre più sul ‘mobile’. La corretta organizzazione del network distributivo risulta comunque ancora centrale nelle strategie d’impulso del sell out? La ‘rete’ è un anello importantissimo della catena del successo. Non a caso, possiamo contare su 1.800 punti vendita con cui ci relazioniamo sistematicamente. E si tratta di un rapporto moderno. Infatti il gioiello e l’orologio fashion trovano modo di esprimersi meglio nelle pelletterie più evolute o nei negozi di abbigliamento. La ragione sta nel fatto che nelle gioiellerie si nega ai produttori lo spazio necessario per proporre le collezioni: è un errore voler mostrare poco di tanti, meglio avere in portafoglio meno brand ma nella loro completezza. Sulla carrure del Miami, il logo Liu•Jo è incastonato con cristalli bianchi, mentre il punto di congiunzione presenta una tonalità blu. I protagonisti della nuova Steel Time Collection di Liu•Jo Luxury: da sinistra, Chris, Jill, Amy (in alto), Bess (in basso). Ed il successo di un brand passa anche attraverso gli uomini... Certamente. L'azienda vive grazie ad un team di manager che crede nel progetto guidato dal direttore commerciale Luigi Cacciapuoti, dal direttore vendite Paolo Innocenti e dal direttore marketing Salvatore Francavilla. E da quest'anno abbiamo rafforzato la direzione vendite con Rosario Gargiulo come Area manager per il Centro Sud Italia. Avete introdotto degli elementi innovativi nelle strategie di collaborazione con il punto vendita? Con i punti vendita bisogna agire con la stessa logica di partnership che dà qualità ai rapporti tra licenziante e licenziatario. Nardelli Luxury è l’unica realtà italiana del prodotto gioielliero-orologiero fashion ad aver chiesto ai propri clienti di vendere per preview. Destagionalizzare le vendite comporta assunzione di una frazione del rischio da parte dei rivenditori, ma anche l’avvio di un rapporto di fidelizzazione con il produttore che, se il brand ha successo, viene premiato con tempi di fornitura immediati e trattamenti preferenziali. Il magazzino costa, con la preview siamo riusciti ad abbattere questi oneri, a tutto vantaggio del consumatore finale, cui è proposto un prezzo altri54 LUGLIO_AGOSTO Modello Miami, con bracciale in plastica-ceramica dalle linee semplici e delicate; i cristalli sono proposti sul quadrante (numeri arabi alternati ad indici a barretta costituiti da cristalli sfaccettati), sulla ghiera (tratti semicircolari ai quarti) e attorno alla corona. menti impossibile da sostenere per l’azienda. Comunque, su questa strada, abbiamo ancora molto cammino da percorrere. Paradossalmente, dialoghiamo meglio con il sell out, i consumatori, che con il sell in, gioiellerie e altri clienti. Modello Vanity con pavé di cristalli colorati ad illuminare quadrante e lunetta, ton sur ton con il bracciale, percorso anch’esso, al centro, da maglie incastonate con cristalli colorati. Le novità: acciaio, cristalli ton sur ton e tanto colore Pablo Picasso amava ripetere che “i colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni”. Ne sanno qualcosa i designer di Liu•Jo Luxury che hanno appena dato forma a una collezione di orologi energizzante, capace di accontentare i gusti e i “cambiamenti” di tutte le loro addicted. Vastissimo, il ventaglio di proposte che, in particolare, vede spiccare una nuova versione della best seller Colortime Collection e la nuova Steel Time Collection. Nel primo caso, il modello iniziale lanciato dal brand cambia ancora nuance (tranne che per le versioni evergreen in bianco e nero) e si arricchisce di colorati e luccicanti cristalli ton sur ton che vedono in pendant l’interno del quadrante, la cassa, il cinturino (come sempre in pelle stampa cocco) e lo spessore della lunetta. Tra le new entry della Colortime Collection, anche il modello Olly, che potremmo definire un “cheap&chic watch” (verrà proposto al pubblico a 79 euro), declinato in tinte quali viola, fragola, verde, giallo, arancio, bianco e nero, che riportano alla mente morbidi e squisiti marshmallow, i cilindretti di zucchero tanto amati in USA e dal mitico cartoon Snoopy; Olly presenta una lunetta liscia e smaltata che richiama sia il quadrante, con logo ed indici illuminati da cristalli bianchi, che il cinturino, anche in questo caso realizzato in pelle. Fashion e sportiva, poi, la variante Miami, con bracciale in plastica-ceramica dalle linee pulite, semplici e delicate che non disdegnano i cristalli, altra costante del brand, proposti con discrezione sul quadrante (numeri arabi alternati ad indici a barretta costituiti da cristalli sfaccettati), sulla ghiera (tratti semi-circolari ai quarti) e attorno alla corona. Last but not least, ecco la Steel Time Collection, che per la prima volta in casa Liu•Jo Luxury, vede protagonista indiscusso l’acciaio, abbinato alla luminosità dei cristalli bianchi, distribuiti su bracciali classici o a “manetta”, su lunette, brancards e casse tonde e rettangolari; i quadranti sono disponibili nelle più sobrie cromie del nero, del bianco, del blu o perla. Orologi esclusivi adatti alla ragazza come alla signora più agée, le nuove varianti in acciaio sono declinate in quattro linee: Chris –Amy –Jill –Bess diversi tra di loro ma decisamente in linea con lo stile Liu Jo. LUGLIO_AGOSTO 55