Una storia di successo, la storia di Liu Jo
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Una storia di successo, la storia di Liu Jo
10 Modena Economica Numero 3 maggio‐giugno 2013 U NA S TO R I A D I S U C C E S S O, L A S TO R I A D I L I U J O È carpigiana una delle più conosciute griffes a livello mondiale S pesso nella storia delle imprese si nasconde la storia delle persone che le hanno fatte nascere e crescere. Liu Jo, una delle firme più importanti del tessile-abbigliamento modenese, e Marco Marchi non fanno eccezione. Nato a Carpi nel 1962, alle spalle studi in agraria, Marco decide di non seguire la tradizione della famiglia nel settore alimentare: il richiamo della moda è troppo forte e così, nel 1985, nasce la prima attività familiare in questo settore, un’azienda di produzione di maglieria destinata alle private labels, che vede tra i propri clienti brand prestigiosi quali Zara e Mango, in un momento in cui il distretto del tessile-abbigliamento di Carpi rappresenta un punto di eccellenza assoluto in Europa. Nel decennio successivo, l’azienda registra una crescita importante, sennonché, a metà degli anni novanta, la liberalizzazione degli scambi internazionali delle merci porta un cambiamento radicale dello scenario competitivo. È il 1995, e i fratelli Marchi reagiscono a queste difficoltà con una brillante intuizione: la creazione di un proprio marchio total look, dall’impronta creativa innovativa, attento alle nuove tendenze ma dall’identità ben definita. Nasce così Liu Jo. In questi diciotto anni la crescita dell’azienda, di cui Marco Marchi è head of style e vicepresidente del consiglio di amministrazione, non ha conosciuto soste e Liu Jo si è imposta come una delle realtà più interessanti nello scenario italiano e internazionale. Una scalata certificata dai numeri, visto che l’azienda carpigiana è passata progressivamente da un fatturato annuo di 91 milioni di euro nel 2005, con un utile netto di 12 milioni di euro e 174 dipendenti, a un fatturato di 277 milioni di euro stimati nel 2012, con un utile netto stimato di 31 milioni di euro e 495 dipendenti. Ma quali sono stati gli “ingredienti” del successo di Liu Jo? «Credo – a rispondere è proprio Marco Marchi – che il successo di Liu Jo sia frutto di una ricetta semplice e complessa al tempo stesso: proponiamo un Italian style raffinato e ricco di glamour, aperto alle interpretazioni personali ma Modena Economica Numero 3 abbigliamento di Carpi era davvero il centro del mondo della moda. Poi tutto è cambiato e noi abbiamo saputo cogliere questi cambiamenti. Non è casuale, ad esempio, che la nostra produzione da sempre venga gestita attraverso fornitori esterni: produciamo in Italia e all’estero a seconda dei prodotti e delle categorie merceologiche, prestiamo comunque sempre molta attenzione a garantire alle nostre clienti un corretto value for money. Ma il legame con il distretto di Carpi è un valore irrinunciabile: tutelare il rapporto con il territorio e le sue radici è indispensabile». Ci sono ancora margini perché oggi si ri- 11 petano storie di successo come la vostra? «Certamente. Il contesto è cambiato molto rispetto agli inizi della storia di Liu Jo, ma bisogna essere consapevoli che dai momenti cosiddetti “di crisi” spesso nascono ottime opportunità. Certo, bisogna saperle cercare, interpretare e sviluppare. Ma, soprattutto, bisogna avere il coraggio di portare avanti progetti in grado di produrre vero valore per il brand. La differenza, secondo noi, la faranno i marchi in grado di rappresentare per i consumatori un punto di riferimento appagante in termini emozionali e rassicurante in termini di immagine di marca». dossier sempre caratterizzato da una cifra stilistica chiara e riconoscibile. Arricchiamo le nostre collezioni di contenuti emozionali: amiamo le donne e per questo vogliamo esaltarne la naturale femminilità e bellezza. Puntiamo ogni giorno al miglioramento continuo dello stile e della qualità dei nostri prodotti, cercando di combinare la selezione dei migliori materiali a uno studio attento e scrupoloso dei dettagli. Lavoriamo in maniera flessibile e pragmatica, adeguandoci al mercato con uno stile sempre sintonizzato sulla moda e sulle sue continue evoluzioni. Ma, ovviamente, non ci fermiamo soltanto allo stile e al prodotto: ci impegniamo per creare progetti integrati di marketing in grado di costruire valore e innescare un circolo virtuoso che, direttamente o indirettamente, porti giovamento alle vendite e allo stesso tempo veicoli una corretta immagine di marca. In questi ultimi mesi, inoltre, abbiamo lavorato molto sull’offerta dei nostri punti vendita. Crediamo infatti che oggi più che mai sia importante rendere i negozi Liu Jo luoghi vivi, in costante trasformazione, sempre in linea con le nuove tendenze della moda e le sue continue evoluzioni. Per questo abbiamo incrementato il numero dei pacchetti flash, anche in prossimità del periodo di saldi, garantendo un’offerta di prodotto sempre rinnovata e appealing. Questo dinamismo è stato ben recepito dal canale monomarca, perciò intendiamo proseguire in questa direzione anche per il prossimo futuro». Insomma, un prodotto emozionale, venduto in modo emozionale. Ma che cosa serve per imporsi in un mondo difficile come quello della moda e, da questo punto di vista, che cosa è cambiato rispetto al passato? «Da una parte cerchiamo sempre di reagire in modo veloce e incisivo rispetto ai cambiamenti di mercato, dall’altra lavoriamo ogni giorno con estrema concretezza nella direzione del consolidamento, senza bruschi balzi in avanti, avendo bene in mente l’obiettivo di fare di Liu Jo un brand internazionale, aumentando e consolidando la presenza dei nostri marchi sui mercati esteri, che oggi costituiscono per Liu Jo un’effettiva e concreta opportunità di crescita». Allarghiamo l’analisi: come si è modificato il distretto carpigiano nel corso degli anni e come potrà cambiare in futuro? «Liu Jo è nata in un periodo di epidemia per il settore. Abbiamo fatto incetta di vaccini e questo ci ha permesso di vincere le avversità. Mio fratello e io abbiamo esordito nel mondo dell’abbigliamento aprendo la prima attività di produzione di maglieria in un momento in cui il distretto del tessile- maggio‐giugno 2013