UA DON BOSCO una vita da sogno 4 anni
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UA DON BOSCO una vita da sogno 4 anni
UNITA’ DI APPRENDIMENTO n. 1b (Progettazione) di GIUSTI Roberta ( bambini di 4 anni ) Anno Scolastico 2008 - 2009 “DON BOSCO: Una vita da sogno” Nei mesi di: metà Ottobre, Novembre, Gennaio, Febbraio. 1. TIPOLOGIA DELL’UNITA’ APPRENDIMENTO I santi sono persone dotate di grande virtù e bontà, aventi un animo profondamente religioso. In questa unità di apprendimento verrà preso in considerazione uno dei santi più vicino ai giovani, uno che ha dedicato ogni suo respiro alla loro educazione. Ha dato la vita per i “suoi” ragazzi. Il suo nome è Don Bosco; uno come tanti, ma che ha saputo trasformare la sua vita in una missione. La sua famiglia, in particolare la sua mamma, per lui un punto di riferimento e gli episodi che hanno maggiormente inciso nella crescita della sua persona saranno gli strumenti che porteranno i bambini a scoprire, conoscere e comprendere il carisma salesiano di cui Don Bosco ne è il fondatore. La sua persona, la sua esistenza ed infine la sua santità sono state la realizzazione di un sogno fatto a nove anni, l’incarnazione di un’idea. Nel corso dell’UA analizzeremo il “sogno dei nove anni”, a partire dal primo intervento che Giovannino ha fatto verso i compagni che si picchiavano. Questo mette in risalto la sua indole generosa ma focosa e irruente bisognosa di più autocontrollo, per far capire che egli era un bambino come tutti gli altri, bisognoso dell’aiuto di mamma Margherita per crescere e riuscire ad interpretare il messaggio grande del sogno: “Giovannino non con le percosse ma con la mansuetudine e l’amore dovrai guadagnare questi tuoi amici”. Attraverso diverse attività, che al loro termine verranno sintetizzate con un simbolo riferito a quella specifica tappa della vita di Don Bosco i occhi, mani piedi..,, bambini scopriranno il cartellone raffigurante il sogno un pezzo alla volta, in base al simbolo del racconto analizzato. Accanto ci sarà un albero con lo spazio per i frutti vuoto verrà riempito mano a mano con pallini raffiguranti la vita di Giovannino fino a riempire l’ albero e scoprire che: IL SOGNO SI E’ AVVERATO…:L’ ALBERO HA DATO I SUOI FRUTTI.( vedi libro “L’ albero di Don Bosco “ pag.59,60) Questo percorso aiuterà i bambini ad accrescere la accrescerà la fiducia in loro stessi ma, ciò che più è importante è che, questo sentirsi in grado “di”, li porterà ad affrontare il nuovo con più curiosità e meno timore, gli farà capire che collaborare con gli altri non è facile, ma può dare una grande gioia e che si può essere più attenti e disponibili verso chi ha bisogno proprio come Don Bosco faceva con i suoi ragazzi. Attraverso il gioco si arriverà così a trasmettere i valori che Gesù nel sogno, ha ispirato a Don Bosco perché li infondesse nei suoi ragazzi: la bontà, l’attenzione all’altro, il senso del proprio dovere, l’amore a Gesù e a Maria, l’allegria. “Il sogno di un bambino come tanti” per far capire ad ognuno di loro che la strada della santità è possibile ed è per tutti, Don Bosco ai suoi ragazzi dell’Oratorio ha indicato la strada: “Noi qui facciamo consistere la santità nello stare sempre allegri!” 2. IL PROBLEMA AFFRONTATO DALL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO “L’educazione è cosa di cuore. Bisogna che i bambini non solo siano amati, ma che essi stessi conoscano di essere amati”. L’egocentrismo del bambino non concede molto spazio alla considerazione degli altri, ma egli ha bisogno di ritrovarsi in uno spazio vitale che, sebbene ancora strutturato in forme egocentriche, già comprende altre presenze a volte scomode ma comunque necessarie, utili perché il bambino, confrontandosi con loro, costruisce, verifica, ricostruisce e rielabora la propria identità. Lo scopo è quello di consentire al bambino di quattro anni di fare esperienze significative, aperte, flessibili e non artificiose, di favorire il massimo livello possibile di integralità nel bambino mediante strumenti di decodificazione e codificazione che gli permetteranno di conoscere la sua interiorità partendo dall’ esterno, per aprirlo all’ intuizione della propria originalità e del suo modo di essere. Nel processo importantissimo di ricerca della propria identità, il bambino ha diritto di vivere esperienze stimolanti che non pongano argini frenanti alla sua voglia di crescere e imparare permettendogli così di scoprirsi e apprezzarsi per quello che è, per quello che ha di simile agli altri ma anche di diverso e originale. Tutto questo, vissuto insieme al bambino in un clima giocoso ma allo stesso tempo determinato, gli darà la possibilità di misurarsi , di conoscere meglio sé stesso e il mondo esterno, in maniera naturale ma carica di significato. Attraverso esperienze di socializzazione e di individualizzazione che lo aiuteranno nel processo di differenziazione dell’ io potrà a cinque anni arrivare all’ intuizione della propria originalità e di conseguenza alla costruzione della propria identità. Capirà di essere importante e speciale essendo semplicemente sé stesso. “ Guida Fabbri “ Fabbri Editore. 3. PROVE - REQUISITI PROVA IN ENTRATA: ( mediatore attivo ) 1 ora Ascolto di una cassetta musicale con sopra una canzone (Giullare dei campi o Giocoliere di Dio). Attraverso questa attività l’insegnante osserverà quanto segue: REQUISITI COGNITIVI • Ascolta il testo della canzone e ne coglie il protagonista ricordando alcune parti della canzone e né descrive alcune “azioni”. • Memorizza il testo essendo in grado di ripeterne in modo autonomo almeno una strofa METACOGNITIVI • Sa usare le strofe della canzone per descrivere in ordine logico l’episodio iniziale – intermedio e finale evidenziati nel testo della canzone. • Utilizza la canzone per ricordare parti della vita di Don Bosco, senza averne ancora sentito la storia COMPORTAMENTO • Ascolta una canzone prestando attenzione senza essere elemento di disturbo per gli altri compagni altri compagni • Inizia a rendersi conto dell’esistenza dell’altro ed a coinvolgerlo spontaneamente nel gioco o nell’attività COMUNICAZIONE • Attraverso la canzone trova più coraggio nell’esprimere emozioni forti come: allegria, tristezza, paura…. • Regola il tono della voce durante il canto per non prevalere sugli altri e permettere che la voce degli altri si possa sentire tanto quanto la sua 4. CERTIFICAZIONE IN INGRESSO Giochi di gruppo: cantare la canzone divisi in due squadre: l’una deve riprendere da dove la maestra interromperà l’altra squadra. Vince chi sbaglia meno parole. Lettura d’immagini: tradurre in immagini le parti più importante della canzone ascoltata. 5. MODALITA’ OPERATIVE N° ore 2 1.30 2 CHE COSA FA IL DOCENTE Attività STIMOLO: (Mediatore iconico) Le maestre drammatizzeranno il sogno fatto da Giovannino all’età di nove anni. Al termine si andrà nelle classi dove: • Un grosso cartellone raffigurante il sogno sarà coperto da fogli con sopra disegnate le parti del corpo: piedi, mani, occhi, naso… e un grosso CUORE. Domande stimolo porteranno i bambini a prestarvi attenzione. (OGNI SETTIMENA LA MAESTRA INSIEME AI BAMBINI SCOPRIRA’ UN PEZZO DI CARTELLONE SVELANDO UN ALTRO PEZZO DEL SOGNO) La maestra leggerà una piccola parte introduttiva della vita di Don Bosco che porterà ad una prima analisi e conoscenza del personaggio. I bambini capiranno che la prima parte da togliere sarà quella raffigurante “ i PIEDI”. ( Vedi allegato 1, libricino “Forza Don Bosco pag. 3” ) Attività: “ I PIEDI CONSUMATI “ ( Mediatore attivo – iconico ) • I bambini troveranno in classe uno scatolone con sopra un’impronta di piedi “consumati” con cerotti e un po’ sporchi e all’interno l’immagine di Giovannino saltimbanco. Ognuno, osservando l’immagine dei piedi ipotizzerà cosa potrebbe esserci dentro la scatola in base a cosa l’immagine dei piedi consumati li porta a pensare. Una volta aperto lo scatolone, i bambini analizzeranno insieme la figura di Giovannino SALTIMBANCO che, a piedi scalzi, cammina sul filo, corre, salta un ruscello… la maestra evidenzierà gli elementi più importanti e alla fine ogni bambino lascerà l’impronta del suo piede sul cartellone intorno all’ immagine trovata nello scatolone. • Ascoltiamo e impariamo la canzone “ saltimbanco di Dio “ Gioco : “ PICCOLO SALTIMBANCO” mediatore analogico - iconico) • L’ insegnante farà trovare nella classe degli ostacoli che i bambini arrivando al mattino dovranno evitare per raggiungere i giochi… • Successivamente farà togliere loro le ciabatte e, a piccoli gruppi, eviteranno gli ostacoli scalzi. • Ogni bambino proverà a diventare un piccolo saltimbanco e far divertire i suoi amici. (giocare con due palline senza farle cadere,giocare con i cerchi...) 2 1 1 1 (Si scopre un altro pezzo di cartellone: “le MANI”) Don Bosco aveva mani speciali…talmente grandi da arrivare a donare sé stesso pur di rendere felici gli altri. IL COMMESSO DELLA PROVVIDENZA!!!!! ( 1° GIORNO ) Racconto: “PANE NERO, PANE BIANCO“ ( Mediatore attivo - iconico) La maestra farà trovare in classe ai bambini il calco della sua mano con un buco al centro dentro il quale ci sarà arrotolato un foglio con il racconto “Pane nero, pane bianco”, una parte della vita di Giovannino. Alla fine della lettura la maestra inizierà una conversazione con i bambini su quanto ascoltato ponendo loro delle domande, allacciandolo al calco della mano bucata dentro il quale hanno trovato il racconto. Ogni bambino disegnerà sul cartoncino la propria mano, la maestra farà un buco al centro. (2° GIORNO) La maestra riprende il discorso leggendo un piccolo estratto della vita del santo che dimostra come ci sapesse fare ad usare le sue mani per donare e donarsi agli altri (vedi allegato 2. pag. 9 del libricino”Forza don bosco”) ragionando sul fatto che Giovannino aveva delle mani speciali…BUCATE… perché erano mani che donavano tutto quello che avevano. - Proviamo a chiederci:e noi cosa possiamo donare???? Ogni bambino metterà nella mano bucata del compagno un disegno raffigurante il dono che ha scelto di dargli. Ad occasione la maestra aiuterà i bambini a cogliere le situazioni concrete di dono che si presentano nella giornata (un gioco che dono al mio compagno che lo desidera tanto anche se io ci sto giocando,scambiare una caramella con il mio amico perché a lui la sua non piace tanto….) • ( Si scopre un’ altro pezzo di cartellone: “gli OCCHI”) A Don Bosco non sfuggiva niente. Giovannino è cresciuto e si è fatto prete. Leggere ai bambini uno dei racconti dell’allegato 3 (pag. 15,16,17)e alla fine ognuno costruirà un paio di occhiali speciali con i vetri a forma di cuore. Attività 2: “GUARDIAMOCI nel CUORE” (mediatore attivo - simbolico) • Far mettere ai bambini gli occhiali fatti insieme e cercare di far descrivere un compagno prima senza; quindi facendo una descrizione fisica di chi ha di fronte e poi con gli occhiali cercando di farne emergere delle caratteristiche più nascoste (è bravo, è gentile, mi fa ridere….) Gioco: “ GUARDA e SCOPRI “ ( mediatore simbolico- analogico ) • Pensiamo insieme a quali simboli possiamo associare all’essere buoni, simpatici, gentili….ecc. Costruiamo tutti insieme un memory e giochiamo a trovare i simboli uguali. • ( Si scopre il pezzo finale del cartellone: ”il CUORE“). Don Bosco riusciva a fare tutto perché aveva un cuore grande come la sabbia del mare. 1 GIORNO: Racconto: “Don Bosco e l’incontro con Bartolomeo Garelli e la nascita dell’oratorio” (mediatore attivo - iconico) - La maestra racconta l’episodio ( vedi allegato 4) e pone domande stimolo per comprendere insieme il significato del racconto - I bambini alla fine proveranno a fischiare. Successivamente la maestra farà gonfiare ad ognuno un palloncino e, a turno, tirando le estremità produrranno un lungo fischio. Anche chi non sapeva fischiare stavolta ci riuscirà …perché INSIEME SI PUO’!!! - Alla fine ogni bambino dentro l’immagine di un palloncino disegnerà sé stesso e verranno appesi in classe come segno di festa trasformando così la classe in un piccolo cortile simbolo del luogo dove nacque l’oratorio di Don Bosco 2 • 1 GIORNO. Attività: “Mamma Margherita… la persona che mi ha insegnato ad avere fiducia in Dio e nel prossimo perché ne ha sempre avuta tanta in me” - La maestra legge alcuni episodi della vita di Giovannino in cui mamma Margherita lo educa insegnandogli a placare il suo carattere deciso e focoso aiutandolo a capire e realizzare il sogno dei nove anni . (vedi allegato 5) - Ogni bambino dirà il suo sogno: chi o cosa vorrà diventare o fare da grande. - Disegnerà quanto verbalizzato sul foglio. • 2 GIORNO: Attività ”un sogno che diventa realtà“ . - Seduti davanti al cartellone del sogno la maestra ricostruirà pezzo per pezzo insieme ai bambini la vita di Giovannino, rispettando la successione degli eventi. - Conversazione: vi è piaciuta la vita di Don Bosco? Lui è diventato SANTO cosa vuol dire secondo voi diventare santi? Ha fatto cose speciali o ha “semplicemente“ fatto bene il proprio dovere giorno dopo giorno? - Aiutare i bambini a capire che la santità è possibile per tutti perché si tratta di compiere bene il proprio dovere ogni volta che ci viene chiesto, imparare a divertirsi “bene” senza far male agli altri e rispettando le cose belle intorno a noi, essere attenti ai bisogni dei compagni, saper chiedere scusa, donare e avere un cuore buono. Tutto questo con allegria, perché Don Bosco ai suoi ragazzi diceva che nel suo oratorio la santità era cosa di cuore e consisteva nello stare allegri, nella preghiera e nel canto attraverso cui si poteva conoscere e amare Gesù. Una PROVA IN USCITA : uscita didattica al “Colle Don Bosco“ (mediatore attivo – iconico – giorn simbolico) Ogni sezione avrà un cartellone raffigurato un grande albero. Al posto dei frutti le maestre ata metteranno delle indicazioni (precedentemente preparate)sotto forma di indovinelli che porteranno i bambini a capire dove poter andare a cercare “il tesoro”. Ogni bambino avrà i fogli degli indizi del colore delle rispettive sezioni. • Le maestre spiegheranno il giocone, una caccia al “tesoro“, alla fine della quale ogni sezione ritroverà delle immagini che riassumono quanto conosciuto durante lo svolgimento dell’ u.a. su Don Bosco e che andranno a collocare sull’albero della propria sezione come fossero tanti frutti. • IL SOGNO SI È AVVERATO E “L’ ALBERO HA DATO I SUOI FRUTTI!” 1.30 6. REQUISITI-CERTIFICAZIONE IN USCITA Con la frequenza alle attività proposte nell’unità di apprendimento il bambino SI NO IN ha acquisito le seguenti abilità: PARTE COGNITIVO: • Osservando un immagine della vita di Giovannino descrive l’ azione e il nome dei personaggi presenti, fornendo una breve descrizione alla maestra. • Associa ad un simbolo un determinato episodio della vita di Don Bosco. ( es. cuore = il racconto di “Bartolomeo Garelli” ) METACOGNITIVI • Usa il linguaggio in funzione: denominativa, usa correttamente il nome in riferimento a un personaggio ( mamma Margherita, il fratello Antonio e Giovannino); descrittiva; usa termini appropriati per descrivere fisicamente i personaggi incontrati nel corso delle attività e raccontarne piccole vicende • Sa terminare correttamente un racconto letto dalla maestra sulla vita di Giovannino in modo da renderlo comprensibile anche a chi ascolta formulando brevi frasi di senso compiuto • Conosce i momenti più forti della vita di Don Bosco ed è in grado di esporli in giusta successione logico - temporale: il sogno, Giovannino saltimbanco e Giovannino che diventa prete e fonda l’oratorio per i suoi ragazzi. • Individua nella figura di Don Bosco un esempio da seguire per diventare “santi” nelle buone azioni fatte nella vita di tutti i giorni COMPORTAMENTO • Sa stare in compagnia divertendosi relazionando con gli altri attraverso il dialogo e il gioco. • accetta di collaborare con i compagni dimostrando disponibilità • Stringe legami di amicizia con i compagni: è socievole, dialoga gioca con loro • Scopre preferenze consolidando: sicurezza perché autonomo nelle decisioni e nei lavori didattici; prova le novità senza paura di sbagliare ed è contento delle sue capacità COMUNICAZIONE • Esprime i suoi bisogni e i suoi sentimenti usando di più “la parola“ e meno le “mani “. • Usa spontaneamente parole gentili verso gli altri: grazie, prego, per favore……. 7. SPENDIBILITA’- IMPLEMENTAZIONE I valori, le scelte, i bisogni personali di ognuno necessitano di essere formati con un’attenta azione educativa. Questa UA ha portato il bambino a conoscere la magnifica “avventura“ di Don Bosco a tal punto da poterla confrontare con la realtà che egli vive tutti i giorni, rendendola parte della propria esperienza. La vita và vissuta fino in fondo, con grandi sogni e speranze, sacrifici e buona volontà. La vita è un progetto da realizzare. I bambini vivendo questa esperienza e capendo poco alla volta che non si discosta più di tanto dalla quotidianità che essi vivono, imparano ad essere più gentili e aperti verso gli altri, ad accettare con entusiasmo le “novità” arrivando così un domani a trovare la forza di realizzare i loro sogni, perché solo loro possono esserne gli artefici. Crescere gli permetterà di maturare, giorno dopo giorno, quanto appreso arrivando ad accettare di sbagliare senza arrabbiarsi o scoraggiarsi. Scopriranno che quell’errore gli sarà servito per imparare qualcosa in più. Le difficoltà appariranno così, meno grandi di quel che sembrano, acquisteranno più fiducia in loro stessi e saranno in grado di affrontare la vita con “allegria”. Spenderanno le loro energie per dare vita ai loro sogni, proprio come ha fatto Don Bosco. 8. INTEGRAZIONE Giochi di gruppo: Giochi “poveri ”, esempio spingere la ruota con un bastone e vedere a chi la fa arrivare più lontano, per fargli apprezzare maggiormente ciò che oggi hanno la fortuna di avere. Attività grafico – pittoriche Lettura d’immagini : osservare alcune immagini della vita di Don Bosco e descriverle verbalmente esprimendo successivamente sentimenti ed emozioni che l’ immagine ha suscitato nel bambino. Conversazioni guidate: porre ai bambini domande che possano portarlo a dire come si fossero sentiti o cosa avrebbero fatto loro se si fossero trovati in quel particolare momento al posto di Giovannino. Racconti: far inventare loro un episodio di vita personale ai compagni facendoli sentire protagonisti. 9. APPORTO AL PROFILO DELLO STUDENTE 1a. Rafforzamento dell’identità personale del bambino e della bambina sotto il profilo corporeo, intellettuale e psicodinamico. • Sviluppa l’autostima in relazione alla maturazione dell’identità: è consapevole delle sue capacità • Individua nei santi gli atteggiamenti che li hanno resi speciali • Sviluppa una positiva immagine di sé: accetta i cambiamenti della sua personalità che avvengono accogliendo i risultati positivi o negativi in relazione alle esperienze che fa 1b. Progressiva conquista dell’autonomia • Stringe legami di amicizia con i compagni: è socievole, dialoga gioca con loro 2. Orientamento come sviluppo di motivazione ed autostima nel processo di crescita del/la bambino/a lungo tutto l’arco della vita • Aumenta la stima di sé accettando di inserirsi in situazioni nuove e di cooperare con i compagni superando piccole difficoltà • Scopre preferenze consolidando: sicurezza perché autonomo nelle decisioni e nei lavori didattici; prova le novità senza paura di sbagliare ed è contento delle sue capacità 3. Convivenza civile: coesistere, condividere, essere corresponsabili • Valuta un comportamento: coglie aspetti positivi o negativi in alcuni atteggiamenti individuando comportamenti sbagliati o giusti 4. Strumenti culturali per leggere e governare l’esperienza Il corpo e il movimento • Coordina i movimenti Linguaggi e creatività • canta i gruppo brevi canzoni I discorsi e le parole • usa il linguaggio in funzione: denominativa, usa correttamente il nome in riferimento a un personaggio; descrittiva; usa termini appropriati per spiegare ciò che ha ascoltato formulando frasi di senso compiuto Il sé e l’ altro • intuisce il significato del termine amicizia • percepisce il dono come segno di amicizia • accetta di collaborare con i compagni dimostrando disponibilità • coglie la propria identità personale 10. PROGETTAZIONE ECONOMICA e ORGANIZZAZIONE DELL’AMBIENTE DOCENTE ORE 16 € 227,84 MATERIALE DIDATTICO Cartelloni, pennarelli, tempere, colla € 30,00 fogli A3 – A4. ATTREZZATURA Registratore, musicassette, videocassette Gia in possesso della scuola AMBIENTI Sezione , palestra, salone e cortile 11. VERIFICA DI FATTIBILITA’ In fase di programmazione il docente controlla che, quanto è indicato nelle voci precedenti sia effettivamente presente, in modo particolare le risorse fisiche ed economiche, oltre che la strumentazione e siano disponibili nei tempi e modalità prescelte. 12. LA RIPROGETTAZIONE DELL’UNITA’ DI APPRENDIMENTO La riprogettazione è elemento di: • auto-valutazione dell’attività didattica, quale attività professionale dei docenti • miglioramento continuo delle azioni didattiche • un ipotesi di lavoro in continua evoluzione i tempi delle varie attività le modalità di osservazione del docente le modalità operative requisiti in uscita verifica mediatori Torino, 23 maggio 2008 Docente ___________________________