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Sei in: Alto Adige Cronaca L’Alto Adige a Sochi con funivie e neve
L’Alto Adige a Sochi con funivie e neve PERSONE: i nomi degli ultimi tre giorni
LUOGHI: la mappa degli ultimi tre giorni
Sei aziende si sono aggiudicate commesse per le olimpiadi. Firmato Doppelmayr l’impianto che trasporta le auto olimpiadi imprese TORTA SALATA AI CARCIOFI E RICOTTA di Antonella Mattioli Persone BOLZANO. «Noi le nostre Olimpiadi le abbiamo già vinte». Così il presidente di Assoimprenditori Stefan Pan in occasione dell'assemblea annuale di metà gennaio: il riferimento, ovviamente, non era agli atleti altoatesini che scenderanno in pista a partire dal 7 febbraio, ma alle aziende che a Sochi hanno vinto importanti commesse. Sono una cinquantina le imprese italiane che hanno fornito prodotti e servizi per i Giochi invernali, di queste sei sono altoatesine. Un numero elevato per un territorio piccolo che ha fatto della tecnologia alpina un importante business. Oggi e domani, tra Bolzano e la Val Gardena, giornalisti italiani e tedeschi parteciperanno ad un press­event, organizzato dalla Business Location Südtirol. Sarà l'occasione per incontrare gli imprenditori che si sono aggiudicati le commesse e capire la chiave del successo. Le auto in cabinovia. La Doppelmayr, il colosso austriaco degli impianti a fune che ha la filiale a Lana con un centinaio di dipendenti, nell’area delle Olimpiadi ha realizzato 35 impianti tra seggiovie, cabinovie, sciovie. A questo si aggiunge la più lunga cabinovia mai costruita al mondo su un tratto unico, ovvero una lunghezza complessiva di 5.383 metri, 43 cabine e una portata massima di 3 mila persone all'ora: consente di raggiungere i centri delle gare in 11 minuti. Ma la realizzazione di cui vanno più orgogliosi alla Doppelmayr è la Olympstroy, una cabinovia con 53 cabine per il trasporto di persone e 25 per quello di automobili. Arno Kompatscher Martha Stocker Elena Artioli Graziano Delrio Ugo Rossi Richard Theiner Mauro Randi Roberto Bizzo Claudio Abbado Andreas Fabi Arnold Schuler Philipp Achammer TUTTI I NOMI
Altri contenuti di Cronaca L’Alto Adige a Sochi con funivie e neve Nevicata in Alto Adige: alberi caduti e interruzioni di corrente «Scatti d’amore», ecco le venti foto finaliste Bolzano: facevano prostituire due ragazze di 18 anni, arrestati fratello e sorella Presa la banda delle mountain­bikes: 5 arresti VEDI TUTTI
«È il primo impianto al mondo – dicono alla Doppelmayr di Lana – realizzato con queste caratteristiche. In quella zona c'è un'unica strada di accesso, ma per motivi di sicurezza ne sarebbe servita un'altra. Non volendo fare altre strade, si è optato per la cabinovia che assieme alle persone trasporta anche le macchine». Non ci sono dati certi, ma le commesse ottenute dalla Doppelmayr dovrebbero superare i 100 milioni di euro. I battipista. Le piste dell’area di Rosa Kuthor, dove si disputeranno le gare di sci alpino, saranno preparate dalla Prinoth (gruppo Leitner che fa capo a Michael Seeber). L’azienda, che ha battuto la concorrenza tedesca, ha fornito 62 battipista per un totale di 15 milioni di euro. La Prinoth, fondata nel 1951 dal giovane gardenese Ernst Prinoth, grande appassionato di veicoli potenti, nel corso degli anni ha affinato le tecnologie dei suoi mezzi, diventando un’azienda leader nel settore. Il gruppo Leitner di Vipiteno si è aggiudicato commesse per una cinquantina di milioni di euro, per la realizzazione di 18 impianti installati sempre nell’area a Cinque cerchi. La neve artificiale. Uno dei problemi grossi con cui gli organizzatori russi hanno dovuto fare i conti è quello dell’innevamento delle piste, in quanto Sochi sorge sulle rive del Mar Nero. Alla Technoalpin, che ha la sede a Bolzano sud ed è specializzata nella fabbricazione di cannoni da neve supertecnologici, il compito di garantire un manto perfetto per le piste delle discipline nordiche, ovvero sci da fondo, biathlon, salto e combinata. L’azienda bolzanina ha fornito 250 sistemi, mentre gli americani si sono aggiudicati la gara per l’innevamento delle piste per le discipline alpine. «La sfida più interessante ­ spiega Alessandro Rachetti, area manager ­ è stata predisporre le apparecchiature per innevare i trampolini del salto che sono a 450 metri sul livello del mare. Le nostre apparecchiature oggi sono in grado di fabbricare neve anche a zero gradi, purché ci sia una bassa umidità. La Technoalpin lavora già da anni in Russia, ma le commesse ottenute con le Olimpiadi ci aprono nuove prospettive per quanto riguarda le montagne del Caucaso ». I due stadi. Portano la firma dell’architetto bolzanino Walter Pichler, titolare della Stahlbau Pichler, i progetti della Shayba Arena per l’hockey, che ospiterà fino a 7 mila spettatori, e dell’Ice Cube per il curling, pensato per tremila spettatori. Sono entrambe strutture particolari in quanto smontabili. Una volta terminati i Giochi, sia lo stadio dell’hockey che quello del curling saranno smontati e installati altrove. RISTORANTI E LOCALI
Bolzano Tipici Pizzerie Specialità di carne Specialità di pesce Migliori ristoranti Mangiare e bere a (56)
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Dalla progettazione di impianti alla creazione di bacini idrici. La Vita di Frangarto si è aggiudicato un contratto da 3 milioni di euro per la creazione di due bacini di 60 e 70 mila metri cubi a Rosa Khutor. Due strutture indispensabili per la fornitura dell’acqua ai cannoni che devono garantire il perfetto innevamento delle piste. I bacini non sono comunque solo al servizio delle Olimpiadi o delle piste da sci: terminata la stagione invernale vengono usati come depositi d’acqua in caso d’incendio. Annunci Impegnata a Sochi anche la Seik, un’azienda di Trodena fondata nel 1991 e specializzata nella progettazione e nella realizzazione di teleferiche per materiali. «Per le Olimpiadi ­ spiega Michael Lantschner, titolare dell’azienda ­ abbiamo realizzato una teleferica: un lavoro intorno ai 500 mila euro. Il problema era rappresentato dai tempi molto stretti del contratto: entro la fine del 2012 dovevamo consegnare. Abbiamo lavorato sotto la neve per rispettare i termini. Speriamo che questo sia l’inizio di una nuova collaborazione con la Russia: il Paese ha grosse potenzialità». Abruzzo
©RIPRODUZIONE RISERVATA 31 gennaio 2014
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LE ULTIME DI MOSTRE E CONVEGNI EXPO 2015: I PROTAGONISTI PRESENTANO PALAZZO ITALIA Milano, martedì 4 febbraio 2014 ore 14.30 QUARTIERE COPPEDÈ INCONTRO CON BERNARD TSCHUMI Roma, 30 gennaio ­ 28 febbraio 2014 Roma, venerdì 7 febbraio 2014 ore 17.00 CONSERVAZIONE PREVENTIVA PROGRAMMATA Invio abstract entro il 15 febbraio 2014 Home mostre e convegni Expo 2015: i protagonisti presentano Palazzo Italia Expo 2015: i protagonisti presentano Palazzo Italia Milano, martedì 4 febbraio 2014 ore 14.30 Martedì 4 febbraio, presso la sede dell'Ordine degli Ingegneri di Milano, si terrà un incontro per la presentazione del progetto del Palazzo Italia all'Expo 2015. Tra i relatori, la Stahlbau Pichler, che si occuperà dell'esecuzione della copertura costituita da lastre di vetro stratificato a controllo solare agganciate su una struttura metallica. HOT NEWS
I PIÙ LETTI
UP­TO­DATE Ape ­ attestato di prestazione energetica, quando è obbligatorio redigerlo UP­TO­DATE PROGRAMMA 14.30 | Saluto e ringraziamento ai partecipanti Ing. Stefano Calzolari, presidente dell'Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano 14.40 | Introduzione del moderatore Ing. Luigi Masella, Commissione Urbanistica 14.45 | Rilevanza di un tale progetto per il futuro del post EXPO Obbligo di PoS, per i pagamenti elettronici potrebbe bastare una postazione internet UP­TO­DATE Contrordine. PoS obbligatorio per tutti i professionisti. Lo scrive il MiSE CONCORSI DI ARCHITETTURA Stand espositivo del Lazio a Firenze Prof. Ing. Maurizio Tira, presidente CENSU 15.15 | Iter procedurali legali ­ Iter procedurali generali per la partecipazione al concorso e all'appalto Prof. Avv. Sara Valaguzza, Studio Valaguzza UP­TO­DATE POS professionisti. Obbligatorio, non per tutti, e fra 6 mesi UP­TO­DATE Progetto vincitore: 16.00 | Strutture generali ­ Struttura copertura ­ Impianti ­ Calcoli energetici Ing. Aldo Bottini, BMS Progetti/Proger Ing. Luca Stefanutti, BMS Impianti/Proger Ing. Nicola Malatesta, BMS Progetti/Proger 16.15 | Realizzazione pelle esterna Arch. Ivo Allas, Styl­Comp Il calcolo parcella di architetti e ingegneri secondo il Decreto Parametri 143/2013 M OSTRE E CONVEGNI Quartiere Coppedè M OSTRE E CONVEGNI Incontro con Bernard Tschumi 16.30 | Realizzazione copertura Ing. Luca Benetti, Stahlbau Pichler archivio mostre e convegni gennaio 2014 16.45 | Drink Break 17.15 | Appalto lavori pubblici: Generalità appalti pubblici ­ Opere generali e specialistiche ­ Attestazioni SOA Ing. Carlo Siletto, Bentley SOA 17.40 | Impresa vincitore appalto: Generalità Appalto ­ Costi e tempi di esecuzione ­ Cantieristica Intervento di Italiana Costruzioni SpA 18.00 | Conclusioni Ing. Antonio Acerbo, Expo 2015 Appuntamento: martedì 4 febbraio 2014 ore 14.30/18.30 Fondazione Ordine Ingegneri, viale Andrea Doria 9 (MM2 Caiazzo), 20124 ­ Milano. Evento gratuito previa iscrizione su: www.ordineingegneri.milano.it Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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progetti e costruzioni
Il museo di Trento, esempio di
dialogo tra natura, scienza e
progettualità
Il progetto dI rIconversIone dell’ex area IndustrIale adIacente al
fIume adIge, ha portato alla completa metamorfosI dell’area che
fu della fabbrIca mIchelIn e ha messo In luce, ancora una volta, Il
forte legame della cIttà dI trento con la natura
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1 / 2014 costruzioni & materiali
P
orta la firma di Renzo Piano,
architetto che ha fatto amare le
capacità progettuali italiane in tutto
il mondo, e deve il proprio incipit al fondo
proprietario dell’opera: Castello Sgr.
General contractor di tutto l’intervento,
che ha visto la riqualificazione dell’area
tra il centro storico ed il fiume Adige, è
stata l’impresa Colombo Costruzioni,
capogruppo della consortile Trento
Futura Scarl.
A Stahlbau Pichler è stata affidata le
realizzazione del MUSE, il cuore dell’intero intervento, del quale l’azienda
altoatesina ha curato tutta la parte
strutturale e di involucro.
Il complesso si estende su di una
superficie totale di 199.000 metri
quadrati suddivisi in:
96.000 mq di parcheggio
43.000 mq di residenziale
26.800 mq di terziario
11.000 mq di spazi espositivi (museo)
4.600 mq di destinazione alberghiera
(residence)
7.700 mq di spazi commerciali
3.000 mq di spazi polifunzionali (auditorium)
Si tratta di un’area dalle elevate potenzialità, sfavorita tuttavia dalla presenza a
est e a ovest di due barriere fisiche: il
rilevato della ferrovia, che la separa dal
vicino centro storico, e Via Sanseverino,
che ne impedisce il contatto diretto con
l’ambiente naturale del fiume.
Proprio per questo, il progetto si è posto
l’obiettivo primario della riconciliazione
della zona con il tessuto cittadino e la
restituzione alla città del suo corso
d’acqua, urbanizzando luoghi che purtroppo, nel tempo, hanno perso importanza rispetto al centro abitato più
conosciuto.
L’intero quartiere si sviluppa attraverso
una serie di edifici di 4 o 5 piani, secondo una tipologia in linea o a corte,
con due ambienti a fare da punta di
diamante: l’auditorium ed il museo, veri
elementi accentratori per il flusso dei
visitatori, diurno e notturno.
Oltre all’urbanizzazione della zona e al
tema dell’acqua, il terzo elemento di
questo intervento è rappresentato dal
verde. Lo scheletro vero e proprio del
disegno architettonico appare difatti
tratteggiato tra filari di alberi posti lungo
le direttrici est-ovest.
Lo sforzo di ricerca compiuto dal progettista risulta immediatamente percepibile
nella trasformazione dei vincoli in
strumenti. Negozi ed edifici residenziali
sono stati sfruttati per intessere un
dialogo tra parco e città.
Via libera a pedoni e biciclette con la
scelta di dedicare alla circolazione delle
auto solo apposite aree, ovvero l’anello
periferico dell’intero lotto e l’area
interrata per il parcheggio, così da
lasciare a vista soltanto il traffico pedonale e a pedali.
Il Museo di scienze naturali, MUSE
(MUseo delle ScienzE) è stato pensato
come centro di diffusione della cultura
scientifica, proiettato in particolare verso
tematiche etiche e sociali e polemiche
attuali come l’ecologia e lo sviluppo
sostenibile. Strutturato su 6 piani (4 in
luce e 2 interrati), la verticalità dell’edificio progettato da Renzo Piano si snoda
intorno alle tematiche della diversità
degli ambienti naturali, proponendo ai
visitatori un vero e proprio viaggio
attraverso i vari ecosistemi ed il modificarsi degli habitat e della relativa biodiversità.
Grande attenzione all’idea architettonica
è stata posta nello sviluppo delle strutcostruzioni & materiali 1 / 2014
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ture e delle facciate dell’opera, quali
immediata presentazione del Museo al
visitatore.
Le facciate e le coperture sono state
realizzate da Stahlbau Pichler con profili
in alluminio customizzati per il progetto e
prodotti da Metra. L’edificio quasi
completamente in vetro (oltre 21.000
mq), è costituito da una successione di
spazi e di volumi, di pieni e di vuoti. Le
grandi falde in copertura, ben riconosci-
bili anche all’esterno, sono state realizzate con il sistema Metra Poliedra 50 CV
utilizzando un apposito profilo di sottostruttura in alluminio.
Questo intervento ha rappresentato per
Stahlbau Pichler una ambiziosa sfida
tecnologica e costruttiva.
Il progetto è infatti caratterizzato da una
notevole complessità geometrica dovuta
ai 4 principali volumi (Blocco Uffici,
Lobby, Area Museale e Serra), alle loro
intersezioni e ai mutui intrecci.
“Queste che potremmo definire come
sculture architettoniche, si abbinano
all’utilizzo di diversi materiali che vengono portati ai loro limiti di impiego” ha
Quattro chiacchiere con l’Ing. Luca Bolzanin
Nel giugno 2013 il Muse, progetto
Stahlbau Pichler e per chi come me ha lavorato direttamente
di Renzo Piano RPBW ha ottenuto la
sull’intervento motivo di grande soddisfazione per diversi motivi che
certificazione LEED® NC 2.2 Gold,
vanno dalla personalità dell’architetto Renzo Piano, all’utilizzo culturale
rilasciata dall’ente certificatore GBCI
della struttura. Oggi, con questa certificazione, abbiamo un motivo
(Green Building Certification Institute)
in più per essere orgogliosi del lavoro svolto. Questo importante
di Washington, D.C.
riconoscimento andato al MUSE deriva da molte componenti.
Questa certificazione fornisce un
Dalla scelta dei materiali alle modalità di gestione delle attività di
insieme di standard di misura
costruzione, tutto ha contribuito al raggiungimento del perfetto equilibrio
per valutare le costruzioni
che ha portato il MUSE a vincere l’oro dell’efficienza energetica. Come
ambientalmente sostenibili. L’aspetto
non sottolineare poi il perfetto inserimento nel contesto, la scelta di
principale del LEED è che si tratta di
creare una rete dei percorsi pedonali e di servizi di trasporto collettivo.
un processo aperto e trasparente dove i criteri tecnici proposti dai
Da parte nostra possiamo dire che questo è un chiaro esempio di come
comitati LEED vengono pubblicamente rivisti per l’approvazione da
l’acciaio rappresenti un materiale davvero importante ed unico per
più di 10.000 organizzazioni che formano parte del USGBC.
la sostenibilità di un edificio. Impianti ed involucro si affiancano ad
Ne abbiamo parlato con l’Ing. Luca Bolzanin che in Stahlbau Pichler
una studiata riduzione dei consumi dell’edificio che ricorre in maniera
ha dato un fondamentale contributo all’intervento dell’azienda.
importante ai sistemi rinnovabili, fotovoltaico e geotermia. Anche dal
punto di vista delle risorse idriche c’è l’importante apporto dei sistemi
Come si è potuta raggiungere questa importante certificazione?
per il recupero dell’acqua piovana.
“Poter collaborare a questo grande progetto è stato per l’azienda
Infine dobbiamo ricordare che la collaborazione di Habitech, il
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1 / 2014 costruzioni & materiali
spiegato l’ingegner Massimo Colombari che in Stahlbau Pichler ha seguito il progetto in prima persona.
“Da un lato le coperture in Zinco-Titanio ed in vetro
presentano geometrie molto complesse e ricche di
interfacce con le strutture in legno e acciaio, con
sbalzi di eccezionale proporzione. Il calcolo strutturale
ha raggiunto in questo progetto confini audaci ed
innovativi. Dall’altra le facciate continue che presentano snellezze elevate dei profili e che inizialmente
erano previste in acciaio ma che abbiamo deciso di
realizzare in alluminio per una migliore riuscita della
finitura superficiale ed un miglior esito estetico complessivo”.
Lo sviluppo progettuale in azienda è stato creato con
un unico modello software tridimensionale in TEKLA, che ha
consentito di gestire i numerosissimi dettagli complessi e la
strettissima integrazione di
strutture, facciate e rivestimenti.
Tale software è stato utilizzato
come base di lavoro per la
discussione di tutti i dettagli architettonici con lo studio RPBW, un
lavoro di squadra molto importante e costante, intensificatosi
nell’ultimo anno e poi utilizzato
Ingegner Massimo Colombari
per tutti gli ordini materiali, per i
Head of Façade Engineering
distretto tecnologico trentino per l’energia e l’ambiente riconosciuto
Una sostenibilità che è insita anche nella destinazione d’uso…
dal Ministero dell’Università e della Ricerca, ha contribuito al
“Anche questo elemento ha certamente giocato un ruolo importante.
raggiungimento dell’obiettivo finale.”
Tutto il progetto, dall’idea alla realizzazione, all’utilizzo è in effetti
sostenibile. Il fatto che la sostenibilità stia anche nella funzione
Molti elementi dunque, ma l’acciaio che ruolo ha giocato?
dell’opera consentirà a questa di rimanere nel tempo indirizzata al
“L’approccio globale e una strategia integrata in diversi ambiti di
suo originale pensiero.”
prestazioni dell’edificio e del suo rapporto con l’intorno, la scelta
dei materiali e le modalità di gestione delle attività di costruzione,
MUSE, un progetto pilota per il futuro dell’industria delle costruzioni?
la relazione con il contesto e gli utenti dell’edificio, la riduzioni dei
“L’industria delle costruzioni deve guardare al futuro cercando di
consumi energetici ed idrici, sono tutte voci che hanno contribuito
rispondere nel modo più efficace alle richieste di sviluppo delle città,
a questo “premio” e che se venissero levate singolarmente
tenendo però presente la necessità di limitare l’impatto ambientale
probabilmente priverebbero il complesso del suo eccellente livello di
attraverso una scelta intelligente di materiali e sistemi. L’acciaio
sostenibilità. L’acciaio è una di queste fondamentali voci. L’acciaio è un
rappresenta una delle soluzioni che possono rendere gli edifici
materiale che unisce flessibilità e resistenza, riciclabile e riutilizzabile
sempre più efficienti dal punto di vista energetico, economico e
nella piena conservazione delle sue caratteristiche prestazionali.
del comfort, puntando all’obiettivo della sostenibilità. Il MUSE ne è
Garantisce al fruitore spazi confortevoli in termini di isolamento
un chiaro esempio e quello che tutti speriamo è che non rimanga
termico e acustico. L’uso dell’acciaio in questo progetto oltretutto ha
solo una lungimirante ed apprezzata realizzazione, ma che apra
consentito la gestione della luce naturale nel miglior modo possibile e
piuttosto le porte al nuovo modo di pensare il building, magari anche
così l’interrelazione con l’ambiente dell’intorno.”
abitativo.”
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La Lobby e La serra deL Museo
costruttivi di officina e per i disegni di
montaggio.
Il progetto architettonico è infatti stato
concepito ponendo particolare attenzione
agli aspetti ambientali e al risparmio in
termini di energia. Per questo motivo il
sistema degli impianti per il funzionamento dell’edificio è centralizzato,
meccanizzato e sfrutta diverse fonti di
energia rinnovabili (in particolare quella
solare, con l’uso di celle fotovoltaiche e
pannelli solari, e la geotermica, con lo
sfruttamento di sonde a scambio termico). Il sistema energetico è accompagnato da un’attenta ricerca progettuale
sulle stratigrafie, sullo spessore e la
tipologia dei coibenti, sui serramenti ed i
sistemi di ombreggiatura, al fine di
innalzare il più possibile le prestazioni
energetiche dell’edificio. L’illuminazione e
la ventilazione naturale, in alcuni spazi,
permettono la riduzione dei consumi e la
realizzazione di ambienti più confortevoli.
18 1 / 2014
costruzioni & materiali
Il sistema impiantistico fa inoltre uso di
accorgimenti che aumentano le forme di
risparmio energetico, quali ad esempio la
cisterna per il recupero delle acque
meteoriche, che permette una riduzione
del 50% dell’utilizzo di acqua potabile.
L’acqua raccolta nella vasca viene
utilizzata per l’irrigazione della serra e
per alimentare gli acquari e lo specchio
d’acqua che circonda l’edificio.
Grazie alla collaborazione con il Distretto
Tecnologico Trentino, il progetto dell’edificio è stato sottoposto alle procedure
per il raggiungimento della certificazione
LEED® livello Gold. Il sistema LEED
(Leadership in Energy and Environmental
Design), sviluppato negli Stati Uniti nel
1998, raccoglie le linee guida per
progettare e costruire in modo sostenibile, riducendo il consumo energetico e
di conseguenza i costi di gestione e di
mantenimento degli edifici, nonché le
emissioni nocive all’uomo e all’ambiente.
LA LOBBy
Un’unica falda inclinata di 20° rispetto
al piano orizzontale crea la copertura –
facciata dell’ingresso al museo ed è
stata interamente progettata e realizzata da Stahlbau Pichler.
Esteticamente impeccabile grazie ai
giunti nascosti, all’assenza di bulloneria
a vista e alla realizzazione di estrusi ad
hoc per la commessa in oggetto,
presenta uno sviluppo planimetrico pari
a 31,6 x 10,20 metri.
Allineato con l’asse principale del
quartiere, lo spazio per la lobby percorre l’intero edificio nella sua profondità affacciandosi a nord sull’area verde
di palazzo de Le Albere.
Le due facciate esposte a Nord e a
Sud sono state sviluppate secondo una
geometria comune.
La copertura guarda il lato Est, inclusa
tra i due corpi di altezza maggiore
allocati a Est e ad Ovest.
La struttura principale è composta di 9
travi, delle quali 2 realizzate con
l’accoppiamento di profili metallici a
piatti saldati e 7 sviluppate con una
struttura reticolare in acciaio.
Le facciate vetrate rivolte a Nord e a
Sud presentano montanti e traversi in
acciaio e alluminio e sono state dimensionate per le massime sollecitazioni
sulla facciata sopravento.
L’intera opera di cantierizzazione delle
coperture del Muse è stata seguita da
Stahlbau Pichler, riferimento unico per
fornitori ed installatori.
Per ogni copertura Stahlbau Pichler ha
studiato dettagli ad hoc, in modo da
soddisfare le necessità progettuali e le
difficoltà in fase di cantierizzazione. Il
ragguardevole numero di particolari
tecnici analizzati e sviluppati ha consentito di rispondere in maniera eccellente
alla situazione progettuale che si
presentava con una notevole differenziazione architettonica delle coperture e
una importante compenetrazione tra i
vari elementi.
La principale delle coperture presenta
una dimensione di poco inferiore ai
40 x 30 metri e assume una inclinazione
rispetto al piano di ben 60° presentando una zona impermeabile tra il
primo ed il quinto piano. Le brise-soleil
sono sostenute da una struttura in
acciaio e si collocano in corrispondenza
degli sbalzi superiori della copertura.
Le performance termiche/solari sono
state valutate ampiamente e la linea
progettuale tenuta dall’azienda Stahlbau
Pichler è stata quella di garantire e
migliorare i due principali parametri
prestazionali di riferimento: parametri
invernali (Ug e Uw) e parametri estivi
(Fattore Solare – FS).
Per quanto concerne il primo parametro, l’isolamento termico globale di un
involucro edilizio, misura fondamentale
per determinare il consumo energetico
che l’edificio avrà durante la sua vita
utile, è rappresentato e quantificato
dalla “trasmittanza termica globale”,
espressa con il parametro Ucw o Uw
(espresso in W/m2K). Tale parametro,
essendo un valore globale, esprime la
media ponderale dei valori dei singoli
componenti, ciascuno pesato in virtù
dell’area occupata.
I componenti sono tipicamente i telai in
alluminio che vengono espressi come
Uf e le superfici vetrate, espresse
come Ug.
Per le facciate più estese e le coperture
vetrate (come ad esempio Lobby e
Museo) il capitolato richiede Uw=1.6
W/(m2K) mentre Stahlbau Pichler ha
proposto valori decisamente migliorativi (compresi tra 1,2 e 1,5 W/(m2K).
Per quanto riguarda invece il secondo
parametro, il fattore solare, esso
rappresenta la percentuale di carico
solare che entra all’interno dell’edificio
rapportato a quanto incide all’esterno.
Qui la riduzione di carico solare di picco
da smaltire con gli impianti di condizionamento è pari a poco meno del 20%,
con conseguente consistente riduzione
del consumo energetico estivo, mediante l’utilizzo intelligente di schermature solari esterne motorizzate.
Muse-story
2000 - il Piano di sviluppo del Comune di Trento presenta tra le proprie ipotesi progettuali la realizzazione di uno Science Center.
2003 - su incarico della Provincia il Museo Tridentino elabora uno Studio di fattibilità di
un nuovo museo delle scienze.
2005 - su incarico della Provincia il team del museo, con la partecipazione di esperti internazionali, elabora il Piano Culturale per un nuovo Museo delle Scienze.
2006/2007 - nasce il progetto architettonico del museo da parte dell’architetto Renzo
Piano in rapporto con le impostazioni dello Studio di fattibilità e del Piano culturale.
2008 - il progetto è approvato dalla Provincia autonoma di Trento. Patrimonio del Trentino il giorno 29 settembre 2008 firma il contratto di acquisto con la Castello SGR spa per
il costruendo Museo della Scienza
2009 - iniziano i lavori di costruzione dell’edificio.
2010 - il Museo delle Scienze costituisce e dirige un Gruppo di progetto al quale partecipa lo staff scientifico e culturale del museo stesso, il Renzo Piano Building Workshop (responsabile arch. Susanna Scarabicchi) e un team di progetto museografico del Natural History Museum di Londra.
2011 - il progetto esecutivo degli allestimenti è posto a gara europea.
2012 - a fine giugno si concludono i lavori di costruzione dell’edificio museale, cui ha
partecipato Stahlbau Pichler, in anticipo sul termine contrattuale, e nell’estate prende avvio
la lavorazione esecutiva degli allestimenti e dei multimedia.
2013 - Inaugurazione del Muse, completo in tutti i suoi allestimenti.
costruzioni & materiali 1 / 2014
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I Numeri Del Muse
Superfici esterne
Superficie lotto 7.592 mq
Superficie totale lorda 21.254 mq
Volume lordo circa 65.000 mc
Superficie utile lorda urbanistica 11.692 mq
Superfici interne
superficie spazi espositivi 4.975 mq, di cui 3.505
mq esposizione permanente, 800 mq di esposizione
temporanea e 670 mq di serra (superfici nette)
superficie uffici 1415 mq
superficie collezioni scientifiche 1.131 mq
superficie lobby 490 mq
superficie caffetteria e bookshop 270 mq
superficie mediateca e biblioteca 710 mq
Potenzialità elettrica 950 kW
Potenzialità termica 1180 kW
Potenzialità frigorifera 1450 kW
20 1 / 2014
costruzioni & materiali
LA SERRA
Sempre realizzata da Stahlbau Pichler è
la “rain forest”, una grande serra
tropicale che in particolari periodi
dell’anno potrà relazionarsi con specifici
allestimenti espositivi, anche all’esterno,
su appositi spazi di pertinenza dove
l’acqua, la luce ed il verde, faranno da
naturale cornice all’esperienza del
visitatore.
Una strettissima connessione tra struttura e contenuto, con una grande hall
centrale fruibile come piazza coperta e
passaggio da e verso il quartiere Le
Albere e la città.
L’opera di Stahlbau Pichler per questo
blocco ha visto la realizzazione di due
corpi con doppia funzione di facciata e
copertura inclinate entrambe e di una
porzione orizzontale. Il tema di base è
stato quello della luminosità.
9 travi connesse tra loro a passo costante sorreggono le due facciate
modulate secondo l’andamento geome-
trico comune dell’edificio. Le specchiature ancora una volta rispondono appieno
alle esigenze progettuali di risparmio
energetico.
Come per le restanti opere realizzate per
l’intero museo, anche per la serra la
tenuta all’aria e la tenuta all’acqua delle
facciate continue hanno rappresentato,
come è facile intuire, due aspetti fondamentali per la riuscita qualitativa del
progetto.
Il sistema studiato da Stahlbau Pichler ha
previsto il fissaggio delle guarnizioni in
EPDM ai profili. A tale scopo le nuove
matrici di estrusione studiate ad hoc per
questo progetto presentano delle “cave
porta guarnizione” in grado di bloccare la
guarnizione al vetro e garantire la tenuta
all’aria e all’acqua nel tempo. Pertanto la
tenuta aria/acqua del sistema è nettamente migliore non solo sulla base dei
test di laboratorio e quindi sulle classi di
tenuta certificabili, ma soprattutto per la
durata nel tempo delle prestazioni.
In merito al dimensionamento dei vetri,
Stahlbau Pichler utilizza il software di
calcolo SJ-MEPLA agli elementi finiti che
calcola le massime deflessioni e tensioni,
che vengono confrontate con le tensioni
ammissibili del vetro.
Al fine di valutare il comportamento
statico delle vetrazioni dell’edificio con i
carichi di progetto, sono state analizzate
tutte le situazioni progettuali.
In particolare per le coperture è stato
utilizzato il TR pari a 1000 anni, coerentemente con le strutture sottostanti,
nonostante il capitolato prevedesse un
TR di 50 anni. n
Foto: Oskar Dariz per Stahlbau Pichler
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La Boldrini gioca a Calciobalilla. Scandalo: una “compagna” che diventa… “Balilla” di Francesco Signoretta Meglio una bella rinfrescata all’immagine, che da un bel po’ di tempo è appannata. Laura […] Chiamarsi “Fronte” affascina, parola della Lega. Ma a capirlo per prima fu la destra di Priscilla Del Ninno Anche la Lega – per riconquistare freschezza – ha scelto di utilizzare un termine caro […] l
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Il Made in Italy trionfa ai Giochi invernali di Sochi: un giro d’affari che vale 120 milioni di Giorgia Castelli / lun 27 gennaio 2014 / 13:07
La frase del giorno «Berlusconi ha ammesso il suo copyright sulla riforma elettorale. Quando la sinistra moderata fa un giro di valzer con lui pensa di averlo messo nel sacco, e invece...». Cit. Nichi Vendola Professionalità, qualità ed eccellenza del Made in Italy trionfano a Sochi. Malgrado la crisi e le manovre economiche di Monti e di Letta che hanno messo in ginocchio le imprese, l’Italia ha schierato una cinquantina di imprese che hanno lavorato nei Ritaglio stampa ad uso esclusivo del destinatario, non riproducibile.
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ECONOMIA
27-01-2014
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cantieri olimpici offrendo consulenza, prodotti e materiali per le OGGI IN Economia infrastrutture e le gare, arredi per hotel e centri commerciali realizzati in vista dei Giochi invernali. Un giro d’affari stimato dal E un sindaco paga la mini­
Imu per tutti: «Un monito agli Sole 24 Ore – in un articolo dal titolo “Il Made in Italy sale sul podio a Sochi” – in oltre 120 milioni di euro. Il tricolore sventola spreconi di ogni risma» dalle motoslitte ai cannoni spalaneve, dall’arredamento di Redazione
all’ospitalità. E così le piste dell’area di Rosa Kuthor, che ospiteranno le gare di sci alpino, saranno preparate dai 62 battipista della Prinoth (Gruppo Leitner): una commessa da 15 milioni di euro. Arrivano da Bolzano i cannoni da neve della Technoalpin. Toccherà a loro produrre il manto bianco per le piste delle discipline nordiche. «Abbiamo fornito chiavi in mano quasi 250 sistemi – afferma l’area manager Alessandro Rachetti – mentre un concorrente americano si è aggiudicato quelli per le discipline alpine». Sulle piste della Ski Area le reti di protezione, le transenne e gli altri e transenne e gli altri elementi di segnalazione arrivano invece da Bergamo. «Abbiamo fornito quasi 130 chilometri di materiali di sicurezza, oltre ai paletti da slalom e 2mila materassi per assorbire gli urti ECONOMIA
degli sciatori che finiscono fuori pista», spiega Diego Parigi, uno dei soci della pmi che ha messo a segno una commessa Ha messo a punto una da 5 milioni. Tra gli altri c’è Ansaldo Energia per le “manovrina” senza toccare il infrastrutture ha fornito quattro turbine a gas per la centrale regolamento comunale o creare elettrica da 360 mega watt di Adlersakaya che assicura almeno “buchi” di cassa e si è accollato, un terzo della potenza di picco richiesta durante i Giochi. Per come amministrazione comunale, Autogrill la catena Acafè debutta in sette nuove aree di la mini […] servizio. L’Impregilo ha realizzato interventi agli snodi ferroviari attorno a Sochi. Morelato ha realizzato gli arredamenti per gli spazi pubblici e l’area vip dell’arena del ghiaccio. E poi ci sono le Officine Maccaferri, la Pirelli, piscine Castiglioni, Solaris, Stahlbau Pichler (strutture e costruzioni in acciaio, fornite la consulenza nella progettazione di due stadi). E tanti altri ancora che danno lustro alla professionalità italiana. La bandiera italiana sventola anche sul fronte della sicurezza. Fa capo infatti alla Selex Es (Gruppo Finmeccanica), con una commessa da oltre 6 milioni, anche il sistema radio comunicazioni digitali Tetra utilizzato dalle forze di sicurezza e dei servizi di emergenza. Accedi www.ecostampa.it
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di Gianni Papello Non solo grandi opere, l’impresa va sostenuta anche con piccoli interventi