SEPA Informazioni per il SETTORE PUBBLICO

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SEPA Informazioni per il SETTORE PUBBLICO
Versione 2.0, settembre 2009
Consiglio europeo
per i pagamenti
Prendete l’iniziativa!
Passate subito alla
Informazioni per il
SETTORE PUBBLICO
Tutto ciò che dovete sapere sulla SEPA
Brochure dell’EPC*
Making SEPA a Reality – the definitive Guide to the Single Euro Payments Area (La realizzazione della
SEPA: guida conclusiva all’Area unica dei pagamenti in euro)
The most popular Misunderstandings about SEPA – clarified (Risposte ai più comuni malintesi sulla SEPA)
SEPA for Business (La SEPA per le imprese)
SEPA for the Public Sector (La SEPA per il settore pubblico)
SEPA for IT Providers (La SEPA per i gestori di servizi informatici)
SEPA for Consumers (La SEPA per i consumatori)
SEPA for Media (La SEPA per gli organi di informazione)
Serie Shortcut dell’EPC*
Shortcut to the SEPA (La SEPA in breve)
Shortcut to the SEPA Direct Debit Schemes (Gli schemi SEPA di addebito diretto in breve)
Shortcut to the SEPA Credit Transfer Scheme (Lo schema SEPA per i bonifici in breve)
Shortcut to the SEPA Data Formats (I formati di dati SEPA in breve)
Shortcut to the SEPA Cards Framework (Il quadro di riferimento SEPA per la carte di pagamento in breve,
disponibile dall’autunno 2009)
Shortcut to SEPA Cards Standardisation (La standardizzazione delle carte SEPA in breve, disponibile
dall’autunno 2009)
Business – the 10 best Reasons to practice SEPA (Imprese: 10 validi motivi per adottare la SEPA)
Public Sector – the 10 best Reasons to practice SEPA (Settore pubblico: 10 validi motivi per adottare la SEPA)
Merchants – the 10 best Reasons to practice SEPA (Esercenti: 10 validi motivi per adottare la SEPA,
disponibile dall’autunno 2009)
* Queste pubblicazioni dell’EPC, disponibili solo in inglese ad eccezione della presente, possono essere
scaricate dal sito Internet www.europeanpaymentscouncil.eu.
Newsletter dell’EPC
Quattro numeri all’anno, distribuiti tramite posta elettronica.
Per un abbonamento gratuito, si prega di consultare la pagina Internet:
www.europeanpaymentscouncil.eu/newsletter.cfm.
INDICE
1. LA SEPA IN SINTESI
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2. LA SEPA: IL PROGETTO E GLI OBIETTIVI
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2.1 Il progetto
2.2 La portata del progetto
2.3 Gli obiettivi
3. IL CONSIGLIO EUROPEO PER I PAGAMENTI
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3.1 La SEPA: le tappe principali
3.2 Coinvolgimento delle parti interessate
4. REALIZZARE LA SEPA: IL RUOLO CHIAVE DEL SETTORE PUBBLICO
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4.1 Promuovere il “mercato interno elettronico”
4.2 Creare la massa critica
5. LA SEPA PER IL SETTORE PUBBLICO: I VANTAGGI
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5.1 Ritagliare i prodotti SEPA sulle proprie esigenze
5.2 Ottenere il meglio dall’innovazione
5.3 Cogliere i vantaggi di standard condivisi
5.4 Accrescere le potenzialità degli appalti pubblici
5.5 Dematerializzare i processi operativi
5.6 Ridurre i costi per i sistemi informatici
5.7 Ottimizzare la gestione amministrativa
5.8 Snellire le procedure di riconciliazione
5.9 Favorire la mobilità dei cittadini e il commercio transfrontaliero
5.10 Avere al proprio servizio i grandi istituti di pagamento
6. SETTORE PUBBLICO: È IL MOMENTO DI AGIRE
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7. LO SCHEMA SEPA PER I BONIFICI
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7.1 Lo schema in sintesi
7.2 Vantaggi dello schema SEPA per i bonifici
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3
8. LO SCHEMA SEPA DI BASE PER GLI ADDEBITI DIRETTI
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8.1 Lo schema in sintesi
8.2 Il mandato elettronico
8.3 Vantaggi dello schema SEPA di base per gli addebiti diretti
8.4 La data di avvio
9. LO SCHEMA SEPA PER GLI ADDEBITI DIRETTI B2B
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28
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9.1 Differenze dallo schema SEPA di base per gli addebiti diretti
9.2 Vantaggi dello schema B2B
9.3 La data di avvio
10. COME PREPARARSI ALLA SEPA
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30
31
10.1 IBAN e BIC
10.2 Il mandato SEPA
10.3 Gli standard di messaggistica ISO 20022
10.4 Informazioni sul trasferimento
11. MASSIMA PRIORITÀ AI CLIENTI: GLI STANDARD SEPA PER IL SETTORE PUBBLICO
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11.1 Il formato dati SEPA: caratteristiche aggiuntive
11.2 Adozione dello standard ISO di riferimento al creditore
11.3 Informazioni sui trasferimenti di fondi: strutturare i dati non strutturati
11.4 Periodo di validità del mandato SEPA
11.5 Messaggi cliente-banca
12. LA SEPA: SVILUPPI FUTURI
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12.1 I canali elettronici e mobili
12.2 Messaggi banca-cliente
12.3 La fatturazione elettronica
13. COME ASSICURARE IL SUCCESSO DELLA SEPA
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14. SOLO SEPA: UN TERMINE ULTIMO PER GLI STRUMENTI DI PAGAMENTO IN EURO PREESISTENTI
43
14.1 Tempistica: uno o più termini ultimi?
14.2 Che cosa significa realmente “termine ultimo”?
14.3 Portata della migrazione: è necessario mantenere l’accessibilità a prodotti di nicchia preesistenti?
14.4 Come fissare il termine ultimo: autoregolamentazione o regolamentazione?
14.5 La consultazione della Commissione europea sul termine ultimo di migrazione alla SEPA
15. GLOSSARIO
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44
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44
44
45
4
LA SEPA IN SINTESI
1.
Cos’è la SEPA?
L’Area unica dei pagamenti in euro, nota
come SEPA (Single Euro Payments Area),
è un’area in cui i consumatori, le imprese e gli
altri operatori economici, indipendentemente
dalla loro ubicazione in Europa, possono
effettuare e ricevere pagamenti in euro
all’interno di un singolo paese o al di fuori dei
confini nazionali, alle stesse condizioni di base
e con gli stessi diritti e obblighi fondamentali.
Geograficamente la SEPA comprende
i 27 paesi membri dell’Unione europea (UE)
nonché Islanda, Liechtenstein, Norvegia,
Svizzera e Principato di Monaco.
I pagamenti SEPA sono
operazioni esclusivamente
transfrontaliere?
No, non si tratta di operazioni esclusivamente
transfrontaliere. La SEPA prevede la creazione
di un unico mercato integrato dei pagamenti.
All’interno della SEPA tutti i pagamenti in euro
saranno considerati alla stessa stregua: con la
realizzazione di questo progetto, verrà meno
la distinzione tra pagamenti in euro nazionali
e transfrontalieri. Pertanto, gli strumenti di
pagamento SEPA sono destinati a sostituire
quelli nazionali attualmente esistenti.
Quali sono i vantaggi per
la pubblica amministrazione?
Quando il progetto diverrà operativo, sarà
possibile effettuare pagamenti in euro tra
conti diversi all’interno della SEPA con la
stessa facilità che caratterizza attualmente
il contesto nazionale. Grazie a standard
comuni, a un regolamento più rapido e a un
trattamento semplificato, migliorerà l’efficacia
dei flussi finanziari, si conterranno i costi
e sarà più facile accedere a nuovi mercati.
I clienti usufruiranno inoltre di prodotti
innovativi sviluppati dai fornitori di servizi di
pagamento.
Quale impatto avrà la SEPA
sul mercato dei pagamenti?
Quale iniziativa di integrazione promossa
dagli organi decisionali dell’UE, la SEPA
avrà un impatto su tutti i pagamenti in euro
grazie all’introduzione di schemi e standard
di pagamento SEPA. La SEPA interesserà
tutti i cittadini, gli esercenti, le amministrazioni
pubbliche e le società che intrattengono
rapporti bancari nell’area dell’euro, al pari
di qualunque altro soggetto coinvolto nella
catena dell’offerta di servizi di pagamento.
5
Quale impatto avrà la SEPA
Per il successo della SEPA
sull’economia e sulla società?
Il settore bancario europeo ha elaborato
La SEPA creerà le condizioni per una
maggiore concorrenza nell’offerta di servizi
di pagamento. Tramite l’armonizzazione,
aumenterà anche l’efficienza dei sistemi di
pagamento e si avranno benefici tangibili per
l’economia e la società nel suo complesso.
La moneta unica risulterà rafforzata sul piano
sistemico da un insieme armonizzato di
strumenti di pagamento in euro.
schemi di pagamento e quadri di riferimento
SEPA innovativi e largamente applicabili.
Spetta ora ai promotori politici dell’iniziativa –
ai governi degli Stati membri dell’UE, alla
Commissione europea (CE) con il concorso
dell’Ecofin e al Consiglio direttivo della Banca
centrale europea (BCE) – creare gli incentivi
necessari a facilitare la migrazione dei clienti
delle banche ai nuovi strumenti SEPA.
A che punto è il progetto?
Stabilire un termine ultimo
di migrazione alla SEPA
Il settore bancario europeo ha definito gli
schemi SEPA per i bonifici e gli addebiti diretti,
che prevedono un formato di dati basato su
standard internazionali ISO. Lo schema SEPA
per i bonifici è stato introdotto con successo
nel gennaio 2008. Lo schema SEPA di base
per gli addebiti diretti e quello per gli addebiti
diretti tra imprese diventeranno operativi nel
novembre 2009, quando gli Stati membri
dell’UE avranno adottato un quadro giuridico
comune per i pagamenti. A partire da tale
data le banche inizieranno a offrire servizi di
addebito diretto SEPA. Entro il novembre
2010, seguendo un processo graduale, tutte
le banche dell’area dell’euro che attualmente
erogano servizi di addebito diretto saranno
raggiungibili da addebiti diretti SEPA di base.
Stabilire una termine ultimo per l’impiego
dei sistemi di pagamento in euro preesistenti
accelererà il processo di migrazione e
offrirà a tutti gli interessati certezza nella
programmazione. È importante ora comunicare
innanzitutto che è previsto un termine ultimo.
La tempistica esatta potrà essere stabilita solo
dopo l’avvio degli schemi SEPA di addebito
diretto nel novembre 2009.
Il recente regolamento dell’UE sui pagamenti
in euro transfrontalieri fissa i termini entro i
quali le banche devono essere raggiungibili
dagli addebiti diretti europei.
Per le carte di pagamento è stato concordato
un apposito quadro di riferimento SEPA, in
corso di applicazione da parte di banche,
circuiti di carte e società di trattamento dei
pagamenti con carta.
6
LA SEPA:
IL PROGETTO E GLI OBIETTIVI
2.
2.1
Il progetto
L’Area unica dei pagamenti in euro, la SEPA, sarà un’area in cui i
consumatori, le imprese e gli altri operatori economici potranno effettuare
e ricevere pagamenti in euro all’interno di un singolo paese o al di fuori
dei confini nazionali, alle stesse condizioni di base e con gli stessi diritti e
obblighi fondamentali. La prospettiva è che, nel lungo periodo, gli schemi e
gli standard uniformi SEPA sostituiscano i sistemi di pagamento nazionali
attualmente utilizzati in Europa.
La SEPA è un’iniziativa di integrazione nell’ambito dei pagamenti promossa dagli organi
decisionali dell’Unione europea a completamento del mercato interno e dell’unione monetaria
nell’UE. Successivamente all’introduzione delle banconote e monete in euro nel 2002, i fautori
politici della SEPA – i governi degli Stati membri dell’UE, la Commissione europea e la Banca
centrale europea – hanno posto l’attenzione sull’armonizzazione del mercato dei pagamenti
in euro. L’integrazione dei numerosi sistemi di pagamento nazionali attualmente in vigore è
un passaggio naturale perché l’euro diventi davvero una valuta unica e operativa sotto ogni
aspetto. La SEPA diventerà una realtà con la migrazione di una massa critica di pagamenti in
euro dagli strumenti preesistenti ai nuovi strumenti SEPA.
Sebbene le banche europee abbiano deciso di assumere un ruolo guida nella migrazione
ricorrendo all’autoregolamentazione, la SEPA potrà dirsi realizzata solo quando partecipanti
importanti, come le imprese e la pubblica amministrazione, avranno aderito al progetto e si
impegneranno ad apportare gli adeguamenti necessari.
7
2.2
La portata del progetto
Ogni anno nell’area dell’euro vengono effettuati attualmente circa 50 miliardi di transazioni
elettroniche al dettaglio e un totale di operazioni in contanti pari a due-quattro volte tanto.
Questo volume imponente è generato da 321,5 milioni di cittadini, 16-18 milioni di grandi e
piccole imprese, 8.000 banche circa, 5,75 milioni di punti di vendita e 293.008 ATM (dal “Libro
blu” della BCE).
Alla SEPA partecipano, nella composizione attuale, i 27 Stati membri dell’UE nonché Islanda,
Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Principato di Monaco.
2.3
Gli obiettivi
Gli obiettivi complessivi della SEPA sono stati definiti dai governi degli Stati membri dell’UE
nel programma di Lisbona, che intende fare del mercato interno dell’Unione europea l’economia
basata sulla conoscenza più competitiva al mondo. L’integrazione dei mercati dei pagamenti
in euro è una condizione imprescindibile per realizzare questo progetto. In quanto tale,
la SEPA è considerata una tappa indispensabile per il rafforzamento dell’economia europea
nel suo complesso. Al tempo stesso la SEPA accrescerà la concorrenza nel settore dei servizi
di pagamento a beneficio dei clienti, quali consumatori, imprese e pubblica amministrazione.
Secondo uno studio effettuato su richiesta della Commissione europea, la
sostituzione degli attuali sistemi di pagamento nazionali con gli strumenti
SEPA potrebbe produrre benefici pari fino a 123 miliardi di euro cumulati
in sei anni per le banche e per la loro clientela.
Inoltre, la Commissione europea e la Banca centrale europea si attendono che la SEPA
contribuisca in maniera decisiva a una profonda trasformazione dei servizi elettronici nel settore
dei servizi di pagamento e dei servizi pubblici, in grado a sua volta di ridurre ulteriormente i costi
e accrescere l’efficienza a vantaggio della clientela.
8
IL CONSIGLIO EUROPEO
PER I PAGAMENTI
3.
Il progetto SEPA si fonda sull’impegno
comune promosso dalle banche europee per
l’integrazione dei mercati dei pagamenti in
euro nell’ambito del Consiglio europeo per i
pagamenti (European Payments Council, EPC).
Nel 2002 alcune importanti banche europee,
insieme alle relative associazioni di categoria,
hanno partecipato a un seminario che verteva
sull’esame delle forme di autoregolamentazione
finalizzate all’armonizzazione dei pagamenti.
Le conclusioni dei lavori sono state raccolte
nel Libro bianco Euroland: our Single
Payments Area (Eurolandia: la nostra area
unica dei pagamenti), in cui il programma dei
cambiamenti necessari è denominato “Area
unica dei pagamenti in euro” (in inglese,
Single Euro Payments Area). Nasce così il
progetto SEPA. Successivamente, nel giugno
2002, è stato istituito il Consiglio europeo
per i pagamenti, un nuovo organismo di
autoregolamentazione del settore con il
compito di progettare, definire e seguire da
vicino la realizzazione della SEPA.
L’EPC elabora le posizioni comuni per i
servizi di pagamento di base, fornisce
l’indirizzo
strategico
nelle
scelte
di
standardizzazione, identifica le migliori prassi,
sostiene le decisioni prese seguendone
attentamente l’applicazione.
L’EPC è composto da 74 membri,
costituiti da banche e comunità bancarie.
Nella programmazione dei lavori di questo
organismo sono direttamente coinvolti oltre
300 professionisti di 32 paesi diversi, in
rappresentanza degli istituti di ogni dimensione
e ramo di attività operanti nel settore europeo
dei pagamenti.
Il Consiglio europeo per i pagamenti è l’organo decisionale e di
coordinamento del settore bancario europeo in materia di pagamenti.
9
3.1
La SEPA:
le tappe principali
Gli schemi SEPA predisposti dall’EPC
definiscono una serie di regole e standard
interbancari cui attenersi nell’esecuzione
delle operazioni di pagamento SEPA; offrono
inoltre alle banche (quali fornitori di servizi
di pagamento) procedure condivise per il
trasferimento di fondi da un conto all’altro
nell’ambito della SEPA. L’EPC li elabora e
ne assicura l’aggiornamento sulla base delle
regolamentazioni che esso stesso pubblica.
Per garantire allo schema di pagamento la
massima estensione, efficienza e sicurezza,
sono gli stessi fornitori di servizi di pagamento
a stabilirne le regole. Nel perseguire tale
obiettivo le banche sono state poste nelle
condizioni di continuare ad autoregolamentarsi
e di rispondere alle aspettative degli organi di
vigilanza e delle parti interessate nel modo più
efficiente possibile.
sono sviluppati da istituti o gruppi di istituti che
operano in un contesto concorrenziale. Di qui
la facoltà dei fornitori dei servizi di pagamento
di integrare il prodotto con caratteristiche e
servizi discrezionali, a condizione che siano
rispettate le regole dello schema.
Lo sviluppo dei prodotti di pagamento
nell’ambito degli schemi SEPA, comprese
tutte le peculiarità del prodotto come le relative
tariffe, esulano dalle competenze dell’EPC.
Per richiedere proposte commerciali dettagliate
in riferimento alla SEPA la clientela è tenuta a
rivolgersi direttamente al fornitore prescelto.
I servizi offerti dalle stanze di compensazione
e dai fornitori delle tecnologie sulla base
degli schemi SEPA sono regolati dalle forze
di mercato e non ricadono nella sfera di
competenza dell’EPC.
Sebbene le regole e gli standard alla base
di uno schema di pagamento siano il risultato
della collaborazione tra le banche, i singoli
strumenti di pagamento offerti alla clientela
Gli elementi costitutivi della SEPA, definiti per la prima volta nel piano di
azione dell’EPC 2004-2010, sono stati tradotti in realtà dal settore bancario
europeo. Il piano di azione dell’EPC stabilisce i principali obiettivi della
SEPA, che una volta conseguiti permetteranno di realizzare un mercato
integrato per i pagamenti in euro.
10
Questi i traguardi raggiunti dall’EPC:
Nel gennaio 2008 l’EPC ha introdotto con successo lo schema SEPA per i bonifici
(SEPA Credit Transfer, SCT). Attualmente oltre 4.500 banche di 32 paesi, che rappresentano
circa il 95% del volume dei pagamenti in Europa, offrono servizi basati sugli schemi SCT.
Gli schemi SEPA per gli addebiti diretti, di base e tra imprese, saranno introdotti nel novembre
2009 e prevedono la possibilità di impiegare sia i mandati elettronici (e-mandate) sia quelli
cartacei tradizionali. A partire dal novembre 2009 le banche inizieranno a offrire servizi di
addebito diretto SEPA. Entro il novembre 2010, seguendo un processo graduale, tutte le
banche dell’area dell’euro che attualmente erogano servizi di addebito diretto saranno
raggiungibili da addebiti diretti SEPA di base. Il recente regolamento dell’UE sui pagamenti
in euro transfrontalieri fissa i termini entro i quali le banche devono essere raggiungibili dagli
addebiti diretti europei.
Con l’introduzione degli schemi SEPA le banche europee saranno le prime al mondo ad
applicare un nuovo formato di dati su scala mondiale (gli standard di messaggistica ISO 20022)
per i pagamenti di massa in euro. È probabile che gli effetti di tale innovazione siano percepiti
ben al di là dei confini europei: vi sono società e banche operanti in Asia e nel continente
americano che hanno già iniziato a considerare le implicazioni a livello mondiale dell’adozione
congiunta di tali standard internazionali da parte di 32 paesi.
È stato approvato l’impiego di un unico codice di identificazione del conto basato sugli
standard internazionali ISO, l’IBAN (International Bank Account Number), nonché di un unico
codice di identificazione della banca, il BIC (Bank Identifier Code).
È stato adottato un quadro di riferimento SEPA per le carte di pagamento relativo alle
operazioni in euro effettuate con una carta a spendibilità generalizzata, in cui figurano principi
indirizzati a banche, circuiti di carte e relativi gestori, nonché altre parti interessate.
È stato stabilito un quadro di riferimento relativo alle infrastrutture di compensazione
paneuropee.
È stato ideato un quadro di riferimento per il contante, a sostegno della transizione ai metodi
di pagamento elettronici, inteso a ridurre i costi legati alla gestione del contante.
11
ISLANDA
FINLANDIA
SVEZIA
ESTONIA
NORVEGIA
DANIMARCA
LETTONIA
IRLANDA
LITUANIA
POLONIA
GERMANIA
PAESI BASSI
REPUBBLICA CECA
REGNO UNITO
LUSSEMBURGO
BELGIO
AUSTRIA
SLOVACCHIA
LIECHTENSTEIN
FRANCIA
UNGHERIA
ROMANIA
SVIZZERA
SLOVENIA
PRINCIPATO DI MONACO
BULGARIA
ITALIA
PORTOGALLO
SPAGNA
GRECIA
MALTA
CIPRO
Gli standard e gli schemi SEPA, destinati a sostituire gli strumenti elettronici di pagamento
in euro attualmente utilizzati nell’ambito della SEPA, avranno un riflesso su cittadini, società,
piccole e medie imprese (PMI), esercenti e amministrazioni pubbliche. Dopo la migrazione dagli
attuali sistemi di pagamento, tutti i clienti potranno effettuare e ricevere pagamenti in euro da e
verso qualsiasi società, PMI e amministrazione pubblica tramite l’utilizzo uniforme dei medesimi
strumenti di pagamento SEPA.
3.2
Coinvolgimento delle parti interessate
L’EPC assicura l’ulteriore evoluzione degli schemi SEPA rispettando una rigorosa procedura
di gestione della transizione e sulla base di un probabile calendario di pubblicazione, in stretto
concerto con la clientela. I rappresentanti degli utenti dei servizi di pagamento partecipano in
seno all’EPC a due consessi, il Customer Stakeholders Forum e il Cards Stakeholders Forum,
rispettivamente per la clientela e per le carte di pagamento.
12
REALIZZARE LA SEPA:
IL RUOLO CHIAVE DEL SETTORE PUBBLICO
4.
Analogamente a quanto avviene per le imprese commerciali, l’introduzione degli innovativi
prodotti di pagamento SEPA produce benefici anche per le amministrazioni pubbliche.
L’aggiornamento dei processi di pagamento, consentendo ad esempio l’abbandono del contante
e degli strumenti cartacei per i trasferimenti pubblici, viene considerato un presupposto essenziale
per la creazione di infrastrutture moderne finalizzate alla riduzione dei costi, alla creazione di
unità operative efficienti e, soprattutto, all’ulteriore miglioramento dei servizi pubblici.
Tuttavia, per quanto attiene al settore pubblico, i fautori politici del progetto considerano la
SEPA non soltanto uno strumento atto a modernizzare i sistemi di pagamento, ma un elemento
fondante per una profonda trasformazione dei servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche nel
XXI secolo.
4.1
Promuovere il “mercato interno elettronico”
La Commissione europea auspica che la SEPA possa esplicare i suoi effetti ben oltre i confini
del settore dei servizi di pagamento e dei servizi pubblici ad esso connessi. La SEPA sarà la
piattaforma sulla quale andranno via via evolvendo le soluzioni dell’amministrazione digitale
(e-government), come ad esempio, la digitalizzazione degli appalti, dei pagamenti, delle firme e
dei servizi relativi all’amministrazione tributaria, doganale e previdenziale.
In linea con tali aspettative la Commissione ha ribadito la propria aspirazione a eliminare
le lacune esistenti nel mercato unico, in particolare in quello dei servizi: ciò comporta la
semplificazione delle procedure, la riduzione degli oneri amministrativi nonché la promozione
dell’accesso al mercato transfrontaliero, in particolare per gli appalti pubblici, fondato sulla
realizzazione di standard di interoperabilità.
L’iniziativa SEPA si propone come esempio di sviluppo di standard
tecnologici applicabili nell’intera UE. In virtù di questo suo aspetto, la SEPA
dovrebbe svolgere un ruolo di catalizzatore per l’elaborazione di standard
comuni che siano alla base di soluzioni evolute per l’amministrazione
digitale.
13
L’armonizzazione delle soluzioni adottate nell’e-government e il connesso sviluppo di
tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) dovrebbero a loro volta stimolare una
maggiore efficienza nei servizi pubblici e, contestualmente, portare a compimento un mercato
unico della società dell’informazione, uno degli obiettivi primari dell’iniziativa della Commissione
“i2010”1. Quest’ultima si propone di:
costituire uno spazio europeo dell’informazione, ossia un vero mercato unico dell’economia
digitale che consenta di sfruttare appieno le economie di scala offerte da un mercato europeo
di 500 milioni di consumatori;
incoraggiare l’innovazione e gli investimenti nella ricerca sulle TIC, in considerazione del ruolo
trainante che svolgono per lo sviluppo economico;
promuovere l’integrazione, i servizi pubblici e la qualità della vita, ad esempio estendendo i
valori europei di integrazione e qualità della vita alla società dell’informazione.
La Commissione europea ritiene che le TIC abbiano il potenziale di dischiudere il mercato
unico a beneficio dei cittadini, delle imprese e delle autorità pubbliche. La libera circolazione delle
conoscenze e dell’innovazione dovrebbe essere sostenuta come una “quinta libertà” all’interno
del mercato unico. L’UE dovrebbe migliorare le condizioni generali dell’innovazione, in particolare
nella società dell’informazione, accelerando la definizione di standard di interoperabilità e
orientandosi verso la gestione comune dello spettro.
1
Commissione europea, Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale
europeo e al Comitato delle regioni – Preparare il futuro digitale dell’Europa – Riesame intermedio dell’iniziativa i2010, aprile 2008.
14
In aggiunta, la Commissione intende trovare una soluzione per i casi di sovrapposizione dei
requisiti, nonché per le lacune o le incoerenze nell’applicazione delle TIC qualora discendano
dalle differenze tre le normative nazionali; incoraggerà inoltre gli Stati membri a stare al passo con
l’evoluzione tecnologica per assicurare l’efficiente funzionamento del “mercato interno digitale”.
L’attuazione della SEPA nel settore pubblico non dovrebbe essere vista
come una misura relegata al sistema dei pagamenti. La SEPA è parte
di un progetto finalizzato all’innovazione e al miglioramento di un’ampia
gamma di servizi pubblici.
4.2
Creare la massa critica
La SEPA si potrà dire realizzata quando la massa critica delle operazioni si sposterà sui
nuovi strumenti paneuropei abbandonando i preesistenti sistemi nazionali. Questo risultato
potrà essere conseguito solo se i principali attori nel settore dei pagamenti, come le pubbliche
amministrazioni, diventeranno clienti impegnati nella SEPA.
Il settore pubblico costituisce un operatore economico di primaria
importanza, dato che ad esso è imputabile fino a oltre il 20% dei pagamenti.
Se si vuole raggiungere una massa critica di pagamenti SEPA, il settore
pubblico deve prendervi parte.
Se il volume di pagamenti delle amministrazioni pubbliche è convogliato verso la SEPA, non solo
si contribuisce significativamente a creare massa critica, ma si induce anche altri soggetti, come
imprese e consumatori, ad adottare gli strumenti SEPA. In considerazione dei maggiori benefici
per la società nonché degli obiettivi politici sottostanti al processo SEPA, le amministrazioni
pubbliche potrebbero e dovrebbero svolgere un ruolo di primo piano nel dare avvio alla migrazione
ponendosi, così, come esempio per tutti gli utenti dei servizi di pagamento.
La Commissione europea pubblica rapporti periodici sul grado di
preparazione alla SEPA del settore pubblico. Nella primavera 2009 la
Commissione constatava che il settore pubblico risultava non ancora
pienamente in linea con le attese.
Nel luglio 2009 la Commissione europea ha pubblicato i risultati della seconda indagine sul
grado di preparazione e sulla migrazione delle pubbliche amministrazioni alla SEPA. L’indagine
sarà condotta regolarmente per verificare l’impegno delle amministrazioni pubbliche, quali
principali utenti dei servizi di pagamento, nel processo SEPA. I risultati confluiranno anche nella
relazione annuale della Commissione sui progressi compiuti nella migrazione verso la SEPA
(Progress Report on the state of SEPA migration) come richiesto nelle conclusioni del Consiglio
Ecofin del febbraio 2009. In questa fase la preparazione complessiva delle amministrazioni
pubbliche alla SEPA sembra progredire più rapidamente della migrazione effettiva e pertanto è
legittimo attendersi un aumento significativo dell’incidenza dei bonifici SEPA nelle parte restante
del 2009 e nel corso del 2010.
I risultati delle più recenti rilevazioni dei servizi della Commissione sul grado di preparazione
alla SEPA del settore pubblico sono disponibili al seguente link:
http://ec.europa.eu/internal_market/payments/docs/sepa/publ_adm_migration-2009_07_en.pdf
15
LA SEPA PER IL SETTORE
PUBBLICO: I VANTAGGI
5.
Nell’allocazione delle risorse di bilancio
l’aggiornamento dei processi di pagamento
non sempre compare fra le massime priorità
del settore pubblico. Gli utenti, inoltre, si
ritengono per lo più soddisfatti dei sistemi
di pagamento esistenti, fintantoché questi
funzionano ragionevolmente bene.
Se però nella vostra amministrazione
pubblica i pagamenti non si spingono oltre
il “ragionevole funzionamento”, la SEPA
potrebbe costituire l’occasione propizia per
valutare accuratamente le vostre applicazioni
attuali e riconsiderare il modo in cui effettuare
i pagamenti in futuro.
La riformulazione dei processi di pagamento
in base a soluzioni innovative riguardanti
l’intero ciclo, di cui gli schemi e gli standard
SEPA sono parte integrante, apporterà notevoli
incrementi di efficienza, ridurrà i costi e favorirà
il processo di standardizzazione, automazione e
centralizzazione. Con la SEPA le amministrazioni
pubbliche potranno fin da subito:
5.1
5.2
Ottenere il meglio
dall’innovazione
Gli schemi SEPA per i bonifici e gli addebiti
diretti elaborati dall’EPC introducono una serie
di caratteristiche innovative, che renderanno
più lineare il trattamento dei pagamenti.
5.3
Cogliere i vantaggi di
standard condivisi
La SEPA promuove la condivisione degli
standard relativi a una gamma di servizi offerti
dagli enti pubblici in tutta Europa. Contribuisce
inoltre a identificare soluzioni collettive in ambiti
di comune interesse, grazie alle quali è possibile
effettuare investimenti congiunti e ottenere un
aumento della produttività dalla trasformazione
dei processi. Tale evoluzione ridurrebbe
drasticamente il costo di attuazione di nuove
procedure, innalzando ulteriormente l’efficienza
in termini di costi nel settore pubblico.
Ritagliare i prodotti SEPA
sulle proprie esigenze
Gli schemi SEPA contemplano la possibilità
per le singole banche e comunità bancarie
di offrire servizi accessori intesi a soddisfare
esigenze specifiche della clientela.
16
5.4
Accrescere le potenzialità
degli appalti pubblici
Gli appalti pubblici, vale a dire l’acquisto
di beni, servizi e opere da parte dei governi
e delle amministrazioni pubbliche degli Stati
membri dell’UE, costituiscono una voce molto
importante dell’economia europea, il cui
volume complessivo secondo gli ultimi dati
disponibili è stimato in 1.500 miliardi di euro,
pari al 16% del PIL dell’UE2. L’apertura del
mercato delle commesse pubbliche stimola in
maniera significativa la concorrenza e riduce
la spesa pubblica.
L’EPC raccomanda di porre gli standard
SEPA come requisito in tutte le gare di
appalto finalizzate all’erogazione di servizi di
pagamento alle amministrazioni pubbliche
dell’area dell’euro.
5.6
La
razionalizzazione
ottenuta
con
l’introduzione degli standard di messaggistica
ISO 20022 (il formato utilizzato per i dati SEPA)
ridurrà a sua volta in misura significativa i costi
attualmente associati al mantenimento di
diversi formati di pagamento nazionali e dei
connessi standard tecnologici, inclusi quelli
per l’amministrazione di sistema.
Questo standard XML, largamente diffuso,
è adottato da numerose applicazioni, spesso
non soggette a licenza.
L’impiego del formato XML implica
inoltre una maggiore flessibilità per i futuri
adeguamenti dei sistemi informatici.
5.7
5.5
Dematerializzare
i processi operativi
L’adozione dei nuovi strumenti di pagamento
SEPA offrirà alle pubbliche amministrazioni
un’opportunità unica per rinnovare applicazioni
obsolete. Accade spesso che i sistemi
amministrativi, come quelli utilizzati per i
pagamenti, siano aggiornati di rado e soltanto
per lo stretto necessario. La SEPA sarà una
realtà che permetterà di sfruttare le tecnologie
più moderne e sofisticate, con i relativi vantaggi
in termini di costo.
L’adozione degli strumenti SEPA consente
di compiere un ulteriore passo in avanti nella
dematerializzazione dei processi operativi –
nella sostituzione cioè della documentazione
cartacea e/o delle procedure manuali con
servizi elettronici – che produrrà livelli più
elevati di controllo ed efficienza.
Ridurre i costi per
i sistemi informatici
Ottimizzare la gestione
amministrativa
L’armonizzazione in tutti i paesi europei
dei periodi di regolamento e delle procedure
per il trattamento delle operazioni eccezionali
ridurrà in maniera significativa l’attuale
complessità. La direttiva dell’UE sui servizi di
pagamento (Payment Services Directive, PSD)
migliora ulteriormente la certezza legale e la
prevedibilità dei pagamenti.
5.8
Snellire le procedure
di riconciliazione
La riconciliazione delle posizioni debitorie e
creditorie è un procedimento lungo e costoso.
I formati dei dati SEPA semplificano la
riconciliazione contabile mediante l’adozione
di nuovi standard.
Fra questi si annoverano, ad esempio,
un riferimento specifico all’ordinante e una
lunghezza standard delle informazioni relative
al trasferimento. Tutti i soggetti coinvolti nella
catena del trattamento dei pagamenti sono
tenuti a mantenere inalterate tali informazioni
da cliente (ordinante) a cliente (beneficiario).
2
Commissione europea, A report on the functioning of public
procurement markets in the EU: benefits from the application of
EU directives and challenges for the future, febbraio 2004.
In ottemperanza alle regolamentazioni
dell’EPC sugli schemi SEPA per i bonifici
e gli addebiti diretti, i formati dei dati sono
sottoposti a un aggiornamento annuale,
pubblicato con cadenza regolare, per tenere
conto delle esigenze della clientela.
17
5.9
Favorire la mobilità dei cittadini e il commercio
transfrontaliero
La copertura geografica apporta il vantaggio di poter effettuare e ricevere pagamenti
utilizzando la medesima infrastruttura e gli stessi canali praticati per le operazioni puramente
nazionali. Si tratta di una considerazione particolarmente importante dato l’ingente numero di
pensionati, studenti e lavoratori che risiedono al di fuori del paese di origine dell’UE nonché di
imprese che operano nel mercato interno.
5.10
Avere al proprio servizio i grandi istituti di pagamento
I grandi istituti di pagamento sono società che erogano servizi connessi ai pagamenti su scala
industriale a clienti quali, fra l’altro, grandi imprese, banche, amministrazioni pubbliche e stanze
di compensazione. La realizzazione di un mercato integrato dei pagamenti in euro favorirà la
tendenza ad affidare queste operazioni a soggetti esterni. La SEPA consente ai grandi istituti di
pagamento di accrescere in misura considerevole i volumi trattati, generando così economie di
scala e di gamma.
Questa possibilità amplia l’offerta di servizi interessanti per le imprese che intendono avvalersi
di un trattamento centralizzato dei pagamenti.
18
SETTORE PUBBLICO:
È IL MOMENTO DI AGIRE
6.
La SEPA è l’iniziativa più ampia mai intrapresa in materia di pagamenti in Europa e forse nel
mondo intero. Un programma di questa entità e portata non può essere realizzato esclusivamente
con lo sforzo congiunto di Commissione europea, BCE ed EPC. I clienti, e in particolare le
pubbliche amministrazioni, hanno un ruolo importante da svolgere perché il progetto abbia un
successo pari all’introduzione dell’euro.
Comunicate in termini positivi: utilizzate questo documento o alcuni brani per comunicare
in maniera positiva gli obiettivi della SEPA sia internamente sia esternamente a tutti i soggetti
che ritenete possano essere interessati.
Effettuate una valutazione d’impatto e reagite di conseguenza: conducete una
valutazione di impatto per stabilire i riflessi della SEPA sugli aspetti finanziari, amministrativi,
tecnici e operativi del trattamento dei pagamenti in seno alla vostra organizzazione.
Valutate e cogliete l’opportunità: la SEPA non è solo un progetto infrastrutturale
caldamente raccomandato. Approfittate del cambiamento per riconsiderare e rilanciare
servizi, procedimenti e piattaforme al fine di migliorare l’efficienza.
Nominate un responsabile per il progetto SEPA: affidate l’incarico di coordinare tutti gli
aspetti riguardanti l’attuazione della SEPA a un alto dirigente, che possa anche fungere da
referente per tutte le comunicazioni interne ed esterne sulla SEPA.
Elaborate e attuate un piano SEPA: fate predisporre alla vostra unità SEPA un piano
di attuazione che possa essere aggiornato ogniqualvolta l’EPC divulghi nuovi dettagli sugli
schemi e sui quadri di riferimento in tale ambito.
19
Sostenete il vostro comitato nazionale SEPA: lavorate di concerto con l’organizzazione
nazionale di attuazione della SEPA e contribuite al relativo piano di attuazione.
Fissate un termine ultimo: in sei Stati membri dell’UE (Austria, Belgio, Cipro, Francia,
Paesi Bassi e Slovacchia) le amministrazioni hanno definito una data limite a livello nazionale
dopo la quale gli attuali schemi per i bonifici diventeranno obsoleti, vale a dire che vigeranno
solo i bonifici SEPA. I riscontri dei servizi della Commissione sul grado di preparazione alla
SEPA nel settore pubblico indicano altresì che in alcuni Stati membri (Finlandia, Germania,
Italia e Spagna), in cui non esiste una data limite comune a livello nazionale, le singole
amministrazioni pubbliche si sono talvolta fissate un proprio obiettivo3.
Mantenetevi aggiornati: per le informazioni più recenti sull’iniziativa SEPA e sui lavori
dell’EPC siete invitati a visitare il sito Internet dell’EPC e ad abbonarvi, gratuitamente, alla
newsletter 4.
È arrivato il momento di agire.
3
4
I risultati delle ultime rilevazioni dei servizi della Commissione qui menzionati sul livello di preparazione alla
SEPA del settore pubblico sono stati pubblicati nel luglio 2009 e si possono consultare seguendo il link:
http://ec.europa.eu/internal_market/payments/docs/sepa/publ_adm_migration-2009_07_en.pdf.
www.europeanpaymentscouncil.eu/newsletter.cfm
20
LO SCHEMA SEPA PER I BONIFICI
7.
In generale, nelle operazioni di bonifico
l’ordinante (debitore) compila un’istruzione di
bonifico e la inoltra alla propria banca con uno
strumento convenuto [2].
Alla ricezione la banca dell’ordinante la
controlla, respingendola in caso di errata
compilazione; quindi l’importo è addebitato
sul conto dell’ordinante e il bonifico è inviato
alla banca del beneficiario, sul cui conto è
accreditato [3].
MODELLO DI BONIFICO SEPA
ORDINANTE
BENEFICIARIO
Esecuzione
del pagamento
Istruzione di bonifico
Accredito sul
conto del beneficiario
BANCA
DELL’ORDINANTE
Addebito sul conto
dell’ordinante e
invio del messaggio
di bonifico
BANCA DEL
BENEFICIARIO
Inoltro del
messaggio
di bonifico
MECCANISMI DI COMPENSAZIONE
E REGOLAMENTO (CSM) 5
5
I CSM consentono lo scambio di fondi e messaggi tra due banche coinvolte nell’esecuzione di un’operazione di pagamento.
5
21
7.1
Lo schema in sintesi
Lo schema SEPA per i bonifici consente ai fornitori di servizi di pagamento di offrire un
servizio fondamentale per i bonifici in tutta la SEPA, che si tratti di pagamenti singoli o di
massa. Gli standard dello schema facilitano l’istruzione, il trattamento e la riconciliazione dei
pagamenti grazie al trattamento interamente automatizzato (straight-through processing, STP).
L’applicazione di questo strumento è circoscritta ai pagamenti in euro all’interno dei paesi SEPA.
Gli enti creditizi coinvolti nel bonifico devono partecipare allo schema, vale a dire che entrambi
devono aver aderito formalmente allo schema SEPA per i bonifici. L’importo del pagamento
effettuato nel quadro dello schema non è soggetto ad alcun limite.6
La regolamentazione relativa allo schema SEPA per i bonifici e i relativi
orientamenti attuativi approvati dall’EPC sono le fonti esclusive di
informazione su norme e obblighi che lo disciplinano. La versione più
recente dei documenti, rispettivamente SEPA Credit Transfer Scheme
Rulebook e Implementation Guidelines, è reperibile nel sito Internet
dell’EPC 6.
6
www.europeanpaymentscouncil.eu
22
7.2
Vantaggi dello schema SEPA per i bonifici
Lo schema presenta vantaggi per gli ordinanti
e i beneficiari in termini di funzionalità,
efficienza dei costi, facilità di impiego e
trattamento interamente automatizzato.
I pagamenti sono effettuati per l’intero
ammontare
originariamente
disposto,
senza deduzioni; a un cliente coinvolto in
un pagamento tramite bonifico possono
essere solo addebitate commissioni dalla
propria banca.
Al beneficiario è trasmesso un messaggio
di accompagnamento di 140 caratteri senza
alterazioni od omissioni.
Il testo del messaggio può essere libero
o strutturato, a seconda degli accordi fra
partner commerciali.
I conti di tutti i partner commerciali
all’interno della SEPA sono raggiungibili con
la medesima sicurezza, rapidità e facilità
che caratterizzano attualmente il contesto
nazionale.
Le procedure di rifiuto o restituzione possono
essere automatizzate, poiché l’elaborazione
delle istruzioni è uniforme e prevedibile.
Sono possibili pagamenti singoli e di massa
(ad esempio un unico addebito sul conto
dell’ordinante con più accrediti ai diversi
beneficiari).
Elementi informativi distinti riguardanti
un soggetto di riferimento (reference
party) dell’ordinante e/o del beneficiario
consentono l’istruzione e la ricezione di
pagamenti per conto terzi, conformemente
alla regolamentazione nazionale.
L’individuazione delle causali di pagamento
grazie alla presenza di campi specifici
(category purpose e purpose) per indicare le
tipologie di pagamento, come ad esempio il
versamento di stipendi o imposte, consente
alla banca mittente e a quella destinataria di
applicare norme specifiche di trattamento.
Sarà attivata una procedura per il rientro dei
fondi trasferiti per errore.
Si conosce con certezza la data di valuta
alla quale l’importo sarà registrato sul conto
di un partner commerciale o sul proprio.
La conservazione di dati sicuri secondo
modalità uniformi è resa possibile grazie
all’impiego di un unico standard per
individuare e convalidare un conto tenuto
presso una banca in Europa tramite il codice
IBAN.
23
INCIDENZA RELATIVA DEGLI
STRUMENTI DI PAGAMENTO
Austria
Belgio
Bulgaria
Cipro
Danimarca
Estonia
Finlandia
Francia
Germania
Grecia
Irlanda
Italia
Lettonia
Lituania
Lussemburgo
Malta
Paesi Bassi
Polonia
Portogallo
Regno Unito
Repubblica
Ceca
Romania
Slovacchia
Slovenia
Spagna
Svezia
Ungheria
Bonifici
Carte
Addebiti diretti
Assegni
Fonte: Banca centrale europea.
24
LO SCHEMA SEPA DI BASE
PER GLI ADDEBITI DIRETTI
8.
8.1
Lo schema in sintesi
Lo schema SEPA di base per gli addebiti diretti, al pari di ogni altro schema di addebito
diretto, si fonda sul principio che il destinatario chiede a un debitore, con il suo previo consenso,
il trasferimento di una somma che gli sarà accreditata.
Il debitore (mittente) sottoscrive un mandato che autorizza il creditore (destinatario) a
riscuotere un pagamento e abilita la propria banca a corrispondere il relativo importo (il debitore
ha la facoltà di impartire istruzioni alla propria banca affinché non effettui alcun addebito
diretto sul suo conto). Il mandato, che può essere conferito mediante supporto cartaceo o
elettronicamente, decade 36 mesi dopo l’ultimo addebito diretto istruito, dietro annullamento
da parte del creditore. Il mandato sottoscritto deve essere conservato dal creditore per tutta la
durata del mandato e in ottemperanza agli obblighi di legge nazionali.
Lo schema SEPA di base per gli addebiti diretti si applica alle operazioni in euro. Il debitore
e il creditore devono entrambi detenere un conto presso un ente creditizio situato all’interno
della SEPA. Gli istituti che eseguono le operazioni di addebito diretto devono partecipare allo
schema, devono cioè aver aderito formalmente allo schema SEPA per gli addebiti diretti. Questo
può essere utilizzato per riscuotere mediante addebito diretto pagamenti singoli o ricorrenti; gli
importi non sono soggetti a limiti.
Lo schema SEPA di base per gli addebiti diretti istituisce, per la prima
volta, uno strumento di pagamento atto a riscuotere importi in ambito sia
nazionale che transfrontaliero in tutti i paesi della SEPA.
25
MODELLO DI ADDEBITO DIRETTO SEPA
Notifica preliminare
DEBITORE
CREDITORE
Mandato
Accredito sul conto
del creditore
Addebito sul
conto del
debitore
Raccolta dei dati,
compresi quelli
relativi al mandato
BANCA
DEL DEBITORE
BANCA DEL
CREDITORE
Messaggio
interbancario
Messaggio
interbancario
Messaggio
interbancario
Messaggio
interbancario
MECCANISMI DI
COMPENSAZIONE E REGOLAMENTO (CSM)
26
8.2
Il mandato elettronico
Gli schemi SEPA di addebito diretto sono stati studiati per consentire lo sviluppo di
caratteristiche aggiuntive in risposta alle esigenze della clientela. È prevista la possibilità di
disporre mandati facendo ricorso ai canali elettronici, tramite i cosiddetti mandati elettronici
(e-mandate).
Questa alternativa apporta ulteriori vantaggi ai debitori che, senza dover stampare, firmare
e spedire al creditore un modulo cartaceo, possono avvalersi di una procedura interamente
elettronica. La soluzione dell’e-mandate si basa su servizi di Internet banking sicuri e di largo
impiego offerti dalla banca del debitore.
Il debitore può utilizzare anche in questa circostanza le proprie credenziali di accesso ai
servizi di Internet banking, senza dover ricorrere a strumenti aggiuntivi di identificazione. Le
caratteristiche del mandato elettronico si fondano su standard internazionali ISO gestiti da
SWIFT, che garantiscono quindi la massima trasparenza.
La soluzione del mandato elettronico è un servizio facoltativo che i fornitori di servizi di
pagamento offrono alla loro clientela; non si tratta quindi di una componente obbligatoria degli
schemi di addebito diretto SEPA.7
La regolamentazione relativa allo schema SEPA di base per gli addebiti
diretti e i relativi orientamenti attuativi approvati dall’EPC sono le fonti
esclusive di informazione su norme e obblighi che lo disciplinano. La
versione più recente dei documenti, rispettivamente SEPA Core Direct
Debit Scheme Rulebook e Implementation Guidelines, è reperibile nel sito
Internet dell’EPC 7.
7
www.europeanpaymentscouncil.eu
27
8.3
Vantaggi dello schema SEPA di base per gli addebiti diretti
Vantaggi per i creditori
È una modalità di riscossione semplice ed
efficiente in termini di costi.
Consente di fissare la data esatta di
riscossione.
Assicura il completamento del pagamento
in un ciclo temporale prestabilito.
Offre l’opportunità di ottimizzare i flussi
finanziari e la gestione della tesoreria.
Permette la riconciliazione automatica dei
pagamenti ricevuti.
Consente di automatizzare le operazioni
eccezionali, quali restituzioni, rifiuti, rimborsi
e storni.
Offre la possibilità di riscuotere importi dai
debitori utilizzando un unico strumento di
pagamento in 32 paesi.
8.4
Vantaggi per i debitori
È un modo semplice di pagare le fatture in
tutta la SEPA senza incorrere in ritardi con
le relative conseguenze.
È comodo da usare, perché è accettato
come servizio di pagamento unico e
affidabile da tutti i creditori nella SEPA.
Consente la riconciliazione automatica
degli addebiti sugli estratti conto.
Offre la possibilità di conferire un mandato
su supporto cartaceo oppure interamente
elettronico, laddove previsto dall’ente
creditizio.
Senza addurre motivazioni, si può avviare
un procedimento di rimborso, rapido e
semplice, entro 8 settimane dalla data di
addebito per le operazioni autorizzate ed
entro 13 mesi per quelle non autorizzate.
La data di avvio
L’introduzione dello schema SEPA di base per gli addebiti diretti necessita di un quadro
normativo uniforme a livello di UE per i pagamenti. L’avvio dello schema è subordinato quindi
al recepimento, negli ordinamenti nazionali degli Stati membri, della direttiva dell’UE sui servizi
di pagamento. La direttiva contempla, ad esempio, norme comuni sull’autorizzazione dei
pagamenti, sulla relativa restituzione e sui diritti dei clienti di contestare un addebito diretto.
Lo schema SEPA di base per gli addebiti diretti entra in vigore il 2 novembre 2009, in
coincidenza con il termine ultimo per la trasposizione della direttiva nelle normative nazionali di
tutti gli Stati membri dell’UE.
A partire dal novembre 2009 le banche inizieranno a offrire servizi di addebito diretto SEPA.
Entro il novembre 2010, seguendo un processo graduale, tutte le banche dell’area dell’euro che
attualmente erogano servizi di addebito diretto saranno raggiungibili da addebiti diretti SEPA
di base. Il recente regolamento dell’UE sui pagamenti transfrontalieri in euro stabilisce i termini
entro i quali le banche dovranno essere raggiungibili dagli addebiti diretti europei.
28
LO SCHEMA SEPA PER
GLI ADDEBITI DIRETTI B2B
9.
9.1
Differenze dallo schema SEPA di base per gli
addebiti diretti
Lo schema SEPA per gli addebiti diretti tra imprese (business-to-business, B2B) serve da
punto di partenza per lo sviluppo di prodotti destinati alle imprese che, nello svolgimento della
loro attività, desiderano effettuare pagamenti mediante addebito diretto.
Queste le più importanti differenze tra lo schema di base e il B2B:
nello schema per gli addebiti B2B, il debitore non può ottenere il rimborso di un’operazione
autorizzata e il creditore ha perciò la certezza del pagamento;
lo schema per gli addebiti B2B obbliga la banca del debitore ad assicurare l’autorizzazione della
riscossione verificandola a fronte delle informazioni contenute nel mandato; i debitori e le loro
banche devono acconsentire affinché il controllo sia effettuato per ciascun addebito diretto;
una banca non può offrire lo schema a un cliente debitore che ricade nella categoria di
“consumatore” ai sensi della normativa del paese in cui tale banca offre il servizio di pagamento;
in sostanza, lo schema di addebito diretto B2B è accessibile quindi solo alla comunità delle
imprese, non a privati. Alla stessa stregua, un creditore non può proporre la riscossione delle
fatture attraverso lo schema di addebito diretto B2B a un cliente che è un consumatore;
in risposta alle esigenze specifiche delle imprese, lo schema di addebito diretto B2B offre un
termine di presentazione degli addebiti diretti significativamente più breve e riduce il periodo
di restituzione.8
La regolamentazione sullo schema SEPA per gli addebiti diretti B2B e i
relativi orientamenti attuativi approvati dall’EPC sono le fonti esclusive
di informazione su norme e obblighi che lo disciplinano. La versione più
recente dei documenti, rispettivamente SEPA Business to Business Direct
Debit Scheme Rulebook e Implementation Guidelines, è reperibile nel sito
Internet dell’EPC 8.
8
www.europeanpaymentscouncil.eu
29
9.2
Vantaggi dello schema B2B
Vantaggi per i creditori
È una modalità di riscossione semplice ed
efficiente in termini di costi.
Consente di definire la data esatta di
riscossione.
Assicura il completamento del pagamento
in un ciclo temporale breve e prestabilito.
Offre l’opportunità di ottimizzare i flussi
finanziari e la gestione della tesoreria.
Permette la riconciliazione immediata dei
pagamenti ricevuti.
Consente di automatizzare le operazioni
eccezionali, quali restituzioni, rifiuti e
storni.
La rapida procedura di riscossione
soddisfa l’esigenza del creditore di uno
strumento di pagamento con un periodo
limitato di rischio di credito, associato a
un regolamento tempestivo degli importi
ricevuti.
Grazie all’impiego del mandato elettronico
si riducono i costi amministrativi e aumenta
la sicurezza.
Vantaggi per i debitori
È un modo semplice e veloce di pagare le
fatture, riducendo l’incidenza di pagamenti
tardivi e delle relative conseguenze.
Consente al debitore di intrattenere rapporti
commerciali con un creditore che richiede
l’impiego dello schema B2B come modalità
di pagamento efficiente.
Il debitore può facilmente accedere a
opportunità che si presentino per le imprese
nell’intera SEPA, perché lo schema B2B
è accettato come servizio di pagamento
unico e affidabile da tutti i creditori nella
SEPA.
Il debitore ha la certezza che la propria
banca verificherà le operazioni eseguite
nell’ambito dello schema B2B prima di
effettuare un addebito sul suo conto.
9.3
La data di avvio
Lo schema SEPA per gli addebiti diretti B2B
diventa operativo dal 2 novembre 2009.
È possibile riscuotere pagamenti da debitori
con un unico strumento di pagamento
affidabile, indipendentemente da dove
risiedano in Europa.
30
COME PREPARARSI ALLA SEPA
10.
Perché il vostro ente pubblico possa usufruire dei vantaggi offerti dagli strumenti di pagamento
uniformi della SEPA, occorre innanzitutto aggiornare le applicazioni di pagamento esistenti.
Se la vostra organizzazione intende avviare un progetto di attuazione della SEPA, deve tenere
presente che alcune caratteristiche degli schemi e degli standard SEPA si ripercuoteranno
anche sui processi interni.
Fra gli altri, vanno considerati i seguenti aspetti.
10.1
IBAN e BIC
L’IBAN e il BIC saranno gli unici codici di identificazione del conto e della banca ammissibili
ai fini delle operazioni SEPA. Sebbene finora nella maggioranza dei paesi siano stati usati
esclusivamente per pagamenti transfrontalieri, con la SEPA si applicano anche ai pagamenti
nazionali. Il debitore/ordinante deve fornire alla propria banca un codice IBAN che identifichi il
conto del beneficiario nonché il relativo BIC, se non concordato diversamente.
AZIONI NECESSARIE
Rivedere le procedure contabili e di fatturazione.
Individuare e adeguare tutti i sistemi che operano sulla base di numeri di conto e codici
bancari.
Trasmettere informazioni facilmente accessibili su IBAN e BIC ai partner commerciali e alla
clientela.
Convertire le basi di dati esistenti contenenti informazioni sui conti dei clienti nei codici
IBAN e BIC. L’EPC raccomanda che le comunità bancarie nazionali forniscano servizi di
conversione centralizzati alla clientela aziendale. Le informazioni per reperire tali servizi nel
paese di appartenenza sono messe a disposizione dalle organizzazioni nazionali di sostegno
all’adesione (National Adherence Support Organisations, NASO), il cui elenco è consultabile
nel sito Internet dell’EPC 9 (seguendo il link SEPA Credit Transfer oppure SEPA Direct Debit /
Adhere here).
9
www.europeanpaymentscouncil.eu
31
10.2
Il mandato SEPA
La regolamentazione sugli schemi SEPA per
gli addebiti diretti definisce i requisiti riguardanti
l’autorizzazione di un creditore a riscuotere
addebiti diretti; specifica altresì le condizioni
che la banca del debitore deve soddisfare per
addebitare un importo sul conto del cliente.
In molti paesi della SEPA, le autorizzazioni (o
mandati) attualmente in vigore, che i debitori
hanno rilasciato in passato, non sono conformi
al mandato SEPA.
IMPATTO
Migrazione dei mandati: per facilitare
l’adozione dello schema SEPA per gli addebiti
diretti da parte delle imprese, è indispensabile
che i mandati attualmente in vigore possano
essere utilizzati nello schema almeno per
un periodo di transizione, anche qualora
occasionalmente non soddisfino tutti i requisiti
del mandato SEPA.
È improbabile che i mandati conferiti negli
attuali schemi nazionali di addebito diretto
siano conformi a tutte le prescrizioni definite
nella regolamentazione che disciplina lo
schema SEPA di base per gli addebiti diretti,
né potrebbe essere altrimenti dal momento
che sono stati disposti prima della sua
pubblicazione.
Poiché i mandati esistenti nei vari paesi della
SEPA presentano considerevoli differenze,
in ciascun paese occorre trovare per la loro
migrazione una modalità semplice e dai
solidi fondamenti giuridici. Le amministrazioni
pubbliche che introducono lo schema di
addebito diretto SEPA possono rivolgersi al
proprio fornitore di servizi di pagamento per
avere indicazioni sulla migrazione dei mandati
esistenti.
L’EPC si è proposto di far fronte alle
difficoltà che potrebbero incontrare i creditori
intenzionati a passare allo schema SEPA di
base per gli addebiti diretti utilizzando i mandati
esistenti, nell’eventualità che questi non
soddisfino tutti i requisiti di forma e contenuto
riguardanti i mandati di addebito diretto SEPA.
L’EPC ha quindi introdotto nel documento
SEPA Core Direct Debit Rulebook una sezione
specifica (il punto 5.17) che fornisce un grande
aiuto pratico ai creditori, prevedendo alcune
deroghe ai requisiti per i mandati preesistenti
impiegati nel quadro dello schema di addebito
diretto SEPA.
Le norme definite al suddetto punto 5.17
si applicano solo ai mandati esistenti, ossia
ai mandati che sono stati conferiti nell’ambito
di uno schema nazionale di addebito diretto
prima che il creditore adottasse lo schema
SEPA; non si applicano invece ai nuovi mandati
SEPA conferiti in un momento successivo
alla transizione. Per i mandati disposti dopo
tale data il creditore e la sua banca devono
rispettare tutti gli obblighi previsti dalla
regolamentazione.
Traduzione del mandato: i testi del
mandato SEPA, tradotti in tutte le lingue
comunitarie, sono disponibili sul sito Internet
www.europeanpaymentscouncil.eu.
Semplificazione del mandato: a prima
vista, il mandato SEPA può apparire lungo
e complesso. Nell’impiego effettivo, invece,
non sarà così. Per maggiore chiarezza, sul
sito Internet dell’EPC 10 (attraverso il link SEPA
Direct Debit / Mandate) è consultabile un
documento orientativo che fornisce indicazioni
pratiche su come utilizzare alcune informazioni
in circostanze diverse.
Per agevolare l’adozione da parte degli enti pubblici
dello schema SEPA per gli addebiti diretti, occorre
che i mandati attualmente in vigore possano essere
utilizzati nello schema SEPA almeno per un periodo di
transizione.
10
www.europeanpaymentscouncil.eu
32
10.3
Gli standard di
messaggistica ISO 20022
10.4
Informazioni sul
trasferimento
Per gestire miliardi di pagamenti in maniera
efficiente in termini di costi è indispensabile
che tutte le parti coinvolte in un’operazione
di pagamento utilizzino un formato di dati
comune. Attualmente, per trattare i pagamenti
nei diversi sistemi di compensazione nazionali
dell’Unione europea si impiegano decine di
formati.
Lo schema SEPA per i bonifici consente la
trasmissione di informazioni sul trasferimento
dall’ordinante al beneficiario su base
strutturata o non strutturata, a seconda della
natura del pagamento. Le banche sono tenute
a trasmettere il testo, la cui lunghezza è
attualmente fissata a 140 caratteri, nella sua
integrità.
La realizzazione della SEPA implica quindi
che si concordi una serie di dati condivisa, da
scambiare secondo una sintassi comune.
AZIONE NECESSARIA
Verificare la lunghezza dei campi riservati alle
informazioni sul trasferimento attualmente
prevista dall’applicazione di pagamento
della vostra organizzazione e assicurarsi
che le informazioni sul trasferimento fornite
non contengano più di 140 caratteri.11
I formati di dati SEPA si basano sugli
standard internazionali di messaggistica
ISO 20022. Tale formato è obbligatorio per
lo scambio di pagamenti SEPA tra banche.
Queste, però, possono decidere di continuare
ad accettare altri formati dalla clientela per
l’istruzione di pagamenti SEPA.
La pubblicazione dell’EPC SEPA for IT Providers,
disponibile nel suo sito Internet 11, indica soluzioni
specifiche richieste dai clienti bancari come gli enti
pubblici per adeguare i sistemi interni agli schemi e
agli standard SEPA.
AZIONI NECESSARIE
Nel decidere se adottare il formato di dati
SEPA per il trattamento dei pagamenti,
verificare che i fornitori di sistemi esterni,
come i programmi di gestione delle risorse
o di contabilità, offrano soluzioni SEPA.
Sviluppare specifiche per i sistemi interni.
Assicurarsi che i sistemi bancari elettronici
e/o gli altri canali di accesso utilizzati per
i servizi di pagamento siano conformi alla
SEPA.
Effettuare collaudi con i servizi di pagamento
prima dell’avvio formale, al fine di assicurare
una transizione ordinata.
11
www.europeanpaymentscouncil.eu
33
Conti bancari
Carte di credito
Piani pensionistici privati
Polizze assicurative automobilistiche
SCAMBIO
TRANSFRONTALIERO DI
SERVIZI FINANZIARI
Hanno già fruito di servizi finanziari di un altro Stato dell’UE
Potrebbero decidere di utilizzare servizi finanziari di un altro Stato dell’UE
%
0
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
Fonte: Commissione europea.
34
MASSIMA PRIORITÀ AI CLIENTI:
GLI STANDARD SEPA PER
IL SETTORE PUBBLICO
11.
L’EPC assicura l’ulteriore evoluzione degli schemi SEPA rispettando una rigorosa procedura
di gestione della transizione e sulla base di un probabile calendario di pubblicazione, di stretto
concerto con l’utenza.
Sono già stati accolti i seguenti suggerimenti della clientela.
11.1
Il formato dati SEPA: caratteristiche aggiuntive
Per soddisfare le esigenze espresse dall’utenza, sono stati integrati i seguenti elementi
aggiuntivi, disponibili dal febbraio 2009:
elementi informativi distinti riguardanti un soggetto di riferimento (reference party)
dell’ordinante e del beneficiario che consentono l’istruzione e il ricevimento di pagamenti per
conto terzi, conformemente alla regolamentazione nazionale;
introduzione della causale del pagamento (category purpose e purpose) per consentire
l’individuazione di tipologie di pagamento, quali ad esempio il versamento di stipendi o
imposte, che consentono alla banca mittente o a quella ricevente di applicare particolari
regole di trattamento.
35
11.2
Adozione dello standard ISO di riferimento per il creditore
L’EPC riconosce che un riferimento strutturato nelle informazioni sul trasferimento per
il creditore offre la potenziale applicazione della riconciliazione automatica fra fatture e
pagamenti a livello di SEPA. Il relativo standard ISO contribuirà al miglioramento della
riconciliazione automatica da parte del beneficiario.
L’EPC ha pubblicato nel proprio sito Internet12 un documento orientativo (EPC 142-08)
sull’impiego di questo standard ISO nel contesto degli schemi SEPA.
11.3
Informazioni sui trasferimenti di fondi: strutturare i dati
non strutturati
L’EPC sostiene una proposta elaborata dall’associazione europea dei tesorieri d’impresa
(European Association of Corporate Treasurers, EACT) che consente alle società di condividere
una struttura per le informazioni sui trasferimenti. Le modalità suggerite dall’EACT per strutturare
i campi “non strutturati” prevedono fra l’altro:
fino a sette numeri di fattura/nota di credito o una loro combinazione
in alternativa, un codice che identifica un avviso di trasferimento trasmesso separatamente
nonché l’indirizzo di posta elettronica del destinatario dell’avviso di trasferimento
e/o la causale del pagamento
e/o il codice cliente.
Le banche trasferiranno senza alterazioni le informazioni così strutturate lungo l’intera catena
di trattamento.
12
www.europeanpaymentscouncil.eu/knowledge_bank.cfm
36
11.4
Periodo di validità del mandato SEPA
Attualmente le regolamentazioni sugli schemi SEPA per gli addebiti diretti definiscono un
periodo di validità esteso a 36 mesi per i mandati inutilizzati.
11.5
Messaggi cliente-banca
Le principali parti interessate (singole banche, EPC, SWIFT e vari operatori rappresentati
nel Customer Stakeholders Forum dell’EPC) hanno posto rimedio al fatto che gli orientamenti
attuativi delle varie comunità bancarie per l’istruzione dei pagamenti abbiano interpretato in
maniera diversa gli schemi SEPA.
Ci si è adoperati per affinare ulteriormente gli orientamenti attuativi riguardanti la messaggistica
dal cliente alla banca su bonifici e addebiti diretti in conformità agli standard ISO 20022, basandosi
su numerosi indirizzi esistenti delle varie comunità bancarie. Le specifiche armonizzate per la
comunicazione cliente-banca sono ora disponibili per l’attuazione facoltativa, ma caldamente
raccomandata, degli schemi SEPA per i bonifici e gli addebiti diretti.
Tali orientamenti rivestono particolare importanza per le imprese e le pubbliche amministrazioni
ai fini della comunicazione con le rispettive banche.
L’evoluzione degli schemi SEPA viene decisa di stretto concerto con
gli imprenditori e i rappresentanti di tutti gli altri gruppi di utenti che
collaborano in seno al Customer Stakeholders Forum dell’EPC.
37
IL PROGETTO SEPA
PRIMA DELLA SEPA
CON LA SEPA
Area dell’euro
UE 27
SEE + Svizzera
+ Principato
di Monaco
PRIMA DELLA SEPA
CON LA SEPA
Soluzioni nazionali o locali
Soluzioni comuni con servizi facoltativi aggiuntivi
Molteplicità di strumenti e standard di pagamento, di esperienze dei clienti,
di normative sulla tutela dei consumatori
Strumenti base e standard di pagamento comuni, esperienze coerenti
dei clienti, applicazione di una normativa armonizzata sulla tutela dei
consumatori
Difficoltà e rischio nelle operazioni transfrontaliere
Ridotta complessità e maggiore efficienza: tutti i pagamenti SEPA sono
equiparati ai pagamenti nazionali
38
LA SEPA: SVILUPPI FUTURI
12.
In una prospettiva futura, l’EPC sta studiando caratteristiche aggiuntive per accrescere
ulteriormente le possibilità associate all’attuazione degli strumenti di pagamento SEPA. In
risposta anche alle richieste degli imprenditori, attualmente i lavori si incentrano sui seguenti
aspetti.
12.1
I canali elettronici e mobili
Presso l’EPC sono attualmente in fase di sviluppo canali elettronici e mobili per l’istruzione di
pagamenti SEPA che tengano conto degli standard e dei requisiti di sicurezza necessari. I clienti
potranno così effettuare pagamenti SEPA tramite Internet o cellulare.
12.2
Messaggi banca-cliente
Da ultimo, la banca deve informare il cliente dell’“esito” di un’operazione di pagamento. La
comunicazione avviene attraverso messaggi elettronici o cartacei (contabili, notifiche ed estratti
conto) che informano il cliente delle operazioni di pagamento effettuate sul suo conto.
Poiché ora si dispone degli standard ISO necessari a elaborare messaggi di notifica uniformi
per le operazioni SEPA, l’EPC intende predisporre orientamenti sulle modalità di integrazione dei
messaggi di notifica ISO 20022 nei requisiti delle regolamentazioni su bonifici e addebiti diretti.
L’EPC pubblicherà sul proprio sito, non appena sarà approvato, un documento orientativo sulla
notifica alla clientela dei bonifici e degli addebiti diretti SEPA, dal titolo Guidance on Customer
Reporting of SEPA Credit Transfers and SEPA Direct Debits.
39
12.3
La fatturazione elettronica
La fatturazione elettronica (e-invoicing) è una soluzione che consente lo scambio in sicurezza
di fatture elettroniche (con i relativi dati) tra fornitori e acquirenti, previo aggiornamento dei
rispettivi sistemi di vendita e approvvigionamento. Lo scopo della fatturazione elettronica è di
semplificare la gestione amministrativa dei processi di fatturazione e pagamento eliminando
l’elaborazione di documenti cartacei sia per gli acquirenti che per i fornitori. Le fatture possono
essere così archiviate in formato elettronico, rendendo più semplice ed economico il loro
eventuale reperimento. La fatturazione elettronica è un concetto relativamente nuovo e sono
pochi gli enti locali e le organizzazioni del settore privato che attualmente la praticano.
Lo sviluppo di uno standard europeo per la fatturazione elettronica esula dall’ambito di
competenza dell’EPC, che però segue con grande attenzione i progressi compiuti da un gruppo
di esperti istituito dalla Commissione europea per studiare come procedere alla definizione di
un quadro di riferimento europeo per la fatturazione elettronica (European Electronic Invoicing
Framework).
Alcuni ritengono che l’introduzione di uno standard di fatturazione elettronica possa favorire
l’attuazione degli schemi SEPA da parte dell’utenza, in particolare per quanto concerne le
piccole e medie imprese.
40
COME ASSICURARE
IL SUCCESSO DELLA SEPA
13.
Il progetto SEPA non si realizzerà soltanto tramite l’introduzione di schemi e standard
SEPA di elevata qualità, proprio come l’unione monetaria europea non è diventata una realtà
semplicemente grazie all’introduzione delle banconote e monete in euro.
La vasta maggioranza di utenti non ha mai espresso la necessità di strumenti di pagamento
SEPA in sostituzione di quelli nazionali. La SEPA non è un processo indotto dal mercato. È invece
un’iniziativa di integrazione promossa dagli organi decisionali dell’UE, studiata per apportare
vantaggi macroeconomici e promuovere l’innovazione tecnologica.
I benefici a livello macroeconomico, tuttavia, potrebbero non essere un fattore determinante
per le singole imprese e le pubbliche amministrazioni, dal momento che si tratta di decisioni
di investimento. Pur considerando i notevoli vantaggi degli strumenti di pagamento SEPA,
va riconosciuto che in genere ci si ritiene soddisfatti del funzionamento delle applicazioni di
pagamento esistenti. In altri termini, i clienti potrebbero porsi priorità diverse dall’aggiornamento
dei processi di pagamento.
La SEPA è un’iniziativa di integrazione promossa dagli organi decisionali
dell’UE, non un processo indotto dalla domanda. È quindi fondamentale
che i promotori politici di questo progetto creino gli incentivi necessari a
rendere la transizione più agevole per la clientela.
41
Commissione europea
Assicurare il costante impegno dei governi degli Stati membri dell’UE a realizzare la SEPA.
Creare l’adeguato contesto regolamentare e giuridico finalizzato all’attuazione degli strumenti
SEPA.
Offrire un sostegno analogo a quello prestato in occasione dell’introduzione dell’euro.
Governi degli Stati membri dell’UE
Svolgere un ruolo guida nei comitati SEPA nazionali congiuntamente a tutti le altri parti
interessate, comprese le banche centrali nazionali, come è avvenuto per l’introduzione
dell’euro.
Incoraggiare e sostenere le amministrazioni pubbliche a livello nazionale, regionale e locale
nell’attuazione della SEPA. L’adesione delle amministrazioni pubbliche è di importanza
fondamentale poiché il settore pubblico genera oltre il 20% del traffico di pagamenti
nell’UE.
Stabilire di comune accordo per il settore pubblico i termini ultimi di migrazione agli strumenti
di pagamento SEPA.
Assegnare ora nei bilanci annuali risorse adeguate per l’attuazione e la migrazione alla
SEPA.
Imporre l’utilizzo degli standard SEPA negli appalti pubblici per i servizi di pagamento,
consentendo alle banche di offrire servizi di pagamento SEPA a qualsiasi amministrazione
pubblica in tale area.
Elaborare e applicare incentivi finalizzati a facilitare la transizione della clientela bancaria
dagli strumenti di pagamento preesistenti agli strumenti SEPA, concedendo ad esempio
agevolazioni fiscali ai primi aderenti.
Favorire, se del caso, il protrarsi della validità giuridica dei mandati di addebito diretto
preesistenti nell’ambito dello schema SEPA di addebito diretto.
Banca centrale europea
Le differenze degli obblighi di segnalazione in materia di bilancia dei pagamenti, stabiliti dalle
varie banche centrali nazionali, creano barriere giuridiche al concetto di mercato interno dei
pagamenti in euro, che vanno immediatamente rimosse.
Per l’introduzione dell’euro sono state destinate ingenti risorse all’attività di comunicazione;
per l’attuazione della SEPA la Banca centrale europea, quale principale fautore di questo
processo, dovrebbe compiere uno sforzo di comunicazione analogo.
A questo punto il successo della SEPA dipende soprattutto dal costante
impegno e dal sostegno pratico dei promotori politici di questo progetto.
42
SOLO SEPA: UN TERMINE ULTIMO
PER GLI STRUMENTI DI PAGAMENTO
IN EURO PREESISTENTI
14.
La maggioranza delle parti interessate è concorde nel ritenere che a questo punto occorra
fissare uno o più termini ultimi se si vuole preservare lo slancio dell’iniziativa SEPA e assicurare
il rispetto della programmazione per tutte le parti interessate. L’EPC riconosce che ora come
ora comunicare il fatto che vi sarà un termine ultimo di migrazione in realtà è più importante che
fissarlo.
La Banca centrale europea osserva che le società e le pubbliche amministrazioni hanno ancora
un approccio cauto nei confronti dell’attuazione della SEPA. Per spezzare questo atteggiamento
di reciproca attesa, prosegue, è necessario fissare un termine ultimo di migrazione, a partire dal
quale esistano esclusivamente gli strumenti di pagamento europei13.
Il Parlamento europeo sostiene questa posizione e ha invitato recentemente la Commissione
a fissare “un termine ultimo chiaro, appropriato e vincolante, che non sia successivo al
31 dicembre 2012, per la migrazione agli strumenti SEPA”14.
La Commissione europea ritiene che la fissazione di un termine ultimo trasmetta un forte
segnale a tutte le parti interessate, cioè che la migrazione alla SEPA è un processo irreversibile,
e dando loro certezza le indurrebbe ad adottare una strategia SEPA nonché a pianificare i
necessari investimenti nei prossimi anni15.
14.1
Tempistica: uno o più termini ultimi?
L’EPC è del parere che vi debba essere un unico termine ultimo di migrazione sia per i bonifici
che per gli addebiti diretti SEPA a livello europeo. All’interno dei 16 paesi dell’area dell’euro una
comunità può, se lo ritiene opportuno, anticipare tale termine per uno o entrambi gli schemi.
Nello stabilire una data, occorre tener conto del normale ciclo degli investimenti di 3-5 anni.
Qualora un paese SEPA attualmente non aderente all’area dell’euro vi entrasse a far parte,
dovrebbe essere libero di stabilire il proprio termine ultimo di migrazione, che però non deve
ricadere oltre i 5 anni successivi all’adozione dell’euro.
13
14
15
“The Quest for the Holy Grail? – European Financial Integration: Achievements and Hurdles”, discorso pronunciato da Gertrude
Tumpel-Gugerell, Membro del Comitato esecutivo della BCE, al seminario Securing the Future Critical Financial ICT-Infrastructure
(CFI), organizzato da Parsifal a Francoforte il 16 marzo 2009.
Risoluzione del Parlamento europeo, del 12 marzo 2009, sull’attuazione dell’Area unica dei pagamenti in euro (SEPA).
Commissione europea, DG Mercato interno e servizi, seconda riunione del forum europeo dei comitati nazionali SEPA,
Discussion Paper on possible End-Date(s) for SEPA Migration, 23 marzo 2009.
43
14.2
Che cosa significa realmente “termine ultimo”?
L’EPC definisce il termine ultimo come la data dopo la quale, per i clienti all’interno della
SEPA, non sono più disponibili i servizi per inviare e ricevere pagamenti in euro in base agli
attuali schemi nazionali, equivalenti o corrispondenti ai bonifici o agli addebiti diretti SEPA. Ciò
riguarda anche i pagamenti in euro on us, in cui banca mittente e destinataria coincidono.
14.3
Portata della migrazione: è necessario mantenere
l’accessibilità a prodotti di nicchia preesistenti?
L’EPC reputa che eventualmente alcuni particolari strumenti preesistenti potrebbero rimanere
disponibili dopo il termine ultimo di migrazione, purché in una comunità il traffico complessivo
generato da questi strumenti marginali sia inferiore al 10% del volume totale. In una fase
successiva l’EPC individuerà ciascuno strumento di nicchia offerto a livello di comunità che
potrebbe essere escluso dalla migrazione a uno schema SEPA.
14.4
Come fissare il termine ultimo: autoregolamentazione
o regolamentazione?
L’EPC ritiene che ai fini dell’imposizione di un termine ultimo a livello europeo sia necessario
un regolamento dell’UE, che obblighi gli utenti dei servizi di pagamento a utilizzare i servizi di
pagamento SEPA anziché i servizi di pagamento in euro basati sugli attuali schemi nazionali,
senza far ricadere quindi la responsabilità della migrazione esclusivamente sul settore bancario.
In mancanza di tale regolamento, sarà fondamentale che l’EPC e le comunità bancarie nazionali
concordino una procedura comune per fissare il termine ultimo. Occorrerebbe altresì che l’atto
di fissazione del termine ultimo di migrazione fosse approvato in via preliminare dalle appropriate
autorità europee e nazionali garanti della concorrenza. La comunicazione del termine ultimo
sarà di primaria importanza; spetta alla Commissione europea e alla Banca centrale europea
svolgere un ruolo guida in tale ambito, se la data sarà fissata mediante regolamento.
14.5
La consultazione della Commissione europea sul
termine ultimo di migrazione alla SEPA
Nel giugno 2009 la Commissione europea ha avviato una consultazione sull’opportunità e
sulle eventuali modalità con cui fissare le scadenze per la migrazione dei prodotti di pagamento
esistenti, vale a dire bonifici e addebiti diretti, ai nuovi strumenti SEPA. I commenti espressi
da tutte le parti interessate aiuteranno la Commissione a stabilire se sia necessaria un’azione
al riguardo e a quale livello. I risultati della consultazione con le conseguenti raccomandazioni
della Commissione europea dovrebbero essere pubblicati entro la fine del 2009.
44
GLOSSARIO
15.
TERMINI
DEFINIZIONI
ACH
Stanza di compensazione automatizzata (Automated Clearing House)
Area dell’euro
Dal 2009, i 16 paesi in cui l’euro ha corso legale.
ATM
Bancomat o sportello bancario automatico (Automated Teller Machine)
CIT
Società di trasporto valori (Cash In Transit company)
Codice di identificazione bancario
(Bank Identifier Code, BIC)
Codice ISO di 8 o 11 caratteri assegnato da SWIFT e utilizzato nelle operazioni finanziarie per
identificare un’istituzione finanziaria (ISO 9362).
Compensazione
Processo che precede il regolamento e comprende la trasmissione, la riconciliazione e in
alcuni casi la conferma degli ordini di pagamento. Può includere anche la compensazione delle
istruzioni e la determinazione delle posizioni finali per il regolamento.
EMV
Programma Europay MasterCard Visa per l’adozione del sistema di sicurezza CHIP & PIN nelle
operazioni con carta.
EPC
Consiglio europeo per i pagamenti (European Payments Council)
Eurosistema
L’Eurosistema comprende la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali dei paesi che
hanno adottato l’euro.
Fondi
Il contante, la moneta scritturale e la moneta elettronica, come definita nella Direttiva 2000/46/
CE, utilizzati in un’operazione di pagamento.
IBAN
Versione internazionale del codice BBAN (Basic Bank Account Number) che identifica in maniera
univoca un singolo conto detenuto presso una determinata istituzione finanziaria in un dato
paese (ISO 13616).
ISO
Organizzazione internazionale per la standardizzazione (International Organisation for
Standardisation)
Libro bianco (dell’EPC)
Documento che nel 2002 ha reso noti il progetto e il piano di azione del settore bancario europeo
in merito alla SEPA.
Meccanismo di compensazione
e regolamento (Clearing and
Settlement Mechanism, CSM)
Meccanismo di compensazione e regolamento definito dal quadro di riferimento per i CSM.
Per ulteriori informazioni si rimanda al documento PE-ACH/CSM Framework pubblicato dal
Consiglio europeo per i pagamenti (www.europeanpaymentscouncil.eu/knowledge_bank.cfm).
Parti interessate
Le banche (con le relative associazioni e infrastrutture), la clientela bancaria (con le relative
associazioni) e le autorità di regolamentazione.
Regolamento
Atto che estingue le obbligazioni tra la banca del creditore e quella del debitore in relazione al
trasferimento di fondi.
45
TERMINI
DEFINIZIONI
Riscossione di un addebito diretto
La fase dell’operazione di addebito diretto che ha inizio con l’istruzione di trasferimento disposta
dal creditore e si conclude con il regolare addebito sul conto del debitore ovvero con il rifiuto, la
restituzione o il rimborso.
Schema di pagamento SEPA
Insieme delle norme e delle prassi, frutto della collaborazione a livello interbancario, che regolano
l’offerta e il funzionamento di uno strumento di pagamento SEPA.
Schema SEPA di base per gli
addebiti diretti
Schema di pagamento, disciplinato dalla relativa regolamentazione (SEPA Core Direct Debit
Scheme Rulebook), che consente di effettuare addebiti diretti in euro tra conti bancari nella
SEPA.
Schema SEPA per gli addebiti
diretti tra imprese
Schema di pagamento, disciplinato dalla relativa regolamentazione (SEPA Business to Business
Direct Debit Scheme Rulebook), che i clienti aziendali – in veste sia di debitori che di creditori –
utilizzano per effettuare addebiti diretti nella SEPA.
Schema SEPA per i bonifici
Schema di pagamento, disciplinato dalla relativa regolamentazione (SEPA Credit Transfer
Scheme Rulebook), che consente di effettuare bonifici nella SEPA.
SECA
Area unica del contante in euro (Single Euro Cash Area)
SEPA (Area unica dei pagamenti
in euro)
La definizione della SEPA (Single Euro Payments Area) è contenuta nel piano di azione per il
2004-2010 dell’EPC, approvato dall’assemblea plenaria dell’organismo nel dicembre 2004. La
SEPA è l’area in cui i cittadini, le imprese e gli altri operatori economici, indipendentemente
dalla loro ubicazione in Europa, potranno effettuare e ricevere pagamenti in euro all’interno di
un singolo paese o al di fuori dei confini nazionali, alle stesse condizioni di base e con gli stessi
diritti e obblighi fondamentali. In base alla definizione attuale fanno parte della SEPA tutti gli Stati
membri dell’UE insieme a Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera e Principato di Monaco.
Strumenti di pagamento SEPA
Strumenti paneuropei per i pagamenti in euro che saranno offerti dalle banche nell’ambito del
progetto SEPA.
Target2
Sistema transeuropeo automatizzato di trasferimento espresso con regolamento lordo in tempo
reale (Trans-European Automated Real-time Gross settlement Express Transfer system) di
seconda generazione realizzato dall’Eurosistema.
Termini e condizioni
Termini e condizioni generali che disciplinano il rapporto tra la banca e i propri clienti e prevedono
talvolta disposizioni sui rispettivi diritti e obblighi. Tali disposizioni possono inoltre essere
contemplate in un accordo ad hoc, a discrezione della banca.
UE
Unione europea
46
EUROPEAN PAYMENTS COUNCIL AISBL
Avenue de Tervueren 12/B
1040 Bruxelles
Belgio
Tel.: + 32 2 733 35 33
Fax: + 32 2 736 49 88
E-Mail: [email protected]
www.europeanpaymentscouncil.eu
La SEPA per il settore pubblico. Codice EPC del documento: EPC326-08, versione 2.0
© 2009 Titolare del diritto d’autore: European Payments Council (EPC) AISBL
È consentita la riproduzione a fini non commerciali, purché venga citata la fonte.
© 2009 Veste grafica a cura di arnaudbeelen.be / Bruxelles
47

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