3.Ponti x l`arte_Design?Arte!_Community EasyCinema

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3.Ponti x l`arte_Design?Arte!_Community EasyCinema
Daniela Moroni -
Design? Arte!, è inserito nel palinsesto di eventi ExpoinCittà #MilanoaPlaceToBE “21st Century, Design after Design”
della 21a Edizione dell’Esposizione Internazionale della Triennale, in mostra fino al 12 Settembre 2016.
Il progetto espositivo Design? Arte! è un azzardo. Ideato da Eleonora Tarantino (Design Art Shopper) di Ponti x l’Arte in
collaborazione con KKM Viaggi e MUVI Art&Wild, presenta alcuni protagonisti dell’Arte Contemporanea e giovani
designers: Alex Angi, Andrea Boldrini, Riccardo Bonfadini, Beppe Borella, BOMA (Eleonora Bortolami/Marco Pedron),
Fabrizio Carnelutti, Paolo Facchinetti, Annalisa Fulvi, Sergio Linzi, Marco Moggio,Daniela Moroni, Nais, Barbara Pellizzari,
Pao, Francesca Piccini, Bruno Quaggio, Fabio Savoldi, Vanda Spinello, Cris Thellung, Claudio Verganti, Michele Vitaloni.
La domanda sorge spontanea: Cosa succede quando il Design incontra l’Arte? Possibile risposta: il Design, inteso come
ideazione estetica funzionale all’oggetto nell’uso e nella collocazione in uno spazio, interagisce con l’Arte nel significato
più ampio del termine che comprende ogni attività umana creativa ed espressiva svolta secondo canoni codificati nel
tempo. Quindi: Design = Spazio; Arte = Tempo.
L’allestimento, curato da Stefano Bianchi, coinvolge opere d’Arte Contemporanea ed elementi di Design.
L’evento, scandito dal “volontariato culturale” che vuole promuovere lo studio, il recupero e la valorizzazione della
bellezza delle arti italiane, verrà ospitato nell’ampio spazio di 130 mq. di KKM Viaggi, leader nel settore delle agenzie di
viaggio, a 300 metri dalla Stazione di Lambrate.
La continua ricerca nel mondo dell’arte, fa emergere artisti
attenti a cogliere il concetto di “mestiere” che la realtà socioculturale suggerisce. L’occhio e la mano, al di là di ogni
accademismo, dovranno dimostrarsi capaci di dare
“immortalità” alle quotidiane ed effimere sensazioni di piacere
che ciascuno di noi prova per alcuni istanti ma attende tutta una
vita. La missione di ogni artista, dunque, sarà quella di
abbracciare i multiformi linguaggi dell'estetica contemporanea
per dar vita a percorsi visivi che colgano i nuovi parametri del
piacere. Stefano Bianchi
Alex Angi (Cannes, 1965), esponente della
Cracking Art, utilizza materiali riciclati che
trasforma in opere d’arte. Per questo motivo è
diventato un cercatore d’oro delle discariche
pubbliche da dove recupera plastica e scarti
industriali che rielabora con tecniche su
misura. Le sue opere focalizzano la nostra
società, i problemi del nostro pianeta, la
rivoluzione genetica. Il mondo, secondo
l’artista francese, è in costante pericolo: ma
l’arte può avere un impatto positivo. Il
riciclaggio e l’accumulazione dei materiali,
infatti, confermano il suo impegno a favore
della natura e la determinazione a difendere
l’ambiente. Con il loro dinamismo colorato, le
sue creazioni si avvicinano alla Pop Art e al
Nouveau Réalisme.
Plastic Land (tavolo) - plastic, 80x80x35
Plastic Land - plastic, 55x55x15
Spazi 38-12 - olio e t.m. su tela
Andrea Boldrini (Napoli, 1955) ha voluto impostare la
propria arte secondo i canoni dell’Informale e,
parallelamente, del Figurativo. Gli studi a Milano,
all’Accademia di Belle Arti di Brera nel corso di
Domenico Purificato, gli hanno poi consentito di
trattare temi come i Nudi (ricerca sul corpo femminile
mai totalmente svelato); gli Spazi (ambiente che ci
circonda); l'Esistenzialismo (esplorazione nata dalle
letture di Louis-Ferdinand Céline e Jean-Paul Sartre); i
Viaggi (paesaggi “fuggiti”, immaginati, indefiniti, forse
inesistenti). Ha esposto a Milano, Berlino, Stoccarda;
agli eventi collaterali della 55a Biennale di Venezia e a
Napoli, nel Museo del Monastero di Santa Chiara. È
inserito in pubblicazioni come “La via Italiana
all’Informale” (Mondadori) e “Dramatis personae”, sul
Catalogo dell'Arte Moderna (Mondadori).
Riccardo Bonfadini (Cremona, 1971) apprende
la passione per le arti figurative dal padre Pino.
Artista poliedrico, è anche autore e
compositore di brani musicali interpretati da
importanti artisti italiani. Le sue opere
raccontano la nostra contemporaneità
attraverso l'utilizzo di oggetti da essa prodotti.
Industrial Fossil, ad esempio, è un ciclo di
lavori realizzati con sacchetti di plastica
riutilizzati e riproposti sottoforma di opere
d'arte. Bonfadini ha al suo attivo numerose
mostre personali e collettive, oltre alla
partecipazione a fiere d'arte come Affordable
Art Fair (MIlano), Arte Piacenza e BAF
(Bergamo). Vive e lavora a Soresina (CR).
Il riscaldamento - stufa a gas e calciatori
Beppe Borella (Bergamo, 1972), inizia a lavorare
come fabbro approcciandosi al ferro come primo
materiale di costruzione. Il contatto con il mondo
dell’arte avviene grazie all’incontro col gallerista
Stefano Fumagalli che gli svela i segreti delle opere
dei grandi maestri dell’arte contemporanea. Ad
attrarlo sono soprattutto le sculture, che accendono
in lui un’innata capacità creativa oltre che tecnica.
Doti che Borella perfeziona collaborando con
Giuseppe Uncini alla realizzazione di alcuni grandi
lavori in cemento e ferro. È proprio lavorando questi
materiali che quasi per uno scherzo del destino si
concretizza il fatidico incontro col marmo, da
modellare e levigare creando giochi di luci e ombre.
L’unione perfetta di manualità e creatività permette
così all’artista di scolpire opere che sembrano
provenire dagli spazi siderali e all’improvviso
dialogano con la Pop Art cogliendo il significato più
giocoso e accattivante del termine.
Tagli di superficie 10 - 34x34x4 (quadro)
Depths 5 - 51x44x4,5 (quadro)
Casta nero - marmo nero 25x24x30
Totem atmosferico - marmo 86x29,5x10
Game, no war (arancione) - 33,5x13,5x16,5
Movimento verticale - marmo rosso, 49x14x13,5
Trilocale - 100x50 (appendi abiti 3 elementi)
Grattacieli - elemento con orologio e/o luce
Grattacielo - acrilico su legno+orologio+luce
Grattacielo - acrilico su legno (lampada)
Palazzina - cubo singolo con orologio
Villette - elemento con orologio e/o luce
BOMA Con i loro moduli abitativi, Eleonora Bortolami (Padova, 1985,
laureata all'Accademia delle Belle Arti di Venezia, linguaggio artistico
che abbraccia gli Anni ’60, ’70 e le forme vintage) e Marco Pedron
(Padova, 1983, interior designer, specializzazione in complementi
d'arredo pensati e destinati all'uso abitativo) uniscono Arte e Design
cogliendo un punto d'incontro fra creatività e funzionalità. Accesi
cromatismi, spesso, si contrappongono a linee morbide e sinuose che
“spaccano“ l'oggetto. Vuoto e pieno, ombra e luce, fungono da linee
guida per la creazione di manufatti essenziali e puliti. Ne derivano
elementi unici che portano a vedere con occhi diversi l’oggetto d’uso
comune, decontestualizzandolo e innalzandolo a opera d'arte. La
consapevolezza di autoprodurre ogni singolo elemento, rispecchia la
volontà di consolidare il progetto BOMA che antepone l'idea e lo
studio necessari per la sua realizzazione e destinazione finale.
Fabrizio Carnelutti (Desio, 1960), negli Anni ’80
collabora con prestigiose riviste come Chi, Sorrisi
Canzoni TV, Tutto Musica & Spettacolo, Oggi e Gente
fotografando i grandi della musica, dello spettacolo,
della cultura, dello sport. In ogni diapositiva c’è un
volto noto, una figura in posa. Ma il suo desiderio più
grande è quello di dipingere: mescolando, “non plus
ultra” della soddisfazione, lavoro e passione. Si
appassiona così all’arte, prende tele, smalti, colori e
si mette a tratteggiare il giallo, il rosso, il blu. Colori
primari, ai quali aggiunge il nero. Colori incorniciati
dai telaietti delle diapositive, all’insegna dell’Optical
Game.
Optical game #4 - t.m. e smalto su tela
Luminosa - lampada
Paolo Facchinetti (Nembro, 1953) inizia la sua
formazione artistica all'Accademia Carrara di Belle
Arti a Bergamo frequentando i corsi di disegno e di
nudo. Fin dagli inizi la sua arte è caratterizzata da un
forte dualismo: l'Astrattismo e la ricerca cromaticoformale convivono con la ritrattistica e la capacità di
cogliere l'essenza del soggetto. Il movimento fisicogestuale dell'attimo in cui il colore si deposita sulla
tela è sempre riconoscibile; e spesso è parte
fondamentale dell'opera. Dal 1972, Facchinetti
espone in numerose mostre personali, collettive e
partecipa a rassegne d'arte nazionali e internazionali.
A675 -t.m. su alu-dibond
Annalisa Fulvi (Milano,1986) vive e lavora tra Brescia
e il capoluogo lombardo. Diplomata al Liceo Artistico
Statale di Brescia, si iscrive all’Accademia di Belle Arti
di Brera (Milano) dove nel 2008 consegue il diploma
in pittura. Nel 2011 inizia l’attività espositiva quando
vince il Premio Ghiggini Arte Giovani e inaugura la
personale “Architetture nomadi”, alla Galleria
Ghiggini di Varese. Si aggiudica il premio Paolina
Brugnatelli ed è finalista in concorsi d’arte fra cui
Como Contemporary Contest e Premio Patrizia
Barlettani Next Generation. Nel 2012 è finalista al
Premio Lissone ed espone in “Paesaggi Urbani”
(Palazzo Verbania, Luino) e “A region veduta”
(Palazzo Lombardia, Milano). Nel 2014 si aggiudica il
Premio Griffin. Del 2015 sono le personali
“Prospettive mutanti” (Teatro San Teodoro, Cantù) e
“De re aedificatorIa” (Galleria Riva Arte
Contemporanea, Lecce). Ha svolto residenze d’artista
in Turchia, Islanda e Francia.
Verde verticale - acrilico su lino
Daniela Moroni, classe 1975, nata a Rho (MI),
ha seguito un percorso scolastico del tutto
estraneo al mondo dell’arte pur avendo da
sempre dipinto, disegnato ed esplorato
svariate forme di pittura. Da autodidatta, si è
specializzata in volti femminili cercando di
cogliere l’espressività di ogni donna iniziando
dallo
sguardo.
I
suoi
lavori
si
contraddistinguono per l’utilizzo del colore e
dei contrasti applicati a molteplici tecniche:
acrilico, pirografo, grafite, materico, acquarello,
china. A Milano, ha partecipato a varie mostre
collettive.
Il volto dell’anima acrilico su tela
Foto Grafia - stampa su carta cotone
Principio - stampa su carta cotone
Primo castagno rifratto - stampa UV plexiglass
Marco Moggio (Tradate, 1972)
frequenta una scuola di grafica
pubblicitaria e matura negli
anni la passione per la
fotografia, che dal '95 si
trasforma
da
gioco
a
professione. Fra lavoro in sala
posa e camera oscura, avviene
il radicale passaggio dalla
fotografia "analogica" a quella
digitale. Compresa la nuova
tecnica e le sue incredibili
potenzialità, nel 2012 Moggio
dà vita al progetto Cartaluce:
idea
controcorrente
che
propone foto stampate sui
nuovi supporti Fine Art. Nel
2015, la serie fotografica "In
Luce" viene esposta al Castello
di Monteruzzo, a Castiglione
Olona (VA).
Once upon a time - acrilico su tela
Pumpkin head - acrilico su tela
Sogni nel cassetto
Vasiritratto
Nais
(all’anagrafe
Marzia
Formoso,
Milano,1981) si avvicina alla pittura
incontrando la tecnica spray e il graffitismo. Il
suo stile innovativo vede la matrice più classica
dei graffiti sfumare in rappresentazioni di
mondi fantastici popolati da magiche creature
e soggetti più figurativi. Partecipa a numerosi
eventi tra writing e collettive, ridefinendo col
segno e il colore gli schemi del dipingere su
muro. Punto di riferimento per la street art
milanese e italiana, ha colorato strade e palazzi
di varie città con le sue inconfondibili forme
femminili, tra figure antropomorfe e mostri
fantastici. Dedicandosi alla pittura su tela, è
stata apprezzata da pubblico e addetti ai lavori
nelle collettive “Street Art, Sweet Art” (PAC,
Milano), “Street Up” (Byblos Art Gallery,
Verona), “Meltin’ Pop” (Palazzo Sassi, Sondrio)
e “Xmart Design” (Galleria Memphis, Milano).
Nais, inoltre, realizza gioielli e oggetti di
design.
Pao (al secolo Paolo Bordino, Milano, 1977) si forma
in teatro come macchinista, fonico e tecnico di
palcoscenico per la compagnia di Dario Fo e Franca
Rame. Studia e lavora nei laboratori del Teatro alla
Scala e nel 2000 realizza i primi interventi di Street
Art. Nascono i colorati pinguini sui paracarri in
cemento; le lattine di Pao Cola e la Zuppa Campbell
sui bagni pubblici; smile e palle da biliardo; delfini e
squali; pellicani e margherite. Nel 2005 fonda il
Paopao Studio, che si sviluppa ulteriormente in vari
campi (grafica, web design, allestimenti, decorazioni,
merchandising, produzione e promozione di oggetti)
dopo l’incontro con la graphic designer Laura
Pasquazzo. Nel 2007, dopo la collettiva “Street Art,
Sweet Art” al PAC di Milano, Pao inizia a lavorare su
tela e supporti tridimensionali di vetroresina
sperimentando prospettive, distorsioni visive,
geometrie curve. Ha esposto alla Triennale di Milano
e alla Biennale di Venezia.
Chicken - acrilico su vetroresina
Black hole carpet - tappeto (prototipo)
acquarello su carta
Barbara Pellizzari (Torino, 1963). Diplomata in
Fashion, Scenografia e Conservazione dei
Dipinti, inizia e consolida la sua carriera come
restauratrice di capolavori del Rinascimento
Italiano sotto la guida di Edo Masini. In seguito,
lavora nel settore del restauro artistico presso
importanti istituzioni a livello internazionale:
Art Institute of Chicago, Kunst Akademie di Linz
(Austria), Museo d'Arte di Karachi (Pakistan),
Ambasciata Italiana di Pechino (Cina). Dal 2001
al 2006 insegna arte al SCIS di Shanghai e nel
2007 si iscrive al Dulwich College di Pechino. Lo
stesso anno si trasferisce a Ho Chi Minh City, in
Vietnam, dove sperimenta nuove tecniche per
le sue opere. Nel 2014 espone "Attimi-Images
of the Ordinary in Vietnam" (Casa Italia,
Hanoi). Nel 2015, prima di trasferirsi a
Singapore, conclude la permanenza vietnamita
con una retrospettiva alla Eight Gallery di Ho
Chi Minh City.
Francesca Piccini (Firenze,1974). Diplomata al
Liceo Artistico, crea i suoi luminosi Robot
Arcimboldiani combinando tutto e di più di
quel che trova casualmente. L’ingegnosa
combinazione delle forme e le nuove
destinazioni d’uso dei materiali riciclati, danno
vita a oggetti inusuali dove l’arcano si
manifesta nella perdita dell’originaria identità
formale per divenire un nuovo e originale
design. Un cestello da lavatrice diventa una
potente lampada da sospensione; un
tostapane,
si
tramuta
in
lampada
Mickymouse... Con il loro volto a specchio, “Lui
e Lei, Lei e Lui” rappresentano invece quello
che noi vediamo nell’altro. Fra molle e bulloni,
si dipana un mondo fantastico di relazione tra
una Lei e un Lui dove l’esperienza esistenziale
trova la fantastica luminosità spesso ricercata.
Lui è lei – lampada
Lei è lui - lampada
Miniatura - collage su tavola 30x20
Il generale 1 - collage su tavola
Bruno Quaggio (Giussano, MI, 1965), nel 1978
si trasferisce in provincia di Bergamo dove
tuttora vive. Si avvicina all’arte nei primi Anni
‘90, partecipando a numerose mostre
personali e collettive. Recupera vecchi
materiali per dare vita a personaggi della
fantasia. Le sue opere arricchiscono varie
collezioni, sia private sia pubbliche.
Linea di luce materica
Fabio Savoldi (Leno, 1963) inizia nell'85 una ricerca
artistica che lo mette a confronto con vari materiali e
tecniche espressive sperimentali. Nel 2000 presenta
il ciclo dei Libri e un nuovo ciclo delle Presenze, per
poi concentrarsi sulla serie dei Cerini. La materia,
apparentemente semplice, lo porta ad affrontare
operazioni complesse a livello mentale e
compositivo, che alternano i suggerimenti della
realtà a quelli dell'inconscio. I Cerini funzionano
attraverso una destrutturazione della materia: i
pastelli a cera, temperati, perdono la loro funzione
originaria per essere ricostruiti nell'opera d'arte che
svela un'attenzione particolare verso i cromatismi.
Savoldi muove i fili di un originale Big Bang dal quale
si originano cieli stellati e altri soggetti d'ispirazione
astronomica: da Contemporary Sun a La mia Luna;
dalla Nana Bianca al Buco Nero, che spesso
riconducono a stati d'animo. I trucioli riempiono
anche lampadine a incandescenza e lampade al
neon, originando le Luci Materiche.
Le perle - fotografia cancellata
Nubi di luce
Vanda Spinello (Verbania, 1949) comincia a lavorare
come stagista nelle botteghe dei pittori più
importanti di Milano. Nel 1972 incontra Cesare
Monti (che diventerà suo marito) con cui inizia una
collaborazione così profonda e sostanziosa da far
nascere una serie interminabile di copertine di dischi
per i maggiori artisti italiani. Dalla fine degli Anni '80
inizia l’attività di pittrice. Utilizza principalmente la
pittura a olio, poi la grafica e negli ultimi anni le
combina insieme con collage e fotografie. Nelle sue
opere, il punto di partenza è un ritratto fotografico a
colori spesso estratto da libri d’arte. Pur prestando
attenzione a mantenere la stessa intensità luminosa,
l’artista costruisce tutto il mondo che reputa sia in
armonia con la propria percezione della personalità
del soggetto. I suoi ritratti sono accompagnati da un
testo che spiega il significato dei simboli più o meno
nascosti nei suoi quadri, decorati con personaggi
reali o immaginari.
Collage tecnica mista
Piatti in ceramica (prototipo)
Vassoi in fibra sintetica rigida (prototipo)
Cris Thellung (Milano, 1951), giornalista e
musicologo, ha collaborato con testate
giornalistiche di musica e viaggi. Fotografo
appassionato, viaggiatore instancabile, ricerca
ogni scatto con un preciso obiettivo: trasferire,
delocalizzare sul filo del paradosso scenari e
scorci delle realtà metropolitane. In nome
dell’arte, Thellung fa in modo che frammenti di
città, films, dipinti, sculture, idoli del rock e
copertine di dischi possano dialogare/duellare
fra loro dando vita a ironiche, visionarie
messinscene.
Omaggio a Eric Rohmer Stampa su carta cotone
su pannello i-bond in alluminio
(sedie Fermob Bistro Jardin du Luxemburg Parigi)
Claudio Verganti (Cuvio, 1944), dopo aver effettuato
studi tecnici si dedica all’attività di imprenditore
nell’azienda di famiglia. Seguendo le orme del padre,
bravo pittore dilettante, coltiva la passione per l’arte
dipingendo inizialmente con pastelli a olio e
successivamente
sperimentando
vari
mezzi
d'espressione plastica e utilizzando diversi materiali.
Dal 2006 si dedica a tempo pieno alla pittura ed
espone sue opere in numerose mostre personali e
collettive. Nel 2011 una sua opera viene esposta a
Torino
nell'ambito
della
54a
Esposizione
Internazionale d'Arte della Biennale di Venezia. Vive
e lavora tra Milano, Ostuni e Buenos Aires.
Senza titolo #097 - olio su tela
Michele Vitaloni (Milano, 1967) vive a
Barzanò, tra le colline del Lago di Como.
Affascinato dall'eleganza delle forme, dalla
procreazione e dall'istinto di protezione, li
rappresenta con maestria scultorea
attraverso la figura animale selvaggia.
Racconta, ad esempio, l'eleganza e la
raffinatezza attraverso la zebra; e la
maternità, con la beccaccia che protegge la
sua covata su un letto di foglie appena
cadute. Natura animale, quindi, come
natura dell'uomo: la più profonda e
inconscia. Rappresentante di spicco della
Wildlife Art e dell'iperrealismo scultoreo,
Vitaloni ha esposto alla Royal Geographical
Society di Londra, alla Biennale di Venezia
e alla Barclays Bank di Montecarlo, in
presenza del Principe Alberto II di Monaco.
Fra le testate giornalistiche che gli hanno
dedicato articoli: Corriere della Sera, Il
Giornale, La Repubblica, Io Donna, Arte,
Oasis, Architectural Digest, Country Life,
BBC Wildlife. A Londra, da Christie's, le sue
raffinate opere vengono regolarmente
battute all’asta con risultati costantemente
in crescita. Dare voce alla natura è il suo
motto. Molte delle sue mostre, infatti,
hanno come finalità lo scopo benefico a
sostegno di progetti come il Leopard
Conservation Project e Trust The Forest.
Michele Vitaloni
Tortuguero - Bronze fusion on wood pulp Oil painted Limited Edition 9
Strips - Wood pulp Oil painted Limited Edition 9
Cellula - Acciao Corten, tessuto sintetico Collezione Ovalia
Waterbirds eggs - Oil on carved on antique Italian frame
Busto di Gorilla - Plaster Oil painted
Sergio Linzi Design
Fresh - materiali misti
Calla – lampada cedro e pasta di legno
Sergio Linzi (Milano, 1968), cresce
per buona parte dell’infanzia in
Australia, continente che lo “marchia”
dal punto di vista culturale. In Italia,
dà inizio a un percorso di ricerca
espressiva
in
svariati
settori:
meccanica,
edilizia,
scenografia,
decorazione,
restauro,
design.
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d’arredo, nonché scenografie e
allestimenti.
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Press&Media/Art Consultant/Giornalista Eleonora Tarantino
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http://www.pontixlarte.eu/
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