Scuola dell`Infanzia Paritaria “S
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Scuola dell`Infanzia Paritaria “S
Scuola dell’Infanzia Paritaria “Beato G. Nascimbeni” Via Fossà 1, 37010 Castelletto di Brenzone s/G (VR) Tel. 045.6598480 – Fax 045.6598481 e-mail: [email protected] Progetto accoglienza Premessa Il progetto accoglienza ha come obiettivo principale quello di instaurare a scuola un clima sereno, aperto e rassicurante, dove tutti i bambini, in particolare i nuovi iscritti, possano intraprendere un percorso di crescita in un contesto di relazioni significative. E’ necessario quindi, in questa delicata fase dello sviluppo personale dei bambini, progettare itinerari di conoscenza dell’ambiente, delle persone, delle attività e organizzare i tempi e le modalità operative tenendo conto il più possibile delle loro necessità. E’ quindi importante favorire con atteggiamenti e azioni concrete l’accoglienza dei bambini, delle bambine e dei loro genitori in un ambiente dove la disponibilità all’ascolto e l’apertura alla relazione sono valori fondamentali. Motivazione Il progetto dell’accoglienza è per: Per i bambini - Facilitare il distacco dai genitori - Far conoscere i loro compagni e il personale della scuola - Poter esplorare gli spazi scolastici - Consentire ai bambini di muoversi con sicurezza tranquillità - Facilitare la conoscenza dei materiali e il loro uso appropriato - Stimolare la fantasia Per genitori e insegnanti - Favorire la conoscenza delle insegnanti, della vita della scuola e dello stile educativo in un clima di reciproca fiducia e collaborazione - Facilitare la conoscenza con i nuovi genitori Per le insegnanti - Vivere positivamente il momento dell’inserimento - Conoscere i bambini, la loro storia, il contesto socio-familiare-culturale di provenienza e raccogliere elementi attraverso l’osservazione, la verifica, la documentazione - Mirare ad obiettivi inerenti l’identità, l’autonomia, la competenza , la cittadinanza in questa fase propedeutica al curricolo - Comunicare alle famiglie la motivazione e le finalità del Progetto EducativoDidattico Aspetti organizzativi Interventi predisposti per favorire positive relazioni tra scuola e famiglia. - Presentazione delle insegnanti, dell’organizzazione della scuola e dei principi ispiratori - Indicazioni psicopedagogiche per l’inserimento dei nuovi iscritti e suggerimenti per il corredo del bambino - Consegna di un promemoria con le cose che occorrono al bambino - Assemblea generale per la presentazione del Progetto Educativo-didattico e per il rinnovo o la riconferma dei genitori rappresentanti di sezione - Colloqui individuali. Persone coinvolte: Tutti i bambini, le insegnanti e i genitori Spazi: interni ed esterni Tempi: da metà settembre a metà ottobre Lo stile educativo si ispira a criteri di ascolto, accompagnamento, interazione partecipata, mediazione comunicativa, con una continua capacità di osservazione del bambino, di presa in carico del suo “mondo”, di lettura delle sue scoperte, di sostegno e incoraggiamento all’evoluzione dei suoi apprendimenti verso forme di conoscenza sempre più autonome e consapevoli. Traguardi per lo sviluppo delle competenze Il sé e l’altro A livello specifico, il bambino: 1. Accetta di stare a scuola 2. Sa collaborare con i compagni e le insegnanti 3. Conosce e rispetta le regole della scuola A livello trasversale, il bambino: 4. E’ disponibile alla collaborazione ed ha fiducia negli altri Il corpo in movimento A livello specifico, il bambino: 1. Si muove con sicurezza negli spazi della scuola 2. Adotta corrette cure di sé, di igiene e di sana alimentazione A livello trasversale, il bambino: 3. Attiva gradualmente un atteggiamento riflessivo 4. Sviluppa le capacità attentive e osservative Immagini, suoni, colori A livello specifico, il bambino: 1. Conosce materiali di vario tipo e li utilizza in maniera creativa 2. Riconosce i colori 3. Sa cantare e disegnare A livello trasversale, il bambino: 4. Sa prendere l’iniziativa 5. Sa collaborare I discorsi e le parole A livello specifico, il bambino: 1. Riconosce e memorizza il nome dei compagni 2. Sa ascoltare 3. Distingue il proprio contrassegno 4. Memorizza semplici filastrocche e canzoni A livello trasversale, il bambino: 5. Sa porsi in atteggiamento di ascolto e di comprensione delle diverse opinioni La conoscenza del mondo A livello specifico, il bambino: 1. Conosce gli ambienti della scuola 2. E’ curioso verso tutto ciò che lo circonda 3. Sviluppa la capacità di osservazione ed esplorazione A livello trasversale, il bambino: 4. Sa interagire positivamente con coetanei e adulti di riferimento Obiettivi specifici di apprendimento 3 anni Il sé e l’altro 1. Apprendere il concetto di regola 2. Stringere nuove amicizie Il corpo in movimento 1. Conoscere gli altri e se stessi attraverso il corpo Immagini, suoni, colori 1. Utilizzare simboli per identificarsi 2. Associare gli spazi della scuola ad alcune attività di routine I discorsi e le parole 1. Memorizzare il nome dei compagni La conoscenza del mondo 1. Prendere confidenza con l’ambiente scuola 4 anni 5 anni 1. Riconoscere le regole della scuola e rispettarle 2. Riuscire a gestire le proprie emozioni e riferirle verbalmente 1. Sviluppare un forte senso di identità e di appartenenza ad un gruppo 1. Sviluppare la motricità globale partecipando alle varie attività motorie 1. Svolgere le attività motorie seguendo le indicazioni dell’insegnante 1. Utilizzare oggetti simbolo per identificare spazi collettivi 1. Memorizzare filastrocche e canzoni 2. Lavorare autonomamente per realizzare i lavori preposti 1. Memorizzare il nome dei nuovi arrivati 2. Coinvolgere i nuovi arrivati nelle attività 1. Raccontare alcuni episodi riguardanti le vacanze estive 2. Arricchire il proprio lessico 1. Riconoscere gli animali domestici e ricordare alcune loro caratteristiche 1. Riconoscere gli animali domestici e ricordare alcune loro caratteristiche SVOLGIMENTO DEL PERCORSO Primi giorni Accogliamo i bambini nuovi con i loro genitori nelle aule decorate. Facciamo trovare dei palloncini colorati, grandi e piccoli. Per rendere la situazione più coinvolgente, i genitori, insieme ai loro bambini, saranno invitati a realizzare una ricerca come ricordo del primo giorno di scuola: dovranno ricercare il proprio cuore sull’albero in entrata. Inizio del percorso educativo-didattico Stimolo motivante: Presentazione del personaggio guida “La tartaruga Uga e la rabbia” A inserimento avviato proponiamo delle semplici attività finalizzate ad aiutare i bambini a familiarizzare con la nuova situazione, facendo trovare delle orme lasciate sul pavimento da un personaggio sconosciuto. Avviamo la conversazione attraverso domande finalizzate a far emergere possibili ipotesi sull’origine di tali tracce “misteriose” Racconto: La tartaruga Uga Conosciamo gli amici In questo momento iniziale prenderemo in considerazione i giochi che hanno come tema l’incontro e il ritrovarsi tra bambini “vecchi” e “nuovi”. Per coinvolgere i bambini più piccoli stabiliamo di utilizzare i giochi in cerchio che richiedano pochi e facili movimenti che tutti possono eseguire. Gioco Dimmi chi sei? (Il gioco del nome) - - Gioco I bambini sono tutti seduti in cerchio. L’insegnante passa ad uno di loro una palla chiedendo: “chi sei?” Il bambino interpellato risponde con il proprio nome e pone la stessa domanda al compagno alla sua destra passandogli la palla e così via di seguito fino a completare tutto il cerchio. Benvenuti - I bambini si muovono liberamente nella stanza con sottofondo musicale. - Quando la musica viene interrotta tutti cercano un compagno e si presentano con il proprio nome. - A coppie, quando la musica riprende, continuano a camminare tenendosi per mano. - Allo stop cercano un’altra coppia e si presentano a vicenda. Quando la musica riprende, i quattro bambini riprendono a camminare tenendosi per mano e così via fino a quando tutto il gruppo si ricompone in un grande cerchio Libera espressione grafico-pittorica Memorizzazione di un canto dell’accoglienza Scopriamo la scuola Esplorazione guidata dell’ambiente scolastico recitando la filastrocca del trenino tartarughino. Trenino tartarughino Va pianino, va pianino Lento, lento lui si muove Per scoprire cose nuove. Le insegnanti prepareranno due cartelloni di sezione con un trenino: la tartaruga Uga sarà la locomotiva alla quale seguiranno dei carrettini con le foto dei bambini della sezione. Successivamente si aprirà una conversazione sulle differenze tra gli ambienti della scuola e quelli di casa (come si chiamano, cosa troviamo nei vari ambienti, quali persone troviamo a casa e quali a scuola, ce ne sono alcune che ritroviamo sia a casa che a scuola…) Progetto trasversale: Gli animali domestici Conversazione sugli animali domestici Realizziamo dei piccoli animali divertenti Gioco: Il cane e il gatto - I bambini formano un cerchio - Un bambino rappresenterà il gatto e si metterà al centro del cerchio, un altro il cane e si metterà all’esterno del cerchio - Il cane chiede: “Gatto, gatto cosa fai nel mio giardino?” - Il gatto risponde: “Mangio spina di pesciolino.” - Cane: “Dopo, dopo cosa farai?” - Gatto: “Ti seguirò dove andrai” - Cane: “Attento! Attento! Adesso ti prenderò!” - Gatto: “Aiuto! Aiuto! Adesso scapperò!” - I bambini alzano le braccia, il gatto scappa e il cane cerca di prenderlo - A turno altri bambini ripetono il gioco Presentazione di immagini di animali domestici Espressione grafica-pittorica con diverse tecniche Routines Esercitiamo i bambini nelle attività di routine: uso del bagno, lavarsi le mani, comportamento a tavola, l’uso delle stoviglie e delle posate Racconto: Cucchiaio e forchetta Regole d’oro per vivere bene Presentazione delle regole attraverso una filastrocca “Ciao bambini,” dice la tartaruga Uga “come vedete sono tornata per portarvi una pergamena molto importante perché su di essa sono scritte le regole d’oro. Sapete cosa sono le regole? Ci sono delle cose che i vostri genitori vi dicono di fare? Per esempio lavarvi le mani prima di mangiare, non stare troppo vicini alla TV quando guardate i cartoni animati, dire sempre ‘per favore’ quando chiedete qualcosa o ‘grazie’ quando ricevete qualcosa… Ecco, queste sono le regole! Ora insieme alle vostre maestre proverete a conoscerne un po’! Ecco le regole d’oro 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. Ecco la regola fondamentale: a nessuno devi far male. Ricordati sempre, è importante ubbidire all’insegnante. Aiuta i compagni in difficoltà, la vostra amicizia più bella sarà. Se un altro parla tu chiudi la bocca: te lo dice la filastrocca. Se hai un problema dillo all’insegnante: lei ti aiuterà in un istante. Dì “per favore” e “grazie” tutto l’anno e gli altri ti sorrideranno. Metti a posto tutti i tuoi giochini, farai felici gli altri bambini. Getta la carta dentro al cestino per tenere pulito il giardino. Rispettiamo le regole: solo i bambini devono rispettare le regole? (conversazione) Le parole cortesi Ci sono delle parole semplici, ma molto importanti, e pronunciarle sempre nelle giuste occasioni è indice di buona educazione e di rispetto per il prossimo. Sono: BUONGIORNO, BUONASERA, ARRIVEDERCI, GRAZIE, PREGO, è PERMESSO, SCUSA… Far memorizzare alcune semplici filastrocche sulle parole cortesi. Gioco delle palette del si e del no, classifichiamo le azioni (si/no) Memorizzazione di canti e filastrocche Cartelloni per le attività di routine Materiali: Racconti, libri, carta da disegno, cartoncini e fogli colorati, colori di vario genere, materiali naturali e di riciclo, canti, filastrocche, macchina fotografica ecc. Ruolo dell’insegnante L’insegnante propone, stimola, interviene dove ritiene opportuno, ascolta e osserva. Verifica e valutazione In questa prima fase dell’anno scolastico occorre dare maggiore importanza a un’osservazione attenta e puntuale dei comportamenti dei bambini tanto dei nuovi iscritti, quanto dei già frequentanti, al fine di: - valutare il livello di socializzazione di ciascuno e notare eventuali difficoltà nella relazione con i compagni e le insegnanti; - individuare atteggiamenti di aggressività, di isolamento e di chiusura; - conoscere il livello di autonomia personale attraverso i giochi, le attività proposte, il loro coinvolgimento e la verbalizzazione. Documentazione Stesura del progetto, cartelloni murali, raccolta degli elaborati e fotografie. CANTI E ATTIVITA’ Canto: Ciao! Canto: Rallegriamoci nel Signore Ciao, ciao, ciao, è il saluto di chi si vuol bene Ciao, ciao, ciao, è la gioia di vivere insieme Ciao, ciao, ciao, mette in cuore la felicità Nel sorriso e nel pianto agli amici io canto: ciao, ciao, ciao! (2 v.) Rallegriamoci nel Signore, i nostri nomi sono scritti in ciel! Quando al mattino mi incontro con chi mi vuole bene gli dico “ciao!”, e lungo il giorno a chi mi saluta rispondo “ciao!” A chi mi lascia con cuore sincero “Ciao!”, è l’espressione sentita di un grazie che nasce dal cuor per voi! Ciao, ciao, ciao, è il saluto… Canto: Salutiamoci così Un nome bello tutti abbiam, per noi l’han scelto mamma e papà, sempre ci chiamano con tanto amor! Rallegriamoci nel Signore… Ad ogni cosa Dio donò Un nome grande quando creò, tutte le cose parlano di lui! Rallegriamoci nel Signore… Anche il mio nome Dio lo sa, Lui mi conosce dentro il cuor: da sempre mi vuol bene e pensa a me! (i bambini si dividono in due gruppi) Rallegriamoci nel Signore… 1. Quando mi incontri mi dici HELLO! Quando te ne andrai mi dirai BYE-BYE! 2. Quando ti incontro ti dico HELLO! Ti dirò BYE-BYE quando me ne andrò! Canto: Caramella, caramella Alla mattina arrivi a scuola e ai tuoi compagni tu dirai: “Ciao amici! HELLO FRIENDS!” Quando partirai dirai: “BYE-BYE!” Rit. (a gruppi) Ma di mattina, alla mammina, “BYE-BYE MUMMY!” Tu dirai. E alla sera, quando torni, “HELLO MUMMY”, griderai! Rit. (a gruppi) Canto: La canzone del nome Come ti chiami… What’s your name? Io mi chiamo… My name is. Come ti chiami… What’s your name? Io mi chiamo… My name is. What’s your name? My name’s Elda. Hello, Elda. Hallo Kids! (e così via per tutti: insegnanti e bambini…) Come ti chiami… Caramella, caramella, questa scuola com’è bella, me l’ha detto la mammina a colazione stamattina. Ci son tanti buoni amici, un po’ tristi e un po’ felici, ma giocando in compagnia queste lacrime van via. Caramella, caramella, questa scuola com’è bella, mi accompagna anche la zia, non la lascio andare via. Mi son messo il grembiulino, nella tasca ho un regalino che mi ha dato il mio papà prima di venire qua. RACCONTI La tartaruga Uga e la rabbia Questa è la storia di una piccola tartaruga che non amava andare a scuola. A questa piccola tartaruga piaceva giocare da sola e piaceva giocare con gli amici. Le piaceva guardare la televisione e andare fuori a giocare, ma proprio non le piaceva tanto andare a scuola. Starsene seduta in classe ad ascoltare per tutto quel tempo il maestro non le piaceva: era durissima! Spesso la tartarughina si arrabbiava con i suoi amici perché le facevano i dispetti: le prendevano la matita, a volte la spingevano o la infastidivano e, quando succedeva, lei si arrabbiava proprio tantissimo. Spesso rispondeva con la stessa moneta o diceva cose cattive. Dopo un po’ le altre tartarughine non vollero più giocare con lei. La tartarughina rimase spesso da sola nel campo giochi ed era fuori di sé. Arrabbiata e confusa, si sentiva triste perché non riusciva a controllarsi né sapeva come venire a capo del problema. Un giorno incontrò una vecchia e saggia tartaruga che aveva trecento anni e viveva ai margini del paese. La tartarughina le disse: ”Per me la scuola è un problema. Non riesco a comportarmi bene. Ci provo ma non ci riesco mai. Che cosa posso fare?” La vecchia e saggia tartaruga rispose: “La soluzione del tuo problema è dentro di te: è la tua corazza. Quando sei molto arrabbiata, e non riesci a controllarti, puoi andare dentro la tua corazza. Quando sei dentro, da sola, puoi calmarti. Quando io entro nella mia” disse la vecchia e saggia tartaruga “ faccio tre cose. Mi dico di fermarmi; faccio un lungo respiro, e se è necessario ne faccio un altro; poi mi chiedo qual è il problema”. La vecchia e saggia tartaruga insegnò questo metodo alla tartarughina, che disse di volerlo provare al suo ritorno in classe. Il giorno successivo ecco che mentre sta facendo il suo lavoro, un bambino inizia a infastidirla. Comincia a sentire la rabbia che sale dentro di lei; ha le mani che gli prudono e il battito del cuore più veloce. Ma si ricorda quello che le ha detto la vecchia tartaruga, così ripiega mani e gambe nella corazza, dove c’è pace e nessuno può disturbarla, così si mette a pensare a quello che le ha insegnato la vecchia tartaruga: fa un lungo respiro e poi un altro e quando esce dalla corazza vede il maestro che le sorride. Ripete più e più volte il sistema, tutte le volte che si sente arrabbiata. A volte funziona e a volte no, ma a poco a poco la tartarughina impara a controllarsi usando la corazza. Fa nuove amicizie e comincia ad apprezzare di più la scuola perché adesso ormai sa come ci si comporta”. Racconto: Il cucchiaio e la forchetta In una casetta con il tetto rosso e un giardino pieno di fiori, abitavano un papà, una mamma e un bambino piccolo. Durante il giorno mentre il papà era in ufficio, la mamma faceva i lavori di casa cantando e il piccolo si divertiva a rovesciare tutti i suoi giocattoli nella sua cameretta, con gridolini di entusiasmo, quello che preferiva. Quando il bambino faceva la nanna, a volte nel silenzio si sentivano suoni e fruscii strani provenire dalla cucina, forse un topolino che curiosava per trovare il formaggio? Ma tutto tornava tranquillo quando qualcuno entrava in quella stanza. Quel rumore veniva dal cassetto dove erano riposte le posate: forchette, cucchiai e coltelli bisticciavano spesso perché ognuno di loro, pensava di essere più utile dell’altro. Un giorno, verso l’ora di pranzo, prima che venisse apparecchiata la tavola, fra una forchetta e un cucchiaio scoppiò una lite e il coltello si mise tra di loro, cercando di calmarli. La forchetta con voce graffiante disse: “Caro cucchiaio, io sono più brava di te a prendere il cibo dal piatto, infilzo ben bene la carne e le verdure, senza lasciarle cadere. Sono anche più bella, guarda la mia linea” continuò girando su se stessa “sono sottile ed elegante, invece tu con quella pancia tonda, sei grasso, è ora che ti metti a dieta ciccione!”. La forchetta disse ancora con cattiveria:” tu puoi anche rimanere dentro il cassetto quando viene apparecchiata la tavola e nessuno se ne accorgerà!”. Il cucchiaio offeso e arrabbiato, rispose con stizza: ”se a cena o a pranzo viene servito il brodo, chi riesce a raccoglierlo dal piatto e portarlo alla bocca meglio di me? Non certo tu con i tuoi denti larghi, lasceresti colare tutto sul mento e sui vestiti di chi sta mangiando”. Poi aggiunse il cucchiaio: “come farebbero le mamme a dare la pappa ai bambini e le medicine quando sono malati? Hai mai visto qualcuno prendere lo sciroppo con una forchetta? Io no e fra poco quando cominceranno a pranzare, il papà e la mamma non lasceranno che il piccolo ti prenda in mano, perché con i tuoi denti, si può ferire. Tu sei pericolosa!”. Il piatto era un tipo tondo, pacioccone e andava d’accordo con tutti, sospirò:”Quando la smetteranno di bisticciare questi due?”. Il bicchiere per metà pieno di vino, era già un po’ ubriaco e fra un singhiozzo e l’altro canterellò allegramente: ”Hic! Ragazzi non roviniamo questo momento così bello, hic! Dopo quando sparecchieranno, ci toccherà tornare al buio dentro i cassetti o nei mobili della cucina, che tristezza!”. Il tovagliolo che stava ripiegato con cura vicino al piatto disse annoiato: ”Uffa che barba siete proprio tonti, se non servissimo a niente non ci metterebbero in tavola ogni giorno!”. Finalmente il cucchiaio e la forchetta smisero e quando tutti furono seduti, le posate aspettarono con ansia quale di loro sarebbe stata usata. Il primo ad essere servito fu il bambino affamato e, quando la mamma mise il piatto con la pappa sul seggiolone davanti a lui, cominciò a magiare con le manine, impiastricciandosi il viso e facendo brutte smorfie. I genitori si misero a ridere guardando con amore il loro piccolino e il cucchiaio e la forchetta, commossi, capirono che erano stati veramente sciocchi a litigare. (Milena Bartolomei) Attività 1. Le regole d’oro Dopo aver letto le 8 regole d’oro abbiamo cercato di fissarle proponendone una al giorno. Ogni bambino doveva fare un disegno per spiegare la regola trattata. Abbiamo quindi stampato la pergamena delle regole e fatto un quadro reso più prezioso da brillantini e stelline dorate. Per ogni disegno abbiamo preparato una cornice colorata… … ed alla fine le abbiamo esposte in salone per poterle ripassare spesso! Lavoro preparato dal gruppo dei “grandi” 2. Gioco: Il cane e il gatto 3. Il trenino tartarughino Dopo aver seguito la tartaruga Uga per i vari ambienti della scuola, abbiamo “costruito” il cartellone del “trenino tratarughino”… Per prima cosa piccoli e medi hanno dipinto lo sfondo colorando il cielo con la tecnica della spugnatura, la terra usando dei tappi di sughero, e quindi il mare con i pennelli per fare le onde… Le maestre hanno preparato un ponte che è stato incollato sullo sfondo preparato da noi… Nel frattempo i grandi hanno colorato locomotiva e vagoni del treno… Poi abbiamo completato i vagoni inserendo le nostre fotografie, ognuno con il proprio compagno di viaggio. Quindi abbiamo incollato la locomotiva e tutti i vagoni sul ponte della ferrovia, così abbiamo potuto iniziare il nostro viaggio che durerà tutto l’anno scolastico. Si parte… 4. Addobbiamo la scuola Quest’anno abbiamo tanti piccoli amici che ci accompagnano nel nostro cammino: i Puffi! Dopo averli colorati, li abbiamo ritagliati e messi “di guardia” sulle finestre dei vari ambienti: sala giochi e dormitorio sala da pranzo aula … ad ogni ambiente i suoi Puffi! 5. Facciamo festa Venerdì 10 e venerdì 24 ottobre abbiamo fatto festa insieme: la prima con un pagliaccio che è venuto a farci visita grazie alla generosità di una famiglia, la seconda per concludere il percorso dell’accoglienza. Il pagliaccio giocherellone Il pagliaccio era un signore vestito in modo strano: aveva una giacca tutta colorata, due grosse scarpe e un cilindro rosso in testa. Sapeva fare un sacco di giochi: Sapeva tenere in equilibrio un piumino sul naso e far roteare due nastri colorati attorno alla testa dei bambini (diceva che facevano andar via i pensieri brutti)… Sapeva stare in equilibrio su una grossa palla (anche se ha dovuto farsi aiutare dalla Elda a salire perché continuava a scivolare giù) … in equilibrio sulla palla sapeva fare il giocoliere (cerchi, palline, clavette). Sapeva andare su una bicicletta con una sola ruota… Era anche un po’ magico perché riusciva a far fare le cose anche a noi: Per esempio riusciva a far girare un piatto sul nostro dito o, addirittura, su un bastoncino tenuto da noi. Era anche un po’ sbadato perché lanciava in aria le cose e poi non le trovava più Ma ci ha fatto tanto ridere, anche chi all’inizio aveva un po’ paura di lui. Grazie, Pagliaccio, per averci fatto divertire tanto! La festa dell’accoglienza La festa dell’accoglienza era dedicata ai bambini che per la prima volta frequentano la nostra scuola. Abbiamo verificato se avevano imparato bene le “regole d’oro”… poi ad ognuno abbiamo regalato una pergamena con la poesia “Scopriamo l’amicizia” che i grandi avevano preparato. Le maestre ci hanno spiegato che da adesso comincia il nostro viaggio insieme alla scoperta degli amici animali. Poi abbiamo incollato i vagoni del trenino sul cartellone e siamo andati a fare merenda con bibite e sfogliatine (che buone!!!)