Crociere, appello degli industriali E Marchi attacca la Regione su Vtp
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Crociere, appello degli industriali E Marchi attacca la Regione su Vtp
LETTERA A I21sN'I.I Crociere, appello degli industriali E Marchi attacca la Regione su Vtp di Marco Bonet randi navi, dall'assemblea di Confindustria Venezia, presente il leader nazionale Vincenzo Boccia all'esordio in Veneto, gli imprenditori lanciano un appello al premier Matteo Renzi, affinché «sblocchi» il progetto portato avanti dal sindaco Luigi Brugnaro sul canale delle Tresse. Nel corso dell'assise il presidente di Save, Enrico Marchi, ha invece attaccato la Regione sull'operazione di Veneto Sviluppo in a pag'ma 15 Vtp. Confindustria, appello per le crociere L Marchi va contro la Regione su Vtp All'assemblea di Venezia-Rovigo la prima uscita di Boccia nel Veneto, che si era diviso sulla sua elezione : «Non importa essere d'accordo ma andare nella stessa direzione» VENEZIA La location non è stata scelta a caso: il padiglione di Expo Venice, nella desolazione di Marghera. Il tema dell'assemblea di Confindustria Venezia, la prima dopo la fusione «metropolitana» con Rovigo, è infatti «Delocalizzare in Italia» e ruota fondamentalmente attorno a una domanda: dopo la stagione degli addii e di Timisoara ottava provincia veneta, ha un senso (conviene) tornare a fare impresa qui, re-industrializzare il Veneto e l'Italia? A sentire i problemi elencati dal presidente Matteo Zoppas, quelli di ogni assemblea degli industriali (il Fisco, la burocrazia, il costo del lavoro) verrebbe da dire no, meglio che restiate dove siete. E invece no: qualcosa sta cambiando nel Paese o almeno di questo è convinto il nuovo leader nazionale di Confindustria, Vincenzo Boccia, all'esordio in Veneto in casa di una delle territoriali amiche, con Verona e Vicenza (Treviso, Padova e Belluno sostennero invece la corsa di Vacchi e vengono non a caso stilettate da Zoppas in apertura: «Confindustria oggi più che mai vuole la rappresentanza che si ottiene con l'unità, chi non dovesse essere con noi penalizzerebbe se stesso»): «Queste prime settimane di incontri sui territori mi hanno trasmesso il senso di una rinnovata fiducia che attraversa il Paese. Nel lessico degli imprenditori sono tornate parole come fiducia e coraggio, è un bel segnale». In platea c'è chi evoca il renzismo ma non è niente perché è sulle riforme che Boccia si schiera con decisione al fianco del premier e del governo: «Un capitalismo moderno ha bisogno di un Paese, una democrazia e istituzioni altrettanto moderni - si legge nel discorso poi lievemente modificato dal palco -. Per realizzare tutto ciò servono le riforme che sono parte della storia e del dna di Confindustria. Dal 2010 ci battiamo per superare il bicameralismo perfetto e riformare il Titolo V della Costituzione. Oggi il contesto politico, econo- mico e sociale è mutato e dunque è necessario cambiare le istituzioni e renderle coerenti con il mondo nel quale viviamo». Secondo Boccia, che sorvola sulle divisioni all'interno dell'associazione («L'importante non è andare d'accordo ma nella stessa direzione») Confindustria dev'essere «politica ma distante dai partiti» e però «riconosciamo al governo le molte cose fatte, il Jobs Act, la delega fiscale, il taglio dell'Irap, la riforma della scuola e della pubblica amministrazione: avanti tutta!». In platea ci sono il viceministro all'economia Enrico Zanetti e il sottosegretario Pierpaolo Baretta mentre il governatore Luca Zaia, che si era augurato che Confindustria non facesse «scelte politiche», ha già lasciato la sala da un pezzo. Ad ogni modo, più di Porto Marghera, del vetro di Murano, della banda larga e dello sviluppo aeroportuale e infrastrutturale, argomenti pure toccati da Zoppas nella sua relazione, al centro dell'assemblea vi sono le equilibri in Vtp, la società che gestisce il terminal passeggieri. Zoppas presenta sul palco, al fianco dei 12 firmatari, una lettera inviata a Renzi in cui si chiede che termini il «rimpallo di responsabilità» e si sciolga «immediatamente» il nodo della via alternativa e cioè il canale delle Tresse individuato da Porto e Comune. «Una decisione che dipende dalla sua volontà, non da Venezia» (appello rilanciato poco prima anche dal sindaco Luigi Brugnaro). Zaia, in chiave liberal liberista, sottolinea come la Regione «abbia fat- to una bella operazione su Vtp, riuscendo a far entrare le compagnie di crociera». E qui, inaspettata, arriva la bordata di Enrico Marchi, presidente di Save, socio di Vtp: «La preoccupazione del consiglio regionale è che in Vtp non succeda quello che è successo con Save, mentre io vorrei che il terminal passeggeri diventasse quello che è diventato l'aeroporto, un'eccellenza. Il problema per il consiglio e mettere le mani su Vtp, piazzarci magari qualche amico - continua Marchi - c'è chi pensa che la politica sia l'arte di servirsi del prossimo fingendo di servirlo». Qualcuno, in sala, riferisce a Zaia che non la prende bene. E infatti, a stretto giro, arriva la replica del presidente di Veneto Sviluppo Massimo Tussardi: ««Siamo convinti che un asset strategico per il Veneto quale è il terminal possa essere gestito al meglio da una società a leadership pubblica, come peraltro è stato fino ad oggi, che saprà comunque salvaguardare gli interessi del territorio, attraendo l'interesse e le sinergie di investitori esteri». Marco Bonet Matteo Zoppas Vogliamo la rappresentanza che si ottiene con l'unità, chi non dovesse essere con noi penalizza prima di tutto se stesso Vincenzo Boccia Siamo distanti dai partiti ma riconosciamo al governo di avere fatto il Jobs Act, la delega fiscale, il taglio dell 'Irap, la riforma della scuola Lo scontro Zaffa: «Su Vip abbiamo fatto una bella operazione». Marchi: «Il consiglio vuole metterci le mani e magari piazzarci qualche amico»