CHE COS`È L`ARTE? L`arte, in ogni sua manifestazione, è la più alta

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CHE COS`È L`ARTE? L`arte, in ogni sua manifestazione, è la più alta
CHE COS’È L’ARTE?
L'arte, in ogni sua manifestazione, è la più alta espressione umana di creatività e di fantasia ed è l'unico momento che permette
all'uomo di esteriorizzare la propria interiorità. Il significato della parola «arte» non è definibile in maniera univoca ed assoluta.
La sua definizione è variata nel passaggio da un periodo storico a un altro e da una cultura a un’altra.
Per recuperare il significato che tradizionalmente attribuiamo alla parola «arte», dobbiamo effettuare una considerazione.
Tra le attività umane ve ne sono alcune con finalità spiccatamente utilitaristiche (le attività industriali in genere), altre con finalità
spiccatamente espressive (letteratura, teatro, cinema, pittura, danza, ecc.) che operano sui mezzi di comunicazione, ovvero sui
linguaggi che permettono la comunicazione tra gli esseri umani.
Alcuni linguaggi utilizzano le parole generando letteratura e poesia, i suoni divengono musica, suoni e gestualità generano danza
e così via. I linguaggi che utilizzano le forme e le immagini generano quelle arti che noi definiamo «visive».
In realtà quando si usa la parola «arte», nella maggioranza dei casi si intende quella «visiva», tuttavia questa è una
semplificazione che può generare qualche errore, facendo ritenere che è artistica tutta l’attività che produce quadri o sculture, ma
ciò non è assolutamente vero. Un quadro non è per forza un’opera d’arte: lo è solo un quadro fatto bene.
Il primo scopo dell’arte è stato quello di rappresentare la realtà. Le pitture rupestri nelle grotte preistoriche, ad esempio, ci
testimoniano l’intento dell’uomo di conoscere la natura esorcizzandone i fenomeni incomprensibili.
L’arte è poi è divenuta un linguaggio per comunicare con gli altri.
In pratica l’artista compie due processi fondamentali: percepisce la realtà e la interpreta facendosene un’idea.
A questo punto nasce la rappresentazione. Definiamo una rappresentazione naturalistica quando essa è uguale alla percezione.
Viceversa una rappresentazione è antinaturalistica quando è diversa dalla percezione. Facciamo un esempio. Un ritratto
eseguito da Raffaello è un’immagine naturalistica; la scomposizione cubista di un volto come realizzata da Picasso è una
rappresentazione antinaturalistica.
L’arte svolge anche un ruolo di primo piano nella cura della salute, il filosofo Maritain affermava: “L’arte è il potere di guarigione e
l’agente di spiritualizzazione più naturale di cui abbia bisogno la comunità umana”.
L’arte può aiutare l’uomo a fermarsi per osservare, riflettere e contemplare, per arrestare quindi il fluire e refluire delle azioni e
delle passioni, per immobilizzare la vita spirituale e guardarla. Al contempo la stessa opera d’arte è il riflesso di modi pensare,
vivere, sentire dell’artista che continuamente corregge, sostituisce, rifà. In sintesi, si può dire che l’arte fa l’uomo più uomo.
L'arte si esprime con ogni forma, che cambia nel corso del tempo seguendo l'evoluzione dell'uomo e delle sue percezioni.
Il linguaggio universale dell'arte parla con il cuore e si rivolge al cuore.
Quando un'opera 'funziona', cioè emoziona, essa punta direttamente al cuore e si stampa nella memoria del fruitore.
Il principio di creazione di tutte le opere è lo stesso, per questo una scultura antica emoziona tanto e allo stesso modo di una
contemporanea. Ciò che spinge gli artisti a creare è la ricerca infinita: le opere eterne, quelle che emozioneranno sempre,
provengono dallo stesso punto, parlano la stessa lingua e sono dirette nello stesso luogo, cercano la stessa cosa e si portano via
il fruitore facendolo viaggiare nel mondo delle emozioni.
Un’opera concepita di cuore anche se tecnicamente non perfetta sarà compresa da tutti perché parlerà una lingua universale e
non passando dal filtro del ragionamento, arriverà direttamente a far vibrare le emozioni.
La preparazione alla lettura di un'opera serve per apprezzare e saper meglio comprendere un linguaggio e saper riconoscere in
esso l'unicità e la sensibilità di un artista.
La valorizzazione di un'opera spesso non sta nella composizione in se’, ma in ciò che essa costituisce.
Per godere appieno di una visita ad un museo, o ad una mostra d’arte è indispensabile saper vedere e osservare.
Osservare non è un’azione facile, istintiva, ma richiede intelligenza, conoscenza e sensibilità; operazione complicata durante la
quale non usiamo solo gli occhi, ma anche la mente: noi guardiamo con i primi, ma percepiamo con la seconda.
I linguaggi visivi sono costituiti dall’organizzazione di un insieme di segni in immagini, e, come il linguaggio verbale, hanno
un’organizzazione, delle regole e delle strutture.
Le parole si formano grazie ad aggregazioni di segni fondamentali corrispondenti alle lettere dell’alfabeto e nello stesso modo si
formano le immagini. A seconda dell’elemento visivo dominante si parla di linguaggio grafico, quando prevale il segno, linguaggio
pittorico quando prevale il colore, linguaggio plastico quando prevale il volume, linguaggio spaziale, quando prevale lo spazio o
quando quest’ultimo ha comunque un ruolo determinante, come ad esempio nell’architettura.
Un’opera d’arte mostra le abilità, le tecniche e la creatività dell’autore, riflette la sua personalità, la sua cultura, e quella del
periodo e del luogo in cui è stata realizzata.
L’osservazione di un’opera determina una reazione psicologica ed emotiva, diviene fonte di energia, colloquia, interagisce con
l’osservatore. Non tutti vediamo allo stesso modo: alcuni particolari, forme e colori vengono percepiti e ricordati più facilmente,
perché l’attenzione di ognuno si concentra su ciò che più lo interessa.
(Tratto dall’articolo “Arte, un linguaggio universale” di A.B.Casale – Shan newspaper)
PER UNA COMPRENSIONE DEL TESTO
E’ possibile dare una definizione univoca di arte?
Cosa s’intende per arte visiva?
Qual è il primo scopo dell’arte?
Quali sono i due processi fondamentali che compie l’artista nel realizzare un’opera d’arte?
Perché il filosofo Maritain sostiene che l’arte abbia un “potere di guarigione”?
Come si osserva un’opera d’arte?