Realizzazione di bandiere in carta velina

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Realizzazione di bandiere in carta velina
Realizzazione di bandiere
in carta velina
Gianpaolo Cusati
Tecnica modellistica
Un suggerimento di Jp…
Ciao a tutti gli amici modellisti di Magellano
Uno dei “tocchi” più o meno finali di ogni modello è sicuramente la presenza di
una o più bandiere (bandiere, insegne, stendardi, etc..) che possono essere
messe al vento, in bella vista, oppure a riposo in assenza di vento, oppure
simulanti il movimento in una leggera brezza….
Sicuramente le bandiere, siano esse di navi antiche o moderne, sono spesso il
“tocco di colore” che vivacizza modelli a volte estremamente omogenei come
colorazione (basti pensare alle navi da guerra da un certo periodo in poi,
tipicamente di colore grigio abbastanza uniforme)
Fino ad ora, nei miei modelli, avevo avuto due problemi particolari, nella
realizzazione delle bandiere e più precisamente :

La bandiera in sé per sé, e quindi il reperimento dell’esatta immagine della
bandiera o vessillo di una data nazione in una data epoca

La realizzazione della bandiera in modo che potesse essere costruita in modo
abbastanza fedele in termini di colori, supporto e soprattutto “movimento” (o
assenza dello stesso)
Spesso e “mal” volentieri, nel passato, non avendo trovato riscontro per
nessuno dei due punti sopra indicati, avevo lasciato perdere e, pertanto, NON
avevo provato a realizzare bandiere di nessun genere con le mie mani, ed avevo
acquistato materiale “industriale” oppure non avevo messo nessuna bandiera
sui modelli.
E’ quindi da poco tempo (dal modello della Kotetsu, per intenderci) che ho
iniziato ad esplorare anche questo aspetto di completamento di un modello
navale, ed ho provato, negli ultimi due anni alcune tecniche differenti tra loro,
che volevo descrivere e condividere in breve con i modellisti lettori.
Prima di descrivere i metodi usati, volevo darvi invece alcune indicazioni su link
utili per il reperimento delle immagini di bandiere, spesso anche in ambito
navale, che ho trovato navigando su Internet.
Tutti comprendono una serie di bandiere internazionali, e si trovano ai seguenti
indirizzi :
http://flagspot.net/flags/iso3166.html
http://www.1uptravel.com/flag/flags/
http://www.modelflags.com/acatalog/COTTON_FLAGS.html
http://www.modelships.de/flags_eng.htm
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In particolare, l’ultimo di questi, l’ho usato per trarre maggiori spunti per la
collocazione storica delle bandiere che ho realizzato recentemente.
Una volta identificata la (o le) bandiera di interesse, si è presentato il problema
maggiore : COME LE FACCIO????? E poi…. come corollario…. COME LE RENDO
SIMILI AL REALE????
Partiamo dal primo problema.
Ho pensato molto al tipo di supporto (che io chiamo “media”) da utilizzare per le
bandiere… Carta? Stoffa? Lamina sottile di metallo?
Ho scartato subito l’ultima… ho visto dei bellissimi lavori di bandiere fatte su
lastrine sottilissime di rame, ma sempre e comunque nel campo dei figurini, ed
in ogni caso, la parte “pittorica” era un capolavoro, ben oltre le mie personali
capacità, tenendo conto che la pittura di una bandiera in questo caso viene fatta
DOPO aver mosso la lamina di metallo per dargli l’aspetto di una bandiera al
vento (o peggio…a riposo)
Ho provato a pensare alla stoffa…ma non ho mai ancora trovato una stoffa
abbastanza sottile che rendesse bene la trama del tessuto, in scala, della
bandiera stessa, o meglio ancora, la mancanza di trama viste le scale a cui
tipicamente lavoro (1:75 – 1:100)
A questo punto l’unica alternativa rimasta era la carta..ok..ma quale tipo di
carta? Quale tipo di carta è abbastanza robusta, sottile, traslucida ma al tempo
stesso adatta ad essere modellata in pieghe e curvature?
La carta velina??? Ok..ma quale tipo??
Allora mi è venuto in mente il colpo di genio… Essendo un utilizzatore
“massiccio” di camicie confezionate (causa lavoro), ogni volta che ne compro
una, trovo nella confezione un foglio di carta tipo “velina”, traslucida e molto
sottile, che avrebbe potuto essere un buon supporto per questo scopo.
Avendo scelto di provare con questo supporto, una volta reso liscio grazie ad
una buona passata di ferro da stiro (senza vapore), l’ho appoggiato, fissandolo
con del nastro adesivo, al disegno della bandiera (in questo caso la bandiera
giapponese) che avevo stampato in ufficio su una stampante laser a colori.
Nel caso della Kotetsu, visto il periodo storico in cui la nave era stata usata, il
disegno era semplicissimo : un rotondo di colore rosso acceso al centro della
bandiera.
Ho quindi appoggiato e fissato la carta velina sul foglio dove avevo stampato la
bandiera, e data la trasparenza della velina, ho colorato a pennello il cerchio
sulla carta velina, usando un rosso acceso acrilico.
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Ho lasciato asciugare per una mezza giornata, e poi, assicuratomi che il colore
fosse completamente asciutto, ho rigirato la bandiera ed ho colorato il retro
(visto che la forma rossa del sole era ben visibile)
Una volta ben asciugato anche questo lato, sono passato ad incollare il bordo
corto della bandiera ad un tratto di refe sottile (0,25 mm…la più piccola che
avevo in quel momento) ed ho iniziato a realizzare il “movimento” della bandiera
stessa, cercando di renderla “viva”, ma in condizione di assenza di vento (a me
piacciono così….)
Per fare questo ho utilizzato un paio di pinzette da modellista, di tipo conico alle
estremità, e le ho usate per fare pieghe e contropieghe, cercando di non fare
piegature nette, ma sempre un po’ curve, ondulate….
Aiutandomi anche con le dita, ho quindi dato questo movimento di una bandiera
all’asta, ma leggermente floscia, in condizioni di assenza di vento.
Quando sono stato soddisfatto dell’andamento del movimento della bandiera, ho
spruzzato la bandiera con del trasparente opaco acrilico spray (comprato in un
BricoCenter) e stando attento a passare mani leggere, senza sbavature di
colore, e lasciando asciugare bene tra una mano e l’altra.
L’effetto della realizzazione è riportato nelle foto seguenti.
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Per la realizzazione delle bandiere della SACHSEN, invece, ho utilizzato un
metodo più moderno, pur lasciando inalterato il tipo di supporto (la carta
“velina” delle confezioni di camicie nuove)
Ho utilizzato, questa volta, una stampante a colori, a getto dì’inchiostro (per la
cronaca nel mio caso avevo acquistato una EPSON, ma la tecnica dovrebbe
essere valida anche per altri marchi di stampanti…) con una buona risoluzione
di stampa.
Prima di tutto, ho deciso di stampare la bandiera in modo che si potesse
realizzare con una passata da entrambi i lati, e pertanto, ho preso l’immagine
della bandiera che mi interessava, l’ho copiata su un file in PowerPoint, e lì ne ho
creato un’immagine speculare, affiancata al lato dritto dal lato dell’asta della
bandiera, lasciando un piccolo margine bianco tra le due immagini speculari
(vedi figure seguenti 1 e 2)
Figura 1 - Bandiera lato destro
Figura 2 - Bandiera con immagine speculare destra e sinistra.
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A questo punto ho posizionato al centro del foglio PowerPoint tutte le bandiere
speculari che pensavo mi potessero servire (vedi figura 3) e ne ho realizzato una
stampa a colori su carta normale, avendo avuto l’accortezza, prima della
stampa, di segnare a penna il verso di introduzione del foglio ed il lato superiore.
Questo sarebbe poi servito per posizionare il foglio di stampa definitivo (vedi
figura 4)
Foglio A4
= Faccia superiore
= Verso di inserimento
Figura 3 - Bandiere posizionate su formato A4 in PowerPoint
Figura 4 – indicazioni su foglio A4
La stampa a colori (o anche in bianco e nero, dato che si tratta di una prova)
permette di indicare esattamente sul foglio A4 la posizione di stampa delle
immagini delle bandiere.
La figura 5 mostra questa pozione che poi sarà utilizzata
per posizionare adeguatamente il foglio di carta velina per
la stampa delle bandiere
Figura 5
Ho tagliato un rettangolo di carta velina, che fosse di poco
superiore all’area coperta dalle bandiere e l’ho
posizionato sul foglio già utilizzato per stampare le
bandiere, in modo da poter avere esattamente la misura
della copertura della carta velina.
Ho quindi fissato la velina sul foglio delle bandiere con nastro adesivo, come
viene mostrato nella figura 6 ed ho inserito di nuovo il foglio nella stampante ed
ho proceduto alla stampa.
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Un paio di consigli per questa operazione :

Stendere bene la carta velina sul foglio A4, evitando piegature, e senza
tendere il nastro adesivo mentre si posiziona a fissare la velina sulla carta.

Evitare di stampare le bandiere con la massima risoluzione o elevatissima
qualità. Queste modalità in genere fanno impiegare più inchiostro con più
passate sulla medesima riga di stampa e si rischia che la carta velina venga
imbevuta di inchiostro, spandendosi in punti non voluti. Inoltre, con la
dimensione delle bandiere in scala, la differenza tra qualità media ed elevata di
stampa praticamente è inesistente….. quindi,… NON ne vale la pena !
Carta
velina
Nastro
adesivo
Figura 6 – Posizionamento e fissaggio della velina sul foglio A4 per poi realizzare la stampa delle bandiere.
Quindi, una volta effettuata la stampa, ho rimosso il nastro adesivo ed ho preso il
foglio di carta velina con le bandiere ormai stampate a colori brillanti e con
ottima qualità di immagine.
Ho tagliato le bandiere, una per una, usando un righello di metallo e la lama di un
taglierino molto affilato, evitando di lasciare il bordo nero di contorno intorno
alle bandiere tagliate.
A questo punto ho piegato ognuna delle bandiere in modo da far coincidere i
due lati speculari, attorno al bordino bianco in mezzo ad esse.
Ho quindi usato della colla SuperAttack liquida (poche gocce) spalmata lungo il
bordo interno della bandiera ed ho unito i due lati speculari. Prima di fare
questo, mi sono premunito di far passare della refe sottile (0,25 mm) all’interno
della bandiera, lungo la linea di piegatura, in modo che anche questa fosse
fissata con gocce di colla ciano-acrilata.
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Dopo pochi minuti la bandiera è realizzata, con un giusto grado di “trasparenza”
molto simile a quello della stoffa su cui sono realizzate dal vero.
Ora mancava solo la piegatura… Come nel precedente caso ho usato delle
pinzette con punte terminali lunghe e coniche, per realizzare queste piegature in
modo da simulare la bandiera che pendesse un po’ floscia, in assenza di vento,
come nell’esempio della figura seguente.
Calma di vento
Brezza o vento
L’uso della stampa a getto di inchiostro e della colla ciano-acrilata per unire i
lembi garantiscono alla bandiera un ottimo fissaggio dei colori ed anche una
buona rigidità nel mantenere le piegature e, pertanto, non c’è stato bisogno di
usare il trasparente opaco a fine lavoro.
Nelle foto seguenti sono ritratte le bandiere della Sachsen, realizzate come
descritto, e già montate sulle loro aste a prua e poppa della nave.
Spero che la tecnica porti suggerimenti ulteriori per migliorarla. Sarò felice se
questa esperienza potrà essere la base per nuove idee e suggerimenti in
proposito.
Bandiera a poppa della Sachsen
Bandiera a prua della Sachsen
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La SMS Sachsen con le bandiere installate a prua e poppa
Un saluto a tutti gli amici modellisti ed a riscriverci presto.
Gianpaolo Cusati
(JP)
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