MAGIA O STREGONERIA?

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MAGIA O STREGONERIA?
MAGIA O STREGONERIA?
MAGIA O STREGONERIA?
C’era una volta una bellissima regina di nome Esmeralda; in una notte di luna piena diede
alla luce due gemelle; per effetto di quella strana luna di colore bluastro, la più grande
nacque brutta e strega: per questo la regina la chiamò Ermenegilda; la più piccola nacque
bella e fata e fu chiamata Diamante.
In quella stessa notte la ninfa Calliope, che era la protettrice del lago, diede la luce un
figlio che chiamò Emilio.
I tre bambini crebbero; Diamante e Emilio divennero amici, mentre Ermenegilda era
sempre più invidiosa della bellezza della sorella.
Un brutto giorno, Ermenegilda, stanca di vedere la sorella felice, rapì Emilio e, con la
stregoneria, lo trasformò in un orribile orco; lo portò in un villaggio disabitato ai confini del
regno, al cui centro si trovava una torre altissima; non si era mai visto al mondo una torre
così alta!
Entrarono dalla porta principale; Ermenegilda legò l’orco a una sedia con una catena
magica, in modo che non potesse liberarsi; trovò carta di papiro, una penna d’oca e una
piccola boccetta di inchiostro vecchio e scrisse: “Aiutatemi! Mi ha rapito un orco!”.
Spedì il messaggio al villaggio tramite un gufo e si preparò ad attendere qualcuno che
sarebbe giunto per uccidere l’orco, cioè Emilio.
Il messaggio arrivò quasi subito al villaggio e Diamante, spaventata per Ermenegilda,
informò subito suo padre, re Edoardo, che ingaggiò il suo miglior cavaliere, Edmund.
All’inizio egli non voleva andare in missione per una terribile fobia degli orchi, che da
tempo lo prendeva.
Il re lo pregò con insistenza e, alla fine, Edmund si fece coraggio; così partì.
Cercò per giorni; poi, si ricordò di un villaggio sperduto ai confini del regno; arrivato
davanti alla torre vide uno scheletro per terra e a fianco un cartello con scritto:
“PERICOLO DI MORTE!”.
Entrò nella torre, trovò l’orco e lo assalì, ma egli urlò il suo nome ed Edmund capì cosa
stesse succedendo veramente.
In quello stesso momento la strega saltò fuori dal camino e gli lanciò un sortilegio per non
parlare, pronunciando la formula: “Askalabù, tu parlare non potrai più!”; quindi lo
scaraventò fuori dalla finestra e chiuse la porta a chiave.
Il povero Edmund tentò di rientrare, ma non ci riuscì; allora tornò al villaggio e cercò di
spiegarsi al re.
Re Edoardo, però, sentendosi deriso, lo fece rinchiudere in prigione.
Diamante, credendo in lui, si travestì da guardia e lo liberò quella stessa notte.
Edmund si mise in viaggio per cercare la grotta del mago, l’unico in grado di preparargli la
pozione inversa per recuperare la voce, ma, il giorno dopo, tutti i soldati del regno lo
stavano già cercando.
Dopo una settimana di straziante ricerca, Edmund trovò la grotta del mago; vi entrò e lo
trovò indaffarato; gli chiese mediante l’alfabeto muto se gli poteva preparare velocemente
la pozione, perché tutto il villaggio lo cercava per arrestarlo.
Il mago la preparò e, in meno di cinque minuti, fu pronta; Edmund la bevve e magicamente
gli ritornò la voce.
Il mago, come dono ospitale, regalò al cavaliere una lampada dei tre desideri.
Edmund, si rimise in viaggio; arrivato alla torre, sfregò la lampada ed espresse il primo
desiderio: “Aprire la porta chiusa con la stregoneria”.
Entrò, fu più veloce della strega, sfregò di nuovo la lampada ed espresse il secondo
desiderio: “Liberare l’orco e imprigionare Ermenegilda con la sua stessa catena”.
Uscì con l’orco Emilio, chiuse la porta a chiave ed espresse il terzo desiderio: “Tornare al
castello con l’orco in un batter d’occhio”.
Chiusero gli occhi e si ritrovarono davanti al portone del castello; entrarono e il re,
vedendo l’orco, ordinò di ucciderlo, ma Edmund disse che l’orco era Emilio, mentre
Ermenegilda era la cattiva responsabile del rapimento e del maleficio.
Re Edoardo inviò i suoi cavalieri con Edmund alla torre, per capire cosa fosse veramente
successo.
Arrivati alla torre e vedendo la strega imprigionata, la chiusero per sempre all’interno e
tornarono dal re.
Come premio da parte del sovrano, Edmund sposò Diamante…e, per fortuna di Emilio, la
fata, cercando tra i libri della sorella, trovò l’incantesimo inverso per ritrasformare l’orco in
ragazzo.
Diamante, Edmund ed Emilio vissero per sempre felici e contenti, lontani dalla malvagia
Ermenegilda.
MORALE:
L’invidia è una gran brutta malattia,
se ti prende, ti porta via.
Se un buon cuore avrai,
tanti pregi riceverai.
Molti amici ti staranno intorno,
ogni notte e ogni giorno.
FS, PI, PMM, ZH