Valutazione delle garanzie

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Valutazione delle garanzie
Pubblicazione di CRIF / primavera-estate 2010
USA: CRIF acquisisce i sistemi
di Loan Origination APPRO
da Equifax
CRIBIS Teleservice ottiene
la certificazione della qualità
ISO 9001:2008
Cambiamenti nel recupero crediti
e soluzioni innovative in outsourcing
Il territorio come chiave
competitiva: gli strumenti
per sfruttarne a pieno le potenzialità
Business Information:
la nuova soluzione “Gruppi Aziendali”
per le aziende di credito
Valutazione delle garanzie:
La formazione certificata per
migliorare i risultati di business:
CRIF Training
Firmata la convenzione tra
CRIF Certification Services
e Geoval per la certificazione
dei Geometri Valutatori Esperti
CRIBIS Financial Best Practices:
la parola ai clienti
I trend dei comportamenti di
pagamento delle imprese
Le evidenze dello Studio CRIBIS D&B
Marocco: Salafin sceglie
CRIF Decision Solutions
per l’ottimizzazione delle performance di
controllo e gestione del rischio di credito
CRIF Decision Solutions
Forum 2010
Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - 70% - DCB - Bologna - n. 25, 2010
il sistema evoluto Sprint Confidi
Pubblicazione di CRIF
USA: CRIF acquisisce i sistemi di loan origination APPRO da Equifax
Continua l’espansione di CRIF nel mercato globale dei servizi e tecnologia a supporto dell’erogazione del credito
CRIF, attraverso la propria società statunitense CRIF Corp., ha
acquisito da Equifax Inc. (NYSE: EFX) la società Equifax Enabling
Technologies LLC, con sede a Baton Rouge in Louisiana, operativa
principalmente attraverso la suite APPRO per la loan origination.
L’acquisizione di APPRO, una tra le principali soluzioni software
per la loan origination nei settori bancario, finanziario e delle credit
union, mira a migliorare ulteriormente l’offerta di CRIF Lending
Solutions negli Stati Uniti e a livello internazionale. L’investimento
sostenuto da CRIF per l’acquisto di Equifax Enabling Technologies
LLC è pari a 72,4 milioni di dollari.
APPRO è uno dei principali provider di soluzioni e tecnologie
complete e automatizzate per il credit risk management sia per
l’erogazione online che tradizionale del credito e sono oltre 200
le istituzioni finanziarie che si affidano alla sua tecnologia per
automatizzare e gestire l’erogazione di prestiti per volumi di miliardi
di dollari l’anno.
“Siamo lieti di dare il benvenuto ad APPRO nella famiglia
CRIF Lending Solutions” - ha dichiarato Carlo Gherardi,
Amministratore Delegato di CRIF. “APPRO ci aiuterà a espandere
notevolmente l’ampiezza e la profondità dell’offerta di tecnologie
per l’erogazione del credito che forniamo a banche, credit union
e istituzioni finanziarie negli Stati Uniti e nel mondo. Le soluzioni
offerte da CRIF e dalle sue società controllate negli Stati Uniti (Teres
Solutions, Aimbridge, Fls Services e Magnum) sono complementari
con quelle di APPRO e ciò consentirà di rispondere ancor più
efficacemente alle crescenti esigenze del mercato di soluzioni a
elevato valore aggiunto e flessibilità tecnologica”.
Le sinergie derivanti da quest’operazione consentiranno di creare
negli Stati Uniti un polo specializzato, con un considerevole
potenziale di crescita in un mercato assolutamente strategico.
Inoltre, l’integrazione di APPRO con l’esperienza CRIF nelle
proprie specifiche aree di business porterà allo sviluppo e
all’implementazione di soluzioni a valore aggiunto in grado di fornire
un’offerta completa in termini di capacità tecnologica e flessibilità
per rispondere alle esigenze del mercato e dei singoli clienti in una
maniera sempre più tempestiva.
APPRO opererà come società controllata al 100% da CRIF e le
sue soluzioni saranno commercializzate e distribuite sotto il brand
CRIF Lending Solutions insieme ai servizi e alle tecnologie a
supporto dell’erogazione del credito delle altre società statunitensi
di CRIF.
CRIBIS Teleservice ottiene la certificazione
della qualità ISO 9001:2008
CRIBIS Teleservice - la società specializzata del Gruppo CRIF che offre a
banche, società finanziarie e imprese una gamma completa di servizi per la
gestione in outsourcing di ogni fase della credit collection, dalla customer
care al recupero stragiudiziale e giudiziale - ha ottenuto da DNV il Sistema di
Gestione per la Qualità certificato in accordo alla UNI EN ISO 9001:2008 per
tutte le attività erogate.
Il campo di applicazione oggetto della certificazione è la “Progettazione,
erogazione ed assistenza di servizi per il recupero del credito, contatto
della clientela e servizi di informazioni commerciali rivolte a banche, società
finanziarie, assicurazioni, società di telecomunicazioni e di servizi di pubblica
utilità, imprese e consumatori”.
È stato molto apprezzato dall’Ente di certificazione DNV, durante la sua visita,
il modello di controllo qualità adottato da CRIBIS Teleservice, effettuato dalla
struttura di recupero, che ha l’obiettivo di assicurare il rispetto degli obblighi
deontologici e la qualità di delivery del servizio, e l’impegno dell’azienda
nella formazione e nel costante aggiornamento professionale del
proprio personale.
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primavera-estate 2010
Cambiamenti in atto nel settore del recupero crediti
e soluzioni innovative in outsourcing
La gestione del recupero crediti da parte degli istituti bancari e finanziari operanti in Italia
sta cambiando, avviandosi verso un percorso di ingegnerizzazione analogo a quanto già
successo tempo addietro in fase di origination dei finanziamenti.
Quali sono i driver alla base di queste evoluzioni? Lo abbiamo chiesto a Fabrizio Arboresi,
Business Consulting Director di CRIF Decision Solutions.
“In tempi di crisi, e comunque a fronte di scenari competitivi sempre più marcati, l’impatto
dell’operatività del recupero crediti sulla profittabilità degli istituti sta assumendo una
importanza centrale e, d’altro canto, sta emergendo una sempre maggiore difficoltà a
recuperare, in particolare nelle fasi iniziali” - spiega Arboresi. “Dalle analisi di CRIF Decision
Solutions su dati EURISC emerge come le percentuali di recupero early - entro 3 mesi
dall’entrata a recupero - si vanno riducendo sia per i mutui che ancor più per i prestiti personali,
e in misura minore per il finalizzato. Questo fa sì che agire tempestivamente, con l’approccio
più idoneo per lo specifico caso, faccia la differenza”.
In termini dell’evoluzione dell’approccio delle aziende di credito alla collection quali
sono i fattori fondamentali in gioco?
“Uno degli elementi chiave di cambiamento in corso sui processi di recupero è sicuramente
il passaggio a una logica di gestione per cliente e non più solo per pratica. Questo consente
di anticipare i problemi, avere maggiori opzioni a disposizione e conseguire una maggiore
efficienza in termini di costi”.
E, secondo la vostra esperienza nel settore, quali gli strumenti sia strategici che
operativi?
“Le performance del recupero dipendono in maniera fondamentale dalle informazioni che si
hanno a disposizione sul cliente, utili sia per decidere cosa fare (segmentare correttamente e
definire le azioni più appropriate) sia per contattare il cliente.
Avere strategie differenziate rappresenta un valore aggiunto ma quel che fa ancora la differenza
è l’operatività del processo: organizzazione delle attività, gestione delle agenzie esterne,
sistemi informativi a supporto delle decisioni ma anche del controllo, sono gli elementi
chiave che spesso spiegano le differenze di performance tra i diversi attori che riscontriamo
quotidianamente sul mercato”.
Quali direttrici sta seguendo CRIF per rispondere alle esigenze delle aziende di credito
in ambito collection?
“Agire tempestivamente, con l’approccio giusto per lo specifico caso, è determinante e ritardi o
errori in fase iniziale non si recuperano successivamente e comunque non a costo limitato.
Nell’attuale arena competitiva del recupero crediti il mix di soluzioni a disposizione degli istituti
finanziari è ormai articolato - dai servizi di informazione ai modelli analitici, alle applicazioni
software, alle azioni di outsourcer specializzati - e sta ai singoli operatori scegliere quelli più
adatti al proprio modello di business e terreno di competizione.
CRIF ha una consolidata esperienza in ambito collection, con oltre 30 progetti seguiti con
successo per le principali banche, società finanziarie e utilities italiane.
Questi obiettivi sono inoltre garantiti in quanto CRIBIS Teleservice si è dotata di
una serie di tool informatici per la gestione di una parte significativa dei propri
processi che, oltre a migliorarne l’efficacia, permettono i tempi di accesso alle
informazioni e quindi anche i tempi di risposta a fronte di possibili criticità.
Il Sistema di Gestione inoltre ha dimostrato la propria robustezza anche in
rapporto alla dinamiche aziendali che hanno portato nell’ultimo anno CRIBIS
Teleservice all’apertura di nuovi mercati, all’introduzione di nuovi servizi e
prodotti, a conferma dei continui investimenti tecnologici e operativi che
l’azienda compie per ottimizzare l’efficacia della propria gestione dei
processi di recupero e per adeguare la propria offerta alle più evolute esigenze
del mercato.
Operativa da oltre 15 anni e tra le prime dieci società di recupero crediti in
Italia, CRIBIS Teleservice gestisce oltre 1 milione di pratiche all’anno, attraverso
una struttura di 300 operatori specializzati di phone collection e un network
di 90 recuperatori domiciliari, con una copertura capillare dell’intero territorio
nazionale.
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Se si può affermare che non esiste una ricetta valida uniformemente per
tutti, è altrettanto vero che nel presente scenario di mercato trascurare il
recupero crediti significa quasi certamente perdere la competizione.
Per questo è molto importante anche il ruolo consulenziale del
partner specializzato e la capacità di affiancare l’azienda di credito
in queste decisioni.
CRIF propone una suite - denominata Value 4 Collection - che ha
proprio nella completezza e complementarietà degli strumenti e nella
modularità di approccio i fattori distintivi”.
Frutto di notevoli investimenti tecnologici e in ricerca e sviluppo, e
proprio per rispondere alle evoluzioni in atto nel mercato, la suite di CRIF
si è recentemente arricchita di una soluzione innovativa, completamente
in outsourcing. Sprint Collection consente infatti di gestire in maniera
strutturata l’intero processo di collection, dai primi segnali di criticità
della relazione fino al recupero legale, supportando l’attività di tutti gli
attori coinvolti, interni ed esterni all’azienda di credito.
Via web, la soluzione propone - immediatamente disponibili e senza
impatti IT - processi di recupero già testati e divenuti best practice sul
mercato italiano.
Sprint Collection integra i migliori strumenti a disposizione in termini
di patrimonio informativo, indicatori predittivi, servizi di gestione e
arricchimento dei dati di contatto ed evolute funzionalità di workflow
management e reporting. Sprint Collection si fonda sulla piattaforma
software CLever realizzata ad hoc da CRIF Decision Solutions per
le esigenze dei collection manager e già scelta da primarie aziende
di credito.
Nell’ambito della suite Value 4 Collection di CRIF, la soluzione si
integra inoltre efficacemente con gli indicatori di EURISC Scout e
con i servizi di gestione dei crediti insoluti della società specializzata
CRIBIS Teleservice.
Pubblicazione di CRIF
Il TERRITORIO come chiave competitiva:
gli strumenti per sfruttarne a pieno le potenzialità
I forti cambiamenti nel mercato bancario e finanziario in questi ultimi anni hanno
avuto importanti riflessi sia sulla domanda sia sull’offerta. Alla flessione della
domanda dei principali prodotti di credito e alla crescente attenzione da parte dei
clienti nella comparazione dell’offerta, si sono affiancati l’aumento di competitività
tra gli operatori con la riduzione dei margini operativi, il focus commerciale sul
portafoglio acquisito e l’incremento dell’attività di collection per recuperare liquidità.
In questo contesto, le attività di marketing diretto per lo sviluppo commerciale
hanno subito una forte flessione, da una parte per l’aumento dei costi di
acquisizione del cliente e ritorni delle campagne sempre più bassi, dall’altra per
la difficoltà di acquisire clientela con un buon potenziale di spesa ma, soprattutto,
affidabile dal punto di vista finanziario.
Molti sforzi di queste campagne direct vengono infatti vanificati da un elevato
rischio finanziario che porta a tassi di accettazione spesso inferiori al 40%.
Acquisire un nuovo cliente significa però, nell’attuale scenario, conquistare un
cliente della concorrenza: chi riesce ad acquisire nuove quote di mercato beneficerà
di importanti vantaggi (effetto moltiplicativo) nel medio termine da sfruttare con
azioni di cross selling.
Le attività di marketing diretto rimangono un canale di acquisizione importante e
fungono inoltre da volano per le attività commerciali sul territorio sviluppate tramite
agenti e filiali. Ma come realizzarle al meglio?
La sfida: il successo negli ambiti territoriali strategici
Dalle esperienze di Data4Value, la società del Gruppo CRIF specializzata nel
micromarketing e marketing territoriale, molte iniziative di successo negli ultimi
mesi si stanno basando su due elementi comuni:
• un’attenta e sofisticata targettizzazione del prospect su più dimensioni:
socio-demografica, di propensione all’utilizzo e familiarità con i prodotti
finanziari, e di affidabilità finanziaria;
• l’individuazione di mercati locali dove mirare e intensificare le azioni, integrando
e sincronizzando marketing diretto e pressione commerciale sul territorio
sviluppata da agenti e filiali.
Estremizzando il concetto, si tratta di una strategia commerciale integrata tra
Direzione e Strutture locali, sviluppata e pianificata con precisione per lo sviluppo
del proprio business. Queste strategie stanno ottenendo risultati importanti nel
breve periodo:
• l’ottimizzazione degli investimenti per lo sviluppo delle campagne commerciali
• l’integrazione e la collaborazione tra “centro” e “periferia”
• l’incremento della redemption finale delle azioni dirette.
In un mercato in forte cambiamento gran parte della competizione è giocata
sull’elemento “territorio” come principale arma strategica di successo. Occorre
quindi dotarsi degli strumenti giusti.
Gli innovativi strumenti “geoanalitici” per estrarre valore dal territorio:
i modelli Zone Score
Oltre alle dimensioni classiche prese in considerazione dai modelli quantitativi
(rischio, propensione) i nuovi e originali modelli statistici Zone Score sviluppati da
Data4Value sfruttano appieno una nuova dimensione, quella “spaziale”, ovvero la
variabilità dei fenomeni sul territorio. Stimano la domanda finanziaria in generale e
in relazione ai principali prodotti presenti sul mercato (prestiti personali, finalizzati,
carte di credito e mutui) sulla singola zona di censimento.
Si tratta di modelli “click&go”: a partire da poche semplici informazioni in input,
quali ad esempio l’indirizzo di residenza e alcune informazioni basilari del cliente
(spesso è sufficiente l’età), sono in grado stimare la propensione rispetto a diversi
fenomeni socio-economico-finanziari.
Riescono a spiegare molta variabilità del fenomeno e hanno un’elevata capacità
predittiva rispetto a quelli tradizionali.
Le soluzioni Zone Score integrano i migliori strumenti presenti sul mercato italiano
in termini di:
• modelli di scoring predittivi unici in Italia, elaborati e sviluppati a partire da dati
aggregati provenienti dal patrimonio informativo di CRIF;
• pluriennale e consolidata esperienza di CRIF Decision Solutions, la società del
Gruppo specializzata nello sviluppo di modelli di scoring;
• know how ed esperienza ventennale del Gruppo CRIF nella gestione di
informazioni.
Tali modelli vengono inoltre periodicamente monitorati e aggiornati dal team
specializzato di Ricerca e Sviluppo di Data4Value.
Per sviluppare azioni mirate e realmente capillari sul territorio sono necessari
strumenti e informazioni che hanno come dimensione la “micro-zona”. Si tratta
di un’area basata sulla sezione di censimento ISTAT - circa 380.000 a copertura
dell’intero territorio nazionale - che corrisponde in media a poco più di 0,5 km² di
estensione, circa 80 abitazioni, 62 famiglie, 162 individui.
Su questa piccola porzione di territorio i modelli Zone Score consentono all’azienda
di credito di poter disporre più di 150 potenti indicatori statistici che definiscono
il profilo socio-demografico e l’utilizzo dei più diffusi prodotti finanziari (prestiti,
mutui, carte di credito), la capacità di spesa, il livello di indebitamento e
l’affidabilità finanziaria.
Ne deriva la capacità degli strumenti basati sulla micro-zona di individuare con
semplicità e precisione i mercati locali
di maggior interesse per lo sviluppo del
business, e di stimarne dimensioni e
potenzialità - in assoluto e in relazione alla
presenza competitiva - sino a costruire veri e
propri business plan locali.
Dopo aver superato grande diffidenza da
parte degli operatori del settore, si stanno
diffondendo in molte applicazioni di marketing
operativo.
Utilizzati inizialmente soprattutto per attività di
prescreening, oggi questi modelli cominciano
ad essere utilizzati di fatto come principali
dimensioni di analisi e segmentazione in
diversi ambiti e settori di applicazione,
con risultati molto significativi in termini di
redemption, variabili tra il +20% e il +60%.
Molte sono “sul campo” le sorprese nel
leggere criticamente le informazioni in
output offerte da queste analisi e frequenti le
variazioni di impostazione strategica scaturite
dal dover tener conto delle differenti realtà di
business locali.
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primavera-estate 2010
BUSINESS INFORMATION: LA NUOVA SOLUZIONE CRIF “GRUPPI AZIENDALI”
A DISPOSIZIONE DELLE AZIENDE DI CREDITO
Le nuove disposizioni di vigilanza prudenziale
per le banche (Circolare della Banca d’Italia n.263
- Titolo V capitolo 1 - Concentrazione dei rischi)
definiscono il cliente non solo come il singolo
soggetto ma come il “gruppo di clienti connessi”
nei cui confronti la banca assume dei rischi.
Sono considerati “gruppo di clienti connessi” due
o più soggetti che costituiscono un insieme unitario
sotto il profilo del rischio in quanto uno di essi ha un
potere di controllo sull’altro o sugli altri (connessione
giuridica) oppure, indipendentemente dall’esistenza
di rapporti di controllo, esistono tra i soggetti legami
tali che, con tutta probabilità, se uno di essi si
trova in difficoltà finanziarie l’altro, o tutti gli altri,
potrebbero incontrare difficoltà di rimborso dei debiti
(connessione economica).
Per una corretta percezione e valutazione del
rischio, Banca d’Italia ha spinto gli intermediari
finanziari vigilati a censire non solamente i gruppi
“consolidati” (cioè rappresentati dal bilancio
consolidato) ma anche i gruppi “economici” (legati
cioè da eventuali connessioni economico-operative),
nell’ottica di allargare il campo di rilevazione a un
concetto di rischiosità “cumulata”.
L’appartenenza di un soggetto a un gruppo
implica quindi una valutazione reddituale che
tenga conto dell’influenza e dell’andamento
del gruppo, non solo del soggetto oggetto
di valutazione.
L’affidamento a un gruppo può infatti generare nella
banca un’anomalia di concentrazione del rischio,
ad esempio nel caso di affidamento di due società
apparentemente separate ma in realtà facenti parte
del medesimo aggregato. Conoscere l’appartenenza
di un soggetto a un gruppo è importante anche
per l’aggiornamento e la qualificazione del proprio
database e per incrementare affari e economie di
scala all’interno del gruppo stesso.
L’approccio e la soluzione CRIF
CRIF, fornitore ufficiale di Infocamere con una
pluriennale e consolidata esperienza nell’ambito
delle informazioni pubbliche rafforzata dalla recente
acquisizione di D&B Italia, mette a disposizione
di banche e società finanziarie la conoscenza, i
processi e la tecnologia per gestire le business
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information e creare valore aggiunto che va oltre i
semplici dati.
Grazie a un team di analisti esperto e altamente
specializzato, CRIF ha sviluppato la soluzione
Gruppi Aziendali, che permette di ottenere efficaci
ed efficienti riscontri dell’appartenenza di un
soggetto - impresa o persona fisica - a un gruppo
italiano o estero.
dei legami di diritto, legami di fatto/partecipativi
o sia socio di rilievo, per ogni società facente
parte di un gruppo viene indicata la tipologia del
legame e la fonte del controllo. Questi dettagli si
aggiungono a un pull di informazioni anagrafiche
da Registro Imprese, di quote, di numerosità di
società controllate, di valori e indici di bilancio che
permettono di dare alla singola impresa controllata
una collocazione economica all’interno del gruppo.
La soluzione di CRIF integra tutte le principali
fonti informative (Soci, Archivio sulla trasparenza
proprietaria, Bilanci individuali e consolidati) e
permette, inoltre, di verificare per i gruppi italiani non
solo i legami giuridici ma anche i controlli di fatto,
le partecipazioni e le quote minoritarie. Anche
le sub-holding rientrano a tutti gli effetti all’interno
della struttura del gruppo e non è necessario
effettuare una successiva richiesta ad hoc
del report Gruppi.
Semplice da consultare online, grazie anche
alla rappresentazione grafica interattiva
e configurabile a seconda delle esigenze, il
Report Gruppi è disponibile anche batch per
l’aggiornamento del database interno all’azienda
di credito. Attenta a garantire sempre un livello
ottimale di aggiornamento e la massima qualità
delle informazioni, CRIF provvede inoltre a
monitorare i Gruppi settimanalmente.
La soluzione CRIF è ricca di informazioni. Oltre
a un overview riassuntivo dei legami del soggetto
a gruppi di imprese divisi a seconda che abbia
Per maggiori informazioni sui Gruppi Aziendali e
sulle novità CRIF sulle business information:
[email protected]
I gruppi aziendali in un click:
rappresentazione grafica dinamica
Pubblicazione di CRIF
VALUTAZIONE DELLE GARANZIE: IL sistema evoluto Sprint Confidi
I Consorzi fidi hanno contribuito ad attenuare l’impatto
della crisi economico-finanziaria per le piccole e medie
imprese sul fronte dell’accesso al credito e anche nel
2009 è continuata la crescita a doppia cifra del numero
di garanzie che hanno erogato, agendo di fatto come
“ammortizzatore sociale” per le PMI.
Come segnalato da recenti analisi, la centralità dei
Confidi nel sistema creditizio e produttivo e il notevole
aumento della loro penetrazione sul mercato, con
crescenti quote di finanziamenti bancari assistiti
da garanzie consortili (Osservatorio CRIF Decision
Solutions-Nomisma sulla Finanza per i Piccoli
Operatori Economici, vol. 14), li ha portati a un
incremento di operatività e, al contempo, a una più
attenta valutazione del rischio di credito.
L’attenzione dei Confidi verso strumenti e servizi
informativi in grado di offrire ulteriore valore aggiunto
alle loro preziose “soft information”, frutto della
conoscenza diretta dell’imprenditore e del territorio,
è confermata dal loro elevato utilizzo delle
informazioni creditizie per arricchire il processo
di istruttoria.
Nel corso del 2009, infatti, gli oltre cento Confidi
che utilizzano il patrimonio informativo di EURISC,
il SIC di CRIF, hanno aumentato il loro utilizzo delle
informazioni del +51% sul 2008 rispetto a una crescita
delle garanzie erogate pari al +30%.
Dati che denotano una maggiore attenzione da
parte dei Confidi per la qualità del portafoglio e la
sostenibilità economica del proprio business.
D’altronde, in un scenario complesso dal punto di
vista del mercato e per migliorare ulteriomente la
relazione con gli istituti bancari, i Confidi si trovano
di fronte all’esigenza di adottare evoluti strumenti
a supporto dei propri processi decisionali e di
screening che consentano di coniugare la ricchezza
delle informazioni a sofisticate metodologie di
valutazione delle imprese assistite.
rappresentativo del mercato italiano sui segmenti
retail e small business, e le business information di
CRIF), questa suite offre potenti indicatori di scoring,
consulenza, formazione e sistemi in outsourcing.
Sprint Confidi, la soluzione più evoluta per la
valutazione delle garanzie
Per valutare al meglio il rischio di credito delle
imprese CRIF ha sviluppato Sprint Confidi, il sistema
di application processing online che consente la
valutazione esaustiva di tutta la clientela business
richiedente garanzia.
La soluzione, unica sul mercato italiano, integra
in maniera flessibile tutte le informazioni sul
profilo dell'impresa, i dati economico-finanziari, le
informazioni sul comportamento creditizio e sulle
caratteristiche dei principali esponenti aziendali.
Perfezionato grazie al confronto tra CRIF e i numerosi
Confidi che da anni hanno iniziato a testarla, Sprint
Confidi fornisce la valutazione sintetica quantitativa e
qualitativa dell’impresa valutata, espressa dalla classe
di rating e dalla relativa probabilità di default.
La soluzione sfrutta la tecnologia web e non richiede
interventi IT.
Il nuovo sistema di valutazione è in grado di integrare
le informazioni interne ai Confidi, frutto della prossimità
fisica e culturale alle imprese, con quelle disponibili sul
mercato.
In particolare, si caratterizza per le seguenti novità:
• nuovi modelli di rating per tutti i segmenti di
aziende, che stimano l’affidabilità di un’impresa
utilizzando l’intero patrimonio informativo di CRIF
(le informazioni da fonti pubbliche, le informazioni
creditizie del SIC EURISC, i dati da Bilancio
semplificato/Modello Unico ove disponibili);
• valutazione qualitativa sull’impresa e
sull’imprenditore: a partire da un questionario di
indagine viene elaborato un esito finale utilizzato per
correggere al rialzo o al ribasso il rating quantitativo
(c.d. “notching”);
In quest’ottica CRIF - che da tempo affianca e
supporta i Confidi nel processo di evoluzione
strategica e organizzativa - mette a disposizione
una suite di soluzioni dedicate ai Confidi per la
valutazione delle imprese richiedenti garanzia e la
gestione efficiente del processo di istruttoria.
Oltre a un patrimonio informativo ampio, affidabile e
costantemente aggiornato (che comprende EURISC,
l’unico Sistema di Informazioni Creditizie realmente
• valutazione per il fondo garanzia MCC (Medio
Credito Centrale), che favorisce l’accesso alle fonti
finanziarie delle piccole e medie imprese mediante la
concessione di una garanzia pubblica;
L’utilizzo delle informazioni creditizie da parte dei Confidi
51%
59%
157%
2006
2007
2008
Fonte: EURISC, il SIC di CRIF
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2009
• nuova riclassificazione dei dati di bilanci delle
società di capitali, elaborata da CRIF Decision
Solutions. Grazie alle competenze del team CRIF
dedicato a tali tematiche sono stati introdotti
innovativi indici che permettono all’analista di
condurre in modo sistematico l’esame delle
grandezze di bilancio (Indici di Composizione, Indici
di Redditività, Indici di Efficienza, turnover, totazione
attivo corrente, ecc.), Indici di Ciclo finanziario
(durata scorte, durata ciclo finanziario, ecc.),
Indici di Situazione finanziaria (equilibrio finanziario,
indebitamento, onerosità finanziaria, ecc.),
Indici di Sviluppo (variazione % MOL, variazione %
totale attivo, ecc.);
• maggiore flessibilità nella definizione delle regole
decisionali.
Per ulteriori informazioni sulle soluzioni specifiche
per la realtà dei Confidi, il team dedicato di CRIF
composto da professionisti costantemente aggiornati
sull’evoluzione della normativa, del modello di
business e delle esigenze dei consorzi fidi, può essere
contattato all’indirizzo email [email protected]
primavera-estate 2010
La formazione certificata per migliorare i risultati di business: CRIF Training
CRIF Training è il team di CRIF dedicato alla formazione per aziende di credito
e confidi, nato 8 anni fa per consentire agli utenti dei servizi CRIF di trarre il
massimo beneficio dall’utilizzo degli stessi. In linea con i valori guida e la mission
di CRIF, questa area specializzata è stata creata per rispondere in maniera
sempre più efficace alle esigenze e ai bisogni dei clienti.
Vincenzo Gagliardi, Responsabile del Team Training di CRIF, evidenzia le
principali caratteristiche dell’offerta formativa di CRIF. “I corsi CRIF Training sono
specificatamente progettati secondo le migliori strategie di apprendimento. Le
attività sono svolte da professionisti, con una profonda conoscenza dei servizi e
una qualificata esperienza d’aula. Per dare qualche riferimento in pillole” - spiega
Gagliardi - “ad oggi sono state oltre 6000 le ore dedicate a corsi su tematiche
del credito e più di 20.000 le persone formate con corsi base o specialistici.
Sempre in maniera modulare secondo le esigenze e le richieste dei partecipanti,
si basano su metodologie di didattica interattiva, ricca di confronti e in cui l’analisi
di case study è una parte fondamentale. Ogni anno, per dare sempre più valore ai
partecipanti, CRIF Training investe nuove risorse nello sviluppo delle competenze
professionali dei propri docenti e nello sviluppo di materiali didattici di alta qualità
e facile comprensione: presentazioni, manuali di corso, esercitazioni, ecc.”.
CRIF, con CRIF Training, ha ottenuto lo scorso dicembre dall’ente DNV la
certificazione di qualità UNI EN ISO 9001-2008 Settore EA 37 per i processi
formativi. Anche questo importante risultato è stato perseguito e raggiunto in
risposta alle esigenze raccolte direttamente dalle aziende di credito.
“Nell’ambito dei corsi di formazione opera un numero sempre più elevato
di soggetti e organismi dove però le competenze specialistiche proprie di
CRIF Training si distinguono per la capacità di favorire l’accrescimento e la
condivisione delle conoscenze che spesso si trasformano nel reale valore
aggiunto per i partecipanti” - spiega Gagliardi - “Ma come comunicare
efficacemente al mercato queste qualità? Inoltre gli istituti bancari, soprattutto
quelli di medio-grandi dimensioni, hanno spesso l’esigenza di commissionare la
formazione a partner certificati in grado di attestare la validità della loro offerta
formativa e permettere l’accesso a bandi di finanziamento”.
Con queste premesse, il Team Training di CRIF ha iniziato nel settembre 2009 a
lavorare al progetto di acquisizione della certificazione ISO 9001:2008 - EA 37.
Obiettivo raggiunto nel breve arco di tre mesi.
La verifica da parte dell’ente certificatore DNV non solo ha avuto esito positivo,
ma ha anche evidenziato le qualità e le eccellenze già presenti nei processi
formativi di CRIF. Lo stesso certificatore ha commentato: “Risulta degna di nota
la modalità adottata da CRIF per monitorare la soddisfazione del cliente: oltre al
questionario di valutazione del corso, è presente infatti un sistema di misurazione
del miglioramento della fruibilità dei servizi CRIF da parte del committente post
attività formativa”.
Avvalendosi di formazione certificata, le aziende di credito possono beneficiare
di concreti vantaggi, quali la garanzia di aderenza a standard curriculari di
alta qualità, l’affidabilità nel tempo grazie alla misurazione continuativa della
soddisfazione del cliente e la possibilità di finanziare attraverso i Fondi Paritetici
Interprofessionali la formazione destinata ai propri dipendenti. I corsi di
formazione di CRIF Training, infatti, in quanto certificati UNI EN ISO 9001:2008
settore EA 37 possono rientrare nei piani finanziati della maggior parte dei Fondi
Interprofessionali.
"Abbiamo sicuramente incrementato il posizionamento sul mercato della nostra
offerta formativa già consolidata. Ora possiamo sviluppare una nuova linea di
servizi di training” - continua Vincenzo Gagliardi.
Nasce così una più ampia offerta formativa CRIF Training per il 2010, in cui
ai tradizionali corsi per aziende di credito e confidi si affiancano corsi di
approfondimento in linea con le esigenze del mercato e i nuovi orientamenti
normativi. “Nel 2010 proponiamo un’estensione sui temi del credito. Ai corsi
sull’utilizzo ottimale delle soluzioni CRIF - in primis EURISC e i sistemi di
application processing SPRINT - abbiamo affiancato corsi specialistici su temi di
forte attualità per gli operatori del credito.
Dall’antifrode all’antiriciclaggio, alle tematiche ICAAP e del Responsible Lending,
passando per la metodologia dello scoring e del rating. Coerentemente con
le rapide e continue evoluzioni del mercato e delle normative vigenti, la forte
competizione sui mercati e la recente crisi di liquidità del settore, la gestione
dei processi creditizi e del rischio associato richiede sempre più metodi e
approcci rigorosi. Nella nostra esperienza, ogni giorno a contatto con i clienti,
la formazione delle persone svolge un ruolo significativo nel ridurre i rischi di un
progetto e nel massimizzare i risultati del business.
La formazione, se da un lato rappresenta una parte relativamente piccola dei
costi aziendali, dall’altro genera un ritorno notevole sugli investimenti attraverso il
progresso delle conoscenze e delle buone prassi.
Inoltre va tenuto sempre in considerazione come la formazione - spesso
trascurata o minimizzata nella pianificazione delle molte attività - sia un fattore
base per il progresso aziendale e una componente chiave della crescita e del
mantenimento di quel prezioso asset che è la proprietà intellettuale.
Non ultimo” - conclude Gagliardi - “fornire opportunità educative e di sviluppo
professionale ai propri dipendenti è uno dei meccanismi più efficaci per evitare
la perdita di risorse valide, accrescendone al contrario il senso di soddisfazione e
appartenenza”.
I NUOVI CORSI DI CRIF TRAINING 2010
• Corso Frodi: per conoscere il fenomeno delle frodi e le categorie
più a rischio. Il corso, che si avvale dell’esperienza del team CRIF
Fraud Prevention Solutions dedicato alle soluzioni antifrode, analizza
e approfondisce le nuove tipologie di frodi, le moderne tecnologie e
strategie per contrastarle, la normativa PSD e lo stato dell’arte in materia
antifrode e come predisporsi al mondo UCAMP (Ufficio Centrale Antifrode
dei Mezzi di Pagamento).
• Corso Antiriciclaggio e l’adeguata verifica anagrafica:
approfondimenti sulle novità normative e gli impatti operativi sulla
compliance e sul business.
• Corso Credito Responsabile: l’impatto che la nuova normativa CCD
- Consumer Credit Directive - ha sul mercato del credito al consumo,
le soluzioni e le best practice a disposizione delle aziende di credito
per la stima congiunta delle componenti di rischio atteso e del grado di
sostenibilità del cliente.
• Corso Scoring e Monitoring: sviluppare e monitorare un modello di
scoring insieme agli esperti di CRIF Decision Solutions, società del
Gruppo CRIF specializzata nei modelli di scoring e rating.
• Corso ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process: come
effettuare un’autovalutazione - in linea con le prescrizioni del comitato
di Basilea - sull’idoneità del proprio capitale rispetto alla complessiva
esposizione ai rischi.
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Pubblicazione di CRIF
Firmata la Convenzione tra CRIF Certification Services e GeoVal
per la certificazione dei Geometri Valutatori Esperti
CRIF Certification Services, società del Gruppo CRIF accreditata ISO 17024
che certifica le competenze dei valutatori di immobili, ha recentemente firmato
una convenzione con GeoVal, l’Associazione di Geometri Valutatori Esperti,
guidata dal Consiglio Nazionale Geometri e Geometri Laureati, per favorire
la qualificazione dei geometri valutatori tramite la certificazione delle loro
competenze.
CRIF Certification Services è la prima società in Italia e tra le prime in Europa
ad essere accreditata secondo lo standard internazionale ISO 17024 per la
certificazione di professionisti specializzati nella valutazione degli immobili,
a beneficio della trasparenza del mercato.
Oggi gli istituti di credito possono finalmente usufruire di uno strumento
riconosciuto a livello europeo per ottenere maggiori garanzie sulle competenze
dei periti, attraverso un esame di conformità agli standard internazionali, alla
normativa vigente e alle best practice nelle valutazioni immobiliari.
Infatti gli standard internazionali di valutazione, le prescrizioni di Basilea II e
l’integrazione del mercato europeo dei mutui sottolineano l’importanza della
qualifica, della professionalità e dell’indipendenza del valutatore immobiliare in
un’ottica di gestione del rischio e protezione del mercato.
Per i professionisti, la certificazione delle proprie competenze tecniche e
specialistiche rappresenta un’opportunità unica in Italia per entrare a far parte
della best practice nel mondo della valutazione immobiliare e ottenere un
vantaggio competitivo in un mercato dove la qualità del servizio diventa
sempre più un fattore distintivo determinante.
In quest’ottica, l’accordo firmato tra CRIF Certification Services e GeoVal,
la principale associazione di geometri valutatori, prevede che gli associati
GeoVal, attuali e futuri, potranno godere di una tariffa agevolata per l’iscrizione
al processo di certificazione. GeoVal da parte sua si occuperà di selezionare i
periti destinati all’esame di certificazione. La convenzione avrà la durata di tre
anni e permetterà a GeoVal, grazie alla certificazione, di posizionare i propri
Valutatori Esperti sempre più verso l’eccellenza a livello internazionale.
Infatti GeoVal, da ormai dieci anni full member TEGoVA (The European Group of
Valuers’ Associations), si aggiunge alle associazioni degli altri Paesi europei che
hanno fatto della certificazione delle competenze di valutazione immobiliare la
best practice di settore per la qualificazione di questa professione.
Sul tema della certificazione della competenza di valutazione immobiliare
CRIF Certification Services e il Consiglio Nazionale Geometri collaborano già da
qualche anno sul mercato italiano. Il Consiglio Nazionale Geometri ha aderito
fin dall’inizio al Comitato Scientifico di Schema di CRIF Certification Services,
contribuendo in modo significativo alla stesura degli schemi di certificazione.
Il Comitato Scientifico di CRIF Certification Services è attualmente composto
da personalità di riconosciuta professionalità nell’ambito della valutazione
immobiliare:
• Consiglio Nazionale dei Geometri e Geometri Laureati (rappresentato dal
Geom. Antonio Benvenuti)
• Associazione Bancaria Italiana (rappresentata dal Dott. Angelo Peppetti)
• Università degli Studi di Palermo (rappresentata dal Prof. Marco Simonotti)
• Consiglio Nazionale dei Periti Industriali e Periti Industriali Laureati
(rappresentato dal Per. Ind. Daniele Guerrieri)
• Granular Investments (Broker di assicurazione sul credito ipotecario,
rappresentato dall’Ing. Giuliano Giovannetti)
• Studio Vetrano (rappresentato dall’Ing. Pasquale Vetrano).
CRIF Certification Services diventa Socio Effettivo di UNI
Lo scorso aprile CRIF Certification Services è anche divenuta Socio Effettivo di UNI, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione.
Lo scopo dell’adesione è quello di contribuire allo sviluppo di normativa inerente la valutazione immobiliare grazie all’esperienza maturata dalla società
nella certificazione delle competenze dei valutatori.
È ormai risaputo come un adeguato sistema normativo svolga un ruolo fondamentale nello sviluppo di una moderna società industriale, favorendo la
trasparenza e l’apertura dei mercati alla equa concorrenza.
La certificazione, soprattutto se in ambito ISO, è uno degli strumenti più efficaci per verificare la corretta applicazione della normativa vigente.
L’entrata di CRIF Certification Services all’interno di UNI permette la condivisione di best practice e l’esplorazione di nuove sinergie tra normativa e
certificazione in materia di valutazione immobiliare.
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CRIBIS Financial Best Practices: la parola ai clienti
CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business
information, con la collaborazione della società di consulenza PRAXI ha invitato
alcune delle aziende clienti più rappresentative sul panorama economico italiano
a “portare in cattedra” le proprie esperienze e best practice per condividerle con
colleghi provenienti da altre realtà aziendali.
L’obiettivo di questa iniziativa, denominata CRIBIS Financial Best Practices,
è dar vita a una community di professionisti che, grazie al confronto reciproco,
trovino spunti interessanti e soluzioni per affrontare le sfide più importanti per
i credit manager nell’attuale contesto di mercato.
Innovativa anche la formula del worskshop, tenutosi il 15 aprile scorso a Milano
presso la sede di CRIBIS D&B e organizzato utilizzando il benchmarking, una
metodologia che aiuta le aziende a confrontarsi al fine di migliorare il proprio
business partendo dall’identificazione di best practice per portarle all’interno dei
propri processi.
L’agenda dell’evento ha visto una prima sessione dedicata all’intervento di tre
testimonial (Luciano Lentini, Customer Finance Operations Manager di H3G,
Augusto Magliocchetti, Corporate Credit Manager di Thyssenkrupp Acciai
Speciali Terni e Paolo Manzoni, Credit Manager Italia di Continental Italia)
e con le considerazioni conclusive del Professor Marco Bigelli, Ordinario di
Finanza Aziendale e Corporate Governance presso la Facoltà di Economia
dell’Università di Bologna. Una seconda sessione è stata invece dedicata ai
gruppi di benchmarking, in cui i partecipanti sono stati coinvolti per confrontarsi
e condividere le proprie esperienze.
Il tema centrale del workshop - “Strategie, obiettivi e impatti organizzativi per
una nuova gestione del credito: quando una funzione di staff diventa strategica”
- è stato individuato tramite alcuni focus group e interviste dirette realizzate
precedentemente ad alcuni credit manager di aziende clienti, ai quali era
stato chiesto di descrivere come gli obiettivi della loro funzione concorrano al
raggiungimento degli obiettivi complessivi dell’azienda. Argomenti che poi sono
stati sviluppati durante il workshop dai tre testimonial provenienti da aziende
leader che, pur operando in settori completamente diversi, hanno vissuto
nell’ultimo biennio profonde riorganizzazioni nell’area del credit management
per fronteggiare le difficoltà emerse sul mercato, con l’obiettivo comune di
migliorare il cash flow.
In particolare, H3G ha risposto all’esigenza di differenziarsi, all’interno di un
mercato maturo come quello delle telecomunicazioni, con un’offerta distintiva
rispetto ai principali player del mercato e con una riorganizzazione della funzione
credito mirata a gestire in maniera customizzata le differenti tipologie di clienti.
La nuova strategia, che ha spostato la funzione crediti dall’area finance all’area
operation, ha permesso di adottare politiche più vicine alla clientela, che è
stata qualificata in base al profilo di rischio, monitorata e gestita con politiche
personalizzate all’interno di un rinnovato processo di credit verification.
Una scelta vincente che ha permesso nel 2009 di diminuire il bad debt, migliorare
il cash flow e rendere più efficiente la collection.
Thyssenkrupp Acciai Speciali Terni, invece, partendo da una situazione
finanziaria solida e con un ambizioso progetto di investimenti totalmente
autofinanziato, ha introdotto nel 2005 la figura del Cash Manager, responsabile
della relazione con i fornitori e i clienti e interlocutore unico del sistema bancario.
L’azienda ha stipulato con alcuni istituti di credito progetti rivolti ai maggiori clienti
e fornitori al fine di ottenere per loro le migliori condizioni finanziarie (linee di
credito e fidi aggiuntivi, operazioni di sconto a costi inferiori, ecc.).
In questo modo l’azienda ha potuto, da un lato, accorciare sensibilmente i tempi
di incasso crediti e, dall’altro, allungare quelli di pagamento ai fornitori.
Per rispondere a una situazione di mercato difficile, che ha visto nei primi anni
2000 aumentare il numero di default dei clienti, Continental Italia ha investito
nella funzione crediti.
L’azienda ha avviato infatti una politica internazionale di gestione crediti
introducendo la figura dell’Area Credit Manager e, in linea con quanto fatto da
Thyssenkrupp nei confronti dei propri stakeholder, ha introdotto dei sistemi di
incentivi per i clienti che pagano puntualmente o in anticipo.
Puntando all’up-selling sui clienti strategici, nel giro di pochi anni i risultati
10
ottenuti sono stati ottimi sia in termini di fatturato sia di riduzione della Days
Sales Outstanding (DSO) e dello scaduto.
Nel suo intervento conclusivo, il professor Bigelli dell’Università di Bologna
ha sottolineato l’esigenza da parte delle imprese di perseguire obiettivi di
riduzione dei termini di pagamento e di contenimento del rischio e l’importanza
di considerare, nelle previsioni per il 2010, informazioni più aggiornate di quelle
fornite dai bilanci 2008, che non rispecchiano il contesto di mercato segnato
dalla crisi economica.
Per evitare l’effetto del “cigno nero” sui bilanci 2009, il consiglio è quello di
affidarsi alle ultime trimestrali 2009 di industry peers per analizzare il merito di
credito o, se disponibili, di informazioni interne.
Grande interesse è stato dimostrato per i gruppi di benchmarking, laboratori
organizzati al fine di riprendere i temi trattati in precedenza dai testimonial e di
condividere e discutere le proprie esperienze in un contesto più ristretto.
I partecipanti hanno condiviso le problematiche a cui sono sottoposti ogni giorno
nell’ambito delle proprie funzioni, cogliendo spunti e practice da applicare anche
all’interno del proprio contesto aziendale.
L’interesse e il successo di CRIBIS Financial Best Practices conferma come
condividere informazioni sia fondamentale per i credit manager e CRIBIS D&B
intende continuare questo percorso con i propri clienti, per ascoltare le loro
esigenze, fornire opportunità di apprendimento e, non ultimo, proporre soluzioni.
primavera-estate 2010
I trend dei comportamenti di pagamento delle imprese nel 2009:
le evidenze dello Studio CRIBIS D&B
Lo scenario dei pagamenti da parte delle imprese
nei confronti dei propri fornitori, che emerge dalle
analisi presentate nell’ambito dello Studio sui
comportamenti di pagamento realizzato da
CRIBIS D&B, nel 2009 non è omogeneo tra i diversi
Paesi europei, che piuttosto si contraddistinguono
per un percorso legato sia alla congiuntura
economica sia alla diversa cultura imprenditoriale
delle singole realtà.
Nel complesso si registra un leggero decremento
dei “buoni pagatori” (ovvero le aziende che regolano
le transazioni commerciali con una dilazione media
inferiore ai 15 giorni), che nel 2009 si sono assestati
al 67% del totale, con una variazione negativa di
0,6 punti percentuali rispetto al 2008 e del 3,5%
rispetto al 2007. Stabile, invece, la quota dei “cattivi
pagatori” (con ritardi di pagamento superiori ai 90
giorni medi) che nel 2009 si è assestata al 5,8%
contro il 6% dell’anno precedente.
Se consideriamo le abitudini di pagamento in
relazione ai singoli Paesi, è possibile ricondurli a tre
diversi gruppi:
• La Germania, l’Olanda e il Portogallo nel 2009
sono riusciti a migliorare la propria performance,
incrementando il numero di aziende appartenenti
alla classe considerata. Occorre però precisare
che mentre i primi due Paesi hanno registrato una
quota maggiore di “buoni pagatori” rispetto al
dato medio europeo (pari al 67%), la situazione
portoghese resta ancora problematica, con la
percentuale più elevata di “cattivi pagatori” (pari
al 10,6%) e una quota di “buoni pagatori” che non
raggiunge il 50% del totale.
• La Francia e il Belgio hanno evidenziato
una situazione sostanzialmente stabile e si
mantengono sugli stessi livelli del 2008 (le aziende
belghe restano comunque sempre al di sotto del
livello medio europeo). A questi due Paesi può
essere assimilata l’Italia, che registra una flessione
abbastanza contenuta (2%) e una performance
sempre migliore a quella continentale.
• La Spagna e l’Inghilterra, invece, mostrano
un peggioramento delle proprie performance
e si distinguono per una forte riduzione
(superiore al 4%) delle imprese che esibiscono
il comportamento più equilibrato nei pagamenti,
limitando i ritardi ai 15 giorni medi. In particolare,
il Regno Unito si è assestata al 53,1% del totale,
continuando quindi ad allontanarsi dalla media
europea e a mostrare maggiore difficoltà nella
gestione dei pagamenti.
A livello settoriale, in Europa si rileva una generale
stabilità delle dinamiche dei pagamenti rispetto
all’anno precedente.
Nello specifico, i settori nei quali si individua una
migliore performance di pagamento rispetto al
2008 sono l’Agricoltura, l’Industria e il piccolo
comparto dell’Industria estrattiva, con circa il 70%
di aziende che pagano in maniera puntuale o con
un ritardo medio limitato ai 15 giorni e meno del 6%
di aziende che regolano le transazioni commerciali
oltre 90 giorni dopo i termini pattuiti.
Situazione più critica, invece, per il Commercio al
dettaglio e i Servizi finanziari: in questo caso, infatti,
11
le imprese per cui si registrano delle modalità di
pagamento efficienti non superano il 64% del totale,
mentre oltrepassano il 7% quelle appartenenti alle
classi di ritardo più grave (oltre 90 giorni medi).
La situazione in Italia
Relativamente all’Italia, nel 2009 si osserva un
leggero peggioramento delle abitudini di pagamento
medie, anche se la variazione rispetto all’anno
precedente non è così marcata se paragonata a
quella registrata nel biennio 2007-2008.
In particolare, diminuisce di circa due punti
percentuali la quota di imprese che pagano i
fornitori entro i termini stabiliti o con una dilazione
media inferiore ai 15 giorni, mentre resta stabile la
concentrazione in corrispondenza della classe di
ritardo più grave.
Nel complesso cala in modo consistente la quota
di pagatori puntuali a fronte di una crescita dei
ritardatari, soprattutto in corrispondenza di chi
regola le transazioni commerciali con un ritardo
medio compreso fra 1 e 30 giorni oltre il termine.
Nel dettaglio, il pagamento regolare ha riguardato
il 43,7% delle aziende, con un peggioramento di
5,9 punti percentuali rispetto al 2008 e del 7,1%
rispetto al 2007. La fascia di ritardo “Fino a 30
giorni” ha segnato un rialzo del 3,8%, raggiungendo
il valore più alto degli ultimi tre anni (39,2%
del totale).
Restano sostanzialmente stabili, invece, i valori
associati al ritardo superiore ai 90 giorni medi,
con variazioni dello 0,3%. Infine, si registrano
dei peggioramenti, anche se piuttosto contenuti,
nelle restanti classi di ritardo, con un rialzo
rispettivamente di 1,2 e 0,6 punti percentuali per le
classi “30-60 giorni” e “60-90 giorni”.
Rispetto al 2008, le abitudini di pagamento
medie sono peggiorate per il 26,6% delle aziende
italiane, mentre per il 56,4% sono rimaste invariate
e per il 17,1% sono addirittura migliorate.
Nel complesso sono ancora le Micro aziende
(che, è bene ricordarlo, costituiscono la maggior
parte delle imprese italiane) a distinguersi per un
comportamento più equilibrato nella gestione delle
transazioni commerciali entro i termini pattuiti,
anche per via del loro minore potere contrattuale:
la percentuale di pagamenti regolari per questa
categoria di imprese è di poco al di sotto del 48%,
con un vantaggio sul livello medio nazionale di
circa 4 punti percentuali. Al contrario, si individua
un comportamento meno virtuoso per le aziende
di Media e Grande dimensione, per le quali la
quota di pagamenti regolari è fortemente ridotta
(rispettivamente 28,6% e 13,9%), a fronte di una
percentuale di pagamenti con una dilazione media
inferiore ai 30 giorni superiore al 55% dei casi.
* I dati relativi alle performance di pagamento
presentati nello Studio nascono dalla rilevazione
mensile dei comportamenti delle imprese trasmessi
dalle aziende che partecipano al Programma
CRIBIS iTRADE di CRIBIS D&B. L’esperienza di
pagamento è generata dall’analisi congiunta di
tutte le transazioni commerciali (fatture, pagamenti,
insoluti, ecc.) intercorse tra un’azienda cliente e il
partecipante a CRIBIS iTRADE suo fornitore, nel
corso degli ultimi 12 mesi.
primavera-estate 2010
Pubblicazione di CRIF
MAROCCO: SALAFIN sceglie CRIF Decision Solutions per l’ottimizzazione
delle performance di controllo e gestione del rischio di credito
SALAFIN, società di servizi finanziari di BMCE Bank
Group con sede a Casablanca, ha scelto CRIF
Decision Solutions come partner per ottimizzare le
proprie performance di credit risk management.
In Marocco SALAFIN offre prodotti di credito retail prestiti personali, finanziamenti auto e credito revolving
- attraverso un ampio network comprendente 14 filiali
con marchio SALAFIN, 170 dealer auto, 20 broker
assicurativi, oltre a 520 filiali bancarie di BMCE.
Il principale obiettivo del progetto è stato quello di
migliorare le tecniche e metodologie di gestione del
rischio adottate da SALAFIN, con un focus particolare
sui prestiti personali. SALAFIN ha richiesto offerte
dalle 3 principali società europee attive nelle soluzioni
di supporto decisionale per l’auditing e la valutazione
della gap analysis tra le proprie metodologie basate
su sistemi decisionali e le best practice esistenti in
Europa. La società era inoltre interessata a sviluppare
un modello di propensione per implementare efficaci
strategie di marketing.
“Per soddisfare gli obiettivi di SALAFIN abbiamo
sviluppato dei modelli di behavioral scoring e prescreening applicati in maniera custom ai dati della
società, ed effettuato il fine-tuning di questi modelli
sulla base di fattori di rischio e di propensione.
Con oltre 20 anni di esperienza sul campo a livello
internazionale e le nostre competenze nello sviluppo
di soluzioni analitiche, abbiamo utilizzato metodologie
che rappresentano best practice nell’analisi dei dati,
nelle regole decisionali di accettazione, nello sviluppo
delle griglie di scoring, nello scaling dei modelli e nel
reporting, e abbiamo garantito stringenti controlli ed
elevati standard qualitativi nello sviluppo dei modelli” spiega Paul Moesch, Business Development Manager
di CRIF Decision Solutions.
Dopo aver analizzato le esistenti regole decisionali di
SALAFIN, selezionando le principali caratteristiche
del processo di istruttoria relativo alle richieste di
prestiti personali, il team di CRIF Decision Solutions
ha identificato i workflow e le strategie di accettazione
da migliorare. Inoltre, sono state prodotte analisi
su insolvenze, quota di mercato e caratteristiche
dei finanziamenti come benchmark a complemento
dell’analisi del business di SALAFIN.
“SALAFIN si è sempre impegnata verso l’ottimizzazione
delle analisi interne e la gestione del rischio di
credito. Con questo obiettivo, alcuni anni fa abbiamo
creato una divisione specializzata nell’analisi di risk
management e recentemente abbiamo deciso di
rendere più performanti le nostre strategie e strumenti
di erogazione del credito. Ancor più importante,
abbiamo chiesto a CRIF di formare il nostro team
interno promuovendo un trasferimento completo di
conoscenza. Non volevamo una soluzione a ‘scatola
chiusa’, senza comprenderne le caratteristiche e il
funzionamento. Alla fine abbiamo scelto CRIF per
la migliore offerta sia dal punto di vista tecnologico
che economico” - ha affermato Hatim Bghiel,
board member responsabile Risk & Marketing Analysis
di SALAFIN.
Il modello personalizzato di credit scoring sviluppato
da CRIF Decision Solutions mette a disposizione
di SALAFIN appropriati strumenti di supporto
decisionale per il controllo del rischio e per le strategie
di marketing. I benefici immediati saranno una più
coerente e oggettiva politica creditizia, una migliore
gestione del rischio e, di conseguenza, un incremento
di redditività. Nel difficile contesto economico del
Paese, segnato da un crescente tasso di default,
SALAFIN è fiduciosa di ridurre significativamente i
propri costi connessi al rischio di credito.
“Serviranno alcuni mesi per misurare con precisione i
benefici del progetto, dall’implementazione dell’ultimo
sistema decisionale a metà gennaio 2010. Stiamo
trasferendo la conoscenza che abbiamo acquisito ad
altri prodotti, e stiamo implementando su di essi nuovi
sistemi decisionali, così come stiamo migliorando il
nostro approccio alle tematiche del rischio, in linea con
l’esperienza che abbiamo acquisito durante la nostra
collaborazione. Per ultimo, ma non meno importante,
grazie alla partnership con CRIF abbiamo lanciato a
novembre 2009 un’importante campagna di marketing
verso i nostri migliori clienti, in termini di rischiosità
e propensione, e questa iniziativa ha contribuito a
incrementare i nostri volumi di nuovi prestiti personali
del +19% tra novembre 2009 e gennaio 2010” - ha
aggiunto Hatim Bghiel di SALAFIN.
Fondata nel 1997, SALAFIN è una società specializzata
nel credito al consumo, controllata dalla seconda
maggiore private bank del Marocco, BMCE BANK.
Con 250 milioni di euro di volumi di credito erogato a
dicembre 2009, la società registra i migliori financial
ratios del settore, ed è tra i primi 5 operatori
in Marocco.
I temi del CRIF Decision Solutions Forum 2010
DECIDE > MOVE > IMPROVE è il leitmotiv della dodicesima edizione del Forum di CRIF Decision Solutions. Uno
slogan scelto non a caso, all’insegna del movimento e del miglioramento per rileggere e rielaborare il concetto
di crisi ampiamente sviluppato in molti eventi e appuntamenti degli ultimi 18 mesi. Le parole chiave al centro del
convegno - in ottica post-crisi, con un approccio propositivo e di analisi di quanto successo - sono la nuova era
del credito, le nuove strategie e l’innovazione. Si confrontano rappresentanti di tutti gli operatori interessati
al credito: banche - dalle grandi alle banche territoriali confidi, società finanziarie specializzate, utility e telecom.
L’edizione 2010 propone la formula già apprezzata nel 2008
che vede protagoniste le sessioni specialistiche. Vere
e proprie community in cui l’accento è sull’interattività e
la condivisione di contenuti e opinioni fra i 45 relatori, i 9
Chairman e tutti i partecipanti.
Alle community Antifrode, B2B, Confidi, Marketing e Risk
Management, e l’International Credit Bureau Workshop,
si aggiungono nell’edizione di quest’anno Innovare con la
tecnologia e Cessione del Quinto.
Per discutere, rispettivamente, di IT e delle sfide lanciate da
CRIF in ambito Information Technology per stare al passo
con i tempi, e dello strumento della Cessione del Quinto
in relazione al ruolo del SIC, alla gestione delle aziende
fraudolente e al rischio assicurativo del segmento consumer.
Inoltre, il viaggio attraverso l’innovazione trova spazio
nel CRIF Innovation Center, la nuova area espositiva
con 24 postazioni da visitare, suddivise in 6 aree (Value 4
Collection, Value 4 Credit, Value 4 Fraud Prevention, Value 4
Marketing, Value 4 Mortgages, Il Valore del Territorio).
Due giorni intensi per provare le nuove soluzioni
tecnologiche di CRIF, nate per soddisfare le mutate e
sempre più sofisticate esigenze del mercato.
Milano, 12-13 maggio 2010. Per approfondimenti:
www.forum.crif.com - [email protected]
12
sintesi
Pubblicazione di CRIF
Primavera-estate 2010
Registrazione del Tribunale di
Bologna N. 7538 del 21/04/2005
CRIF
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40131 Bologna
Tel. 051 4176111
Fax 051 4176010
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