sisma - Comune di Castelfranco Veneto
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COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE – Rev. 00/2013 COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE PROCEDURE DI EMERGENZA P0301040_MI_Sisma Modello di intervento per rischio sisma Il Sindaco On. Dussin Luciano Il tecnico incaricato: dott. Federico Facco In collaborazione con: dott.sa Romanella Vio PROCEDURE D’EMERGENZA p0301020_MI_Sisma.doc Pag 1 di 5 COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE – Rev. 00/2013 RISCHIO SISMICO Questa procedura si applica quando i territorio comunale venga attraversato da una scossa sismica di un certo rilievo, approssimativamente a partire dal grado V o VI della scala Mercalli (forte o piuttosto forte). Non essendo un evento prevedibile, la singola scossa provocherà il passaggio diretto alla fase di allertamento ed eventualmente,con estrema rapidità ed in caso di estrema gravità, alla fase di allarme\emergenza. Diverso è il caso di uno sciame sismico, ossia una lunga sequenza di scosse sismiche di lieve e media intensità, che può durare fino a diversi mesi e localizzato in una determinata zona. La stragrande maggioranza degli sciami sismici si sviluppano senza produrre eventi calamitosi ovvero senza mainshock importanti, dissipandosi più o meno lentamente nel tempo; una frazione minore di sciami sismici però può evolvere invece verso una scossa importante: quando ciò accade spesso si registra un incremento continuo in frequenza e intensità delle scosse cosiddette premonitrici. In questo caso quindi la presente procedura potrà essere usata sin dalla fase di attenzione, mantenendo alto il livello di guardia ed approntando una serie di attività di monitoraggio finalizzate ad una preparazione degli addetti ai lavori e della popolazione in caso di una scossa sismica di magnitudo importante. Le scosse de L’Aquila iniziate nel 2008 e non ancora del tutto terminate sono ascrivibili a questa seconda tipologia di eventi. FASE DI ATTENZIONE In presenza di uno sciame sismico conclamato, il Sindaco, in accordo con Prefettura, Provincia e Regione, promuoverà un’attività di informazione alla popolazione per dare indicazioni relative alla situazione in atto, nonché alcune norme comportamentali da assumere al verificarsi di scosse sismiche più forti. Il Sindaco inoltre si tiene in contatto con il Dipartimento di Protezione Civile per essere aggiornato sull’evoluzione della situazione. Vengono effettuati dei sopralluoghi nelle zone più vulnerabili individuate dal presente piano, considerando l’epoca di costruzione degli edifici nonché la tipologia di materiale impiegato. FASE DI ALLERTAMENTO A seguito della percezione di una significativa scossa di terremoto, l’ufficio comunale preposto si interfaccia preliminarmente con le strutture operative (VVF e Suem) per il loro ambito di competenza, nonché con la Regione, la Prefettura, il Servizio Provinciale di protezione civile e le PROCEDURE D’EMERGENZA p0301020_MI_Sisma.doc Pag 2 di 5 COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE – Rev. 00/2013 organizzazioni di volontariato, sincerandosi della loro disponibilità per verificare lo stato di fatto (possibile vittime, feriti, danni). Si pianifica l’eventualità di allestire dei centri di prima accoglienza in una o più aree sicure individuate dal piano di protezione civile (aree di attesa quali piazze, aree di ricovero per la popolazione su cui allestire tendopoli o eventualmente moduli abitativi). Si verifica la presenza persone non autosufficienti nelle abitazioni ricadenti nell’area più colpita dal sisma e si provvede al loro trasferimento mediante le organizzazioni sanitarie in strutture più idonee. Vengono contattati i responsabili delle funzioni di supporto previste nella composizione del C.O.C. e si richiede la loro presenza in caso di passaggio alla fase di allarme/emergenza. FASE DI ALLARME/EMERGENZA Al manifestarsi dell’evento, qualora l’intensità della scossa fosse tale da ritenere che sul territorio siano potuti verificare danni anche di lieve entità (sisma del quinto grado della scala Mercalli o superiore), il Sindaco attiva il Centro Operativo Comunale e gestisce in prima persona le operazioni di soccorso, attivando le funzioni di supporto previste e vengono attivate le organizzazioni di volontariato. Nel caso in cui si verifichino guasti bloccanti le comunicazioni telefoniche, tutti i Responsabili delle Funzioni di supporto dovranno recarsi senza attendere convocazioni presso la sede del C.O.C.. Il Sindaco provvede ad un tempestivo invio di uomini e mezzi nelle Aree di Attesa, informazione e primo soccorso prestabilite dal presente Piano di Protezione Civile. Tutti coloro che confluiranno in tali aree dovranno essere censiti da personale incaricato che a sua volta avrà il compito di trasmettere al C.O.C. tutte le informazioni recepite inerenti eventuali necessità di soccorso, situazioni di edifici gravemente danneggiati e denunce di dispersi. Viene attuato il raduno ed il coordinamento dei soccorritori e delle risorse nelle Aree di Ammassamento indicate nel presente Piano di Protezione Civile. In collaborazione con VVF e SUEM118 viene dato avvio alle attività di soccorso e ricerca dei dispersi, assistenza sanitaria ai feriti ed alla popolazione confluita nelle Aree di Attesa. Si provvede ad allestire un idoneo Posto Medico Avanzato. Viene garantita un’informazione costante della popolazione presente nelle Aree di Attesa attraverso appositi punti di informazione. Verifica della funzionalità della viabilità principale; eventualmente predisposizione della riattivazione mediante interventi di sgombero usufruendo nel frattempo della viabilità alternativa. PROCEDURE D’EMERGENZA p0301020_MI_Sisma.doc Pag 3 di 5 COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE – Rev. 00/2013 In accordo con la Regione e con il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile attraverso la Prefettura, predisposizione dell’allestimento delle Aree di Ricovero e/o di tendopoli o roulottopoli che permettano di realizzare alloggiamenti di emergenza in grado di ospitare l’eventuale popolazione senzatetto per il tempo necessario alla ricostruzione ed alla ripresa sociale del territorio colpito. Viene garantito il mantenimento di un flusso attivo e continuo di informazioni con tutti gli organi Provinciali e Regionali e Nazionali attivati per l’emergenza. Si procede alla predisposizione della perimetrazione e del transennamento delle zone con edifici pericolanti e predisposizione delle prime verifiche di agibilità ad opera di VVF e tecnici del genio Civile. Si organizzano sopralluoghi per verifica statica edifici. Si procede inoltre ad organizzare la messa in sicurezza degli edifici in collaborazione con i VVF. Tutte le attività di evacuazione della popolazione residente nelle zone più critiche verranno eseguite secondo precisi itinerari e con il supporto delle organizzazioni di volontariato di protezione civile e sanitarie. Per una più completa assistenza alla popolazione, si provvede a richiedere la collaborazione dei psicologi dell’emergenza. Accertata la conseguente situazione generale e avuta conferma dello stato di pericolo per la pubblica incolumità nonché l’entità dei danni, il Sindaco provvederà a: ● gestire il Centro Operativo Comunale (C.O.C.), coordina le funzioni di supporto e predispone tutte le azioni a tutela della popolazione. ● Avvisare Regione, Prefettura e Provincia e richiedere, se necessario, l’attivazione delle procedure per la dichiarazione di Stato di Emergenza e l’apertura di un Centro Operativo Misto (C.O.M.); ● Attivare la procedura d’emergenza per l’emissione di avvisi alla popolazione; ● Mantenere costanti contatti con gli organi di informazione; ● Coordinarsi con i Sindaci dei Comuni limitrofi eventualmente coinvolti od interessati. Durante questa fase, nel caso in cui la gravità dell’evento calamitoso lo richiedesse, si provvederà assicurare le seguenti azioni : ● allestimento aree di emergenza; ● diffusione alla popolazione delle modalità di comportamento da seguire per il superamento dell’emergenza ed illustrazione dei meeting point; ● ripristino della viabilità con priorità assoluta lungo le arterie principali di collegamento con le strutture ospedaliere di sicura costruzione antisismica più vicine, o le strutture ospedaliere PROCEDURE D’EMERGENZA p0301020_MI_Sisma.doc Pag 4 di 5 COMUNE DI CASTELFRANCO VENETO PIANO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE – Rev. 00/2013 locali dichiarate agibili dopo verifica dei tecnici competenti a ciò preposti, e successivamente delle strade di comunali di collegamento a tali arterie. Per questa ragione verifiche ed eventuali interventi di ripristino dovranno riguardare Piazza Giorgione, Via ospedale, tangenziale (etc…); ● direzione di tutte le operazioni, in modo da assicurare nell’immediato il soccorso, l’assistenza, l’informazione alla popolazione, il ripristino della viabilità e, in un secondo momento, la ripresa dei servizi essenziali, delle attività produttive, dei trasporti e delle telecomunicazioni. PROCEDURE D’EMERGENZA p0301020_MI_Sisma.doc Pag 5 di 5