Dichiarazione Ambientale 2014

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Dichiarazione Ambientale 2014
Dichiarazione Ambientale
2014
THALES ITALIA S.p.A.
Defence Management Domain
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
________________________________________________
INDICE
I
LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
II
INTRODUZIONE
II.1.
II.2.
II.3.
II.3.1
II.3.2
II.3.3
Infrastrutture
Certificazioni
Assetto societario
Thales Group SA
Thales Italia S.p.A.
Thales Italia Defence Management Domain
III
NOTIZIE DEL SITO
III.1.
III.2.
III.3.
III.4.
III.4.1
III.5.
III.5.1
III.5.2
III.5.3
III.5.4
III.6.
III.7.
III.7.1
III.8.
Dati anagrafici
Inquadramento territoriale
Storia del sito
Descrizione del sito
Caratteristiche geologiche ed idrogeologiche
Sevizi di stabilimento
Energia elettrica
Gas GPL
Approvvigionamento idrico
Servizi ausiliari
Descrizione dei processi
Processo produttivo
Prodotti della Thales
Servizi di manutenzione della Thales
IV
DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
IV.1.
IV.2.
IV.3.
IV.3.1
IV.3.2
IV.3.3
IV.4.
IV.4.1
IV.4.2
IV.4.3
IV.4.4
IV.4.5
IV.4.6
IV.4.7
IV.5.
IV.5.1
IV.5.2
IV.5.3
IV.5.4
Generalità
Politica della Qualità, dell’Ambiente e della Sicurezza
Pianificazione
Aspetti ambientali
Prescrizioni legali
Obiettivi, traguardi e programmi
Attuazione e funzionamento
Risorse, ruoli, responsabilità e autorità
Competenza, formazione e consapevolezza
Comunicazione
Documentazione
Controllo dei documenti
Controllo operativo
Preparazione e risposta alle emergenze
Verifica
Sorveglianza e misurazione
Valutazione del rispetto delle prescrizioni ambientali
Non conformità, azioni correttive e azioni preventive
Controllo delle registrazioni
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IV.5.5
IV.5.6
Audit
Riesame della Direzione
V
ANALISI AMBIENTALE
V.1.
V.1.1
V.1.2
V.2.
V.2.1
V.2.2
V.3.
V.4.
V.5.
Aspetti ambientali diretti
Condizioni operativi normali, anomale, di emergenza
Analisi degli indici ambientali diretti
Aspetti ambientali indiretti
Condizioni operative normali, anomale, di emergenza
Analisi degli indici ambientali indiretti
Aspetti ambientali delle attività presso i clienti
Aspetti ambientali delle attività presso gli uffici di Roma
Attività effettuate e relativi aspetti/impatti ambientali
VI
ASPETTI E IMPATTI AMBIENTALI MISURATI
VI.1.
VI.2.
VI.3.
VI.4.
VI.5.
VI.6.
VI.7.
VI.8.
VI.9.
VI.10.
VI.11.
VI.12.
VI.12.1
VI.12.2
VI.12.3
VI.13.
VI.14.
VI.15.
VI.16.
VI.17.
Uso di energia, combustibili ed acqua
Scarichi acque reflue e meteoriche
Emissioni in atmosfera
Produzione rifiuti
Rumore negli ambienti di lavoro
Rumore immesso in ambiente esterno
Contaminazione del suolo e sottosuolo
Sostanze chimiche
Agenti chimici aerodispersi in ambienti di lavoro
Campi elettromagnetici
Radiazioni ionizzanti
Produzione di anidride carbonica
Generalità
Riassunto emissioni CO2 anno 2013
Andamento emissioni anno dal 2009 al 2013
Amianto
PCB
Gas effetto serra
Direttiva RoHS
REACH
VII
OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI
VII.1. COMMENTI E CONCLUSIONI ANNO 2013
VII.2. GLI OBIETTIVI ED I PROGRAMMI DI MIGLIORAMENTO 2013-2015
VIII
AUTORIZZAZIONI
IX
PIANO DI SORVEGLIANZA
X
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
XI
GLOSSARIO
XII
TERMINI E DEFINIZIONI (SGA ED EMAS)
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I
LA DICHIARAZIONE AMBIENTALE
La presente Dichiarazione Ambientale è stata redatta dal Responsabile Ambientale (Environment Officier) ed
approvata dal Direttore di Sede.
È la settima stesura e riporta i dati ambientali e gli stati autorizzativi aggiornati alla data del 31 Dicembre
2013 per quanto riguarda i dati numerici e alla data di questa revisione per quanto riguarda i dati societari.
La prossima revisione sarà effettuata a Luglio 2015.
Il Verificatore Ambientale accreditato che ha convalidato la presente Dichiarazione Ambientale ai sensi del
Regolamento CE n.1221/2009 “EMAS III” è:
Lloyd’s Register Quality Assurance Italia s.r.l.
Via Luigi Cadorna, 69 - 20090 VIMODRONE (MI)
Accreditamento n. IT-V-0010 del 20.05.2004
La diffusione esterna della presente Dichiarazione avviene o attraverso il sito www.thalesgroup.com, oppure
in forma cartacea a chi ne facesse richiesta.
Per la consultazione interna è disponibile nel sito intranet della Thales Italia S.p.A.
Tutti i documenti richiamati nella presente Dichiarazione sono archiviati presso la THALES
e a disposizione degli organi di controllo.
L’organizzazione si impegna con frequenza almeno annuale a sottoporre a convalida da
parte del LRQA s.r.l. gli aggiornamenti della Dichiarazione Ambientale. Per informazioni
rivolgersi:
Direttore Management Domain
ing. Giovanni CASCELLA
via Enrico MATTEI, 20
66100 CHIETI (CH)
Tel.: 0871 569460
Fax: 0871 569467
e-mail: [email protected]
CHIETI
Direttore di Sede
ing. Vincenzo CORVINO
via Enrico MATTEI, 20
66100 CHIETI (CH)
Tel.: 0871 569472
Fax: 0871 569467
e-mail: [email protected]
Responsabile Facility Management,
Environment, Health & Safety
Sig. Pietro IAFOLLA
via Enrico MATTEI, 20
66100 CHIETI (CH)
Tel.: 0871 569575
Fax: 0871 569567
e-mail: [email protected]
II
INTRODUZIONE
II.1. INFRASTRUTTURE
Il Management domain è disposto su una sede a Chieti che si estende su una superficie di circa 10.000 m2,
di cui 8.640 m2 coperti, e si compone di n. 2 fabbricati (padiglioni) denominati P2 e P3.
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La funzione, Marketing & Sales è dislocata in un edificio multipiano sulla via Morgagni, condiviso con gli altri
Management Domain della Thales Italia S.p.A.
La sede di Chieti è collegata con le sedi thales Italia mediante rete geografica (WAN); su tale rete transitano
i dati ed ad essa è connessa una rete locale (LAN).
II.2. CERTIFICAZIONI
La Thales Italia S.p.A. –Defence Management Domain sede di Chieti ha ottenuto:
NATO AQAP-2110/160 con l’attestato di riconoscimento n. 0076 del 7 Agosto 2008 rilasciato da TELEDIFE
con scadenza 7 Agosto 2011, di cui è stato avviato l’iter di rinnovo;
ISO 9001:2008 con il certificato n. LRC6004638/QMS del 13 Gennaio 2012 rilasciato da LRQA con scadenza
12 Gennaio 2015;
OHSAS 18001:2007 con il certificato n. LRC6015273/OHS del 24 Gennaio 2013 rilasciato da LRQA con
scadenza 23 Gennaio 2016;
ISO 14001:2004 con il certificato n. LRC6015273/EMS del 24 Gennaio 2013 rilasciato da LRQA con scadenza
23 Gennaio 2016;
EMAS con certificato di registrazione n. IT-001082 del 30 Marzo 2009 rilasciato dal Comitato Ecolabel –
Ecoaudit con scadenza 26 Luglio 2014.
II.3. ASSETTO SOCIETARIO
II.3.1 THALES GROUP SA
Il gruppo Thales SA, a cui Thales Italia S.p.A. riporta, con 14,2 miliardi di euro di fatturato e circa 65.000
dipendenti è un leader mondiale nei mercati di aeronautica, spazio, difesa, sicurezza e trasporti. L’obiettivo
del gruppo è quello di rispondere ai bisogni dei clienti attraverso una combinazione di eccellenza tecnologica
e presenza a livello internazionale. Thales è una multinazionale particolarmente aperta alla cooperazione e
alla partnership ed è presente in 56 paesi con una filosofia imprenditoriale che attribuisce ampia autonomia
alle diverse units nazionali.
Il gruppo Thales è organizzato secondo una struttura matriciale a due dimensioni costituita da Global
Business Unit(GBU) e Paesi secondo il seguente schema:
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Le Business Unit globale (GBU) sono organizzate in Business Lines, ognuna delle quali copre un insieme
coerente di prodotti, soluzioni e servizi. Tali Linee di Business possono a loro volta essere strutturate in
segmenti di business. Per i prodotti, soluzioni e servizi di competenza, le Linee di Business sono responsabili
a livello mondiale per la strategia, la politica di prodotto, il marketing, la competitività, l'accesso dei clienti,
gli impegni contrattuali, progettazione, sviluppo, produzione, integrazione, qualità e servizi, organizzazioni
industriali e ottimizzazione delle risorse, e anche per i risultati finanziari in termini di redditività operativa e
gestione del cash flows.
I Paesi sono responsabili dell’attuazione di tutti gli aspetti della politica del Gruppo nelle aree geografiche di
responsabilità e di gestire i rapporti con clienti e partner locali. I Paesi condividono la responsabilità per le
offerte locali e Progetti con le Global Business Units. Essi sono responsabili dello sviluppo delle risorse umane
e ottimizzazione delle risorse industriali. Sono anche responsabili per le relazioni istituzionali di Thales e per
le comunicazioni.
.
Le Divisioni del gruppo sono 6 e sono divise in:
• Secure Communications and Information System
• Avionics
• Space
• Defence Mission System
• Land and Air Systems
• Ground Transportation Systems
I Paesi
•
•
•
•
sono divisi in 4 gruppi ripartiti come segue:
Francia
Paesi con significanti impatti operativi (n.6)
Altri paesi Europei
Paesi emergenti
La Thales Italia si trova all’interno dell’organizzazione Altri paesi Europei e copre diverse Business Lines
facenti capo alle 6 Global Business Units del gruppo.
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STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLA THALES GROUP
ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE DELLA THALES GROUP
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II.3.2 THALES ITALIA S.P.A.
La Thales Italia è organizzata in Management Domain e Funzioni Centrali ed è gestita da un Chief Executive
Officier (CEO) a cui riportano sia le Funzioni Centrali che i Management Domain.
I 5 Management Domain e le Funzioni Centrali che fanno parte della Thales Italia S.p.A sono riportate di
seguito:
Le funzioni centrali:
• Strategy & Business Development.
• Finance.
• Human Resources.
• Communications.
• Legal & Contracts.
• Operations.
• Quality & Customer Satisfaction.
• Internal Audit & Country Security.
• Technical.
• Health & Safety, Environment.
I Management Domains sono:
• Air Operations.
• Avionics.
• Defence.
• Security.
• Transportation.
Le attività della THALES ITALIA S.p.A. hanno base in:
• Gorgonzola(MI): Air Operations, Transportation
• Sesto Fiorentino(FI): Defence ,Security & Transportation
• Vergiate(VA): Avionics
• Chieti: Defence
• Roma: uffici Commerciali
SCHEMA DELL’ORGANIZZAZIONE THALES ITALIA S.p.A.
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II.3.3 THALES ITALIA DEFENCE MANAGEMENT DOMAIN
•
Thales Italia S.p.A. –Defence Management Domain (DMD) sede di Chieti è inquadrata all’interno
della GBU Secure Communications and Information System (SIX) ed opera nelle Business Line
Radio Communication Product (RCP), Sistemi di protezione (PRS/solo parte Difesa) e reti
infrastrutturali (NIS).
TIT-DMD rappresenta la soluzione migliore per:
• presentare ai clienti delle Forze Armate un’unità che incoraggi ed accresca la loro fiducia;
• rispondere meglio alle nuove richieste delle Forze Armate legate alla rivoluzione delle tecnologie
dell’informazione in senso lato;
• rinforzare le sinergie delle attività industriali e migliorare la competitività applicando i principi base
del Quality Management.
•
SCHEMA DELL’ORGANIZZAZIONE DELLA DEFENCE MANAGEMENT DOMAIN
III
NOTIZIE DEL SITO
III.1. DATI ANAGRAFICI
Ragione Sociale:
Sede legale:
THALES ITALIA S.p.A.
Via Provinciale Lucchese, 33
50019 SESTO FIORENTINO(FI)
Amministratore Delegato:
Paolo SALVATO
Sito di Chieti:
Ubicazione del sito:
Direttore Defence Man.Dom.:
Direttore di Sede:
Responsabile FM,HSE del sito:
Dipendenti del sito di Chieti:
Codice ATECO:
Codice NACE:
Defence Management Domain
Via Enrico Mattei, 20 - 66100 CHIETI (CH)
Giovanni CASCELLA
Vincenzo CORVINO
Pietro IAFOLLA
108
26.30.29 “Fabbricazione di altri apparecchi elettrici ed elettronici per
Telecomunicazioni” (ex 32.20.2 ATECOFIN).
26.30 “Fabbricazione di apparecchiature per le comunicazioni”
Responsabile di riferimento EMAS:
Pietro IAFOLLA
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III.2. INQUADRAMENTO TERRITORIALE
Coordinate geografiche: 42° 21’ 14,65 N – 14° 08’ 05,53 E
Il sito si trova in Abruzzo, nel territorio del Comune di Chieti,
nella zona industriale del consorzio per lo Sviluppo Industriale
dell’Area Chieti - Pescara.
Il sito si trova a qualche chilometro dal casello autostradale
dell’Autostrada A25 Pescara - Roma, uscita Chieti e a pochi
chilometri dal casello autostradale dell’Autostrada A14 Bologna
– Bari, uscita Pescara Ovest – Chieti.
III.3. STORIA DEL SITO
L’insediamento industriale di Chieti fu creato dalla Telettra S.p.A. nel 1973 e fu esplicitamente destinato alla
ricerca, produzione e vendita di apparecchiature e sistemi destinati ai Clienti Difesa; lo stabilimento fu,
pertanto, dotato sin da subito di laboratori di R&S, che in breve tempo divennero il punto di riferimento per
l’intera Società per l’innovazione nel campo militare (pur con la possibilità di applicazioni nel campo civile).
Nel 1976 la Telettra fu acquisita dal Gruppo Fiat, nel cui ambito lo stabilimento continuò ad operare con la
sua missione originale e fu ampliato: la originale costruzione, denominata P1, venne ampliata e si aggiunse il
capannone industriale denominato P2(anno 1986) e una mensa (fine anni 70).
Nel 1990 alcune Società del Gruppo Fiat fondarono la Società Consortile per Azioni ELASIS, alla quale fu
affidata la gestione di tutta la R&S svolta dal Gruppo nel Mezzogiorno.
Telettra S.p.A. fu naturalmente tra i soci fondatori e conferì alla nuova Società Consortile i suoi Centri di
Ricerca localizzati a Bari, Chieti e Rieti-Cittaducale.
Subito dopo la sua creazione ELASIS iniziò a costruire nel comprensorio Telettra di Chieti Scalo una sua
palazzina distinta dai capannoni denominata P3.
In tale Palazzina, di circa 6.500 m2, trovò la sua sede l’attuale Centro di Ricerca, che opera nei campi
specifici delle reti radio ad alta sopravvivenza in ambiente ostile, in generale per la protezione civile ed in
particolare per la difesa, al quale Centro venne affidato un Progetto di Ricerca, nel cui ambito vennero
progettati e sviluppati Sistemi radio ed apparati in banda HF, l’estensione mobile in banda VHF della rete
tattica dell’Esercito e Ponti radio per utilizzo militare e civile.
Nel 1991 Telettra S.p.A. fu ceduta dal Gruppo Fiat ad Alcatel e, fondendosi con l’esistente Alcatel FACE,
mutò il suo nome in Alcatel Italia S.p.A., società che subentrò alla precedente nella compagine azionaria di
ELASIS S.C.p.A. e lasciò al Centro di ricerca di Chieti Scalo la sua missione, conferendole, inoltre, le poche
attività di ricerca svolte da FACE Standard nel campo militare, tanto che tra il 1990 ed il 1992 il numero degli
addetti del Centro si raddoppiò dagli originali 72 (conferiti da Telettra) sino a 153.
Arrivò, poi, il 1998 e, il 1° Maggio Alcatel Italia S.p.A. cedette il ramo di azienda relativo alle attività della
Difesa, gestite nello Stabilimento di Chieti Scalo e negli uffici di Roma, alla consociata Alcatel Air Navigation
System S.p.A., che in data 1° Luglio venne, poi, ceduta a Thomson CSF e successivamente scissa nelle due
Società indipendenti denominate Thales Communications S.p.A. e Thales ATM S.p.A. (con sede a
Gorgonzola).
Nel 2001 venne fondata la Thales Italia S.p.A., società organizzata in Divisioni, nella quale conferirono tutte
le attività Thales in Italia.
Nel 2014 la Thales Italia S.p.A. si è organizzata in Management Domain.
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III.4. DESCRIZIONE DEL SITO
Vista aerea del sito di Chieti
L’Unità Operativa di Chieti è ubicata in un’area
industriale situata all’interno del Consorzio per lo
Sviluppo Industriale dell’area Chieti - Pescara, tra
via Erasmo Piaggio e viale Abruzzo (Chieti Scalo).
I siti industriali limitrofi sono i seguenti:
• WTS Serbatoi
• Comec Innovative s.r.l.
• Selex ES S.p.A.
• HST Italia S.p.A.
III.4.1 CARATTERISTICHE
GEOLOGICHE ED IDROGEOLOGICHE
L’Unità Produttiva sorge in un area poco distante dal fiume Pescara.
L’area ove sorge il sito è ubicata nell’ambito della pianura alluvionale, alla destra idrografica del
fiume Pescara.
Andamento delle isoiete
(in mm) nel bacino
idrografico del fiume
Pescara.
1. Pluviometri;
2. Pluvio-termometri;
3. Limite
del
bacino
idrografico;
4. Isoiete annue
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III.5. SERVIZI DI STABILIMENTO
III.5.1 ENERGIA ELETTRICA
L’energia elettrica viene prelevata dalla
rete ENEL Distribuzione alla tensione di
20.000 V attraverso una cabina di
trasformazione situata in via
Erasmo Piaggio, 71.
L’energia elettrica viene distribuita
all’interno del sito alla tensione di 380 V.
La potenza disponibile è di 500 kW.
La società che attualmente fornisce
l’Energia Elettrica è Metaenergia in regime di
libero mercato.
III.5.2 GAS GPL
Nel sito viene utilizzato gas GPL stoccato in un serbatoio da
5.000 l.
Il GPL viene prima trasformato in fase gassosa in un
vaporizzatore elettrico e quindi inviato alla centrale termica. La
società che attualmente fornisce il GPL è la BUTANGAS.
III.5.3 APPROVVIGIONAMENTO IDRICO
Acqua potabile
L’acqua potabile viene prelevata dall’acquedotto
comunale. Il punto di prelievo è localizzato in via
Erasmo Piaggio, 71;
Acqua di pozzo
Nel sito è presente un pozzo di emunzione di acqua
utilizzata per gli scarichi dei servizi igienici e per il
sistema antincendio. Per il pozzo è ancora in corso una
pratica autorizzativa con la Regione e la Provincia di
Chieti. La Provincia di Chieti ha
sollecitato il parere dell’Autorità di bacino
Regionale – Bacino idrografico Fiume
Pescara del Assessorato ai Lavori Pubblici
della Regione Abruzzo ad esprimere il
parere positivo non solo per la Thales ma
anche per altre aziende della zona come la
DECO, la WTS. Il sollecito è stato inviato
dalla Provincia di Chieti con lettera prot. n.
9575 del 19 Dicembre 2007. Il pozzo è stato sistemato mediante una struttura completamente interrata
(realizzata sulla verticale del pozzo stesso) consistente in un locale al quale si accede, per mezzo di scala in
ferro “alla marinara”, tramite botola posta a livello del piano di campagna.
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III.5.4 SERVIZI AUSILIARI
Centrale termica
La centrale termica del sito è della ECOFLAM modello
DUOMAX PN1500 4F con due generatori di calore della
potenza termica complessiva nominale di 1.596,40 kW.
Distribuisce acqua calda ai gruppi trattamento aria dei due
padiglioni. Per la conduzione della centrale è stato nominato
un terzo responsabile.
Gruppi frigo
Gruppi frigo condizionamento ambienti di lavoro:
•
•
•
Padiglione P3: gruppo
frigo della MCQUAY
modello ALRHC214 da
923 kW
Sala mensa P2 della
RC modello MAXIMO.A.STD.Z.2.G2 da 43
kW
Sala macchine IT della
RC modello EASY.A da 17,4 Kw e Daikin
RZQ100B8W1B da 10 Kw di back up
Aria compressa
Viene prodotta da un compressore BALMA mod. VISS 1010 da 0,95 m3/min di aria resa alla pressione di 10
bar. L’impianto è dotato di un separatore acqua-olio e di un serbatoio di accumulo. Viene distribuita nei vari
reparti per mezzo di una rete dedicata.
Gruppo elettrogeno
Il gruppo elettrogeno è costituito da un motore IVECO tipo 8061 e da
un generatore elettrico della AUSONIA tipo M7B250SB/4 da 110 kVA.
Il gruppo elettrogeno alimenta il gruppo di continuità.
Gruppo di continuità
UPS 120 kVA 3F ALAMO 9 della EMERSON SICE S.p.A.. Il gruppo di
continuità garantisce l’alimentazione della sala macchine dell’IT, delle
luci di emergenza e del sistema di antintrusione.
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III.6. DESCRIZIONE DEI PROCESSI
Le attività della THALES si svolgono nei padiglioni denominati P2 e P3.
Nel padiglione P3 vi si svolgono la quasi totalità delle le attività mentre nel Padiglione P2, a seguito di una
riorganizzazione aziendale, sono rimasti magazzini e un area ove, quando richiesto, vengono assemblate
grosse unità tipo shelter, veicoli speciali o telai ingombranti.
Nel grafico sono schematizzati i processi aziendali, i rifiuti e le emissioni associati.
La Thales, già da parecchi anni, ha delegato a fornitori esterni la realizzazione delle componenti di base dei
prodotti.
I componenti di base sono le piastre a circuito stampato, la meccanica e la componentistica elettronica.
Il reparto Produzione assembla solo componenti con tiratura estremamente ridotta che sarebbe
antieconomico realizzare all’esterno.
L’azienda ha conservato all’interno, per la Produzione, solo le attività di collaudo sia degli apparati che dei
sistemi.
III.7. PROCESSO PRODUTTIVO
‰
MAGAZZINO GENERALE
Nel Magazzino Generale convergono tutte le materie prime e i semilavorati provenienti dall’esterno.
‰
PRODUZIONE
Il reparto è diviso in tre differenti settori distinti in funzione della tipologia di prodotto del processo
produttivo.
a. montaggio gruppi
I gruppi con tecnologia SMT (Surface Mounting Technology) vengono assemblati nella quasi totalità
all’esterno presso fornitori omologati.
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Solo esemplari prototipici vengono assemblati all’interno e i componenti elettronici, siano essi ad
inserzione che a montaggio superficiale, vengono montati sui circuiti stampati manualmente.
Per la saldatura dei componenti sui gruppi vengono utilizzati microsaldatori elettrici e leghe stagno
piombo. Le postazioni di saldatura sono dotate di aspiratore locale che filtra i vapori e i gas di
saldatura.
L’utilizzo del piombo nelle saldature è permesso dal D. Lgs. 27/14 (direttiva RoHS) per la tipologia di
prodotti da noi realizzati come meglio specificato nel Capitolo VI.16.
b. montaggio apparati
I gruppi montati dal reparto del punto a) o da fornitori esterni, le parti meccaniche e i cablaggi
vengono assemblati con l’impiego di attrezzature meccaniche e microsaldatori elettrici per leghe di
stagno piombo.
c. collaudo gruppi, apparati e sistemi
Il collaudo dei gruppi viene eseguito o con attrezzature dedicate, progettate e fatte realizzare
dall’Ingegneria Prodotto e con strumentazione elettronica.
‰
PROCESSI DI SUPPORTO
Sono tutti quei processi che concorrono alla realizzazione del prodotto per il Cliente:
• Progettazione, intesa come l’insieme di attività necessarie per la ricerca applicata e sviluppo di nuovi
prodotti, comprese anche le attività di ingegneria di progetto meccanica ed elettrica, volta anche a
mantenere basso l’impatto ambientale dei prodotti;
• Servizi di Stabilimento;
• Uffici (attività commerciali, amministrative, ecc.).
‰
MAGAZZINO PRODOTTI FINITI
Nel Magazzino Prodotti Finiti convergono tutti gli apparati e/o sistemi prima della spedizione al Cliente.
III.7.1 PRODOTTI DELLA THALES
Il mercato TIT-DS&T orientato principalmente al settore Difesa è costituito per circa l’80% da Clienti
italiani (Esercito, Marina Militare, Aeronautica Militare, Guardia di Finanza, Carabinieri) e per circa il
20% da Clienti esteri (NATO, Royal Navy, Esercito Tedesco, ecc.), con i seguenti prodotti:
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
radiodisturbatori tattici;
sistemi per l’analisi e archiviazione dei segnali intercettati;
sistemi per l’automazione delle attività di ricerca, intercettazione e "Direction Finding";
software per l’analisi dei segnali;
supervisione di reti tattiche e infrastrutturali;
sistemi integrati di comunicazioni tattiche;
sistemi per comunicazioni navali;
sistemi per l’automazione ed il controllo di reti di comunicazione HF;
sistemi di telecomunicazione per trasmissione dati in gamma HF;
ricevitori e trasmettitori HF/VHF;
ricetrasmettitori HF/VHF fissi e veicolari;
ponti radio a piccola e media capacità per impieghi fissi e trasportabili;
terminali telefonici a standard EUROCOM;
sistemi di accesso radio monocanale alla Rete Tattica;
apparati wireless nella gamma UHF;
visori notturni;
sistemi CBRN;
posti comando mobili per applicazioni civili e militari
Gli apparati in gamma HF sono stati venduti anche a Clienti civili (Protezione Civile, Ministero Poste,
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
Marina Mercantile).
I nuovi prodotti progettati da TIT-BDD possono essere identificati in 2 categorie:
• Progetti Customer Funded (CF) - riconducibili a contratti acquisiti;
• Progetti Self Funded o Private Venture (PV) - riconducibili a ricerche di mercato.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
III.8. SERVIZI DI MANUTENZIONE DELLA THALES
La Thales effettua servizi di manutenzione (preventiva e correttiva) sia presso la propria sede che presso la
sede del Cliente. In particolare, realizza per il Cliente Ministero della Difesa il servizio di manutenzione di
installazioni fisse di Ponti Radio. Per tale cliente si eseguono essenzialmente attività di manutenzione
assicurativa; il personale Thales, su chiamata del Cliente, si reca nei siti indicati e analizza il guasto. Se non
riesce a riparare il guasto sul posto, preleva l’apparato o la parte di apparato interessata e lo porta nella
sede di Chieti.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
IV
DESCRIZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
IV.1. GENERALITÀ
La Thales Italia , già da qualche anno, ha deciso di adottare un Sistema di Gestione integrato QHSE (Qualità,
Ambiente, salute e sicurezza dei lavoratori) al fine di misurare, monitorare e migliorare, per quanto attiene
agli aspetti ambientali, la prevenzione e la riduzione degli impatti ambientali delle attività svolte nel sito di
Chieti. Oltre alla certificazione ISO 14001, la Direzione di DS&T ha anche ottenuto la registrazione EMAS del
sito di Chieti nel 2008.
IV.2. POLITICA DELLA QUALITÀ, DELL’AMBIENTE E DELLA SICUREZZA
I documenti Politica per la Qualità e Politica per l’Ambiente e la Sicurezza dei lavoratori sono emessi dal CEO
e sono correlati ai documenti emessi dal gruppo e quest’ultimo è disponibile sul sito
www.thalesgroup.com/Italy. Qui di seguito la Politica della Qualità, dell’ Ambiente e della Sicurezza della TIT.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Rapporti con la Thales SA
Ogni anno, in accordo al sistema di gestione Chorus 2.0 e per mezzo del tool HSSE gestito dal gruppo,
vengono trasmessi alla sede centrale di Parigi i dati ambientali del sito. I dati della sede, aggregati con quelli
di tutti i siti Thales del mondo, vengono riportati nel Corporate Responsabilty. Detto rapporto è un
documento pubblico consultabile nel sito della Thales (www.thalesgroup.com ). La Thales Group ogni anno
indica gli obiettivi ambientali della Corporate.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
IV.3. PIANIFICAZIONE
IV.3.1 ASPETTI AMBIENTALI
Generalità
L'analisi ambientale si prefigge lo scopo di fornire un quadro completo degli aspetti ambientali del sito
utilizzando una metodologia che permette di identificare e valutare gli impatti ambientali individuati e fornire
il bilancio delle risorse utilizzate(materie prime, prodotti finiti, energia, risorse idriche, ecc..).
Identificazione degli aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali della Thales sono stati individuati analizzando il processo produttivo determinando gli
aspetti diretti ed indiretti che hanno o possono avere impatti significativi.
Gli aspetti ambientali sono stati divisi in Diretti ed Indiretti.
Gli aspetti ambientali Diretti, cioè quegli aspetti direttamente correlati all’attività della Thales, sono:
•
•
•
•
•
•
•
scarichi idrici;
rifiuti;
contaminazione del terreno;
utilizzo di risorse (acqua, energia elettrica);
rumore verso l’ambiente circostante;
campi elettromagnetici;
sostanze lesive dell’ozono/gas effetto serra.
Gli aspetti ambientali Indiretti, cioè quegli aspetti non direttamente correlati all’attività della Thales, sono:
•
•
•
•
•
comportamenti ambientali degli appaltatori, dei subappaltatori;
comportamenti ambientali dei fornitori;
attività del personale Thales nei siti dei Clienti;
attività del personale Thales Commerciale di Roma;
effetto sull’ambiente dovuto allo smaltimento dei rifiuti;
Valutazione degli impatti e aspetti ambientali
Dopo aver esaminato il processo produttivo del sito, ed aver individuato gli aspetti Diretti e Indiretti, si
classifica la significatività degli aspetti ambientali.
Per la valutazione della significatività si procede nel seguente modo:
•
individuazione del criterio di valutazione e di classificazione degli aspetti ambientali;
•
individuazione di fattori di valutazione e del relativo valore;
• elaborazione di tabelle di sintesi contenenti la classificazione degli aspetti ambientali significativi in
condizioni normali, anomali e di emergenza.
La valutazione degli aspetti e impatti ambientali è stata effettuata secondo i criteri definiti nella procedura
83570178-HSE-ITA-IT Rapporto analisi ambientale 2013.
Da tale valutazione è scaturito che gli aspetti e gli impatti ambientali significativi sono:
• utilizzo di risorse energetiche
• sostanze lesive dell’ozono/gas effetto serra.
IV.3.2 PRESCRIZIONI LEGALI
E’ disponibile e viene periodicamente aggiornata, una tabella excel “THALES-Normativa Ambiente e sicurezza
applicabile”.
E’ il registro delle prescrizioni legali in materia di ambiente, sicurezza e di salute sui luogo di lavoro.
Contiene tutte le leggi, regolamenti nazionali, della comunità europea, regionali e comunali.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
Nella tabella sono evidenziate le leggi nazionali, regionali e comunali applicabili al sito.
L’aggiornamento viene curato dal Responsabile HSE che si informa grazie all’iscrizione a organizzazioni di
categoria, con abbonamenti a riviste e siti internet specializzati su ambiente e sicurezza e con l’ausilio,
quando necessario, di consulenze esterne.
Sempre a cura del Responsabile HSE è la trasmissione delle informazioni al Datore di Lavoro e ai Dirigenti e
l’attivazione delle procedure sia interne che esterne per l’adeguamento alle nuove prescrizioni.
La trasmissione avviene, normalmente, attraverso un report trimestrale
IV.3.3 OBIETTIVI, TRAGUARDI E PROGRAMMI
La Direzione definisce periodicamente gli obiettivi e i traguardi per la Qualità, l’Ambiente e la Sicurezza con
indicatori prestazionali oggettivamente misurabili.
Detti obiettivi e traguardi sono coerenti sia con la politica della Thales Group che con la politica della TIT.
Il Responsabile del Sistema di Gestione Ambientale coordina la raccolta dei dati necessari per l’elaborazione
delle suddette informazioni, e li sottopone in fase di Riesame della Direzione.
Le risorse necessarie, i tempi e le responsabilità per raggiungere gli obiettivi vengono indicati dalla Direzione
nel Piano di Miglioramento.
Gli obiettivi e i traguardi vengono inseriti nel budget ambientale e discussi annualmente in fase di Riesame
della Direzione.
IV.4. ATTUAZIONE E FUNZIONAMENTO
IV.4.1 RISORSE, RUOLI, RESPONSABILITÀ E AUTORITÀ
L’organizzazione per la gestione dell’ambiente è formata da personale della Funzione Facility Management &
HSE.
Il personale direttamente coinvolto ha ricevuto una formazione mirata ed ha le competenze specifiche
necessarie.
Le risorse finanziare necessarie alla gestione dell’ambiente vengono messe a disposizione dalla Direzione nel
budget del Facility Management. Quando non vi sono le competenze interne necessarie, ad esempio per
misurazioni e rilevi, si fa ricorso ad apporti esterni di specialisti o consulenti.
Il ricorso a competenze interne è favorito dalla direzione perché anche questo è un veicolo per la diffusione
della politica ambientale. Ad esempio il responsabile del laboratorio prove elettromagnetiche ha seguito, su
sollecitazione del Responsabile delle Normative Ambientali, un corso specialistico sulle misurazioni delle
radiazioni non ionizzanti.
Organigramma aziendale per l’ambiente
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
Organigramma aziendale per la sicurezza
IV.4.2 COMPETENZA, FORMAZIONE E CONSAPEVOLEZZA
La Direzione ha dato sempre particolare enfasi alla formazione e allo sviluppo del personale sia su temi
specialistici che su temi di natura gestionale.
Ogni anno, sentite le esigenze di tutti gli enti aziendali, viene redatto un Piano Aziendale di Formazione che
comprende anche le esigenze formative in tema ambientale.
Le esigenze formative in tema ambientale vengono proposte dal Responsabile del Sistema Ambientale di Sito
di concerto con il Responsabile HSE di TIT.
I corsi di formazione possono essere tenuti da docenti interni od esterni.
La partecipazione del personale dipendente viene certificata e riportata nella scheda personale
dell’interessato. Sono state redatte e rese disponibili una serie di procedure interne (Istruzioni Funzionali o
Istruzioni Operative) sui principali argomenti in tema ambientale.
IV.4.3 COMUNICAZIONE
Sul sito intranet del Facility Management è presente una sezione dedicata all’ambiente ove è possibile
reperire le notizie, le iniziative e i risultati delle misurazioni.
Sul sito internet della Thales Group vi è una sezione dedicata all’ambiente ove è possibile reperire le
informazioni inerenti l’ambiente.
IV.4.4 DOCUMENTAZIONE
La documentazione operativa, intesa come registrazioni, comunicazioni, pratiche inerenti l’ambiente sono
archiviate dalla funzione Facility Management & HSE.
La documentazione inerente la gestione del sistema è archiviata dalla funzione Qualità.
Di seguito sono elencati i documenti del sistema di gestione ambientale
•
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83570068-HSE-ITA-it Gestione e smaltimento dei rifiuti industriali
Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
•
•
•
•
•
•
•
83570066-HSE-ITA-it
83570173-HSE-ITA-it
83570173-HSE-ITA-it
83570250-HSE-ITA-it
83570065-HSE-ITA-it
sede
83570173-HSE-ITA-it
83570178-HSE-ITA-it
Codifica ed approvvigionamento prodotti chimici
Annex 1 Piano emergenze ed evacuazione della sede di Chieti
Annex 4 Il Servizio di Prevenzione e Protezione del sito di Chieti
Gestione delle emergenze della sede di Chieti
Norme di comportamento generale per le imprese che operano all'interno della
Annex 24 Documento di valutazione dei rischi da incendio
Rapporto analisi ambientale anno 2013
IV.4.5 CONTROLLO DEI DOCUMENTI
Il controllo della documentazione di gestione viene disciplinato da apposite procedure.
Tutta la documentazione di provenienza esterna viene protocollata ed a cura della segreteria di direzione,
l’archivio è a cura della funzione Facility Management.
IV.4.6 CONTROLLO OPERATIVO
Gli aspetti ambientali connessi agli impianti, sono tenuti sotto controllo attraverso il mantenimento
dell’efficienza degli impianti stessi e del rispetto delle procedure.
Apposite Istruzioni Operative contengono la descrizione e le modalità di conduzione degli impianti e delle
macchine.
E’ stato redatto un Piano di Sorveglianza degli aspetti ambientali e le azioni sono state inserite nel piano di
manutenzione e controllo del Facility Management & HSE.
Le attività di controllo, quindi, sono state integrate nel ciclo di manutenzione aziendale e vengono attivate
con preavviso di scadenza.
IV.4.7 PREPARAZIONE E RISPOSTA ALLE EMERGENZE
La Thales ha attivo un certificato prevenzione incendi (CPI), rinnovato ai sensi del DPR 37/98, nel giugno
2011 e con validità dal 07/06/2011 al 06/06/2014. La Thales ha presentato l’Attestazione di rinnovo
periodico di conformità Antincendio Consegnata ai VVFF il 07 maggio 2014 (loro Prot.4294 del 10/05/14). Le
attività sono le 4/3/A; 49/1/A; 74/1/A e 74/3/C. Siamo in attesa di ricevere il nuovo certificato.
Stabilimento per la produzione di sistemi di telecomunicazione per le seguenti sostanze ed impianti:
•
•
•
•
Deposito di GPL di 5,00mc;
Impianto di produzione calore alimentato a GPL con potenzialità complessiva di 1.470 kW;
Cucina a gas-GPL di Pot. 258.5KW;
Gruppo elettrogeno a 88 kW alimentato a gasolio.
Nel sito vi sono i seguenti sistemi di lotta all’incendio:
• Impianti fissi
ƒ impianto antincendio automatico sprinkler;
ƒ rete idrica antincendio costituita da n. 24 idranti DN 45, n. 6 idranti DN 70, n. 1 attacco VVF DN 70, la
rete è alimentata da una riserva idrica da 600 m3 (serbatoio) con motopompa con motore diesel;
ƒ impianto automatico di rivelazione e segnalazione automatica d’incendio.
• Impianti portatili
ƒ n. 1 estintore carrellato a polvere da 50 kg;
ƒ n. 58 estintori portatili a polvere da 6 kg;
ƒ n. 28 estintori portatili a CO2 da 5 kg.
Per la gestione delle emergenze sono stati designati i componenti della Squadra Antincendio e della Squadra
di Primo Soccorso. Le emergenze sono disciplinate da una serie di procedure interne.
Il sito è dotato di tutta una serie di dispositivi per la lotta all’incendio, in particolare, tutti gli ambienti:
•
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sono dotati di un impianto di spegnimento automatico ad acqua (sprinkler);
Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
•
•
di estintori a polvere ed ad anidride carbonica;
di sistemi di rivelazione del fumo.
L’impianto antincendio è dotato di un sistema di allarme, attivo sia di giorno che di notte, collegato anche
alla centrale della società di sorveglianza del sito.
Il personale addetto alla gestione delle emergenze effettua con regolarità esercitazioni pratiche e frequenta
corsi di aggiornamento. Ogni anno viene simulata l’evacuazione dagli ambienti di lavoro; alla simulazione
partecipa tutto il personale del sito.
Il personale
addetto alla
Produzione è
Nella planimetria il
stato formato
sulle modalità di
sistema antincendio
intervento in
del sito
caso di
sversamento di
prodotti chimici.
THALES
THALES
Si riporta l’elenco delle procedure attualmente in atto nel sito.
83570173-HSE-ITA-it Annex 24 Documento di valutazione dei rischi da incendio
La finalità del presente documento, elaborato in attuazione del DM 10.3.1998 consiste nella:
• Valutazione del rischio d’incendio dell’attività in esame
• Esplicitazione delle misure preventive al fine di:
ƒ ridurre la probabilità del verificarsi dell’incendio o dell’emergenza;
ƒ salvaguardare l’incolumità delle persone;
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
ƒ disporre di mezzi e misure per combattere l’incendio e fronteggiare l’emergenza;
ƒ disporre di vie di esodo efficienti.
• Esplicitazione delle azioni da intraprendere in caso di incendio o di emergenza per:
ƒ limitare le conseguenze, i danni all’ambiente ed all’impianto;
ƒ consentire l’evacuazione dal luogo di lavoro in condizioni di sicurezza, prevedendo tutti credibili tipi di
emergenze che possono manifestarsi nell’azienda;
ƒ garantire l’intervento dei soccorritori.
Il presente documento contiene:
1. la valutazione dei rischi di incendio nei luoghi di lavoro;
2. le misure di prevenzione antincendio da adottare al fine di ridurre l'insorgenza di un incendio nei
luoghi di lavoro;
3. le misure di protezione antincendio da adottare nei luoghi di lavoro, al fine di limitarne le conseguenze
qualora esso si verifichi;
4. la definizione degli interventi di manutenzione ed i controlli sugli impianti e sulle attrezzature di
protezione antincendio;
5. il piano di emergenza;
6. la designazione dei lavoratori incaricati:
ƒ dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi,
ƒ della lotta antincendio,
ƒ della gestione delle emergenze;
7. le modalità di formazione dei lavoratori incaricati dell’attuazione delle misure di prevenzione incendi,
della lotta antincendio e della gestione delle emergenze.
83570065-HSE-ITA-it Norme di comportamento generali per le imprese che operano all'interno
della sede
Il presente documento contiene le prescrizioni per le aziende appaltatrici che operano in azienda.
L'ingresso in azienda è consentito esclusivamente al personale per il quale sia stata preventivamente esibita
la necessaria documentazione, comprendente:
•
•
•
•
•
nominativi degli addetti (con dati anagrafici);
qualifica;
posizioni assicurative e previdenziali;
tipologia dell'intervento da eseguire;
tempo di permanenza previsto.
83570250-HSE-ITA-it Gestione delle emergenze nella sede di Chieti
La presente procedura si prefigge l’obiettivo di:
• affrontare l’emergenza fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti e riportare rapidamente la
situazione in condizioni normali;
• pianificare le azioni necessarie per proteggere le persone sia all’interno che all’esterno del sito;
• prevenire o limitare i danni all’ambiente e alle proprietà;
• coordinare i servizi di emergenza, gli addetti e la Direzione Aziendale.
Il documento contiene le procedure per il personale addetto alla conduzione e manutenzione degli impianti e
alle squadre di emergenza in caso di una emergenza che non comporta l’evacuazione degli ambienti di
lavoro.
83570173-HSE-ITA-it Piano di emergenza ed evacuazione della sede di Chieti
Questa procedura prescrive i comportamenti da tenere durante le emergenze e durante le simulazioni di
evacuazione dai luoghi di lavoro.
E' applicabile:
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
•
•
•
•
•
•
•
a tutto il personale dipendente;
ai consulenti presenti in azienda;
ai visitatori (clienti, fornitori o colleghi di altre sedi);
al personale addetto alle squadre di Pronto Soccorso e Antincendio;
al personale che esegue le manutenzioni;
al personale della Società di Sorveglianza;
al personale di pulizia.
IV.5. VERIFICA
IV.5.1 SORVEGLIANZA E MISURAZIONE
Le principali attività che hanno un impatto ambientale vengono tenute sotto controllo tenendo una regolare
registrazione dei dati.
Il consumo di energia elettrica, gpl, acqua viene registrato mensilmente o ad ogni approvvigionamento come
nel caso del gpl, e i dati inseriti in tabelle riassuntive già predisposte per le elaborazioni dei dati stessi.
Le misurazioni che non è possibile effettuare autonomamente sono affidate a enti esterni e i risultati
vengono inseriti in tabelle predisposte all’elaborazione degli stessi.
IV.5.2 VALUTAZIONE DEL RISPETTO DELLE PRESTAZIONI AMBIENTALI
La valutazione delle prestazioni ambientali avviene ogni sei mesi attraverso l’analisi degli indicatori. I risultati
della valutazione sono formalizzati in un apposito verbale.
IV.5.3 NON CONFORMITÀ, AZIONI CORRETTIVE E AZIONI PREVENTIVE
E’ attiva una procedura per trattare le non conformità ambientali. Le non conformità o potenzialmente tali,
possono essere segnalate da chiunque tramite formale comunicazione, fatta pervenire al Responsabile delle
Normative Ambientali che le esamina, le valuta e le riporta su un apposito registro.
Le azioni correttive vengono formalizzate e pianificate e i risultati di dette azioni, se ritenuti efficaci,
determinano la chiusura della non conformità.
IV.5.4 CONTROLLO DELLE REGISTRAZIONI
Tutte le registrazioni sono archiviate per argomento e facilmente identificabili e disponibili per le verifiche.
Audit interni
IV.5.5 AUDIT
L’attuazione, l’efficacia e la manutenzione del Sistema di Gestione Ambientale della sede Di Chieti è valutato
attraverso l’esecuzione di un sufficiente numero di verifiche ispettive (audit) opportunamente programmate e
regolamentate.
Per l’esecuzione delle verifiche ispettive si è affidata ad una società di consulenza esterna addestrata e
specializzata alla quale spetta:
• definire la procedura di attuazione;
• emettere il programma annuale delle attività avendo come obiettivo la copertura totale, rispetto a
quanto pianificato, dei requisiti delle norme di riferimento compresa la valutazione dei dati necessari
per valutare le prestazioni;
• eseguire le verifiche ispettive previste in accordo con le procedure ambientali in vigore, emettendo per
ogni intervento un rapporto che viene inviato alla Direzione del Dominio per essere utilizzato durante il
riesame della direzione;
• la verifica della applicazione delle leggi vigenti e l’aggiornamento delle tabelle delle leggi applicabili.
Eventuali rilievi sono gestiti con l’emissione di appropriate azioni correttive con le quali vengono pianificate le
attività necessarie alla rimozione degli stessi.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
Audit esterni
Certificazione ISO 14001
Dal 2012 TIT ha un certificato multisito. L’ente accreditato per la certificazione ISO 14001 effettua l’audit
ambientale con le cadenza prevista nel piano triennale.
Sistema antincendio
La società di assicurazione della Thales ha dato incarico ad un consulente di analizzare, con cadenza
biennale, il sistema antincendio della sede(ultimo report 13/12/2012). L’analisi è un vero e proprio audit nel
quale viene esaminato il sistema di gestione delle emergenze e vengono effettuate delle prove pratiche di
funzionamento.
Impianto elettrico
La Thales Group ha dato l’incarico ad una società inglese di effettuare ogni due anni dei rilievi con
telecamere a raggi infrarossi, dell’impianto elettrico della sede(ultimo report 31/01/2013). Questa attività si
somma ed integra la normale attività di manutenzione preventiva programmata attiva nel sito.
IV.5.6 RIESAME DELLA DIREZIONE
Con cadenza semestrale il Sistema di Gestione Ambientale viene valutato dalla Direzione durante il riesame.
Oltre ai rapporti di audit interni ed esterni costituiscono dati di ingresso per il riesame anche i risultati degli
indicatori ambientali rispetto agli obiettivi e le eventuali non conformità. Il riesame da una parte fornisce utili
indicazioni per le strategie aziendali, dall’altra è motivo di spunto per nuovi obiettivi ambientali.
V
ANALISI AMBIENTALE
V.1. ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
V.1.1 CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI, ANOMALE, DI EMERGENZA
ATTIVITÀ
ASPETTO
AMBIENTALE
tutte le attività
consumo energie
(EE, gas, acqua)
condizionamento emissione in
ambienti di lavoro atmosfera di gas
(gruppi frigo)
frigorifero
lavori di ufficio
consumo toner
stampanti
consumo carta
progettazione
apparti e sistemi
produzione rifiuti
solidi urbani
consumo toner
stampanti
consumo carta
produzione rifiuti
solidi urbani
radiazioni non
ionizzanti
saldatura manuale emissione in
circuiti stampati
atmosfera
montaggio e
Produzione rifiuti
collaudo apparati speciali
imballi e
consumo materiali
spedizioni
da imballo
produzione di rifiuti
speciali (imballi
misti)
prove ambientali emissione in
(camere
atmosfera di gas
27/59
IMPATTO
AMBIENTALE
utilizzo risorse
naturali
contaminazione aria
utilizzo risorse
naturali
utilizzo risorse
naturali
contaminazione
suolo
utilizzo risorse
naturali
utilizzo risorse
naturali
contaminazione
suolo
emissione campi
elettromagnetici
contaminazione aria
contaminazione
suolo
utilizzo risorse
naturali
contaminazione
suolo
contaminazione aria
Condizioni operative Condizioni operative Condizioni operative
normali
anomale
emergenza
IR IS IE PSdN IR IS IE PSdA IR IS IE PSdE
3
2
2
12
3
2
3
18
3
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3
2
3
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3
2
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3
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4
24
2
2
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2
2
4
Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
83570179-HSE-ITA-IT Dichiarazione Ambientale 2014
ATTIVITÀ
climatiche)
attività presso i
clienti
ASPETTO
AMBIENTALE
frigorifero
Produzione rifiuti
speciali
IMPATTO
AMBIENTALE
contaminazione
suolo
Condizioni operative Condizioni operative Condizioni operative
normali
anomale
emergenza
IR IS IE PSdN IR IS IE PSdA IR IS IE PSdE
2
2
2
8
2
2
2
8
2
2
2
8
Aspetti ambientali diretti: PSd = IR x IS x IE (IR: Intensità dell’impatto; IS: sensibilità ambientale; IE:
adeguatezza tecnologica)
V.1.2 ANALISI DEGLI INDICI AMBIENTALI DIRETTI
Commenti agli indici nelle condizioni operative routinarie e non routinarie.
Attività con indici tra 16 e 31
Sono stati rilevati per i consumi energetici, il rilascio di gas lesivi per l’ozono ed emissione in atmosfera in
condizioni di emergenza.
Il consumo di energia è l’aspetto più importante per il peso economico che riveste in azienda e per gli
impatti associati. L’azienda ha come obiettivo il contenimento di detti consumi e ha già indicato dei traguardi
da raggiungere negli anni che vanno dal 2013 al 2015. I consumi vengono monitorati mensilmente e
verificati gli scostamenti con il mese corrispondente dell’anno precedente.
Vista la tipologia degli impianti non si ravvisano significativi incrementi degli impatti in condizioni non
routinarie.
Un indice di questo valore si spiega con il fatto che il rilascio di gas nocivi per l’ozono atmosferico è un
fenomeno che si ripresenta ogni anno alla riattivazione dei gruppi frigo per il condizionamento estivo. Più
accurati interventi di manutenzione preventiva possono ridurre detti rilasci. Nelle condizioni non routinarie, in
caso di anomalia, il fenomeno può assumere dimensioni notevoli viste le quantità di gas contenute nei gruppi
frigo. Per queste ragioni la Direzione esaminerà la possibilità di sostituire le macchine con altre più moderne
esaminando anche la possibilità di cambiare il modo di produrre calore.
Il controllo del buon funzionamento dei gruppi frigo viene effettuato ogni settimana dalla ditta incaricata. La
ditta verifica non solo il buon funzionamento ma anche i livelli dei gas dagli appostiti strumenti di misura
della macchina. Ogni anomalia viene segnalata e ogni eventuale rabbocco viene riportato nel libretto
d’impianto. Le verifiche strumentali di legge vengono effettuate in accordo con le prescrizioni dei libretti
d’impianto. I libretti di impianto di climatizzazione sono stati aggiornati conformemente all’Allegato I art.1 del
Decreto del 10 febbraio 2014
Una attenzione particolare viene posta anche per le camere climatiche utilizzate per le prove ambientali sugli
apparati di telecomunicazione.
Attività con indici tra 8 e 15
Carta e toner.
Sono stati rilevati per quasi tutte le attività aziendali, sono riferibili essenzialmente alle attività d’ufficio e di
qualche attività della produzione.
Nel seguito alcuni commenti agli indici.
Le attività di ufficio, per loro natura, sono responsabili del consumo della quasi totalità di carta e toner.
Contenere questi consumi è possibile con una politica mirata al contenimento delle stampe, al riutilizzo di
carta già stampata per le bozze, nell’impedire il proliferare di stampanti “personali” a favore di stampanti di
sistema.
Nel sito sono state installate tre stampanti multifunzione e collegate in rete.
Il contenimento di detti consumi ha come conseguenza positiva anche la diminuzione dei rifiuti solidi urbani.
Campi elettromagnetici.
Nei reparti di progettazione e di produzione, vista la tipologia di prodotti della Thales, la produzione di campi
elettromagnetici è inevitabile. E’ un fenomeno che bisogna comunque tenere sotto controllo.
I progettisti e gli addetti ai lavori sono formati e consapevoli ma a volte manipolano gli apparati con troppa
confidenza. Bisogna tenere sotto controllo le emissioni pensando all’ambiente circostante l’insediamento e al
personale del sito non addetto ai lavori.
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Già dal 2005 è stata condotta una campagna di misure in tutti gli ambienti di lavoro sia interni che esterni e,
a seguito della promulgazione del D. Lgs. 81/08, sarà di nuovo effettuata entro il 2015.
Materiali da imballo.
I materiali da imballo, siano essi cartone, carta, plastica o legno, rappresentano sempre una voce non
indifferente di tipologia di rifiuto.
Pur avendo attivo un sistema di raccolta differenziata, si può migliorare evitando imballi misti non separabili
sia con azioni interne che verso i fornitori.
La quantità di imballi misti non separabili viene annotata dal responsabile della gestione dei rifiuti.
Emissioni in atmosfera.
Le emissioni in atmosfera dovute al ciclo produttivo sono state annullate a seguito della decisone aziendale
di abbandonare la saldatura interna dei circuiti stampati.
V.2. ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
V.2.1 CONDIZIONI OPERATIVE NORMALI, ANOMALE, DI EMERGENZA
Condizioni operative
normali
ASPETTO
IMPATTO
AMBIENTALE
AMBIENTALE
Arrivo merci
produzione rifiuti
contaminazione
solidi urbani
suolo
produzione rifiuti da contaminazione
imballi
suolo
produzione rifiuti
contaminazione
Attività
solidi urbani
suolo
appaltatori e
subappaltatori
produzione rifiuti
contaminazione
speciali
suolo
Attività di
gestione rifiuti
contaminazione
smaltimento rifiuti
suolo
Attività presso i
produzione rifiuti
contaminazione
Clienti
solidi urbani
suolo
contaminazione
Attività personale produzione rifiuti
suolo
Thales nell’Ufficio solidi urbani
di Roma
Condizioni operative
anomale
Condizioni operative
emergenza
ATTIVITÀ
IR
IS
IG
PSiN
IR
IS
IG
PSiA
IR
IS
IG
PSiE
2
2
3
12
NA
NA
NA
NA
NA
NA
NA
NA
2
2
3
12
NA
NA
NA
NA
NA
NA
NA
NA
2
2
3
12
3
2
4
24
3
2
4
24
2
2
4
16
3
2
4
24
3
2
4
24
2
2
4
16
2
2
4
16
2
2
4
16
2
2
4
16
2
2
4
16
2
2
4
16
2
2
3
12
NA
NA
NA
NA
NA
NA
NA
NA
Aspetti ambientali indiretti: PSi = IR x IS x IG (IR: Intensità dell’impatto; IS: sensibilità ambientale; IG:
controllo gestionale)
V.2.2 ANALISI DEGLI INDICI AMBIENTALI INDIRETTI
Commenti agli indici nelle condizioni operative routinarie e non routinarie.
Attività con indici tra 16 e 31
Arrivo merci.
Le attività dei trasportatori che consegnano le merci sono strettamente sotto controllo del personale Thales
della ricevitoria.
In caso di comportamenti contrari alle disposizioni aziendali il personale di ricevitoria allerta il responsabile
della gestione dei rifiuti e se il caso, il Responsabile HSE di sito.
Per questa ragione gli indici sono gli stessi delle attività interne.
Attività appaltatori.
Gli indici relativi gli aspetti ambientali delle attività degli appaltatori sono stati volutamente tenuti alti per
sottolineare la necessità e volontà di tenere sotto controllo dette attività.
L’abbandono di rifiuti, lo sversamento di sostanze nelle fogne e comportamenti non corretti devono essere
tenuti sotto controllo con formazione del personale delle ditte e controllo delle attività.
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In caso di comportamenti contrari alle disposizioni aziendali il personale di ricevitoria allerta il responsabile
della gestione dei rifiuti e se il caso, il Responsabile Ambientale.
Smaltimento rifiuti.
Il valore dell’indice nasconde la volontà di tenere sempre alta l’attenzione della corretta gestione dei rifiuti da
parte delle ditte di conferimento.
Il Responsabile della Gestione dei Rifiuti segue personalmente tutte le operazioni di conferimento: verifica
l’idoneità della ditta incaricata del conferimento, pesa, quando possibile, i rifiuti, controlla il contenuto del
formulario rifiuti e l’arrivo della quarta copia.
In caso di comportamenti contrari alle disposizioni di legge, il Responsabile della Gestione dei Rifiuti ha la
facoltà di rifiutare il conferimento.
V.3. ASPETTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ PRESSO I CLIENTI
Le attività del personale Thales presso i Clienti sono essenzialmente attività di manutenzione assicurativa. Il
personale Thales, su chiamata del Cliente, si reca nei siti indicati e analizza il guasto.
Se non riesce a riparare il guasto sul posto, preleva l’apparato o la parte di apparato interessata e lo porta
nella sede di Chieti.
Tutte le attività di ricerca guasto e riparazione vengono effettuate dal personale del reparto Produzione. Gli
eventuali rifiuti prodotti vengono gestiti con le regole del sito.
V.4. ASPETTI AMBIENTALI DELLE ATTIVITÀ PRESSO GLI UFFICI DI ROMA
Il personale dell’area Commerciale Defence Management Domain opera nell’ufficio di Roma che è parte di un
sito condiviso con il personale delle altre divisioni della Thales Italia S.p.A..
Il sito è gestito dalla Thales Italia S.p.A., il contratto di locazione è stipulato dalla Thales Italia S.p.A. stessa
e i costi vengo addebitati alle varie divisioni in funzione del personale e delle superfici occupate.
La gestione è affidata al Facility Management della sede.
Nella sede vengono svolte solo attività tipiche di ufficio.
V.5. ATTIVITÀ EFFETTUATE E RELATIVI ASPETTI/IMPATTI AMBIENTALI
Premessa
Prima di esporre gli aspetti e impatti ambientali programmati una breve esposizione delle attività portate a
compimento nel 2013.
CONSUNTIVO 2013
Nel corso dell’anno 2013 sono state portate a compimento le seguenti attività:
Ristrutturazione del Padiglione P2
A seguito del trasferimento della produzione e del magazzino nel padiglione P3, il padiglione P2 è stato
ristrutturato.
Le attività di razionalizzazione degli spazi è stato completato nel 2013.
Ristrutturazione del Padiglione P3
Il padiglione P3 non è stato interessato nel 2013 ad attività di ristrutturazione.
Eventuali nuove attività saranno valutate in base alle esigenze dopo la riorganizzazione attualmente in corso.
ATTIVITA’ PROGRAMMATE NEL 2011 – 2013
Aspetti e impatti ambientali programmati
Il sito di Chieti, nell’ambito del progetto lean (produzione snella) della Thales Italia, verrà interessato da una
significativa riorganizzazione degli ambienti di lavoro sia produttivi che d’ufficio.
Le attività riguarderanno marginalmente il padiglione P2 e significativamente il padiglione P3.
L’obiettivo del progetto è di razionalizzare i flussi produttivi e migliorare gli aspetti ergonomici e di vivibilità.
Nell’ambito del progetto lean verrà anche applicata la “regola delle 5S” per liberare spazi e rendere gli
ambienti più puliti ed ordinati.
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Dette attività avranno un impatto ambientale significativo sia per la produzione di rifiuti che per gli aspetti
energetici associati.
Completamento ristrutturazione del Padiglione P2
Nel corso del 2013 il layout del padiglione P2 è stato modificato per venire incontro alle mutate esigenze
produttive.
I materiali attualmente presenti sia nel padiglione che nelle aree adiacenti, compresa la tettoia, sono stati
interessati da una meticolosa cernita per separare il materiale che è veramente necessario, dal materiale
superfluo.
Ristrutturazione del Padiglione P3
Nel corso del 2013 sono state completate le ristrutturazioni del primo e secondo piano del padiglione P3.
La ragione della ristrutturazione è la razionalizzazione e la migliore utilizzazione degli spazi a disposizione con
l’obiettivo di migliorare la vivibilità e l’impatto energetico.
Il piano terra è stato interessato solo su alcune zone dedicate come la razionalizzazione del centro di calcolo
riducendo lo spazio e i consumi e dotandolo di un nuovo sistema antincendio e una completa ridondanza del
sistema di raffreddamento, e sullo spazio del reparto di calibrazione e manutenzione strumenti.
Attualmente non è stata presa nessuna decisione dalla direzione per le aree di produzione e magazzini
generali.
IMPATTI AMBIENTALI
Sono stati analizzati gli impatti ambientali associati alle attività di ristrutturazione.
Sono stati presi in considerazione la produzione di rifiuti, i consumi energetici associati e le emissioni di
rumore.
Produzione rifiuti
Nell’ambito del le attività di ristrutturazione si prevede una produzione significativa di rifiuti, in particolare:
- apparati e parti di apparati elettrici ed elettronici;
- lampade esauste;
- metalli vari;
- cavi elettrici;
- attrezzature di produzione;
- strumentazione elettronica di misura;
- computer ed altri apparti informatici;
- macchinario obsoleto come camere climatiche, cappe, ecc.;
- materiali di risulta da demolizioni edili di pareti in laterizio e cartongesso;
- mobilio e parti di mobilio;
- carta;
Condizioni
operative
normali
ATTIVITÀ
Ristrutturazion
e del
padiglione P3
ASPETTO
AMBIENTALE
Produzione
rifiuti speciali
produzione
rifiuti solidi
urbani
produzione
rumore
Condizioni
operative
anomale
IR
IS
IE
Condizioni
operative
emergenza
IMPATTO
AMBIENTALE
contaminazione
suolo
contaminazione
suolo
IR
IS
IE
PSdN
PSdA
IR
IS
IE
PSdE
2
2
2
8
NA NA NA
NA
NA NA NA
NA
2
2
2
8
NA NA NA
NA
NA NA NA
NA
emissione rumore
2
2
2
8
NA NA NA
NA
NA NA NA
NA
- plastica.
Tale elenco non può essere esaustivo ma fornisce una idea del ventaglio di tipologie stimate.
Stesso discorso per le parti di apparecchiature elettroniche obsolete o prototipi di laboratorio.
In tabella gli aspetti e impatti attesi:
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VI
ASPETTI E IMPATTI AMBIENTALI MISURATI
VI.1. USO DI ENERGIA, COMBUSTIBILI ED ACQUA
I valori riportati in questo paragrafo sono rilevati dalle fatture e dalla lettura diretta dei consumi.
ENERGIA ELETTRICA
Riassunto consumi energia elettrica
Consumo
MWh
Anno 2009
995
Anno 2010
1.031
Anno 2011
880
Anno 2012
750
Anno 2013
723
Commenti:
Nel 2013 si conferma la riduzione dei consumi del 3,6%.
L’obiettivo di riduzione del 5% nel biennio 2011-12 indicato dalla Direzione è stato ampiamente raggiunto e
superato (-27% dal 2012 rispetto al 2010). Nel 2013 la riduzione rispetta i target del gruppo (-10% nel
triennio dal 2103 al 2015)
In questi anni lo sforzo si è concentrato sugli interventi per ridurre i consumi agendo sui comportamenti e fin
dove è stato possibile sugli impianti con interventi a spesa.
In particolare uffici, ambienti produttivi e magazzini sono stati dotati di interruttori locali ed è continuata la
sensibilizzazione del personale.
La sensazione è che ulteriori riduzioni sono possibili solo con interventi e investimenti mirati. Partendo da
queste considerazioni la Direzione ha indicato le linee guida per un ulteriore impegno nel contenere i
consumi, come meglio specificato nel cap. VII.2.
Nel secondo grafico sono riportati i dati dei consumi rapportati al personale. Il grafico evidenzia che il dato è
pressoché costante rispetto all’anno precedente. Ciò è dovuto alla riduzione del personale dipendente da 121
a 114 e dal fatto che alcune utenze sono utilizzate indipendentemente dal numero dei dipendenti.
GAS
Riassunto consumi gas GPL
Consumo
litri
32/59
Anno 2009
55.204
Anno 2010
55.806
Anno 2011
57.603
Anno 2012
63.702
Anno 2013
56.151
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Commenti:
Nell’ultimo anno siamo passati da un consumo di 63.702 nel 2012 ad un consumo di 56.151 litri nel 2013.
Una riduzione di 7.551 litri. La ragione della diminuzione è da imputare principalmente alla precedente
stagione invernale(2012) molto rigida e prolungata a tutto il mese di aprile.
Escludendo l’anno anomalo (2012), il consumo risulta costante negli anni dal 2009 al 2013.
Le riduzioni potranno essere ottenute solo a seguito di interventi e investimenti mirati al contenimento delle
dispersioni energetiche dell’edificio o al passaggio da GPL a metano. Vedere capitolo VII.2.
ACQUA POTABILE
Riassunto consumi di acqua potabile
Consumo
mc
Anno 2009
1.678
Anno 2010
1.955
Anno 2011
2.299
Anno 2012
1.597
Anno 2013
1.160
Nel Marzo 2013 è stata effettuata l’analisi dell’acqua potabile utilizzata nel sito.
La valutazione è stata effettuata dal laboratorio di analisi LASER LAB di Chieti. I rapporti di prova sono il n.
6740/13 e 6741/13.
L’acqua è risultata conforme alla legislazione vigente.
Siamo passati da un consumo di 1.597 mc nel 2012 ad un consumo 1160 mc nel 2013.
Si è riscontrato un sensibile riduzione dei consumi (-437mc; di cui 79 della mensa aziendale)dovuta alla
sensibilizzazione del personale alla riduzione dell’uso delle attività del laboratorio ambientale.
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ACQUA DI POZZO
Riassunto consumi di acqua di pozzo
Consumo
mc
Anno 2009
4.212
Anno 2010
1.931
Anno 2011
1.875
Anno 2012
4.097
Anno 2013
5.279
Siamo passati da un consumo di 4.097 mc del 2012 ad un consumo di 5.279 mc nel 2013(+1.200 mc).
L’acqua di pozzo è utilizzata sia nei bagni che nel sistema antincendio; i consumi dell’antincendio sono dovuti
solo alle prove pratiche di funzionamento e ai reintegri del sistema di accumulo.
Il consumo anomalo è da imputare a perdite nella rete di distribuzione dell’acqua(impianto di oltre 20anni)
alla sostituzione del contatore(probabilmente il vecchio aveva dei malfunzionamenti). La quantità imputabile
alle perdite (n.2 periodi) è di circa 1.550mc.
Nel primo trimestre 2014 i consumi sono equivalenti a quelli dello stesso periodo del 2013.
Totale risorse idriche utilizzate
Consumo
mc
Anno 2009
5.890
Anno 2010
3.886
Anno 2011
4.174
Anno 2012
5.694
Anno 2013
6.439
L’ aumento è imputabile totalmente al consumo anomalo dell’acqua di pozzo.
VI.2. SCARICHI ACQUE REFLUE E METEORICHE
Acque reflue
Il processo produttivo non prevede l’utilizzo di acqua sia essa potabile che da pozzo.
Le acque reflue vengono rilasciate nella rete fognaria comunale, il punto di rilascio è in via Erasmo Piaggio n.
71 autorizzato dal Comune di Chieti con lettera prot. n. 1160/154 del 14/05/2004. Le acque reflue sono
equiparate a quelle di tipo domestico.
Nel primo semestre del 2014 è stata presentata la domanda di rinnovo dell’autorizzazione allo scarico in
fogna comunale (Prot. n. TITDD/CH/FM/VC/pi/14/563 del 10 giugno). Il Comune di Chieti ha rilasciato il
permesso allo scarico il 20/06/2014 (n. Prot. 288). Il permesso ha validità quadriennale.
Ogni anno vengono condotte analisi delle acque di scarico.
Per il 2014 vedere il rapporto di prova n. 9612/14 del 06/06/2014 della LASER LAB.
Tutti i valori misurati rientrano nei limiti di legge della Tab. 3, parte III All. 5 del D. Lgs. 152/06 – Pubblica
fognatura salvo i valori dell’escherichia coli, azoto ammoniacale e saggio di tossicità (Daphnia Magna) che
sono superiori ai limiti indicati dalla tabella appena citata.
I limiti di legge indicano in 5.000 ucf/100 ml dell’ e.c, 30 mg/ml per l’ a.a.e <80% s.t. le concentrazioni
massime; sono stati rilevati invece valori di 640.000 circa per l’e.c.,104 per l’a.a e 100% per s.t.
L’ escherichia coli, l’azoto ammoniacale e saggio di tossicità sono presenti nelle deiezioni umane con valori
così alti ma il valore della tabella è da riferire alle acque all’uscita dal depuratore comunale.
Infatti il Comune ha dato questa interpretazione ed ha accettato la domanda equiparando le acque reflue
della Thales a quelle di tipo domestico.
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Acque meteoriche
Le acque meteoriche vengono convogliate nel sistema fognario del sito.
La Thales non ha sostanze chimiche stoccate all’aperto e non svolge attività con pericolo di dilavamento di
sostanze pericolose.
Nel 2010 la Regione Abruzzo ha promulgato la LR n. 31 del 27/07/2010 che ha sostituito la Legge Regionale
Abruzzo 24 novembre 2008, n. 17, abrogata dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 68 del 26/02/2010.
Nota generale:
A seguito della promulgazione della precedente legge, con lettera prot. n. 095/A903/09/ZA del 10.03.2009, e
oggetto: Acque meteoriche di dilavamento e acque di prima pioggia – Capo V Legge Regionale 24 Novembre
2008 n. 17, sono state comunicate le informazioni di seguito riportate:
¾ Art. 15, comma 2. lettera a) Caratteristiche tecnico costruttive della fognatura:
Le acque meteoriche vengono convogliate in un sistema di raccolta e convogliamento separato da quello
delle acque provenienti dai servizi igienici.
In particolare:
le acque meteoriche provenienti dai fabbricati vengono raccolte dai pluviali e convogliate in tubi
cemento interrati di 20/ cm di diametro;
le acque meteoriche dei piazzali vengono raccolte da tombini dislocati nei piazzali stessi e
convogliate in tubi cemento interrati di 20/30 cm di diametro;
Il flusso delle acque viene convogliato verso la fognatura comunale per mezzo di una condotta in cemento
interrata del diametro di 40/50 cm.
Nella planimetria allegata sono evidenziati i percorsi, i diametri e le pendenze del sistema di
convogliamento delle acque.
¾ Art. 15, comma 2. lettera b) Caratteristiche chimico fisiche e microbiologiche dello scarico:
vedere rapporto di analisi dello studio chimico del dott. Valter DAMONTI di Chieti allegato alla presente
comunicazione;
¾ Art. 15, comma 2. lettera c) La delimitazione, l’area e le caratteristiche della superficie scolante afferente
alla fognatura e le tipologie di attività svolte su di essa:
vedere planimetria dello stabilimento della Thales allegato alla presente comunicazione;
¾ Art. 15, comma 2. lettera d) L’ubicazione dello scarico:
lo scarico avviene in fognatura comunale ed è localizzato in via E. Piaggio, 71 come evidenziato nella
planimetria citata nel punto precedente.
Nel primo semestre del 2012 è stata condotta una nuova analisi delle acque meteoriche che ha confermato
l’assenza di sostanze inquinanti.
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Planimetria generale degli scarichi
VI.3. EMISSIONI IN ATMOSFERA
Nel sito non vi sono più punti di emissione in atmosfera soggetti ad autorizzazione.
Le macchine e gli impianti responsabili delle emissioni sono stati tutti dismessi.
La comunicazione di cessata attività è stata inoltrata alla Provincia di Chieti, all’ARTA Abruzzo, Dipartimento
Provinciale di Chieti e alla Regione Abruzzo. Gli unici impianti rimasti sono la centrale termica, due bruciatori
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Robur, il gruppo elettrogeno, la motopompa antincendio e una piccola caldaia di ausilio ai pannelli solari
termici per la produzione di acqua calda sanitaria per la mensa aziendale.
Centrale Termica.
La Centrale Termica è soggetta alle verifiche periodiche annuali a cura del terzo responsabile.
Parametro
Temperatura dei fumi(°C)
CO2(%)
O2(%)
CO(ppm)
Rendimento di combustione
a potenza nominale(%)
Anno 2010
Bruciatore Bruciatore
1
2
Valore
Valore
163
142
8,4
8,3
8,3
8,3
0
0
91
91,7
Anno 2011
Bruciatore Bruciatore
1
2
Valore
Valore
151
128
7.7
7.7
9.3
7.2
2
0
91.9
94.2
Anno 2012
Bruciatore Bruciatore
1
2
Valore
Valore
151
137
7.4
8.5
9.6
8.1
0
0
91.9
93.5
Anno 2013
Bruciatore Bruciatore
1
2
Valore
Valore
143.7
143.6
7.06
7.57
10.3
9.6
0
0
91.9
92.4
Gruppo Elettrogeno.
Per il Gruppo Elettrogeno, vista la potenza dello stesso, non è necessario comunicare la presenza in azienda
(art. 269, comma 14, del D. Lgs 152/06).
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VI.4. PRODUZIONE RIFIUTI
CONTENITORE PER ELETTRONICA FUORI USO
In Thales è attivo un sistema di raccolta differenziata dei rifiuti sia urbani che derivanti dalle attività
industriali.
CONTENITORE PER CAVI
CONTENITORE PER ALLUMINIO
CONTENITORE PER METALLI MISTI
CONTENITORE PER CARTONI
DOCCIA E DOCCIA OCULARE
CONTENITORE PER NEON ESAUSTI
CONTENITORE BATTERIE ESAUSTE
LOCALE DEPOSITO RIFIUTI PERICOLOSI
CONTENITORE PER CARTA
CONTENITORE PER PLASTICA
ZONA PER RIFIUTI SPECIALI NON PERICOLOSI
RSU
Nella planimetria i luoghi di
I rifiuti solidi urbani ed assimilabili
deposito dei rifiuti.
vengono prodotti nelle attività d’ufficio, di
Nella foto la zona dei rifiuti
ricevitoria e magazzino. La Thales ha
speciali non pericolosi.
stipulato una convenzione con il Comune
di Chieti per il servizio di raccolta degli
imballaggi secondari e per la carta (prot.
n. 6178 del 21/10/2004) e toner e
cartucce (prot. n. 169 del 18/04/2008. Il
servizio viene effettuato dalla società
MANTINI srl, concessionaria del servizio di
igiene pubblica sul Comune di Chieti. La
MANTINI ha predisposto nel sito i
contenitori stradali per la raccolta
differenziata dei rifiuti ed effettua ogni
giorno il prelievo delle varie tipologie di
rifiuto.
Rifiuti speciali
La gestione dei rifiuti speciali è affidata alla
Direzione Ambientale della sede che ne cura la separazione nei vari reparti, il trasferimento nel locale
Deposito Temporaneo Rifiuti Industriali e il conferimento a ditte autorizzate. Ogni anno viene compilato il
MUD (Modello Unico di Dichiarazione) e inviato telematicamente alla locale Camera di Commercio.
Rifiuti prodotti negli anni 2009÷2013
Rifiuti NON pericolosi
Rifiuti pericolosi
38/59
2009
(kg)
8.415
812
2010
(kg)
6.328
35
2011
(kg)
8.166
9.481
2012
(kg)
10.794
14
2013
(kg)
664
72
Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Produzione rifiuti speciali
12,000
10,000
8,415
8,000
kg
9,481
8,166
10,476
6,328
Rifiuti NON pericolosi
6,000
Rifiuti pericolosi
4,000
2,000
812
35
14
66472
2012
2013
2009
2010
2011
Anno
Commenti:
La produzione di rifiuti speciali è diminuita nel 2013, in quanto in questo anno non sono stati presenti i rifiuti
dai fanghi della vasca di decantazione della mensa.
.
VI.5. RUMORE NEGLI AMBIENTI DI LAVORO
Nel luglio 2013 la Thales ha commissionato alla ditta LASER LAB di Chieti la valutazione del rumore in
ambiente di lavoro ai fini della valutazione della protezione dei lavoratori contro i rischi da esposizione al
rumore(D. Lgs. 81/2008 – D. Lgs. – TU sulla Sicurezza).
VI.6. RUMORE IMMESSO IN AMBIENTE ESTERNO
Nel giugno 2013 la Thales ha commissionato alla ditta LASER LAB di Chieti un’indagine fonometrica per
valutare l’impatto acustico in ambiente esterno( Legge 447/95).
Da segnalare che il Comune di Chieti non ha ancora effettuata la zonizzazione.
Dal momento che il sito della Thales sorge in un area esclusivamente industriale, ai sensi dell’art. 6 del
DPCM 01.03.91, si può assumere come limite di accettabilità un livello sonoro equivalente pari a 70 dBA.
I rilievi sono stati effettuati in cinque punti all’esterno del perimetro del sito, i valori vanno da un minimo di
51,00 dB(A) ad un massimo di 59,00 dB(A).
Da segnalare che il comune di Chieti ha indetto un bando di gara per l’affidamento dei rilievi fonometrici ai
fini della redazione del Piano di Zonizzazione Acustica del Comune di Chieti(novembre 2008). La gara è in
itinere.
Visto che non vi sono state variazioni significative negli impianti che potrebbero avere un impatto verso
l’esterno, i rilievi verranno di nuovo effettuati quando la zonizzazione verrà ufficializzata.
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Postazione
Postazione P1
rumore ambientale diurno
Postazione P2
rumore ambientale diurno
Postazione P3
rumore ambientale diurno
Postazione P4
rumore ambientale diurno
Postazione P5
rumore ambientale diurno
Valore LAeq, Tm
misurato e
arrotondato (dBA)
Valore LAeq, Tr
misurato e corretto
(dBA)
Valore limite asoluto d'immissione da
rispettare D.P.C.M. 1 Marzo 1991
Tabella 1 esclusivamente industriale
60,00
58,00
70 dBA
56,00
54,00
70 dBA
53,00
51,00
70 dBA
61,00
59,00
70 dBA
53,50
51,50
70 dBA
VI.7. CONTAMINAZIONE DEL SUOLO E SOTTOSUOLO
Le potenziali fonti di inquinamento del suolo e del sottosuolo nel sito sono essenzialmente le seguenti:
•
•
•
sversamento gasolio dal serbatoio della motopompa antincendio;
sversamento gasolio dal serbatoio del gruppo elettrogeno;
sversamento olio dalle camere climatiche.
Per prevenire eventuali inquinamenti dovuti a rotture o guasti, abbiamo provveduto a dotare i due serbatoi
di gasolio di vasche di raccolta e le camere climatiche di opportuni tappetini di tessuto assorbente gli olii.
VI.8. SOSTANZE CHIMICHE
In tabella si riporta l’elenco delle sostanze chimiche censite nel 2013.
Per ogni sostanza è disponibile la scheda tecnica e la scheda di sicurezza. Dette schede vengono archiviate
da Sicurezza & Ambiente, che ne cura anche l’aggiornamento, e sono disponibili nei reparti che utilizzano
dette sostanze.
VI.9. AGENTI CHIMICI AERODISPERSI IN AMBIENTI DI LAVORO
Tra Dicembre 2009 e inizi 2010 è stata effettuata una valutazione dell’esposizione per inalazione ad agenti
chimici aerodispersi in ambiente di lavoro. La valutazione è stata effettuata dalla LASER LAB di Chieti.
Sono stati individuati sei punti di prelievo:
P1: Area imballaggi
P2: Laboratorio Prove Meccaniche
P3: Laboratorio camere climatiche
P4: Banchi di saldatura e montaggio gruppi e moduli
P5: Area banchi di progettazione
P6: Banchi collaudo gruppi
Come valori limite professionali sono stati utilizzati, laddove presenti, i valori limite di legge di cui al D. Lgs
81/08 Allegato XXXVIII “Valori limite di esposizione professionale”, e per gli altri agenti, se disponibili, i
valori limite di soglia TLV (Threshold Limit Value) adottati dall’ACGIH (American Conference of
Governmental Industrial Hygieists), nell’ultima edizione aggiornata, in base agli effetti critici sulla salute
individuati.
Conclusioni dell’indagine:
I limiti imposti dalla normativa vigente o, in assenza degli stessi, quelli consigliati dalle norme tecniche
internazionali non vengono superati.
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N
Denominazione
Fornitore
Sigla
Impiego
Reparto di
impiego
Consumo
annuo
Stato fisico
1
FILO LEGA
SALDANTE " NO
CLEAN"
KESTER SOLDER
LITTON
alloy 60/40
FLUX 45
Filo in lega Sn/Pb per
saldature elettriche
manuali
Assemblaggio e
Collaudo finale,
Area Tecnica
2 kg
Solido, in filo
E' una vernice
trasparente di
protezione inviata ai
fornitori che
assemblano i gruppi
elettronici.
Assemblaggio e
Collaudo finale
1.000 ml
Liquido, in
bombolette
spray da 200
ml
2
RIVESTIMENTO
SILICONICO
ELECTROLUBE
SCC3
CONFORMAL
COATING
3
ALCOL
ISOPROPILICO
BF CHEMICAL
BIF BF.124
Pulizia parti meccaniche
Assemblaggio e
Collaudo finale
800 ml
4
ANTICORROSIO
NE E
LUBRIFICANTE
CRC INDUSTRIES
EUROPE SA
6-66 MARINE
Lubrificante
Assemblaggio e
Collaudo finale
600 ml
5
SPRAY
REFRIGERANTE
CRC INDUSTRIES
EUROPE SA
Freeze 75
Raffreddamento partri
elettroniche durante il
collaudo
Assemblaggio e
Collaudo finale
800 ml
6
CLEANER
MICROCARE
CORPORATION
VeriClean Flux
Remover
Pulizia gruppi a pcs
Assemblaggio e
Collaudo finale
2.200
ml
7
FRENAFILETI
HENKEL
LOCTITE 243
Bloccaggio viti
8
FRENAFILETI
HENKEL
LOCTITE 242
Bloccaggio viti
9
FISSATIVO
HENKEL
LOCTITE 770
Assemblaggio parti
meccaniche
10
DISSOSSIDANT
E
HENKEL
LOCTITE 7039
Pulizia contatti elettrici
Assemblaggio e
Collaudo finale
400 ml
flacone da
400 ml
11
ADESIVO
HENKEL
LOCTITE 480
Assemblaggio parti
meccaniche
Assemblaggio e
Collaudo finale
500 gr
contenitore
da 300 gr o
500 gr
Adesivo per cavi
Assemblaggio e
Collaudo finale
500 ml
Cartucce da
50 ml
Assemblaggio e
Collaudo finale
Assemblaggio e
Collaudo finale
Assemblaggio e
Collaudo finale
100 ml
250 ml
300 ml
Liquido, in
bombolette
spray da 400
ml
Liquido, in
bombolette
spray da 300
e 400 ml
Liquido, in
bombolette
spray da 400
ml
Liquido, in
bombolette
spray da 225
ml
flacone da
10 ml
flacone da
250 ml
flacone da
300 ml
12
ADESIVO
3M ITALIA
SCOTH WELD
490
STRUCTURAL
ADHESIVE B/A
13
RESINA
SILICONICA
Dow Cornig
Silicone RTV
3145 gray
Incollaggio componenti
elettronici
Assemblaggio e
Collaudo finale
270 ml
14
RESINA
SILICONICA
Dow Cornig
Silicone RTV
3145 white
Incollaggio componenti
elettronici
Assemblaggio e
Collaudo finale
900 ml
tubetto da
90 ml
15
ALCOOL
DENATURATO
BIO-OPTICA
Alcool
denaturato 94°
Pulizia parti meccaniche
Assemblaggio e
Collaudo finale
2.000 ml
liquido
flacone da
1.000 ml
16
SILICONE
ELECTROLUBE
HST
Grasso per
assemblaggio dissipatori
termici
Assemblaggio e
Collaudo finale
1.400 ml
siringa da 70
ml
17
GRASSO
PARKER
O LUBE
CK 1600 grease
Grasso per guarnizioni
Assemblaggio e
Collaudo finale
600 ml
tubetto da
100 ml
18
OLIO
LUBRIFICANTE
RS
CRC AB115205231110
Olio lubrificante spray
600 ml
liquido in
bombolette
19
REFRIFERANTE
RS
RS 132-520
Refrigerante spray
600 ml
liquido in
bombolette
20
DETERGENTE
RS
AB170105311007
Detergente per parti
elettriche
1000 ml
liquido in
bombolette
41/59
Manutenzione e
Calibrazione
Strumenti
Manutenzione e
Calibrazione
Strumenti
Manutenzione e
Calibrazione
Strumenti
tubetto da
90 ml
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VI.10. CAMPI ELETTROMAGNETICI
Una prima indagine fu condotta nel dicembre del 2003. I risultati sono stati pubblicati nel documento
interno: 8BP 20086 0008 Indagine sui campi elettromagnetici nello stabilimento di Chieti.
Le fonti di emissione sono state divise in due principale famiglie:
Fonti di emissione a Radiofrequenze:
•
•
•
Apparati di TLC prototipici;
Apparati di TLC in collaudo;
Apparati di TLC in riparazione.
Fonti di emissione a basse frequenze:
•
•
•
•
•
Alimentatori AC/DC
Alimentatori DC/DC
Inverter
Trasformatori elettrici nei banchi di collaudo;
Conduttori elettrici di potenza;
A seguito della pubblicazione del D. Lgs. 81/2008, e della direttiva 2013/35/UE si effettuerà la valutazione
del rischio da esposizione ai campi elettromagnetici entro il primo semestre 2015.
Nel 2009, in collaborazione con la funzione Ricerca & Sviluppo, sono iniziate le attività di mappatura del sito,
di censimento degli apparati, delle attrezzature e degli impianti.
Nel 2009 il responsabile del Laboratorio di compatibilità elettromagnetica ha frequentato un corso di
formazione specifico per le metodologie di misura.
VI.11. RADIAZIONI IONIZZANTI
Il Defence Management Domain progetta e commercializza sistemi di campionamento e analisi CBRN.
In particolare sistemi VBR (veicolo tattico di ricognizione) adibito alla rilevazione di contaminazioni N,R e C e
al prelievo di campioni contaminati ed i laboratori per l’analisi di materiali contaminati N e C.
In detti sistemi vengono utilizzati strumenti di misura contenenti con sorgenti ionizzanti protette.
Gli strumenti con dette sorgenti sono:
1) Apparato di fornitura RAID - M 100
E’ un apparato utilizzato per analisi spettrometria ad ionizzazione, contiene una sorgente radioattiva di
Ni-63, un isotopo con una attività di max di 370 MBq(10 uCi).
Il Ni-63 è un emettitore di raggi Beta a bassa energia. Detta sorgente è protetta contro contatti
accidentali, l’apparato può essere movimentato e immagazzinato senza problemi per l’ambiente.
Infatti la sorgente è opportunamente schermata e il fornitore e l’Ente Militare(CISAM) garantiscono
l’assenza di radiazioni all’esterno dell’apparato.
2) Apparati di TLC
Il ciclo di produzione(assemblaggio e collaudo) non prevede l’utilizzo di apparecchiature e strumenti con
tubi a raggi X, acceleratori o l’impiego di radioisotopi.
VI.12. PRODUZIONE DI ANIDRIDE CARBONICA
VI.12.1 GENERALITÀ
Anche quest’anno vengono raccolti i dati per evidenziare le emissioni di CO2 del sito.
Di seguito vengono riportati i dati relativi dall’anno 2009 al 2013.
a) Da consumi elettrici
L’ emissione di CO2 dovuta ai consumi elettrici è calcolata:
Ec (elettricità consumata) * ce (coefficiente di emissione)
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Il coefficiente di emissione dipende dal Paese, cioè dal processo di produzione dell’energia elettrica.
Il GHG Protocol - Electricity Purchase 2006 basato sull’IEA 2005, Electricity and Heat definisce il fattore
di emissione per ogni Paese.
Per l’Italia, nel 2013, detto fattore è pari a 0,398 kgCO2/kWh.
Per altri paesi:
Australia: 0,883 kg CO2/kWh, Belgio: 0,249 kg CO2/kWh, Canada: 0,181 kg CO2/kWh, Francia: 0,060 kg
CO2/kWh, Germania: 0,441 kg CO2/kWh, Grecia: 0,731 kg CO2/kWh, Corea: 0,459 kg CO2/kWh, Olanda:
0,392 kg CO2/kWh, Polonia: 0,653 kg CO2/kWh, Singapore: 0,531 kg CO2/kWh, Spagna: 0,326 kg
CO2/kWh, Regno Unito: 0,487 kg CO2/kWh, USA: 0,535 kg CO2/kWh.
b) Da consumi di gas
L’emissione di CO2 da gas è calcolata:
Gc (consumo di gas)* ce (coefficiente di emissione) * co (coefficiente di ossidazione)
ce= 0,182
co = 1
Fonte: GHG Protocol
Detto fattore è pari a 0,182 kgCO2/kWh.
c) Da trasferte per lavoro
L’emissione di CO2 è calcolata moltiplicando i km percorsi per un
coefficiente che dipende dal mezzo di trasporto utilizzato.
Le distanze percorse in aereo ed in treno vengono desunte dalle
tabelle messe a disposizione dalla agenzia di viaggio convenzionata
con la Thales.
Per le trasferte in automobile non esiste una contabilità diretta dei km
percorsi perché la società di autonoleggio convenzionata con la Thales
non gestisce questo dato.
Le distanze vengono desunte in modo indiretto; noto l’importo della
spesa per il carburante(sempre gasolio), si stima un consumo medio
di 12 km/litro. Il costo medio del gasolio, nell’anno di riferimento,
viene desunto dal sito del Ministero dello Sviluppo economico. Il
prezzo esposto è espresso in Euro per 1.000 litri.
(http://dgerm.sviluppoeconomico.gov.it/dgerm/prezzimedi.asp)
Anno
Prezzo
al Consumo
2013
1.657,92
2012
1.705,56
2011
1.418,87
2010
1.215,86
2009
1.066,86
d) Da spostamento del personale verso il posto di lavoro
L’emissione di CO2 è calcolata moltiplicando i km percorsi per un coefficiente che dipende dal mezzo di
trasporto utilizzato. I dati sono stati raccolti con un survey del gruppo Thales S.A. (CO2 emission
survey del mese di settembre 2012) in cui per la sede di Chieti hanno risposto 97 dipendenti (80%) ai
quali è stato chiesto di indicare il mezzo di trasporto utilizzato per recarsi al lavoro e i km percorsi al
giorno. I giorni lavorati nell’anno sono stati forniti dalla Direzione delle Risorse Umane. Il prossimo
survey, a cura del gruppo, è previsto nel secondo semestre del 2014,
VI.12.2 RIASSUNTO EMISSIONI CO2 ANNO 2013
a) e b) Da Energia Elettrica e Gas
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CO2 emessa per ogni mq di
superficie coperta(8.640 mq):
0,041 Teq CO2/mq
Energia
CO2 emessa per ogni
dipendente(114):
3,10 Teq O2/persona
Coefficiente
di emissione
(kgCO2/kWh)
(kgCO2/kg)
(kgCO2/mc)
Elettrica
Gas
0,398
0,182
Consumo
(MWh)
723
359,11
Totale
CO2 emessa
(Teq)
287,75
65,36
353,11
c) Da trasferte per lavoro
Range
(km)
> 1600
<1600 > 500
< 500
Coefficiente
(kg CO2/km)
0,06
Treno
Distanza percorsa
(km)
32.874
Aereo
Distanza percorsa CO2 emessa
Coefficiente
(km)
(kgCO2/km)
(Teq)
0,11
296.309
32,59
0,10
291.101
29,11
0,17
1.603
0,27
Totale
61,98
CO2 emessa
(Teq)
1,97
Automobile
Distanza percorsa
(km)
596.607
Coefficiente
(kg CO2/km)
0,195
Totale trasporti per lavoro:
180,29 Teq
CO2 emessa per ogni dipendente(114):
1,58 Teq CO2 /persona
CO2 emessa
(Teq)
116,34
d) Da spostamento del personale verso il posto di lavoro
Coefficiente
(kg CO2/km)
0,195
Coefficiente
(kg CO2/km)
0,06
Automobile
Distanza percorsa
(km)
467.650
CO2 emessa
(Teq)
91,19
Treno
Distanza percorsa CO2 emessa
(km)
(Teq)
111.390
6,68
CO2 emessa per ogni dipendente(114):
Coefficiente
(kg CO2/km)
0,195
Bus (diesel, urbano)
Distanza percorsa
CO2 emessa
(km)
(Teq)
9.870
1,92
Totale trasporti verso il posto di lavoro:
99,80 Teq
0,88 Teq CO2 /persona
Il totale delle emissioni dovute alle attività della Thales Italia di Chieti nell’anno 2013, sono:
2013
Energia elettrica
287.75
Gas GPL
65.36
Da trasferte per lavoro
180.29
Da spostamento del personale verso il
posto di lavoro
99.80
Totali Teq CO2 633.20
Il totale delle emissioni per persona(114):
44/59
5,55 Teq/persona
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VI.12.3 ANDAMENTO EMISSIONI DAL 2009 AL 2013
Energia elettrica
Gas GPL
Da trasferte per lavoro
Da spostamento del personale
verso il posto di lavoro
Totali Teq CO2
2009
403,11
71,31
184,54
149,87
2010
471,55
72,09
204,79
149,87
2011
356,5
74,42
183,55
130,13
808,83
898,30
744,60
2012
298,50
82,29
148,17
149,01
677,97
2013
287.75
65.36
180.29
99.80
633.20
VI.13. AMIANTO
Le sole coperture di eternit presenti in azienda sono state rimosse tra la fine del 2003 e gli inizi del 2004.
Riferimenti:
•
•
•
•
Denuncia Inizio Attività del 23 ottobre 2003;
Comunicazione di ricevimento DIA da parte del Comune di Chieti prot. n. 60837/7/91 del 9.12.2003;
Estratto cronologico dell’intervento di bonifica manufatto in cemento amianto della ditta Capriotti & C.
del 19 gennaio 2004;
Comunicazione di fine lavori prot. n. 47/3206/04/ZA/za del 28 febbraio 2004.
VI.14. PCB
Sono state effettuate le analisi sui trasformatori elettrici della cabina elettrica. I risultati delle analisi hanno
escluso la presenza di PCB. Nel sito non vi sono raddrizzatori e condensatori ad olio.
Trasformatori elettrici contenenti olio dielettrico
Denominazione
Marca e Tipo
Matr.
Trasformatore 1
BERTANI tipo TTO 800 kVA 13933
Trasformatore 2
BERTANI tipo TTO 800 kVA 13934
VI.15. GAS EFFETTO SERRA
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Nel sito vi sono sia gruppi frigo che camere climatiche che contengono gas frigoriferi.
Le camere climatiche vengono utilizzate per prove su apparati elettronici per simulare le condizioni
ambientali operative.
I gruppo frigo vengono utilizzati per il raffrescamento degli ambienti lavorativi, della sala macchine
dell’Information Technology e di un piccolo laboratorio metrologico per la conservazione dei sub standard
per la taratura della strumentazione elettronica.
Per tutte le macchine dedicate alla climatizzazione estiva/invernale, visti sia il tipo di gas che le quantità, è
stato adottato il libretto d’impianto conforme all’allegato I del decreto ministeriale del 10 febbraio 2014.
Dai libretti d’impianto risulta quanto segue:
1) Impianti verificati:
• 3 camere climatiche;
• 8 gruppi frigo o condizionatori
2) Perdite riscontrate:
• gruppo frigo MC QUAY (padiglione P3).
Nel 2013 è stato riscontrato un guasto ai circuiti n. 1 e n. 2, riscontrando una perdita di 80Kg di gas
R407C.
L’operazione è stata fatta il 30/07/2013 e appuntata sul libretto d’impianto.
TABELLA A: CAMERE CLIMATICHE
1) CAMERE CLIMATICHE ATTIVE
N
MARCA
MODELLO
MATR.
ANNO
GAS
CONTENUTO
GAS (kg)
4 kg
1
Angelantoni TY150SP
2105/a/4
1985
R404A
2
Angelantoni UY2880C/d
3646
1990
HFC23 e 20 kg R404A
R404A
12 kg HFC23
3
Angelantoni UC27/92 12,7
HFC23 e 20 kg R404A
12 kg HFC23
R404A
ND
UBICAZIONE
P3
LABORATORIO
PROVE AMBIENTALI
P3
LABORATORIO
PROVE AMBIENTALI
P3
LABORATORIO
PROVE AMBIENTALI
STATO E NOTE
FUNZIONANTE
FUNZIONANTE
CAMERA CON VUOTO
FUNZIONANTE
CAMERA PIOGGIA
MANCA TARGA
MACCHINA
TABELLA B: GRUPPI FRIGO E CONDIZIONATORI
N
MARCA
MODELLO
MATR.
ANNO
1 Mc Quay
ALRHC214
11517
1990
2
3
4
5
SR 048H
NEXT DX OS
SAP-CR94EH
RZQ100B8W1B
EASY.A
MAXIMO A STD Z.2.G2
14-050 NHWO
ND
006P1H0
22356
1811089
T 18.Z1.32
M0600378
nd
1990
2013
2005
2008
2008
2006
2009
Delchi
RC Condizionatori
Sanyo
Daikin
6 RC Condizionatori
7 RC Condizionatori
8 Saunier Duval
CONTENUTO
GAS/kg
R407C(120 kg) (1)
R407C(120 kg) (2)
R422D(4,5kg)
R410A(4,5kg)
R407(1kg)
R410A(4,3kg)
R407C(3.4kg)
R407C(25kg)
R410( 1,23 kg)
UBICAZIONE
STATO E
NOTE
P3–gruppo frigo padiglione
Funzionante
P3–PT COMSEC
P3-PT laboratorio metrologico
P3-2P ufficio sicurezza
P3 – esterno gruppo frigo ced
P3 – esterno gruppo frigo ced
P2–tetto gruppo frigo mensa
P2 – sala ospiti mensa
Funzionante
Funzionante
Funzionante
Funzionante
Funzionante
Funzionante
Funzionante
(1) Gruppo motocompressore n. 1 e n. 2
(2) Gruppo motocompressore n. 3 e n. 4
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VI.16. DIRETTIVA ROHS
I decreti legislativi 04/03/2014 n. 27 e 14/03/2014 n. 49, che recepiscono le direttive CEE 2011/65/UE RoHS
e 2012/19/UE RAEE, contengono restrizioni per l’utilizzo di alcune sostanze pericolose come il piombo che
viene utilizzato in forma di lega eutettica con lo Stagno per la saldatura dei componenti elettronici.
Il primo Decreto, all’art. 2 comma 2.a, esclude dall’ambito di applicazione, “le apparecchiature connesse alla
tutela degli interessi essenziali della sicurezza nazionale, le armi, le munizioni ed il materiale bellico, purché
destinati a fini specificamente militari.”
I prodotti della Thales rientrano in questo ambito e pertanto nella saldatura dei componenti elettronici viene
ancora utilizzato il piombo.
VI.17. REACH
E’ chiamata REACH(Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals) la nuova regolamentazione
comunitaria delle sostanze chimiche attuata tramite il Regolamento CE 1907/2006 del 18 Dicembre 2006 e
successivi aggiornamenti.
La Thales Group ha affrontando l’argomento come segue:
•
•
•
è stato istituito un gruppo di lavoro per assicurare la rispondenza al regolamento;
è stato redatto un piano di attività;
sono state attivate tutte le sedi Thales in Europa.
Il gruppo di lavoro ha:
•
•
•
studiato l’argomento;
partecipato ad un corso di formazione/informazione sull’argomento;
tratto le conclusioni
Conclusioni
1. La THALES ITALIA, di conseguenza anche il sito di Chieti, non è qualificabile, ad oggi, come
produttore/importatore ai sensi del regolamento REACH e dunque non è tenuta a registrarepreregistrare le sostanze che utilizza nel proprio processo produttivo;
2. Gli articoli forniti dalla Thales non contengono sostanze SVHC(Substances of Very High Concern) in
concentrazione superiore allo 0,1% p/p
VII
OBIETTIVI E PROGRAMMI AMBIENTALI
VII.1. COMMENTI E CONCLUSIONI ANNO 2013
Consumo energia elettrica
Nel 2013 si conferma la riduzione dei consumi del 3,6%.
L’obiettivo di riduzione del 5% nel biennio 2011-12 indicato dalla Direzione è stato ampiamente raggiunto e
superato (-27% dal 2012 rispetto al 2010). Nel 2013 la riduzione rispetta i target del gruppo (-10% nel
triennio dal 2013 al 2015.
In questi anni lo sforzo si è concentrato sugli interventi per ridurre i consumi agendo sui comportamenti e fin
dove è stato possibile sugli impianti con interventi a spesa.
In particolare uffici, ambienti produttivi e magazzini sono stati dotati di interruttori locali ed è continuata la
sensibilizzazione del personale.
La sensazione è che ulteriori riduzioni sono possibili solo con interventi e investimenti mirati come meglio
specificato nel seguito.
Partendo da questa constatazione la Direzione ha indicato le linee guida per un ulteriore impegno nel
contenere i consumi.
Le linee guida sono esposte nel capitolo VII-2.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Consumo di gas GPL
Nell’ultimo anno siamo passati da un consumo di 63.702 nel 2012 ad un consumo di 56.151 litri nel 2013.
Una riduzione di 7.551 litri. La ragione della diminuzione è da imputare principalmente alla precedente
stagione invernale(2012) molto rigida e prolungata a tutto il mese di aprile.
Escludendo l’anno anomalo (2012), il consumo risulta costante negli anni dal 2009 al 2013.
Le riduzioni potranno essere ottenute solo a seguito di interventi e investimenti mirati al contenimento delle
dispersioni energetiche dell’edificio o al passaggio da GPL a metano.
Vedere le linee guida sono esposte nel capitolo VII-2.
Consumo acqua potabile
Siamo passati da un consumo di 1.597 mc nel 2012 ad un consumo 1.160 mc nel 2013.
Si è riscontrato un sensibile riduzione dei consumi (-437mc; di cui 79 della mensa aziendale)dovuta alla
sensibilizzazione del personale alla riduzione dell’uso delle attività del laboratorio ambientale.
Il consumo procapite è passato da 13,2 del 2012 a 10,2 del 2013(- 3 mc/p).
Consumo acqua di pozzo
Siamo passati da un consumo di 4.097 mc del 2012 ad un consumo di 5.279 mc nel 2013(+1.200 mc).
L’acqua di pozzo è utilizzata sia nei bagni che nel sistema antincendio; i consumi dell’antincendio sono dovuti
solo alle prove pratiche di funzionamento e ai reintegri del sistema di accumulo.
Il consumo anomalo è da imputare a perdite nella rete di distribuzione dell’acqua(impianto di oltre 20anni)
alla sostituzione del contatore(probabilmente il vecchio aveva dei malfunzionamenti). La quantità imputabile
alle perdite (n.2 periodi) è di circa 1.550mc.
Nel primo trimestre 2014 i consumi sono equivalenti a quelli del 2013. Nel mese di maggio è stato
riscontrato un consumo anomalo dovuto alla rottura della linea principale di ricarica del serbatoio
antincendio. La perdita era nel tratto interrato tra il serbatoio e il padiglione P2 . Purtroppo l’anomalia è stata
riscontrata solo in seguito alla verifica dei consumi effettuata mensilmente.
Consumo di carta
Nel 2013 sono stati acquistati 1.530 kg di carta per uffici.
Sono circa 590 risme di carta A4 equivalente pari a 245.000 fogli A4 equivalenti(una risma A4 pesa circa 2,5
kg e contiene 500 fogli).
Consumo procapite(114 persone medie al 2013): circa 2.149 fogli A4 equivalenti.
Il consumo è diminuito del 40% rispetto al 2011(circa 306.000 fogli A4 equivalenti)
Consumo di cartone
Nel 2013 sono stati acquistati 335 kg di cartone come imballi vuoti.
Consumo di legno
Nel 2013 sono stati acquistati 120 kg di legno per casse da imballo.
Consumo di pluribolle
Nel 2013 sono stati acquistati 160 kg di pluribolle per imballaggio. L’aumento significativo è dovuto alla
diversa tipologia dei mateiali da imballare.
Consumo di lega saldante Sn/Pb
Nel 2013 non è stato acquistato lega saldante Sn/Pb. Ciò conferma che le attività produttive che utilizzano la
lega sono ormai ridotte a livelli marginali.
Sostanze lesive per l’ozono atmosferico
Nel sito vi sono sia gruppi frigo che camere climatiche che contengono gas frigoriferi.
Le camere climatiche vengono utilizzate per prove su apparati elettronici per simulare le condizioni
ambientali operative.
I gruppo frigo vengono utilizzati per il raffrescamento degli ambienti lavorativi, della sala macchine
dell’Information Technology e di un piccolo laboratorio metrologico per la conservazione dei sub standard
per la taratura della strumentazione elettronica.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Per tutte le macchine, visti sia il tipo di gas che le quantità, sono stati adottati i nuovi libretti d’impianto in
accordo all’Allegato I del Decreto del 10/02/2014(di cui al DPR 74/2013).
Dai libretti d’impianto risulta quanto segue:
Impianti verificati:
• 3 camere climatiche;
• 8 gruppi frigo o condizionatori
Perdite riscontrate:
• gruppo frigo MC QUAY (padiglione P3).
Nel luglio 2013 è stata riscontrata una perdita di gas R407A di 80Kg sui circuiti 1 e 2. Sarà posta
attenzione nei prossimi anni sul gruppo frigo del P3 in modo da monitorare le perdite.
Nota:
E’ stata completata la sostituzione su tutti i gruppi frigo del gas R22.
Rifiuti speciali
Sono i rifiuti diversi dai Rifiuti Solidi Urbani(RSU) conferiti all’azienda municipale.
Possono essere Rifiuti non pericolosi o Rifiuti pericolosi.
Nel grafico le quantità prodotte negli anni dal 2009 a 2013.
La produzione di rifiuti speciali è diminuita nel 2013.
La diminuzione è dovuta principalmente alla assenza dei rifiuti dai fanghi della vasca di decantazione della
mensa.
Principali traguardi raggiunti negli anni
I principali traguardi raggiunti sono essenzialmente due:
• la rimozione di tettoie in cemento-amianto (Eternit);
• l’abbattimento dei consumi elettrici tra il 2005 e il 2006 di circa 500.000 kWh/anno grazie
all’installazione di un gruppo frigo dedicato alla sala macchine dell’IT. Dal 2006 i consumi si sono
stabilizzati intorno a 1GWh/anno.
• Dal 2011 sono diminuiti ulteriormente del 30%, grazie alle molteplici azioni di intervento puntuali.
• Realizzato un impianto di produzione di acqua calda sanitaria per mezzo di pannelli solari termici;
• L’annullamento delle emissioni in atmosfera(E1, E2, E3, E4);
• Completata la sostituzione del gas R22 nelle camera climatiche e dei gruppi frigo;
• Smaltimento delle camere climatiche contenenti gas HCFC e CFC.
• Riduzione dello spazio del centro di calcolo
Indici di prestazioni ambientali
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Il fatturato è stato scelto come parametro di riferimento per il calcolo degli indici prestazionali in rapporto al
fatturato.
In tabella sono stati raccolti detti indici e in seguito i commenti sulle prestazioni dell’anno 2013.
Il fatturato del 2013, riferito al 2012 è aumentato di circa il 34%.
Tutti gli indici prestazionali hanno evidenziato, per il 2013, un miglioramento .
INDICI
2009
Fatturato (k€)
18.093
Energia elettrica (kWh/k€) 54,99
Gas GPL (l/k€)
3,05
Rifiuti non pericolosi (kg/k€)0,47
Rifiuti pericolosi (kg/k€)
0,04
Emissione di CO2 (Teq/k€) 0,045
2010
2011
2012
23.088
44,66
2,42
0,274
0,0015
0,039
22.213
39,62
2,59
0,37
0,43
0,034
29.357
25,55
2,17
0,357
0,0005
0,023
2013
39,400
18.35
1.43
0,02
0,002
0,016
Rappresentazione grafica degli indici prestazionali
VII.2. GLI OBIETTIVI ED I PROGRAMMI DI MIGLIORAMENTO 20132015
50/59
Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Attività di ristrutturazione. Al piano terra del P3 sono state già concentrate tutte le attività produttive mentre quelle
tipiche di ufficio rimangono al primo e parzialmente al secondo piano. Una parte del secondo piano, alla fine delle attività
di ristrutturazione, ospiterà archivi e altri reparti senza personale continuamente presente.(il che permetterà di
disattivare l’impianto di illuminazione). Nel padiglione P2 non vi è più personale residente, nel 2014 continueranno le
attività di razionalizzazione degli spazi e pulizia
1.
1.1
RIDUZIONE CONSUMI ENERGIA ELETTRICA
Obiettivo: meno 10% nel periodo 2013 – 2015
Nel 2013 si è ottenuta una riduzione del 3,6%, in linea con gli obiettivi del gruppo (-10% nel triennio 2013 -2015)
GESTIONE ILLUMINAZIONE
La sensazione è che ulteriori riduzioni nel 2014 sono possibili solo con interventi e investimenti mirati investendo in
innovazioni tecnologiche dell’impianto.
La Direzione ha dato indicazioni sulle soluzioni da adottare.
a) Sostituzione dei corpi illuminati con plafoniere più efficienti e con lampade, sempre
fluorescenti, ma con consumi contenuti;
b) Riprogettazione dell’attuale distribuzione delle plafoniere;
c) Controllo della luminosità degli ambienti con sistemi “dimmerabili” ed in accordo alla nuova normativa attuale
rivolta al risparmio energetico. Il padiglione ove sono ospitate le attività hanno ampie vetrate che garantiscono un
buon illuminamento specialmente nel periodo estivo;
d) Estendere l’uso di sensori di presenza in ambienti poco frequentati.
Si potrà anche esaminare la ipotesi di introdurre corpi illuminati con luci a led se il costo continuerà a scendere nel
2014.
I lavori sono posticipati nel 2015.
1.2
SOSTITUZIONE INFISSI
1.3
ATTENUAZIONE RADIAZIONE SOLARE
Obiettivo: riduzione dispersioni termiche.
Il risparmio sia nel riscaldamento invernale che nel raffrescamento estivo potrà essere raggiunto anche agendo
sulle dispersioni termiche dell’edificio che avvengono attraverso gli infissi.
Per ora viene scartata l’ipotesi di sostituire gli infissi perimetrali, i costi sono risultati eccessivi.
Escludendo gli infissi perimetrali sono state prese in considerazione le porte di ingresso al padiglione.
Le attuali porte sono realizzate con lastra semplice in vetro, senza infisso, hanno una trasmittanza elevatissima e
una conformazione tale da disperdere alte quantità di calore.
Queste porte sono installate sia all’ingresso del padiglione che tra i disimpegni di piano e agli ambienti di lavoro.
Le porte di accesso al padiglione sono state sostituite con porte scorrevoli (sliding doors) migliorando visibilmente il
confort nei disimpegni del piano terra.
Le porte di accesso agli ambienti di lavoro, realizzate in lastra semplice in vetro senza infisso, sono molto vecchie
(risalgono al 1990) ed hanno problemi di invecchiamento dei meccanismi di chiusura.
Per ragioni legate al problematiche di Security, è in programma l’installazione di sistemi di disciplina degli accessi
attraverso lettori di badge e l’installazione di serrature elettriche alle porte. Per queste ragioni è in studio la
possibilità di sostituire le porte a vetri.
I lavori sono programmati a partire dalla prima metà del 2015.
L’intervento contribuirà sicuramente al miglioramento dei consumi elettrici, anche se in maniera poco significativa,
quantizzabile al massimo in frazioni di punto percentuale.
Obiettivo: condizioni termo igrometriche migliori nell’ala ovest del P3
Gli attuali infissi sono di vecchia generazione, hanno le vetrocamere ma non il taglio termico.
In estate, nelle ore centrali della giornata, le parti in alluminio raggiungono temperature elevate tanto che negli
ambienti esposti ad ovest, la temperatura diventa critica.
La sostituzione degli infissi in quelle zone non è proponibile sia per i costi che per la impossibilità di trovare infissi
nuovi compatibili con quelli vecchi.
Si è optato, quindi, per l’applicazione di tende parasole da applicare all’esterno del padiglione in modo da
schermare la superficie vetrata dall’irraggiamento solare. La tende sono state applicate solo nelle zone esposte ad
ovest.
La tenda prescelta è un tessuto microforato in poliestere spalmato con PVC. Questo tipo di tessuto assorbe e
respinge fino al 97% del calore contenuto nell’irraggiamento solare ed attenua fortemente l’innalzamento termico
dell’infisso.
Il tessuto viene garantito riciclabile al 100%.
I lavori sono stati effettuati nella prima metà del 2012.
Anche se l’obiettivo principale è quello di migliorare il confort negli ambienti esposti, questo intervento ha
contribuito sicuramente anche al risparmio di energia elettrica necessaria al raffrescamento.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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Il risparmio, difficilmente quantizzabile, è una frazione dell’obiettivo globale del 5%.
1.4
ADEGUAMENTO IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO
1.5
RISTRUTTURAZIONE SALA MACCHINE IT(DATA CENTER)
Obiettivo: riduzione consumi di energia elettrica e gas.
L’impianto di condizionamento del Padiglione P3 è stato realizzato nel 1990.
Il sistema di comando e controllo è totalmente analogico e in alcune sue parti, manuale.
Le centraline del sistema di controllo della distribuzione dell’aria negli ambienti e del flusso di acqua nei fun coil
hanno un tasso di guasto elevato.
Le difficoltà di regolazione si avvertono sia in estate che in inverno. Negli ambienti di lavoro esposti ad ovest in
estate le temperature sono elevate mentre negli ambienti di lavoro esposti a nord-est, in inverno le temperature
sono basse.
La Direzione ha deciso di intervenire sul sistema di comando e controllo sostituendo le apparecchiature obsolete e
dotando il sistema di un controllo remoto.
L’intervento non riguarda gli impianti di produzione di acqua calda o fredda.
Ci si aspetta il miglioramento del comfort generale in tutto l’edificio e una riduzione dei consumi per il solo fatto di
poter regolare l’impianto anche localmente.
I lavori sono stati posticipati nel 2015.
La possibilità di adeguare il funzionamento alle necessità dell’utenza, e di poter imporre da remoto i parametri
termici dei vari ambienti, avrà sicuramente un impatto positivo sui consumi sia elettrici che di gas.
Il risparmio sarà sicuramente di qualche punto percentuale stimabile intorno al 4 o 5%.
Obiettivo: riduzione consumi elettrici.
La ristrutturazione e la messa in sicurezza della sala macchine dell’IT è stata un occasione per rivedere il sistema di
raffrescamento anche in ottica di contenimento dei consumi.
La sala macchine, grazie alla riduzione del numero e delle dimensioni dei server, è stata ridotta di dimensioni(oltre
il 50% da 77mq a 36mq). Nello stesso tempo son state messe in sicurezza le macchine ripristinando il sistema di
spegnimento automatico degli incendi. Infatti la sala era dotata di un sistema di spegnimento ad Halon e, dopo la
messa al bando di tale gas, il sistema non era stato più ripristinato.
Infine il sistema di raffrescamento non è dotato di back up completo, in caso di blocco bisogna intervenire aprendo
le porte per far circolare l’aria. Nella sala macchine vi sono due UTA, molto vecchi e ingombranti, collegati al chiller
posizionato sul tetto dell’edificio. Il chiller fu dimensionato per una sala molto più grande e può essere sostituito
con uno più piccolo. In occasione del trasferimento della sede commerciale di Roma da via Tiburtina a via Morgani,
si sono resi disponibili un chiller ad acqua e relativa UTA e un condizionatore ad espansione diretta tipo split. Le
macchine sono adatte allo scopo.
La sala macchine ha subito le seguenti modifiche:
a) realizzazione di pareti resistenti al fuoco REI 120 e stagne;
b) installazione di un sistema di spegnimento automatico di incendi ad argon;
c) installazione di una UTA di dimensioni contenute;
d) installazione di un condizionatore di back up tipo split.
I lavori si sono conclusi nel primo trimestre 2014.
L’intervento permetterà di avere una sala macchine più piccola, di aumentare l’affidabilità del sistema di
raffrescamento e il grado di protezione dei dati aziendali.
La ricaduta positiva sull’aspetto energetico, considerando che il gruppo frigo lavora h24 e per 365 giorni all’anno,
pur in presenza di superficie e volumi piccoli, non è trascurabile.
La riduzione di consumi rispetto al sistema di raffrescamento precedente è stimato intorno al 20%.
1.6
USO DI ENERGIE RINNOVABILI
Pannelli solari fotovoltaici
Obiettivo: riduzione consumi di energia da fonti non rinnovabili
E’ disponibile uno studio di fattibilità aggiornato per la realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica
con pannelli solari fotovoltaici.
La proposta di progetto prevede l’installazione dell’ impianto sia sul tetto del padiglione P2 che del padiglione P3.
La Direzione ha congelato il programma.
2.
RIDUZIONE EMISSIONI CO2
Obiettivo: riduzione di emissione di CO2 di circa il 15%.
2.1
SOSTITUZIONE GPL CON GAS METANO
Tale obiettivo può essere conseguito con la sostituzione dell’attuale GPL con gas metano.
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Le condizioni che a suo tempo non permisero l’utilizzazione del gas metano potrebbero venir meno nel corso del
2014.
L’approvvigionamento del gas metano attualmente può avvenire:
in bassa pressione, allacciandosi alla rete ENEL gas. Detto approvvigionamento rimane
impraticabile per i costi eccessivi dovuti alla distanza del sito dal punto di rilascio.
Sono circa 600 m ed il preventivo della ENEL gas ammonta a circa 58.000,00 Euro;
- in alta pressione, allacciandosi alla rete SNAM su via Piaggio. Questo comporta l’installazione di una cabina di
decompressione del costo di circa 50.000,00 Euro.
Da segnalare che il Comune di Chieti ha intenzione di estendere la rete cittadina a bassa pressione anche su via
Piaggio. Non sono ancora noti i tempi di realizzazione ma non sembrano lunghi.
La Direzione ha ribadito la volontà di passare al metano ma ha dato disposizioni di attendere le decisioni del
Comune di Chieti.
Il passaggio al gas metano, a parità di energia consumata per il riscaldamento, comporta una riduzione di emissione
di CO2 di circa il 15%. E’ questa la riduzione che ci attendiamo di misurare una volta passati al gas metano.
2.2
CLIMA
Obiettivo 1: Riduzione delle emissioni di CO2 dovute ai processi produttivi e agli impianti tecnici degli edifici;
Gli interventi illustrati nei punti precedenti avranno un impatto sulla produzione di C02 del sito.
Obiettivo 2: Riduzione delle emissioni di CO2 dovute ai mezzi di trasporto del personale;
Come raggiungerlo: adottare una politica di disciplina dei viaggi per lavoro, privilegiando l’uso delle nuove
tecnologie di comunicazione (videoconferenza, internet) e, quando possibile, utilizzando mezzi di trasporto a basso
impatto ambientale (treno).
3
MATURITA’ AMBIENTALE DEI FORNITORI
Obiettivo: aumentare la sensibilità dei fornitori Thales.
La maturità ambientale dei fornitori del sito di Chieti, di concerto con l’Ufficio Acquisti di sede, è stata valutata con
l’invio di questionari dedicati.
Nelle prossime visite di qualifica dei fornitori, ritenuti critici dal punto di vista ambientale, vi sarà anche un addetto
della funzione HSE che effettuerà un audit dedicato all’ambiente.
VIII
AUTORIZZAZIONI
Agibilità:
•
•
Padiglione P2: Prot. n. 1094/85-U.I. del 28 Maggio 2005 da parte del Comune di Chieti;
Padiglione P3: Prot. n. 165/92 – U.I. del 4 Marzo 1992 da parte del Comune di Chieti.
Certificato prevenzione incendi:
•
La Thales ha attivo un certificato prevenzione incendi (CPI), rinnovato ai sensi del DPR 37/98, nel
giugno 2011 e con validità dal 07/06/2011 al 06/06/2014. La Thales ha presentato l’Attestazione di
rinnovo periodico di conformità Antincendio consegnata ai VVFF il 07 maggio 2014 (loro Prot.4294
del 10/05/14). Le attività sono le 4/3/A; 49/1/A; 74/1/A e 74/3/C. Siamo in attesa di ricevere il
nuovo certificato.
Acque reflue:
•
Nel mese di giugno del 2014 è stata presentata la domanda di rinnovo dell’autorizzazione allo scarico
in fogna comunale. Il Comune di Chieti ha rilasciato il permesso allo scarico il 20/06/2014 (n.
prot.288). Il permesso ha validità quadriennale.
Ogni anno vengono condotte analisi delle acque di scarico.
Emissioni in atmosfera:
Nota: gli impianti responsabili delle emissioni in atmosfera sono stati dismessi.
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Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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IX
PIANO DI SORVEGLIANZA
Nella tabella seguente vengono riassunte le attività di monitoraggio e controllo siano esse prescritte dalle
leggi o procedurate nell’ambito della gestione ambientale.
In tabella sono riportate le scadenze future pianificate.
Aspetto
ambientale
Rifiuti speciali
pericolosi e non
Tipo di
controllo
corretto utilizzo
dei contenitori
invio MUD alla
CCIAA
Pagamento
quota SISTRI
Analisi rifiuti
Contaminazione suolo
visivo
Rumore ambienti di
lavoro
rilievi fonometrici
Rumore esterno
rilievi fonometrici
Sostanze lesive
dell’ozono
Incendio
Acqua potabile
Acque reflue
Acque meteoriche
Acqua pozzo
Fughe gas
refrigeranti
Fughe gas
refrigeranti
Verifica
dispositivi
antincendio
Verifica impianto
elettrico con
telecamera a
raggi infrarossi
Rinnovo CPI
consumi
analisi potabilità
analisi chimica
Rinnovo
autorizzazione
scarico
Denuncia
Provincia
analisi chimica
consumi
Comunicazione
consumi
Provincia
Canone
Energia Elettrica
consumi
Gas GPL
consumi
Centrale termica
Verifica impianto di
messa a terra
Campi
elettromagnetici
54/59
Frequenza
Scadenza
pianificata
giornaliera
NA
annuale
4/14
annuale
Quando
necessario
giornaliero, in
occasione di
lavori in appalto
al variare delle
sorgenti
al variare delle
sorgenti
annuale
semestrale
semestrale
annuale
biennale
Triennale
mensile
annuale
annuale
Responsabile
Responsabile Gestione Rifiuti
06/14
NA
Responsabile Normative
Ambientali
Responsabile Normative
Ambientali
Laboratorio esterno
Responsabile Gestione Rifiuti
NA
Laboratorio Esterno, RSPP,
Medico Competente
Laboratorio Esterno
Nota: il comune di Chieti non
ha ancora zonizzato
2017
2017
06/14
06/14
12/14
06/14
12/14
07/14
06/14
mensile
09/14
04/14
06/14
Laboratorio esterno
Laboratorio esterno
Ditta esterna
Ditta incaricata dalla
Compagnia Assicuratrice
Ditta incaricata dalla
Compagnia Assicuratrice
Professionista esterno
Addetto Servizi Generali
Laboratorio esterno
Laboratorio esterno
Responsabile Normative
Ambientali
quadriennale
NA
NA
mensile
(07/09) nota 1
(06/14) nota 1
mensile
01/14
annuale
annuale
mensile
mensile
Analisi dei fumi
Rendimento
annuale
Misura resistenza
di terra
Biennale
Valutazione/Misu
ra valori di
campo
variabile
01/14
mensile
Responsabile Normative
Ambientali
Laboratorio esterno
Addetto Servizi Generali
Responsabile Normative
Ambientali
Responsabile Normative
Ambientali
Responsabile Normative
Ambientali
mensile
Addetto Servizi Generali
12/14
Terzo gestore(ditta incaricata
della manutenzione/gestione)
2/14
Laboratorio esterno
2015
Laboratorio EMC Thales, RSPP,
MC
Dichiarazione Ambientale Ed. 07 – 09.07.2014
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X
PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI
1.
Autorizzazioni urbanistiche – Edilizie – Igienico sanitarie
•
DPR 06/06/2001, n. 380 (TU in materia edilizia)
•
TU leggi sanitarie
2.
Prevenzione incendi
•
D.M. 16 febbraio 1982 (attività soggette alle visite di prevenzione incendio)
•
D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37
•
D.M. 10 marzo 1998 (sicurezza antincendio e gestione dell’emergenza)
•
D.M. 4 maggio 1998 (domande per l’avvio dei procedimenti di prevenzione incendi)
•
D.M. 19 marzo 2001
•
D.M. 10 maggio 2001
•
D.M. 31 ottobre 2001
•
L. 1 agosto 2003, n. 200 art. 9-bis
•
D.P.R. 1 agosto 2011 n.151;
3.
Utilizzo risorse idriche
•
D.Lgs. 12 luglio 1993 n.275 (emungimento acqua da pozzi)
•
D.Lgs. 31/2001 (acque destinate al consumo umano)
4.
Scarichi idrici
•
D.Lgs. 03 aprile 2006 n.152 (norme in materia ambientale)
•
D.Lgs. 12 luglio 1993 n.275 (emungimento acqua da pozzi)
•
D.Lgs 16/01/08 n.4 (ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs 3 aprile 2006 n.152,
recante norme in materia ambientale)
•
L. R. (abruzzo) n. 31 del 29 Luglio 2010 Norme Regionali contenenti la prima attuazione del
decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale)
5.
Emissioni in atmosfera
•
D.Lgs. 03 aprile 2006 n.152 (norme in materia ambientale)
•
D.C.R. 6 febbraio 2001 n.28/5 (Regione Abruzzo) (autorizzazione di carattere generale di cui al
DPR 25 luglio 1991)
•
DPR 26 Agosto 1993 n. 412 Regolamento recante norme per la progettazione, l’installazione,
l’esercizio… degli impianti termici
•
DM 17 Marzo 2003 Aggiornamento agli allegati F e G del DPR 26 Agosto 1993 n. 412
6.
Rifiuti
•
D.Lgs. 03 aprile 2006 n.152 (norme in materia ambientale)
D.M. 16 maggio 1996 n.392 (eliminazione oli usati)
•
•
D.M. 1 aprile 1998 n.145 (formulario di accompagnamento dei rifiuti)
•
D.M. 1 aprile 1998 n.148 (registri di carico e scarico)
•
D.M. 11 marzo 1998 n.141 (smaltimento in discarica dei rifiuti)
•
D.M. 5 febbraio 1998 (procedure semplificate per recupero di rifiuti non pericolosi)
•
D.M. 9 aprile 2002 (nuovo elenco dei rifiuti)
•
D.M. 12 giugno 2002 n.161 (procedure semplificate per recupero di rifiuti pericolosi)
•
D.P.C.M. 24 dicembre 2002 (modello unico di dichiarazione ambientale)
•
D.P.C.M. 22 dicembre 2004 (approvazione del modello unico di dichiarazione ambientale per l'anno
2005 - cap. 1)
•
D.M. 5 aprile 2006 n. 186 (analisi sui rifiuti speciali non pericolosi avviati a recupero semplificato)
•
D.Lgs 16/01/08 n.4 (ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.Lgs 3 aprile 2006 n.152,
recante norme in materia ambientale)
•
DM 17 Dicembre 2009 Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti(SISTRI)
•
D. Lgs.3 Dicembre 2010, n. 205 Disposizioni di attuazione della direttiva 2008/98/CE del
Parlamento europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008 relativa ai rifi uti e che abroga
alcune direttive.
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7.
Oli usati
•
D.M. 16 maggio 1996 n.392 (eliminazione oli usati)
•
D.Lgs. 03 aprile 2006 n.152 (norme in materia ambientale)
8.
Amianto
•
D.Lgs. 25 luglio 2006 n.247 (protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione
all’amianto durante il lavoro)
•
Decreto 6 settembre 1994 (cessazione dell’impiego dell’amianto)
9.
PCB/PCT
•
DPR 24 maggio 1988 (immissione sul mercato e uso di talune sostanze pericolose)
•
D.Lgs. 22 maggio 1999 n.209 (smaltimento dei policlorodifenili e policlorotrifenili)
10. Rumore verso l’esterno
•
DPCM 1 marzo 1991 (limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente
esterno)
•
L. 26 ottobre 1995 n.447 (legge quadro sull’inquinamento acustico)
•
DPCM 14 novembre 1997 (valori limite delle sorgenti sonore)
11. Rumore in ambiente di lavoro
•
D.Lgs. 10 aprile 2006 n.195 (protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti da esposizione fisici
negli ambienti di lavoro)
•
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81
12. Contaminazione del suolo e sottosuolo
•
D.Lgs. 03 aprile 2006 n.152 (norme in materia ambientale)
13. Danno ambientale
•
D.Lgs. 03 aprile 2006 n.152 (norme in materia ambientale)
14. Sostanze e preparati pericolosi
•
D.Lgs 25 luglio 2005 n. 151 (recepisce le Direttive CEE 2002/95/CE RoHS e 2002/96/CE RAEE,
restrizione per l’utilizzo di alcune sostanze pericolose)
•
Reg. CE n. 1907/2006 del 18/12/06 (direttiva REACH)
•
Reg. CE n. 1272/2008 del 16/12/2008(CLP)
15. Sostanze che impoveriscono l’ozono stratosferico
•
Reg. CE 2037 del 29 Giugno 2000 Sostanze che riducono lo strato di ozono
D.P.R. 147 del 15 Febbraio 2006 Regolamento concernente modalità per il controllo ed il recupero
•
delle fughe di sostanze lesive della fascia di ozono stratosferico da apparecchiature di
refrigerazione e di condizionamento d’aria e pompe di calore, di cui al regolamento CE n.
2037/2000
•
Reg. CE n. 842 del 17 Maggio 2006 Regolamento del parlamento europeo e del Consiglio su taluni
gas florurati ad effetto serra.
16. Vibrazioni
•
D.Lgs. 19 agosto 2005 n.187
•
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81
17. Sicurezza
•
D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81
Con frequenza annuale viene effettuata da personale interno con l’ausilio di consulenti esterni la verifica di
conformità legislativa i cui risultati vengono registrati in un report.
L’ultima verifica effettuata nel 2013 ha confermato la conformità della Thales ai requisiti cogenti.
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XI
GLOSSARIO
AQAP
BDD
CER
CFC
CO
CO2
dBA
DIA
Dimmer
Allied Quality Assurance Publication
Business Defence Domain
Codice Europeo Rifiuti
Chloro Fluoro Carbons
Ossido di Carbonio
Anidride Carbonica
Decibel (misura del livello sonoro)
Denuncia di Inizio Attività
(dal verbo inglese to dim: abbassare, attenuare una luce) è un regolatore elettronico
utilizzato per controllare la potenza assorbita da un carico (limitandola a piacimento). In
italiano è noto anche come “varialuce”.
EMAS
Eco-Management and Audit Scheme
EUROCOM
European Communication
FM
Facility Management
GHG
Greenhouse Gas
GPL
Gas di Petrolio Liquefatto
HCFC
Hydro-Chloro-Fluoro-Carbon
HF
High Frequency
HSE
Health, Safety, Environment
IR
Infra Red (raggi infrarossi)
IT
Information Technology
ISO
International Standardization Organization
LAN
Local Area Network
MUD
Modello unico di dichiarazione
NA
Non Applicabile
NACE
Nomenclature statistique de activités économique dans la Communautée Européenne
NATO
North Atlantic Treaty Organization
P2
Palazzina 2
P3
Palazzina 3
Pb
Piombo
PCB
Printed Circuit Board (Circuito Stampato)
RAEE
Rifiuti Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche
REACH Registration, Evaluation and Authorization of Chemicals
RoHS
Restriction of Hazardous Substances
RSU
Rifiuti Solidi Urbani
Shelter Rifugio (container per il trasporto e l’uso di apparati militari)
SISTRI Sistema di controllo della Tracciabilità dei Rifiuti
SMT
Surface Mounting Technology
Sn
Stagno
SOV
Sostanze Organiche Volatili
SVP
Senor Vice President
TIT-BDD
Thales Italia S.p.A. – Business Defence Domain
UHF
Ultra High Frequency
VHF
Very High Frequency
WAN
Wide Area Network
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XII
TERMINI E DEFINIZIONI (SGA ED EMAS)
Ambiente
Contesto nel quale un’organizzazione opera, comprendente l’aria, l’acqua, il terreno, le risorse naturali, la
flora, gli esseri umani e le loro interrelazioni;
Analisi Ambientale
Un’esauriente analisi iniziale dei problemi, dell’impatto e delle prestazioni ambientali, connesse alle attività di
un’organizzazione;
Aspetto ambientale
Elemento delle attività, dei prodotti o dei servizi di un’organizzazione che può interagire con l’ambiente; un
aspetto ambientale significativo è un aspetto ambientale che ha o può avere un impatto ambientale
significativo;
Aspetto ambientale diretto
sono quegli aspetti direttamente correlati all’attività della Thales e che la Thales è in grado di tenere sotto
controllo direttamente con la sua struttura organizzativa.
Per il sito di Chieti sono ad esempio l’uso delle risorse naturali, emissioni in atmosfera, rumore, rifiuti, ecc.
Aspetto ambientale indiretto
Sono quegli aspetti non direttamente riconducibili alle attività della Thales e sui quali la Thales non ha un
controllo diretto. Essi riguardano gli impatti ambientali dei Clienti e Fornitori verso i quali la Thales può solo
cercare di esercitare una influenza.
Attività industriale
Qualsiasi attività elencata nelle sezioni C e D della classificazione delle attività economiche nelle comunità
europea (NACE Rev. 2), stabilita dal regolamento (CEE) n. 1893/2006 del Consiglio (Cfr. GU n. L 293 del
24/10/1990, p.1), nonché la produzione di elettricità, gas, vapore ed acqua calda, ed il riciclaggio, il
trattamento, la distribuzione o lo smaltimento di rifiuti solidi e liquidi;
Audit Ambientale
Uno strumento di gestione comprendente una valutazione sistematica, documentata, periodica e obiettiva
delle prestazioni dell'organizzazione, del sistema di gestione e dei processi destinati a proteggere l’ambiente,
al fine di facilitare il controllo dei comportamenti che possono avere un impatto sull’ambiente e valutare la
conformità alla politica ambientale, compresi gli obiettivi e i target ambientali dell’organizzazione;
Auditor
Individuo o gruppo, appartenente al personale dell’organizzazione o esterno ad essa, che opera per conto
della direzione dell’organizzazione, dotato individualmente o collettivamente, delle competenze di cui all’All.
I, punto 2.4, e sufficientemente indipendente dalla attività che controlla per esprimere un giudizio obiettivo;
Ciclo di audit
Periodo in cui tutte le attività di una data organizzazione sono sottoposte ad audit;
Dichiarazione ambientale
Dichiarazione elaborata dall’impresa in conformità delle disposizioni del nuovo regolamento e in particolare
dall’All. III, punto 3.2, lettere da a) a g);
Impatto ambientale
Qualsiasi modifica dell’ambiente, positiva o negativa, derivante in tutto o in parte dalle attività, dai prodotti o
dai servizi di un’organizzazione;
Impresa
L’organizzazione che esercita un controllo gestionale complessivo sulle attività svolte in un determinato sito;
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Miglioramento continuo
Processo di miglioramento, di anno in anno, dei risultati misurabili del sistema di gestione ambientale relativi
alla gestione da parte di un organizzazione dei suoi aspetti ambientali significativi in base alla sua politica e
ai suoi obiettivi e ai target ambientali; questo miglioramento dei risultati non deve necessariamente
verificarsi simultaneamente in tutti i settori di attività;
Obiettivo ambientale
Obiettivo ambientale complessivo, conseguente alla politica ambientale, che l’organizzazione si prefigge di
raggiungere, quantificato per quanto possibile;
Organismi competenti
Gli organismi nazionali, regionali o locali, designati dagli stati membri a norma dell’art. 5 per svolgere i
compiti indicati nel medesimo articolo del Regolamento;
Organizzazione
Società, azienda, impresa, autorità o istituzione, o parte o combinazione di essi, con o senza personalità
giuridica pubblica o privata, che ha amministrazione e funzioni proprie;
Politica Ambientale
Gli obiettivi ed i principi generali d’azione di un’organizzazione rispetto all’ambiente ivi compresa la
conformità a tutte le pertinenti disposizioni regolamentari sull’ambiente e l’impegno ad un miglioramento
continuo delle prestazioni ambientali; tale politica ambientale costituisce il quadro per fissare e riesaminare
gli obiettivi e i target ambientali;
Prevenzione dell’inquinamento
Impiego dei processi, prassi, materiali o prodotti che evitano riducono o controllano l’inquinamento, tra cui
possono annoverarsi riciclaggio, trattamento, modifiche dei processi, meccanismi di controllo, uso efficiente
delle risorse, e sostituzione dei materiali;
Prestazione ambientale
Risultati della gestione degli aspetti ambientali, da parte dell’organizzazione;
Programma Ambientale
Una descrizione delle misure (responsabilità e mezzi) adottate o previste per raggiungere obiettivi e target
ambientali e relative scadenze;
Sistema di accreditamento
Sistema per l’accreditamento e la supervisione dei verificatori ambientali, gestito da una istituzione o
organizzazione imparziale designata o creata dallo stato membro (organismo di accreditamento) dotata di
competenze e risorse sufficienti e con procedure adeguate per svolgere le funzioni assegnate dal presente
regolamento a tale sistema;
Sistema di Gestione Ambientale (SGA)
La parte del sistema complessivo di gestione comprendente la struttura organizzativa, le attività di
pianificazione, le responsabilità, le pratiche, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, mettere in
atto, realizzare, riesaminare e mantenere la politica ambientale;
Sito
Tutto il terreno, in una zona geografica precisa, sotto il controllo gestionale di un’organizzazione che copra
attività, prodotti e servizi; esso include qualsiasi infrastruttura, impianto e materiali;
Target ambientale
Requisito particolareggiato di prestazione, quantificato per quanto possibile, applicabile all’organizzazione o
parti di essa, che deriva dagli obiettivi ambientali e deve essere stabilito e raggiunto per conseguire gli
obiettivi medesimi;
Verificatore ambientale accreditato
Qualsiasi persona o organizzazione indipendente dall’organizzazione oggetto di verifica che abbia ottenuto
l’accreditamento secondo le condizioni e le procedure in vigore.
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