Castello d`If - Château d`If
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Castello d`If - Château d`If
château d'if IT_if 05/12/12 16:35 Page1 Visita Una prigione di Stato Informazioni Storia ▲ Glossario Bertesca: piccola prominenza rettangolare sulla facciata di un edificio. Editto di Fontainebleau: revoca l’Editto di Nantes che concedeva la libertà di culto ai protestanti e conduce, dopo la loro persecuzione, a diverse rivolte. Forte bastionato: forte le cui parti si fiancheggiano reciprocamente per eliminare gli angoli morti. Lettre de cachet: lettera con sigillo reale recante una condanna alla prigionia o all’esilio senza processo. L’Uomo dalla maschera di ferro: prigioniero di Stato sotto Luigi XIV, la cui identità, celata da una maschera di ferro, resta sconosciuta. Pistola: moneta e, per estensione, nome di una cella a pagamento. Sfiatatoio: apertura per evacuare il fumo prodotto dall’artiglieria delle casematte inferiori. Informazioni pratiche Durata media della visita: da 45 minuti a 1 ora e 30 minuti, più 45 minuti di traversata al ritorno. Visite commentata in francese. Visite adattate per le persone con deficit visivi. Bookshop La guida di questo monumento è disponibile nella collezione “Itinéraires” in 2 lingue diverse presso il bookshop. Centre des monuments nationaux Château d’If BP 70411 13177 Marseille cedex 20 tél. 04 91 59 02 30 / 06 03 06 25 26 fax 04 91 59 05 62 [email protected] www.monuments-nationaux.fr Visita Una prigione di Stato Informazioni ▲ La cinta periferica crédits photos P. Berthé © Centre des monuments nationaux, Paris conception Plein Sens, Anders. réalisation Marie-Hélène Forestier. traduction Caractères et cætera. impression Stipa, janvier 2013. Storia La cinta, costruita probabilmente dai fiorentini sessant’anni dopo il castello, tra il 1591 e il 1598, ha imposto un’elevazione delle cannoniere. “Tutto è stato fatto male e costruito con negligenza […]”, afferma Vauban. 17 La porta fiorentina, sopra l’ingresso, permette di accedere al cammino di ronda. Al livello del pontile si notano chiaramente le prime tracce della sopraelevazione realizzata verso il 1600 da Raymond de Bonnefons, ingegnere di Enrico IV. Sotto il listello di calcare rosa (modanatura orizzontale), restano delle basi di cavalli di Frisia, cioè pali orizzontali per impedire l’arrampicata o l’appoggio di una scala contro la cortina. 18 La cinta occidentale è caratterizzata da un parapetto per l’artiglieria realizzato da Vauban nel 1701. Si tratta della seconda sopraelevazione con merloni in mattoni rivestiti di pietra. 19 Tre basi di flak tedeschi della Seconda guerra mondiale, destinati alla difesa antiaerea e affiancati da fortini, sono ancora visibili sul lato meridionale. Storia Visita Una prigione di Stato Informazioni ▲ Storia Visita Una prigione di Stato Informazioni ▲ italiano Una prigione di Stato Castello d’If Condizioni di prigionia Dalla fortezza al mito letterario La posizione geografica e l’architettura del castello rendono impossibile qualsiasi tentativo di evasione. Inoltre, la promiscuità e la mancanza d’igiene lasciano scarse possibilità di sopravvivenza. Tuttavia, a fronte di una pistola* al giorno, alcuni detenuti occupano una camera privata. Così Mirabeau, il futuro tribuno della Rivoluzione, viene rinchiuso a If per una lettre de cachet* richiesta dal padre al fine di punire le tendenze libertine del figlio. Qui scrive Saggio sul dispotism e seduce la vivandiera. Il sistema “alla pistola* ” persisterà anche nel XIX secolo. I prigionieri politici Nel 1580 il cavaliere Anselme, accusato di complotto contro la monarchia, è uno dei primi detenuti. Dopo la promulgazione dell’Editto di Fontainebleau* , nel 1685, vengono incarcerati numerosi protestanti. In due secoli, 3.500 di questi detenuti vengono ammassati nelle celle per poi morire o finire incatenati sulle galere di Marsiglia. A If vengono rinchiusi anche gli oppositori del regime. Alcuni rivoluzionari del 1848 hanno inciso delle iscrizioni nel cortile la cui qualità svela la presenza di scalpellini professionisti che agiscono sotto il controllo della guarnigione. Nel 1852, 304 repubblicani oppositori di Napoleone III attendono qui di essere deportati al bagno dei forzati. Nel 1871 è il turno degli insorti di Marsiglia. Gli ultimi prigionieri saranno dei tedeschi durante la Prima guerra mondiale. *Spiegazioni sul retro del documento. Una fortezza strategica Il castello nel 1836 Costruito su ordine di Francesco I, il Castello d’If diventa, dal 1529, la prima fortezza reale di Marsiglia. La sua funzione consiste nel proteggere uno dei principali porti commerciali del regno, dove ormeggia la flotta di galere reali, e nel sorvegliare Marsiglia, annessa alla Francia dal 1480. Nel 1591 la città rifiuta di riconoscere Enrico IV come loro re, perché convertito al protestantesimo, poi abiurato. Simpatizzante della Lega cattolica, Marsiglia accoglie le truppe nemiche del duca di Savoia. Il governatore d’If, fedele al re, fa costruire una cinta muraria con l’aiuto delle truppe fiorentine per proteggere l’ingresso del regno da un eventuale assalto. La cinta viene rialzata nel 1604 dall’ingegnere militare Raymond de Bonnefons, poi da Vauban nel 1701. Un luogo ricco di miti Nel 1513 un rinoceronte, animale fino ad allora sconosciuto in Europa, approda sull’isola, dono del Re del Portogallo a Papa Leone X. Nel 1844 Alexandre Dumas pubblica "Il Conte di Montecristo". L’eroe del romanzo, Edmond Dantès, viene imprigionato proprio a If. Il successo è immediato. Nel 1880 il monumento viene aperto al pubblico. château d'if IT_if 05/12/12 16:35 Page5 Storia Visita Una prigione di Stato Informazioni ▲ pontile piano terra primo piano Terrazza 12 11 17 12 faro N 16 N 3 7 4 2 13 8 15 1 9 6 19 5 10 La costruzione del Castello d’If fa parte di una vasta campagna di fortificazione delle coste e dei porti del regno di Francia all’inizio del XVI secolo. Piano terra del castello 1 La porta: l’unico accesso alla fortezza si trova al centro della facciata est. Fiancheggiata da due torri d’artiglieria e difesa da una bertesca* , possiede un ponte levatoio che permette di attraversare un fossato asciutto. All’ingresso del castello, la saracinesca bloccava l’avanzata degli assalitori. 2 Il cortile interno accoglieva le cucine nell’angolo a sud-est, il magazzino per il grano e i pozzi alimentati dall’acqua piovana. Sulle facciate del cortile in arenaria si contano 96 graffiti commemorativi del 1848, incisi dagli insorti tra il mese di giugno del 1848 e il mese di aprile del 1849. Sulla facciata sud si trova il memoriale protestante inaugurato nel 1962. 3 Le celle collettive sono state prima utilizzate come magazzini e poi come caserme. In fondo alla galleria, su una pietra d’angolo in arenaria, si trovano graffiti relativi al comune di Marsiglia, realizzati sul modello del memoriale del 1848. 4 La cella detta di Edmond Dantès, conte di Montecristo, occupa il luogo in cui sorgeva un’antica polveriera. Comunica con la segreta vicina attraverso un buco scavato nella volta. 5 La segreta detta dell’abate Faria è dotata di un impianto video che permette di vedersi rinchiusi. Primo piano Le casematte del primo piano, trasformate in pistole* , testimoniano i primi allestimenti carcerari della fortezza i cui camini e pitture murali risalgono al XVII e XVIII secolo. 6 Nella pistola* dell’Uomo dalla maschera di ferro* si possono osservare, attraverso una griglia, i resti dell’argano in legno che manovrava la saracinesca della porta d’accesso del castello. 7 La cella è attribuita al generale Kléber, assassinato al Cairo nel 1800 al termine della spedizione in Egitto condotta da Napoleone. Le sue spoglie vengono conservate a If dal 1801 al 1818. Una vetrina di Bernard Belluc, cofondatore del Museo internazionale delle Arti povere a Sète, rievoca la storia di Kléber. 8 La cella di Mirabeau ha ospitato il conte dal 1774 al 1775. 14 19 18 All’interno, il modellino rappresenta una copia di quello ordinato da Luigi XIV. Una scala a chiocciola conduce alla terrazza che domina il complesso da un’altezza di 42 metri. Sull’arenaria sono presenti diverse iscrizioni realizzate dai prigionieri. Verso nord, si possono ammirare i parapetti originari a quarto di cerchio della Torre Saint-Jaume e i due sfiatatoi * rettangolari del muro nord. Verso sud, il torrione è rivolto verso l’estremità delle isole Pomègues e Ratonneau, dotate anch’esse di torri con cannoni dopo il 1610 per bloccare il passaggio. 9 La segreta detta dei condannati a morte si trova lungo la scala che conduce alla terrazza. La terrazza Durante la Seconda guerra mondiale, questi vasti tetti a terrazza fungevano da punto di osservazione e telemetria. Le superfici inclinate fanno defluire l’acqua piovana verso la cisterna del cortile. 10 Dalla Torre Maugouvert, circondata da un basso parapetto, si possono ammirare gli scogli disseminati lungo i canali della rada orientale: Sourdaras e Canoubier a nord-est e Saint-Estève a sud-ovest. I due sfiatatoi* rettangolari del muro sud sono visibili ancora oggi sul lato destro. 11 La Torre Saint-Jaume: il parapetto a quarto di cerchio deviava le palle dei cannoni. Da qui, è possibile ammirare il faro del XX secolo e, oltre, la collina di Notre Dame de la Garde di Marsiglia dove Francesco I fece costruire un forte bastionato* nel 1536. 12 Il torrione o Torre Saint-Christophe è accessibile dalle terrazze attraverso una porta sovradimensionata per consentire il passaggio dell’artiglieria. A sinistra, sulla facciata, una colonna cava deviava le acque piovane verso le antiche latrine a mensole aggettanti sul muro sud della torre. Gli altri edifici 13 14 15 16 Non è rimasta alcuna traccia del deposito dell’artiglieria, della polveriera, del refettorio e del mulino a vento. L’edificio Vauban era la residenza del governatore. Nel giardino recintato, dove una volta c’era l’orto, si trova un capanno caratteristico della cultura provenzale. La mostra sulla flora e la fauna nell’arcipelago del Frioul occupa il piano terra della Torre Maugouvert, accessibile dall’esterno del castello, lato sud. La cisterna esterna permetteva la fornitura d’acqua all’interno delle caserme. *Spiegazioni sul retro del documento.