Castello d`If - Château d`If

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Castello d`If - Château d`If
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Visita
Una prigione di Stato
Informazioni
Storia
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Glossario
Bertesca: piccola prominenza rettangolare sulla
facciata di un edificio.
Editto di Fontainebleau: revoca l’Editto di Nantes
che concedeva la libertà di culto ai protestanti
e conduce, dopo la loro persecuzione, a diverse
rivolte.
Forte bastionato: forte le cui parti si
fiancheggiano reciprocamente per eliminare
gli angoli morti.
Lettre de cachet: lettera con sigillo reale recante
una condanna alla prigionia o all’esilio senza
processo.
L’Uomo dalla maschera di ferro: prigioniero
di Stato sotto Luigi XIV, la cui identità, celata
da una maschera di ferro, resta sconosciuta.
Pistola: moneta e, per estensione, nome di
una cella a pagamento.
Sfiatatoio: apertura per evacuare il fumo prodotto
dall’artiglieria delle casematte inferiori.
Informazioni pratiche
Durata media della visita: da 45 minuti a 1 ora e
30 minuti, più 45 minuti di traversata al ritorno.
Visite commentata in francese.
Visite adattate per le persone con deficit visivi.
Bookshop
La guida di questo monumento è disponibile nella collezione “Itinéraires”
in 2 lingue diverse presso il bookshop.
Centre des monuments nationaux
Château d’If
BP 70411
13177 Marseille cedex 20
tél. 04 91 59 02 30 / 06 03 06 25 26
fax 04 91 59 05 62
[email protected]
www.monuments-nationaux.fr
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Una prigione di Stato
Informazioni
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La cinta periferica
crédits photos P. Berthé © Centre des monuments nationaux, Paris conception Plein Sens, Anders. réalisation Marie-Hélène Forestier. traduction Caractères et cætera. impression Stipa, janvier 2013.
Storia
La cinta, costruita probabilmente dai fiorentini
sessant’anni dopo il castello, tra il 1591 e il 1598,
ha imposto un’elevazione delle cannoniere.
“Tutto è stato fatto male e costruito con
negligenza […]”, afferma Vauban.
17 La porta fiorentina, sopra l’ingresso, permette
di accedere al cammino di ronda. Al livello del
pontile si notano chiaramente le prime tracce
della sopraelevazione realizzata verso il 1600 da
Raymond de Bonnefons, ingegnere di Enrico IV.
Sotto il listello di calcare rosa (modanatura
orizzontale), restano delle basi di cavalli di Frisia,
cioè pali orizzontali per impedire l’arrampicata
o l’appoggio di una scala contro la cortina.
18 La cinta occidentale è caratterizzata da un
parapetto per l’artiglieria realizzato da Vauban
nel 1701. Si tratta della seconda sopraelevazione
con merloni in mattoni rivestiti di pietra.
19 Tre basi di flak tedeschi della Seconda guerra
mondiale, destinati alla difesa antiaerea e
affiancati da fortini, sono ancora visibili sul lato
meridionale.
Storia
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Storia
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italiano
Una prigione di Stato
Castello d’If
Condizioni di prigionia
Dalla fortezza al mito letterario
La posizione geografica e l’architettura
del castello rendono impossibile qualsiasi
tentativo di evasione. Inoltre, la promiscuità e la
mancanza d’igiene lasciano scarse possibilità di
sopravvivenza. Tuttavia, a fronte di una pistola*
al giorno, alcuni detenuti occupano una camera
privata. Così Mirabeau, il futuro tribuno della
Rivoluzione, viene rinchiuso a If per una lettre
de cachet* richiesta dal padre al fine di punire
le tendenze libertine del figlio. Qui scrive Saggio
sul dispotism e seduce la vivandiera. Il sistema
“alla pistola* ” persisterà anche nel XIX secolo.
I prigionieri politici
Nel 1580 il cavaliere Anselme, accusato di
complotto contro la monarchia, è uno dei primi
detenuti. Dopo la promulgazione dell’Editto di
Fontainebleau* , nel 1685, vengono incarcerati
numerosi protestanti. In due secoli, 3.500 di
questi detenuti vengono ammassati nelle celle
per poi morire o finire incatenati sulle galere
di Marsiglia.
A If vengono rinchiusi anche gli oppositori del
regime. Alcuni rivoluzionari del 1848 hanno
inciso delle iscrizioni nel cortile la cui qualità
svela la presenza di scalpellini professionisti
che agiscono sotto il controllo della guarnigione.
Nel 1852, 304 repubblicani oppositori di
Napoleone III attendono qui di essere deportati
al bagno dei forzati. Nel 1871 è il turno degli
insorti di Marsiglia. Gli ultimi prigionieri
saranno dei tedeschi durante la Prima
guerra mondiale.
*Spiegazioni sul retro del documento.
Una fortezza strategica
Il castello
nel 1836
Costruito su ordine di Francesco I, il Castello d’If
diventa, dal 1529, la prima fortezza reale di
Marsiglia. La sua funzione consiste nel proteggere
uno dei principali porti commerciali del regno,
dove ormeggia
la flotta di galere
reali, e nel
sorvegliare
Marsiglia, annessa
alla Francia dal
1480.
Nel 1591 la città rifiuta di riconoscere Enrico IV
come loro re, perché convertito al protestantesimo,
poi abiurato. Simpatizzante della Lega cattolica,
Marsiglia accoglie le truppe nemiche del duca
di Savoia. Il governatore d’If, fedele al re, fa
costruire una cinta muraria con l’aiuto delle
truppe fiorentine per proteggere l’ingresso
del regno da un eventuale assalto. La cinta viene
rialzata nel 1604 dall’ingegnere militare Raymond
de Bonnefons, poi da Vauban nel 1701.
Un luogo ricco di miti
Nel 1513 un rinoceronte, animale fino ad allora
sconosciuto in Europa, approda sull’isola,
dono del Re del Portogallo a Papa Leone X.
Nel 1844 Alexandre Dumas pubblica "Il Conte
di Montecristo". L’eroe del romanzo, Edmond
Dantès, viene imprigionato proprio a If.
Il successo è immediato.
Nel 1880 il monumento viene aperto al pubblico.
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Storia
Visita
Una prigione di Stato
Informazioni
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pontile
piano terra
primo piano
Terrazza
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11
17
12
faro
N
16
N
3
7
4
2
13
8
15
1
9
6
19
5
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La costruzione del Castello d’If fa parte di una
vasta campagna di fortificazione delle coste
e dei porti del regno di Francia all’inizio
del XVI secolo.
Piano terra del castello
1 La porta: l’unico accesso alla fortezza si trova
al centro della facciata est. Fiancheggiata da due
torri d’artiglieria e difesa da una bertesca* ,
possiede un ponte levatoio che permette di
attraversare un fossato asciutto. All’ingresso
del castello, la saracinesca bloccava l’avanzata
degli assalitori.
2 Il cortile interno accoglieva le cucine nell’angolo
a sud-est, il magazzino per il grano e i pozzi
alimentati dall’acqua piovana. Sulle facciate
del cortile in arenaria si contano 96 graffiti
commemorativi del 1848, incisi dagli insorti tra
il mese di giugno del 1848 e il mese di aprile
del 1849. Sulla facciata sud si trova il memoriale
protestante inaugurato nel 1962.
3 Le celle collettive sono state prima utilizzate
come magazzini e poi come caserme. In fondo
alla galleria, su una pietra d’angolo in arenaria,
si trovano graffiti relativi al comune di Marsiglia,
realizzati sul modello del memoriale del 1848.
4 La cella detta di Edmond Dantès, conte
di Montecristo, occupa il luogo in cui sorgeva
un’antica polveriera. Comunica con la segreta
vicina attraverso un buco scavato nella volta.
5 La segreta detta dell’abate Faria è dotata
di un impianto video che permette di vedersi
rinchiusi.
Primo piano
Le casematte del primo piano, trasformate in
pistole* , testimoniano i primi allestimenti
carcerari della fortezza i cui camini e pitture
murali risalgono al XVII e XVIII secolo.
6 Nella pistola* dell’Uomo dalla maschera
di ferro* si possono osservare, attraverso una
griglia, i resti dell’argano in legno che manovrava
la saracinesca della porta d’accesso del castello.
7 La cella è attribuita al generale Kléber,
assassinato al Cairo nel 1800 al termine della
spedizione in Egitto condotta da Napoleone. Le
sue spoglie vengono conservate a If dal 1801 al
1818. Una vetrina di Bernard Belluc, cofondatore
del Museo internazionale delle Arti povere a Sète,
rievoca la storia di Kléber.
8 La cella di Mirabeau ha ospitato il conte
dal 1774 al 1775.
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All’interno, il modellino rappresenta una copia
di quello ordinato da Luigi XIV. Una scala a
chiocciola conduce alla terrazza che domina il
complesso da un’altezza di 42 metri. Sull’arenaria
sono presenti diverse iscrizioni realizzate dai
prigionieri. Verso nord, si possono ammirare i
parapetti originari a quarto di cerchio della
Torre Saint-Jaume e i due sfiatatoi * rettangolari
del muro nord. Verso sud, il torrione è rivolto
verso l’estremità delle isole Pomègues e Ratonneau,
dotate anch’esse di torri con cannoni dopo il 1610
per bloccare il passaggio.
9 La segreta detta dei condannati a morte
si trova lungo la scala che conduce alla terrazza.
La terrazza
Durante la Seconda guerra mondiale, questi
vasti tetti a terrazza fungevano da punto di
osservazione e telemetria. Le superfici inclinate
fanno defluire l’acqua piovana verso la cisterna
del cortile.
10 Dalla Torre Maugouvert, circondata da un
basso parapetto, si possono ammirare gli scogli
disseminati lungo i canali della rada orientale:
Sourdaras e Canoubier a nord-est e Saint-Estève
a sud-ovest. I due sfiatatoi* rettangolari del
muro sud sono visibili ancora oggi sul lato destro.
11 La Torre Saint-Jaume: il parapetto a quarto
di cerchio deviava le palle dei cannoni. Da qui,
è possibile ammirare il faro del XX secolo e,
oltre, la collina di Notre Dame de la Garde di
Marsiglia dove Francesco I fece costruire un
forte bastionato* nel 1536.
12 Il torrione o Torre Saint-Christophe è
accessibile dalle terrazze attraverso una porta
sovradimensionata per consentire il passaggio
dell’artiglieria. A sinistra, sulla facciata,
una colonna cava deviava le acque piovane verso
le antiche latrine a mensole aggettanti sul muro
sud della torre.
Gli altri edifici
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Non è rimasta alcuna traccia del deposito
dell’artiglieria, della polveriera, del refettorio
e del mulino a vento.
L’edificio Vauban era la residenza del governatore.
Nel giardino recintato, dove una volta c’era
l’orto, si trova un capanno caratteristico della
cultura provenzale.
La mostra sulla flora e la fauna nell’arcipelago
del Frioul occupa il piano terra della Torre
Maugouvert, accessibile dall’esterno del castello,
lato sud.
La cisterna esterna permetteva la fornitura
d’acqua all’interno delle caserme.
*Spiegazioni sul retro del documento.