Superga reatina - Sentiero Planetario del Monte Terminillo

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Superga reatina - Sentiero Planetario del Monte Terminillo
LA SUPERGA REATINA
Osa l’uomo nel suo essere
TORINO Collina di Superga
4 maggio 1949
FIAT G.212 – ALI – 31 vittime
CANTALICE - RIETI Monte Terminillo
13 febbraio 1955
DC6-B Sabena - 29 vittime
hon oi theoi philusin apothnēskei neos
«muor giovane colui che gli dei amano»
Menandro – frammento (111 K.-Th)
EVENTI PARALLELI
Cosa unisce due sciagure lontane nel tempo, avvenute in un‘era ancora
pionieristica dell’aviazione commerciale? Cosa può accostare fatti così
simili nella dinamica eppure così diversi tra di loro?
Il 4 maggio 1949 il Fiat G212 della compagnia ALI Avio Linee Italiane si schiantò sulla collina di Superga a Torino; fu un evento
che sconvolse il mondo calcistico italiano e suscitò un’onda di emozione che permane da allora, con vasti riflessi a livello
internazionale. Morirono tutti insieme molti importanti campioni del calcio italiano. L’intera formazione del grande Torino
che stava dominando i campionati del dopoguerra scomparve; con i giocatori perirono anche dirigenti e giornalisti. In tutto 31
persone. Ballarin, Maroso, Loik, Rigamonti , Gabetto, Mazzola …. l’impianto della nazionale italiana di calcio fu di colpo
cancellato per i suoi nove /undicesimi. La squadra era di ritorno da Lisbona dove aveva partecipato ad un incontro
amichevole. Il maltempo aveva funestato la fase di atterraggio. La risonanza mediatica internazionale fu enorme. I fatti di
Superga rappresentano una ferita ancora aperta della nostra storia sportiva: il mondo dello del calcio non fu più lo stesso da
quel tragico giorno. Nel 2015 la FIFA in ricordo del “grande Torino” – ha proclamato il 4 maggio “Giornata mondiale del giuoco
del Calcio.”
La “Superga Reatina” Il 13 febbraio 1955 DC6-B Belga della Sabena si schiantava sulla Costa dei Cavalli del Monte Terminillo
in Comune di Cantalice ad oltre 500 km orari, con 29 passeggeri a bordo. A bordo anche Marcella Mariani - la giovane operaia
della Borghetti divenuta Miss Cinema e Miss Italia – lanciata come attrice da Valerio Zurlini e da Luchino Visconti in “Senso”.
Marcella, la “nuova Magnani” – la miss nel ghiaccio - era una ragazza proveniente da una borgata romana che aveva
raggiunto il successo grazie ad un’incrollabile determinazione. Unica scorciatoia forse, la sua straordinaria bellezza.
Era di ritorno da Bruxelles dove aveva rappresentato l’Italia ad una rassegna internazionale al posto della Loren
impossibilitata a partecipare. Con lei scompariva anche Yvonne Poncelet, grande Presidente di AFI – organizzazione
umanitaria femminile con missioni in tutti i continenti. Le condizioni meteo erano proibitive e l’aereo non fu ritrovato se non
dopo per diversi giorni semisepolto nella neve. Le ricerche dell’aereo divennero un caso internazionale.
Si spezzava così a soli 19 anni – sulla montagna di Roma – il sogno di celebrità di Miss Italia 1953: nient’affatto una
maggiorata, snella, antidiva, elegante e dagli incredibili occhi azzurro-verde. Era quella che dopo la sua elezione aveva detto:
“Ma non si saranno sbagliati ?”. Il dolore di mamma Adele commosse l’Italia intera, ogni mamma lo sentì come fosse suo.
Il mondo del cinema fu scosso dalla tragedia.
LA GRANDEZZA DEL SUPERFLUO
Le sciagure inattese lasciano in noi molte domande, in relazione alla loro pretesa evitabilità.
Ci si chiede: se non fossero andati …. se non fosse mai partita …. se il pilota ….
In fondo cosa c’è di più pretenzioso per l’uomo di volare nel cielo come fanno gli uccelli ?
Nei primi anni Cinquanta non vi era poi di certo la strumentazione di sicurezza che abbiamo oggi.
E poi ……. Cosa c’è di più inutile di una partita di calcio e … o di più superfluo del cinematografo ?
La risposta viene dal sorriso delle migliaia di ragazzi che vogliono a tutti i costi fare il pilota, o che inseguono un pallone nei
campetti di periferia oppure dagli occhi delle tantissime ragazze che sognano di recitare, di sfilare o di sfondare nel mondo
dello spettacolo.
Il volo, il mito sportivo e quello dell’attore, attengono al desiderio umano di seguire la propria attitudine e vocazione, di
provare emozioni, di superare i propri limiti per plasmare la realtà. In definitiva di “farcela.”
Sognare è consentito a tutti. Realizzare del tutto i propri sogni è prerogativa solo di alcuni; questo lo si sa dal principio ed è
parte del fascino dell’impresa.
E’ indubbio che l’aviazione commerciale e le industrie dell’intrattenimento abbiamo segnato l’epoca moderna e la storia del
costume italiano. Calcio e cinema rappresentano delle industrie di rilevanza mondiale, nate per vendere emozioni e sogni
collettivi. In fondo cos’è l’uomo senza i suoi sogni? Cosa ne è di noi senza questa parte di insostituibile superfluo ?
Il filo sottile che unisce i fatti tragici di Superga e del Terminillo è la temporanea vittoria del fato, di quel destino avverso
che colpisce talora uomini e donne in giovane età, spezzando vite e carriere al culmine del successo.
Si tratta di eventi che ricordiamo con immutata commozione ed ai quali siamo nient’affatto rassegnati. La rassegnazione non
è nelle corde dell’uomo: è infatti dai grandi dolori che si traggono spesso forza e motivazioni aggiuntive.
A Superga ed al Terminillo celebriamo il senso di fratellanza e la gara di solidarietà che gli uomini sanno mettere in campo
di fronte alle grandi tragedie; qui esorcizziamo forse anche le nostre maggiori paure.
In questi luoghi si custodisce il ricordo di personaggi moderni divenuti autentici miti che, forti del loro credito con la sorte,
sanno intenerirci e sorprenderci sempre, aiutandoci a vivere e sognare ancora.
Si tratta di storie da ripensare e raccontare ai nostri ragazzi: belle favole dal finale triste.
Storie soprattutto di determinazione, di coraggio e di talento che raccontano come intraprendere ed “Osare” sia insito nella
stessa natura umana e ne costituisca probabilmente elemento imprescindibile. (Roby Contarino)
la
Tragedia
di Superga
Il 4 maggio 1949 alle 17,03 - uno
schianto sulla Basilica di Superga aveva
cancellato il grande Torino
la
Superga
Reatina
La storia si ripete: il 13 febbraio 1955
alle 19,53 - uno schianto sul Terminillo,
cancella le esistenze di Marcella Mariani
Miss Italia 1953 , di Yvonne Poncelet
e di altre 27 persone