GUIDA TURISTICA DI STRASBURGO

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GUIDA TURISTICA DI STRASBURGO
GUIDA TURISTICA DI STRASBURGO
Un po' Francia e un po' Germania, Strasburgo è da sempre un crocevia della storia
europea. Quasi per 1000 anni territorio dell'Impero Germanico, nel 1681 Luigi XIV la occupò
e la fece fortificare. Ripassata ai tedeschi alla fine della Guerra Franco-Prussiana del 1870,
Strasburgo fu nuovamente annessa alla Francia nel 1919 e tornò di nuovo tedesca durante
gli anni della Seconda Guerra mondiale, dal 1940 al 1945. Da allora, non è solo una città
francese ma anche il simbolo di un'Europa che si è combattuta per secoli e che oggi ha
trovato la sua stabilità, almeno militare. Non è quindi un caso che sia stata scelta come
Capitale europea e vi si trovino 3 importanti istituzioni: il Parlamento europeo, la Corte
dei diritti dell'uomo e il Consiglio d'Europa. Oggi la doppia identità franco-tedesca che
l'ha dilaniata per secoli rende Strasburgo una città affascinante e cosmopolita, dove
nell'architettura, l'organizzazione sociale, l'arte e la gastronomia convive il meglio delle due
nazionalità. Parafrasando quello che si dice della cucina di Strasburgo, potremmo dire che la
città vive in equilibrio tra consistenza tedesca e raffinatezza francese!
LA CATTEDRALE DI NOTRE DAME:
La visita di Strasburgo non può che partire dalla Cattedrale, una delle più alte espressioni
del gotico in Europa, "prodigio di grandezza e leggiadria" come la definì Victor Hugo. Fu
costruita a partire dal 1015 ed iniziata in stile romanico, anche se fu poi continuata
secondo i canoni dell'architettura tardo gotica sia francese che tedesca: i lavori proseguirono
fino al 1439. Ha la forma di una basilica a tre navate con transetto. È rimasta incompiuta
anche a causa delle enormi dimensioni del progetto, che il comune di Strasburgo ed il
vescovo perseguivano in concorrenza con altre città nelle zone limitrofe. Infatti è evidente la
mancanza di una delle due torri campanarie e ciò determina un forte effetto
asimmetrico dell'insieme. La parte posteriore della chiesa, soprattutto il presbiterio e il
transetto, è quella maggiormente caratterizzata da elementi romanici, che per altro sono
evidenti nella cripta dell'XI secolo. Ciononostante, l'interno è caratterizzato da una spiccata
dissoluzione delle pareti secondo i parametri delle cattedrali gotiche francesi dell'epoca. Sul
fondo, a destra, si scorge l'organo principale, collocato nella terza campata della navata
centrale. L'organo conserva ancora la cassa originaria, risalente al 1384. Venne poi sostituito
e ricostruito più volte. L'organo attuale risale al 1981. Dai 142 metri di altezza della guglia
si gode uno spettacolo straordinario sulla Grande-Ile e su tutta Strasburgo. Il portale della
facciata è considerato la più grande Bibbia del Medioevo per la straordinaria forza narrativa e
simbolica. Sopra il portone sono scolpiti episodi della Vità di Gesù, negli archivolti
alcuni episodi di vita sacra, ancora più in alto troneggiano le figure di Re Salomone con 14
leoni poi della Vergine col Bambino. Sulla facciata si aprono tre portali ornati di sculture
sontuose. Quello di destra rappresenta la parabola delle Vergini Sagge e delle Vergini
Stolte, quello di sinistra rappresenta le Virtù che trionfano sui vivi. Il portale centrale è
affiancato da dieci statue di profeti. A sud, ci sono le due statue femminili che abbelliscono
le due porte romane del portale dell'Orologio che rappresentano rispettivamente la
chiesa e la Sinagoga. Il portale collocato sul lato sinistro risale al XV secolo e raffigura il
martirio di San Lorenzo. Esternamente le centinaia di sculture che sembrano staccarsi dalla
parete ne accentuano i chiaroscuri. Il tono dell’arenaria rosa cambia secondo le ore del
giorno e il colore del cielo. L'interno è semplice ma molto ampio con tre protagonisti assoluti:
le vetrate colorate, l'Orologio astronomico e il pilastro degli angeli. Le vetrate del XIIXIV secolo e il rosone creano giochi di luce suggestivi. Le vetrate vennero completamente
smontate e nascoste nel corso della seconda guerra mondiale per salvarle dai
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bombardamenti. Costruito durante il XVI secolo, l'orologio astronomico è un capolavoro del
Rinascimento, all'epoca considerato una delle sette meraviglie della Germania. Nasce da una
collaborazione fra artisti, matematici e tecnici: orologiai svizzeri, scultori, pittori e ingegneri,
tutti hanno contribuito a quest'opera. L'attuale meccanismo risale al 1842. L'opera
riproduce la precessione degli equinozi, un movimento della Terra che fa cambiare in modo
lento ma continuo l'orientamento del suo asse di rotazione rispetto alla sfera ideale delle
stelle fisse. La struttura dell'orologio è composta dalla cassa alta 18 m che poggia su un
basamento alto più di 4 m e largo 7,30 m dal quale s'innalzano anche una scala a chiocciola
per accedere alla parte superiore e al quadrante esterno e da una torre entro la quale
scorrono i cinque pesi che forniscono la forza motrice dei meccanismi contenuti nella cassa;
la ricarica avviene ogni settimana cioè quanto impiegano i pesi a compiere la discesa. Il tutto
è ornato da pitture e sculture in legno. L'Orologio attira soprattutto per il gioco dei
meccanismi che ogni giorno, alle 12.30, si mettono in moto contemporaneamente. E' questo
il momento in cui si possono vedere le diverse età della vita, che, rappresentate da un
infante, un adolescente, un adulto e un vecchio, sfilano davanti alla morte. Più in alto
invece gli apostoli, il cui passaggio è segnato dal canto e dal battito d'ali di un grande gallo,
sfilano davanti a Gesù. Davanti all'orologio si erge la "Colonna degli angeli", una
rappresentazione dell'Ultimo Giudizio.
- Orari di apertura: tutti i giorni 7-11:20 e dalle 12:35-19
- Orologio astronomico: Intero: 2 €. Ridotto: 1,50 €; parata apostoli alle 12.30; ingresso
da porta nord dalle 11:20 Tickets availability: At the postcard stand from 9 a.m. to
11.30 a.m. and from 11.50 a.m. to 12.20 a.m. at the cashier at the south doorway.
- Terrazza panoramica: adulti: 4,60€, 2,30€ i ragazzi dai 5 ai 18 anni e gli studenti.
Orari: dalle 9.00 alle 17.15, ingresso a sud (con biglietteria).
PIAZZA DELLA CATTEDRALE A STRASBURGO:
Piazza della Cattedrale è il crocevia del centro storico di Strasburgo su cui si affacciano
alcuni degli edifici più importanti della città. Oltre alla Cattedrale, da cui prende il nome,
colpisce subito la sagoma della Maison Kammerzell, la più bella casa di Strasburgo che il
ricco commerciante di formaggi Bronn si fece costruire su alcune botteghe in pietra (ancora
visibili). La Maison Kammerzell, un vero gioiello cittadino, ha assistito ai momenti di
maggiore sfarzo di varie generazioni di mercanti e commercianti. Edificata verso la fine del
XVI secolo da un ricco commerciante di tessuti, questa dimora ospita attualmente un
ristorante dove si possono assaggiare le migliori specialità francesi, dalchoucroutes al foie
gras, al tarte flambée dessert. Il piano terra ricorda ancora l’attività commerciale dei suoi
proprietari (archi e portici dovevano proteggere e riparare venditori e clienti), mentre la parte
superiore, quella destinata ad abitazione, presenta la classica decorazione a graticcio tipica
delle case alsaziane, anche se nella Maison Kammerzell, il legno delle travi è impreziosito da
ricche decorazioni e intagli che raffigurano i segni zodiacali, personaggi biblici, eroi
dell'antichità e medievali. La parte superiore, che ospitava l'abitazione e il magazzino di
Bronn, è realizzata tutta in legno e decorata con animali, guerrieri, figure grottesche. Prende
il nome dal mercante Kammerzell che l'acquistò nel 1806. All'angolo con la casa c'è
la Farmacia del Cervo del 1268, la più antica di Francia. La piazza è il luogo più turistico e
affollato di Strasburgo, nonché quello dove i ristoranti sono i più costosi e meno tipici.
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LA PETITE-FRANCE:
I romanticoni che vogliono approfittare di Strasburgo per fare colpo hanno un'arma segreta:
è la Petite-France, la parte più intatta e da cartolina del centro storico, per molti secoli il
quartiere dove vivevano mugnai, conciatori e pescatori. Le case sono rimaste quelle del 1500,
con i tetti spioventi, i balconcini con i gerani, le finestre a filo d'acqua. I fienili e i magazzini
sono stati sostituiti dai laboratori artigianali e dai negozi di souvenir, ma questo non toglie
nulla al fascino del luogo. Il quartiere trae il proprio nome dal cosiddetto hospice des
vérolés, costruito alla fine del XV secolo per accogliere i malati di sifilide, chiamata
comunemente anche il "male francese". Vi si trovano numerose case a graticcio - dal
caratteristico telaio in legno a vista - tra cui spiccano la cosiddetta Maison des tanneurs e
la maison Haderer. Il quartiere venne danneggiato nella sua totalità durante la seconda
guerra mondiale, al termine della quale la città intraprese una politica di fedele ricostruzione
avvenuta soprattutto intorno agli anni '70. Uno degli scorci più fotografati della Petite-France
è i "Ponts Couverts" (“ponti coperti”) che hanno conservato il nome anche se hanno perso le
coperture nel 1700. Le torrette da cui sono dominati servivano da bastioni per la difesa nel
caso di attacchi alla Repubblica strasburghese. Poco distante c'è un'altra opera militare
eccezionale: è la Diga Vauban, una casa-diga che prende il nome dell'ingegnere militare che
l'ha progettata ed ebbe l'idea di utilizzare l'acqua per inondare tutta la parte sud di
Strasburgo in caso di attacco nemico. In cima alla diga c'è un belvedere da cui godersi la
vista sui ponti e sui tetti di Strasburgo. Il fiume Ill, che attraversa Strasburgo, si divide in
cinque differenti deviazioni, la più grande delle quali prende la forma di un ellisse
peninsulare. A nord-est le altre quattro si riuniscono presso la scuola di Saint-Thomas.
I MUSEI DI PALAZZO ROHAN:
Dopo l’annessione alla Francia, avvenuta nel 1681, la città di Strasburgo conobbe un periodo
di grande prosperità economica ed artistica di cui beneficiarono in particolar modo i
principali esponenti dell’aristocrazia cittadina. Questi, infatti, fecero a gara per erigere a
propria gloria palazzi che riprendessero lo stile dell’aristocratica Parigi. Esempio eclatante di
questo fiorire è l’antico Palazzo dei principi-vescovi di Rohan, situato tra la Cattedrale e il
fiume Ill della città alsaziana. Fu costruito su commissione del Cardinale Armand Gaston
Maximilien de Rohan-Soubise, tra il 1732 e il 1742 su progetto dell’architetto del re Luigi
XIV Robert de Cotte e di Laurent Gourlade che diresse parte dei lavori in seguito ultimati da
Joseph Massol. Il Palazzo abitato sino al 1790 dai Rohan venne poi per brevi periodi
frequentato da vari regnanti, come lo stesso Luigi XV nel 1744, la regina Maria Antonietta a
fine Settecento o ancora da Napoleone Bonaparte nei primi dell’Ottocento, subendo varie
modifiche. Nel 1898 divenne sede dei musei imperiali di Strasburgo. Durante la seconda
guerra mondiale l’edificio subisce dei danni a causa di bombardamenti inglesi ed americani.
Il suo restauro è stato ultimato nel 1990. La realizzazione architettonica del corpo principale
di Palazzo Rohan trova espressione nello stile classico in voga in quel periodo, si presenta
strutturato su due piani: il piano terra un tempo riservato al vescovo e quello superiore ai
suoi servitori. La facciata principale è caratterizzata da diciassette assi, che circondano un
corpo centrale a quattro semicolonne culminanti con un frontone triangolare. Oggi
l’armonioso edificio è scrigno di un incredibile numero di capolavori artistici con un
interessante allestimento museale che racconta una parte importante della lunga storia delle
arti decorative e figurative dell’Alsazia. Tale regione infatti insieme alla vicina Lorena, proprio
per la posizione strategica di transito, furono crocevia di molteplici influssi latori di
un’eccezionale fioritura artistica. Palazzo Rohan ospita tre importanti collezioni museali
collocate su tre livelli. Al piano interrato il Museo Archeologico, tra i più importanti in
Francia per la sua estensione, presenta manufatti risalenti all’Età del bronzo e del ferro che
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illustrano la vita dei primi agricoltori stabilitisi in Alsazia, reperti d’epoca romana, gioielli ed
armi di epoca merovingia. Il piano terra presenta da una parte i magnifici interni
settecenteschi del Palazzo in cui sono ammirabili gran parte degli arredi originali del XVIII
secolo della famiglia dei Cardinali Rohan come per esempio il Salone dei vescovi che
costituisce la prima sala della suite reale a cui seguono secondo, l’usanza del’Antico Regime,
l’anticamera, la camera e il camerino. L’anticamera trae il suo nome dagli otto ritratti dei
principi-vescovi di Strasburgo, andati purtroppo distrutti nel 1793 e sostituiti dopo la
Rivoluzione da allegorie rappresentanti virtù civiche. La Camera del re, si distingue per i
suoi rivestimenti in legno dipinti e dorati e per le delicate pitture dei sovraporta di Robert de
Séry. La ricchezza del decoro della stanza è esaltata dalla presenza di quattro trumeaux che
ampliano, grazie agli specchi, i magnifici decori. La Biblioteca dei vescovi, attraverso cui è
possibile accedere alla Cappella, è arricchita da librerie in mogano con applicazioni in bronzo
dorato, da arazzi raffiguranti la storia di Costantino e da ritratti di Luigi XIV e Luigi XV.
Sempre all’interno della Biblioteca sono ammirabili antichi vasi Ming e un busto del
Cardinale Bouchardon. La camera di Napoleone di dimensioni più modeste rispetto a quella
dei principi-vescovi è arricchita da pregiati mobili realizzati dall’ebanista Jacob-Desmalter.
Dall’altra il Museo delle Arti decorative continua, in quelle che anticamente furono le
scuderie del Palazzo, con un’esemplare raccolta di manufatti strasburghesi che vanno dal
1681 alla metà del XIX secolo. Tra stucchi, affreschi e trompe-l’oeil vi sono importanti
collezioni di mobili in stile rococò, pregiati manufatti d’oreficeria con opere di orafi
straburghesi, come Kirstein e Imlin, giocattoli meccanici, orologi che vanno da XIV al XVI
secolo, tappezzerie, lampadari, dipinti su tela e su tavola ed infine vanto del Museo sono
alcune tra le più importanti collezioni di porcellana e maioliche di manifattura strasburghese
di Jean e Paul Hannong. Si distinguono per equilibrio e sobrietà le ceramiche con
decorazioni blu, quelle con decori policromi, quelle dalla forma di animale o vegetale e quelle
con splendidi decori fitomorfi color rosso porpora. Al primo piano, infine, trova sede la
pinacoteca del Museo delle Belle Arti in cui il visitatore può ammirare importanti capolavori
di pittura italiana, francese, spagnola, fiamminga ed olandese, che spaziano dal XIV secolo al
XIX secolo. Un bel percorso dalla nascita della pittura al 1870. L'Italia è ben rappresentata
da Giotto, Raffaello, Veronese, Filippino Lippi e Botticelli, Canaletto, Tiepolo, Cima da
Conegliano. Presenti anche molte opere di artisti spagnoli, Zurbaran, Murillo, Goya, El
Greco e olandesi e fiamminghi (Rubens, Van Dyck). Il 1800 è rappresentato da opere di
pittori francesi tra i quali Delacroix, Chasseriau, Corot, Courbet.
Quando: feriali 12-18. Festivi 10-18. Martedì chiuso. Prezzo 6 €
MUSEO DELLE BELLE ARTI:
Situato al primo piano del Palais Rohan, presenta una panoramica della storia della pittura
in Europa dal Medioevo al 1870. Primitivi italiani e fiamminghi (Giotto, Memling);
Rinascimento e Manierismo (Botticelli, Raffaello, Veronese, Lucas van Leyden, El Greco);
Barocco, Classicismo e Naturalismo dei secoli XVII e XVIII (un insieme eccezionale di nature
morte europee, Rubens, Van Dyck, l'età aurea della pittura olandese, Vouet, Champaigne, La
bella strasburghese di Largillière, Canaletto, Tiepolo, Ribera, Goya); Romanticismo e
Realismo (Corot, Courbet, Chassériau, Henner).
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MUSEI DELLE ARTI FIGURATIVE:
Questo museo, situato al pianterreno del Palais Rohan, ex residenza dei principi-vescovi
costruita ai piedi della cattedrale fra il 1732 e il 1742 secondo il progetto di Robert de Cotte,
primo architetto del Re Sole, comprende due sezioni: i sontuosi appartamenti del re e dei
cardinali di Rohan, da una parte, e le collezioni d'arte decorativa starsburghese dal
1681 alla metà del XIX secolo, dall'altra (porcellane Hannong e oreficeria di fama
internazionale, mobili, pitture, sculture, orologeria, oggetti in ferro battuto). Il museo espone
inoltre i giocattoli meccanici della collazione Tomi Ungerer.
MUSEO ARCHEOLOGICO:
Ubicato nel seminterrato del Palais Rohan, il Museo archeologico, uno dei più importanti
musei francesi per la vastità delle sue collezioni, invita a scoprire vari millenni di storia
dell'Alsazia dal 600.000 a.C. all’800 d.C.: i cacciatori di mammut del Paleolitico, i primi
agricoltori del Neolitico, le necropoli dell'Età del bronzo e del ferro, la vita quotidiana dei
gallo-romani e la ricchezza della civiltà merovingia in Alsazia.
MUSEO DI ARTE MODERNA:
A pochi passi dalla Diga Vauban c'è il Museo di Arte moderna e contemporanea ospitato in
un bell'edificio in vetro costruito nel 1998. Il Museo riprende il percoso artistico che nel
Museo di Belle Arti si ferma al 1870 offrendo un viaggio nell'arte dall'Espressionismo ad
oggi. La raccolta permanente include opere di Picasso, Monet, Kandinsky, Duchamp, Ernst e
un'intera galleria dedicata a Gustave Doré. Il museo offre un bel viaggio nei movimenti più
rappresentativi degli ultimi 140 anni: impressionismo, postimpressionismo, arte del
Novecento, fauvismo, espressionismo, surrealismo e oltre. Oltre alla collezione permanente, il
museo ospita mostre temporanee sulle tendenze artistiche attuali. Non dimenticate, come
fanno molti, di salire sulla terrazza a prendere un caffè e godervi lo spettacolo sulla PetitFrance e sui Ponti Coperti.
Quando: tutti i giorni 10-18. Lunedì chiuso. Prezzo intero € 7
LE ISTITUZIONI EUROPEE:
Forse non è il momento storico più adatto per andare a rendere omaggio alle istituzioni
europee quindi prendetelo come un consiglio "architettonico". I palazzi in cui sono ospitati
il Parlamento Europeo, il Consiglio e la Corte europea dei diritti dell'uomo sono dei bei
soggetti, anche da fotografare. La presenza di queste istituzioni è valsa a Strasburgo il titolo
di Capitale d'Europa, anche se sono pochi i cittadini europei a saperlo. Il Parlamento,
costruito lungo la riva dell'Ill, si visita solo in gruppo, non è quindi prevista una visita
individuale. Ci sono molte richieste quindi è opportuno prenotare con molti mesi di anticipo
e si può fare direttamente dal sito del Parlamento. A poca distanza, sempre sul Ill, ci sono
il Palazzo del Consiglio d'Europa(Palazzo d'Europa) e la Corte europea dei diritti umani.
UN GIRO IN BATTELLO:
Strasburgo è una città interamente costruita sull'acqua del Reno e dell'Ill, quindi un giro in
battello è il modo migliore per scoprirla da una prospettiva insolita. I battelli della compagnia
Batorama partono dal molo vicino alla Cattedrale e offrono due diversi percorsi: Strasburgo
storica e Petit-France. Il primo tour, disponibile tutti i giorni dell'anno, dura 70 minuti e ci
sono da 4 a 22 corse al giorno a seconda dei mesi e costa 9,60 €. Il secondo tour, attraverso
il caratteristico quartiere dellaPetite-France, dura 45 minuti e c'è una sola corsa al giorno
che costa 7,20 €. L'imbarco si trova a circa 150 metri dalla Cattedrale di Notre Dame e si
raggiunge andando in direzione dell'Ill.
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IL MUSEO DELL'OPERA DI NOTRE DAME:
Ai piedi della Cattedrale in due edifici neo-gotici, c'è un piccolo museo che raccoglie il meglio
dell'arte medievale e rinascimentale di Strasburgo, dell'Alsazia e di tutto l'Alto Reno. Il
museo merita una visita soprattutto per 4 capolavori: la coppia di statue che rappresentano
la afflitta e vinta Sinagoga (l'ebraismo) e la Chiesa, serena e vittoriosa; la Testa di Cristo
proveniente da Wissembourg, considerata la più antica vetrata figurativa fin'ora conosciuta;
il dipinto degli "Amanti Defunti" una brutale rappresentazione di una coppia ancora in piedi
ma già attaccata dai vermi, una riflessione sulla vanità e la fragilità della gioventù, della
bellezza e dell'amore. Infine, l'altro capolavoro che merita è il dipinto con Santa Caterina e
Maria Maddalena di Conrad Witz, considerato il più importante pittore tedesco prima di
Durer.
Quando: sempre aperto (eccetto il lunedì) dalle 12 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle
18. Prezzo intero 6 €.
CHIESA DI SAINT-THOMAS:
È una delle chiese protestanti più importanti e belle dell'Alsazia. La sua costruzione iniziò
nel XI secolo, in arte gotica tipicamente alsaziana, ma venne completata solamente nel corso
del 1500 (con la costruzione della cappella dei Santi Evangelisti, in stile tardo gotico).
L' église, sormontata da due campanili (uno quadrangolare ed uno esagonale) è famosa per
ospitare il mausoleo del Maréchal de Saxe, un capolavoro dell’arte funeraria barocca del
XVIII secolo realizzato da Jean-Baptiste Pigalle.
CHIESA DI SAINT-PIERRE-LE-JEUNE:
Bella chiesa protestante sulla Grande Île, costruita sui resti di un edificio merovingio. Eretta
in stile gotico, venne completata nel 1320 (anche se tra il XIV e il XV secolo furono costruite
le cappelle). Internamente la chiesa è divisa in quattro navate, voltate a crociera, con
transetto e coro. Vi si possono ammirare grandiosi affreschi risalenti al XIV e al XV secolo.
Il chiostro della chiesa, sul lato nord, con tre gallerie risalenti al XI secolo e una del XV
secolo è considerato il più antico di tutta la Francia.
MAISON KAMMERZELL:
Questo gioiello architettonico è uno degli edifici più famosi di tutta l'Alsazia. Splendido
edificio medievale venne costruito nel 1427 (ed in seguito più volte rimaneggiato) secondo i
canoni tipici del Rinascimento Tedesco.
CIBO TIPICO:
La cucina francese è tra le più apprezzate al mondo. Ed anche in Alsazia si mangia bene.
Gli ingredienti sono semplice e genuini ed i piatti sono preparati ancora secondo la
tradizione. Tra i piatti locali più tipici vi è la "choucroute", un piatto a base di carne di
maiale, crauti e cavolo inacidito. Sulla tavola alsaziana è però il pesce a farla da padrone. I
fiumi regionali, infatti, sono ricchissimi di lucci e trote e carpe. Le specialità regionali sono:
trota al Riesling, arringhe marinate alla panna, carpa fritta e la "matelote del Reno" (misto
di pesci d'acqua dolce preparati con l'aggiunta di vino locale). Altri protagonista della tavola
alsaziana sono i salumi ed il pane. Tra i salumi, van sicuramente ricordati la knack, una
salsiccia croccante, il Presskopf, preparato con la testa del maiale e la Saucisse de
Bière (salsiccia alla birra). In Alsazia esistono anche infinite varietà di pane: al cumino, alle
noci, al papavero, alla segale, al sesamo, all’uva, al lardo, alle olive, al farro e al papavero.
Tra i prodotti da forno spicca sicuramente la Flammekuche, pasta di pane, farcita di panna,
cipolle, e pezzi di lardo.
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Oltre al pane, merita di essere menzionata anche la "Pâte d'Alsace", una pasta all'uovo
preparata con semola di grano duro di qualità superiore e uova fresche. Il formaggio locale
più conosciuto è il Munster, a pasta molle, originario dell'omonima valle.Infine i dolci:
il Bretzel, biscotto croccante sposo perfetto della birra, non ha bisogno di molte
presentazioni ed è il simbolo degli artigiani panettieri alsaziani. Da provare anche il celebre
Kougelhopf, pan brioche – dolce o salato – dalla forma particolarissima preparato con uva
passa e mandorle.
Choucroute: in pratica una montagna di crauti, con sopra fino a nove tipi di carni e
insaccati di maiale. A meno che non si sia forti mangiatori, meglio ordinarne una porzione da
dividere in due (anche in tre).
Baeckeoffe: un insolito piatto a metà fra lo stufato e la zuppa asciutta, dove carne di
maiale, manzo e montone insieme, prima vengono marinate in vino bianco alsaziano, e poi
vengono cotte con patate e cipolle in una cocotte col coperchio sigillato da pasta di pane. E'
anche questo un piatto abbondante che è meglio dividere fra più commensali. Gli alsaziani
davvero non hanno il senso della misura nelle loro porzioni.
Tarte flambé: è un po’ quello che per noi è la pizza, solo che su un fondo di pasta di pane
vengono messe panna acida o formaggio bianco, cipolle e pancetta. Ma le varianti non si
contano, e se ci mettono il Munster, un formaggio locale, non so come sia il sapore, ma
l'odore è decisamente fortino.
Gugelhupf: dolce tipico proposto da ogni pasticceria, ma anche dagli alberghi e dai bar a
colazione. Assomiglia vagamente al nostro panettone e si cuoce in forno in uno stampo di
terracotta smaltata che tutti i negozi di souvenir vendono.
SOUVENIR E PRODOTTI TIPICI:
Artigianato e prodotti locali: L'Alsazia, ed in particolare Betschdorf e Soufflenheim, è
famosa per le sue terrecotte. L'argilla si lavora ancora secondo antica tradizione
rinascimentale. Tipicamente alsaziano è anche il "kelsch", particolare tessuto usato per
confezionare biancheria e tovagliati. In genere questo tessuto si presenta decorato con motivi
a quadretti o a righe blu , bianche e rosse. Molto belli anche i mobili artigianali
alsaziani costruiti utilizzando soprattutto legno di abete, pioppo e pino e decorati con motivi
geometrici, rosoni, fiori, stelle… Infine tra i costumi tipici della regione vi è la celebre cuffia,
considerata simbolo dell'Alsazia. Dal 1945 è possibile ammirarla soltanto durante
rappresentazioni e manifestazioni culturali o folcloristiche.
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