sul divano cucina

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sul divano cucina

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novembre 2009
cucina
sul divano
editoriale
La tiratura e la diffusione del numero
di novembre 2009 di Bene Insieme
è stata di 1.150.000 copie circa.
Cosa c’è di più comodo di una cena informale sul divano quando fuori piove?
Magari proprio davanti alla tv guardando un bel film oppure una partita insieme
agli amici. Ecco allora sei ricette perfette per stare golosamente “comodi comodi”. Comodità, o meglio “lentezza”, anche alla storica Fiera Fredda di Borgo San
Dalmazzo, paese delle lumache. E se non abbiamo voglia di uscire per andare
al ristorante, nessun problema! Gli chef vengono direttamente a casa nostra.
Tendenze tra le mura domestiche anche in fatto di asili con le Tagesmutter (se non
sapete chi sono, leggete a p.40!).
Come avrete intuito, questo mese abbiamo voluto farvi risparmiare energie
facendovi affrontare la nuova stagione alle porte con vigore, ma senza stress…
l’influenza si combatte anche così!
Periodico: Anno 20, numero 9
sommario
5
CUCINA
5 sul divano
18 la spesa di novembre
22Una manciata di minuti
MONDO CONAD
13 ad ognuno il suo caffé
15 largo in tavola!
arrivano le salse
IN FORMA
17 acqua, sorgente
di benessere
19Tacco al potere
29
turismo
26 Divagando food
29 divagando:
sua eccellenza,
la lumaca
TREND
35 chef passione!
40 l'asilo, in casa
RUBRICHE
11 I segreti dei grandi cuochi
39In pratica
43In agenda
44Tempo libero
45In rete
48La posta di
menti&comportamenti
49 Soldi&società
50 Oroscopo
50 La ricetta del lettore
40
35
Direttore Responsabile: Fabio Fogacci
Monica Corbellini, Eleonora Errico, Fabio Fogacci,
Editore: Conad - via Michelino, 59 - 40127 - Bologna
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Carlo Fornesi, Simona Lombardo, Ilaria Maggiolo,
Supervisione editoriale: Simona Lombardo
Alessandra Paleologo Oriundi, Prima Press,
Coordinatore editoriale: Alessandra Nicorelli
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Redazione: Pbcom S.p.A. - Centro San Benigno
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Progetto grafico ed impaginazione: Pbcom
Hanno collaborato a questo numero:
Testi: Andrea Bernardini, Andrea Carlini, Conad,
Fabiana Magrì, Alessandra Nicorelli, Luca Olivetti,
Conad, Fotolia, La Cucina Italiana, L’Immaginario,
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5
BOCCONCINI CON COTOLETTE "VERDI"
panzanella
al pomodoro
ingredienti per 2 panzanelle
2 fette di pane toscano raffermo
2 pomodori
uno spicchio d'aglio
timo
aceto
olio extravergine d'oliva
pepe
tempo: 20’
difficoltà:
preparazione
Condite la polpa dei due pomodori
(privata dei semi) con un filo d'olio,
pepe, fettine di aglio, timo e lasciate
insaporire per circa 10'.
Nel frattempo, bagnate le fette di
pane con g 200 di acqua e g 100
di aceto, strizzatele, quindi, leggermente, distribuitevi sopra la polpa
di pomodoro, condite con un filo
d'olio crudo e servite subito
BOCCONCINI CON COTOLETTE "VERDI"
ingredienti per 3 bocconcini
3 panini
3 fettine di vitello g 100
una piccola zucchina
un uovo
prezzemolo
foglie di sedano
finocchietto
timo
maggiorana
farina
pangrattato
maionese
pesto alla genovese
insalatina di stagione
olio extravergine di oliva
sale e pepe
tempo: 30’
difficoltà:
6
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preparazione
Nel bicchiere del mixer raccogliete
5-6 cucchiai di pangrattato, una
manciata di foglie di sedano, un
rametto di prezzemolo, qualche
fogliolina di maggiorana e di timo,
un bel ciuffo di finocchietto e frullate finemente (pangrattato verde).
Battete le fettine di vitello con il
batticarne e rifilatele a medaglione (circa ø cm 8, spessore cm 0,5).
Infarinatele, passatele nell'uovo
battuto e poi nel pangrattato verde
(cotolette "verdi").
Rosolate le cotolette "verdi" in
una padella con 2 cucchiai di olio,
cuocendole per 3-4' per lato fino
a completa doratura, poi scolatele
dall'olio e adagiatele su un foglio
di carta da cucina. Salatele e fatele
raffreddare. Mondate la zucchina e
tritatela finemente; raccoglietela in
una ciotola, conditela con un filo di
olio, una presa di sale e una macinata di pepe. Mescolate 2 cucchiai
di maionese con 2 cucchiaini di
pesto alla genovese e amalgamate
fino a ottenere una salsa omogenea
(maionese verde).
Tagliate i panini, spalmatene le
metà con la maionese verde, poi
disponete sulla base di ognuno
qualche foglia di insalatina, una cotoletta, ancora un po' di maionese
verde, distribuitevi le zucchine tritate e chiudete i panini con la loro
calotta.
panzanella al pomodoro
PANZEROTTI, SCIMUDIN E ROSMARINO
PANZEROTTI
al SCIMUDIN
E ROSMARINO
ingredienti per 10 panzerotti
2 basi pronte per focaccia
formaggio scimudin g 150
2 porri mondati
pasta di acciughe
rosmarino
olio extravergine di oliva
sale fino e grosso
pepe
tempo: 30’
difficoltà:
preparazione
Stufate i porri, a rondelle, con un
cucchiaio d'olio, sale e pepe.
Con un tagliapasta rotondo, ricavate dalle basi per focaccia 10 dischi
di Ø cm 12 (usate tutti i ritagli,
reimpastati). Spalmateli con un
velo di pasta di acciughe, diluita in
mezzo cucchiaio d'olio. Suddividete fra i dischi i porri stufati e lo
scimudin a tocchetti. Chiudeteli su
se stessi, sigillandone i bordi con le
dita. Pennellateli di olio e cospargeteli di rosmarino.
Cospargeteli con poco sale grosso.
Infornateli a 200°C per 15'.
bene insieme
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supplì alla romana
TORTELLI
VEGETARIANI
ingredienti per 4 persone
ricotta g 300
farina 00 g 250
radicchio di Treviso g 240
farina di grano duro g 80
grana grattugiato g 40
rosmarino
sale e pepe
tempo: 40’ + tempo di riposo
della pasta
difficoltà:
preparazione
Impastate le due farine con g 150
circa di acqua tiepida, sale e pepe
macinato. Avvolgete la pasta nella
pellicola e ponetela in frigo per
30'. Riducete il radicchio a striscioline e fatelo appassire rapidamente in 2 cucchiai di olio.
Fuori dal fuoco mescolatelo con la
ricotta, g 20 di grana, sale e pepe.
Stendete la pasta sottile, tagliatela
a quadretti di cm 8,5, farciteli con
il composto e chiudeteli in tortelli. Lessateli poi in acqua bollente
salata per 4-5', scolateli e conditeli con 2 cucchiai di olio scaldato
con foglioline di rosmarino e g 20
di grana.
tortelli vegetariani
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dalla copertina
SUPPLÌ ALLA ROMANA
ingredienti per 12 supplì
riso Vialone nano g 300
pomodori pelati in scatola
sgocciolati g 250
pangrattato g 250
mozzarella g 200
polpa di vitello g 200
fegato di vitello g 150
prosciutto crudo g 100
grana grattugiato g 25
cipolla g 15
3 uova
vino bianco
timo
zucchero
olio per friggere
sale e pepe
tempo: 75’
difficoltà:
preparazione
Raccogliete i pelati a pezzi in una
casseruola con g 20 di olio extravergine, il riso, sale, pepe, g 500 di
acqua e poco zucchero.
Cuocete sulla fiamma media per
18', spegnete e fate intiepidire.
Battete 2 uova con il grana e uniteli al riso, che allargherete su un
vassoio per farlo raffreddare.
In una padella rosolate la cipolla
tritata in g 20 di olio extravergine
per 3-4', poi unite il prosciutto,
il vitello e il fegato tutti a dadini
molto piccoli e proseguite sulla
fiamma vivace per 10-12' in modo
che diventino croccanti.
Sfumate con mezzo bicchiere di
vino, fate evaporare, profumate
con qualche fogliolina di timo, salate, pepate e spegnete.
Formate delle palline di riso (ø cm
5) e farcitele con la mozzarella a
dadini e il misto di carni rosolate
(supplì).
Passate i supplì nell'uovo battuto
e nel pangrattato premendo in
modo che aderisca bene.
Friggeteli in abbondante olio bollente per 3-4', scolateli sulla carta
da cucina e serviteli subito.
focaccia alle olive
ingredienti per 2-3 focacce
farina g 500
un cubetto di lievito
acqua tiepida ml 250
olive nere snocciolate g 150
2 cucchiai di capperi
1-2 rametti di rosmarino
farina per la spianatoia
olio per la lastra da forno
olio di oliva per spennellare
sale fino
1-2 cucchiai di sale marino
grosso per cospargere
tempo: 40’+ tempo di riposo
della pasta
difficoltà:
preparazione
Sciogliete il lievito nell'acqua e
impastate con farina e sale. Lavorate a fondo fino ad ottenere un
impasto elastico e fate riposare per
circa 60' in un luogo caldo.
Tritate grossolanamente le olive
e incorporatele all'impasto insieme ai capperi ben sgocciolati e
a un po' di rosmarino. Poi lavorate nuovamente l'impasto sulla
spianatoia infarinata, dividetelo
a metà o in tre parti, dategli una
forma a palla e schiacciatelo in focacce piatte e rotonde di circa 20
cm. Collocate le focacce su una lastra da forno unta, schiacciate fino
a metà nell'impasto le rimanenti
olive tritate grossolanamente e
qualche foglia di rosmarino e con
le punte delle dita scavate alcuni
affossamenti.
Quindi spennellate le focacce con
un po' d'olio e cospargetele di sale.
Fatele riposare ancora per 15-20'
circa e cuocetele in forno preriscaldato a 220°C per 15'. Quando le
focacce diventeranno leggermente
dorate, toglietele dal forno e fatele
raffreddare.
bene insieme
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SANDWICH
CON RICOTTA TIEPIDA
ingredienti per 4 sandwich
ricotta g 250
4 scalogni
una carota
un uovo
erba cipollina
12 fette di pancarré
una scatola di ceci
burro
aceto
olio d'oliva
sale e pepe
tempo: 30’
difficoltà:
preparazione
Pennellate con burro fuso le fette
di pane, assottigliatele con il matterello, quindi ritagliate da ognuna
un dischetto (Ø cm 7) da tostare in
forno. Sgocciolate 1/4 della scatola
di ceci dal liquido di governo e insaporiteli in padella con olio, sale,
pepe, 2 scalogni a rondelle, mezzo
bicchiere di acqua, poi frullateli
in salsa. Tagliate a spicchi i restanti scalogni e soffriggeteli con olio,
burro, un goccio di aceto, sale e un
dito di acqua, per circa 8'.
Grattugiate la carota a filetti da
tenere in una ciotola con acqua
ghiacciata. Lavorate la ricotta con
2 cucchiai d'olio, uovo, sale, pepe,
erba cipollina tritata, poi scaldatela
brevemente in padella, mescolandola. Distribuitela sui dischetti di
pane, sovrapponendoli 3 a 3 (sandwich). Serviteli con la salsa di ceci,
gli scalogni stufati, guarniti con un
ciuffetto di carote.
10 www.conad.it
i segreti
dei grandi cuochi
Alessandra Nicorelli
In cucina mai senza…
Sicuramente l’olio d’oliva perché oltre ad essere un
ingrediente nostro è presente in molte preparazioni,
sia a crudo che non. Se devo, invece, pensare ad uno
strumento, direi il forno a vapore, perché cucinare col
vapore a me piace tantissimo.
L’ingrediente preferito?
Il limone. È protagonista, ma anche correttore di tanti
piatti. Io amo molto crearne una salsa oppure un ripieno
che abbia in sé una nota acida ed una nota di chiusura
fresca, che quindi non stanca. E anche se non è protagonista di un piatto, e magari non lo cito neanche, mi
aiuta come correttore e marcatore di qualche sapore.
Una cena romantica. A lume di candela o…
Mi piacerebbe tantissimo l’idea di avere un cubo di
cristallo immerso nella natura. Un tavolino, due sedie e
magari la luna piena.
Un piatto che l’ha aiutata a conquistare una
donna?
Bella domanda! Sembrerà strano, ma direi le alici marinate. Pane, alici marinate, burro e champagne.
La cucina italiana che verrà?
Sarà una cucina leggibile, semplice, diretta, riconoscibile
e di facile approccio. Il cliente non dovrà capire, stare
a scervellarsi su com’è fatto o non è fatto quel piatto,
dovrà solo dire: mi piace, non mi piace, mi ha emozionato, non mi ha emozionato.
Di che cosa è più goloso?
Del salato, di tutte le cose che sono salate e che sono
fritte.
Il giorno di chiusura?
Lunedì e martedì.
Come lo trascorre?
Non sto mai fermo. Faccio consulenza e nell’ultimo
anno mi sono dedicato al libro, Semplicità Reale, che
racconta di me, della mia cucina, del mio territorio, dei
prodotti che utilizzo e poi ci sono le mie ricette e i miei
piatti. In più, una sezione è dedicata ad un pubblico
che vuole fare a casa piatti utilizzando degli ingredienti,
selezionati da me, che sono nostri, abruzzesi.
ietà.
tema di solidar ti della
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te ne ho fatte tantL’Aquila. Penso che sia
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a servizio di un
ficienza, soprattuere la propria professionalità do una cena per
importante mett e aiutare gli altri, organizzan o economico. La
fine nobile, com e possa donare il suo contributincredibili, come
attirare gente chsi vengono a creare dei rapporti circa dei ragazzi
cosa bella è che venuto con una quarantina esta esperienza.
ad esempio è ave servivano in sala felici di fare qusazioni che venidella Caritas ch al cibo, ha percepito queste sen tto con il cuore.
E il cliente, oltre che stavano insieme facendo tu
vano da persone
Niko
Romito
Ristorante Reale
Rivisondoli (AQ)
Il profilo
storante
Alla guida del ri Michelin)
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Reale (due ste lla
insieme alla sore Romito
Cristiana, Niko insignito
nel 2008 è statobasciatore
del titolo di Am zzese
della cucina abru
dall’Associazionechi
Provinciale Cuo
di Pescara.
Una ricetta entro i 10 ?
Tortelli di baccalà
con latte di baccalà
Ingredienti per 4 persone:
•baccala’ dissalato
(messo a bagno 4 giorni in acqua corrente) g 500
•una cipolla
•patata lessa g 150
•scarto di baccalà
(lische, pelle) g 300
•latte fresco lt 1
•uno spicchio di aglio
•una foglia di alloro
•una costa di sedano
•rosmarino
•capperi
•olio extravergine d’oliva
Per la pasta all’uovo
• farina 00 g 300
• semola g 200
•8 tuorli
•2 uova intere
Procedimento
Per la pasta
Impastare le farine con i tuorli e
le uova intere. Far riposare l’impasto in frigorifero, avvolto nella
pellicola.
Per il ripieno
In un tegame, cuocere il baccalà precedentemente privato
della pelle, con olio extravergine,
cipolla e patata lessa per 15'.
Passare il composto nel mixer
con olio extravergine d’oliva fino
a fare una crema.
Per il latte
Soffriggere l’aglio, il rosmarino
e gli scarti di baccalà (compresa la pelle) nell’olio extravergine
d’oliva. Aggiungere il latte fresco, una costa di sedano a pezzi
grandi e una foglia di alloro. Far
ridurre di due terzi e filtrare il
tutto aggiustando di sapore, se
necessario.
Per i tortelli
Stendere la pasta dello spessore
di 3/4 mm e tagliarla formando
dei cerchi del diametro di 8/9
cm. Riempire i tortelli con il
composto al baccalà e chiuderli a
mezzaluna. Farli riposare un pò
e cuocerli in abbondante acqua
salata. Preparare dell’olio aromatizzato ai capperi aggiungendo
dei capperi tritati a coltello in
una ciotolina di olio che sarà
poi passata in forno per pochi
minuti.
Presentazione del piatto
Mettere sul fondo del piatto
l’emulsione di latte di baccalà
con dell’olio aromatizzato ai capperi e adagiare sopra i tortelli.
bene insieme 11
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è sempre presente nella nostra quotidianità. A tavola, a scuola, in ufficio, in palestra, in borsa, è con noi
per soddisfare la nostra sete,
per reintegrare e fornire al Con l’acqua minerale
nostro corpo i sali minerali
di cui ha bisogno. Del resto soddisfi in tutta
il nostro organismo è com- purezza la sete.
posto per il 65% di acqua la tua e quella
e proprio per ristabilire il
giusto equilibrio fisiologico dei bambini
è fondamentale consumarla
giornalmente. I nutrizionisti, infatti, sostengono che sia
importante, per il buon funzionamento dell’organismo,
bere circa un litro e mezzo di acqua al giorno.
Benessere, ma anche bellezza perché l’acqua fa bene alla
nostra pelle, idratando i tessuti e donando elasticità alla
nostra epidermide. Ma per essere considerate minerali,
le acque che troviamo in bottiglia devono rispettare determinati requisiti chimico-fisici e microbiologici.
A richiederle è proprio il Ministero della Salute che approva e stabilisce una classificazione a seconda del tipo di
minerali in esse disciolti, in base cioè al residuo fisso che
viene indicato nelle etichette. E sempre dal Ministero
ne viene certificata l'idoneità per l'alimentazione infantile. Tanti sono gli indiscussi e comprovati vantaggi di
ordine igienico-sanitario dell'acqua minerale, sia per la
composizione costante riportata in etichetta, sia per la
raccolta e il confezionamento secondo norme igieniche
che garantiscono un’acqua microbiologicamente pura
nonché la conservazione dei requisiti chimico-fisici.
O indica
RESIDUO FISS i dopo l'evaporazione
di sali mineralqua a 180°. Più è basdi 1 litro di acua è "leggera" (minore
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Le acque acgestivi, mentre quelle
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Gli acquisti di stagione
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Ananas
Popolare frutto tropicale, nutriente e poco calorico.
Al momento dell’acquisto assicuratevi che il frutto non
abbia la buccia di colore verde/grigiastro (troppo acerbo) o marrone (troppo maturo), e che all’olfatto si senta
leggermente il suo profumo caratteristico.
Arancia
È un agrume prezioso grazie all'alto contenuto di vitamina C. Proviene principalmente dalla Sicilia. Sceglietela
pesante, lucida, con la scorza sottile e tesa, ben aderente
alla polpa e conservatela in un luogo fresco: si manterrà
per una settimana.
Papaia
Di forma simile alla pera, ha buccia liscia e sottile, di colore
verde se acerba e giallo-arancione se matura. È caratterizzata da una polpa succosa e morbida, dal sapore dolce e
aromatico. Se acerba va conservata a temperatura ambiente
per il completamento della maturazione; se già matura va
conservata non più di 2-3 giorni nella parte meno fredda
del frigorifero.
Caco
Frutto originario del Giappone è caratterizzato da una
buccia liscia e piuttosto lucida mentre la polpa è soffice e
il sapore è generalmente dolce. Nel caso di frutti maturi,
accertatevi che siano integri e sodi, seppure cedevoli al
tatto. La buccia deve essere in ogni caso intatta.
Per conservarli poneteli nella parte meno fredda del frigo,
su un vassoio di cartone, dove si manterranno non oltre i
tre giorni.
Cardo
È un ortaggio invernale di forma simile al sedano.
La parte commestibile è il gambo, che ha un gusto simile
a quello del carciofo, con sfumature che ricordano vagamente il sedano.
I gambi devono essere bianchi e compatti e non presentare tracce di colore verde, altrimenti saranno duri e amari.
I cardi che tendono ad aprirsi non sono più freschi,
meglio scegliere piante dal colore chiaro, chiuse e pesanti,
prive di macchie, con costole croccanti e larghe.
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trend
TACCO AL POTERE
Carlotta Fabiano
Q
uante volte abbiamo guardato con invidia e malcelato stupore la minuta Carrie Bradshaw di “Sex
and the City” camminare o correre sensualmente per le
strade di Manhattan (con grate, neve, buchi e tombini)
e ci siamo chieste: “Ma
come fa?”. D’accordo, Ginnastica,
ogni volta ci ripetiamo consigli
che è un telefilm, solo
un telefilm, ma un gior- e buon senso
no, mentre facciamo per portare
la spesa, scorgiamo nel
reparto surgelati una con disinvoltura
disinvolta “aliena” con l’accessorio
un tacco dodici ai piedi
e allora ci vengono i pri- dal fascino
mi dubbi. Sono i nostri intramontabile:
piedi che non vanno
bene? Siamo noi che le scarpe
non sappiamo soppor- con il tacco
tare il dolore o semplicemente sono “loro” che non ne provano? Il problema
è che anche chi, come noi, utilizza scarpe con i tacchi
solo in certe rare occasioni ne subisce inevitabilmente il
fascino. Simbolo indiscusso di femminilità, le scarpe
con il tacco slanciano la figura, rendono i piedi più
belli e, se ben portate, donano una camminata sensuale. A rafforzare queste considerazioni è il 65% degli
uomini (a dirlo è un sondaggio al riguardo), che afferma di apprezzare molto di più un paio di scarpe con i
tacchi che la minigonna o qualsiasi tipo di push up.
Per essere belle bisogna soffrire, verrebbe da dire, perché quando a noi donne si parla di tacchi, il pensiero
immediatamente vola in basso, sui nostri poveri e doloranti piedi…
Il nostro obiettivo non è certo quello di partecipare al
campionato nazionale di corsa sui tacchi a spillo, che
quest’anno si è tenuto a Parigi (360 metri in tacco 12
e in palio 3.000 euro in buoni acquisto da spendere
ovviamente in scarpe), ma di affrontare un’uscita di
tacco munite senza assumere l’andatura del bradipo
Cid, una smorfia di dolore costante sul viso e senza guadagnare pediluvi per i successivi due giorni. Se il consiglio più ricorrente delle esperte
è quello di indossarli prima in
casa, con un aumento graduale
di tempo e di altezza del tacco,
viene in nostro aiuto la “stiletto
strength”. Sbarcata ora anche in
Italia (sta spopolando in America tra star e fashion victim),
bene insieme 19
trend
la ginnastica dello stiletto promette non solo una ritrovata sicurezza e femminilità, grazie all’acquisizione
di una camminata sensuale e sicura come quella delle
modelle, ma anche dei benefici fisici: allunga la muscolatura delle gambe, del polpaccio, delle cosce e rinforza le caviglie. Alla classica “stiletto strength”, che
consiste nel camminare in fila indiana tenendo i glutei
ben stretti al ritmo di un accompagnamento musicale,
si affiancano già le varianti della “virgin dance”, per trovare una migliore scioltezza nel movimento del bacino
ed infine il “boobs pump”, che attraverso l’uso di pesi
soddisfa l’esigenza di molte donne di tonificare il seno.
Tuttavia i pareri dei medici non sembrano concordi e
favorevoli. Senza lasciarsi fasciare la testa dal Prof. Jarl
Flensmark dell’Università di Malmö in Svezia, che sostiene che il portare i tacchi favorisce la schizofrenia, è
comunque bene sapere che indossare sempre scarpe
alte può scatenare alterazioni a livello muscolare e
tendineo. Tra queste le più ricorrenti sono: l’alluce
valgo, detto comunemente “dito a cipolla”, che può
essere molto doloroso se trascurato, la sesamoidite
che causa un forte dolore sotto l’alluce, le antiestetiche
dita a martello, che provocano bozze sotto la pianta del
piede, il neuroma di Morton, che consiste nella compressione di un nervo dell’avampiede, le metatarsalgie,
ossia dolori alla pianta del piede dovuti alle continue
sollecitazioni e per finire l’infiammazione del tendine
di Achille, con un conseguente dolore al tallone.
La soluzione è molto semplice: non esagerare. Non
eliminiamo i tacchi alti, ma conserviamoli per le serate
importanti e non portiamoli per più di 2-3 ore, soprattutto se dobbiamo camminare molto. Accontentiamoci di un tacco 4-5 per il giorno e alterniamoli con
le ballerine. Ma soprattutto, non scoraggiamoci mai,
perché portare i tacchi è possibile e può anche non essere così doloroso: oltre alla ginnastica nelle palestre, in
libreria e su internet continuano a nascere guide con
utilissimi consigli su come riuscire a portarli. Come
per esempio la “How to walk in high heels” (Come
camminare sui tacchi alti), scritta da Camilla Morton,
con prefazione di John Galliano, dove si legge di non
arrivare allo zerbino senza aver letto il punto fondamentale: “Quando portate i tacchi alti evitate ghiaccio,
melma, fango, erba, sabbia, ghiaia e grate. Nel dubbio,
toglietevi le scarpe”.
Nato come vuole la leggenda ben 500 anni fa (anche
se si crede che già gli egizi li utilizzassero) per il volere
di Caterina De’ Medici in occasione del proprio matrimonio con il Duca D’Orleans, questo tipo di calzature è stato per secoli appannaggio delle classi abbienti e
quindi simbolo di ricchezza e di potere. Oggi, accessorio esclusivamente femminile, è diventato un simbolo
di femminilità, glamour e sensualità. Perché dunque,
con l’aiuto di corsi, libri e con un pizzico di buona volontà non approfittarne?
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mousse
DI ZUCCA
CON GAMBERETTI
• zucca già pulita g 300
• 2 dadi
• un dl di panna fresca
• gamberetti freschi già puliti g 125
• ½ bicchiere di vino bianco
• qualche grano di pepe nero
• una foglia di alloro
• 5 cucchiai di prezzemolo tritato
• 5 cucchiai di olio d’oliva
• crostini di pane grigliati
• sale
• pepe bianco
difficoltà:
preparazione
Sistemate i gamberetti puliti in un
cestello per la cottura al vapore; in
una casseruola versate poca acqua,
il vino bianco, un pizzico di sale, i
grani di pepe e l’alloro. Sistematevi
all’interno il cestello, coprite e cuocete per 3’. A cottura ultimata togliete dal fuoco e tenete da parte.
Tagliate la polpa di zucca a dadini, sistemateli in una casseruola e
copriteli a filo con acqua fredda.
Sistemate sul fuoco e cuocete per
circa 15’. Aggiungete i dadi e proseguite la cottura altri 5’: l’acqua
dovrà essere evaporata del tutto.
Riducete la polpa di zucca in crema con l’aiuto di un frullatore a
immersione, pepate abbondante22 www.conad.it
mente. Incorporate la panna e mescolate con cura. Versate la mousse
in singole ciotoline e spolverizzate
la superficie con il prezzemolo tri-
tato. Aggiungete per ogni ciotola
i gamberetti, irrorate con l’olio
d’oliva e servite con i crostini di
pane.
cucina veloce
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15
gnocchi
CON ZUCCA
AL FORNO
• zucca già pulita g 500
• un kg di gnocchi pronti
• burro g 100
• un cucchiaio di olio di oliva
• uno spicchio d’aglio
• un cucchiaio di salvia fresca
tagliata a striscioline
• sale
difficoltà:
preparazione
Preriscaldate il forno a 180°C.
Tagliate la polpa di zucca a dadini
di un cm. Adagiateli su una placca
da forno rivestita con carta forno e
cuoceteli in forno 10’, sino a quando saranno teneri.
Nel frattempo, tuffate gli gnocchi
in abbondante acqua salata; quando saranno cotti, scolateli con un
mestolo forato e teneteli da parte.
Fate sciogliere il burro insieme
all’olio in una casseruola larga con
bordi bassi e fatevi rosolare lo spicchio d’aglio pelato e schiacciato.
Aggiungete la salvia fresca, la zucca
e gli gnocchi e fate saltare qualche
minuto. Versate il tutto in un piatto da portata, mescolate delicatamente e servite
bene insieme 23
cucina veloce
Scopri molte altre ricette
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35’
+ tempo di cottura
del riso
pollo
CON ZUCCA
AL basilico
• 2 cucchiai di olio di arachidi
• 2 cipolle tagliate a rondelle
• 2 piccoli peperoncini tagliati
a rondelle
• un cucchiaino di pepe nero
• 4 petti di pollo tagliati a pezzi
• zucca tagliata a fette g 600
dello spessore di ½ cm
• 2 cucchiai di pasta di acciughe
• 10 foglie di basilico fresco
• un pizzico di sale
• riso bianco g 300
difficoltà:
preparazione
In una wok scaldate l’olio. Fatevi
rosolare le rondelle di cipolla, con
i peperoncini e il pepe macinato:
la cipolla deve solo colorirsi e non
diventare scura. Fate cuocere a fuoco moderato per 2’. Aggiungete il
pollo a pezzetti, il sale e proseguite
la cottura per altri 10’. Aggiungete
quindi le fettine di zucca e la pasta
di acciughe: mescolate accuratamente e cuocete a fuoco moderato
per 15’.
A cottura ultimata, disponete la
preparazione nei piatti individuali,
guarnite con le foglie di basilico e
servite, accompagnando con del
riso bianco.
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DI ZUCCA
ALL’ARANCIA
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burro conad
confezione da 125 g
•zucca g 400
•4 arance
•un cucchiaio di scorza
di limone grattugiata
•un chiodo di garofano
•una stecca di vaniglia
•3 cucchiai di miele
difficoltà:
preparazione
Lavate le arance. Grattugiate finemente la scorza di ½ arancia, poi
spremetele tutte e versate il succo in
una ciotola di vetro.
Pulite la zucca: togliete i semi, i filamenti e la buccia. Tagliate la polpa
a dadini. In una casseruola ponete
la polpa di zucca con il succo di
arancia, il miele, il chiodo di garofano e la stecca di vaniglia divisa in
due: cuocete a fuoco dolce per 15’.
Quando la polpa sarà ben tenera,
togliete la stecca di vaniglia e il
chiodo di garofano. Versate il tutto
nel boccale di un robot da cucina e
frullate sino ad ottenere una crema
liscia e omogenea. Aggiungete la
scorza di arancia e di limone e cuocete ancora 10’ a fuoco molto dolce, mescolando con un cucchiaio di
legno. Lasciate intiepidire, quindi
servite in bicchierini di vetro.
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IL PROFILO
Il Castelmagno è un famosissimo formaggio, dal sapore fine, delicato
e moderatamente salato se poco stagionato; è al contrario, saporito e
piccante se stagionato. La sua forma è cilindrica, dalla crosta sottile
giallo-rossastra che, invecchiando, diviene più scura e rugosa.
Se sottoposto ad una lunga stagionatura assume colore giallo oro con
venature blu.
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Nella foto
una vallata
piemontese.
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IL LUOGO
DI ORIGINE
Il formaggio Castelmagno prende
il nome dalla zona in cui viene prodotto: Castelmagno in provincia di
Cuneo. L’origine di questo nome
deriva dal castello di cui oggi rimangono solo poche tracce nella
borgata Colletto.
È il comune più alto della Valle
Grana, ed appartiene alle Valadas
Occitanas: vallate alpine poste in
territorio italiano, nelle quali è parlata, oltre all’Italiano e al Piemontese, la lingua provenzale.
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LA STORIA
È uno dei più antichi formaggi
d’Italia. Le origini si perdono nella
notte dei tempi: la sua produzione
inizia infatti intorno all’anno mille. Anche se il suo nome compare
ufficialmente nei documenti solo
a partire dalla fine del XIII secolo.
Si tratta di una sentenza arbitrale
del 1277 per l’usufrutto di alcuni
pascoli tra i comuni di Castelmagno e Celle di Macra, pagato con
un canone annuo di forme di Castelmagno. A dettare l’originale
“canone di affitto” era stato l’allora
signore di queste terre, il marchese
di Saluzzo, un autentico amante
della stagionata cagliata piemontese. Da altri documenti locali risultano le “decime” che gli abitanti
del comune versavano all’inizio del
1300 alla Chiesa, naturalmente in
forme di cacio. Il formaggio veniva infatti considerato a quel tempo
una misura di scambio, del valore
di 12 denari alla forma. Un’altra
leggenda racconta che Carlo Magno fu addirittura rimproverato
perché era solito gustare solo il cacio del formaggio, evitando cioè di
consumare la parte più scura vicina
alla crosta, parte a cui si deve la fortuna del Castelmagno. Si narra infatti che dopo questo rimprovero,
il re imparò a degustare appieno il
Castelmagno che divenne presenza
immancabile sulla sua tavola.
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LA produzione
Il suo speciale gusto aromatico è
dovuto alle numerose varietà di
erbe profumate di cui si nutrono le mandrie e in particolare da
un’erba chiamata “eves” (da cui il
nome di Pradleves, uno dei centri
di produzione) che nasce spontanea nei pascoli in quota.
Per il Castelmagno si utilizza il latte delle mucche di razza piemontese di due mungiture giornaliere
a cui vengono aggiunte piccole
quantità di latte ovino e caprino.
Il formaggio matura per alcuni
mesi in grotte naturali, fresche ed
umide.
Informazioni
di servizio
indirizzi
Azienda Agricola Biologica
Martini Via Colle del Mulo 3
12020 Castelmagno (CN) tel. 337 233077 - 335 6636964
Agriturismo - Azienda Agricola
“Charamaio”
Monte Tibert Via Matteotti 1
fraz. Chiappi
12020 Castelmagno (CN) tel. 0171 986214
La Boutego Ousitano
di Donadio Via P. Viano 2 - fraz. Campomolino
12020 Castelmagno (CN) tel. 0171 986162
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È ottimo nella gnocchi di patarisotti, soufflè, he lasagnasse.
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dei giorni nostr gnaIdeale accompa rosso
mento: un vino di
secco piemontese
buon corpo.
divagando
Viaggiare attraverso il territorio
scoprendo le sue tradizioni e le sue meraviglie
sua eccellenza,
la lumaca
appunti pag 33
divagando
A Borgo aSan Dalmazzo, in provincia di cuneo,
alla 440 edizione della FIERA FREDDA.
Dal 4 all’8 dicembre
il paese rallenta la sua quotidianità
per lasciare spazio alle lumache,
eccellenze di questo territorio
Monica Corbellini
S
e al sentire il termine “chiocciola” la prima cosa che
viene in mente è l’indirizzo di posta elettronica,
è bene continuare a sfogliare le pagine del nostro
Divagando. Si tratta infatti non di uno speciale sulla
@ (carattere tipografico detto “a commerciale”, popolarmente noto come chiocciola, conosciuta in inglese
col nome “at” dal latino “ad”), ma delle “Chiocciole”,
quelle che i francesi chiamano “Escargot”, dette
impropriamente “lumache”.
Mollusco di terra che tanto ha ispirato la fantasia non
solo culinaria, ghiottoneria per palati di fini intenditori: il piatto, anzi la festa, è servita. A Borgo San
Dalmazzo tutto è pronto per la nuova edizione della
Fiera Fredda, comunemente detta dalla gente delle
valli di Borgo la “fera d’lumasse”, celebre e antica rassegna dedicata alla “lumaca” che vive il suo momento
cruciale il 5 dicembre (giorno di San Dalmazzo, Santo
Patrono).
Una grande festa in onore del prodotto più rinomato
e gustoso: la Helix Pomatia Alpina, varietà di lumaca
tipica delle Alpi Marittime che è diventata il simbolo
stesso della città.
30 www.conad.it
La Fiera, istituita da Emanuele Filliberto di Savoia
nel 1569, col passare degli anni si è sviluppata
e trasformata. Oggi dura una settimana, e propone un ricco programma di manifestazioni collaterali: concerti, convegni, spettacoli, mostre e,
soprattutto, degustazioni e kermesse gastronomiche
che vedono la lumaca come protagonista assoluta.
Dal 4 all’8 dicembre la 440° edizione della Fiera
Fredda sarà un tripudio di: degustazioni gratuite (non
solo di lumache ma anche di cioccolata), laboratori
artistici e didattici, spettacoli e bancarelle per le vie,
In alto:
lumache pronte
per la vendita.
In basso:
alcuni momenti
della precedente rassegna
divagando
PRATO NEVOSO BY NIGHT
concerti, incontri. E tante mostre ed esposizioni, il
clou sarà il concorso “Lumac-Art” allestito presso l’ex
Stabilimento Bertello. Dopo il grande successo ottenuto lo scorso anno, gli organizzatori hanno istituito
quest’anno un concorso a premi aperto a disegnatori,
pittori, scultori, grafici, artigiani (settore artistico)
di qualunque nazionalità e senza limiti di età. Ogni
artista partecipa con due opere inedite: la prima avrà
ovviamente come tema la lumaca, la seconda, non
soggetta a concorso, sarà a tema libero e rappresentativa della collezione personale dell’artista.
La protagonista
Da tempo immemorabile la tradizione lega la Città
di Borgo San Dalmazzo con l’elicicoltura. La Helix
Pomatia Alpina è una varietà di lumaca assai rinomata
che si trova nelle Alpi Marittime ed in particolare
nelle vallate attorno a Borgo San Dalmazzo. La chiocciola alpina è un particolare elicide che vive esclusivamente sui massicci calcarei del versante meridionale
delle Alpi Marittime.
Gli ambienti di sviluppo sono i boschi di caducifoglie mesofite (castagno e faggio) e le praterie alpine
fino a 1.800-2.000 m. Di grossa e media pezzatura
(mm 30-40 e più di diametro), si caratterizza per
l’opercolo invernale di consistente spessore che è la
garanzia dell’ottimo stato di salute e dell’integrità
fisica dell’animale. Pregiatissima per la tenerezza della
carne bianca, possiede elevate qualità chimico-bromatologiche: 15% di proteine, 0,80% di grassi e 1,90%
di glucidi oltre ad una discreta quantità di oligoelementi minerali, tra i quali ferro, rame, boro, calcio,
magnesio e fosforo. È quindi particolarmente indicata
nelle diete bilanciate per il medio tenore proteico e
per il basso contenuto in trigliceridi e colesterolo.
Quanto alle caratteristiche gustative, il particolare
sapore delle sue carni deriva direttamente dalle erbe
aromatiche presenti nelle cenosi erbacee dei boschi
e dei pascoli montani che costituiscono l’ambiente
naturale di sviluppo.
Un comprensorio sciistico notturno tra i più
grandi a livello nazionale, con 7 km distribuiti
su due piste, uno snowpark, un campo scuola
per i principianti e una pista di boarder cross:
ecco gli elementi essenziali dello sci notturno
a Prato Nevoso, località delle Alpi Marittime a
1500 metri di altitudine appartenente al comune di Frabosa Sottana. La festa inaugurale dello
sci notturno è fissata il 5 dicembre; durante
la stagione gli appuntamenti settimanali per
i nottambuli dello sci saranno 4, ogni martedì,
giovedì, venerdì e sabato sera. Non solo: tutti i
giovedì una pista sarà completamente tracciata, cronometrata e a disposizione di tutti coloro
che vogliano gareggiare con gli amici. Anche
il periodo natalizio garantisce sciate notturne:
a partire dal 24 dicembre e sino il 5 gennaio
(escluso il giorno di S.Silvestro).
INFO: www.pratonevoso.com.
ANDAR PER VALLI…
OCCITANE
“L’Occitània es lo territòri ente se parla la lenga
d’òc. A l’Est de l’Occitània en França, la lenga
d’òc s’arresta pas a la frontiera, mas davala al
delai de l’aigavèrsa, dins lo territòri administratiu
italian” (traduzione: “L’Occitania è il territorio in
cui si parla la lingua d’oc. A est dell’Occitania in
Francia, la lingua d’oc non si ferma alla frontiera,
ma prosegue al di là dello spartiacque, nel territorio amministrativo italiano”).
In Italia sono occitani 120 comuni delle province
di Cuneo, Torino e Imperia su una superficie di
4300 kmq con circa 90.000 abitanti. In provincia
di Cuneo sono occitani l’alta Val Tanaro con i
comune di Briga Alta e una frazione di Ormea,
quindi le valli del Quié (o kyé), una serie di brevi
valli che dipartono da Roccaforte Mondovì:
Ellero, Maudagna e Corsaglia, chiamate così
dai linguisti per la forma quié usata per il pronome personale io, in luogo della forma ieu impiegata nel resto dell’Occitania.
bene insieme 31
divagando
Storia e tradizione
Il consumo a scopo alimentare della chiocciola si perde
nella notte dei tempi. I primi allevamenti compaiono
in epoca romana, minuziosamente descritti da M.T.
Varrone nel Rerum rusticarum e da Plinio Il Vecchio
nella Naturalis Historia. Nelle Gallie, e in particolare
nel territorio di Pedona (nome di Borgo San Dalmazzo
a quell’epoca), la consuetudine di mangiare lumache
risale alle conquiste da parte delle legioni romane.
Dopo la caduta dell’Impero romano, e per tutti i secoli
successivi, il consumo della lumaca cambia: da leccornia delle mense patrizie a carne dei poveri, da consumarsi nei periodi di ristrettezze economiche o durante
il periodo quaresimale. Di essa si dice infatti che non è
“né carne né pesce” e quindi ideale per il digiuno pur
essendo un cibo sostanzioso; risale ai monaci benedettini dell’antica abbazia di Borgo S. Dalmazzo l’espediente – ancora oggi applicato dagli elicicoltori locali
– di somministrare alle chiocciole, allevate tra le mura
abbaziali, le erbe profumate ed aromatiche dei pascoli
montani allo scopo di accentuare le caratteristiche
organolettiche e gustative racchiuse nella polpa.
L’elevazione alla massima potenza della gastronomia
della lumaca si ha a partire dai primi anni del XX
secolo e dura tuttora. La ricetta base, consigliata da
elicicoltori e gastronomi di Borgo, prevede che le
chiocciole opercolate (quelle raccolte nel periodo
invernale, quando il gasteropode è in letargo e quindi
spurgato) vengano messe in acqua bollente con sale e
aromi, lasciandole cuocere per 1 o 2 ore, anche 3, se
usate lesse con salse fredde. Dopo tale operazione ogni
cuoco può dar libero sfogo alla fantasia preparandole,
in salsa piccante, alle borghigiana, alla diavola, ma
anche per arricchire primi e secondi piatti.
32 www.conad.it
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In questa pagina:
Parrocchia di San Dalmazzo,
veduta panoramica della città.
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a cura di Andrea
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Caratteristiche
degli allevamenti
Allevata a scopo di ingrassamento e di ingentilimento delle carni, la Helix Pomatia Alpina rappresenta
per i valligiani un’opportunità di lavoro stagionale
e di un, pur modesto, reddito integrativo chiamato
“la tredicesima mensilità del montanaro”. Le unità
di allevamento, tutte a conduzione familiare, sono
impostate sul più rigoroso rispetto degli ecosistemi
naturali e sull’utilizzo di tecniche produttive di tipo
biologico che assicurano la più completa genuinità
del prodotto finale.
BORGO SAN DALMAZZO
Un percorso archeologico
di grande interesse
Borgo San Dalmazzo conserva nell’attuale centro abitato moderno le tracce del villaggio medievale nato
intorno all’Abbazia benedettina di San Dalmazzo di
Pedona. Dell’antico monastero rimane la splendida
chiesa romanica rivestita in epoca barocca di stucchi,
dipinti e ori. All’interno della Chiesa il visitatore può
oggi, grazie ad un articolato percorso archeologico e ad
un piccolo museo, ripercorrere diversi secoli di storia
che vanno dalla Pedona romana, con alcune tombe
della sua necropoli, alla Chiesa paleocristiana, costruita
su una sepoltura divenuta oggetto di particolare venerazione, quella del martire Dalmazzo.
La nascita e lo sviluppo di una abbazia benedettina a
partire dall’VIII secolo hanno lasciato tracce significative nelle murature delle Chiese che si sono susseguite
nei secoli.
L’accrescersi dell’importanza di
questo santuario cristiano, a cui
accorrevano folle di fedeli, culmina in un ampliamento della
chiesa che già nell’XI - XII secolo
è a cinque navate con una Cripta
ora completamente restaurata. Alla
fine del ’600 la chiesa romanica
viene rivestita di stucchi e dipinti,
ora completamente restaurati, e
la facciata romanica sopraelevata
con un fastigio barocco che tuttora
sovrasta l’antica facciata in pietre
riportata a vista negli anni ’80.
Dormire
LA MEDAGLIA
D’ORO
Bed and Breakfast Il Melograno
Via Dalmazzo Grasso 6
tel. 388 9441853
Antica Trattoria Gabri
Frazione Madonna Bruna
tel. 0171/265349
La Città è insignita della Medaglia
d’Oro al Merito Civile concessa
dal Presidente della Repubblica
il 19 aprile 2001 con la seguente motivazione: “Comune situato in prossimità del confine con
la Francia, all’indomani dell’armistizio, sebbene occupato dalla
truppe tedesche, accoglieva numerosi transfughi ebrei, fornendo
loro rifugio e sostentamento.
Partecipava attivamente alla lotta
di liberazione con sacrificio eroico
di numerosi suoi figli e sopportava
con indomito coraggio e dignitosa
fierezza le rappresaglie del nemico, offrendo splendido esempio di
spirito di abnegazione e di amor
patrio”.
Mangiare
Albergo Ristorante Belsito
Frazione Beguda - tel 0171269383
Hotel Navize Te 
Via Vecchia di Cuneo 54
tel. 0171 265626
Hotel Belsito 
Via dei Boschi 136
tel. 0171 269383
Hotel Le Lanterne 
frazione beguda 127
tel. 0171 266073
Hotel Oasis 
Via Po 28
tel.0171 262121
La famosa chiocciola dalla carne bianca proveniente dalle valli di Borgo
San Dalmazzo si può gustare nei
ristoranti locali: i quali rispettando
un’antichissima tradizione che voleva
che la chiocciola fosse mangiata solamente quando opercolata (periodo
invernale), la cucinano solamente in
un periodo che va da metà novembre
alla vigilia delle festività natalizie.
Oltre a menù dedicati esclusivamente
alla chiocciola, sarà possibile gustare
la famosa carne della pecora sambucana, la cacciagione, i salumi, i ravioli
della Valle Vermenagna, le patate di
Entracque, i formaggi tipici e i dolci
fatti con le castagne.
Albergo Ristorante Roma
Corso Mazzini 7 - tel. 0171269852
Albergo Ristorante Le Lanterne
Frazione Beguda - tel. 0171266073
Ristorante I Piaceri del Gusto
Corso Mazzini 148 - tel.
0171265478
La Locanda di Monserrato
Regione Monserrato (nel piazzale del
Santuario) - tel. 0171269540
Ristorante Pizzeria Drago 3
Corso Mazzini 20 - tel. 0171269388
Ristorante Il Solito Posto
Via Bergia 11 - tel. 0171268055
Trattoria della Pernice
Frazione Madonna Bruna
tel. 0171261750
GASTRONOMIE
Aldo e Carla Gastronomia
Via Garibaldi 48 - tel. 0171 269063
il gastronomo di becco felice
Via Garibaldi 8 - tel. 0171 269448
Re Formaggio
Via Marconi 23 - tel. 0171 261559
VERDURIERI
La lumaca da sempre viene commercializzata nei negozi di verdura.
Ciò avviene anche a Borgo San
Dalmazzo, dove in diversi negozi esclusivamente nel periodo della Fiera
Fredda - è possibile trovare confezioni
di Helix Pomatia Alpina opercolata da
uno o due chilogrammi e rigorosamente garantita dagli allevatori locali.
Nelle foto:
lumache sgusciate
e cucinate in zuppa.
bene insieme 33
trend
CHEF PASSIONE!
Eleonora Errico
S
fide a colpi di mestolo e forchetta su quasi tutti i
canali televisivi, riviste di cucina, corsi online, a
scuola e a domicilio, gastronomie telematiche e chef
che cucinano direttamente a casa nostra: cambiano i modi, ma la buona Gli italiani e il cibo:
tavola rimane sempre nel cuore degli tendenze dalla cucina
italiani.
Così la tecnologia prende posto a tavo- alla tavola d’autore
la con una moda tutta metropolitana: passando per corsi
la cena a domicilio.
Abbandonati i libri di cucina e le ri- e consegne a domicilio.
cette della nonna, la donna moderna E non stiamo parlando di
sembra apprezzare particolarmente
questo nuovo modo di fare “cucina prêt à manger” e
assolutamente “salva tempo”.
pizza…
bene insieme 35
trend
Dall’antipasto al dessert, dalle stoviglie alle tovaglie,
il cuoco a domicilio pensa a tutto, anche ad eventuali
decorazioni di piatti e tavola per momenti particolari. Solitamente, racconta Anna Fernaroli che insieme al
marito Johannes Desnoues - cuoco pluristellato e socio dell’Associazione Italiana Personal Chef - organizza
pranzi e cene a domicilio, viene effettuato un sopralluogo per capire, in base al tipo di fornelli in dotazione, alla
misura della cucina e della tavola, la strumentazione necessaria da portare. La scelta del menù avviene tramite
internet - www.lacenaperfetta.com - dove si trovano
diverse proposte ispirate alla cucina francese, italiana
svizzera.
L’idea in più eParticolarmente
gettonate sono,
Offrire una cena per esempio, le cene a tema con
è sempre un regalo apprez- piatti tratti da famosi film, come
zato. Dopo aver scelto il cocktail di gamberi dello storico
il menu da regalare The Blues Brothers oppure l’agnelle persone ricevono lo alla menta di Titanic o ancora
un buono pasto regalo il Pain Perdù di Kramer contro
del valore desiderato
e valido per una prestazio- Kramer. Altra proposta è quella
ne a domicilio dello chef. del menù trattoria con piatti sia
È possibile anche organiz- di terra sia di mare secondo le più
zare feste e cena a sorpresa, antiche ricette. I prezzi si aggirano
oppure regalare una lezione sui 50 euro a persona, ma possono
di cucina a domicilio. essere concordati anche a seconda
INFO del proprio budget e dei propri
www.regalipersognare.it gusti. Fabio Caccia, cuoco a dowww.cuocoadomicilio.com micilio contattabile con un click
sul sito www.evadoincucina.it, è
specializzato in pranzi di Natale e Pasqua e in tutti i
menù il cuoco milanese utilizza prodotti comprati al
mercato e da aziende biologiche.
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Il costo medio si aggira intorno ai 35 euro a persona. Ricette soprattutto di pesce con uno sguardo
particolare alla cucina orientale sono proposte da
Massimo Cosentino rintracciabile sul sito internet
www.mypersonalchef.org.
Infine, per chi ama la cucina orientale chinatime.it
offre il servizio del cuoco cinese direttamente a casa,
mentre www.bacchetteforchette.it propone piatti etnici a domicilio.
trend
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Consegna a domicilio anche per chi vuole mettersi a dieta, ma a causa di mancanza di tempo,
pranzi e cene fuori casa, non riesce a seguire un
regime alimentare controllato. Idea americana
esportata nel nostro Paese da qualche anno
dalla ditta Diet to go - www.diet-to-go.com - la
formula risulta vincente perché offre, oltre alla
comodità di non dover pensare a cosa e quanto mangiare, il gusto di un buon piatto cucinato
da veri e propri chef. I menù preparati in contenitori pronti per essere riscaldati in forno o al
microonde sono cucinati ogni giorno con ingredienti freschi e secondo un programma alimentare che garantisce il corretto apporto di calorie. Il servizio di consegna
a domicilio “Zona to Go”, per esempio, dà la possibilità di
provare ogni giorno un menù di piatti preparati nel perfetto rispetto delle regole della famosa dieta Zona ideata da
Barry Sears.
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bene insieme 37
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vicino a Napoli propone consegne a domicilio in diverse città italiane di prodotti tipici del sud.
in pratica
lo zucchero
Quando comunemente si parla di zucchero,
spesso non si sa che questo termine
è la denominazione comune del disaccaride
saccarosio, un composto organico
appartenente alla famiglia dei carboidrati.
Si ricava dalla barbabietola da zucchero
e dalla canna da zucchero
da cui derivano rispettivamente
lo zucchero bianco
e lo zucchero di canna.
Benessere
usa lo zuccchero per
I fiori. Essendo lo zucchero una
sostanza prodotta dalle piante
durante la fotosintesi, un cucchiaio
nell’acqua dei fiori recisi li manterrà
qualche giorno in più.
provalo per
Peeling per il corpo. Ungersi con
olio per bambini e frizionare con lo
zucchero, rende la pelle morbida e
piacevolmente profumata.
Contro il raffreddore. Con latte,
mandorle e un po’ di zucchero
si ottiene una gustosissima bevanda
che ha il “potere” di attenuare
i sintomi da raffreddamento.
Contro il singhiozzo. Un cucchiaino di zucchero e qualche goccia
di limone fa passare il singhiozzo.
Cicatrizzare. Applicando un po’ di
zucchero in granuli su piccole ferite si
favorisce la cicatrizzazione della pelle.
L’umidità. Due o tre zollette in un
sacchettino di stoffa bastano per
combattere l’umidità e i cattivi
odori nelle valigie o nelle borse.
Conservare. Non tutti sanno che
lo zucchero è importante nella preparazione di marmellate e confetture soprattutto perché ne aumenta la durata.
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Nel mondo delfinestre e
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sostituisce il ve uno: essendo molto fragileperiprincipalmente ente. Questo rende meno franfrantuma facilmene in cui il personaggio inecc.
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Guarnire. Inumidendo grappoli o
acini d’uva ed “impanandoli” con
lo zucchero, si ottengono delle facili
e scenografiche decorazioni di
accompagnamento alle portate.
Altrimenti, per un cocktail d’effetto,
inumidite i bordi dei bicchieri e passateli nello zucchero, magari alternando un bicchiere con lo zucchero raffinato ed un bicchiere con
quello di canna.
Inamidare. Con una semplice
soluzione di acqua e zucchero si
può ottenere l’effetto inamidato.
Infatti le nonne, una volta, lo preferivano all’amido per irrigidire le sottovesti.
bene insieme 39
trend
L’ASILO, IN CASA
Eleonora Errico
T
agesmutter in tedesco significa “mamme di giorno”. Questa parola in Italia viene usata per indicare una nuova figura professionale
tutta al femminile: mamme di giorno Una sicurezza che fa tendenza,
per asili-famiglia. Parole che a una pri- specie in tempo di crisi
ma lettura possono non dir molto, ma
su cui in realtà c’è molto da dire. I nido-famiglia, nati
filosofia è la stessa, le rette vanno dai 200 ai 400 euro
circa 20 anni fa in Paesi del Nord Europa come la
al mese, il numero degli ospiti è di massimo cinque
Svezia, la Danimarca e la Francia e gestiti da una o
bambini per famiglia e la giornata è scandita da un
più mamme professionalmente formate e associate in
calendario d’attività che vanno da quelle ludiche alle
cooperative dedicate, sono l’ultima risposta alla crisi.
grafiche, dalle motorie alle artistiche. La stretta colCrisi economica (una retta di una struttura privata
laborazione e la fiducia tra i genitori è essenziale, ma
può superare i 400 - 500 euro al mese) e crisi numerinon basta.
ca (quando i posti negli asili pubblici sono pochi).
Requisiti fondamentali per chi mette a disposizione la
Da non trascurare anche l’aspetto lavorativo: l’attivipropria casa sono lo spazio vitale di 9 metri quadri a
tà di mamma di giorno o temporanea come dir si
bambino, le attrezzature giuste e l’offerta pedagogica
voglia, è una reale occasione di occupazione femovvero una formazione adeguata. “Per diventare tagminile per donne spesso espulse dal mercato del lavomutter - ci spiega Franca De Silvestro, Responsabile
ro proprio a causa di una maternità.
pedagogica della Cooperativa pioniera in Italia “Il
Le “tagesmutter” accolgono nella propria abitazione
Sorriso” che riunisce la rete delle “mamme di giorno”
e accudiscono quotidianamente, con orari variabili
del Trentino (180 iscritti in 10 anni di attività) - è
che vanno dalle 7 del mattino alle 18 del pomeriggio,
necessaria una preparazione specifica. Dal 2002 sulla
bambini da 3 mesi a 3 anni d’età. Ogni nido famibase della nostra esperienza esportata in quattro reglia si distingue dall’altro anche se poi la tipologia e
gioni italiane (Lombardia, Veneto, Lazio e Calabria)
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grazie al progetto Domus (progetto finanziato dal Ministero delle Politiche sociali e dall’Unione Europea,
www.tagesmutter-domus.it), è in vigore a livello
nazionale la normativa per cui è obbligatorio frequentare un corso di formazione che prevede 600
ore di teoria in aula e 200 ore di tirocinio presso enti
formatori accreditati dalle regioni di appartenenza.
Al termine del corso, la “tagmutter” si rivolge ad una
cooperativa per poter usufruire di quella rete di servizi
(es. struttura amministrativa) e di figure professionali
(es. esperto in sicurezza) necessarie a svolgere il ruolo di
mamma di giorno con professionalità e in sicurezza”.
In Italia, il fenomeno, è nato in Trentino nel 1999
dall’esigenza di un gruppo di mamme di inserire i
proprio figli al nido in un territorio che non ne offriva abbastanza, oggi può contare su circa 700 realtà
sorte solo negli ultimi due anni. Una realtà in crescita a tal punto che il Ministro delle Pari Opportunità
Mara Carfagna, che sarà presente al convegno nazionale del 28 novembre a Trento, ha deciso di stanziare
10 milioni di euro per la formazione di “tagmutter”
con un bonus che servirà alle mamme per avviare i
nidi-famiglia. Esperienza positiva è il verdetto degli
esperti: dai giornali ai blog e alle tavole rotonde, il
fenomeno asilo-famiglia trova il consenso di molti
perché unisce diversi aspetti positivi. I bambini sono
inseriti in un contesto familiare e in gruppi molto
piccoli e nella prima infanzia questi sono due aspetti
fondamentali.
Nelle case-asilo poi la figura di riferimento per il
piccolo è sempre la stessa mentre nelle strutture
pubbliche è facile che ci siano i turni o comunque più
maestre oltre che più bambini. I legami sono un ulteriore aspetto fondamentale, sia quelli che si creano tra
genitori ed insegnanti, sia tra questi ultimi e i piccoli
ospiti, sia tra i bambini stessi. È facile che si creino
delle micro-comunità di auto-aiuto dove i genitori
possono verificare personalmente le attività svolte o da
svolgere durante la giornata dei propri figli. Inoltre, tra
i bambini si creano dei veri e propri legami fraterni che
aiutano i piccoli a socializzare e nello stesso tempo ad
acquistare una rassicurante autonomia perché vengono
a trovarsi in un ambiente domestico e in numero ridotto. “Non mi piace parlare di differenze tra strutture pubbliche e private - commenta la nostra esperta - si tratta
di scegliere in che contesto far trascorrere i primi anni
di vita al proprio figlio. Si possono preferire ambienti
più allargati e meno intimi a case-nido dove i bambini
trascorrono le giornate in compagnia di 4 o 5 persone”.
Per le fortunate che, invece, riescono ad inserire il proprio figlio in un asilo nido comunale, segnaliamo l’iniziativa del Comune di Roma che dal prossimo anno
scolastico rende gratuita per il terzo figlio minorenne
l’iscrizione ad un asilo nido del comune. Inoltre, sempre nella capitale, le famiglie con due figli, entrambi
iscritti ad un nido comunale, usufruiranno di uno
sconto del 30% sul totale delle rette dovute.
bene insieme 41
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Appuntamenti
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in giro per l’italia
LuccadigitalPhotofest
Lucca
dal 14 novembre
all’8 dicembre
Un festival interamente dedicato alla
fotografia e alla video-arte. Ospite d’onore del 2009 è Eikoh Hosoe che il 28
novembre al Teatro del Giglio, riceverà il
LUCCAdigitalPHOTOaward. Una grande
mostra dal titolo “Estasi e memorie.
Eikoh Hosoe: nuovi ‘scrolls’, antologica
1960-2005” sarà ospitata a Villa Bottini.
E la prima mostra in Italia di “In memory
of the late Mr. And Mrs. Comfort. A Fable
in 24 episodes”, il surreale servizio che
Richard Avedon creò per la rivista The New
Yorker nel 1995, ed una selezione delle sue
più celebri fotografie di moda saranno presentate a Palazzo Tucci.
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bre 2009
dal 4 dicem
Torna sull’altopiano del Banale,
nella cornice di San Lorenzo - uno
de “I Borghi più Belli
d’Italia” - il tradizionale
appuntamento, tra il goloso
e il folkloristico, che celebra
l’inimitabile salamino con
le rape, oggi presidio Slow
Food. Tre giorni di: degustazioni nelle cantine, menù
a prezzo fisso nei ristoranti,
spettacoli di strada, antichi
mestieri e musica antica.
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Brescia, Mu
Sagra della Ciuìga
San Lorenzo
in Banale (TN)
dal 6 all’8 novembre
dal 20 al 22 novembre
La seconda edizione della fiera degli orologi e dei beni di lusso è un’occasione
unica per lasciarsi incantare dall’universo
fatato dell’orologeria d’elite e
dalla prestigiosa esperienza di
aziende leader nella qualità unita
allo charme e alla ricercatezza
dei materiali. Per l’allestimento
saranno coinvolti un salone, tre
grandi sale, la galleria, tre salette
e l’ampio cortile d’ingresso di
palazzo Biscari, il più elegante
edificio privato di Catania.
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lità tecnica delle Ande centraprecolombianèa un’occasione unica
li, la mostra la spiritualità di un
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ail sacro, il m ione del potere e la regola miti.
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Science+Fiction
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della Fantascienza
Trieste
dal 24 al 29 novembre
Una manifestazione multidisciplinare dedicata
all’esplorazione dei mondi del fantastico, dei
linguaggi sperimentali, delle nuove tecnologie per
il cinema, la televisione e le arti visive, e dello
spettacolo. Una kermesse internazionale che ogni
anno porta in città: cult movies e attese anteprime, grandi nomi del cinema e giovani talenti,
retrospettive, classici e rarità.
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A cena con Annie in un
diner di Manhattan oppure a pranzo da Hannah e
le sue sorelle il Giorno del
Ringraziamento. E ancora,
in un bistrot di Parigi, al
Gritti di Venezia o in un
pub londinese. Woody Allen
sorprende anche per come utilizza nei suoi film
cibo e bevande. Che sia per far pensare, per sognare gli amori più dolci e frustranti, per parlare e
parlare con gli amici, per descrivere nevrosi da raccontare sul lettino dello psicanalista, in ogni caso
il cibo è spesso il “contorno” giusto della narrazione del grande regista americano.
Da “Ciao, Pussycat” a “Vicky Cristina Barcelona”
il suo percorso, come dimostra questo libro di
Luca Glebb Miroglio, è lungo e ricco di riferimenti culinari inaspettati. «Allen è l’America
intelligente e colta, aperta al mondo ma innamorata di una certa Europa, quella di Parigi,
Venezia, Londra e Barcellona; l’America che legge
“The New Yorker” e ama il cinema di Fellini e
Antonioni, Truffaut e Bergman; l’America che
mangia le fettuccine italiane e l’anatra alla pechinese; l’America che crede nel rispetto delle differenze e delle idee altrui» (Luca Glebb Miroglio).
Luca Glebb Miroglio
Il Leone Verde Edizioni
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Qualcuno ha già paragonato il restauro digitale
dei tredici album dei Beatles a quello della
Cappella Sistina. Forse un’esagerazione. Però
basta ascoltare uno qualsiasi dei dischi del quartetto di Liverpool, in questa
veste inedita, per entrare
in un universo sonoro
che magicamente appare
come nuovo di zecca. La
nostra scelta è caduta su
“Revolver”, perché meglio
di altri rivela quanto fosse
originale la musica dei Fab
Four se confrontata con certe regole della formacanzone. «Le canzoni dei Beatles cercavano di
sfuggire alla quadratura tradizionale del periodare melodico, cioè alle otto o sedici battute di
ogni sezione strofica, suddivise in frasi melodiche dalle lunghezze e simmetrie più o meno
costanti. Le loro frasi assumevano respiri diversi
dal solito, che contribuivano a sottolineare
particolari effetti emotivi, narrativi o drammaturgici del testo» (Gianfranco Salvatore).
Brani che stupivano per le straordinarie successioni di accordi, che contemplavano degli
strumenti esotici e, soprattutto, erano costruiti
cercando soluzioni innovative nell’ambito delle
possibilità offerte dallo studio di registrazione.
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Se siete dei fan del compianto Michael Jackson,
non lasciatevi sfuggire questo libro di Tommaso
Labranca. Pieno di retroscena e aneddoti,
“Michael Jackson: L’Uomo
Nello Specchio” ricostruisce
la vicenda umana e artistica
di quello che era considerato il “re del pop”: gli
esordi da enfant prodige
nei Jackson 5, il successo
che lo ha reso ricchissimo
a soli venticinque anni,
“l’impossibile desiderio di
restare bambino dentro la
stritolante macchina dello
show business”. Un gigante della cultura popolare,
come è stato definito dal
regista Spike Lee, che ha
portato grande scompiglio nella musica con le
sue canzoni in cui si intrecciavano ritmi febbrili,
melodie di sicuro impatto e una vocalità agile
e suadente (una voce, quella di Jackson, acuta,
quasi un falsetto, ma mai sgranato, anzi netto e
squillante…). Pezzi che, nei concerti dal vivo e
nei videoclip, mettevano in evidenza il suo rivoluzionario talento di ballerino. “La musicalità, la
velocità, la precisione e la pulizia dei movimenti
di Jackson, che per eleganza e leggerezza ricordava Fred Astaire, erano strabilianti. Con lui la
danza diventava un’arte spiazzante, talmente
unica da risultare ipnotica. Impossibile cercare
di imitarlo” (Alessandra Ferri).
in rete
Andrea Carlini
PREZZI PAZZI
Avete mai provato quella brutta sensazione che ci assale dopo aver fatto
un acquisto piuttosto costoso quando
vediamo lo stesso oggetto esposto a
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segnalazione il sito www.ilmeteo.it Questo ricchissimo
portale offre informazioni dettagliatissime sul clima e le
condizioni meteo di praticamente tutte le località italiane
aggiornate anche ogni ora! (chi vi scrive ha
trovato qui le previsioni di una località di
villeggiatura in campagna che nemmeno
compare sulle cartine!).
Le informazioni sono presentate in modo
semplice e molto chiaro e si possono trovare sezioni interessanti come le previsioni a
lungo termine, le previsioni marine, i servizi meteo via sms, i gadget da installare
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d’occhio la situazione.
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dove segnalare
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ANCHE IL WEB (A
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Alzi la mano chi almeno una volta
nella vita non ha cercato di fare colpo
al ristorante fingendosi un esperto di
vino. Il trucco è vecchio come tutte
le armi di seduzione ma, se per caso
vi trovaste davanti una vera esperta,
la brutta figura sarebbe davvero di livello fantozziano.
Prevenire è meglio che curare e allora
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può davvero essere utile. Qui troverete di tutto, dal mercatino dove si
possono acquistare vini più o meno
pregiati per stupire i vostri invitati, al
test per scoprire quanto ve ne intendiate davvero di vino, dal calendario
degli eventi enologici in Italia alle curiosità sui vari vitigni. C’è perfino un
utilissimo glossario per non rimanere
basiti di fronte a termini come “follatura” o altro. Un ottimo indirizzo
non solo per i latin lover millantatori
ma anche per i veri appassionati ed
esperti del settore!
glossario
Provider Letteralmente è il fornitore di un servizio. La nostra vita moderna
nel mondo delle comunicazioni di massa e della società dei consumi è
ormai dominata dai provider. In pratica si tratta di chi vi offre il servizio di
collegamento internet, piuttosto che posta elettronica, energia elettrica o
altro.
Flat rate Il significato letterale della parola inglese è “tariffa piatta”. Si tratta in realtà di una tariffa offerta a prezzo fisso ovvero senza calcolare la
quantità realmente utilizzata. Si usa sempre più spesso per le utenze telefoniche o internet ma sta prendendo campo anche per altri servizi. Attenzione però! Non è detto che sia sempre conveniente! Tutto sta nel calcolare
quanto paghereste senza la flat rate facendo una media di quante volte
al giorno usate un determinato bene o servizio.
Driver La parola andrebbe tradotta “autista” ma non ha nulla a che fare
con i motori. I driver di un computer sono quei file che permettono a un
accessorio o a una componente interna di funzionare correttamente. In
pratica sono le istruzioni che gli oggetti che colleghiamo al nostro pc gli
forniscono per poter essere integrati con il resto del sistema.
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menti e comportamenti
Dott. Carlo Fornesi - Psicoterapeuta
Uno spazio dove leggere
la risposta alle vostre domande
Egr. Dott. Fornesi,
sono la zia di Matteo, 4 anni, che sta per avere un
fratellino. Mio fratello e mia cognata si stanno già preoccupando (forse a ragione: Matteo è un bambino sensibile)
alla gelosia che proverà per il neo arrivato. Un loro amico
ha consigliato di regalare a Matteo, prima del lieto evento,
un cucciolo. Un cagnolino, dice, lo aiuterà a superare il
trauma, a scaricare l’aggressività, ad imparare a voler bene
ai “piccoli”, suo fratello compreso.
Hanno chiesto, in proposito, un parere anche a me, ma
io ho tergiversato: non so cosa pensarne. Lei può darmi
qualche idea in proposito? Grazie.
Magda, Caserta
Da un punto di vista strettamente personale (e quindi
togliendo per un attimo la “divisa” da psicologo) io non
sarei d’accordo, ma solo perché personalmente amo molto
di più prendermi cura di un bambino che di un cucciolo,
per quanto adorabile. Come psicologo invece devo farle
notare che c’è molto da fare con i bambini, e un bimbo
di 4 anni non è certo in grado di “seguire” le necessità di
un cucciolo in autonomia. Ciò porterebbe i genitori ad
occuparsi di un bimbo, un neonato e un cane contemporaneamente, aumentando le inevitabili piccole tensioni
che ci sono in ogni caso, e aggiungendo possibili stress che
potrebbero compromettere la serenità familiare (vaccini,
veterinario, educazione del cucciolo, e così via).
All’arrivo del fratellino la gelosia di Matteo non riguarderà
direttamente il bimbo (e anche se così fosse, l’idea di “fargli
sfogare l’aggressività” su un cucciolo anziché sul bambino
sembrerebbe un espediente piuttosto crudele).
La paura, e quindi la fonte di ansia e/o anomalie comportamentali del bimbo, è quella di perdere la totalità dell’amore
dei genitori, che, nella loro semplice mente, dovrà essere
“diviso”. Solo gli adulti possono concepire il fatto che c’è
abbastanza amore per tutti, eventualmente anche per un
cucciolo, ma il bambino vuole per sé mamma e papà, e
non li vuole vedere assorbiti ed attratti da qualcos’altro: a
quell’età vige il puro egocentrismo. Il bambino vorrebbe il
cucciolo, mamma, papà e il fratellino come bambolotto ai
suoi ordini, e, se ci fosse, anche qualcun altro.
Il mio suggerimento è non aggiungere altri “oggetti”
d’amore, ma essere attenti “soggetti” distributori di abbondanti dosi di amore a tutti. I genitori potranno fare, ogni
tanto, paragoni con il neonato e ricordare a Matteo che
anche lui era così, magari con l’aiuto di foto o filmini, e
riservare comunque spazi “esclusivi” per lui (ad esempio
mentre il neonato dorme) o cose “speciali” che lui può fare
o avere “perché è più grande”, in modo da non farlo sentire
deprivato di quell’amore e quell’interesse che, per 4 anni,
sono stati tutti per lui.
Caro dottore,
le scrivo per avere un suo parere su di una domanda
che mi faccio spesso: quanto l’essere “troppo sensibili”per
presenziare a situazioni spiacevoli e penose è una realtà e
quanto è una scusa? Forse semplifico troppo, ma è un problema che mi tocca da vicino. I miei cugini, con i quali,
peraltro, ho un ottimo rapporto, ogni volta che dico:”Vado
a trovare il Tale che è malato” oppure “E’ morto il Talaltro,
devo andare al funerale”, mi dicono: “Non so come fai;
queste cose mi farebbero star troppo male. Sono troppo
sensibile”. A me viene da pensare che mi stanno dando
dell’insensibile. O forse cercano semplicemente un alibi.
Mi chiedo spesso: esagero io a sentire i doveri sociali o sono
loro che, lontano dall’essere “troppo sensibili”, lo sono
troppo poco? Ma forse sbaglio. Gradirei un suo parere.
Grazie.
Gianna, Torino
Mi dice troppo poco perché io possa esprimere un parere
non viziato dalle mie idee personali, che invece, come
psicologo, devo tenere il più possibile per me. Esistono
sicuramente le persone “troppo sensibili”, che però di rado
rinunciano completamente a presenziare alle situazioni
dolorose, a meno che qualche evento traumatico non li
abbia portati ad utilizzare l’evitamento come strategia di
difesa rispetto a sensazioni devastanti sperimentate in passato. Questo però, come tutti gli evitamenti fobici, porterebbe ad una graduale espansione del numero di situazioni
da evitare (come spesso dico ai miei pazienti, “l’evitamento
genera evitamento”: se non riesco ad andare all’ospedale a
trovare tizio, dopo un po’ anche andare all’ospedale a fare
un prelievo mi darà fastidio, e poi anche solo passare vicino
all’ospedale, e poi anche solo sentirne parlare…).
Questo è il quadro comune di evoluzione fobica.
Se invece la rinuncia resta specifica ed efficace, allora i
vantaggi ottenuti con l’evitamento sono superiori alla
potenza dell’emozione negativa da evitare, che diventa una
semplice scusa. Attenzione, non una bugia; una scusa, di
cui si tende ad abusare per comodità.
Sicuramente la sua percezione di “dovere” andare a trovare
chi soffre o essere presenti nei momenti più tristi evidenzia
sia una grande sensibilità che un forte senso del dovere; ma
se non danneggia in alcun modo la sua capacità di recuperare la serenità dopo essersi accostata al dolore altrui, allora
lei è una persona sana e può benissimo non preoccuparsi
di ciò che gli altri hanno da dire. Per ciascuno di noi è
importante essere coerenti con i propri principi e le proprie
necessità, non con quelle degli altri. E, per stare davvero
bene, dobbiamo anche imparare a lasciare che altri non
siano coerenti quanto noi…
Inviate le vostre domande al Dott. Carlo Fornesi mandando una mail all'indirizzo: [email protected]
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Tanti i vantaggi del web shopping,
ma è bene conoscere i princìpi
per evitare le truffe
I
l commercio elettronico, offrendo la possibilità di
fare acquisti di ogni genere in ogni momento della
giornata con pochi click di mouse, è sicuramente uno
degli aspetti più innovativi di internet.
Accanto ai numerosi vantaggi, gli acquisti on-line possono tuttavia riservare anche qualche sorpresa.
Fortunatamente, un po’ di attenzione e qualche piccola
accortezza sono spesso sufficienti per non cader vittima
di truffe telematiche ed evitare spiacevoli episodi quali
furto del numero di carta di credito, mancata ricezione dei prodotti acquistati e/o ricezione di prodotti diversi da quelli pubblicizzati.
Consigli utili
per gli acquisti on-line
1) Verificare sempre che dietro il sito da cui si acquista
vi sia effettivamente una società regolarmente costituita
e avente una sede legale accertata.
2) Controllare che il sito fornisca una informativa
sulla privacy indicante come vengono trattati e utilizzati i dati forniti dall’acquirente.
3) Accertarsi sempre di fare acquisti su un server
protetto (nella barra dell’indirizzo del browser i primi
caratteri devono essere “https://” e in fondo alla pagina
del browser deve essere presente un’icona che indica la
protezione, solitamente un
lucchetto).
4) Usare sempre password
alfanumeriche complesse,
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non divulgarle a terzi e
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carte pre-pagate, le quali consentono di fare acquisti
senza dover mettere in rete i dati della carta di credito.
6) Una volta fatto l’ordine, conservare una copia
cartacea dello stesso, così come delle e-mail scambiate con il venditore e della conferma dell’ordine da
parte del venditore.
7) Non appena ricevuto il prodotto acquistato, verificare che questo sia in buono stato, corrisponda esattamente a quanto ordinato e sia accompagnato da tutti
i documenti previsti (fattura, istruzioni, garanzia).
8) Se si desidera rinunciare all’acquisto, è bene sapere
che il diritto di recesso può essere esercitato nel termine di 10 giorni dal momento della consegna e a
condizione che il prodotto non sia danneggiato.
Acquisti on-line
all’interno della UE e extra UE
A prescindere da un eventuale comportamento truffaldino da parte del venditore, un aspetto che deve
sempre essere considerato quando si fanno acquisti
tramite internet è rappresentato dal Paese di origine
della merce.
Acquistare all’interno della UE, infatti, presenta il
vantaggio di poter contare su una legislazione uniforme (le direttive comunitarie in materia di acquisti a
distanza sono state fatte proprie da ogni singolo Stato
membro), nonché il vantaggio rappresentato dall’assenza dei dazi doganali.
Questi ultimi caratterizzano gli acquisti extra UE,
ed in alcuni casi possono incidere anche in maniera
molto pesante sul prezzo finale di acquisto dei beni.
Il paese da cui proviene la merce acquistata on-line è
poi di fondamentale importanza nel caso dei prodotti
elettronici ed informatici, i quali possono essere soggetti a standard operativi diversi, che possono rendere
inutilizzabile in Italia il prodotto acquistato all’estero.
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Dall’8 il cuore si risveglierà grazie a Venere
nel segno che attenua quel Marte in quadratura dal Leone. L’amore è infuocatissimo
e l’eros raggiunge livelli mai visti, anche se
voi all’eros date del tu. Dal 16 Mercurio
in Sagittario, porta buone novità in campo
finanziario.
ARIETE 21 mar - 20 apr
Continua l’appoggio di Marte in Leone
che vi gioverà alla salute, ma anche agli
affari e soprattutto all’amore! Marte
energetico, agisce da condottiero e con
tempismo da leader in ogni situazione. Attenzione alle gravidanze difficili o
indesiderate. Dall’8 Venere in Scorpione
intensifica i sentimenti.
TORO 21 apr - 20 magg
Non sarà un mese facile, gli astri stanno
mettendo a dura prova la vostra energia e
la vostra pazienza. Infatti, dovreste ritrovare la calma e soprattutto iscrivervi ad un
corso di Yoga per canalizzare l’ansia che è
in voi, dovuta a Marte dissonante. Solo
chi trasloca esorcizzerà questo transito.
GEMELLI 21 magg - 21 giu
Marte transita nella terza casa e dovrete
stare molto attenti alla guida. Chi studia
ancora sentirà il peso dell’impegno e
renderà poco. Attenzione anche ai legami
con i fratelli e con i cognati: potrebbero
essere tesi. L’amore respira aria fresca, grazie all’entrata di Saturno in Bilancia.
CANCRO 22 giu - 22 lug
Ecco un periodo adatto a fare diete dimagranti: infatti, l’energia di Marte in Leone,
vi aiuta a cambiare il vostro look e a risvegliare il vostro metabolismo. L’entrata di
Saturno in Bilancia necessita di molte
energie fisiche e mentali. Il campo dove
sarete meglio assistiti è l’amore grazie a
Venere in Scorpione.
LEONE 23 lug - 23 ag
Tutto quello che non è successo fino ad
ora nella vostra vita, in questo mese accadrà. Infatti, Marte nel segno rivoluzionerà
il vostro presente con nuovi progetti e una
nuova forma fisica. L’imponderabile è una
realtà. Cambiamento di casa, di lavoro
e per alcune donne di…marito! Frenate
l’impulsività.
vergine 24 ag - 22 sett
In questo mese vi liberate della presenza
di Saturno e sentirete quanto è più leggera
l’aria rispetto a prima. Ora finalmente
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potrete fare programmi e vedrete che i
vostri piani saranno messi in pratica e
soprattutto non saranno ostacolati o ritardati. L’amore è passionale dall’8.
bilancia 23 sett - 22 ott
Saturno entra nel vostro segno per rimanerci un po’ e per fare maturare chi di voi
è ancora un po’ infantile. Non sognate
altrimenti il risveglio di Saturno, sarà
come una doccia fredda. Il transito è
buono se siete scrittori e vi chiudete in
casa a scrivere o per chi è dottore.
SAGITTARIO 23 nov - 21 dic
Anche per voi come per l’Ariete, il
momento è molto propizio: Marte in
Leone è una grande spinta a livelli alti
sia per l’amore che per il lavoro. Novità
dall’estero, dalle finanze, soprattutto dai
vostri investimenti in Borsa. Chi ha figli
deve essere meno rigido. Chi studia è
arrivato al rush finale.
CAPRICORNO 22 dic - 20 genn
L’entrata di Saturno in Bilancia non è il
transito migliore per costruire; al momento si quadra con Plutone già presente nel
vostro segno e insieme creano una forza
magnetica ad alto rischio. D’ora in poi
non sarà l’anno delle decisioni, che dovrete rimandare al 2011.
ACQUARIO 21 genn - 19 febb
L’entrata di Saturno in Bilancia è molto
rassicurante per voi che balzate da una
situazione all’altra. Sarà la volta di stabilizzarsi in una situazione affettiva e di
metter su casa con il partner. L’impegno e
la responsabilità però, non saranno vissuti
come un dovere, ma come un piacere.
PESCI 20 febb - 20 mar
Dall’8 dovrete prendere in considerazione
l’amore più di qualsiasi altro argomento:
infatti, Venere in Scorpione, passionale e
romantica al tempo stesso, è sulla vostra
lunghezza d’onda pronta a regalarvi un
nuovo amore che vi farà sognare. State
anche un po’ con i piedi per terra.
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