DOMATORE: Accendi la luce - Commedie Teatrali Italiane
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DOMATORE: Accendi la luce - Commedie Teatrali Italiane
IL RIDONDANTE CIRCO DELL’ETA’ ADOLESCENZIALE di Massimiliano Vado personaggi: il Domatore Colui Giancarlo Cuminelli il Ragazzo innamorato i gemelli Fiondoni il Realista nichilista il Domatore di emozioni il Purosangue improvvisatore il Polpo solitario Aldo Nove la scena è un circo simbolico, non c’è niente DOMATORE: Accendi la luce (la luce si accende) Spegni la luce (la luce si spegne) Accendi la luce (la luce si accende) Spegni la luce (la luce si spegne) Accendi la luce (la luce si accende) Spegni la luce (la luce si spegne) mi sembra che ci sia tutto quello che serve (la luce si accende) non sono un presentatore non sono un dottore non sono un attore o un animatore non sono un domatore servo solo a focalizzare la vostra attenzione sulle cose importanti (la luce si spegne) sulle cose che di solito non vengono notate ma che –per noi- sono importanti. io illumino (la luce rimane spenta) voi ascoltate e se vi capita di capire, date cenni di assenso a senso e se vi capita di sentirvi soli, è normale e se vi capita di ricordare (la luce si accende) sappiate che anche voi siete stati così.. (musica) Benvenuti al piccolo ma ridondante circo dell’età adolescenziale, dove ogni passione è senza limiti i dolori sono incolmabili, gli innamoramenti non prevedono orizzonti e gli esami non finiscono mai. attrazione performativa numero uno: quello che fa sempre domande. in mezzo a voi, incredibilmente sorridente, si erge il colosso della comunicazione, colui per il quale a ogni domanda corrisponde una sola risposta colui che ascolta le conversazione adulte e si ricorda i particolari colui. COLUI: (uscendo da uno scatolone) Salve.. Da quando sono piccolo mi piace fare domande. Quando ero piccolo io ero uno di quei nanetti insopportabili che ti chiedono il perché di tutto. Ero il bambino più ignorato della famiglia. Ma devo dire, a ragion veduta, perché ero veramente uno spaccapalle. E mi ostinavo perché come ogni bambino, povero deficiente, pensavo che ad ogni domanda corrispondesse una risposta. Poi quando mi sono preso il primo sonoro vaffanculo ho incominciato ad interiorizzare le mie domande E ho sperimentato per la prima volta l’effetto benefico delle domande retoriche Mi tranquillizzavano proprio le domande che rimanevano sospese, senza risposta… Quando hai una risposta, il divertimento è finito lì Avere paura, imparare qualcosa di nuovo, è vivere Non sopporto quelli che ti risolvono i problemi. Ma che mi risolvono i problemi a fare che tanto poi esco e me ne vado a cercare di nuovi? Meglio stare qui con i miei soliti e farmi domande Domande inutili, che non risolvono niente, ma che mi avvolgono e mi creano un mondo dove posso ancora sperare che qualcosa evolva o cambi o migliori Tipo: Se l’universo è in continua espansione, perché io non trovo mai parcheggio neanche per lo scooter? Perché le donne non riescono a mettersi il mascara tenendo la bocca chiusa? Perché “abbreviazione” è una parola così lunga? Che cosa avrà di tanto interessante passare la serata ammassati in una sala di bingo? Perché i gatti ti fanno le fusa, ti si strusciano, ti sbattono il muso contro ti si attorcigliano e si adagiano anatomici al tuo collo e poi tutto ad un tratto si alzano e se ne vanno via così come se non ci fosse mai stato niente fra noi? Perché mi sembra di parlare della mia ex? Esiste il lieto fine? Come funziona il lievito? Come funziona l’amore? Perché come va va, io non conosco nessuno che visse “per sempre felice e contento”! E se Romeo e Giulietta avesse avuto il lieto fine? se avessero vissuto loro felici e contenti come sarebbe andata? Giulietta rimane incinta a 18 anni e Romeo si trova un lavoro in un’autofficina e vengono a vivere a Capannelle? Poi Romeo se ne va la domenica allo stadio e a Giulietta gli viene la ritenzione idrica, perché ha cominciato a lavorare anche lei al supermercato e sta alla cassa, e Giulietta diventa una palla incredibile “a casa non ci sei mai, devo sempre fare tutto io” e poi vabbè finirà che Giulietta se ne va con l’idraulico e Romeo comincia una losca tresca con la moglie del proprietario del pub dove lavora. E allora può esistere il lieto fine? questa domanda non l’avevo già fatta? Perché Canicattì si chiama Cani-ca-ttì? Ci sono turisti a Canicattì? Dove sta Canicattì? A che pro si dicono tutte quelle bugie ai bambini? Babbo Natale, La Befana, la fatina del dentino.. Ora me ne vado via dalle mie domande. Torno al mio mondo di risposte. che palle.. (rientra nello scatolone) DOMATORE: il giovane Colui adora rimanere chiuso nella sua scatola sul ciglio della A1 direzione Firenze le auto che lo sfiorano sono il suo unico brivido (musica) attrazione performativa numero due i sette fratelli Cuminelli famosi in tutto il mondo per i numeri di giocoleria riescono a giocolare con 43 clave 12 cerchi e un numero periodico di palline mentre discorrono di teologia cosmica e contemporanea. specialità minima ma ricercata: giocolano stando sul monociclo e a testa in giù spaziando da Anassagora a Justin Bieber; sei sono muti uno di loro urla “Uè” ad ogni fine esercizio GIANCARLO CUMINELLI: Uè.. (senza motivo) (facendo finta di giocolare con le palline) te lo sto dicendo solo nel caso te lo fossi chiesto non perché sia giusto non perché sia corretto non perché mi faccia comodo non perché sia egoista non perché sia egoriferito .. te lo sto dicendo perché tu lo sappia non perché ti possa servire non perché ti possa usare non perché tu lo possa ripetere non perché te ne possa vantare non perché ti faccia piacere ..Uè .. te lo sto dicendo perché sei l’unica persona che deve saperlo non perché tu sia unico non perché ti preferisca non perché ti idealizzi non perché ti stimi non perché segua un percorso preciso .. te lo dico e basta: sono nel centro del nulla nell’assoluto, tassonometrico, centro del nulla e anche se mi giro o mi guardo attorno anche se grido, canto o mi muovo resta il centro del nulla e ci sto bene ..Uè .. non perché sia masochista non perché mi piaccia stare solo non perché sia coraggioso non perché sia originale non perché sia troppo abituato ad altro ma perché mi piace e ci sguazzo come una tartaruga non ho limiti, non ho orizzonti niente mi può fermare Uè (rimane in posa) DOMATORE: la giocosa idea di religione moderna dei fratelli Cuminelli e i loro esercizi di destrezza per poterne parlare male. provate voi a fare qualcosa che sembri tutto e che invece sia il contrario di tutto stando in equilibrio su una fune stesa tra palazzo e obelisco, declamando endecasillabi che farebbero arrabbiare qualsiasi vescovo benpensante (musica) e ora la parte animale del circo, attrazione performativa numero tre: il ragazzo innamorato lo teniamo in gabbia perché è molto pericoloso non scattate foto non fate niente che possa agitarlo lo dico per il vostro bene silenzio assoluto IL RAGAZZO INNAMORATO: (entra – guarda il pubblico – sorride – lunghissima pausa) Si vede, eh? (sorride a 32 denti) si lo so, si vede (Il sorriso è talmente aperto che gli dà un po’ un’aria da ebete) sono innamorato così innamorato che sono felice comunque e dovunque (pausa) sorrido sempre (sorride) gongolo I miei amici si preoccupano, pensano che io abbia una paresi (pausa) hehe (pausa) e forse mi è venuta (guarda il pubblico, sorride) ho una bella faccia da fesso, vero? (annuisce) lo so L’ho vista per la prima volta a Londra, in un bar: bevevo caffè lungo e lei spizzicava teneramente un muffin. Senza pensarci, così, d’istinto, le chiedo: “Buono?” E lei fa sì con la testa (annuisce anche lui, come se seguisse la testa dell’amata) “huhu” “e che gusto è?” “mela e cannella” (incredulo, sovra-eccitato, entusiasta, non si contiene) Mela e cannella! Mela e cannella! Ma come fai a non innamorarti? e aveva, ecco, delle briciole che le rimanevano attaccate alle labbra lucide Che delizia Labbra mela e cannella e io quelle labbra poi le ho avute.. Sono così felice che non c’è nulla al mondo che possa rendermi infelice… (sorride) niente (sorride) nulla (si rabbuia) solo (si intristisce) una cosa c’è una cosa (sospiro) è che so, dentro di me, che questa felicità smisurata è destinata ad affievolirsi prima o poi e quando succederà, sarà una discesa a picco, Paam! il baratro! Ora, tutte le mattine in cui mi sveglio prima di lei, mi soffermo un attimo a guardarla dormire, e mi intenerisco Tra un anno, o tra un giorno, una mattina mi sveglierò e la guarderò e la troverò normale E non comprenderò più il motivo di tanto esclusivo entusiasmo Lei sarà uguale a tutte le altre E le sue labbra, sono labbra di donna, invitanti, carnose (indica donne fra il pubblico) Ma non meno delle tue O delle tue O delle sue, signora Diventeranno labbra qualunque E i suoi occhi mi guarderanno innamorati e io non saprò come rispondergli, a quegli occhi La troverò ridicola, goffa, mentre cercherà di trattenermi (pausa) Lo so, lo so che quel giorno arriverà Il giorno in cui mi sparirà questo sorriso ebete dalla faccia, (pausa) (di nuovo il sorriso ebete) Ma ora, non voglio pensarci Perché pensarci adesso? Che senso ha? Quel giorno non è ancora oggi! E oggi, io sono stordito da quelle labbra mela e cannella! (esce ripetendo sempre “mela e cannella”) DOMATORE: dopo due anni la ragazza mela e cannella ha lasciato il ragazzo innamorato e ora sta con un carburatorista che c’ha l’officina a Pomezia ma lui ancora la pensa.. e continua a dire “mela e cannella” ogni volta che sceglie i gusti del gelato. (musica) attrazione performativa numero quattro: i gemelli Fiondoni trapezzisti delle abbreviazioni acrobati dell’sms equilibristi del linguaggio privo di grammatica. pensa una cosa trasformala in cinguettio abbrevia e metti l’hashtag segui un follower diventa un leader t.v.t.b. o ktt.s’nkl siamo persone serie non perdiamo tempo ora subito adesso GEMELLI FIONDONI: (uomo e donna, si parlano solo mostrando dei cartelli o scrivendo le cose sullo schermo, oppure parlano senza guardarsi) GEMELLO 1 – ciao M. ho tnt voglia d fare l’amore stasera GEMELLO 2 – anche io. Peccato che nn sono M. GEMELLO 1 – Ho comprato un'ampolla di vetro, ci racchiudo un po' di vento di stasera e te la regalo così puoi aggiungerne la melodia al tuo telefonino GEMELLO 2 – chittesencula GEMELLO 1 – Amore scusa, mi sono svegliato in un letto che non è il nostro. Ero ubriaco. Non riesco a tornare a casa e a guardarti in faccia GEMELLO 2 – Sono tua madre hai sbagliato numero GEMELLO 1 – Ciao Coniglietto GEMELLO 2 – chiamami così un’altra volta e ti faccio pentire di essere nato GEMELLO 1 – stasera cosa concimi? GEMELLO 2 – leva il T9 GEMELLO 1 – Ti ho visto ieri sera al club e mi sono fatto dare il tuo numero da un ragazzo che girava con te GEMELLO 2 – sparisci GEMELLO 1 – ti penso GEMELLO 2 – io no GEMELLO 1 – troviamoci alle 8 in stazione GEMELLO 2 – ok, a che ora? GEMELLO 1 – in stazione. GEMELLO 1 – ciao bellezza, cinema stasera? GEMELLO 2 – sul serio: quand’è che la pianti? Non sono e non sarò mai interesata. Perciò smettila di scrivermi continuamente, anzi cancella il mio numero, ok? Per favore! GEMELLO 1 – Ciao Piccolino, cos’è che ti piace di più del mio viso GEMELLO 2 – Culo/Tette GEMELLO 1 – lui allunga le mani ma non mi piace. Che FACCIO????? GEMELLO 2 – fingiti morta GEMELLO 1 – CAZZZZZZZo Disastro!! Per sbaglio ho detto a Paola che domenica eri con noi al bowling, e non a letto malato come invece avrei dovuto. Ti ho sputtanato, scusa, ma adesso rimedio. GEMELLO 1 – D’accordo, uccidimi, sono un idiota stellare. Per sbaglio ho mandato il messaggio di prima a Paola. GEMELLO 1 – ti posso fare una domanda un po’ personale GEMELLO 2 – 21 centimetri GEMELLO 2 – HAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAH HAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHHHAHAH HAHHA sms gratis HAHAHHAHAHAHHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAH GEMELLO 1 – ahahah sono già fuorissimo e la notte è ancora così giovane. Mi sento arrapato di brutto. GEMELLO 2 – Non è un po’ presto per essere già “fuorissimo”? Spero non ti prenderai qualche malattia! Sono cose che una madre non vorrebbe/dovrebbe mai sapere. Non commettere imprudenze. Mamma GEMELLO 1 – Sabato scorso è stato bellissimo con te, mi piacerebbe fare il bis … ;) GEMELLO 2 – Mi vuoi? Allora manda un sms con la parola DESIDERIO al numero 6565. Riceverai subito sul tuo cellulare la suoneria “Continua a sognare” GEMELLO 1 – TI AMO GEMELLO 2 – OHMIODDIO GEMELLO 1 – jpiv7flkvò*dlv-ò*88fm GEMELLO 2 – sei ubriaco? GEMELLO 1 – il mio cellulare sta passando di mano in mano e tutti schiacciano un tasto GEMELLO 1 – come è andato il compito GEMELLO 2 – insieme al 4 il prof mi ha dato un modulo per la ricerca del personale di McDonald GEMELLO 1 – troppppppo sbronzo, sto tornando a casa. Tu dove sei?? GEMELLO 2 – sul sedile di dietro DOMATORE: qualcuno scriva ai gemelli Fiondoni che se quando si svegliano non trovano il telefono impallato dai “uazzap” ci rimangono male, anche se non si dice niente di importante anche se non serve anche se non ne avete voglia anche se non li conoscete anche se è perché ve l’ho chiesto io (musica) attrazione performativa numero cinque: non poteva mancare nel circo adolescenziale il Realista Nichilista. non è di cattivo umore non è cattivo non è un pessimista cosmico non è certo che sia lui a dire questa cosa, ma c’era bisogno di un intellettuale e non abbiamo trovato di meglio. un ginnasta del realismo un gigante del nichilismo un saltatore d’istinto.. IL REALISTA NICHILISTA: Da qualche parte una volta o l’altra in qualche modo perdi qualcosa. Se sei fortunato è successo quando eri piccolo se sei fortunato hai visto i tuoi genitori divorziare se sei fortunato la tua ragazza delle superiori è morta in un incidente in motorino se sei fortunato hai visto la tua sorellina perdere l’uso delle gambe perché curata male, in ritardo. Se non sei fortunato ti succederà quando sarai più grande se non sei fortunato vedrai tuo figlio che si farà fregare il primo posto di lavoro dal figlio di uno più ricco di te se non sei fortunato tua moglie, a quarant’anni, si ammalerà di depressione bipolare se non sei fortunato perderai il lavoro dopo ventidue anni di servizio e sarai troppo vecchio per riuscire a trovarne un altro. Se non sei fortunato ti accorgerai troppo tardi che il modo in cui pensavi girasse il mondo era solo un’illusione se non sei fortunato comincerai troppo tardi ad avere paura. Ma se sei fortunato comincerai ad avere paura da piccolo ad avere paura di qualcosa di inaspettato che cambi in peggio la tua vita, che non sia in tuo potere far tornare le cose come le volevi. E poi, se sei fortunato, da quel giorno inseguirai il potere. guiderai le legioni nella Gallia, ti batterai per conquistare terre, per guadagnare denaro avrai solo rapporti con persone che contano, ti terrai il posto di lavoro solo se alla fine ti può portare a essere quello che comanda E lo farai perché, se sei fortunato, sai che il potere significa che non devi avere paura Il potere significa poter fare quello che vuoi, quando vuoi il potere significa poter avere quello che vuoi quando lo vuoi. Se sei fortunato lo farai perché saprai che in realtà è per il potere che vale la pena di fare qualsiasi sacrificio che in realtà è il potere senza il quale non puoi vivere che in realtà è il potere senza il quale puoi solo respirare, mangiare, dormire e cagare e a volte nemmeno quello. Lo farai perché, se sei fortunato, saprai che quando diciamo che moriremo per la libertà, in realtà stiamo dicendo che moriremo per il potere. Da qualche parte una volta o l’altra in qualche modo. Può succedere. DOMATORE: ne sentivamo il bisogno quasi la necessità. uno schiaffo in pieno viso che ti investe come un tir sul raccordo ora ci manca solo il leone (musica) attrazione performativa numero sei: il Domatore di emozioni frusta in una mano vocabolario nell’altra; fustiga i costumi evidenzia l’ovvio osceno ne ha facoltà non tanto perché s’avvia alla carriera universitaria perenne ma perché ha ragione da vendere. acquistate un consiglio anche voi (costano poco, ve lo assicuro). oh Domator d’emozioni dicci cosa odi.. IL DOMATORE DI EMOZIONI: (si concentra) solo per voi solo per questa sera la classifica delle cose più CAFONE di sempre la mia classifica. prendetela per buona: o1 – fumare o2 – essere abbronzati, in qualsiasi periodo dell’anno o3 – le birkestock con e senza calzino o4 – l’aperitivo e l’apericena, il brunch e quellecoselì o5 – organizzare le feste dove non viene nessuno o6 – non riconoscere una persona che ti è stata presentata almeno 3 volte o7 – camicia azzurra pariola con colletto bianco e grande orologio colorato o8 – le abbreviazioni con la K negli sms o9 – le suonerie del cellulare sudamericane sparate a tutto volume al cinema 1o – Lina Sotis 11 – passarmi avanti quando sono in fila 12 – parlare della bellezza del tango e della poesia di Pascoli 13 – andare in chiesa la domenica e il buddismo 14 – la musica in macchina coi finestrini aperti 15 – i vestiti con le scritte, le magliette con le marche 16 – parlare e ridere al cellulare a voce alta 17 – non essere mai andato a teatro (sic) 18 – dire: taggare, bannare e hashtag 19 – le hogan e le nike 2o – Madonna e lady Gaga 21 – non mettere lo spazio dopo la virgola negli sms 22 – il tennis e l’abbigliamento del tennis 23 – parlare un dialetto che non è il proprio 24 – masticare rumorosamente 25 – Fabio Volo e Federico Moccia 26 – la tv in 3D 27 – non saper ascoltare 28 – la mutanda firmata che esce dal pantalone 29 – fare l’ausiliare del traffico 3o – suonare il clacson dello scooter al posto del citofono 31 – avere i crediti formativi 32 – quando mio padre dice “il collega” 33 – il tiro al piattello e l’equitazione alle olimpiadi 34 – non usare il deodorante quando c’è educazione fisica 35 – uscire il sabato sera rubando la macchina ai genitori 36 –fare la cacca con la porta aperta 37 – il colore fucsia e il leopardato 38 – i cinesi e i prodotti cinesi 39 – non andare in bicicletta 4o – le posate per il pesce che non so nemmeno come sono fatte DOMATORE: 41 – fare le classifiche il tempo stringe l’elastico che scende dall’alto stringe le mani del trapezista stringono il canguro stringe non perdiamoli non dobbiamo farlo tanto meno ora che c’è il pubblico pagante. lasciamo libera l’iniziativa lasciamo le briglie sciolte al cavallo selvaggio. che corra (musica) attrazione performativa numero sette: il Purosangue dell’improvvisazione un baio domato da poco eclettico quanto furastico scatenato nella ricerca del punto di partenza. si muoverà per la pista cercando lo stimolo poetico il guizzo, il salto il numero, l’ostacolo. senza freni IL PUROSANGUE IMPROVVISATORE: selezione naturale minuziosa/metodica/precisa.. muoversi e scrivere senza vedere senza sapere senza volere a tentoni come nella nebbia di Padova: “se solo piovesse dal basso verso l’alto mi aggrapperei alla prima goccia che sale” ricomincio non funziona “ad una certa età ognuno ha un’età diversa dall’età che ha” assonanze incerte ripetizioni campanelli rotti (difficile mantenere le promesse a comando) ricomincio non funziona “le gocce di pioggia disturbano il sonno e il segnale dell’antenna parabolica.. come se si potesse parlare di sonno in queste notti da lupi” riconosco la voce conto le volte e le gocce (piove a dirotto mi perdo dopo il 163 e ricomincio) ricomincio non funziona “forse ho scambiato questo spazio per un circo m’innamoro della ballerina sul filo stando chiuso nel guardaroba appena scende le regalo il cappotto” elogio della smemoratezza non è incapacità di comunicare ma ostentazione sentimentale posso resistere (l’ho già fatto) ricomincio non funziona “sagrestia. m’affumico d’incenso” libro in aria/mi libro in aria idiozie facili come andare a trovare i vicini (che non conosco) ricomincio forse funziona “all’ombra estiva dei tuoi seni schiaccio noci e pisolini” nell’attesa di tempi migliori mi godo quelli che capitano ho confuso il soffio al cuore con il peso dell’amore (oh no la rima) ricomincio non funziona “sono solo sole spento” per ora “viaggiò a lungo uccise il drago superò il fossato scalò la torre raggiunse la principessa e la liberò. la guardò era molto brutta” fatica sprecata la mia ambizione buttata poeta senza arrivo (e senza paga) ricomincio non funziona “nei vicoli di Trastevere le donne camminano lente come le foglie che cadono” l’attesa mi rende vulnerabile la concitazione, peggio davanti al computer mi sento utile perché non so usare la zappa (pastorizia avariata) ricomincio non funziono “il mio universo si sta formando solo perché gli atomi da soli si annoiano” potevo conquistare il mondo ma non avevo la licenza (e neanche il permesso) mi fermo non funziona “anche i ricchi hanno un’anima quella del maggiordomo fossi stato attore di teatro sarei stato bravo a sipario chiuso” selezione naturale non fa così male, sudatissimo, smetto. DOMATORE: ho sempre amato la poesia ho sempre amato Maria (il primo amore non si scorda mai quindi tanto vale aspettarselo bello). la poesia è stata creata per rimorchiare le donne ma in questo circo è vietato baciarsi (musica) perché è arrivato il momento della fauna marina il Polpo solitario Octopussy che terrorizza Piovra gigante che allontana ma si fa capire bene quando vuole. vaga da solo per l’oceano e ci spiega il perché nuotando nella grande vasca al centro della pista. non lanciate alcun tipo di cibo, per favore. IL POLPO SOLITARIO: sono solo (pausa) no, non sono single, sono proprio solo.. (lunga pausa) assolutamente solo. (pausa imbarazzante) Mi chiam.. come mi chiamo non è importante, tanto non mi chiama mai nessuno. Non ho una ragazza, non ho famiglia, non ho amici. (pausa, di nuovo) Faccio le cose che fanno le persone sole: Mi compro le confezioni monodose. e nonostante tutti miei sforzi e i miei minuziosi calcoli, ogni volta che faccio la spesa, poi c’è sempre qualcosa che mi va a male in frigo. Ma non compro precotti e surgelati, no, dai: quelli sono stupidi cliché su noi persone sole. io mi cucino! Scusa, ma con tutto il tempo che ho a disposizione perché non dovrei farlo? Mi cucino prelibatezze! Mi compro quelle riviste di cucina, no? tipo cucina creativa, tutto microonde a schede, la prova del cuoco, e ogni settimana provo una ricetta nuova. Solo che poi devo sempre dividere le dosi per quattro, faccio sempre un po’ di casino.. Mi stiro le camice da solo, con l’inamidante. Studio da solo, leggo da solo, disegno da solo. (pausa, ci pensa) Spesso tengo la radio accesa e ascolto i programmi tipo gli sceneggiati o i dibattiti, o quelli in cui c’è un gruppo di speaker e chiaccherano fra di loro e magari chiacchierano anche con la gente che gli telefona. così mi sembra di avere ospiti in casa. Ospiti che si fanno i cazzi loro, ma comunque.. Che poi io non sono mai riuscito a prenderla, la linea, in quei programmi.. Mi appassiono molto alle serie TV! Sì, le serie TV, fiction, soap, telefilm, sono una delle poche, ma solide, certezze dell’uomo solo. una puntata di “Centovetrine” per me, è come il vostro pranzo della domenica in famiglia. Come si dice?: meglio soli che male accompagnati. Non lo so. Non che sia brutto essere soli, cioè, non è neanche bello. è così. uno è solo, e basta.. non lo so se ci si nasce. se ci si diventa. se ci diventi così da un giorno all’altro, oppure devi fare qualcosa.. Io so solo che ci sono scivolato dentro alla solitudine, non me ne sono neanche accorto come è successo. Un giorno mi sono svegliato e.. (pausa triste) Magari si è soli per un po’ e poi si smette. come un vizio, come bere, o fumare. ..magari (pausa ponderata) Un giorno torno a casa e proprio davanti alla chiesa di fronte al fruttivendolo, sulla via di casa mia, ti becco un bel funerale Io son sempre vestito di scuro: entro Non c’era tanta gente, anche il morto non doveva essere un tipo molto popolare.. I pochi partecipanti tutti posizionati a distanza di sicurezza dolore l’uno dall’altro, che ai funerali è meglio se non ci si tocca. E i chierichetti e i preti in formazione sull’altare in una coreografia meravigliosa di calici e benedizioni erano belli Bella la luce che filtra dai mosaici. Belle le parole per il morto, intrecci poetici di ridondanze e luoghi comuni. Belle le facce da funerale, così tipiche, già viste.. sconfortanti. Belle. io mi metto a fissare un donnone obeso e rimango ipnotizzato dalla danza della sua panciona avvolta nei panni scuri che a ogni singhiozzo ritmicamente va su e giù. Che poi da quando sono solo, mi fisso sempre sui particolari (pausa guardando un particolare qualunque) Insomma, sto per andarmene quando questa cicciona, paonazza per il pianto, mi si avvicina, mi ringrazia, con gli occhi bassi, di essere venuto e mi stringe la mano. Io guardo la mia mano, stretta dalla sua manona grassa e calda e sudaticcia, poi alzo gli occhi verso di lei e lei fa lo stesso, e ci guardiamo, e io le scorgo dentro un dolore terribile e per un secondo quel dolore mi appartiene. E lei mi sa che la sente questa cosa, in qualche modo, perché gli occhi le tremano, e poi anche la bocca le trema ed ecco, oh no!, si rimette a piangere e poi, Zac!, mi abbraccia. Io, uomo solo e senza nome, discreto cuoco, straniero al suo lutto, intervenuto accidentalmente al funerale del parente di una donna sovrappeso, stretto nella morsa delle sue due braccione flaccide, dentro la chiesa davanti al fruttivendolo, sulla via di casa mia.. Bello. Mi sento un po’ a disagio e mi domando quanto potrà mai durare un abbraccio? pochi secondi, penso, durerà ancora poco, ma lei non molla. Singhiozza come una foca e si avvinghia ancora di più. E io.. Sembra assurdo, ma io in quel momento mi sentivo felice. Oddio era bellissimo, ci sarei morto tra quelle braccia. Lei mi stava regalando il suo dolore. Finalmente ero entrato in relazione con qualcuno. E non erano delle voci di invisibili ospiti che si facevano i cazzi loro. Non erano lontani parenti televisivi e per giunta sceneggiati male, ma una persona in carne, tanta carne!, e ossa. Una meravigliosa cicciona vera, che respirava, che era viva e vera, e che mi stringeva che quasi mi stavo strozzando. Mi sentivo toccato dentro ed avevo il cuore che mi traboccava… E lì ho capito, ho capito tutto! Ho capito tutto quello che non avevo mai capito: ho capito cos’è la felicità.. Cosa avevo capito? Cos’è la felicità? Qual è la cosa più bella del mondo? La sensazione più bella in assoluto? (pausa senza senso) te lo dico io.. è condividere qualcosa con qualcuno, non importa cosa, non importa chi. basta con-dividere. un panino o un dolore, fa lo stesso.. DOMATORE: un minuto di tristezza (pausa) poi un sorriso (pausa) poi un saltello (pausa) poi ognuno faccia quello che vuole per cancellare la nostalgia. lo so vi sento vi vedo vi ascolto vi studio voi sentite la mancanza sentite la nostalgia vi mancano i gemelli Fiondoni e i loro sms e visto che io sono generoso ve li richiamo. (musica) attrazione performativa numero otto e mezzo a grande richiesta riceviamo e gentilmente riproponiamo equlibristi ondivaghi del messaggino giocolieri estremi delle cattive figure corridori pleonastici di qualsiasi linguaggio i gemelli Fiondoni e i loro ormoni. Numero breve. GEMELLI FIONDONI: (come sopra o anche no) GEMELLO 1 – Sveglia!! Hai dimenticato il tuo cellulare da me GEMELLO 2 – GEMELLO 1 – mi dispiace tanto vederti soffrire così. Vorrei aiutarti ma di sicuro non sono la persona più adatta per farlo. Non buttarti troppo giù. Io per te ci sono, sempre. GEMELLO 2 – chi sei? GEMELLO 1 – La tua ragazza è ancora in bagno. Te la sei dimenticata qui. GEMELLO 2 – Merda! Sapevo di aver dimenticato qualcosa. Ormai sono a casa, non torno più indietro. Non può dormire lì? GEMELLO 1 – in discoteca? GEMELLO 2 – Sono tornato a casa in macchina fumato marcio e mi sono fermato per far attraversare un gatto. Dopo 10 minuti mi sono accorto che era un pigna. GEMELLO 1 – ebrei domani alle 5 GEMELLO 2 – ?? GEMELLO 1 – FAREI. maledetto T9 GEMELLO 1 – ti amo. GEMELLO 2 – io prosciutto e funghi DOMATORE: lo sapevo che vi erano mancati ma a dire il vero sono molte le cose che so: so che gli adulti non sempre credono a quello che dicono gli adolescenti (musica) attrazione performativa numero nove nove di nove il clown numero nove Aldo nove diccene nove nuove ALDO NOVE: uno, non vale dire che non si è riusciti a fare i compiti perché si aveva un vita da vivere o perché se li è mangiati l’iguanodonte due, non vale fare le giustificazioni su post-it, gratta e vinci, biglietti dello stadio e pizzini tre, quando il Prof dice “giovedì interrogo” non si può rispondere “ci stiamo cagando sotto” quattro, il latino non è una inutile lingua bastarda e desueta cinque, è gradito un minimo di rispetto per l’illustre filosofo Pomponazzi, lo so che il nome si presta alle rime.. sei, nonostante le fattezze suine di qualcuno dei vostri compagni è sconsigliabile assaggiarli per sapere se sanno realmente di prosciutto sette, è sconsigliato e poco prudente intrattenere dalla finestra dell’aula gli alunni dell’istituto, imitando Benito Mussolini, muniti di fez e camicia nera, presentando una dichiarazione di guerra all’istituto che sta dall’altra parte della strada otto, è vietato valutare gli interventi dei compagni durante le interrogazioni munendosi di palette coi numeri e chiamando i voti con la voce di Ballando con le stelle , così come per l’interrogato è vietato chiedere l’aiuto del pubblico o avvalersi della facoltà di non rispondere nove, ma è bellissimo rientrare in classe, dopo essere stato in bagno per 20 minuti, aprendo la porta con un calcio, per poi fare una capriola e puntare una immaginaria pistola verso l’insegnante che avrebbe fatto meglio a dedicare la sua vita lavorativa alla raccolta delle pannocchie, gridando: ti dichiaro in arresto, nonnina. Infarto assicurato. DOMATORE: acrobati, clown, liberi pensatori e zebre senza strisce clown infelici, giocolieri, personaggi inutili e facezie organizzate.. ma adesso basta STOP e se lo stop non lo rispetti succedono cose brutte (musica) attrazione performativa numero ultima finale fine tragica incidente uno stop non rispettato il casco allacciato male l’asfalto che brucia. arriva il momento del distacco facciamo i conti con quello che succede. parata finale tutti in pista nessuno escluso (tranne uno a cui tutti pensano) .. Lo sai solo se ti succede e se non ti è mai successo puoi smettere di ascoltare Lo sai solo se lo hai percepito come un morso allo stomaco solo se la rabbia ti ha mangiato ogni pensiero solo se hai smesso di pensare e non sapevi neanche da che parte girarti; Lo sai se hai provato il senso di disorientamento dato dalla perdita di qualunque speranza il senso di mancanza di respiro dato dalla distruzione di ogni futuro il senso di disappunto di fronte a chi non sa cosa sia: la morte di qualcuno che ti è vicino è un organo interno che ti viene asportato senza anestesia che ti viene strappato senza avvertirti che ti viene amputato senza motivo. Non è un organo vitale, ma essenziale non è un organo basilare, non serve per respirare non serve per camminare, non serve per vivere non serve stare senza non compromette la sopravvivenza ma lascia un vuoto una cicatrice invisibile uno spazio che niente può colmare. Resta la consapevolezza massima che niente sarà più vissuto nello stesso modo i polmoni continueranno a respirare ma mancherà un pezzo, un organo interno, minuscolo, necessario, dolorosissimo. .. Buonanotte (gran finale con musica allegra, tutti salutano stancamente) VOCE MEGAFONO Signori artisti tra 45 minuti nuovo spettacolo circense. struccatevi, ritruccatevi e si ricomincia. fine