DOMATORE: Accendi la luce - Commedie Teatrali Italiane

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DOMATORE: Accendi la luce - Commedie Teatrali Italiane
IL RIDONDANTE CIRCO
DELL’ETA’ ADOLESCENZIALE
di Massimiliano Vado
personaggi:
il Domatore
Colui
Giancarlo Cuminelli
il Ragazzo innamorato
i gemelli Fiondoni
il Realista nichilista
il Domatore di emozioni
il Purosangue improvvisatore
il Polpo solitario
Aldo Nove
la scena è un circo simbolico, non c’è niente
DOMATORE:
Accendi la luce
(la luce si accende)
Spegni la luce
(la luce si spegne)
Accendi la luce
(la luce si accende)
Spegni la luce
(la luce si spegne)
Accendi la luce
(la luce si accende)
Spegni la luce
(la luce si spegne)
mi sembra che ci sia tutto quello che serve
(la luce si accende)
non sono un presentatore
non sono un dottore
non sono un attore o un animatore
non sono un domatore
servo solo a focalizzare la vostra attenzione
sulle cose importanti
(la luce si spegne)
sulle cose che di solito non vengono notate
ma che –per noi- sono importanti.
io illumino
(la luce rimane spenta)
voi ascoltate
e se vi capita di capire, date cenni di assenso
a senso
e se vi capita di sentirvi soli, è normale
e se vi capita di ricordare
(la luce si accende)
sappiate che anche voi siete stati così..
(musica)
Benvenuti al piccolo ma ridondante
circo dell’età adolescenziale,
dove ogni passione è senza limiti
i dolori sono incolmabili,
gli innamoramenti non prevedono orizzonti
e gli esami non finiscono mai.
attrazione performativa numero uno:
quello che fa sempre domande.
in mezzo a voi, incredibilmente sorridente,
si erge il colosso della comunicazione,
colui per il quale a ogni domanda corrisponde una sola risposta
colui che ascolta le conversazione adulte e si ricorda i particolari
colui.
COLUI:
(uscendo da uno scatolone)
Salve..
Da quando sono piccolo mi piace fare domande.
Quando ero piccolo io ero uno di quei nanetti insopportabili che ti chiedono il perché di tutto.
Ero il bambino più ignorato della famiglia.
Ma devo dire, a ragion veduta, perché ero veramente uno spaccapalle.
E mi ostinavo perché come ogni bambino, povero deficiente, pensavo che ad ogni domanda corrispondesse una
risposta.
Poi quando mi sono preso il primo sonoro vaffanculo ho incominciato ad interiorizzare le mie domande
E ho sperimentato per la prima volta l’effetto benefico delle domande retoriche
Mi tranquillizzavano proprio le domande che rimanevano sospese, senza risposta…
Quando hai una risposta, il divertimento è finito lì
Avere paura, imparare qualcosa di nuovo, è vivere
Non sopporto quelli che ti risolvono i problemi.
Ma che mi risolvono i problemi a fare che tanto poi esco e me ne vado a cercare di nuovi?
Meglio stare qui con i miei soliti e farmi domande
Domande inutili, che non risolvono niente, ma che mi avvolgono e mi creano un mondo dove posso ancora sperare che
qualcosa evolva o cambi o migliori
Tipo:
Se l’universo è in continua espansione, perché io non trovo mai parcheggio neanche per lo scooter?
Perché le donne non riescono a mettersi il mascara tenendo la bocca chiusa?
Perché “abbreviazione” è una parola così lunga?
Che cosa avrà di tanto interessante passare la serata ammassati in una sala di bingo?
Perché i gatti ti fanno le fusa, ti si strusciano, ti sbattono il muso contro ti si attorcigliano e si adagiano anatomici al tuo
collo e poi tutto ad un tratto si alzano e se ne vanno via così come se non ci fosse mai stato niente fra noi?
Perché mi sembra di parlare della mia ex?
Esiste il lieto fine?
Come funziona il lievito? Come funziona l’amore?
Perché come va va, io non conosco nessuno che visse “per sempre felice e contento”!
E se Romeo e Giulietta avesse avuto il lieto fine? se avessero vissuto loro felici e contenti come sarebbe andata?
Giulietta rimane incinta a 18 anni e Romeo si trova un lavoro in un’autofficina e vengono a vivere a Capannelle? Poi
Romeo se ne va la domenica allo stadio e a Giulietta gli viene la ritenzione idrica, perché ha cominciato a lavorare
anche lei al supermercato e sta alla cassa, e Giulietta diventa una palla incredibile “a casa non ci sei mai, devo sempre
fare tutto io” e poi vabbè finirà che Giulietta se ne va con l’idraulico e Romeo comincia una losca tresca con la moglie
del proprietario del pub dove lavora.
E allora può esistere il lieto fine?
questa domanda non l’avevo già fatta?
Perché Canicattì si chiama Cani-ca-ttì? Ci sono turisti a Canicattì? Dove sta Canicattì?
A che pro si dicono tutte quelle bugie ai bambini?
Babbo Natale, La Befana, la fatina del dentino..
Ora me ne vado via dalle mie domande.
Torno al mio mondo di risposte.
che palle..
(rientra nello scatolone)
DOMATORE:
il giovane Colui
adora rimanere chiuso nella sua scatola
sul ciglio della A1 direzione Firenze
le auto che lo sfiorano sono il suo unico brivido
(musica)
attrazione performativa numero due
i sette fratelli Cuminelli
famosi in tutto il mondo per i numeri di giocoleria
riescono a giocolare con 43 clave 12 cerchi
e un numero periodico di palline
mentre discorrono di teologia
cosmica e contemporanea.
specialità minima ma ricercata:
giocolano stando sul monociclo e a testa in giù
spaziando da Anassagora a Justin Bieber;
sei sono muti
uno di loro urla “Uè” ad ogni fine esercizio
GIANCARLO CUMINELLI:
Uè.. (senza motivo)
(facendo finta di giocolare con le palline)
te lo sto dicendo
solo nel caso te lo fossi chiesto
non perché sia giusto
non perché sia corretto
non perché mi faccia comodo
non perché sia egoista
non perché sia egoriferito
..
te lo sto dicendo perché tu lo sappia
non perché ti possa servire
non perché ti possa usare
non perché tu lo possa ripetere
non perché te ne possa vantare
non perché ti faccia piacere ..Uè
..
te lo sto dicendo perché sei l’unica persona che deve saperlo
non perché tu sia unico
non perché ti preferisca
non perché ti idealizzi
non perché ti stimi
non perché segua un percorso preciso
..
te lo dico e basta:
sono nel centro del nulla
nell’assoluto, tassonometrico, centro del nulla
e anche se mi giro o mi guardo attorno
anche se grido, canto o mi muovo
resta il centro del nulla
e ci sto bene ..Uè
..
non perché sia masochista
non perché mi piaccia stare solo
non perché sia coraggioso
non perché sia originale
non perché sia troppo abituato ad altro
ma perché mi piace
e ci sguazzo come una tartaruga
non ho limiti, non ho orizzonti
niente mi può fermare
Uè (rimane in posa)
DOMATORE:
la giocosa idea di religione moderna dei fratelli Cuminelli
e i loro esercizi di destrezza per poterne parlare male.
provate voi a fare qualcosa che sembri tutto
e che invece sia il contrario di tutto
stando in equilibrio su una fune stesa
tra palazzo e obelisco,
declamando endecasillabi
che farebbero arrabbiare qualsiasi vescovo benpensante
(musica)
e ora la parte animale del circo,
attrazione performativa numero tre:
il ragazzo innamorato
lo teniamo in gabbia perché è molto pericoloso
non scattate foto
non fate niente che possa agitarlo
lo dico per il vostro bene
silenzio assoluto
IL RAGAZZO INNAMORATO:
(entra – guarda il pubblico – sorride – lunghissima pausa)
Si vede, eh? (sorride a 32 denti)
si lo so, si vede
(Il sorriso è talmente aperto che gli dà un po’ un’aria da ebete)
sono innamorato
così innamorato che sono felice comunque e dovunque
(pausa)
sorrido sempre
(sorride)
gongolo
I miei amici si preoccupano, pensano che io abbia una paresi
(pausa)
hehe
(pausa)
e forse mi è venuta
(guarda il pubblico, sorride)
ho una bella faccia da fesso, vero?
(annuisce)
lo so
L’ho vista per la prima volta a Londra, in un bar: bevevo caffè lungo e lei spizzicava teneramente un muffin.
Senza pensarci, così, d’istinto, le chiedo: “Buono?”
E lei fa sì con la testa
(annuisce anche lui, come se seguisse la testa dell’amata)
“huhu”
“e che gusto è?”
“mela e cannella”
(incredulo, sovra-eccitato, entusiasta, non si contiene)
Mela e cannella! Mela e cannella! Ma come fai a non innamorarti?
e aveva, ecco, delle briciole che le rimanevano attaccate alle labbra lucide
Che delizia Labbra mela e cannella
e io quelle labbra poi le ho avute..
Sono così felice che non c’è nulla al mondo che possa rendermi infelice…
(sorride)
niente
(sorride)
nulla
(si rabbuia)
solo
(si intristisce)
una cosa
c’è una cosa
(sospiro)
è che so, dentro di me, che questa felicità smisurata è destinata ad affievolirsi prima o poi
e quando succederà, sarà una discesa a picco,
Paam!
il baratro!
Ora, tutte le mattine in cui mi sveglio prima di lei, mi soffermo un attimo a guardarla dormire, e mi intenerisco
Tra un anno, o tra un giorno, una mattina mi sveglierò e la guarderò e la troverò normale
E non comprenderò più il motivo di tanto esclusivo entusiasmo
Lei sarà uguale a tutte le altre
E le sue labbra, sono labbra di donna, invitanti, carnose
(indica donne fra il pubblico)
Ma non meno delle tue
O delle tue
O delle sue, signora
Diventeranno labbra qualunque
E i suoi occhi mi guarderanno innamorati e io non saprò come rispondergli, a quegli occhi
La troverò ridicola, goffa, mentre cercherà di trattenermi
(pausa)
Lo so, lo so che quel giorno arriverà
Il giorno in cui mi sparirà questo sorriso ebete dalla faccia,
(pausa)
(di nuovo il sorriso ebete)
Ma ora, non voglio pensarci
Perché pensarci adesso? Che senso ha?
Quel giorno non è ancora oggi!
E oggi, io sono stordito da quelle labbra mela e cannella!
(esce ripetendo sempre “mela e cannella”)
DOMATORE:
dopo due anni la ragazza mela e cannella
ha lasciato il ragazzo innamorato
e ora sta con un carburatorista che c’ha l’officina a Pomezia
ma lui ancora la pensa..
e continua a dire “mela e cannella”
ogni volta che sceglie i gusti del gelato.
(musica)
attrazione performativa numero quattro:
i gemelli Fiondoni
trapezzisti delle abbreviazioni
acrobati dell’sms
equilibristi del linguaggio privo di grammatica.
pensa una cosa
trasformala in cinguettio
abbrevia e metti l’hashtag
segui un follower
diventa un leader
t.v.t.b. o ktt.s’nkl
siamo persone serie
non perdiamo tempo
ora
subito
adesso
GEMELLI FIONDONI:
(uomo e donna, si parlano solo mostrando dei cartelli o scrivendo le cose sullo schermo, oppure parlano senza
guardarsi)
GEMELLO 1 – ciao M. ho tnt voglia d fare l’amore stasera
GEMELLO 2 – anche io. Peccato che nn sono M.
GEMELLO 1 – Ho comprato un'ampolla di vetro, ci racchiudo un po' di vento di stasera e te la regalo così puoi
aggiungerne la melodia al tuo telefonino
GEMELLO 2 – chittesencula
GEMELLO 1 – Amore scusa, mi sono svegliato in un letto che non è il nostro. Ero ubriaco. Non riesco a tornare a casa
e a guardarti in faccia
GEMELLO 2 – Sono tua madre hai sbagliato numero
GEMELLO 1 – Ciao Coniglietto
GEMELLO 2 – chiamami così un’altra volta e ti faccio pentire di essere nato
GEMELLO 1 – stasera cosa concimi?
GEMELLO 2 – leva il T9
GEMELLO 1 – Ti ho visto ieri sera al club e mi sono fatto dare il tuo numero da un ragazzo che girava con te
GEMELLO 2 – sparisci
GEMELLO 1 – ti penso
GEMELLO 2 – io no
GEMELLO 1 – troviamoci alle 8 in stazione
GEMELLO 2 – ok, a che ora?
GEMELLO 1 – in stazione.
GEMELLO 1 – ciao bellezza, cinema stasera?
GEMELLO 2 – sul serio: quand’è che la pianti? Non sono e non sarò mai interesata. Perciò smettila di scrivermi
continuamente, anzi cancella il mio numero, ok? Per favore!
GEMELLO 1 – Ciao Piccolino, cos’è che ti piace di più del mio viso
GEMELLO 2 – Culo/Tette
GEMELLO 1 – lui allunga le mani ma non mi piace. Che FACCIO?????
GEMELLO 2 – fingiti morta
GEMELLO 1 – CAZZZZZZZo Disastro!! Per sbaglio ho detto a Paola che domenica eri con noi al bowling, e non a
letto malato come invece avrei dovuto. Ti ho sputtanato, scusa, ma adesso rimedio.
GEMELLO 1 – D’accordo, uccidimi, sono un idiota stellare. Per sbaglio ho mandato il messaggio di prima a Paola.
GEMELLO 1 – ti posso fare una domanda un po’ personale
GEMELLO 2 – 21 centimetri
GEMELLO 2 – HAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAHAHAHAH
HAHHAHAHAHAHHAHAHAHAHHHAHHAHAHAHAHAHHAHAHAHHHAHAH
HAHHA sms gratis HAHAHHAHAHAHHHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAHHAH
GEMELLO 1 – ahahah sono già fuorissimo e la notte è ancora così giovane. Mi sento arrapato di brutto.
GEMELLO 2 – Non è un po’ presto per essere già “fuorissimo”? Spero non ti prenderai qualche malattia! Sono cose
che una madre non vorrebbe/dovrebbe mai sapere. Non commettere imprudenze. Mamma
GEMELLO 1 – Sabato scorso è stato bellissimo con te, mi piacerebbe fare il bis … ;)
GEMELLO 2 – Mi vuoi? Allora manda un sms con la parola DESIDERIO al numero 6565. Riceverai subito sul tuo
cellulare la suoneria “Continua a sognare”
GEMELLO 1 – TI AMO
GEMELLO 2 – OHMIODDIO
GEMELLO 1 – jpiv7flkvò*dlv-ò*88fm
GEMELLO 2 – sei ubriaco?
GEMELLO 1 – il mio cellulare sta passando di mano in mano e tutti schiacciano un tasto
GEMELLO 1 – come è andato il compito
GEMELLO 2 – insieme al 4 il prof mi ha dato un modulo per la ricerca del personale di McDonald
GEMELLO 1 – troppppppo sbronzo, sto tornando a casa. Tu dove sei??
GEMELLO 2 – sul sedile di dietro 
DOMATORE:
qualcuno scriva ai gemelli Fiondoni
che se quando si svegliano
non trovano il telefono impallato dai “uazzap”
ci rimangono male,
anche se non si dice niente di importante
anche se non serve
anche se non ne avete voglia
anche se non li conoscete
anche se è perché ve l’ho chiesto io
(musica)
attrazione performativa numero cinque:
non poteva mancare nel circo adolescenziale
il Realista Nichilista.
non è di cattivo umore
non è cattivo
non è un pessimista cosmico
non è certo che sia lui a dire questa cosa,
ma c’era bisogno di un intellettuale
e non abbiamo trovato di meglio.
un ginnasta del realismo
un gigante del nichilismo
un saltatore d’istinto..
IL REALISTA NICHILISTA:
Da qualche parte
una volta o l’altra
in qualche modo
perdi qualcosa.
Se sei fortunato è successo quando eri piccolo
se sei fortunato hai visto i tuoi genitori divorziare
se sei fortunato la tua ragazza delle superiori è morta in un incidente in motorino
se sei fortunato hai visto la tua sorellina perdere l’uso delle gambe perché curata male, in ritardo.
Se non sei fortunato ti succederà quando sarai più grande
se non sei fortunato vedrai tuo figlio che si farà fregare il primo posto di lavoro dal figlio di uno più ricco di te
se non sei fortunato tua moglie, a quarant’anni, si ammalerà di depressione bipolare
se non sei fortunato perderai il lavoro dopo ventidue anni di servizio e sarai troppo vecchio per riuscire a trovarne un
altro.
Se non sei fortunato ti accorgerai troppo tardi che il modo in cui pensavi girasse il mondo era solo un’illusione
se non sei fortunato comincerai troppo tardi ad avere paura.
Ma se sei fortunato comincerai ad avere paura da piccolo
ad avere paura di qualcosa di inaspettato che cambi in peggio la tua vita, che non sia in tuo potere far tornare le cose
come le volevi.
E poi, se sei fortunato, da quel giorno inseguirai il potere.
guiderai le legioni nella Gallia, ti batterai per conquistare terre, per guadagnare denaro
avrai solo rapporti con persone che contano, ti terrai il posto di lavoro solo se alla fine ti può portare a essere quello che
comanda
E lo farai perché, se sei fortunato, sai che il potere significa che non devi avere paura
Il potere significa poter fare quello che vuoi, quando vuoi
il potere significa poter avere quello che vuoi quando lo vuoi.
Se sei fortunato lo farai perché saprai che in realtà è per il potere che vale la pena di fare qualsiasi sacrificio
che in realtà è il potere senza il quale non puoi vivere
che in realtà è il potere senza il quale puoi solo respirare, mangiare, dormire e cagare
e a volte nemmeno quello.
Lo farai perché, se sei fortunato, saprai che quando diciamo che moriremo per la libertà, in realtà stiamo dicendo che
moriremo per il potere.
Da qualche parte
una volta o l’altra
in qualche modo.
Può succedere.
DOMATORE:
ne sentivamo il bisogno
quasi la necessità.
uno schiaffo in pieno viso
che ti investe come un tir sul raccordo
ora ci manca solo il leone
(musica)
attrazione performativa numero sei:
il Domatore di emozioni
frusta in una mano
vocabolario nell’altra;
fustiga i costumi
evidenzia l’ovvio osceno
ne ha facoltà
non tanto perché s’avvia alla carriera universitaria perenne
ma perché ha ragione da vendere.
acquistate un consiglio
anche voi
(costano poco, ve lo assicuro).
oh Domator d’emozioni
dicci cosa odi..
IL DOMATORE DI EMOZIONI:
(si concentra)
solo per voi
solo per questa sera
la classifica delle cose più CAFONE di sempre
la mia classifica.
prendetela per buona:
o1 – fumare
o2 – essere abbronzati, in qualsiasi periodo dell’anno
o3 – le birkestock con e senza calzino
o4 – l’aperitivo e l’apericena, il brunch e quellecoselì
o5 – organizzare le feste dove non viene nessuno
o6 – non riconoscere una persona che ti è stata presentata almeno 3 volte
o7 – camicia azzurra pariola con colletto bianco e grande orologio colorato
o8 – le abbreviazioni con la K negli sms
o9 – le suonerie del cellulare sudamericane sparate a tutto volume al cinema
1o – Lina Sotis
11 – passarmi avanti quando sono in fila
12 – parlare della bellezza del tango e della poesia di Pascoli
13 – andare in chiesa la domenica e il buddismo
14 – la musica in macchina coi finestrini aperti
15 – i vestiti con le scritte, le magliette con le marche
16 – parlare e ridere al cellulare a voce alta
17 – non essere mai andato a teatro (sic)
18 – dire: taggare, bannare e hashtag
19 – le hogan e le nike
2o – Madonna e lady Gaga
21 – non mettere lo spazio dopo la virgola negli sms
22 – il tennis e l’abbigliamento del tennis
23 – parlare un dialetto che non è il proprio
24 – masticare rumorosamente
25 – Fabio Volo e Federico Moccia
26 – la tv in 3D
27 – non saper ascoltare
28 – la mutanda firmata che esce dal pantalone
29 – fare l’ausiliare del traffico
3o – suonare il clacson dello scooter al posto del citofono
31 – avere i crediti formativi
32 – quando mio padre dice “il collega”
33 – il tiro al piattello e l’equitazione alle olimpiadi
34 – non usare il deodorante quando c’è educazione fisica
35 – uscire il sabato sera rubando la macchina ai genitori
36 –fare la cacca con la porta aperta
37 – il colore fucsia e il leopardato
38 – i cinesi e i prodotti cinesi
39 – non andare in bicicletta
4o – le posate per il pesce che non so nemmeno come sono fatte
DOMATORE:
41 – fare le classifiche
il tempo stringe
l’elastico che scende dall’alto stringe
le mani del trapezista stringono
il canguro stringe
non perdiamoli
non dobbiamo farlo
tanto meno ora che c’è il pubblico pagante.
lasciamo libera l’iniziativa
lasciamo le briglie sciolte al cavallo selvaggio.
che corra
(musica)
attrazione performativa numero sette:
il Purosangue dell’improvvisazione
un baio domato da poco
eclettico quanto furastico
scatenato nella ricerca del punto di partenza.
si muoverà per la pista
cercando lo stimolo poetico
il guizzo, il salto
il numero, l’ostacolo.
senza freni
IL PUROSANGUE IMPROVVISATORE:
selezione naturale
minuziosa/metodica/precisa..
muoversi e scrivere
senza vedere
senza sapere
senza volere
a tentoni come nella nebbia di Padova:
“se solo piovesse
dal basso verso l’alto
mi aggrapperei
alla prima goccia che sale”
ricomincio
non funziona
“ad una certa età ognuno
ha un’età diversa dall’età che ha”
assonanze incerte
ripetizioni
campanelli rotti
(difficile mantenere le promesse
a comando) ricomincio
non funziona
“le gocce di pioggia
disturbano il sonno
e il segnale dell’antenna parabolica..
come se si potesse parlare di sonno
in queste notti da lupi”
riconosco la voce
conto le volte e le gocce
(piove a dirotto mi perdo dopo il 163
e ricomincio) ricomincio
non funziona
“forse ho scambiato questo spazio
per un circo
m’innamoro della ballerina sul filo
stando chiuso nel guardaroba
appena scende le regalo il cappotto”
elogio della smemoratezza
non è incapacità di comunicare
ma ostentazione sentimentale
posso resistere
(l’ho già fatto) ricomincio
non funziona
“sagrestia. m’affumico d’incenso”
libro in aria/mi libro in aria
idiozie facili come andare a trovare i vicini
(che non conosco) ricomincio
forse funziona
“all’ombra estiva dei tuoi seni
schiaccio noci e pisolini”
nell’attesa di tempi migliori
mi godo quelli che capitano
ho confuso il soffio al cuore con il peso dell’amore
(oh no la rima) ricomincio
non funziona
“sono solo sole spento”
per ora
“viaggiò a lungo
uccise il drago
superò il fossato
scalò la torre
raggiunse la principessa
e la liberò.
la guardò
era molto brutta”
fatica sprecata la mia
ambizione buttata
poeta senza arrivo
(e senza paga) ricomincio
non funziona
“nei vicoli di Trastevere
le donne camminano lente
come le foglie che cadono”
l’attesa mi rende vulnerabile
la concitazione, peggio
davanti al computer mi sento utile
perché non so usare la zappa
(pastorizia avariata) ricomincio
non funziono
“il mio universo si sta formando
solo perché gli atomi da soli si annoiano”
potevo conquistare il mondo ma non avevo la licenza
(e neanche il permesso) mi fermo
non funziona
“anche i ricchi hanno un’anima
quella del maggiordomo
fossi stato attore di teatro
sarei stato bravo a sipario chiuso”
selezione naturale non fa così male, sudatissimo, smetto.
DOMATORE:
ho sempre amato la poesia
ho sempre amato Maria
(il primo amore non si scorda mai
quindi tanto vale aspettarselo bello).
la poesia è stata creata
per rimorchiare le donne
ma in questo circo è vietato baciarsi
(musica)
perché è arrivato il momento della fauna marina
il Polpo solitario
Octopussy che terrorizza
Piovra gigante che allontana
ma si fa capire bene quando vuole.
vaga da solo
per l’oceano
e ci spiega il perché
nuotando nella grande vasca
al centro della pista.
non lanciate alcun tipo di cibo, per favore.
IL POLPO SOLITARIO:
sono solo
(pausa)
no, non sono single, sono proprio solo..
(lunga pausa)
assolutamente solo.
(pausa imbarazzante)
Mi chiam.. come mi chiamo non è importante, tanto non mi chiama mai nessuno.
Non ho una ragazza, non ho famiglia, non ho amici.
(pausa, di nuovo)
Faccio le cose che fanno le persone sole:
Mi compro le confezioni monodose.
e nonostante tutti miei sforzi e i miei minuziosi calcoli, ogni volta che faccio la spesa, poi c’è sempre qualcosa che mi
va a male in frigo.
Ma non compro precotti e surgelati, no, dai: quelli sono stupidi cliché su noi persone sole.
io mi cucino!
Scusa, ma con tutto il tempo che ho a disposizione perché non dovrei farlo?
Mi cucino prelibatezze! Mi compro quelle riviste di cucina, no? tipo cucina creativa, tutto microonde a schede, la prova
del cuoco, e ogni settimana provo una ricetta nuova.
Solo che poi devo sempre dividere le dosi per quattro, faccio sempre un po’ di casino..
Mi stiro le camice da solo, con l’inamidante.
Studio da solo, leggo da solo, disegno da solo.
(pausa, ci pensa)
Spesso tengo la radio accesa e ascolto i programmi tipo gli sceneggiati o i dibattiti, o quelli in cui c’è un gruppo di
speaker e chiaccherano fra di loro e magari chiacchierano anche con la gente che gli telefona. così mi sembra di avere
ospiti in casa.
Ospiti che si fanno i cazzi loro, ma comunque..
Che poi io non sono mai riuscito a prenderla, la linea, in quei programmi..
Mi appassiono molto alle serie TV! Sì, le serie TV, fiction, soap, telefilm, sono una delle poche, ma solide, certezze
dell’uomo solo. una puntata di “Centovetrine” per me, è come il vostro pranzo della domenica in famiglia.
Come si dice?: meglio soli che male accompagnati.
Non lo so. Non che sia brutto essere soli,
cioè, non è neanche bello.
è così. uno è solo, e basta..
non lo so se ci si nasce. se ci si diventa.
se ci diventi così da un giorno all’altro, oppure devi fare qualcosa..
Io so solo che ci sono scivolato dentro alla solitudine, non me ne sono neanche accorto come è successo.
Un giorno mi sono svegliato e..
(pausa triste)
Magari si è soli per un po’ e poi si smette. come un vizio, come bere, o fumare.
..magari
(pausa ponderata)
Un giorno torno a casa e proprio davanti alla chiesa di fronte al fruttivendolo, sulla via di casa mia, ti becco un bel
funerale
Io son sempre vestito di scuro: entro
Non c’era tanta gente, anche il morto non doveva essere un tipo molto popolare..
I pochi partecipanti tutti posizionati a distanza di sicurezza dolore l’uno dall’altro, che ai funerali è meglio se non ci si
tocca.
E i chierichetti e i preti in formazione sull’altare in una coreografia meravigliosa di calici e benedizioni erano belli
Bella la luce che filtra dai mosaici.
Belle le parole per il morto, intrecci poetici di ridondanze e luoghi comuni.
Belle le facce da funerale, così tipiche, già viste.. sconfortanti. Belle.
io mi metto a fissare un donnone obeso e rimango ipnotizzato dalla danza della sua panciona avvolta nei panni scuri che
a ogni singhiozzo ritmicamente va su e giù.
Che poi da quando sono solo, mi fisso sempre sui particolari
(pausa guardando un particolare qualunque)
Insomma, sto per andarmene quando questa cicciona, paonazza per il pianto, mi si avvicina, mi ringrazia, con gli occhi
bassi, di essere venuto e mi stringe la mano.
Io guardo la mia mano, stretta dalla sua manona grassa e calda e sudaticcia, poi alzo gli occhi verso di lei e lei fa lo
stesso, e ci guardiamo, e io le scorgo dentro un dolore terribile e per un secondo quel dolore mi appartiene.
E lei mi sa che la sente questa cosa, in qualche modo, perché gli occhi le tremano, e poi anche la bocca le trema ed
ecco, oh no!, si rimette a piangere e poi, Zac!, mi abbraccia.
Io, uomo solo e senza nome, discreto cuoco, straniero al suo lutto, intervenuto accidentalmente al funerale del parente di
una donna sovrappeso, stretto nella morsa delle sue due braccione flaccide, dentro la chiesa davanti al fruttivendolo,
sulla via di casa mia.. Bello.
Mi sento un po’ a disagio e mi domando quanto potrà mai durare un abbraccio? pochi secondi, penso, durerà ancora
poco, ma lei non molla. Singhiozza come una foca e si avvinghia ancora di più.
E io..
Sembra assurdo, ma io in quel momento mi sentivo felice.
Oddio era bellissimo, ci sarei morto tra quelle braccia.
Lei mi stava regalando il suo dolore.
Finalmente ero entrato in relazione con qualcuno. E non erano delle voci di invisibili ospiti che si facevano i cazzi loro.
Non erano lontani parenti televisivi e per giunta sceneggiati male, ma una persona in carne, tanta carne!, e ossa. Una
meravigliosa cicciona vera, che respirava, che era viva e vera, e che mi stringeva che quasi mi stavo strozzando.
Mi sentivo toccato dentro ed avevo il cuore che mi traboccava…
E lì ho capito, ho capito tutto! Ho capito tutto quello che non avevo mai capito: ho capito cos’è la felicità..
Cosa avevo capito? Cos’è la felicità?
Qual è la cosa più bella del mondo? La sensazione più bella in assoluto?
(pausa senza senso)
te lo dico io..
è condividere qualcosa con qualcuno, non importa cosa, non importa chi.
basta con-dividere.
un panino o un dolore, fa lo stesso..
DOMATORE:
un minuto di tristezza
(pausa)
poi un sorriso
(pausa)
poi un saltello
(pausa)
poi ognuno faccia quello che vuole
per cancellare la nostalgia.
lo so
vi sento
vi vedo
vi ascolto
vi studio
voi sentite la mancanza
sentite la nostalgia
vi mancano i gemelli Fiondoni
e i loro sms
e visto che io sono generoso
ve li richiamo.
(musica)
attrazione performativa numero otto e mezzo
a grande richiesta
riceviamo e gentilmente riproponiamo
equlibristi ondivaghi del messaggino
giocolieri estremi delle cattive figure
corridori pleonastici di qualsiasi linguaggio
i gemelli Fiondoni
e i loro ormoni.
Numero breve.
GEMELLI FIONDONI:
(come sopra o anche no)
GEMELLO 1 – Sveglia!! Hai dimenticato il tuo cellulare da me
GEMELLO 2 –
GEMELLO 1 – mi dispiace tanto vederti soffrire così. Vorrei aiutarti ma di sicuro non sono la persona più adatta per
farlo. Non buttarti troppo giù. Io per te ci sono, sempre.
GEMELLO 2 – chi sei?
GEMELLO 1 – La tua ragazza è ancora in bagno. Te la sei dimenticata qui.
GEMELLO 2 – Merda! Sapevo di aver dimenticato qualcosa. Ormai sono a casa, non torno più indietro. Non può
dormire lì?
GEMELLO 1 – in discoteca?
GEMELLO 2 – Sono tornato a casa in macchina fumato marcio e mi sono fermato per far attraversare un gatto. Dopo
10 minuti mi sono accorto che era un pigna.
GEMELLO 1 – ebrei domani alle 5
GEMELLO 2 – ??
GEMELLO 1 – FAREI. maledetto T9
GEMELLO 1 – ti amo.
GEMELLO 2 – io prosciutto e funghi
DOMATORE:
lo sapevo che vi erano mancati
ma a dire il vero sono molte le cose che so:
so che gli adulti non sempre credono
a quello che dicono gli adolescenti
(musica)
attrazione performativa numero nove
nove di nove
il clown numero nove
Aldo nove
diccene nove nuove
ALDO NOVE:
uno, non vale dire che non si è riusciti a fare i compiti perché si aveva un vita da vivere o perché se li è mangiati
l’iguanodonte
due, non vale fare le giustificazioni su post-it, gratta e vinci, biglietti dello stadio e pizzini
tre, quando il Prof dice “giovedì interrogo” non si può rispondere “ci stiamo cagando sotto”
quattro, il latino non è una inutile lingua bastarda e desueta
cinque, è gradito un minimo di rispetto per l’illustre filosofo Pomponazzi, lo so che il nome si presta alle rime..
sei, nonostante le fattezze suine di qualcuno dei vostri compagni è sconsigliabile assaggiarli per sapere se sanno
realmente di prosciutto
sette, è sconsigliato e poco prudente intrattenere dalla finestra dell’aula gli alunni dell’istituto, imitando Benito
Mussolini, muniti di fez e camicia nera, presentando una dichiarazione di guerra all’istituto che sta dall’altra parte della
strada
otto, è vietato valutare gli interventi dei compagni durante le interrogazioni munendosi di palette coi numeri e
chiamando i voti con la voce di Ballando con le stelle , così come per l’interrogato è vietato chiedere l’aiuto del
pubblico o avvalersi della facoltà di non rispondere
nove, ma è bellissimo rientrare in classe, dopo essere stato in bagno per 20 minuti, aprendo la porta con un calcio, per
poi fare una capriola e puntare una immaginaria pistola verso l’insegnante che avrebbe fatto meglio a dedicare la sua
vita lavorativa alla raccolta delle pannocchie, gridando: ti dichiaro in arresto, nonnina. Infarto assicurato.
DOMATORE:
acrobati, clown, liberi pensatori e zebre senza strisce
clown infelici, giocolieri, personaggi inutili e facezie organizzate..
ma adesso basta
STOP
e se lo stop non lo rispetti succedono cose brutte
(musica)
attrazione performativa numero ultima
finale
fine tragica
incidente
uno stop non rispettato
il casco allacciato male
l’asfalto che brucia.
arriva il momento del distacco
facciamo i conti con quello che succede.
parata finale
tutti in pista
nessuno escluso
(tranne uno a cui tutti pensano)
..
Lo sai solo se ti succede
e se non ti è mai successo puoi smettere di ascoltare
Lo sai solo se lo hai percepito come un morso allo stomaco
solo se la rabbia ti ha mangiato ogni pensiero
solo se hai smesso di pensare e non sapevi neanche da che parte girarti;
Lo sai se hai provato il senso di disorientamento dato dalla perdita di qualunque speranza
il senso di mancanza di respiro dato dalla distruzione di ogni futuro
il senso di disappunto di fronte a chi non sa cosa sia:
la morte di qualcuno che ti è vicino è un organo interno
che ti viene asportato senza anestesia
che ti viene strappato senza avvertirti
che ti viene amputato senza motivo.
Non è un organo vitale, ma essenziale
non è un organo basilare, non serve per respirare
non serve per camminare, non serve per vivere
non serve
stare senza non compromette la sopravvivenza
ma lascia un vuoto
una cicatrice invisibile
uno spazio che niente può colmare.
Resta la consapevolezza massima
che niente sarà più vissuto nello stesso modo
i polmoni continueranno a respirare
ma mancherà un pezzo, un organo interno, minuscolo, necessario, dolorosissimo.
..
Buonanotte
(gran finale con musica allegra, tutti salutano stancamente)
VOCE MEGAFONO
Signori artisti tra 45 minuti nuovo spettacolo circense.
struccatevi, ritruccatevi e si ricomincia.
fine