apparve un robot enorme che con un raggio di luce mi portò nella

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apparve un robot enorme che con un raggio di luce mi portò nella
…………………………………… apparve un robot enorme che con un raggio di luce mi portò nella
sua navicella. Lì dentro l’ambiente era bianco e molto luminoso, percepii una forte
vibrazione e mi disse di scendere. Sembrava fosse trascorso un minuto, ma quando
uscii dalla navicella, vidi uno strano pianeta con enormi palazzi di metallo che sembrava
acciaio e robot violenti. A un certo punto, sentii il pavimento crollare sotto i mie piedi
e in un batter d’occhio precipitai in una stanza. Sentii una voce provenire da dietro
alle mie spalle che diceva: ”Questo pianeta sarà distrutto, devi impedire agli alieni,
abitanti del pianeta Minion, di annientare questo nostro mondo!”. Chiesi alla voce:
“Perché hai rapito me e non un altro bambino?”, e la voce rispose: “Tu sei il nostro
salvatore, un robot umano creato per salvare la nostra terra”. Io rimasi senza parole,
mentre una macchina mi metteva addosso un’armatura e delle super armi. Mi
caricarono sulla navicella e mi dissero: “Vai e salva la nostra terra!”. Senza pensarci
ubbidii. Partii per il pianeta sconosciuto. Arrivato, vidi che era tutto verde e melmoso;
tanti alieni erano schierati come soldati pronti per sfidarci e distruggersi. Io con il
mio esercito scesi dall’astronave, noi eravamo il doppio di loro, sfoderammo la armi e
gli attaccammo e cominciò una battaglia all’ultimo sangue. Vincemmo la battaglia, i
nostri amici erano quasi tutti morti, festeggiammo ma non era finita. Avvertimmo un
enorme boato proveniente dal suolo, ci facemmo indietro e uscì un mostro, tre volte
più grande di noi. Dovevamo sconfiggerlo, ma sapevamo che era molto difficile.
Sfoderammo le armi per una seconda volta. Lo attaccammo ma riuscì a sconfiggere
tutta la mia squadra, l’unico sopravvissuto ero io. Salii sulla navicella e incominciai a
sparare con la mitraglia, un proiettile finì nel suo grande orecchio e lo stordì, così
cadendo gli scivolò di mano la pistola e partì un colpo che frantumò il vetro della
navicella e mi colpì alla spalla. Sentii un forte dolore e svenni. Mi risvegliai
nell’ospedale dei robot. Lì mi riferirono la notizia strabiliante: l’alieno era morto. Mi
riportarono a casa dai miei genitori e non ero più ferito. Mi rimasero molti dubbi, ma
mi sentii un eroe, salvatore dei robot.
Alberto S., Roberto cl. V