Montpellier - Informagiovani

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Montpellier "Montpellier" deriva dal francese mont pelé (monte pelato), a causa della sua scarsa vegetazione. Esiste un'interpretazione alternativa che indica l'origine di "Montpellier" in Mons Puellarum ("monte delle ragazze"). Le Origine Medievali -­‐ In tutta la Linguadoca, Montpellier fa l'eccezione: è infatti l'unica città che non ha origini antiche. Nasce nel Medioevo, precisamente nell'XI secolo quando da piccolo possedimento agricolo viene ceduto a Guilhem, un signore della regione dell'Hérault, che lo trasforma rapidamente in un centro culturale ed economico di primo piano. Città Universitaria -­‐ Già nel XIII secolo Montpellier è un'importante città universitaria e un nodo commerciale. Assieme a quella di Salerno, la sua facoltà di Medicina viene considerata la più rinomata dell'Occidente e ben presto anche le sue altre università di lettere, arti e di diritto conferiscono alla città una reputazione pari a Bologna e a Parigi. Durante tutto il Medioevo, Montpellier sboccia e la crescita demografica esplode. L'urbanizzazione -­‐ Dopo un breve periodo sotto la corona spagnola, Montpellier torna al dominio francese nel XV secolo e inizia un lento declino da cui si riprenderà solo con Luigi XIV, periodo in cui la città si abbellirà di palazzi sontuosi, hotel di lusso e istituzioni. A questo periodo risalgono la passeggiata del Peyrou e l'Arco di Trionfo. Nel XIX secolo la città si arricchisce grazie alla monocultura della vite. Essa permette alti rendimenti che si traducono in grandi lavori di edificazione e ristrutturazione urbana: vengono costruiti in questa fase il Palazzo della Giustizia, le chiese di San Rocco e di Sant'Anna, il teatro della Comédie. Il Novecento -­‐ Gli anni '60 si caratterizzano per l'arrivo delle popolazioni rimpatriate dall'Africa del Nord, i cosiddetti Pieds Noirs che contribuiscono alla trasformazione e alla crescita della città durante gli anni successivi. Negli anni '80 viene costruito un nuovo quartiere l'Antigone che diventa simbolo della volontà di trasformare la cittadina in una metropoli moderna. Tutto questo pone le basi di un successo: Montpellier passa infatti in meno di trent'anni da 25esima a 8ava città della Francia, con uno sviluppo economico fondato sull'industria informatica, biotecnologia e sull'informazione. Situata sulla strada di Lourdes, Montpellier costituisce una tappa importante del Cammino di Santiago di Compostela ed è inoltre la città che ha visto nascere St Roch, che viene celebrato dalla città il 16 agosto (processioni, distribuzione dell’acqua del pozzo della casa natale del santo, esposizione delle reliquie...) Se state programmando un pellegrinaggio, non esitate a fare una sosta nella capitale della Linguadoca. Oggi Montpellier, (ab. 210.000 ca.) è ancora una città universitaria. Confina a Nord con i comuni di Saint Clement de Riviere, Montferrie sur-­‐Lez e Clapiers, a NordEst con il comune di Castelnau le-­‐Lez, a Sud con il comune di Lattes, a SudOvest con il comune di Saint Jean de Vedas, a Ovest con il comune di Juvignac,a NordOvest con il comune di Grabels. Gli studenti ammontano al 21% della popolazione. È dunque la città più vivace di tutta la parte sud della Francia, una città che, soprattutto di sera, si anima principalmente con le feste degli studenti universitari. Montpellier è stata l’ultima colonia romana ad essere fondata, infatti vi fu un interesse per il luogo, soltanto in seguito all’incremento del commercio di spezie con l’oriente. L’influenza della vicina Spagna è visibile ovunque, sia nell’attività della corrida, sia nella cucina dove è stata trapiantata la tradizionale Paella; inoltre, numerose sono le testimonianze del periodo medioevale, delle continue lotte. Il clima della regione è mite, questo permette di avere delle estati calde, infatti si consiglia di visitare la regione nel periodo di fine primavera e per l’intero periodo estivo. Tutta l’economia della zona si basa sull’agricoltura, che, oltre al turismo è l’unica fonte di produzione, attendendo l’espandersi dell’industria tecnologica. DA VEDERE Il centro storico di Montpellier è conosciuto come Écusson, con riferimento alla sua pianta a forma di scudo. Un tempo era circondato da possenti mura che furono abbattute per volontà del cardinale Richelieu. Al loro posto stanno oggi una serie di viali con qualche bastione isolato. Nel corso del XIX secolo l'Écusson subì una serie di sventramenti sull'esempio di quanto era avvenuto poco prima a Parigi con l'apertura dei Grands Boulevards ad opera del barone Haussmann [1]. A Montpellier questi lavori rimasero incompiuti. Rimane il tratto della rue Foch tra l'arco di Trionfo della Porte Perou e la piazza della Prefettura più il suo proseguimento, la rue de la Loge che confluisce nella più importante piazza del centro, place de la Comédie, dominata dalla facciata monumentale del teatro municipale. Place de la Comédie: è la piazza dove vi si affaccia il teatro dell’opera, caratterizzata dalla presenza della fontana delle Tre Grazie, è circondata da numerosi caffè sempre affollati dai giovani del posto. CORUM: è il centro per conferenze e rappresentazioni operistiche. Tour de la Babote e la Tour des Pins: sono i resti della fortificazione, edificata nel XIII secolo, che fu andata distrutta in seguito alle Guerre di religione del XVI secolo. Tra le chiese presenti a Montpellier è doveroso citare: la Cathédrale de St-­‐Pierre e la chiesa di Notre-­‐Dame des Tables che sono i due edifici religiosi più importanti della città, entrambi costruiti nel XVIII secolo, costituiscono il centro religioso di Montpellier. Il costo della vita a Montpellier: : Espresso : 1 € Bevanda fresca : 1,5€ Sandwich : 3€ Baguette : 0,75€ Cinema : 6€ Ristorante : 15€ Abbonamento mensile autobus o tram: 30€ COSA MANGIARE Anche se l’intero territorio si affaccia sul mare, la cucina tipica della Provenza e della Costa Azzurra è caratterizzata sia dalla presenza di carne che di pesce. Alcuni piatti tipici sono: la bouillabaisse, (zuppa di pesce marsigliese, con gronghi, scorfani, triglie, anguille con zafferano e olio di oliva), la zuppa al pistou, (minestra di verdura e fagioli), la salade nicoise, (lattuga, fagiolini, pomodori, olive nere, uova e acciughe), la ratatouille, (stufato di cipolle, melanzane, zucchine, pomodori, peperoni e aglio), la pissaladière, (pizza farcita con cipolle, acciughe e olive), la daube de bboeuf, (stufato di manzo, agnello e montone, cotti al vino rosso), la brandade de morue, (purea di stoccafisso), la tarte au citron, (crostata farcita con crema al limone). DIVERTIRSI Montpellier, è la città più vivace di tutta la parte sud della Francia, dovuto all’alto tasso di popolazione di età inferiore ai 25 anni, la città, soprattutto di sera, si anima principalmente con le feste degli studenti universitari. Montpellier è stata l’ultima colonia romana ad essere fondata, infatti vi fu un interesse per il luogo, soltanto in seguito all’incremento del commercio di spezie con l’oriente. L’influenza della vicina Spagna è visibile ovunque, sia nell’attività della corrida, sia nella cucina dove è stata trapiantata la tradizionale Paella; inoltre, numerose sono le testimonianze del periodo medioevale, delle continue lotte. Il clima della regione è mite, questo permette di avere delle estati calde, infatti si consiglia di visitare la regione nel periodo di fine primavera e per l’intero periodo estivo. Tutta l’economia della zona si basa sull’agricoltura, che, oltre al turismo è l’unica fonte di produzione, attendendo l’espandersi dell’industria tecnologica. La lingua ufficiale è il francese, ma anche l’uso della lingua inglese è molto diffusa. Come in tutti i paesi che hanno aderito all’UE, la moneta è l’euro. Per ulteriori informazioni: http://www.montpellier.fr/ http://www.montpellier-­‐agglo.com/ http://www.ot-­‐montpellier.fr/italy/ http://www.petrophoto.net/uk/cities/europe/france/montpellier-­‐photos.php Mappa regione http://www.informagiovani-­‐italia.com/mappa_linguadoca_rossiglione.htm http://www.sanroccodimontpellier.it Testimonianza di Lidia, studentessa di Beni Culturali http://www.unile.it/esn/montpellier.htm Indice [nascondi] LA VITA DA STUDENTE La testimonianza di Lidia (studentessa in beni culturali) Montpellier è una città particolarmente giovane. Per molti aspetti mi ha ricordato Bologna: per la sua apertura verso l’esterno e per il grande movimento universitario che si può trovare. Come Bologna anche Montpellier, già a partire dal XII secolo poteva vantare una prestigiosa università (di medicina), che con molto piacere ho avuto modo di visitare. Oggi accanto all’epoca medievale possibile ammirare la stratificazione di vari periodi che hanno portato a graduali trasformazioni urbanistiche ed architettoniche. Ma la modernizzazione non ha tolto la magia a un centro così vivo. Dopo le prime difficoltà incontrate a causa della mia appena sufficiente conoscenza del francese sono riuscita a costruirmi una realtà che ho abbandonato a malincuore il 4 luglio 1999. Già dal giorno successivo al mio arrivo ho avuto la fortuna di trovare alloggio in una Città Universitaria, precisamente la Voie Domitienne (259, rue de la voie Domitienne, 34096 Montpellier, cedex 5), un enorme cortile alberato con vari palazzi di 4 piani ciascuno, dove la cosa più difficile era non riuscire a fare amicizia. In meno di un mese e mezzo una stanza di pochi metri quadri si è trasformata in un regno bellissimo, è diventata la mia casa. Per mangiare usufruivo di una delle varie mense disponibili per gli studenti. La Vert Bois (192, rue de le Chenaie, 34096 Montpellier) all’interno dell’università Paul Valere; oppure la Boutonnet (119, rue du fg. Boutonnet, 34053 Montpellier, cedex 1). Normalmente tutte le città universitarie presenti nella città erano munite di una mensa universitaria, esclusa la Voie Domitienne nella quale vi era solo un servizio bar che io collocherei tra i cosiddetti locali da evitare per via dei cibi non proprio genuini. Spesso però utilizzavo la cucina, presente nel palazzo dove alloggiavo (ce n’era una per ogni piano). L’unico inconveniente era dover fare i turni nei momenti di maggiore affollamento, quando si concentravano, in un spazio assai ridotto, i vari abitanti del mio piano, per sfruttare al massimo le uniche 2 piastre disponibili. Ma, malgrado tutto, questi erano i momenti più adatti per ampliare le proprie conoscenze. E’ stato proprio in cucina che ho conosciuto la maggior parte delle persone con le quali sono rimasta amica. Per la spesa potevo recarmi al “Codec”, un supermercato a pochi metri dalla Facoltà Paul Valery, o al “Caffefour”, per raggiungere il quale era necessario prendere l’autobus. Forse la cosa più difficile è stato inserirmi nell’ambiente universitario. Il problema maggiore è stato quello di capire il funzionamento dell’Università francese, poiché è molto diverso da quello italiano. In Francia esistono delle discipline costituite da vari corsi, che vanno seguiti in anni diversi (1° anno; 2° anno; Licence; Maitrise) e per gli studenti francesi non è possibile accedere ai corsi di 2° anno o di Licence senza aver prima superato rispettivamente gli esami di 1° e di 2° anno. La Maitrise corrisponde alla nostra laurea. Ciò garantisce ai francesi quello che difficilmente noi italiani riusciamo a raggiungere e cioè la possibilità di rimanere in corso, laureandoci all’età massima di 23 anni. Questo metodo inoltre assicura una maggiore specializzazione: si studia meno per sapere di più. I professori delle materie da me scelte sono stati molto disponibili e hanno valutato adeguatamente il mio status di studente Erasmus, per regolarsi sugli esami da farmi sostenere. I corsi che ho seguito sono stati tutti molto interessanti. A Montpellier ho percorso chilometri. Gli autobus erano molto cari e poi, soprattutto a partire da marzo, era piacevolissimo passeggiare nelle giornate piene di sole di una città dal clima tanto simile a quello dell’Italia Meridionale. Ho ancora negli occhi la bellezza di Place de la Comèdie con le sue terrazze e i numerosi caffè all’aperto che all’apparire dei primi soli hanno iniziato a pullulare di giovani. Mi mancano gli eleganti palazzi dai tetti di ardesia, la fontana delle Tre Grazie e l’Operà, con la sua architettura dell’800. Ho nostalgia dell’Esplanade e del verde di alberi secolari e poi del Peyrou, un arco situato ad ovest della città, che per me, che non ho una grande capacità di orientamento, era diventato il punto di riferimento per individuare le “centre de la ville”. La serra era facile trovare dei locali dove bere una birra in compagnia: come il Macadam o il Toro Loco dove il mercoledì o il giovedì organizzavano delle serate per i ragazzi Erasmus ed era possibile scatenarsi a ritmo di musica. Per trovare dei locali più grandi, però, era necessario spostarsi fuori città e per gli studenti squattrinati senza mezzi propri di locomozione ciò non sempre risultava possibile e allora…In ogni caso c’era sempre qualcosa da fare, perché metteva tanta allegria anche trascorrere una serata a chiacchierare nelle stanze della Voie Domitienne. Con un po’ di economia sono riuscita anche ad organizzare dei piccoli viaggi nei dintorni della capitale della Lingua doca. Nimes con il suo Anfiteatro Romano, datato al I secolo a.C. e la famosa “Maison Carrè”, un tempietto dello stesso periodo; Beziers con la bellissima Cattedrale di Saint Nazaire del 1400; Sete a sud ovest di Montpellier e Carcassonne, un borgo medievale perfettamente restaurato. Non sono mancati nemmeno i viaggi in località più lontane, usufruendo delle volte di agevolazioni per gli studenti Erasmus. In questo modo ho visitato i Castelli della Loira (viaggio organizzato dal C.R.O.U.S. – Service Accueil Etudiants Etrangers – Ufficio amministrativo della Città Universitaria “Boutonnet”); e poi con M.Volle ( Prof. di geografia urbana) ho avuto modo di vedere Barcellona, dovendo provvedere solo al vitto. Cosa mi ha regalato dunque il progetto Socrates – Erasmus? Senza dubbio una buona padronanza della lingua francese, tanti nuovi amici e in più ho arricchito il mio cuore di un sogno durato 5 mesi, che mi accompagnerà per il resto della mia vita. Mi auguro che questo mio scritto possa essere d’aiuto agli studenti che nei prossimi anni avranno la fortuna di vivere quest’esperienza meravigliosa. 

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