salmonellosi (ruminanti)

Transcript

salmonellosi (ruminanti)
SALMONELLOSI (RUMINANTI)
Caratteristiche della patologia
E.1
E.1.1 Nome patologia
E.1.2 Agente/i eziologico/i
E.1.3 Breve descrizione
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Informazioni
Malattia
Salmonellosi (ruminanti).
Salmonella enterica sottospecie enterica, batterio
appartenente alla famiglia delle enterobatteriacee, gramnegativo, aerobio, asporigeno. Nei ruminanti sono state
isolate oltre 100 sierovarianti dell’agente tuttavia, nei Paesi
con zootecnia avanzata, quelle di maggiore rilevanza sono
Salmonella Typhimurium (ampia gamma di ospiti), Salmonella
Dublin (ospite-specifica del bovino) e Salmonella Abortusovis
(ospite-specifica dell’ovino).
La tassonomia del genere Salmonella non è tutt’ora
standardizzata, il metodo di classificazione più utilizzato è
quello adottato dal CDC e redatto secondo le linee guida
dell’OMS. Si riconoscono solo due specie appartenenti al
genere Salmonella, S. enterica e S. bongori (inizialmente
classificata come sottospecie V di S. enterica) ma queste
presentano oltre 2500 sierovarianti. S. enterica a sua volta è
suddivisa in 6 sottospecie: enterica (I), salamae (II), arizonae
(IIIa), diarizonae (IIIb), houtenae (IV) e indica (VI). Salmonella
enterica subsp. enterica è la principale causa di salmonellosi
negli animali omeotermi mentre S. bongori e le restanti
sottospecie di S. enterica prediligono gli ectotermi. La
nomenclatura delle sierovarianti della sottospecie enterica
può essere estesa (ad es. Salmonella enterica subsp. enterica
ser. Typhimurium) o contratta (ad es. Salmonella
Typhimurium). La nomenclatura delle sierovarianti delle altre
sottospecie di S. enterica e di S. bongori si invece basa sulla
formula antigenica (LPS e flagelli).
Malattia ad eziologia batterica diffusa in tutto il mondo che
colpisce numerosi animali, uomo compreso. Nei ruminanti
l’infezione si presenta generalmente con forme cliniche
sporadiche e raramente con veri e propri focolai.
L’agente presenta una buona stabilità e viene eliminato
principalmente con le feci che possono contaminare
ambiente e alimenti. Alcuni soggetti possono diventare
portatori cronici eliminando l’agente in maniera continua o
intermittenti con le feci.
La malattia si trasmette generalmente per via oro-fecale
attraverso il contatto diretto/indiretto, alimenti e ambienti
contaminati. Nei ruminanti l’infezione è frequentemente
asintomatica; le forme conclamate possono essere di natura
enterica con sintomi di varia gravità quali diarrea
(dall’acquoso al sanguinolento), disidratazione, debolezza,
inappetenza e talvolta febbre oppure presentarsi con forme
più gravi, soprattutto nei neonati, quali setticemie e
meningiti. Sono possibili forme abortigene che possono
assumere particolare rilevanza economica negli ovini
(Salmonella Abortusovis). Nella terapia, che si basa
Pag. 1
1
1.1-1.2
1.1.1
1.2.1
1.1.2
1.2.2
1.1.3
1.2.3
1.1.4
1.2.4
1.1.5
1.2.5
sull’impiego di antibiotici e sintomatici, va posta particolare
cura nella scelta e nell’uso del principio attivo (antibioticoresistenza e dismicrobismo).
Il sospetto di malattia può essere emesso su base clinica e
sierologica tuttavia la conferma richiede esami di laboratorio
e non risulta sempre agevole (agente presente anche nei
soggetti sani). Numerosi sierotipi causa di salmonellosi nei
ruminanti possono infettare l’uomo inducendo forme cliniche
che generalmente non presentano sequele gravi. Tuttavia
dato il diffondersi dei fenomeni di antibiotico-resistenza la
malattia desta preoccupazione per la salute pubblica.
Rilevanza della patologia
Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale
Presenza e frequenza della
Numericamente non stimata con precisione.
malattia in Regione Lombardia
Presenza e frequenza della
Malattia presente su tutto il territorio Italiano e negli Stati
malattia in regioni / Stati
confinanti.
confinanti
Frequenza eventuali epidemie
La malattia si presenta generalmente con forme cliniche
(specificare aree)
sporadiche, possibili focolai anche ad alta morbilità e
mortalità senza tuttavia vere e proprie epidemie che
interessino vaste aree geografiche.
Animali / Vettori / Ambiente
Gli animali sono un importante serbatoio della malattia, in
particolare i portatori asintomatici. Per quanto riguarda S.
Typhimurium pressoché tutti i domestici possono contribuire
al mantenimento della patologia, con differenze legate alla
specie (affezione o reddito) e al tipo di allevamento (ciclo,
densità di animali, biosicurezza, eventuali piani di controllo).
Anche gli animali selvatici svolgono un ruolo rilevante non
solo per il pascolo o la transumanza (aree condivise tra
domestici e selvatici) ma in generale per la diffusione di S.
Typhimurium tramite uccelli e muridi. S. Dublin e S.
Abortusovis invece sono più specifiche rispettivamente di
bovini e ovini e difficilmente sono diffuse specie differenti (in
particolare S. Abortusovis).
L’ambiente è un’importante fonte d’infezione, in particolare
nel caso di elevato grado di fecalizzazione, con rischio di
contaminazione degli alimenti e delle acque, ad eccezione di
S. Abortusovis dove la contaminazione ambientale svolge un
ruolo epidemiologicamente minore rispetto a quello dei
portatori asintomatici.
Nei ruminanti gli artropodi possono trasmettere l’infezione
ma non sembrano svolgere un ruolo epidemiologicamente
rilevante nella diffusione della malattia come avviene in altre
specie (ad esempio nel pollo).
Eventuali cicli stagionali / focolai
Generalmente nessun ciclo stagionale vero e proprio possibile
influenzati da anomalie climatiche incremento dei casi nel periodo estivo-autunnale. Nella
pecora picchi d’incidenza della malattia legati alla stagione
dei parti (S. Abortusovis).
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 2
1.1.6 Fattori che favoriscono la presenza Basso livello di biosicurezza e scarsa igiene.
1.2.6 dell'agente (scarse misure
Allevamento promiscuo; elevata densità di animali; mancato
igieniche, biosicurezza,
management, ecc.)
1.1.7
1.2.7
1.1.8
1.2.8
1.3
1.3.1
1.4
1.4.1
1.4.2
1.4.3
1.5
1.5.1
1.5.2
1.5.3
controllo dei portatori asintomatici e degli animali in entrata;
contatto tra mandrie o greggi di provenienza diversa
(alpeggio e transumanza); scarso controllo di muridi e uccelli;
elevato grado di fecalizzazione ambientale; contaminazione di
acque e alimenti in allevamento; acquisto di alimenti destinati
al consumo animale non sicuri; scorretta gestione di letame e
liquami.
Stabilità nell'ambiente dell'agente Elevata, in particolare in caso di ambiente favorevole (umidità
e calore); fino a 200 giorni nell’ambiente (S. Typhimurium e S.
eziologico
Dublin fino ad un anno secondo alcuni Autori); fino ad oltre
250 giorni in liquami e fognature; alcune settimane nel
colostro.
Salmonella spp. viene inattivata da disinfettanti quali etanolo
al 70%, ipoclorito di sodio all’1%, glutaraldeide al 2%,
disinfettanti a base di iodio, fenoli e formaldeide. Calore
umido (121°C per 15’), calore secco (170°C per 60’) e
pastorizzazione del latte (71,1°C per 15”) sono in grado
d’inattivare l’agente.
Possibilità di eliminare l'agente
Pressoché nessuna per S. Typhimurium (elevata resistentza
ambientale e vastissimo range di ospiti). Attualmente poco
dall'ambiente
probabile per S. Dublin e S. Abortusovis.
Numero di specie domestiche colpite
Numero di specie domestiche
S. Typhimurium è in grado di infettare pressoché tutti i
colpite (indicare anche quali)
mammiferi e gli uccelli domestici; S. Dublin e soprattutto S.
Abortusovis presentano invece una maggiore specificità
d’ospite.
Velocità di diffusione
Rapidità di diffusione
Variabile a seconda del tipo d’allevamento e delle misure di
nell'allevamento
biosicurezza adottate. Può essere anche molto rapida in caso
d’ingresso dell’agente in allevamenti con elevata densità di
animali e stato immunitario dei capi non ottimale. Ad
esempio quando vengono introdotti soggetti di provenienza
differente durante l’ingrasso è sufficiente che l’1% di questi
sia infetto per trasmettere l’agente al 50% del gruppo in 6
settimane.
Rapidità di diffusione tra
Variabile. Relativamente rapida in caso di frequente
allevamenti
compravendita di animali e scarse misure di biosicurezza.
Capacità di diffondersi senza
Principalmente per trasmissione da volatili selvatici infetti;
movimentazione di animali
possibile, ma poco probabile (controlli), l’ingresso in
allevamento con mangimi contaminati; la diffusione tra
allevamenti per via aerogena appare invece improbabile.
Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio
Ciclo della patologia influenzato da Gli artropodi potrebbero fungere da vettore meccanico
vettori
dell’infezione ma non sembrano rivestire un ruolo rilevante
come fonte di contagio.
Presenza del vettore sul territorio
Non applicabile (fonte poco probabile di contagio).
regionale / nazionale
Presenza del vettore legata a
Non applicabile (fonte poco probabile di contagio).
determinate aree / condizioni
climatiche
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1.5.4 Capacità del vettore di
1.6
1.6.1
1.6.2
1.6.3
1.7
1.7.1
1.7.2
1.7.3
1.8
1.8.1
1.8.2
1.8.3
Non applicabile (fonte poco probabile di contagio).
sopravvivere, riprodursi,
trasmettere l'infezione, fungere da
reservoir
Rischio di contagio nelle specie sensibili
Probabilità di trasmissione
Variabile. Presumibilmente elevata per quanto riguarda le
forme asintomatiche, generalmente sporadica per le forme
cliniche. Possibili focolai ad elevata morbilità. L’ingresso di S.
Abortusovis in un allevamento ovino indenne può
raggiungere morbilità elevata e fino al 60% di aborti nelle
pecore gravide.
Modalità di trasmissione
Diretta e indiretta. La trasmissione può avvenire per contatto
tra soggetti eliminatori e soggetti suscettibili; attraverso
acque, alimenti o fomiti contaminati; possibile infezione in
utero e talvolta anche gli insetti possono fungere da vettori
meccanici.
Particolari condizioni che
Elevata densità di animali; allevamento promiscuo di specie
favoriscono la trasmissione
diverse; movimentazioni e rimescolamenti di soggetti con
provenienze diverse; scarsa igiene degli alimenti;
fecalizzazione ambientale.
Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio
Specie colpite
S. Typhimurium è in grado d’infettare pressoché tutti i
mammiferi e gli uccelli selvatici presenti sul nostro territorio.
Interazioni selvatici / domestici /
Rischio d’infezione per uomo e animali nelle aree condivise
uomo
con animali selvatici escretori.
Eventuali specie in pericolo colpite Non applicabile (tutte suscettibili ma forme cliniche
sporadiche).
Potenziale diffusione silente
Riconoscibilità della patologia
Scarsa / nessuna. Le forme setticemiche si verificano
attraverso i segni clinici
generalmente negli animali neonati; le forme enteriche negli
adulti e nei vitelli a partire dalla terza settimana di vita; gli
aborti nella pecora sono più frequenti a partire dalla seconda
metà della gestazione ma in ogni caso tutte queste forme si
presentano con sintomi aspecifici ascrivibili anche a numerosi
altri agenti patogeni. L’isolamento di Salmonella spp. da
campioni fecali di soggetti con enterite inoltre non implica
necessariamente che il batterio ne sia responsabile, in questo
senso risulta importante valutare anche le UFC (almeno >
105 UFC/g).
Diffusione attraverso soggetti sub- Presumibilmente frequente e sottostimata.
clinici / asintomatici
Periodo d'incubazione
Notevolmente variabile. Le forme setticemiche e quelle
enteriche gravi possono manifestarsi in pochi giorni (talvolta
ore); i portatori asintomatici possono andare in contro a
forme cliniche a mesi dall’infezione a seguito di eventi
particolarmente stressanti.
Nella pecora, a seconda del periodo della gestazione, aborti
da 20 giorni a 2 mesi dall’infezione di S. Abortusovis.
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 4
1.9
Variabilità dell’agente
Due specie (S. enterica e S. bongori) e oltre 2.500 sierotipi
conosciuti.
Mutazioni
Sì, possibili mutazioni che influenzano la patogenicità e
l’antibiotico-resistenza. In questo senso desta particolare
preoccupazione la diffusione di Salmonella Typhimurium
definitive type 104 (DT104) nell’allevamento bovino per le sue
ripercussioni sulla salute pubblica, questa particolare
salmonella presenta una spiccata patogenicità e resistenza ad
almeno cinque antibiotici (ampicillina, CAF, streptomicina,
tetraciclina e sulfamidici).
Specie - specificità
Variabile a seconda del sierotipo, in generale scarsa o
nessuna. S. Typhimurium non presenta particolare speciespecificità; S. Dublin predilige il bovino ma può infettare
anche altri ospiti (uomo compreso) mentre S. Abortusovis
presenta una specie-specificità piuttosto elevata e raramente
infetta ospiti diversi dagli ovini.
Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno
Grado di conoscenza scientifica
Buono. Importante modello di studio per le ripercussioni della
sulla patogenesi
malattia sulla salute pubblica, come conseguenza dei sempre
più diffusi fenomeni di antibiotico-resistenza.
Conoscenza della risposta immunitaria
Totale / parziale / nessuna
Pressoché totale. Importante modello di studio per le
conoscenza dell'immunità umorale ripercussioni della malattia sulla salute pubblica.
Totale / parziale / nessuna
Buona. Importante modello di studio per le ripercussioni della
conoscenza dell'immunità cellulo- malattia sulla salute pubblica.
mediata
Impatto socio-economico
Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda
Perdite produttive (mortalità /
Numericamente non stimate, presumibilmente minori per la
scarti)
sporadicità delle forme cliniche.
Riduzione della qualità dei prodotti Numericamente non stimate, presumibilmente minori.
Minacce alla sopravvivenza
Attualmente nessuna in Lombardia.
dell'industria
Impatto economico del piano di controllo
Presenza e obbligatorietà del piano Nessun piano di controllo vero e proprio disponibile per i
ruminanti. Eventuali misure restrittive in caso di focolaio
secondo le norme di polizia veterinaria.
Costo delle misure di monitoraggio Non applicabile, nessuna misura di monitoraggio sistematica
in atto
o a campione (controlli solo in caso di focolaio).
Presenza di focolai sul territorio
Tipologia e costo delle misure di
Terapia o macellazione sotto vincolo sanitario dei soggetti
controllo in atto.
infetti.
1.9.1 Specie / Tipi conosciuti
1.9.2
1.9.3
1.10
1.10.1
1.11
1.11.1
1.11.2
2
2.1
2.1.1
2.1.2
2.1.3
2.2
2.2.1
2.2.2
2.2.3
2.2.4
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 5
2.3
Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi)
2.3.1 Limitazioni e divieti alla produzione Attualmente limitazioni e divieti solo in caso di focolaio quali
e alla movimentazione animale
2.3.2
2.3.3
2.3.4
2.4
2.4.1
2.4.2
2.4.3
blocco movimentazione degli infetti, risanamento del latte dei
capi infetti, macellazione sotto vincolo sanitario ed
sospensione della vendita del latte crudo.
In caso d’implementazione di un piano controllo limitazioni e
divieti variabili a seconda dell’approccio come ad esempio
blocco sistematico della movimentazione degli infetti e
riforma dei portatori cronici a prescindere dalla presenza di
un focolaio.
Potenziale costo economico
Attualmente non stimabile in Lombardia, poiché non è
conosciuta la reale prevalenza della malattia negli allevamenti
risulta difficile quantificare il potenziale impatto di un piano di
controllo. L’ingresso di S. Abortusovis in un allevamento ovino
indenne può presentare un impatto economico elevato
principalmente a causa degli aborti (fino al 50-60%) indotti
dall’agente a cui si sommano i costi legati alla mortalità degli
agnelli ed eventualmente delle pecore nel periparto.
Possibili mezzi di controllo
Possibili vari approcci per il controllo della malattia.
(vaccinazione e terapia medica /
Vaccinazione e terapia (da sole non prevengono ingresso e
Test-and-cull / Stamping out)
diffusione della malattia); controllo degli animali in entrare
(riduzione del rischio d’ingresso); strette misure igieniche e di
biosicurezza (riduzione della prevalenza); riforma dei
portatori cronici (riduzione della prevalenza, miglior efficacia
associata a divieto d’ingresso di capi infetti in allevamento).
Costi degli eventuali interventi
Variabili, da medi a medio-alti a seconda dell’approccio.
richiesti (monitoraggio e controllo) Autori olandesi hanno stimato costi totali per un piano basato
solo su strette misure igieniche di 3,2 milioni di euro l’anno;
per il solo divieto d’ingresso in azienda degli infetti di 2,22
milioni l’anno; per divieto d’ingresso degli infetti e di liquami
provenienti da altri allevamenti 5,47 milioni l’anno; per
divieto d’ingresso più riforma degli infetti cronici 3,79 milioni
l’anno e per la sommatoria di tutte le misure (igiene, blocco
ingresso di infetti e liquami, macellazione dei portatori
cronici) 9,5 milioni l’anno.
Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale)
Conseguenze sulla distribuzione dei Attualmente le conseguenze sulla distribuzione dei prodotti,
nell’allevamento dei ruminanti, sono minime e correlata alla
prodotti
presenza di un focolaio.
Riduzione del prezzo di mercato
Attualmente nessuna riduzione indiretta del prezzo di
mercato. La salmonellosi umana è tutt’oggi un’infezione
diffusa sul territorio europeo, compresa quella trasmessa
direttamente o indirettamente dagli animali, risulta pertanto
possibile ma poco probabile che un focolaio umano abbia un
impatto mediatico tale da influenzare il prezzo di mercato dei
prodotti provenienti dal compartimento dell’allevamento dei
ruminanti.
Divieto di distribuzione a livello
Nessuno.
nazionale
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 6
2.4.4 Costi dei trattamenti e del controllo Il
2.4.5
2.4.6
3
3.1
3.1.1
3.2
3.2.1
3.2.2
3.2.3
costo economico dei trattamenti umani correlati
della patologia negli esseri umani all’allevamento dei ruminanti è difficilmente stimabile sia per
la carenza generale di dati a riguardo sia per la difficoltà che si
può incontrare nel risalire all’origine esatta delle infezioni
umane, ad esempio secondo l’EFSA nel 2009 nel 66,7% dei
casi umani di S. Typhimurium di origine alimentare si è riusciti
a risalire alla fonte del contagio. Il ruolo dei ruminanti nella
diffusione della malattia all’uomo sembra comunque
minoritario. Negli USA L’Economic Research Service of the
United States Department of Agriculture ha stimato che le
infezioni umane costano agli Stati Uniti circa 2,5 miliardi di
dollari l’anno.
Riduzioni del turismo e della
Attualmente non segnalate, risulta poco probabile che un
biodiversità
eventuale focolaio umano possa influenzare i flussi turistici.
Restrizioni sul sistema produttivo
Attualmente nessuna e potenzialmente poco probabili.
Impatto sulla salute pubblica
Presente in normativa
Se presente ambito territoriale
Internazionale.
interessato
Potenziale zoonosico
Possibilità di trasmissione agli
Sì. Secondo alcuni studi il 55% dei casi umani sarebbe di
esseri umani
origine alimentare, il 14% correlati con viaggi e
movimentazioni umane, il 13% da ambienti contaminati, il 9%
dal contatto diretto con animali e il restante 9% trasmissione
diretta tra esseri umani.
Secondo i dati EFSA il sierotipo più frequentemente causa
d’infezione nell’uomo sarebbe S. Enteritidis, seguito da S.
Typhimurium.
Frequenza di trasmissione agli
Difficilmente stimabile per quanto riguarda le infezioni
esseri umani
direttamente correlare con l’allevamento dei ruminanti.
In generale la malattia è piuttosto frequente, secondo il
bollettino epidemiologico del Ministero della Salute in
Lombardia nel 2009 si sono verificati 1.944 casi confermati di
salmonellosi su 5.715 totali in Italia che hanno interessato
principalmente nei soggetti sotto i 15 anni d’età (1.239 casi).
Per quanto riguarda il trend degli ultimi anni:
− 2008: 2.446 casi in Lombardia su 6.728 italiani.
− 2007: 2.439 casi in Lombardia su 6.731 italiani.
− 2006: 1.540 casi in Lombardia su 6.506 italiani.
− 2005: 1.916 casi in Lombardia su 8.030 italiani.
Nel 2009 si è registrato un decremento dell’incidenza rispetto
al biennio precedente, valore che resta tuttavia superiore al
2005-2006. Dati EFSA indicano una diminuzione generale dei
casi confermati di salmonellosi nell’uomo in UE dal 2005 al
2009 con una frequenza scesa da 174.544 casi annui a
108.614. A livello mondiale è stata stimata un’incidenza
annua di 93,8 milioni (int. di conf. 61.8-163.6) di casi umani di
gastroenterite.
Modalità di trasmissione agli esseri Trasmissione diretta ed indiretta. Le principali vie di
umani (diretto, indiretto, vettori,
trasmissione sono quella oro-fecale e attraverso alimenti
alimenti, aerogena)
contaminati. La trasmissione per via aerogena è possibile ma
poco probabile.
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 7
3.2.4 Barriere di specie
3.2.5
3.2.6
3.3
3.3.1
3.4
3.4.1
3.4.2
Pressoché nessuna per S. Typhimurium, S. Dublin mostra una
certa specificità per il bovino tuttavia può indurre infezioni
anche gravi nell’uomo (anziani e immunocompromessi); S.
Abortusovis non sembra essere una salmonella di particolare
importanza per la salute pubblica.
Fattori di patogenicità
La patogenicità dell’agente è il risultato di numerosi fattori,
principalmente componenti cellulari e proteine secrete.
tra queste possiamo ricordare:
− Adesine.
− Invasine (Inv, Prgs, HilA, OrgA).
− Citotossine.
− Enterotossine.
− Fattori di resistenza ai macrofagi (Saps, Ims, Pags,
HPII, SodA).
− Fattori di resistenza al siero (LPS, Rck, TraT,rsk).
Eventuale sottostima dei casi
Probabile, sia per la sottostima dei casi clinici sia per i
umani
portatori asintomatici. La forma gastroenterica negli adulti
sani è, solitamente, autolimitante (sintomatologia moderata
per 2-7 giorni) e presumibilmente poco identificata. Il CDC
stima che negli USA vi siano da 1,4 a 4 milioni di casi l’anno di
cui solo 30.000-40.000 vengono segnalati. Circa lo 0,3-0,6%
dei soggetti che hanno contratto l’infezione può eliminare
l’agente con le feci per oltre un anno.
Probabilità di contagio
Probabilità di contagio
Numericamente non stimata per quanto riguarda il contagio
legato direttamente o indirettamente all’allevamento dei
ruminanti. In generale secondo il bollettino epidemiologico
del Ministero della Salute in Lombardia nel 2009 circa 20 casi
confermati l’anno ogni 100.000 abitanti contro i 9,5 della
media Nazionale (6,9 secondo i dati EFSA). Per quanto sia
assodato che fattori socio-economici possano influenzare
l’incidenza della malattia il fatto che i casi riportati in Regione
Lombardia siano il doppio rispetto alla media italiana non
riflette necessariamente una situazione reale ma può essere
influenzato dall’accuratezza delle notifiche e della ricerca
dell’agente eziologico; tali discrepanze si sono registrate
anche nell’incidenza della salmonellosi sia tra i vari Paesi
Europei (vedi report EFSA 2009) che tra gli Stati Americani.
In ogni caso si presume che la probabilità di contagio sia
enormemente sottostimata (vedi punto 3.2.6).
Trasmissibilità tra esseri umani
Probabilità di trasmissione tra
Possibile ma meno probabile rispetto ad altre fonti di
esseri umani
contagio (ad esempio alimenti). Alcuni studi hanno stimato
che solo il 9% dei casi di salmonellosi sia casato dal contatto
diretto tra esseri umani.
Modalità di trasmissione tra esseri Diretta e indiretta.
umani (diretta / indiretta)
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 8
3.5
Impatto sulla salute umana
3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica Variabile, da asintomatica a mortale (differenze a seconda
dei soggetti colpiti
3.5.2 Durata della sintomatologia e
dell'eventuale interruzione
dell'attività lavorativa
3.5.3 Danni permanenti
3.5.4 Mortalità
3.6
3.6.1 Probabilità d'infezione /
tossinfezione / intossicazione
attraverso gli alimenti
Scheda salmonellosi (ruminanti)
della patogenicità dell’agente e dello stato dell’ospite). Le
forme conclamate possono presentare dai i soli sintomi
gastroenterici fino a gravi compromissioni sistemiche a
possibile esito letale (setticemie e meningiti). Neonati, anziani
e soggetti immunodepressi sono le categorie che più
frequentemente possono sviluppare forme gravi.
La forma gastroenterica si presenta con vomito, diarrea
(dall’acquoso al sanguinolento) e dolori addominali
eventualmente accompagnati da moderati sintomi sistemici
(febbre, cefalea, mialgia, debolezza, tremori) che negli adulti
sani si rivolvono spontaneamente. Nelle categorie a rischio
possibili forme gravi con forte disidratazione e talvolta morte.
La forma setticemica colpisce principalmente le categorie a
rischio presentandosi con gravi sintomi sistemici aspecifici e
mortalità elevata senza un pronto trattamento.
Qualora Salmonella spp. riesca a superare le barriere
dell’intestino, oltre alle forme setticemiche, sono possibili
lesioni localizzate in vari organi (articolazioni, cuore, polmoni)
con eventuali danni permanenti all’organo colpito.
La febbre tifoide è una forma grave tipica di S. Typhi
(salmonella specifica dell’uomo) mentre è raro che sia
causata da altre sierovarianti, si presenta inizialmente con
sintomi gastroenterici seguiti da grave compromissione
sistemica (setticemia e/o meningite).
Nelle forme gastroenteriche i sintomi si risolvono
generalmente spontaneamente in 2-7 giorni. Le forme gravi
possono portare a complicazioni che durano anche mesi.
Possibili soprattutto nelle categorie a rischio a seguito di
lesioni cardiache, articolari o cerebrali.
Variabile, generalmente basso. Secondo i dati EFSA nel 2009 il
tasso di letalità della malattia in UE è stato dello 0,08%. Le
forme gravi nei soggetti a rischio presentano mortalità
elevata. A livello mondiale è stato stimato che ogni anno 93,8
milioni di persone vengono colpite dalla forma gastroenterica
con 155.000 decessi (mortalità circa 0,002%).
S. Dublin negli anziani può provocare setticemia con mortalità
fino al 15%.
Impatto sulla sicurezza alimentare
Numericamente di difficile stima, presumibilmente bassa per
quanto riguarda i casi correlati ai prodotti di origine animale
dell’allevamento dei ruminanti, in particolare se si
considerano le contaminazioni dirette e non nelle successive
fasi della lavorazione. Per quanto riguarda le salmonellosi non
tifoidee totali in Lombardia di origine alimentare, secondo il
Quadro di Contesto Regionale della Sanità pubblica
Veterinaria 2010 i casi stimati sarebbero:
− 2022 nel 2009
− 2333 nel 2008
− 2356 nel 2007
− 1894 nel 2006
Pag. 9
3.6.2 Dosi necessarie per causare
infezione / tossinfezione /
intossicazione
3.6.3 Precauzioni richieste
3.7
3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente
sull'uomo
3.7.2 Reperibilità dell'agente
3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione
dell'agente (laboratori / personale
specializzato / singoli individui)
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Secondo il report EFSA 2009 i prodotti alimentari
dell’allevamento
dei
ruminanti
sembra
abbiano
un’importanza nettamente minore nella diffusione della
malattia rispetto ad altri (ad esempio uova); secondo il
Quadro di Contesto nel 2009 in Lombardia su 3.381 campioni
prelevati nel contesto del “piano latte crudo” 113 sono
risultati positivi a Salmonella spp. mentre su 10.365 controlli
effettuati sul latte alimentare solo 2 sono risultati positivi.
Generalmente elevate, >105 UFC (negli adulti sani 1011); i
succhi gastrici inattivano efficacemente il batterio.
Le dosi infettanti possono ridursi significativamente nei
soggetti a rischio (portatori di gravi patologie croniche,
anziani, immunodepressi, neonati); in caso di alterazione del
pH gastrico (iposecrezione, farmaci antiacidi) e nel caso
d’ingestione di alimenti ricchi di grassi che proteggono il
batterio dai secreti gastrici.
In caso di focolaio trattamento termico adeguato per il latte e
macellazione sotto vincolo sanitario.
In caso di vendita di latte crudo richiesti controlli periodici che
certifichino l’assenza dell’agente in 25 ml di campione (latte
di massa).
Potenziale bioterroristico
Generalmente medio / basso, negli adulti sani le malattia è
solitamente autolimitante. Il CDC include le salmonelle nella
categoria B dei possibili agenti ad uso bioterroristico per la
facile reperibilità e diffusione dell’agente. Un’epidemia dolosa
di questo batterio potrebbe portare a danni socio-economici
significativi più che per le possibili ospedalizzazioni dei
soggetti colpiti per l’impatto mediatico che potrebbe
danneggiare il settore alimentare.
L’impiego di salmonelle combinato a quello di agenti elevato
impatto sull’uomo (categoria A del CDC) ai fini di
massimizzare l’impatto mediatico di un eventuale attacco
terroristico appare meno probabile rispetto a quello di agenti
con caratteristiche simili (reperibilità, facilità d’uso,
potenziale dannoso) poiché i sintomi degli agenti ad elevato
impatto sono di tipo respiratorio/sistemico, facilmente
distinguibili dai sintomi gastro-enterici indotti di norma dalle
salmonelle non tifoidee.
Reperibile da numerose fonti naturali.
L’agente è facilmente conservabile, in virtù della sua
resistenza ambientale, tuttavia necessita generalmente di
elevate dosi infettanti (fino ad oltre 1011) per indurre
sintomatologia in soggetti adulti sani. La sintesi in purezza
richiede un laboratorio con attrezzature di base e
informazioni tecniche facilmente reperibili anche online.
Pag. 10
4
4.1
4.1.1
4.1.2
4.1.3
4.1.4
4.2
4.2.1
4.2.2
4.2.3
4.3
4.3.1
4.3.2
4.3.3
4.3.5
4.4
4.4.1
Impatto sugli scambi commerciali
Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Blocchi / limitazioni a livello di singolo allevamento (in caso di
(singolo animale, mandria, area
focolaio).
delimitata, totale)
Nel caso di focolaio isolamento degli infetti fino alla loro
guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa
che vengano identificati come sani tramite esami
coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954,
n° 320 e successive modifiche e integrazioni).
Lista di prodotti vietati
Divieto di consumo del latte di capi infetti se non
opportunamente risanato. Macellazione sotto vincolo
sanitario (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche
e integrazioni).
Sospensione della vendita del latte crudo destinato al
consumo umano diretto in caso di presenza di Salmonella nel
latte di massa (richiesta assenza in 25 ml di latte, 19/SAN/07).
Perdita di indennità
Nessuna indennità ufficiale disponibile.
Difficoltà e tempistica del recupero Non applicabile.
di eventuali indennità perse
Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Blocchi / limitazioni a livello di singolo allevamento (in caso di
focolaio).
(singolo animale, mandria, area
delimitata, totale)
Nel caso di focolaio isolamento degli infetti fino alla loro
guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa
che vengano identificati come sani tramite esami
coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954,
n° 320 e successive modifiche e integrazioni).
Lista di prodotti vietati
Divieto di consumo del latte di capi infetti se non
opportunamente risanato. Macellazione sotto vincolo
sanitario (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche
e integrazioni).
Perdita di indennità
Non applicabile.
Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti
Blocco / limitazione al commercio Blocchi / limitazioni a livello di singolo allevamento (in caso di
focolaio).
(singolo animale, mandria, area
delimitata, totale)
Nel caso di focolaio isolamento degli infetti fino alla loro
guarigione o alla macellazione e blocco di tutti i capi in attesa
che vengano identificati come sani tramite esami
coprocolturali svolti secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954,
n° 320 e successive modifiche e integrazioni).
Lista di prodotti vietati
Divieto di consumo del latte di capi infetti se non
opportunamente risanato. Macellazione sotto vincolo
sanitario (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive modifiche
e integrazioni).
Perdita di indennità
Non applicabile.
Paesi con legislazioni
Assenza in 25 gr di prodotto in tutti i Paesi, compresi quelli
particolarmente restrittive
dell’area UE (2073/05).
Possibilità di creare aree di controllo
Estensione dell'area
Singolo allevamento (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e
successive modifiche e integrazioni).
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 11
5
5.1
5.1.1
5.2
5.2.1
5.3
5.3.1
5.3.2
Benessere animale
Impatto sul benessere animale (durata)
Presenza e durata dei danni al
Danni al benessere animale di durata variabile: 1-2 giorni per
benessere animale
le forme setticemiche (seguite dall’exitus); da alcuni giorni ad
alcune settimane per le forme enteriche e per eventuali
sequele legate all’aborto.
Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia
Se presenti indicare la percentuale Generalmente bassa (>5%). Negli animali in buona salute
sono frequenti i portatori asintomatici mentre le forme
cliniche si presentano in maniera sporadica.
Nei ruminanti molto giovani, in caso di focolaio con
prevalenza della forma setticemica, mortalità e morbilità
possono arrivare al 100%.
In caso d’ingresso di S. Abortusovis in allevamenti indenni
possibili fino al 60% di aborti e mortalità anche nelle pecore
adulte.
Severità / reversibilità della malattia
Gravità clinica / reversibilità della Variabile; da asintomatica a grave con mortalità elevata a
malattia
seconda della suscettibilità dell’ospite (età, stato di salute,
immunità), della patogenicità del ceppo coinvolto e
dell’ambiente (dose infettante, stress).
Le infezioni cliniche sono generalmente di natura enterica
(acute o croniche) o setticemica; possibili aborti in vacche e
pecore gravide in particolare in caso di infezioni da sierotipi
specifici (S. Dublin e S. Abortusovis).
Le enteriti acute possono presentare sintomatologia lieve e
autolimitante oppure grave con diarrea acquosa / ematica,
febbre (soprattutto nei primi giorni), agalassia, anoressia,
forte disidratazione, dolorabilità addominale e ottundimento
del sensorio. Queste forme si verificano più frequentemente
negli adulti e nei vitelli di almeno 1-3 settimane di età.
Possibili anche forme subacute o croniche e, nei vitelli,
complicazioni agli arti, coda e padiglioni auricolari. Le enteriti
gravi da S. Dublin possono portare a morte il 75% dei soggetti
colpiti (adulti compresi) se non trattate.
Le setticemie si verificano generalmente nei bovini e ovini
neonati con sintomatologia sistemica grave, febbre alta e
mortalità molto elevata. Le forme neurologiche o respiratorie
sono possibili ma rare.
Nelle pecore colpite da S. Abortusovis sovente l’unico
sintomo è l’aborto (seconda metà della gestazione) talvolta
accompagnato da febbre transitoria, scolo vaginale e
raramente diarrea. Possibile sviluppo di endometrite o
peritonite dopo il parto/aborto ad opera di batteri d’irruzione
secondaria. Negli agnelli nati da madre infetta la mortalità è
elevata per setticemia o, meno frequentemente, per
polmoniti o enteriti (talora nascono asintomatici ma muoiono
in poche settimane).
Interventi terapeutici e loro
Terapia medica di tipo antibiotico associata a fluidoterapia
efficacia
(quando permessa dalla normativa). Possibile inefficacia della
terapia per uso scorretto dell’antibiotico (posologia e/o scelta
del principio attivo).
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 12
5.4
Impatto sulle Libertà Animali
In caso d’infezione possibile impedimento delle Libertà:
− Dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie.
− Dalla fame, dalla sete e dalla malnutrizione (enteriti
acute gravi).
Strumenti di controllo
6
6.1
Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi
6.1.1 Kit validati disponibili in Italia
Controlli ufficiali svolti dalle autorità competenti nei casi
stabiliti dalla normativa (focolaio e vendita di latte crudo).
Nessun kit validato per ruminanti disponibile direttamente in
Italia. A livello europeo disponibili due Kit ELISA Prionics per il
bovino:
− PrioCHECK® Salmonella ab bovine mix
− PrioCHECK® Salmonella ab bovine dublin
6.1.2 Normative che regolano la
Interventi diagnostici normati in caso di focolaio e negli
diagnostica
allevamenti autorizzati alla commercializzazione del latte
crudo destinato al consumo umano diretto.
Nel caso di focolaio (RPV):
− Indagini diagnostiche su tutti gli animali della stessa
specie e/o di altre specie recettive che convivono con
gli animali infetti.
− Esami batteriologici su feci ed eventualmente sangue,
urine e latte.
− Eventuale ricerca dell’agente nei mangimi e nelle
acque di bevanda.
Autorizzazione alla vendita del latte crudo (19/SAN/07):
− PCR che accerti l’assenza di Salmonelle in 25 ml di
latte di massa.
6.1.3 Metodologie diagnostiche descritte MANUALE OPERATIVO OIE (cap. 2.9.9):
da enti internazionali (OIE, UE)
a) IDENTIFICAZIONE AGENTE
− Esame colturale (vari metodi a seconda delle finalità)
disponibile metodo ISO 6579:2002 per campioni di
alimenti; per campioni fecali e ambientali metodo che
prevede un primo passaggio su un medium di prearricchimento (Buffered Peptone Water), poi su un
terreno arricchito (MSRV) e in fine su terreni selettivi
(XLD e altri).
− Identificazione (colonie sospette) screening con sieri
polivalenti, conferma con vari test biochimici e
sierologici specifici.
− Immunologia e Biologia molecolare, disponibili
numerosi
test
commerciali
(ad
es.
impedenza/conduttanza elettrica, IMS, ELISA Ag,
NASBA, PCR real-time) generalmente focalizzati
sull’identificazione rapida delle salmonelle negli
alimenti destinati al consumo umano e non validati
per campioni fecali o ambientali. Numerosi metodi in
studio ma nessuno è ancora in grado di sostituire
completamente la batteriologia.
5.4.1 Libertà animali impedite
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 13
6.1.4 Possibilità / Obbligo di effettuare
b) TEST SIEROLOGICI test di screening generalmente a livello
di allevamento, utilizzabili per monitoraggio del latte di
massa e per sospetti portatori cronici. Limiti legati a
numero di sierovarianti identificate, soggetti guariti con
alti titoli, infezioni recenti (escrezione dell’agente ma
ancora nessun anticorpo), età dell’animale (immunità
materna, sistema immunitario immaturo), vaccinazioni.
− Test su sangue intero per ricerca di anticorpi contro
salmonelle ospite-specifiche dei polli, rapido bassa
sensibilità e specificità.
− Agglutinazione rapida, metodo rapido ma rischio
contaminazioni e falsi positivi.
− Siero agglutinazione, test relativamente economico
ma poco specifico utile solo quando ripetuto più volte
e per screening a livello di allevamento.
− ELISA (indiretta e “sandwich”) per ricerca IgG S.
enteritidis; ELISA indiretta maggior semplicità,
disponibilità commerciale dei sieri e sensibilità; ELISA
“sandwich” maggior specificità e utilizzabile su tutti
gli animali. Utile impiego di ELISA indiretta (Ab vs.
LPS) per screening e ELISA “sandwich” (Ab vs. flagelli)
per conferma.
Attualmente nessuna.
test DIVA (vaccini marker)
6.1.5 Giudizio complessivo
Scarso. Attualmente non è stimata precisamente la
dell’adeguatezza degli strumenti di prevalenza dell’infezione nell’allevamento dei ruminanti in
Lombardia né il suo reale impatto sulla salute pubblica. In
controllo
futuro qualora vi fosse un’ulteriore diffusione di Salmonella
Typhimurium DT104 potrebbero rendersi necessarie misure
più restrittive per il controllo della malattia in allevamento
rispetto alle attuali previste dal Regolamento di Polizia
Veterinaria.
Dal 2002 è attivo in Italia il sistema Enter-Vet, coordinato dal
Centro di referenza nazionale per le salmonellosi (IZS delle
Venezie) che raccoglie le informazioni relative alle
sierotipizzazioni effettuate dagli altri IZS su isolamenti da
campioni di origine veterinaria nonché alcuni ceppi di
particolare interesse (salute pubblica) per la fago-tipizzazione.
I risultati vengono inviati all’ISS che provvede all’integrazione
nella rete Comunitaria Enternet.
6.2
Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione
6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione Ostacoli – Ampio spettro d’ospite; mancanza di un piano di
sorveglianza; mancato controllo degli animali in entrata,
frequenti movimentazioni animali; portatori cronici; contatto
tra specie diverse (allevamento promiscuo e animali
d’affezione); elevata densità animale; contaminazione e
resistenza ambientale; controllo dei muridi e degli uccelli;
costi a carico degli allevatori; oltre 100 sierotipi isolati nei
ruminanti (limitante alla sierologia).
Incentivi – Patologia d’interesse sia per la malattia nell’uomo
sia per il sempre crescente fenomeno dell’antibiotico
resistenza; possibile impatto economico sull’allevamento.
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 14
6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Biosicurezza ed igiene sono fondamentali per prevenire il
efficacia
6.2.3
6.2.4
6.2.5
6.2.6
6.3
6.3.1
6.3.2
diffondersi dell’infezione.
Una delle principali vie d’ingresso in allevamento degli agenti
è l’acquisto di animali portatori asintomatici e portatori
cronici, i soggetti di nuova introduzione andrebbero
quantomeno controllati con un esame sierologico ed
eventuale ripetizione nei casi dubbi, restano comunque limiti
legati al numero di sierovarianti identificabili.
Disponibilità di vaccini commerciali Disponibili a livello Internazionale vari vaccini spenti per S.
a livello Europeo / Internazionale
Typhimurium, S. Dublin e S. Abortusovis ed alcuni vivi
attenuati che impiegano ceppi semi-rugosi (HWS51 di S.
Dublin) o mutanti deleti di alcuni geni o plasmidi per ridurne
la virulenza.
In Italia sono disponibili vaccini stabulogeni e un vaccino
commerciale commerciale bivalente contenente S.
Abortusovis (Ceppo INRA 15/5 ATC C 31684) e C. psittaci
registrato per ovi-caprini e bovini.
Disponibilità di vaccini marker a
Nessuna. Alcuni vaccini deleti disponibili in altri Paesi
livello Europeo / Internazionale
(Germania e USA) potrebbero fungere da vaccini marker
tuttavia non sembrano ancora sufficientemente affidabili in
questo senso.
Efficacia della vaccinazione
Attualmente non la vaccinazione non viene impiegata
nell’allevamento bovino e mancano quindi dati oggettivi sulla
sua reale efficacia nella nostra realtà produttiva; sconsigliata
qualora si volesse mettere in atto un piano di controllo per
interferenze con la sierologia.
Normative che regolano gli
Non applicabile (impiego di vaccini registrati).
interventi vaccinali
Adeguatezza degli strumenti per il controllo
Ostacoli / incentivi al controllo
Ostacoli – Ampio spettro d’ospite; mancanza di un piano di
controllo; mancato controllo degli animali in entrata e
frequenti movimentazioni animali; portatori cronici; contatto
tra specie diverse (allevamento promiscuo e animali
d’affezione); elevata densità animale; contaminazione e
resistenza ambientale; controllo dei muridi e degli uccelli;
costi a carico degli allevatori; oltre 100 sierotipi isolati nei
ruminanti (limitante alla sierologia); risposta al trattamento
non sempre soddisfacente e rischio antibiotico-resistenza;
sforzi economici ed organizzativi per implementare un
eventuale piano di controllo.
Incentivi – Patologia zoonisica d’interesse nell’ottica della
salute pubblica sia per la malattia nell’uomo sia per il sempre
crescente fenomeno dell’antibiotico resistenza; possibile
impatto economico diretto sull’allevamento.
Possibili mezzi di controllo e loro
Mantenere buone condizioni igieniche, un adeguato livello di
efficacia
biosicurezza e impiegare oculatamente la terapia sono misure
fondamentali per il controllo della malattia ed, in generale ,
aiutano a mantenere gli animali allevati in condizioni sanitarie
accettabili.
Autori olandesi hanno analizzato cinque diversi approcci per il
controllo della malattia stimando la riduzione della
prevalenza in 10 anni (iniziale 9,1%), i costi totali dei piani e il
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 15
rapporto costi / benefici (basato sulla riduzione annuale
dell’incidenza):
1. Solo misure igieniche: prevalenza finale 3,2%; costo
3,2 milioni di € annui e rapporto costi / benefici 0,68.
2. Divieto d’ingresso infetti: prevalenza finale 3,66%;
costo 2,22 milioni di € annui e rapporto costi /
benefici 0,57.
3. Divieto d’ingresso infetti + divieto ingresso liquami da
altre aziende: prevalenza finale 3,02%; costo 5,47
milioni di € annui e rapporto costi / benefici 1,37.
4. Divieto ingresso infetti + riforma degli infetti cronici:
prevalenza finale 0,8%; costo 3,79 milioni di € annui e
rapporto costi / benefici 0,56.
5. Tutte le misure sopraelencate: prevalenza finale
0,7%; costo 9,50 milioni di € annui e rapporto costi /
benefici 1,15.
Le misure di sorveglianza sono basate su indagini sierologiche
sul latte di massa per identificare gli allevamenti positivi
(possibili falsi negativi se sono stati contagiati >10% dei capi)
e sierologici individuali ripetuti per identificare i portatori
cronici (il primo 11-13 mesi dopo un eventuale focolaio).
L’approccio che ha mostrato la miglior potenzialità è quello
basato sul divieto d’ingresso di soggetti infetti in allevamento
e sulla riforma dei portatori cronici con una rapida riduzione
della prevalenza (2 anni) che permette di limitare
notevolmente i costi. Tutti questi approcci pongono l’accento
sul controllo della diffusione tra allevamenti piuttosto che
all’interno dell’allevamento e nessuno di questi è riuscito ad
eradicare completamente la malattia (limiti della sierologia e
serbatoi di specie diversa).
6.3.3 Normative che regolano i mezzi di Interventi di controllo in caso di focolaio basati
controllo
sull’isolamento degli infetti fino alla loro guarigione o alla
macellazione e blocco di tutti i capi in attesa che vengano
identificati come sani tramite esami coprocolturali svolti
secondo normativa (DPR 8 febbraio 1954, n° 320 e successive
modifiche e integrazioni).
6.4
Adeguatezza degli strumenti per la terapia
6.4.1 Sistemi terapeutici in uso (cura e
Gli interventi terapeutici sui soggetti clinici, quando permessi
prevenzione)
dalla normativa, sono basati sull’impiego dell’antibiotico
associato alla terapia di sostegno.
La scelta dell’antibiotico deve essere attentamente valutata e
supportata da un antibiogramma; l’impiego di un principio
attivo non efficace sul ceppo coinvolto e/o di una posologia
scorretta possono esacerbare il quadro clinico andando a
alterare la normale flora microbica intestinale che compete
con l’agente per il substrato.
La terapia di sostegno viene impiegata per correggere
eventuali stati di disidratazione, acidosi, perdita di elettroliti e
fornire energia ai soggetti che faticano ad alimentarsi o
assorbire i nutrienti.
Scheda salmonellosi (ruminanti)
Pag. 16
6.4.2 Normative che regolano la terapia
medica
6.4.3 Eventuali residui / tempi di
sospensione
Scheda salmonellosi (ruminanti)
L’utilizzo di antibiotici a scopo preventivo è sconsigliabile in
virtù sia dell’efficacia controversa sia dei sempre crescenti
fenomeni di antibiotico-resistenza che potrebbero avere
ripercussioni negative anche sulla salute pubblica (sierotipi
zoonosici).
Possibile nei casi previsti dal RPV con rispetto dei tempi di
sospensione.
Possibili residui nel latte o nelle carni in caso di mancato
rispetto dei tempi di sospensione.
Pag. 17