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VELVET
“ V I AG G I O
NELLA GENERAZIONE PRO ANORESSIA”
ANDREA
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BEAU
ROMANZO
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VELVET
www.noreply.it
ANDREA
Beautiful
:Romanzo
11
NO REPLY
MILANO
COLLANA VELVET
Progetto grafico
BLACKS
Personaggi e storie
sono frutto della mia fantasia.
Impaginazione
LUCIA CARENINI
Non i pensieri.
Non il dolore.
PRIMA EDIZIONE GENNAIO 2008
ISBN 978-88-89155-24-0
Questo romanzo è per M.
stampato presso
Fotolito Graphicolor snc
Città di Castello (PG)
per No Reply srl
stampato su carta riciclata
www.noreply.it
Indice
:
14 anni: un salto nel vuoto
17
ANA
23
KIARA (21 kg al collasso)
27
DIANA (11 kg al collasso)
30
KIARA (20 kg al collasso)
33
ELENA (8,5 kg al collasso)
35
ELENA (8 kg al collasso)
46
KIARA (20 kg al collasso)
51
ELENA (8 kg al collasso)
59
KIARA (16 kg al collasso)
61
DIANA (9,5 kg al collasso)
64
KIARA (16 kg al collasso)
75
DIANA (8,5 kg al collasso)
82
KIARA (14 kg al collasso)
87
DIANA (8 kg al collasso)
92
ELENA (6 kg al collasso)
95
KIARA (12 kg al collasso)
99
DIANA (8 kg al collasso)
102
ELENA (4,5 kg al collasso)
:5
105
DIANA (7 kg al collasso)
111
ELENA (6 kg al collasso)
114
KIARA (10,5 kg al collasso)
116
ELENA (6 kg al collasso)
121
ELENA (4,2 kg al collasso)
123
KIARA (9 kg al collasso)
127
ELENA (---)
129
KIARA (10,5 kg al collasso)
134
PLAYLIST
:
Anoressia, le parole da dentro
14 anni: un salto nel vuoto
:

14 anni vissuti sempre abbastanza bene. Fino a quando non ho
scelto di diventare una “pro Ana”. Mi sono fatta ingaggiare da quelle ossicina felici e da quei petti invisibili. Sono stata anoressica per
9 mesi perdendo quasi tutta la mia massa corporea.
Il male inizia da un sito. Mente perversa la mia. Mente con “memoria fotografica”. Mente che mi permette di stamparmi tutto.
Ricordo quell’immagine di quella “thinspo”. Capelli lunghissimi
neri, magliettina con stellina attillata, corta e che ovviamente lasciava intravvedere le “hip bones”. Io volevo quelle cristo. Io non
c’ero cioè. Io ero un’obesa. Io ero giusta. E soprattutto avevo paura
di rimanere sola. E le magre non stanno sole perché “piacciono di
più” con quelle ossicina e quelle spalline spigolose. Volevo diventare
sottile. Così sottile da essere abbracciata e sentirmi sempre più piccola. Ho iniziato una religiosa lettura di siti in inglese. Poi mi sono
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:7
costruita il famoso “braccialetto rosso” delle pro Ana che ho tenuto
sin da quella visita. Trascrivevo le mie calorie su un blogghettino.
Condiviso da tante altre ragazze che la pensavano come me.
Ricordo ancora quando ho trovato “i comandamenti”. Sì, si chiamavano proprio così. “Non sei mai troppo magra”, “Ana mangia
solo il necessario”. Era come se fossi entrata in una setta. Quelle
scritte mi avevano fatto il lavaggio del cervello. Avevo una volontà
indomabile nel calare e nel digiunare. Io ero per lo “starving”. La
mia mente lavata, drogata da quelle frasi ha iniziato a percepire
quel vuoto che avevo ogni sera prima di dormire come orgoglio, piacere, vuoto. Ho iniziato ad isolarmi. Ho perso la voglia di uscire di
casa. Odiavo che tutti mi stavano attorno. Non ero paziente e non
lo sono neanche ora. Non riuscivo ad aspettare. Le mie 900 Kcal
erano inutili. Sono calata immediatamente iniziando a prenderne
200 – 300. Dovevo scendere e se non c’era la bilancia io non lo capivo cioè erano gli altri che mi dicevano che stavo dimagrendo. La
gente mi vedeva e non mi riconosceva. Ero sempre stata quella ragazzina solare, sorridente e in buona salute. Vedermi di botto sciupata, vestita di nero e con le lacrime agli occhi faceva venire i brividi. Dicevano che era l’adolescenza e basta. Tutti i miei attacchi isterici erano colpa dell’adolescenza. E chi lo sapeva mai che io avevo
un blog, ero una regina delle pro Ana che postava foto vedendo
commenti come “sei magrissima così! bellissima!”? Contavo le mie
calorie e chiamai una bambola di pezza “Ana” proprio per incoraggiarmi. Si iniziava a vedere che non mangiavo o meglio sezionavo
il cibo. Iniziarono a nutrirmi a forza. Ricordo bene che mia sorella
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mi condiva la pasta, la piadina con strato “extra” di condimenti
anche se io ero esplicita “niente olio, niente sale, niente sugo, niente
pane. Niente.” Ho iniziato a disperarmi. Perdevo peso con molta fatica. Ho iniziato a tagliarmi proprio perché non avevo idea di dove
gettarmi perché nessuno avrebbe mai capito, né ascoltato le mie lamentele: “peso 51.5 mentre ieri pesavo 49.7!” In silenzio quindi.
Urlavo solo in un blog. Poetici ammassi di parole isteriche contro il
cibo. Aumento per me era uguale al tagliarsi. Avevo completamente perso la fiducia. Odiavo muovermi quindi. Odiavo qualsiasi cosa
c’entrava col mio corpo. La prof di ginnastica notava silenziosamente. “Sei troppo magra…non va bene” Sorridevo e gioivo: “ma
va là!” Oppure: “sei uno scheletro che cammina!”, “non hai più
carne”, erano per me l’unica fonte di gioia. Programmavo i miei
pasti scrivendoli sul banco in matita e poi contavo le calorie con
una calcolatrice. La mia vita affettiva intanto mi aveva preso nel
periodo sbagliato. Lui era un tipo di quelli che vanno con più contemporaneamente, non era uno serio. Io non avevo capito subito sta
cosa e quindi alle sue sparizioni, al suo indefinito numero di
“buche” reagivo tagliandomi e digiunando di più. Peggioravo e toccavo il fondo e ci rimanevo, lì. Faceva caldino i tagli erano evidenti. Poi un giorno la prof mi ha chiesto di parlare. E così io il mio
ammasso di emozioni l’ho urlato. Racconti di digiuni, ossessioni
anormali e così via. Lei ha chiesto un colloquio con mia madre. Mi
hanno immediatamente slittata da un medico e poi da una psicologa. Il medico diceva che ero “sottonutrita”, “sottopeso”, “devi pesare almeno 50 kg per definirti normale”, “hai la pelle giallastra,
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i capelli spezzati e non hai più seno”, a mia mamma ha detto che
ero “in fase di lento deperimento”. Mi ha prescritto una dieta ingrassante che ovviamente ho seguito solo per un giorno. La psicologa è quella che mi ha aiutato di più. Era l’unica che alle mie parole ossessive, isteriche “Ana io sono pro Ana la magrezza è tutto” non
strillava ma mi fissava e basta. Ed era proprio questo che mi aiutava. Potevo dire tutto quel cazzo che Ana mi aveva gettato in testa.
Tutta l’estate l’ho slittata lì a strillare tutto. Era evidente però che
ero un’ardua frequentatrice di siti pro Ana così mi hanno tolto il
computer per 3 mesi. Stavo male non trovavo fonti. Non mi potevo
più “ispirare”. E poi è arrivato quel benedetto giorno. Prova costume. Mi vedevo troppo magra per un costume. Oddio era assurdo.
Ero così magra che i costumi mi scendevano. Dovevo indossare
quelli delle bambine di 8 anni. Ricordo bene quel giorno in quella
piscina pubblica. Ero così vuota che mi fissavano tutti. Bianca cadaverica, capelli corvini, ossa terribilmente evidenti. Mi chiedevano tutti se stavo bene e i ragazzi mi fissavano spaventati. Ricordo di
essermi specchiata in un paio di rayban e di aver visto uno scheletro ambulante. Ho passato l’estate chiusa in casa. E così ero costretta a stare a contatto con quella dannata cucina, ricca del mio nemico. Diventai bulimica. Mangiavo vaschette di gelato alla panna
con le mani fino a quando non avevo i brividi al naso. E poi piangevo. Mia sorella è stata costretta a blindare la cucina. Ho ripreso
peso così. Anche se ero perennemente affamata. Poco dopo ho iniziato la genialata del vomito. Provavo a mangiare “normale”.
Faticosamente stringevo i denti mentre mangiavo quegli spaghetti
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terribilmente conditi cercando di cacciarmi via il pensiero delle calorie. E mi odiavo sempre di più perché vedevo il mio corpo che riprendeva carne e questo mi faceva schifo. Tanto schifo. Forse quella
solitudine che ho vissuto per 9 mesi, isolata in un mondo di “thinspo” mi aveva fatto dimenticare la realtà. Poi ho iniziato la scuola
e ho notato che le ragazze delle “thinspo” non esistevano. Anzi quelle belle erano “giuste”: ho capito che ai ragazzi piaceva il seno, il sedere e tutti quegli attributi femminili. Anche se avevo ripreso i miei
50kg cioè quelli per definirmi “magra” notavo che avevo un nulla di
forme e questo mi disagiava. E lì mi sono resa finalmente conto
quanto quelle “thinspo” non esistono. A quanto la mente perversa
di adolescenti americane (paese con più alto numero di obesi) era
arrivata. Celebrare il deperimento. Ho capito quindi, ritornando
nel mondo reale quanto tutto fosse un’utopia. Quanto quella magrezza N-O-N E-S-I-S-T-A fra la gente che vive realmente al
mondo. E quanto sia un traguardo perverso, distruttivo. Che a
parte l’avermi portato a comprare vestiti nelle sezioni 8 anni non
mi ha portato nient’altro. Soltanto qualche taglio e un irrimediabile salto nel vuoto con quella bilancia che ho poi saggiamente buttato. Leggere BEAUTIFUL è stato tornare dentro a quel salto. Potevo
essere Kiara. O forse Diana. Forse ho commentato il blog di Elena.
Potevo finire da schifo, però dentro quel salto è importante tornarci.
Anche chi non ci è mai passato può leggere questo libro. Per ascoltare. In silenzio.
Fatina dei Muffin (53kg saggiamente proporzionati)
: 11
Beautiful
Spero solo di non essere stata troppo brusca…
purtroppo quella che vi ho raccontato
è una storia vera, è la mia storia,
ed è quello che succederà
a tutte quelle che adorano Ana…
perché io ho una convinzione:
un’anoressica per uscire dal suo problema
deve toccare il fondo con le proprie mani.
(Dal blog di una ragazza anoressica)
In testa il vuoto dei rumori della realtà
Ma col volume a stecca può sopravvivere
(AURORA SOGNA, Subsonica)
: 15
ANA
:

Permettimi di presentarmi. I medici mi chiamano Anoressia
Nervosa, tu puoi chiamarmi Ana. Diventeremo amiche, ne sono sicura.
Ti ricordi cosa dicevano i tuoi insegnanti e i tuoi genitori? Che
eri così matura, così intelligente, così promettente? Non mi dirai che
ti basta, vero? Non ti può bastare, non ti deve bastare! Non sei perfetta, non fai abbastanza fatica! D’ora in poi non lascerò più che tu
perda tempo in pensieri inutili, oppure in giro con gli amici, a divertiti. Simili atti di leggerezza non saranno più tollerati. I tuoi
amici non ti capiscono. Non sono affidabili. Ti ricordi quando gli
hai chiesto se eri grassa e loro ti hanno risposto che no, non lo eri per
niente? Sai benissimo che stavano mentendo! Solo io dico la verità.
Per non parlare dei tuoi genitori: ti vogliono bene, ma solo perché è
il loro ruolo e sono obbligati a svolgerlo. Sai qual è la verità? Sono
delusi da te. Loro figlia è una ragazza grassa, pigra e indolente.
: 17
Sono qui per cambiare tutto questo. Ti porterò a mangiare sempre meno e a fare sempre più esercizio. Devi accettarlo, non puoi sfidarmi. Sto iniziando ad entrare in te. Non ti lascerò più.
Sono con te quando ti svegli al mattino e quando corri alla bilancia. Dipendi dalle sue cifre. Pregherai di pesare meno di ieri,
della scorsa notte, di poche ore fa. Guardati allo specchio! Strappa
via quel grasso schifoso! Sorridi solo quando vedi spuntare le ossa.
Sono con te quando programmi la tua giornata: 400 Kcal, due
ore di esercizio. Ti seguo durante il giorno. A scuola ti do qualcosa
a cui pensare. Ti faccio ricontare le calorie della giornata. Sono
troppe. Ora sono dentro di te. Sorridi e annuisci. Devi essere sempre in ordine. Rifiuta il cibo. Fai credere di aver mangiato qualcosa. Se mangi, tutto il controllo sarà spezzato.
Talvolta ti ribellerai. Ti avventurerai in cucina, di notte. Aprirai
lentamente la credenza e guarderai le tue mani protendersi, come in
un incubo, attraverso l'oscurità. Ingoierai di tutto, meccanicamente, senza sentirne il sapore, soltanto per opporti a me. Il tuo stomaco diventerà gonfio, ma ancora non ti fermerai, mentre io continuerò a gridarti di smetterla, vacca schifosa! Non ti ho insegnato
niente, non hai nessun controllo! Appena finito di mangiare ti sentirai invadere dal panico. Hai infranto la regola più importante, hai
mangiato e adesso mi vuoi. Ti trascinerò in bagno, sulle tue ginocchia, a fissare nel vuoto della tazza del cesso. Quando cercherai di
rialzarti, sarai devastata dalle vertigini. Non svenire. Alzati immediatamente. Ti meriti tutto questo! Meriti tutto quello che ti faccio.
Chiedi aiuto se vuoi, credi che qualcuno ti ascolterà?
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A nessuno importa di te. Sono l’unica che sta cercando di aiutarti. Lo so che a volte la sofferenza ti può sembrare insopportabile,
ma è per il tuo bene. Porterò via la rabbia, la disperazione e la solitudine. Svuoterò la tua testa da ogni preoccupazione tranne quella
di contare le calorie. Sono la tua unica amica, l'unica di cui hai bisogno. Ma non devi dirlo a nessuno: se ti metterai contro di me, se
racconterai a qualcuno di noi due, tutto l'inferno si libererà. Io ho
creato questa sottile, perfetta bambina di successo! Senza di me non
sei nulla. Non combattermi. Quando gli altri commentano, ignorali. Dimenticati di loro, dimenticati di chiunque provi a portarti via
da me.
Sono il tuo bene più grande.
E lo sarò sempre.
Con amore,
Ana
: 19
From: [email protected]
To: [email protected]
Subject: Benvenuta!
vuoi raggiungere la perfezione: il tuo corpo, i tuoi pensieri, le tue azioni. E puoi riuscirci solo grazie ad Ana!
Lo so ke ti fai skifo: pensi di essere orribile, di nn meritarti l’attenzione
di nessuno. Pensi ke nessuno ti vede x quello ke 6 davvero, se no
Ciao Kiara! Scusa il ritardo nella risposta, avevo la posta intasata…
scapperebbero. Li conosco tutti i pensieri ke ti riempiono la testa, mi
cmq benvenuta!!! Da ora 6 a bordo! ;) fai parte della community a tutti
hanno quasi fatto impazzire.
gli effetti, puoi postare sul forum, usare i messaggi privati, la chat etc
Ti aiuteremo. Ci prenderemo cura di te e quando ti sentirai debole, in-
etc. Questo è 1 posto speciale vedrai: ci metti 1 attimo a conoscere
sicura, noi saremo sempre qui!
tutte! Qui ti troverai benissimo ci vogliamo bene ehehe LOL pratica-
Ricordati queste cose… ma c’è anke dell’altro ke nn devi dimentica-
mente siamo una famiglia! :P
re. 1 po’ di regole base, sono sicura nn ci saranno problemi, ma te le
Ho letto con attenzione quello ke mi hai scritto… nn sai come mi ha
devo dire x forza… se no ke razza di administrator sarei??? :P
preso: mi sembrava di rivivere delle storie ke conosco bene… troppo…
Nn dire a nessuno di questo sito.
tutte cose ke provavo ank’io… nessuno mi capiva, poi ho aperto questo
Nn dire a nessuno di noi come noi nn diremo a nessuno di te. Tutto quel-
forum e nn riuscivo a credere quante erano nella mia stessa situazione.
lo ke c’è in questa community è soltanto nostro. Nn può essere diffuso.
All’inizio arrivava qualcuno di nuovo ogni settimana. È strano se ci pensi
Prendi tutte le precauzioni, ricorda ke i tuoi genitori possono scoprire
nn ci conosciamo di xsona ma è così facile parlare… aprirsi… in 1 atti-
ke siti visiti. Cancella la cronologia e i temporary files.
mo capisci ke ti puoi fidare, le nostre storie sono tutte così simili e x la
Stai attenta agli estranei, ci sono 1 sacco di esauriti ke si divertono a rom-
prima volta le puoi dire a qualcuno. Sono felice ke ci 6 anke tu, adesso.
pere le palle. Alcuni fanno i gentili, dicono ke ti vogliono capire e aiutare.
Di solito siamo tutte del nord o centro italia, 6 una delle prime del sud!
Altri invece sono stronzi, insultano senza motivo. È pieno di gente ke ci odia:
Pensavo quasi ke Ana nn arrivasse lì ;) è fantastica sta cosa di internet
ce l’hanno con noi xké sono invidiosi. We are 2 beautiful 4 this world!! :D
siamo così lontane, io a Milano tu a Cosenza!
Anke tu sarai bellissima. Col nostro aiuto scenderai sempre di +, fino
Ok parlo 1 sacco lo so :D torno a quello ke mi hai scritto: quando dici
a sfiorare la perfezione! Sarai vuota, leggera, pura. Potrai andare
ke la tua vita ti sembra 1 kaos senza senso ti capisco troppo bene…
dove vorrai, senza tutto quel peso a rallentarti ;)
anke a me sfuggiva tutto di mano avevo paura e mi sentivo soffoca-
Dimenticati degli altri, nn ti capiscono. Quelli ke si abbuffano come
re… ora te lo posso dire sono paranoie nn devi lasciare ke ti distrug-
maiali sono egoisti e nn hanno senso della realtà: la loro visione è de-
gano! x questo hai bisogno del controllo. Devi controllare ogni cosa se
formata da tutto quello ke mangiano!
20 9
: 21
Scusa la mail lunghissima… ricordati ke l’indirizzo vale anke x Msn.
Aggiungimi, così restiamo sempre in contatto! È ora d’iniziare a per-
KIARA
:
(21 kg al collasso)
dere peso, adesso, mi raccomando!!! Tienimi informata su come procede…
Solo 1 paio di cose ancora: è normale all’inizio sentirsi 1 po’ male, ma nn
preoccuparti, vuol solo dire ke 6 sulla buona strada! Nei momenti difficili
pensa ad Ana come alla tua arma segreta. Nei momenti difficili a volte
basta poco per tenersi su, anche ascoltare una canzone! Ne ho trovate
tante ke descrivono esattamente come mi sento e mi danno la carica x
continuare. Ognuna ha le sue ma ce ne sono alcune ke secondo me sono
universali :) di solito noi ce le scambiamo sempre x cui se ti va fai sapere
quali sono le tue… anzi x iniziare te ne mando una!! La + classica eheh :-P
Questo nn vale solo x la musica ovvio ma anke x foto, storie etc noi le
kiamiamo thinspiration, da thin+inspiration… dai basta se no ti dico
tutto in una volta e poi ke resta? ;)
1 bacio grande… ricorda: puoi essere perfetta, nn importa se gli altri ti
ostacolano! Preparati le tue amike nn ti capiranno… i tuoi genitori poi…
ma quelli spesso nn si accorgono di niente, sono troppo presi! Pensa a
tutti i kg ke ti hanno costretto a mettere su come a 1 torto ke ti hanno fatto!
Mangiare è conformarsi alle aspettative degli altri. 6 speciale, ti meriti di più!
Ora vado davvero… baci baci baci!!! :*
(L) diAna (L)
1 allegato: Silverchair – Ana’s song.mp3
22 9

Ho voglia di vomitare.
Eravamo sedute sul divano davanti alla televisione e mia
madre ha detto che ho soltanto quindici anni e sono ancora una
bambina, ha liquidato così tutto quello che stavo cercando di
spiegarle. Il lampeggiare agitato della tv sembrava illuminarla
dall’interno come una zucca di halloween con la candelina dentro. Poi ha chiesto se domani ho il compito di matematica, se ho
studiato abbastanza.
Mi è salito tutto alla testa ma sono uscite parole insipide, ho
farfugliato che della bambina che ero sono rimaste solo poche
briciole, ma in realtà avrei voluto dirle solo di Alessandro, dirle
che non mi ha mai amata ma usata e gettata. E che ora mi sento
ustionata sotto la pelle, anche nei polmoni, la rabbia non mi fa
respirare. Non sono riuscita a spiegarle che il mio corpo si sta
: 23
deformando, mi fanno schifo le tette che non smettono mai di
crescere, dirle di quella volta che le ho bendate con la pellicola da
cucina e poi la sera quando l’ho tirata via ho pianto per ore.
Erano pressate, stropicciate, sembravano ragnatele, ma appena
ho tirato via il cellophane hanno ripreso forma.
Se anche tiro fuori tutto non cambia nulla. Mia madre continua a ripetere che sono la sua piccola bambina perché non può
sopportare che non lo sia più. Mi sono sformata, sono diventata
qualcosa di mezzo, uno schifo.
Sono davanti a questo specchio di merda, ora, nella mia cameretta da brava bimba. Sto cercando le ossa, mi strizzo la carne,
ma sono nascoste cazzo, non si trovano, sono affondate sotto
quintali di lardo floscio, mi sembra di fare una caccia al tesoro.
Mi sembra di stare in mezzo al nulla. Mia madre non parla con
mio padre. Mio padre non parla con mia madre. Io non parlo con
mio padre. Mia madre non parla con me. Mio fratello non c’è.
Siamo una famiglia perfetta, non ci manca niente. Mio fratello è scappato a Roma alla Luiss: ovviamente non poteva andare
alla Sapienza, doveva per forza scegliere la più costosa università
privata, altrimenti che figura ci avremmo fatto?
Qui a Cosenza si vive in mezzo al nulla. Il nulla è nelle strade,
negli occhi della gente. Nel vento che si alza alla sera.
Ho quindici anni e mi sento morta. La colpa è tutta vostra: sono
invecchiata troppo in fretta perché non volevate prendervi le vostre
responsabilità, preferivate fare gli eterni adolescenti. Trascinate un
matrimonio di merda, ma ovviamente bisogna che non si sappia.
24 9
E ora che sono cresciuta devo restare sempre la vostra bella bambina, anche se in realtà non lo sono mai potuta essere.
Guardate la mia stanza: una cameretta minuscola mentre io
m’ingrosso sempre di più. Le pareti mi strangolano. Sono rosa,
ovviamente. Scarpe dappertutto, quindici paia delle stesse
Adidas, però di colori diversi. Tutte regali di mamma, tutte numero quaranta. Persino i miei piedi sono enormi, per un metro
e sessantatré di altezza. Sono bassa e immensa!
Devo ridurmi, assottigliarmi, voglio tornare a meritare il
corpo che avevo prima.
Voglio perdere l’unica casa che mi resta
E invece che faccio? Mi abbuffo! Quanto ho mangiato stasera,
quanto? Saranno state quasi 1000 Kcal. Oggi è domenica: si cena tutti
insieme, non ci sono vie d’uscita. Si abbuffavano come maiali, senza
controllo, facevano schifo. E io con loro, alla faccia di tutti i programmi.
Voglio camminare sulla neve e non lasciare impronte
Come farò a dirlo a Diana… abbiamo appena iniziato la dieta
insieme, sono una cogliona… me l’ha anche ripetuto oggi su
Msn, l’inizio è la cosa più difficile. Devo rimediare.
Ti prego Diana, stellina, non mi odiare. Cerca di avere ancora un
po’ di pazienza. Lo so, il vomito non piace ad Ana, ma non posso
lasciare dentro di me questa merda che mi riempie e mi gonfia.
: 25
A fine mese devo arrivare a cinquanta. Poi giù verso i quarantacinque, la parte più dura. Da lì scendere ancora sarà uno scherzo, mi hanno detto. Non sentirò più la fame, starò benissimo.
DIANA
:
(11 kg al collasso)
Ho fatto la mia scelta, di digiunare alla follia, senza prestare attenzione all’orrore che ho intorno
Non mi sentirò più un mostro, non mi vergognerò più quando qualcuno mi fissa per più di due secondi. Non sentirò mai più
Alessandro dire che con me c’è stato solo per noia. Non sentirò
più mia madre picchiare sulla porta mentre mi dice di abbassare
il volume della musica.
“Vai a letto, dai, che domani hai matematica”
L’autostima è noiosa, c’è una così splendida dignità nell’abusare di se stessi
Tolgo la parola ai Manic Street Preachers e apro la porta.
La voce piatta di mia madre augura la buona notte a me oppure a qualche fantasma che mi sta fluttuando accanto.
Sorrido e la saluto mentre vado in bagno. Stasera ho voglia di
vomitare, non farò fatica come le altre volte.
Ecco perché ti sorrido, mamma.

Ti piacciono i Pulp? Puoi cantare con me, se vuoi:
Appoggi la tua mano sulla mia,
bianco mortale contro color carne
I tuoi occhi sono vortici, inizio ad affogare
Sei la ragazza dei miei incubi, eccitante,
con un teschio al posto del volto
Sei la ragazza dei miei incubi,
bellezza anoressica, perfezione peso piuma
Bellezza anoressica, dea sottopeso
Primo comandamento: se non sei magra non sei attraente.
Secondo comandamento: essere magri è più importante di essere sani.
26 9
: 27
Terzo comandamento: compra vestiti minuscoli, tagliati i capelli, muori di fame. Fai di tutto per essere più magra.
Quarto comandamento: non puoi mangiare senza sentirti in
colpa.
Quinto comandamento: non puoi mangiare senza punirti subito dopo.
Sesto comandamento: devi contare le calorie e ridurne l’assunzione. Pianifica ciò che mangerai, non superare l’ammontare di calorie consentito.
Settimo comandamento: quello che dice la bilancia è la cosa
più importante.
Ottavo comandamento: perdere peso è bene, aumentare di
peso è male.
Nono comandamento: non sarai mai troppo magra.
Decimo comandamento: essere magri e non mangiare è simbolo di vera forza di volontà, autocontrollo e successo.
Non hai bisogno davvero di mangiare. Il cibo è un bastardo:
basta un secondo per inghiottirlo e poi ci vuole una vita per
smaltirlo.
Hai bisogno del controllo totale. Tutto quello che fai deve servirti a raggiungere la perfezione.
Tutti possono avere la “bellezza interiore”, ma solo pochi eletti possono conquistare la vera bellezza.
Solo i magri sono eleganti e aggraziati.
Solo i magri possono entrare in qualsiasi vestito senza sentirsi dei maiali.
28 9
Hai bisogno di metodo: inizia con degli obiettivi che puoi rispettare e aumenta un po’ alla volta. Riuscirai a controllarti sempre di più. Ricordati di contare le calorie, in continuazione.
Devi pesarti ogni giorno, più volte al giorno.
Devi conoscere alla perfezione e odiare il tuo corpo provvisorio.
Devi bruciare d’amore per quello che conquisterai se continuerai a seguire Ana.
Pesarti non basta: calcola il tuo BMI, l’indice di massa corporea. È semplicissimo, dividi il tuo peso in chilogrammi per la tua
altezza in metri elevata al quadrato. Però non leggere il risultato
secondo i parametri che normalmente si usano: sono falsati, stabiliti da frustrati che vogliono convincersi di non essere grassi.
Secondo loro una è sottopeso con un BMI inferiore a 18,5 quando è chiaro che questa è la soglia dell’accettabilità, al di sopra sei
obesa.
Nella tua discesa non esistono scorciatoie. Vomitare è sporco.
Ana è pura e perfetta: accetta solo il digiuno. Ricordati di ringraziarla ogni volta che riesci a rispettare i tuoi piani. Lei ti sorride
sempre, anche se non hai ancora fatto abbastanza.
Ana è l’unica che ti ama davvero. Non deluderla.
: 29
:
KIARA
(20 kg al collasso)

Sono al computer, aspetto che Emule scarichi PAPERBAG di
Fiona Apple, me l’ha consigliata Elena.
È incredibile quante cose sono capitate in una settimana. A
pensarci bene non è successo nulla di reale, ma in internet ogni
giorno c’è qualcosa di nuovo.
Sul forum scrivo regolarmente quello che ho mangiato, conto
le calorie, faccio programmi. Scambio l’indirizzo Msn e poi chatto con ragazze che mi sembra di conoscere da sempre. Spulcio i
loro blog e salto da link a link, è una catena infinita. Ne ho aperto persino uno io, sono stata due giorni a smanettare per il layout
perché non so nulla di html, ora sta diventando decente.
Adesso appena uno lo apre parte ANA’S SONG dei Silverchair,
quella che mi ha mandato Diana, in più un pop-up: “quod me
nutrit me destruit”. Duecento contatti in quattro giorni, duecento volte in cui è partita la musica.
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Ho bisogno di te adesso
Nella mia testa la carne sembra più spessa
Ana sei la mia ossessione
Ti amo fino alle ossa
La ragazza che più mi ha colpito è stata Elena. Sabato sera
dopo essere uscita mi sono messa al pc, i miei dormivano, sarà
stata l’una… lei era online e abbiamo parlato fino alle quattro. È
di Genova, ha venticinque anni, ma c’è qualcosa che me la fa sentire incredibilmente vicina: le ho raccontato di me come non ero
mai riuscita a fare.
Finalmente Emule ha preso la canzone, se va tutto bene tra
due minuti posso ascoltarla. Elena mi ha detto che si adatta benissimo a quello che è successo con Alessandro.
Tra poco è ora di cena, devo riuscire a non sentire la fame.
Vado su YouTube perché ho scoperto che ci sono molti video d’ispirazione, basta fare qualche ricerca, con tags tipo thinspiration,
thinspo, e ovviamente Pro Ana. Di solito sono video fatti con una
sequenza di foto di modelle e ragazze con le ossa belle sporgenti, in sottofondo una canzone.
“Chiara, è pronto”, dice mio padre. La sua voce è incredibilmente vicina. Subito dopo dice: “Che stai facendo?” e mi accorgo che è dietro di me.
Chiudo tutte le finestre in una sequenza spastica di click, il
cuore mi salta alle tempie, mi si gela la vista ma riesco a far sparire tutto, a rispondere che vengo subito.
: 31
“Che stavi guardando?”
“Niente, un video che parla della polemica delle modelle
troppo magre”
Resta bloccato con gli occhi vacui piantati nel monitor.
Scuote la testa. “Tutte ossa, non c’è niente da toccare”
“Dai, sbrighiamoci, se no si fredda”, dico, prendendolo per
mano verso la cucina.
ELENA
:
(8,5 kg al collasso)

Diario alimentare di oggi:
COLAZIONE:
PRANZO:
MERENDA:
CENA:
TOTALE:
una banana, uno yogurt magro e un caffè
(90 Kcal + 63 Kcal + 50 Kcal)
cavoli e un po’ di spremuta d’arancio
(25Kcal + 30 Kcal)
una mela
(45 Kcal)
una galletta di riso e uno yogurt magro bianco
(30 Kcal + 63Kcal)
396 Kcal
Ho fatto mezz’ora di camminata a passo sostenuto e ne farò
altri quaranta minuti tra poco. A mezzogiorno ho fatto trecento
addominali, cento sforbiciate e dieci flessioni.
PESO: 46,2 Kg
32 9
ALTEZZA: 1,74 m
BMI: 15,25
: 33
ELENA
:
(8 kg al collasso)

Credo nel controllo, la sola cosa capace di portare ordine nel caos
del mio mondo.
Credo di essere la persona più vile e senza valore mai esistita e di
non essere assolutamente degna dell’attenzione di nessuno.
Credo che chi mi dice il contrario sia un idiota. Se potesse vedermi per come sono veramente mi odierebbe almeno quanto mi odio io.
Credo nella perfezione e mi sforzo al massimo per ottenerla.
Credo nella bilancia come unico indicatore dei miei successi o
dei miei fallimenti.
Credo nell’inferno, perché a volte mi trovo a viverci.
Credo in un mondo soltanto bianco o nero, nella perdita di peso,
nell’abnegazione del corpo e in una vita di dieta eterna.
QUOD ME NUTRIT ME DESTRUIT
34 9

Ti odio, lo sai?
Certo. Ma non t’importa. Figurarsi. Sei troppo bello. Troppo
buono. Troppo dolce. Troppo tutto. Non t’importa se ti disprezzo, se dico che ho chiuso con te.
Abbiamo uno strano rapporto: ti guardo, ti voglio, ma mentre ti desidero mi fai paura. Così mi seduci, vigliaccamente. Sei
un figlio di puttana traditore.
Lo sai che ti farei? Affonderei i denti – vorrei vederti sanguinare,
piangere – ti farei a pezzetti minuscoli, ti smembrerei. Vorrei veder
sparire quella luce cattiva dai tuoi occhi, segregarti in una prigione
da cui non puoi evadere, sentirti implorare prima di calpestarti, per
una volta mio schiavo. Urlarti ordini e vederti obbedire. Non ho
ancora finito. Ti torturerei con mille stilettate, finché non imploreresti sollievo. Allora ti farei vedere i tuoi occhi terrorizzati riflessi nei
miei, bramosi, arrapati. Osceni. Ti possiederei a ripetizione fino a
succhiarti ogni straccio di linfa vitale. Ti ammazzerei – anzi no – ti
lascerei in vita. Per poter ripetere tutto a mio piacimento.
: 35
Per farti assaggiare quello che provo io.
Non sarei io, con le unghie spezzate, i capelli deboli e la pelle
desaturata, io sempre assediata in questo monolocale, il computer e la musica a tutte le ore. Artigliata dai bruciori di stomaco e
dal terrore di cedere. Di passare di nuovo davanti allo specchio e
confrontarmi con lo schifo che sono tornata ad essere.
Lontana, in questa periferia genovese senza nome, con l’ultimo autobus andato da un pezzo. Non ce la posso fare a passare
una serata tranquilla, a prendere il tè con i miei fantasmi. Cinque
litri di tè verde, posso bere tutto il tè che voglio senza ingrassare.
Ma con la paura fottuta di cercarti dopo ogni sorso.
Uova e pancetta - panettone pieno di canditi - grigliata di carne
di maiale, grassissima - calamari fritti - Sacher Torte - panino lurido wurstel e crauti - crêpes alla Nutella. Ti posso chiamare con
mille nomi ma fa male allo stesso modo. Questa sera non lo posso
sopportare, sono troppo incazzata con te. Se non posso avere
fame, posso almeno essere assetata. In culo alla montagna di calorie che m’inietta ogni cuba libre. Voglio uscire vestita di lividi.
M’incoraggi a annullare i miei limiti.
Voglio cercare la mia alternativa e la mia alternativa è la scossa
più forte che ho.
venticinquesima volta LASCIAMI LECCARE L’ADRENALINA col volume violentemente vicino a sfondare le pareti.
Mi siedo al portatile e cancello cinque email di spam che mi
sono arrivate, do un occhio a Msn e vedo che c’è online Kiara,
ma no problem tanto sono invisibile. Di solito mi fa piacere parlare con lei, mi fa piacere parlare con tutte, ma stasera proprio
non ce la faccio a fare la consumata esperta di DCA, ad ascoltare
i sussulti dei loro teneri cuori adolescenti. Tecnicamente sono sei
anni che non sono più teenager, ma mi sembra una vita. Quando
stai con Ana, ogni anno solare vale come cinque reali. Anzi, come
per i cani: ogni anno umano ne vale sette.
Elena alzati. Non importa se hai le vertigini. Non guardare
nello specchio per nessun motivo. Vestiti da troia. Un po’ peggio
di così. Truccati le labbra così bene che chi le vedrà vorrà provarle, per verificare se sanno succhiare come promettono.
Stasera c’è da uscire. Comprare due pacchetti di Camel
Light e finirli prima dell’alba. Bisogna bere – essere un bersaglio – cadere.
Vado. In taxi, come una signora.
Lasciami leccare l’adrenalina.
Cibo.
Di solito quando lo stereo è così alto litigo con il mio vicino.
Gridare e agitarsi fa bruciare calorie. Stasera niente: forse è stato
stroncato da un infarto davanti alla tv, così posso ascoltare per la
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www.freewebs.com/xxxxxxxxxxx/trucchi_e_consigli/
Autore: diAna (admin)
molto, molto lentamente, respirando a fondo, bevo un lungo sorso d’acqua e finisco quello che ho nel piatto ma non tocco nient’altro. Le volte
in cui stavo peggio ho scritto una lista di motivi per cui non dovevo ab-
Cibo.
buffarmi e l’ho riletta venti, trenta volte, finché non è passata.
Per molte di noi è un richiamo irresistibile, nonostante tutte le buone
Dobbiamo tenere tutte un diario alimentare per annotare scrupolosa-
intenzioni, una trappola che a volte ci fa abbuffare senza ritegno. Non
mente quello che mangiamo, anche le volte in cui perdiamo il controllo. È
possiamo permetterlo: tutte le nostre azioni devono servirci a conqui-
fondamentale. Io lo rileggo di continuo e ogni volta vedo tutti i progressi
stare il controllo totale, dal corpo fino ai pensieri e ai desideri.
e gli errori. Sul quaderno segno i miei obiettivi, cancello quelli che ho rag-
Non è facile resistere, ma ci sono molti piccoli accorgimenti e trucchetti
giunto e ne scelgo di nuovi. Incollo foto di modelle, di ragazze magrissi-
che aiutano. È fondamentale imporsi delle regole, elaborare un pro-
me, così le ho sempre a portata di mano quando ho bisogno d’ispirazio-
gramma: quanto e cosa intendiamo mangiare. Per iniziare è meglio non
ne. Mi basta guardare le loro costole, i loro fianchi, le loro gambe per ri-
essere troppo ambiziose, ci vuole un piano fattibile, con poche e preci-
cordarmi com’è la perfezione. E capire che non la si raggiunge mangian-
se indicazioni. Poi, un po’ alla volta, si aggiungono regole e si conqui-
do, se non quello che è strettamente necessario per sopravvivere.
stano nuovi obiettivi, finché tutto è completamente sotto controllo.
Per esempio le vitamine e i minerali. Non ci sono scuse per non pren-
Prima di mettermi a tavola decido sempre cosa mangiare, so già quan-
dere ogni giorno un multivitaminico: la loro carenza infatti danneggia
te calorie assumerò: tiro fuori dal frigo solo quello che mi serve e mi
le funzioni vitali, rende la pelle opaca, i capelli deboli, i denti fragili. Gli
proibisco categoricamente di aprirlo di nuovo. Per questo ci vuole già
elettroliti sono fondamentali: soprattutto il potassio, il magnesio, il sale
una bella forza di volontà: la soluzione migliore è sicuramente di tene-
e il calcio.
re solo il cibo che si è programmato di mangiare, così se viene voglia
Anche le proteine, in parte, sono necessarie, al contrario di quanto
di abbuffarsi non c’è più nulla. Purtroppo questo è possibile solo se si
pensano in molte: aiutano a mantenere sani i nostri muscoli e anche il
vive da soli… io sto con i miei per cui cerco di pranzare fuori il più
cuore, senza cui è un po’ difficile continuare a vivere…
spesso possibile o almeno a orari diversi dai loro.
Non so se lo sapete tutte, lo stomaco ci mette un sacco di tempo a tra-
Mentre mangio, inoltre, non smetto mai di pensare a cosa sto facendo,
smettere al cervello la sensazione di sazietà: per questo taglio il cibo
al fatto che se trasgredisco renderò inutili tutti gli sforzi fatti. Se mi viene
in pezzetti minuscoli e lo mangio molto lentamente. Non solo: appog-
voglia di abbuffarmi e penso di non riuscire a controllarmi, esco dalla
gio la forchetta tra un boccone e l’altro e bevo un sorso d’acqua,
cucina e non rientro finché non mi sono calmata. Conto fino a cento
riempie lo stomaco. Un buon metodo può anche essere mangiare con
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la destra se si è mancini e viceversa. A volte mangio con le bacchet-
squarciati, lesbiche obese. Dovevo cambiare foto spessissimo, se no
te cinesi, ci metto una vita e intanto mi passa la fame. Uso sempre
mi abituavo e non funzionava più.
piatti minuscoli, sembra di mangiare di più. Bisogna evitare i cibi liqui-
Un po’ alla volta ho imparato a riconoscere le situazioni che mi porta-
di, quelli densi fanno sentire più pieni.
vano ad abbuffarmi, anche i luoghi e le persone, ora le evito ad ogni
Un trucco un po’ estremo ma funzionale è di surgelare alcuni cibi: ci si
costo. Ho capito che non si può raggiungere il controllo senza cono-
mette un’eternità a finirli e intanto passa l’appetito. Di solito lo faccio
scersi perfettamente.
con gli yogurt.
Porto sempre con me uno spazzolino da viaggio, mi lavo i denti di con-
Spesso poi saboto quello che ho nel piatto: ci metto troppo sale, trop-
tinuo perché la bocca fresca di dentifricio mi fa passare la voglia di
po zucchero, oppure associo cose che insieme non ci stanno per
mangiare. Mi metto sempre il rossetto, il lucidalabbra, oppure il burro
niente. È abbastanza ovvio, se fa schifo non ti può venire voglia di
cacao: non voglio rovinarmi le labbra mangiando.
mangiarne ancora.
Bere è un discorso a parte: non c’è alcun motivo per non farlo, è necessa-
Anche l’aceto può servire: innalza il metabolismo e toglie l’appetito.
rio per la sopravvivenza. Quando si mangia poco il rischio di disidratazione
Se lo usate però state attente a non esagerare, può irritare lo stoma-
è alto: bevete in continuazione senza preoccuparvi, l’acqua ha assoluta-
co e far venire una nausea terribile, ve lo garantisco. Non ne prendo
mente zero calorie. Se è ghiacciata, poi, dà una scossa al corpo ed alza il
mai più di due cucchiaini per volta, in un bicchiere d’acqua, una ven-
metabolismo, fa bruciare. Il tè è perfetto, soprattutto il tè verde, ovviamen-
tina di minuti prima di mettermi a mangiare. Un’altra cosa che faccio
te non zuccherato. Anche il caffè è essenziale, fa passare l’appetito.
regolarmente è pesarmi prima e dopo ogni pasto.
Più si beve e più ci si sente pieni. Io bevo almeno un bicchiere ogni
A volte ho mangiato davanti allo specchio: guardare tutto quel cibo ri-
ora, mai meno di tre litri al giorno.
pugnante entrare in me e rovinarmi mi ha subito fatto passare la vo-
Anche muoversi è fondamentale. Ogni giorno bisognerebbe fare tanto
glia. Una volta addirittura ho mangiato nuda davanti allo specchio: vi
esercizio da smaltire il doppio delle calorie che si sono assunte. Fa bene
garantisco ha funzionato…
e rende belle. Anche quando non posso farlo cerco comunque di muo-
Di solito però basta trovare qualcosa di veramente sgradevole e pen-
vermi il più possibile. Cerco sempre di stare in piedi, anche quando man-
sarci ogni volta che si ha fame. Il solo pensiero spesso non basta, per
gio, se proprio devo stare seduta ogni ora mi alzo e mi metto a ballare
questo mi portavo dietro la foto di qualcosa di disgustoso e la fissavo
per almeno cinque minuti. Quando guardo la tv lascio il telecomando lon-
prima di mettermi a mangiare, così associavo lo schifo al cibo.
tano, così se voglio cambiare canale sono costretta ad alzarmi. Quando
www.rotten.com è un’ottima fonte: in un click ci trovi merda, morti
sono seduta batto sempre il piede, come se tenessi il ritmo.
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Una cosa che sanno in pochi è che è fondamentale tenere una posi-
Internet è fondamentale e abbastanza sicuro se si prendono delle pre-
zione corretta, da seduti: stando con la schiena dritta si brucia il dieci
cauzioni, soprattutto per chi divide il computer con qualcun altro.
per cento in più che stando stravaccati.
Controllo sempre il forum e ci scrivo più che posso, faccio ricerche
Anche il freddo aiuta, per questo sono sempre vestita leggera: fa bru-
per scoprire nuovi siti, leggo i blog delle altre Ana e le contatto, ci sen-
ciare calorie.
tiamo su Msn o via mail. Le amicizie online sono fondamentali, insie-
È importante gratificarsi: punirsi può essere necessario, ma alla
me ci si può sostenere, fare diete, gare a chi perde più peso.
lunga non fa che demotivare. Per esempio io calcolo quanti soldi sto
Tra di noi possiamo parlare, ma nella vita reale non possiamo permet-
risparmiando ora che non li butto più via in cibo e compro qualcosa
tere che nessuno si accorga di niente. Ho rischiato di farmi beccare
che mi piace. Di solito vestiti minuscoli, così ho una buona motivazio-
tante volte, ma ce l’ho sempre fatta. L’importante è non far sospettare
ne per dimagrire ancora. È anche importante dormire il più possibile,
nulla, perché se salta fuori la verità vieni controllata a vista: bisogna
ogni volta che ne sentiamo il bisogno: avere arretrati di sonno fa ve-
cercare di nascondere tutti gli indizi già dall’inizio.
nire più fame.
Per esempio io aspetto di essere a casa da sola e corro a controllare
Poi c’è la musica… può servire anche per bruciare calorie: quando
il frigo, metto insieme tutto quello che non voglio mangiare e lo butto
sono sola in casa tiro giù le tapparelle, metto un cd a palla e ballo
via. Ovviamente non nel cestino di casa, altrimenti potrebbero accor-
come una pazza, mi sfogo. Ma la cosa più importante è il sostegno che
gersene. Butto via tutti gli ingredienti che mi servirebbero per prepa-
ci danno le canzoni: non ho mai trovato qualcosa che mi rappresen-
rare un piatto e metto a lavare anche tutte le stoviglie e posate ne-
tasse davvero: un libro, un film, dei personaggi di riferimento, niente.
cessarie. Così, se qualcuno mi chiede perché non ho voglia di man-
Certe canzoni invece sembrano proprio scritte per noi, è una sensa-
giare, gli rispondo che ho già mangiato proprio quello e non possono
zione bellissima quando ne scopro una nuova. Ce ne sono tante che
esserci dubbi.
parlano esplicitamente di Ana, altre no ma ci rispecchiano lo stesso.
Ovviamente non tiro mai fuori l’argomento cibo in presenza di altri e se
A volte mi chiedo se chi le ha scritte ha mai immaginato cosa signifi-
lo fanno loro ho già tutta una serie di scuse pronte da usare a rotazio-
cano per noi. Le migliori sono quelle che ognuno associa a particola-
ne. Oggi non sono troppo a posto di stomaco. Sono un po’ stanca –
ri momenti ed emozioni, ti possono venire in aiuto quando ti senti de-
agitata – nervosa – di fretta – eccetera. Non ho troppa voglia di carne
vastata. Per questo ho aperto la sezione del forum in cui postare le no-
oggi. Non ho troppa voglia di pasta, in questo momento. Non mi va
stre: controllatela spesso, ogni volta che ne trovate una nuova scari-
proprio il pesce, non so perché. Mi preparo qualcosa più tardi. Ma
catela con Emule e masterizzatevi altri cd d’ispirazione.
come, ho mangiato poco fa, non te ne sei accorta? Prima, quando ero
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: 43
fuori, mi è venuta fame e mi sono pappata una piadina. Un croissant.
faccia delle tentazioni, dei genitori, delle ragazze grasse e invidiose,
Sono stata a casa di Laura e mi ha dato una fetta gigante di tiramisù,
dei presunti amici che non si fanno i fatti loro e vogliono spiegarci
sapessi come lo fa bene…
come vivere. Dobbiamo scendere insieme verso la perfezione.
Cerco di mangiare fuori con amici il più possibile così i miei sono tran-
Ricordatevi che vi penso sempre, anche se siamo lontane. A che
quilli, mentre agli amici dico che ho già mangiato a casa o che lo farò
punto siete? Siete state tutte brave? Forza, mi raccomando!
dopo. Ovviamente devo cambiare spesso le persone con cui esco, po-
Chiudo con la canzoncina del giorno, riassume benissimo tutto quello
trebbero sospettare qualcosa. Un altro trucco molto facile è di parla-
che ho detto fin qui. È CREEP dei Radiohead, anzi grazie Elena per aver-
re moltissimo, gli altri mangiano e io ho la bocca occupata. Nessuno
mela fatta scoprire… Non è il mio genere di musica, ma il testo sem-
fa caso al fatto che non ho inghiottito quasi nulla, anzi: l’impressione
bra scritto apposta per noi!
che gli resta è che hanno pranzato con me e che ero di ottimo umore.
Per fortuna la gente è prevedibile: se mi vede comprare del cibo
Non m’interessa se fa male
pensa anche che lo mangerò. Ho scoperto che possono essermi
Voglio avere il controllo
d’aiuto: se gli dico che sto facendo una dieta, che sono vegetariana,
Voglio un corpo perfetto
oppure intollerante a certi alimenti e così via, sono loro per primi a te-
Voglio un’anima perfetta
nermi lontana dal cibo. Basta che si convincano che c’è una ragione
socialmente accettabile.
Se qualcuno sospetta qualcosa è facile farsi prendere dal panico, ma è
fondamentale non perdere la calma. Non serve negare completamente
l’evidenza: è più facile far passare una grande bugia insieme a una piccola verità piuttosto che ostinarsi a difendere una bugia enorme.
Potrei andare avanti ancora chissà quanto, ma per oggi è meglio se mi
fermo qui. Queste non sono ricette o metodi sicuri, sono solo le prime
cose che mi vengono in mente. Scrivetemi quali sono i vostri trucchi,
magari mi date nuove idee! Dobbiamo unire le nostre esperienze, in
modo da formare una specie di archivio, conoscere tantissimi metodi
così nessuno potrà fermarci. Dobbiamo continuare a scendere, alla
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: 45
:
KIARA
(20 kg al collasso)

Sono in via Alimena, in centro a Cosenza, con Michele,
Giulia, Davide, Federico, Sara e Giuseppe. Vengono tutti al liceo
con me. Io sono in quinta ginnasio, in classe con Giulia. Sara è in
prima, i ragazzi in seconda o terza. Ci troviamo qui tutti i giorni
da sempre, sul marciapiede destro, accanto al ristorante cinese,
perché facciamo il classico. Il lato sinistro è di quelli dello scientifico. Ci odiano e noi dovremmo odiare loro. Dicono che siamo
degli sfigati e quasi ogni giorno ci sono scazzi. Per ora se ne stanno dalla loro parte.
Settimana prossima Davide andrà a scegliere la Mini con i
suoi, perché tra poco farà la guida, se la passa avrà la patente. A
Michele invece vogliono prendere un’Alfa GT.
“Ma non riusciamo a metterci d’accordo sul colore degli interni in pelle”, dice.
Giuseppe invece ha una Golf Cabrio.
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“Usata. Quel bastardo di mio padre però si è appena preso
una TT. Quando è per lui non bada a spese”
Giulia guarda Giuseppe con dolcezza e gli sussurra qualcosa
da molto vicino. Lui la ignora, continua a parlare con Michele.
Sara sbuffa e dice, senza rivolgersi a nessuno in particolare, il
tempo non passa mai. Sono solo le sette e non c’è un cazzo da
fare. Sempre in questa via ad aspettare che siano le nove per
prendersi una pizza.
“Andiamo a fare un aperitivo al Melì Melò”
“Ancora? Che palle!”
Sara si siede sul motorino e si accende un’altra Chesterfield
Blu. Io non ce la faccio. Alzo il volume del mio iPod e stringo i
denti. Sto ascoltando per la ventesima volta la canzone di un
gruppo indie inglese qualsiasi, i King Adora: l’ho scoperta sul
forum, le ragazze dicevano che per loro è una specie di inno. Una
parte del testo è diventata una thinspiration e dice più o meno:
tutti vogliono un corpo per cui morire. Si chiama BIG ISN’T
BEAUTIFUL e sto cercando di marchiarmi a fuoco nel cervello le
parole che il cantante continua ad urlare senza troppo talento.
Essere magrissimi è sexy, non c’è niente di bello nell’essere grossi
Voglio staccarmi la pelle, diventare davvero magro
Voglio sentire le mie ossa contro le tue
Davide dice qualcosa, mi tolgo una cuffia, ha solo chiesto una
sigaretta. Gliela do senza dire nulla.
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Oggi ho mangiato esattamente 600 Kcal e ho i crampi allo stomaco. Mi accendo anch’io una sigaretta sperando che mi faccia
distrarre un po’. Non so come farò con la pizza stasera, so che dovrei ignorare la fame ma ho paura di svenire.
Faccio un tentativo di conversazione, ancora uno: stanno parlando di Antonio, un amico di Giuseppe, che prima usciva con noi
ma da qualche tempo è sparito perché i suoi si sono indebitati così
tanto che hanno dovuto vendere la casa e le macchine. E adesso lui
non si fa più vedere, non risponde neanche al cellulare.
“Chiru popu un cia fà”
“Hai capito, faceva tanto il figo, e adesso è nella merda”
“Ci ridi, ma io mi sparo, se mi succede una roba così!”
Io non ce la faccio davvero, anche se mi scopro a rispondere,
parlare, scherzare: è evidente che sono tutti nella stessa situazione, nessuno ha i soldi per davvero. Tutti a ostentare quello che
non c’è, gonfiarsi oltre misura.
Io sono il contrario: voglio ridurre. Tagliare. Diminuire.
Estirpare.
Arriva Alessandro in motorino. È stupendo e voglio sparire
ora. Non riesco a capire di cosa sto pagando le colpe.
Si leva il casco, tira lo Scarabeo sul cavalletto, si passa una
mano tra i capelli, fruga nelle tasche finché trova sigarette e accendino. Tutto senza neanche guardarmi, come sempre.
La notizia è che hanno trovato uno per la faccenda della creolina.
È un disinfettante che si usa diluito, perché puro fa una puzza
pazzesca, oltre che essere abbastanza corrosivo. È da un po’ che
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Alessandro, Davide e altri di prima si sono messi in testa di allagare la scuola con la creolina, per avere qualche giorno di vacanza.
Però ci sono due problemi: bisogna comprare un sacco di tolle e
quindi ci vogliono tanti soldi. E poi ci vuole un cretino che si presti, col rischio di finire in galera. A quanto pare questo è risolto.
“Capito? È tutto eccitato, già s’immagina di diventare una
specie di eroe”
“Magari pensa di riuscire finalmente a scopare… che tristezza!”
Vorrei un’atomica su Cosenza, adesso. Deve esserci per forza
un’alternativa a tutto questo, eppure non c’è.
Ritorno all’iPod: ora sta cantando Ani Di Franco, mi attacco
alle sue parole. Tutta questa musica non la conoscevo, non avevo
nemmeno questo: prima c’era Mtv, le canzoncine ascoltate a Trl,
ma non c’era niente che mi appartenesse. Ora la musica è la mia
musica.
Soprattutto non sapevo che c’erano persone capaci di dirmi
senza vergognarsi che mi capiscono e mi vogliono bene così come
sono. Non sapevo che Ana non aspettava altro che amarmi. Quando
guardo i miei vecchi amici, penso di poter benissimo fare a meno di
loro. Mi sembrano più vere delle persone come Diana e Elena, o
come Stella o Lara o Evi di quelle che ho fisicamente intorno.
Alessandro si avvicina, mi fissa e mi spezza il cuore.
“Mi dai cinque euro?”
Con la mano che mi trema gli allungo i suoi fottuti soldi per
la creolina. Lui fa un sorriso tronco, dice che mi vede bene, sono
più figa, forse ho perso qualche chilo?
: 49
Divento rossa all’istante, ne sono sicura, mentre gli altri ridono
e Sara mi chiede che cazzo ci faccio sempre attaccata alle cuffie.
“Sei un po’ strana in ‘sti giorni”, dice.
ELENA
:
(8 kg al collasso)
Lei dice: “dentro di me c’è un’oscurità che devo alimentare”,
dice invece Ani Di Franco. E mi sembra molto più importante.
“ho una tristezza che mi si avviluppa addosso come un’erbaccia
e non sto facendo del male a nessuno,
mi sto solo chiudendo in me stessa”
poi chiude gli occhi
e rincomincia ad ascoltare la stessa canzone
Dall’altra parte della strada arrivano delle urla, bucano il volume altissimo dell’iPod. Sono quelli dello scientifico.
Ora si tratta di capire se si ferma alle parole oppure se vengono qui e si menano di nuovo.
Direi cinquanta e cinquanta. In ogni caso non cambia nulla.
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
Apro gli occhi insieme alla fitta che mi arriva dallo stomaco e
mi risale scavando fino al cervello, respiro l’aria viziata e trovo
solo buio oltre le palpebre. Non sento più il braccio sinistro, è
sparito, insensibile, altro da me. Ho una massa addosso, una cosa
calda e sudata sopra il mio braccio, sembra morta.
Almeno non russa.
Ci vogliono diversi secondi per ricacciare dentro il panico
quando allungo la destra e sento il muro: il letto è appoggiato alla
parete, sono in trappola.
Niente, non vedo niente, gli occhi non si abituano al buio.
Mi faccio scivolare addosso la mano destra. Sono completamente nuda. Mi ficco nella coscia le unghie irregolari e mangiate, taglienti, più forte che posso. Il dolore mi placa un poco.
Una nuova fitta. Sto da schifo, ho la nausea, ho paura di vomitare a momenti. La bocca è secchissima. Provo senza impegno
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a rimettere insieme i pezzi della serata. Ricordo solo qualche
scheggia, quattro o cinque locali diversi, una sequenza più nitida
in cui sono in macchina e dico: “portami dove vuoi, non me ne
frega un cazzo”.
Un’altra immagine: alla radio passavano AVA ADORE degli
Smashing Pumpkins, era un sacco che non la sentivo. Ascoltavo
il testo e quando Billy Corgan diceva:
Sei tu quella che adoro
Sarai sempre la mia puttana
io ridendo gli ho detto che volevo essere la sua troia, volevo mi
sporcasse.
Forse ho anche già vomitato, questo non lo ricordo mai. Ad
Ana il vomito non piace, direbbero le ragazzine… e neanche l’alcol. Ma che cazzo, almeno questo non me lo posso proibire. Del
sesso sì, ne farei a meno subito. Mi fa schifo. Un effetto collaterale della sbronza è che divento una troia pazzesca, anche se non
riesco proprio a capire perché tutti mi vogliono scopare. Gli
viene duro, smuovono sangue per un ammasso di carne sformata, spenta, che preme nei punti sbagliati.
Mi fa schifo ogni cosa del sesso, più di tutto il mischiarsi: di
sudore, di umori, di parole.
Finalmente! Si è mosso, posso spostare il braccio. Lo devo sollevare di peso con l’altra mano, è completamente addormentato.
Lui si gira verso di me, fa per stringermi e per la prima volta
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sento il suo respiro e intravedo il suo volto. Insomma non è
morto e deve avere più di trent’anni, se non quaranta.
Chissà se abbiamo fatto robe strane. Secondo me quando
scopo li insulto. Mi faccio sbattere fino a svenire, li graffio, li
mordo, gli sputo addosso, assecondo tutte le loro fantasie.
È strano come il rapporto col sesso va di pari passo con quello col cibo: quando ero bulimica mi abbuffavo sia mangiando sia
scopando. Poi mi punivo allo stesso modo: mi forzavo a vomitare in tutti e due i casi. Mi tagliuzzavo gli avambracci, le gambe,
l’interno coscia. Sui seni bastava un’incisione minima per creare
un perfetto estuario di rigagnoli di sangue.
Ora che sono pura, una delle pochissime anoressiche pure tra
tutte le mie amichette, sesso e cibo mi disgustano allo stesso
modo. Ho paura che il mio corpo si sformi, riempito da un
uomo.
Ora mi stringe, mormora qualcosa. Mi passa una mano tra i
capelli in modo maldestro, li tira, ne stacca qualcuno. Le sue labbra si avvicinano, sono gonfie, canotti di carne.
Non so dove scappare così gli appoggio la testa sul petto, lontano dal tentativo di bacio. Mi prende la mano, la destra per fortuna, e se l’appoggia sul cazzo, sospirando. È abbastanza peloso
e ha un’erezione pazzesca. Brava Elena, riconosci i superdotati
anche quando sei ubriaca persa.
Dopo qualche secondo che lo masturbo mi accarezza il volto
con la mano e temo cerchi di tirarmi su la testa per baciarla, invece la spinge giù senza troppi complimenti. Cerco di evitare ma
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insiste, dice qualcosa tipo che non ha mai goduto come ieri sera,
che coi pompini sono troppo brava.
C’è un momento interminabile in cui cerco di mettere a fuoco
la stanza ma non c’è altro che questo buio infrangibile.
Mi sento persa, lontana da tutto: la mia vita è andata definitivamente a puttane.
Faccio scorrere le labbra sul suo petto e inizio a succhiare,
prima piano, vincendo la repulsione, poi sempre più veloce e
forte, ma lui ci mette un’eternità a venire. E anche quando viene
sembra non finire più, mi sento straripare.
Piena e gonfia. Sempre più sporca.

Questo è un sito internet dichiaratamente PRO – ANORESSIA.
Tutto il materiale esposto in questo sito è conforme alle leggi vigenti e
non infrange nessuna norma del codice civile. Chiunque fosse turbato da questi argomenti o semplicemente non si sentisse in linea col
nostro pensiero è pregato di USCIRE IMMEDIATAMENTE.
Qui non ci sono vittime. Se credi che qualcuno ti possa comandare
senza il tuo consenso, se pensi che Ana sia una malattia e non una
scelta, e soprattutto se credi di soffrire di disturbi alimentari, ESCI IMMEDIATAMENTE. Se entrerai, non ci riterremo in nessun modo responsabili delle influenze che questi contenuti potranno avere.
Crediamo che tutti siano dotati di un cervello e dell’intelligenza necessaria per capire da soli cosa sia sbagliato e cosa giusto.
Chiunque sarà sorpreso ad utilizzare un linguaggio volgare o offensivo nei nostri confronti sarà perseguito a norma di legge, non ci faremo scrupolo di denunciare il tutto alle autorità. Quindi, se volete lasciare un segno del vostro passaggio, cercate di farlo in modo costruttivo ed educato.
Si esige rispetto. Questo è un lento suicidio. Il nostro.
Pertanto si consiglia di entrare in punta di piedi.
Abbiamo ali bellissime e desideriamo essere libere di usarle.
54 9
: 55
www.freewebs.com/xxxxxxxxxxx/guestbook/
diari la sera, così ci controlliamo… purtroppo stase nn so se ci sarò x
commentare insieme, ma domani lo faccio sicuro. Forza!
magrolina86: oggi è andata malissimo ho altro in testa, sto male. Cmq
19 hours ago ip 20.004.6.x
ana non mi abbandona, non la lascerò mai. queste giornate nere rovinano i miei piani… uffa x fortuna si può sempre riprendere…
AAA: fatevi vedere siete tutte malate!
1 day ago ip 90.156.149.x
12 hours ago ip 76.41.632.x
magrolina86: come va a voi????????????? Fate progressi????
schifo: mi fate tutte schifo
1 day ago ip 90.156.149.x
8 hours ago ip 88.101.73.x
dying2bethin: mah… nn malissimo xò può andare meglio…
kiara: x i 2 mex precedenti: xké nn riflettete prima di giudicare?
1 day ago ip 80.15.144.x
Evidentemente voi vi piacete così cm siete e state bene cn voi stessi
e io vi ammiro x questo. Pensate 1 momento xò a cm ci si sente a guar-
anainmyheart: belle bimbe ho scoperto ieri questo sito…ke bello!!
darsi allo specchio ogni giorno e nn accettarsi x niente! Pensate ke
Però mi serve aiutoooo! Voglio diventare ana ho 1 disordine alimenta-
quel “mi fai schifo” ce lo ripetiamo ogni santo giorno, ogni secondo…
re… nn sto bene così aiutooooo
pensate a questo la prox volta ok?
1 day ago ip 115.5.87.x
x ele: sìsì ho promesso e manterrò… sai noi terroni ce la prendiamo
comoda LOL scherzo corro a leggere!
elena: ragazze vi lascio il mio blog, l’ho appena riaperto il vecchio l’ho
x diAna: controlla la mail, ti ho scritto le ultime news… (L)
dovuto chiudere… ilfilodelrasoio.splinder.com… kiaraaaaa sto anco-
8 hours ago ip 15.15.097.x
ra aspettando un tuo commento!! ;)
kisses from genova! lo so suona da schifo :P
schifo: fate come vi pare. Ca**i vostri, a me fate schifo, rachitiche e
20 hours ago ip 74.35.122.x
scheletriche. Brutte come la morte, secche come la carestia. Siete
morti che camminano, siete malate. Tutte.
diAna: mi sa ke ieri è stato 1 disastro x tutte! Oggi dobbiamo essere
7 hours ago ip 88.101.73.x
forti, abbiamo 1 obiettivo e ce la possiamo fare! Ok? Scriviamo i nostri
56 9
: 57
francesca: Ciao a tutte voi. Io, per lavoro, conosco molte ragazze anoressiche. Spesso sono persone incredibilmente intelligenti, molto spe-
KIARA
:
(16 kg al collasso)
ciali, anche se MAI si sentono tali. Vengono da me non perché pentite della loro scelta, ma perché si sentono in trappola. Perché sentono
che non sono più loro a controllare il cibo, ma è il cibo ad avere assunto il controllo della loro vita. Ad assorbire ogni pensiero, ogni azione, ogni desiderio. Lasciandole sfinite ed infinitamente sole.
Non importa quanto pesate… se vi sentite così, potete chiedere aiuto.
Perché possiate essere magre, anche magrissime, ma un po' più felici. È il mio augurio dal profondo del cuore. Ciao a tutte
5 hours ago ip 6.81.101.x
francesca: ciao Schifo. Apri il dizionario, alla voce “rispetto”, potresti
imparare qualcosa. Persino tu.
5 hours ago ip 6.81.101.x
kiara: x schifo: lasciaci stare!
x francesca: grazie x la comprensione!
x tutte: il mio diario:
col:latte e cereali(150)
pranzo:1 pomodoro(30), pane(120) yogurt(120)
merenda:yogurt magro(50) pavesini(100) latte e cereali(100)
cena:devo ancora cenare, credo mangerò insalatona(200) e 3 grissini(50)

Voi non potete farmi sentire così. Non siete nulla per me.
Li sento i vostri commenti del cazzo, sento che mi ridete dietro e dite che sono strana, che sono impazzita.
Non m’interessate più: sono troppo lontana. Sono meglio di
voi perché mi sto migliorando con la mia sola forza di volontà.
Sto modellando il mio corpo.
Sono orgogliosa di sentire la testa girare, di fare addominali
per terra finché la schiena non fa troppo male, di riuscire a incassare gli schiaffi della fame senza abbassare lo sguardo.
Ridete, sfottete, fate pure del vostro peggio. Mi basta girarmi
ed andarmene. Mi basta mettermi le cuffie per farvi sparire, per
sentire i Garbage dire
totale 920 Kcal! Sn 1a cifra, lo so, domani farò meglio!
a voi com'è andata?
è un’emozione divina sentire le ossa sotto la pelle.
20 minutes ago ip 15.15.097.x
58 9
: 59
Sono io che rido di voi. Me ne andrò da questa città d’ignoranti, ma finché dovrò stare qui non ho intenzione di nascondermi.
Questa è la mia vita e posso farne ciò che voglio.
Anche distruggerla.
Ma non lo farò: non cerco la morte, cerco la perfezione.
Ci corro incontro a tutta velocità.
Questa è la prima scelta davvero mia.
Fottetevi.
Non vi lascerò rovinare quel poco di bello che è rimasto in me.
DIANA
:
(9,5 kg al collasso)

Sono a casa di Ilvy, la mia migliore amica e compagna di classe. Facciamo insieme la seconda liceo classico, al Parini. Siamo a
casa da sole, perché i suoi sono divorziati e lei vive con la madre,
che ora è in Liguria.
“Con l’amante”, dice Ilvy, senza smettere di piangere. Le accarezzo i capelli e le dico di calmarsi, le ripeto che non si deve
preoccupare, che va tutto bene. Il pianto però le sta facendo colare tutto il trucco e quando si asciuga le lacrime e scopre le dita
macchiate di mascara esplode.
“Puttana troia, non usciremo più”, strilla, buttando contro la
finestra il phard. Per la centesima volta cerco di farla ragionare,
senza crederci più nemmeno io, invece si blocca. Si zittisce.
“Ma certo, per te è facile”, dice. La sua voce suona più cattiva.
“Tutto è facile per Diana, la bambina perfetta, il sogno di tutti i genitori. Quella che ha la media del nove in tutte le materie. La reginetta
60 9
: 61
della danza classica. Quella senza vizi e con tutte le virtù. Che fa
masturbare i ragazzi al solo pensiero ma non si concede a nessuno. Che non ha un filo di grasso ed è sempre piena d’energia”
Ilvy si accende una sigaretta e io la fisso inebetita senza risponderle. Ho paura di quello che sta per dire.
“Che ne sai tu dei problemi? Hai una famiglia unita, non hai
vissuto senza padre perché se ne è andato prima ancora che ti
potessi ricordare di lui! Hai vissuto un’infanzia felice! Neanche
adesso hai problemi: non vomiti ubriaca un weekend sì e uno
pure, non tiri di coca nei bagni della scuola, non la dai via a tutti
gli stronzi venti-trentenni con una macchina decente come la
sottoscritta, o sbaglio? Non…”
Siamo in macchina di un amico di Ilvy e stiamo andando
all’Hollywood. Ci ha aspettato servizievole per un’ora sotto casa,
mentre lei m’insultava due piani più sopra. Io non ho detto
nulla, anzi, ho pure chiesto scusa per non aver capito la sua difficile situazione.
Stanno parlando fittissimo, non mi cagano di striscio.
In questo preciso istante sto ricacciando dentro le urla.
Testa di cazzo puttana troia tu non sai niente di me ti sbranerei
con le mie mani e passi pure il fatto che non sai di Ana e questo mi
fa solo piacere ma tu non sai come sono cresciuta io meglio un padre
che ha il buon senso d’andarsene e sparire che due dementi eternamente a odiarsi punzecchiarsi con me sempre in mezzo a beccarsi
62 9
tutto ad assorbire riferire incassare tu non sai cosa significava si
scannavano e quando avevano finito mio padre mi prendeva per
mano davanti a mia madre e diceva “ora esco con la mia fidanzatina lei sì che mi capisce” ce ne andavamo fuori mi copriva di attenzioni e quando tornavo mia madre cercava di conquistarmi in tutti
i modi mi cucinava ogni ben di dio e tu non puoi sapere la lotta che
nasceva se mangiavo facevo contenta mia madre se rifiutavo il cibo
sembrava rifiutassi anche lei e il suo amore e lei piangeva mio padre
gioiva e la incalzava mi contendevano ogni giorno ero l'unica non
c'erano fratelli su cui scaricare il loro amore era asfissiante loro si
odiavano credevo di essere io la causa di tutto e poi mio padre ha
cambiato lavoro e si è messo a viaggiare sempre più spesso non c'era
mai a casa e credevo l'avesse fatto perché l'avevo deluso "sei uguale
a tua madre" mi ha detto uguale a mia madre… uguale al cazzo!
Le ingoio tutte, ogni parola che non dico è dura, come le dita contro il velopendulo quando vomitavo tre, quattro volte al giorno, prima
d’incontrare Ana. Quando sul dorso della mano alla portata di tutti
c’erano i segni dove i denti scavavano ogni volta che lo facevo.
Allora cerco di buttar fuori qualcosa, qualcosa di positivo, e
con una voce che non riconosco come mia, tanto è flebile, chiedo chi ci sarà stasera oltre a Veronica, un’altra nostra amica.
Sorrido con convinzione e aspetto la risposta, come se m’interessasse.
Non arriva. Sono troppo presi a parlare tra di loro, non si
sono neanche accorti che ho detto qualcosa.
: 63
:
KIARA
(16 kg al collasso)

Sono in classe seduta al mio banco e non riesco a controllare
il panico. Mi aggrappo disperatamente alla penna che stringo
nella destra, con le nocche bianche per lo sforzo, perché è immobile e spero possa trasmettermi un po’ di stabilità.
I miei compagni, i banchi, la stanza dal pavimento al soffitto,
le cartine geografiche vecchie e strappate, la lavagna imbrattata,
la professoressa di matematica, gli zaini sbattuti in giro, le giacche e i libri di testo, tutto quello che ho intorno sta vorticando
furiosamente. Solo la penna sembra restare al suo posto.
È la terza volta che mi succede oggi, non riesco più a ripetermi che andrà tutto bene, che è solo una crisi momentanea e
posso tenerla sotto controllo.
La musica dentro all’iPod diventa un ruggito, mi tolgo le cuffie con uno sforzo immenso ma in testa mi esplodono ancora le
parole dei Verdena.
64 9
È come un fiume lo vedi o no?
Ho gli occhi chiusi lo vedi o no?
Non sei più qui sei più lontano
E va bene così bene così
Ed io morirò morirò di fame
I rumori mi arrivano striscianti, spessi e grezzi, guizzanti ma
anche lenti e volgari. La mia classe ronza come uno sciame di
mosche.
Poi tutto rallenta e smette di girare, la vista resta sgranata e
Rossana, che fino a poco fa potevo vedere addormentata con la
testa sul banco accanto a me, non è più di una macchia gialla.
Quando sono sicura che sto per collassare tutto ritorna normale. Lascio cadere la penna e mi affloscio sul banco, rendendomi conto che ero seduta composta e rigida come un baccalà.
Tutti si stanno facendo i cazzi loro, vedo un mio compagno
colpire forte con la squadra sulla mano Carlo, un ragazzo con dei
problemi. A Carlo scappa un urlo sommesso e la prof gli dice di
stare zitto.
Il cuore mi sta mitragliando. Ho esagerato, non dovevo scendere
così tanto e così in fretta. Sono sempre stata una cicciona schifosa,
cosa mi aspettavo? Di essere speciale? Me l’avevano detto le altre di
non calare così di colpo, i risultati sarebbero arrivati lo stesso. Ma figuriamoci, io voglio sempre tutto e subito, così ho pensato bene di
passare da 2000 Kcal al giorno a sette-ottocento, in qualche settimana… che ci ho guadagnato? Adesso starò male e lo scopriranno tutti.
: 65
Ieri facevo pure la figa, mi sentivo superiore, brava cogliona!
Se mi scoprono i miei mi chiudono in camera e buttano via la
chiave.
Calma. Calma. Ce la posso fare. Diana me l’aveva detto che le
erano capitati momenti così, anche davanti ai suoi, era sicura che
l’avrebbero sgamata e invece ce l’aveva fatta. Basta che resto
ferma e tranquilla per un po’, così mi ripiglio.
“Chiara, vieni tu a correggere l’equazione alla lavagna?”
Una vampata di fuoco freddo mi sale dalle gambe alle guance.
“Subito”, balbetto.
Mi alzo e mille farfalle luminose incominciano a svolazzarmi
negli occhi.
Faccio un passo, poi un altro. Cazzo, Ana, aiutami! Non deve
succedere!
Non devi svenire. Non ora.
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
stellina!!
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
ciao…
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
<3 1bacio! :*
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Sogna scrive:
nn sai ke è successo ieri
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
??
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Sogna scrive:
sn stata malissimo… x questo nn mi sono collegata
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
malissimo??? Come?
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Sogna scrive:
stavo x cedere… ero sicura ke mi avrebbero beccato…
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
stai bene?
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Sogna scrive:
è tutta colpa mia… sn scesa troppo in fretta, nn ho ascoltato quello
ke mi hai detto…
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: 67
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Sogna scrive:
Sogna scrive:
ho esagerato senza avere il controllo
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
calma…tranquilla! raccontami tutto… stai bene ora?
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Sogna scrive:
ero in classe, alla 3a ora, nn avevo mangiato nulla a colazione e
neanke la sera prima
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Sogna scrive:
sì sto bene…nn preoccuparti
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
bene
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Sogna scrive:
mi girava tutto… di brutto… stavo seduta nn riuscivo a muovermi
mi girava tutto vedevo a makkie ero ferma speravo passasse
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Sogna scrive:
poi la fine: quella troia della prof di mate mi ha kiamato
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
alla lavagna
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
no!
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
merda!
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Sogna scrive:
volevo morire… ogni passo era terribile mi sembrava di essere il
primo uomo sulla luna… rimbalzavo mancava l’ossigeno ero sicura
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
mi guardavano tutti
Sogna scrive:
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
cercavo d restare calma ma ero in panico
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Sogna scrive:
pensavo sta volta nn ce la faccio… adesso svengo davanti a tutti e
Sogna scrive:
poi xò nn so come…alla fine
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ti 6 ripresa
casco x terra lunga distesa
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***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
Sogna scrive:
ho avuto paura ank’io 1000 volte… cucciola! (L)
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mi sono detta nn posso cedere
: 69
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Sogna scrive:
esatto…nn potevo dargliela vinta
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ma amore…6 una grande!! sn orgogliosa, sai? :*
ancora nn sto bene… tornata a casa sono crollata a letto. nn so con
ki parlarne
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Sogna scrive:
sn sempre stanca…rallentata…mi sento pesante
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Sogna scrive:
Sogna scrive:
ho anke risolto l’equazione!!! normalmente nn ci capisco 1 cazzo…
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
LOVE <3
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Sogna scrive:
devo ringraziarvi x questo…la vekkia kia nn ce l’avrebbe mai fatta
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
la vekkia kia nn esiste +
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Sogna scrive:
sto incominciando ora a credere in me stessa… è una sensazione
faccio fatica a fare qualsiasi cosa ho sempre sonno… c’è qualcosa
ke nn va in me
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ma no!! skerzi? è normale!
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Sogna scrive:
forse nn sono buona come voi… anni e anni di ciccia mi hanno indebolito… ah normale dici? xké??
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
allora nn può essere diverso… il tuo corpo si deve abituare alla
nuova situazione, poi tu 6 brava e stai scendendo tanto… è normale
strana
avere il metabolismo sfasato la pressione bassa
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ringrazia Ana nn noi
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
ok… xò volevo kiederti delle cose cmq
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
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ma tranqui poi passa tutto anzi diventi l’opposto sai? praticamente
passi da rincoglionita a skizzata xò è fantastico 6 iperattiva e hai una
cifra di energia, spakki!! anke a scuola x esempio prendo voti + alti ora
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
noi Ana siamo le migliori… 1 elite nn solo + belle ma molto + brave
veloci intelligenti nn dimenticarlo
: 71
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
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Sogna scrive:
Sogna scrive:
nn riesco a immaginarmi migliore…
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ke digiuniamo a fare se no? x la perfezione…
Ana è esigente, ma poi sa essere generosa…
bè sì un po’…
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
ma sai cosa? mi sembra fatta apposta x me è come se mi ci ritro-
tutti t’invidieranno anke ki ora ti odia
vassi in ogni parola…
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
Sogna scrive:
ho bisogno ke sia così
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
devi abituarti a pensarti magra… ad accettare Ana… ci vuole
tempo ma nn ti preoccupare qui ti prendiamo come 6
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
puoi sbagliare mangiare ingrassare fare qualsiasi cosa io ti voglio
la 1a volta ke l’ho sentita nn ci credevo
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
spetta
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
c’è elena in linea la conosci? è praticamente una leggenda… è Ana
da 1 sacco di tempo…è anke + grande aspetta ke la invito in chat
bene e sono qui sempre x ascoltarti
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
Sogna scrive:
anke le altre…ci sosteniamo tutte vogliamo Ana e Ana vuole noi
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
grazie… nn sai cosa significa x me avervi vicino
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
figurati :D
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
aurora sogna canzone del giorno? come mai? sai nn ci ho mai fatto
caso parla di Ana?
72 9
sìsì la conosco ci ho parlato qualke volta
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ele! Come stai?? è tanto ke nn ti vedo
dai diamanti non nasce niente scrive:
ragazze
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
ke si dice a genova?
dai diamanti non nasce niente scrive:
scusate tantissimo non posso parlare ora sono in sbattimento
: 73
dai diamanti non nasce niente scrive:
mille sbattimenti
DIANA
:
(8,5 kg al collasso)
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
tranquilla
dai diamanti non nasce niente scrive:
ciao kiara, piccola, stai bene?
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
benissimo grazie se vuoi una volta parliamo e ti racconto
dai diamanti non nasce niente scrive:
volentieri… solo non so quando sarò online… ho problemi con la
connessione. vi bacio. vi stringo. ciao!
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
baci
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
a presto baci
***dIAna_nEVer2THiN*** scrive:
secondo me ele in realtà nn sta bene x 1 cazzo
BrOkeNStar_farfallinablu92_canzoneDelGiorno_Subsonica_Aurora
Sogna scrive:
e tu cm stai? Scusa nn te l’ho neanke kiesto!
74 9

Io non ce la faccio.
Ok devo calmarmi non devo farmi prendere dalle paranoie
devo guardare tutte le foto le thinspiration devo leggere il forum
leggere le vecchie mail pensare a tutte quelle che credono in me
non deludere non deludere sei impeccabile sicura meticolosa
quasi perfetta sei quella con la risposta pronta sempre in grado
di consolare quella che sa tutti i trucchetti che mette le cose a
posto se ci sono problemi quella che non la beccheranno mai
quella che non si abbuffa la pro Ana più pura che ci sia.
Ma io adesso non ce la faccio.
Devo dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire
dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire
dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire
dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire
dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire dimagrire devo.
: 75
ilfilodelrasoio.splinder.com
Voglio sgozzare Renzo Piano.
Non avete idea. Ve lo spiego: qui si nasce vecchi. I ragazzi non sono
UNO DI QUESTI GIORNI TI TAGLIERO’ IN TANTI PEZZETTINI MINU-
solo morti dentro (quello è normale, cosa pretendete di questi tempi?),
SCOLI (QUANDO?) (PRESTO, ELENA, PRESTO) (PRIMA DI QUANDO
ma compiono ogni singola azione della loro vita con l’unico l’obiettivo
IMMAGINI)
di sistemarsi. Tutti – dico tutti, ricchi poveri belli brutti farabutti e reietti – si sistemano a trent’anni. Ho detto “si sistemano” e non “si spen-
Genova ti odio odio il tuo sculettare sotto i riflettori i lampioni adulata
gono” perché non c’è niente da spegnere. Si atteggiano, vogliono es-
da tutti oppure fuggevole sensuale che se la tira ammantata di ombra
sere speciali, hanno delle velleità, sono giustamente creativi, giusta-
ancora con questa storia sentita mille volte dei vicoli il porto il fascino
mente tossici, giustamente ribelli. Poi suona la campanella e tornano
discreto della bohème da due soldi io odio la creatività supposta e in
tutti al posto.
fin dei conti messa nel culo ai giovani dai giovani una tomba a due
Ma non è questo il punto: il vero nervo scoperto è la realtà. Nessuno
passi dal mare ci nasci la fuggi ci torni ci muori ti sbatti mille volte con-
vuole averci a che fare, la loro visione del mondo e quello che succe-
tro gli stessi scogli mentre urli che non va tutto bene ci provi in tutti i
de realmente sono due rette parallele che procedono all’infinito senza
modi ti vesti ti svesti ti scopi ti atteggi ti strappi sperando di sentire
mai toccarsi. Nessun pericolo. Nada.
un’eco – non una risposta – basterebbe un’eco.
Io lo urlo all’universo che voglio morire, un pezzetto dopo l’altro! Non
Alternativa. Dato che nel nostro paese sull’orlo del collasso nervoso
tutto insieme – voglio rendermene conto. Ho venticinque anni e da do-
non si può dire che tutto fa schifo senza venire crocefissi, ogni due o
dici sto agonizzando. Pensate sia difficile accorgersene? Sono ano-
tre anni bisogna trovare un posto nuovo dove c’è fermento, così se
ressica e ho sempre messo tutto in piazza: questo è il mio scheletro,
rompi i coglioni ti possono dire che un’alternativa c’è. Milano non se
non ci vuole molto a vederlo, è in bella mostra! Anche una casalinga
la fila più nessuno da secoli, Torino l’hanno spolpata di quel poco che
persa tra tavor, detersivo e fernet branca se ne accorgerebbe.
aveva e ora hanno scelto Genova. Tra poco, chissà, si fa un revival a
Mio padre è medico. Non vi pare che possa avere qualche strumento
Roma, magari per una roba fighetta e radical-chic tipo la street art,
per accorgersene? No, uno che dedica la propria vita a salvare gli altri
oppure si passa lo scettro al sud, almeno se ne sta buono e si dimen-
non può certo prendersi la briga di strappar fuori sua figlia da un abis-
tica delle sue sfighe, si fa qualche film nel Salento e magari ci si butta
so che conosce benissimo, magari ai primi sintomi. Non se se ne è an-
dentro anche la lotta alla mafia. Sto esagerando? Sono troppo cinica?
dato di casa quando avevo due anni e poi ha lasciato anche quella in
Troppo buona? Mi devo calmare, mi devo incazzare?
cui si era trasferito e un’altra ancora.
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: 77
Mio padre ama la famiglia, la ama così tanto che ha deciso di averne molte.
Hanno bisogno di crearsi una nuova appartenenza perché quella più
Ok, qualche svogliato tentativo di prammatica l’ha fatto, d’informare mia
naturale è disgregata. Così per superare problemi fisiologici della cre-
madre che mi stavo suicidando. Apriti cielo: “Lo vedi come sei? Pur di eser-
scita finiscono dentro a qualcosa che diventa terribile e reale. Quasi
citare un’influenza su tua figlia, t’inventi cose infamanti! Solo perché fai
impossibile da ignorare, ma voi ci riuscite.
questo lavoro non devi vedere tutto nero! Elena è un po’ magra, e con que-
Vedo tante ragazze morirmi attorno come mosche, più silenziose delle
sto?” Chiaramente questi simpatici scambi di battute dovevo riportarli io,
mosche, perché questi “incidenti” sono chiamati con altri nomi: non
come una staffetta, loro con grande maturità non si degnavano di parlarsi.
esiste la morte per anoressia. Va a finire nelle casistiche di arresto
Ammettere che la propria figlia è anoressica è come ammettere di es-
cardiaco, di suicidio, di epatite, di mille altre patologie.
sere dei genitori di merda. In Italia mai toccare la mamma santissima
Essere anoressiche è considerato qualcosa di marcio, di cui vergo-
immacolata! Se lei accettasse il fatto che sto male (nemmeno adesso
gnarsi. Anche dai medici: te la stai togliendo tu la vita, ingrata! Per i
lo fa! Nemmeno dopo la clinica, dopo tutto il resto!) dovrebbe per
genitori significa ammettere di aver sbagliato tutto, per questo devo-
forza dedicarmi del tempo e questo non se lo può permettere, con la
no occultare, anche oltre la soglia di decenza.
sua vita organizzata di donna moderna & soddisfatta.
Avevo un’amica, Eleonora, che un giorno ha deciso di farla finita in
“Altro che male del secolo”, le piace sbraitare, senza che nessuno l’a-
modo plateale. Si è barricata in casa, sbraitando dalla finestra.
scolti per altro, “è tutta una moda!”
Quando i pompieri stavano sfondando la porta si è bevuta qualche
Vorrei essere rimasta orfana prima dei cinque anni. Prima dei due an-
sorsata di alcol puro e si è messa la fiamma in gola. Come buttare un
cora meglio, ma mi accontenterei.
fiammifero nel serbatoio di una macchina. Un gesto esteticamente in-
Mamma, grandissima testa di cazzo, lo leggi il mio blog? Dubito, nean-
superabile. Non ha esitato un attimo perché credeva di tracciare un
che ci sentiamo più al telefono, ma se per caso capitasse presta at-
segno indelebile. Invece ha straziato ogni singola fibra del suo corpo
tenzione un attimo. La moda, quella sì che lo è, è quella delle ragazzi-
in un’agonia interminabile per niente: i genitori, famiglia bene, pure
ne farneticanti pro-ana. Sono pazze? Sono criminali? Sono da censu-
troppo, hanno superato il dolore abbastanza in fretta e hanno messo
rare? Vi farebbe comodo, ma la verità è che voi genitori fate talmente
tutto a tacere.
schifo, sapete così poco essere un punto di riferimento che queste,
Ho la nausea, questo è un post chilometrico, non lo leggerà nessuno.
che non sono altro che delle bambine alle prese con i problemi più na-
Ma non me ne frega un cazzo.
turali dell’adolescenza, si trovano spaesate, incapaci di fronteggiare
Non sono pro-ana. So benissimo in che modo il mio corpo sta svapo-
quello che gli casca addosso e devono arrangiarsi da sole.
rando. Per questo devo ringraziare i manuali di mio padre.
78 9
: 79
Io sono pro-autodistruzione. Lo dico ancora, anche se per l’ennesima
volta non servirà a nulla. È per questo che ho preso una decisione: non
#3 Sei solo una complessata di merda
Anonimo
scriverò più su questo blog finché non cambia qualcosa. Non è un atto
di protesta, solo una constatazione. Solo parole al vento.
#4 Mi dispiace dirtelo ma sei troppo dura. Se comunque odiare tutto e
Adieu. Vi lascio con una canzoncina. Cantatela per me.
tutti può servirti a stare meglio fai pure. Chissà quanto stai soffrendo.
Un saluto.
Il perché del sangue rosso
MarkBates
il perché del fumo nero
stare male è un desiderio
#5 Anonimo brutto coglione senza palle neanche il nome hai il corag-
e un'opportunità
gio di mettere? Non farti più vedere né sentire! Anzi, sai cosa? Non mi
se la forma del tuo corpo
fai neanche rabbia. Mi fai pena.
non coincide con il niente
violAeAna
puoi fare a meno di mangiare
e poi restare sola
#6 I 3 allegri ragazzi morti… quante emozioni questa canzone… mi
intorno agli occhi della gente
crolla tutto addosso
lasciacheilfumo81
COMMENTI (6)
#1 Eleeeeeee… no ti prego!!! Nn puoi lasciarci senza le tue paroleeeee!!!!!
Kiara
#2 Lo so la nostra è una città di merda ma se anche tu ti tiri indietro
come facciamo? Non puoi abbandonarci, non puoi dargliela vinta!
Giorgia85brucionelvento
80 9
: 81
:
KIARA
(14 kg al collasso)
tuo abbraccio caldo. Mi dai la forza di scomparire e per questo ti
amerò per sempre, fino a quando galleggerò via, bella e leggera.
Porta via il mio odio e il mio dolore prima possibile.
Ana sei la mia ossessione
Ti amo fino alle ossa

Ora queste parole sono davvero mie. Oltre le ossa, oltre quello che
tutte le canzoni e tutte le parole del mondo possono esprimere.
Tua, per sempre
Kiara
Cara Ana,
ti offro la mia anima, il mio cuore e il mio corpo, le sue funzioni vitali. Ti affido tutto ciò che ho. Ho bisogno della tua saggezza, della fiducia e del controllo che mi sai dare. Ho bisogno di
te per poter fluttuare, per riuscire a scendere ancora, per aver
sempre paura del cibo. Ti venererò e ti sarò fedele finché la morte
non ci separerà.
Ti prego, non arrenderti con me. Sono così debole, solo la tua
forza può rendermi migliore. Ti supplico, non abbandonarmi:
sanguino per te, le gambe a volte non mi reggono, ho sempre mal
di testa e rischio spesso di svenire. Il mio amore per te mi rende
confusa, è così intenso.
Se mi resterai accanto ti adorerò ogni giorno, lo giuro, mentirò
a tutti su cosa mangio e su come mi sento, tranne che a te. Sconfiggerò le fitte della fame, smetterò di piangere solo quando sentirò il
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: 83
(da un periodico ad alta tiratura)

Se digitate la parola “anoressia” su un motore di ricerca troverete dei siti che offrono aiuto, informazioni e supporto per chi soffre di
disturbi alimentari. Ma se digitate “pro anoressia” o, peggio, “pro
Ana”, emergerà un’immagine ben diversa: sono migliaia i siti che
difendono l’anoressia e sono l’antitesi dei precedenti. L’inferno trabocca di foto rubate alle passerelle e alle riviste, l’inferno ha costole
sporgenti e guance scavate, sorride dalle pagine web delle adolescenti. È una malattia che fa morire, ma che su internet è una promessa di perfezione per le migliaia di ragazze italiane accomunate
dallo stesso obiettivo: diventare magre “oltre le ossa”, come implorano loro stesse nei centinaia di siti e blog Pro Anoressia. Per questo la
nostra rivista ha deciso d’intraprendere un viaggio in questo labirinto online, in cui Ana, com’è chiamata dalle teenager in guerra
contro il cibo, è una dea potente, capace di radunare schiere di
adepte.
84 9
(da una ricerca sul fenomeno)

Oltre due milioni di ragazzi e ragazze in Italia, tra i 12 e i 25
anni, soffrono di un Disturbo del Comportamento Alimentare,
anche se la diagnosi è spesso tardiva. Secondo i dati del Ministero
della Salute l’insorgere di nuovi casi di anoressia è pari a sei nuovi
casi ogni 100.000 abitanti all’anno. Si tratta di oltre 9000 nuovi
casi l’anno, ma nonostante si parli di cifre epidemiologiche così rilevanti, nella nostra società questi disturbi sono ancora poco considerati e i problemi tendono ad essere sottovalutati. I siti pro Ana
sono sintomatici di questa situazione e ci trasmettono un doppio
messaggio: da una parte sono la sfida narcisistica di queste persone
nei confronti del mondo, dall’altra rappresentano il loro grido di bisogno, un bisogno di relazioni che non riescono a trovare in una società che non è capace di accoglierle.
I siti pro Ana pongono un problema ai non anoressici: permettono alle vittime dei disturbi alimentari di farsi forza tra loro, non
per guarire ma per raggiungere un’ipotetica perfezione. È eticamente accettabile tollerare l’esistenza di siti in cui s’incoraggia
: 85
l’autodistruzione? Forse no, ma allora dovremmo censurare anche
le pagine delle riviste di moda e dei settimanali femminili: incoraggiano a parole la vita sana, l’esercizio fisico, l’alimentazione
equilibrata, ma propongono come modello le foto di ragazze evidentemente sottopeso, quelle stesse foto che poi si possono trovare
proprio nei siti pro Ana come ispirazione.
Quello che più spaventa del fenomeno è che il messaggio è presentato con un linguaggio quasi politico: tenta di convincere che le anoressiche sono una minoranza oppressa, non un gruppo di malate; che essere anoressiche significhi aderire a uno stile di vita alternativo, rifiutare i valori condivisi, ribellarsi contro tutto e tutti. Queste ragazze non
vogliono essere ricoverate, curate a forza. Non vogliono guarire.
Fino ad ora, la strada seguita è stata quella della repressione, ma
sembra essere del tutto inefficace. La rigenerazione di questi siti
dopo la soppressione è quasi istantanea. C’è dietro una dedizione
febbrile, impossibile da mettere a tacere.
Ovviamente l’anoressia è una malattia e non uno stile di vita, i
siti che la difendono sono folli e senza senso. Ma questo non è sufficiente a giustificare un intervento repressivo, soprattutto quando su
internet è disponibile materiale molto peggiore: pornografia infantile, gioco d’azzardo, prostituzione, propaganda fascista. Eppure questi
siti sono disturbanti. Ci costringono a fare i conti con una realtà di
sofferenza che non vuole riconoscersi come tale, che vuole disperatamente affermare la propria esistenza e, per una volta, sentirsi dalla
parte della ragione e non del torto. Sono disturbanti perché mostrano la sofferenza di donne che si rendono deboli in nome della forza.
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DIANA
:
(8 kg al collasso)

Aspetta, se mi concentro forse forse ce la faccio. Dunque io e
la Ilvy siamo andate in giro per Milano per saldi tutto il giorno
fino a non capire più un cazzo, a me non entrava nulla ero enorme… cioè non ho neanche tentato di provare davvero quei fottuti vestiti è chiaro sono infinitamente troppo troppo grassa. Ilvy
giù a infierire, ma cosa dici sei un foglio di carta vorrei essere io
come te eccetera eccetera, le commesse odiose puttane pronte a
sbirciarti e imbucarsi nel camerino per farti sentire la balena che
sei. Tutto il giorno per saldi non ce la facevo più ero in pieno calo
di zuccheri l’ho convinta a non tornare a casa a restare fuori dirette, non potevo sopportare di vedere i miei. Ci siamo presi un
aperitivo in Ticinese alla Trattoria Toscana dove Ilvy va sempre
con Albi, il ventottenne che si scopa a volte, è stato lì che ho detto
in culo alle calorie e al controllo che tanto qui sta già andando
tutto a puttane e mi sono attaccata a un gin tonic dopo l’altro…
: 87
poi tutto si è mischiato non so più distinguere con certezza, sicuro siamo state al Capetown e da qualche altra parte sui Navigli,
abbiamo beccato Fede un altro tipo che si scopa la Ilvy, fa la
Bocconi, Fede diceva di avere gli inviti per la festa di Radio 105 e
ci ha trascinato lì… qui è un casino non ho capito un cazzo comunque gli inviti non andavano bene oppure era la faccia di
Fede che non piaceva al buttafuori, hanno scazzato tutti alzando
la voce, io e Ilvy ridevamo ubriachissime. A un certo punto un
tipo mi sa quello che aveva l’elenco della gente in lista ci è venuto vicino e ha chiesto se volevamo entrare, la Ilvy si è messa subito a troieggiare e io pure, un attimo dopo eravamo dentro con
Fede che ci cristava contro senza speranza di passare. È stato
tutto piuttosto veloce ci continuava ad arrivare da bere, ridevamo ammiccavamo dicevamo cose senza senso, abbiamo ballato
tra tutta quella bellagente tra radio tv e vip alla Isola dei Famosi,
ci siamo pure baciate tra di noi. Poi però è sceso tutto, mi sono
presa male odiavo ogni cosa. Ilvy si è scocciata un po’ mi ha detto
che sono una depressa cronica non mi va mai bene niente. Per
farmi incazzare se ne è andata in bagno con questa lesbica trentenne veramente strafiga che le stava addosso da mezz’ora con la
storia che ha un negozio di vestiti vintage continuava a pressarla
che doveva troppo passare a trovarla, in più aveva da pippare e le
chiedeva di andare in bagno.
Così Ilvy se ne è andata adesso sono qui su un divanetto zebrato con addosso sto marpione che mi ha preso di mira, deve
essere un tipo quasi famoso lui dà per scontato che lo conosco
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dalla tv e quindi me lo voglio fare. Lo guardo per capire se è quello che fa una televendita al pomeriggio se è stato un tronista dalla
De Filippi o tutte e due le cose. Mi fissa con le pupille mostruose dilatate e non smette mai di parlare.
Passa il tempo penso solo al post che ho scritto sul forum prima
di uscire di casa di fretta perché c’erano i miei che prendevano il
caffè e potevano beccarmi, ho scritto che non ce la faccio più sta per
crollarmi tutto addosso e ho bisogno di qualcosa… una frase, un
insulto, una canzone, qualunque cosa ho bisogno che qualcuno mi
tiri via da questo schifo e mi convinca che va tutto bene che presto
dimagrirò ancora che non sarò più la vacca grassa che sono. Ho finito di scrivere le mani ghiacciate dal senso di colpa sono corsa
fuori, è tutto il giorno che cerco di non pensare al momento in cui
controllerò il forum per vedere se qualcuno mi ha risposto e saprò
se sono sola del tutto oppure no.
Il tipo mi allunga una mano sulla coscia mi monta un’ondata
di vomito, che ci trova in questo prosciutto? M’irrigidisco fisso il
suo petto depilato e abbronzato sotto la camicia aperta al quinto
bottone, tutto si mette a girare forse svenire non sarebbe così
male. Tutto resta qui orribile e deformato, lo stomaco mi brucia
non so se per l’alcol o per la fame lui mi chiede se voglio un altro
giro. Gli dico che voglio andarmene lui scatta in piedi non aspettava altro in un attimo siamo fuori senza Ilvy, mi apre la portiera
la sua Z4 argento sembra un incrocio bastardo tra una supposta e
un’astronave di carta stagnola. Mi ficca la lingua in bocca è grossa e ingombrante la mano sale sotto la gonna, potrei vomitargli in
: 89
gola da un momento all’altro. Parte sgommando mentre mi rimetto a posto il reggiseno mi dice che abita poco lontano, ma
queste parole e il carico di conseguenze mi fanno scattare qualcosa dentro strillo che non mi deve toccare ho solo diciassette anni
se non mi porta a casa subito lo denuncio. Mi guarda con odio
ma non dice niente accelera il rumore del motore esplode assordante, copre la musica a palla dell’autoradio. Alla prima curva
quasi ci schiantiamo contro un taxi che viene in senso opposto
non mi fa nessun effetto, penso ecco ora morirò va bene così non
c’è mai stato un momento migliore.
Siamo sotto casa mia in viale Majno l’orologio sul cruscotto
segna le tre e mezza di mattina. Lui mi dice senza neanche guardarmi “vattene a dormire, troietta” e senza sapere perché mi
trovo addosso a lui con le mani impegnate a slacciargli i bottoni
dei pantaloni e le labbra addosso, mi fissa spiazzato glielo prendo in mano ancora un po’ moscio si riprende e con le mani enormi mi palpa in modo meccanico sotto la gonna. Scosta le mutandine e mette un dito dentro di botto, fa un male cane, continua sempre più veloce provo a salirgli sopra non perché ho voglia di scopare ma solo per far finire questo supplizio. Non ci riesco lo spazio è poco nel tentativo scivolo e picchio la testa contro il finestrino, non mi faccio male ma tutto si mette a girare di
nuovo. Soffoco un conato mi formicolano le guance devo sboccare, lui se ne fotte mi prende per i fianchi cerca furiosamente di
ficcarmelo dentro senza riuscirci, tremo scoppio a piangere
come una bambina strillo cose senza senso. Urla che devo stare
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zitta che sono un’esaurita di merda, vuole prendermi a schiaffi
ma siamo incastrati nel vero senso della parola, a tentoni tra le lacrime trovo la maniglia della portiera la apro e cado letteralmente fuori dalla macchina, per strada. Cerco di tirarmi su ma tutto
diventa bianco resto per terra lui mi manda affanculo urlando
più forte di tutto, sgomma via sparisce con il motore che grida a
giri sempre più alti. La prima volta che mi rialzo ricado subito a
terra, la seconda ce la faccio ma riesco solo a barcollare verso il
portone, tengo il citofono come punto di riferimento. Lo raggiungo e vomito butto fuori tutto lo schifo ma più butto fuori
più le forze se ne vanno. Miracolo riesco a sedermi sul gradino
senza sporcarmi, mi prendo la testa tra le mani, mi spengo.
Entro in casa sono le cinque meno un quarto, tra poco più di
tre ore devo essere a scuola. Faccio un casino pazzesco entrando
ma non me ne frega, mio padre è via per lavoro forse a Vienna,
mia madre sicuro è piena di tranquillanti se no non riesce a dormire. Vado al pc, ci mette un’eternità ad accendersi spero di non
dover vomitare più. Mi collego vado sul forum, apro il mio post
ma non lo rileggo. Scorro velocemente per arrivare in fondo, ai
commenti.
Nessuna risposta. Nessuna.
: 91
:
ELENA
(6 kg al collasso)

“Ho seppellito tredici psicologi prima di te!”, grido, sbattendo
la mano contro la scrivania. Mi faccio male ma lui non mi guarda nemmeno.
“Non ho bisogno di te! Che cazzo mi cambia? Sto per morire,
me lo hanno detto tutti: signorina, se continua così non arriva al
prossimo anno. E allora? Cosa succede di così speciale, di assolutamente imperdibile, l’anno prossimo?”
Boccheggio e tento di graffiare il mogano.
“Ti mancheranno i miei ottanta euro all’ora? Ti mancherà
tutta questa coreografia?”
Sono in piedi, impotente, provo ad individuare qualcosa da
distruggere in questo studio che sembra saltato fuori da un’altra
epoca. Scarto la clessidra, per ora.
“Elena, strilli perché nessuno ti ascolta. Per questo sei qui, ne
hai bisogno. Da me o da un quindicesimo psicologo non fa differenza”, dice distrattamente.
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Cerco di controllare la rabbia, non devo stare al gioco.
“Infatti. Magari ne trovo uno più economico, con più gusto
per l’arredamento. Chissà se ci riesco prima di morire”
Mi accendo una sigaretta, so che lo fa infuriare, ma fa finta di
niente. Sta fissando la sabbia scendere nella clessidra, la seduta finire col contagocce. C’è solo il suono delle mie boccate. Quando
c’è abbastanza cenere sulla punta della sigaretta la faccio cadere
sul suo fottuto tappeto bukara, dato che se la mena sempre che è
antico e vale un sacco: la stendo per bene con la punta della scarpa così non è facile da pulire.
“Rispetto al tuo ultimo terapeuta hai fatto un progresso, devi
ammetterlo: lo pagavi in denaro e in natura. Almeno con me non
devi scopare”, dice. Ora cerca il mio sguardo.
“Tanto di sicuro fai schifo come amante. Secondo me ti ecciti
solo pensando a tua madre. Sei un freudiano, no?”
Lui tira fuori il palmare e si mette a picchettare lo schermo
con la penna. Si sta sistemando l’agenda della settimana.
“Voi psicologi siete dei pervertiti. Ne ho provate molte di categorie, ma le battete tutte”
“Forse hai ragione. Però non mi pare che Massimo, il tuo caro
amico d’infanzia, ora faccia lo psicologo. E tredici prima di me
non erano riusciti a farti ricordare lo stupro che avevi rimosso,
anche se…”
Gli tiro la clessidra in faccia prima che finisca la frase. Lo
manco di poco, lo vedo con la coda dell’occhio buttarsi di lato, in
ritardo, corro fuori dalla stanza. Sento la sua voce rimbombare
: 93
per le scale, faccio i gradini quattro per volta, me la lascio alle
spalle sbattendo il portone del palazzo, mi ritrovo in un mondo
rumorosissimo e indifferente all’uscita dagli uffici.
Gli psicologi sottoterra ora sono quattordici.
Un autobus scassato mi si ferma davanti e ci salgo sopra anche
se so che non mi porterà a casa. Mi siedo sull’ultimo sedile in
fondo e tutto sembra perdere significato mentre il catorcio asmatico si avvia a fatica verso il nulla.
Devo avere una faccia tragica, mi stanno guardando tutti,
metto le cuffie del lettore mp3 tentando di fare come se niente
fosse, ma non c’è nessuna canzone che mi va di ascoltare, continuo a mandare avanti. Alla sesta traccia mi blocco sui
Diaframma, imprigionata fin dalle prime note.
Colpisci il passato al cuore
Le illusioni di sempre
Abbatti il futuro
Se non ti appartiene
Distruggi il futuro
Mentre l’autobus si addentra sempre più a fondo in una parte
di periferia genovese diametralmente opposta a quella in cui
vivo, capisco che se c’è mai stato un buon momento per piangere è arrivato. Ma non mi viene.
Non mi viene niente.
Non.
94 9
KIARA
:
(12 kg al collasso)

Sono ancora al Melì Melò, Sara ha convinto Giulia a tornarci
per la cinquecentesima volta. Ho ceduto perché non mi va di rientrare a casa e non mi viene in mente un solo altro posto dove
andare. A volte mi sembra di vivere in mezzo al deserto. Anzi: lì
ci sarebbero i beduini.
Giulia sta bevendo una caipiroska alla fragola (circa 350 Kcal)
e Sara un mojito (300 Kcal? Non ne sono sicura). Ho davanti una
coca light da cui ho bevuto solo un paio di sorsi anche se siamo
qui da mezz’ora. Già dopo dieci minuti però non seguivo più i
loro discorsi, continuo a pensare alle cose strane che stanno succedendo. Diana non si collega quasi più, ci sono un sacco di ragazze nuove sul forum ed è sempre stata lei ad accoglierle.
Alcune le hanno scritto e aspettano una risposta da settimane,
così quando l’ho beccata su Msn per capire cos’era successo mi
ha spiegato che era un po’ incasinata e mi ha chiesto di pensarci
: 95
io. Mi è sembrato assurdo, soprattutto ieri, quando ho mandato
una mail con una canzone in allegato a Martina, l’ultima arrivata, come Diana aveva fatto con me.
Quello che è successo oggi mi ha lasciato senza parole: sul
guestbook ha scritto una ragazza che si è presentata come amica
di Debbie, una nuova arrivata che diceva di essere magrissima.
Ha scritto che Debbie è morta di arresto cardiaco e ci ha accusato di averla uccisa, ci ha insultato e minacciato.
Appena mi sono ripresa dallo shock mi sono accorta che
Debbie e la sua presunta amica avevano lo stesso indirizzo IP e
quindi scrivono dallo stesso computer. È un fake, una presa per
il culo. Mi sono incazzata e anche le altre l’hanno messa alle
strette. Poco dopo Aurora, una di noi, ha fatto outing: si era inventata tutto. Anche lei ha lo stesso IP ma non ce ne eravamo accorte. Aurora è bulimica e stava tentando di diventare Ana, era
frustrata perché ci vedeva perfette e si sentiva una merda. Per
questo aveva creato Debbie, un alter ego migliore. Poi però si è
sentita in colpa per averci ingannato e ha deciso di farla morire.
Ci sto pensando da tutto il pomeriggio, mi sto logorando,
sono uscita di casa per dimenticarmene. Qui però non c’è molto
con cui distrarsi: se mi guardo intorno mi sale la bile.
“Kia, che hai?”, mi chiede Sara.
“Niente, sto cercando i cartellini del prezzo. Sono tutti così tirati a lucido che secondo me qualcuno si è dimenticato di togliere il cartellino dalla giacca nuova. Tamarri”, dico, alzando la
voce sperando che mi sentano.
96 9
“Ma che ti succede? Non ti va bene niente da quando è rincominciata la scuola, sono mesi che hai una faccia… guarda come
ti vesti, sembra che stai in lutto… la moda emo proprio non la
capisco… e poi, ok sei magra, ma pure troppo! Sei pallida, un
fantasma. Stavi meglio prima, un po’ più piena ma… non so…
più sana”
Dondolo le Doctor Martens nere e penso come sarebbe colpirla con un calcio in bocca. A mia madre è quasi venuta una
crisi isterica quando ho buttato via tutte le mie Adidas colorate.
Tanto non ci parliamo più.
“Dici? Però mi sembra di piacere, no?”, dico con finta indifferenza. Da quando ho iniziato a perdere peso ogni settimana ci
prova qualcuno di diverso. Tutti tranne Alessandro. “Si vede che
le malate fanno sesso”.
“Sai qualche mese fa”, dice Giulia, riscuotendosi, “quando mi
dicevi che eri sempre stanca… che avevi mal di testa…”
“Ora sto benissimo”, l’interrompo nervosa. Mi mangerei le
mani. Non dovevo dirglielo, ma quando l’ho fatto dovevo sfogarmi per non impazzire: ero debole e credevo non mi sarebbe
passato.
“Ci ho pensato e forse ho capito perché. C’è un sacco di gente
invidiosa, anche a scuola… alla fine sei stata un po’ al centro dell’attenzione, sai di che parlo… forse ti sei attirata l’affascino”
“L’affascino? Ma stai scherzando?”
“Guarda che è facile, soprattutto se c’è invidia! Conosco un
sacco di gente a cui è successo”
: 97
“Ti fa sentire proprio come dicevi tu”, insiste Sara.
“Dai, veramente, mi sembra di parlare con mia nonna”
Giulia e Sara si guardano incredule. “Davvero non ci credi?
Guarda che sei strana proprio. È una cosa seria, dovresti fartelo
levare”
“Dovrei farmi levare l’affascino? E da chi, da uno stregone?”
“Kia guarda che è vero! Chiedi a tua madre, sicuro lo sa anche
lei. Comunque se vuoi io conosco una persona che sa farlo, ci
sono già stata… sta a Verbicaro, un po’ fuori…”
“Non ci posso credere”, dico, alzandomi. “Che tristezza”
“Vai, vai”, mi grida dietro Sara, mentre esco.
“Quella è persa”, dice Giulia, e sembra pensarlo davvero.
98 9
DIANA
:
(8 kg al collasso)

Fermata Porta Genova, linea verde, metropolitana di Milano.
Finisce tutto qui.
Mentre aspetto il treno mi rendo conto fino a che punto ha
scavato in me. Guardo la galleria buia e senza fondo e penso che
dentro di me ci sono tunnel uguali, buchi profondissimi: sono
una groviera.
Sono andata in pezzi come un puzzle che rovesci per sbaglio.
C’è una cosa, una in particolare che mi distrugge: non so più
cos’è mio.
Tutto quello che ho fatto, detto e scritto non è mio. Mi sono
messa addosso parole e suoni di altri giusto per darmi una
forma. E ho paura a toglierli perché non so sotto che cazzo è rimasto.
È stato bello però, pensare di aver finalmente trovato un rifugio. Anche se ora fa malissimo ammetterlo.
: 99
Jenny non vuole più parlare
Jenny non vuole nemmeno più mangiare
Jenny ha lasciato la gente
A guardarsi stupita
A cercar di capire cosa
Jenny è stanca
Jenny vuole dormire
Ancora una volta devo affidarmi alle parole di un altro per
spiegarmi. Le parole di Vasco. Ma nemmeno lui basta.
Il giudizio definitivo lo darà la bilancia.
Questa storia è arrivata a un punto di svolta.
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(collage di testi di canzoni pop)

E ho bisogno di te, in qualche modo / sono un casino che nessuno ha voglia di sistemare / mangio troppo per morire / e troppo
poco per vivere / così sto seduta nel mezzo e aspetto / Ana ti spacca
la vita / mi si annebbia la vista / ma posso vedere le mie costole e
allora mi sento bene / non andrai mai da nessuna parte / non sto
andando proprio da nessuna parte / la fame fa male e lo desidero /
così tanto che potrei uccidere / la fame fa male ma morire di fame
funziona / quando amare costa troppo / sento che sto scomparendo
/ mi sto rimpicciolendo giorno dopo giorno / ma quando guardo nei
tuoi occhi / mi sembra di essere sempre più grassa / avevo un buco
nel cuore / così ho buttato via il mio piatto / perché nulla poteva più
riempirmi / pensi di saper sanguinare come me?
: 101
:
ELENA
(4,5 kg al collasso)

Starving myself. In inglese suona meglio. Letteralmente significa “mi sto lasciando morire di fame”. Starving. In una sola parola c’è tutto: lo stomaco che brucia, la schiena che fa male, i
crampi sparsi su tutto il corpo. Il dolore mi saluta e mi ripete che
sono sulla buona strada. Vedo tutto sfuocato, a macchie. Non
riesco a dormire. La notte cammino per chilometri. Starving. Mi
sto starvando.
Stanotte ho sognato di mangiare spaghetti al burro e pane. Il
metabolismo implora zuccheri e carboidrati. Mal di testa, idee
confuse. La pelle della faccia e delle mani sta diventando trasparente. Mi sto starvando.
Se mi convincessi che aria e luce mi stanno nutrendo mi chiuderei in una camera stagna.
Mi sono connessa e sul mio blog ho trovato un nuovo commento: “Merda. Scusa la parola, ma credo che sia quello che senti
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anche tu”. Mi ha fatto ridere. Pensate tutti che sia una pazza infelice e depressa che non sa fare i conti con la realtà. Invece mi
sento benissimo: digiunare è bello. La pelle tesa è bella. Le costole dure e sporgenti, che posso suonare come tasti di uno xilofono, sono stupende. La visione grandangolare del digiuno è fantastica. Ti senti potente, pura, altro che merda! So quello che faccio, l’ho imparato leggendo i libri di mio padre.
Su questo blog come su quello che avevo prima ho ricevuto
commenti d’ogni tipo, dalle proposte di matrimonio alle minacce di morte. Direi che le categorie principali sono tre: la prima è
quella di chi reagisce con rabbia, s’incazza, strilla che sono una
pazza autolesionista, un’ingrata. Poi c’è chi mi vuole salvare, perché sono una donna fantastica e piena di qualità ma non riesco
ad apprezzare la vita, però lui (di solito, che strano, è un lui) farà
di tutto per aiutarmi e farmi tornare a gustare il sapore dell’alba.
Roba così. E poi le ultime, quelle che inspiegabilmente mi sostengono, si riconoscono, mi prendono quasi come modello.
La cosa che più mi divertiva era quando queste tre categorie si
azzuffavano commento dopo commento.
Ora non sento più nulla. Sto bene qui, a starvarmi, con le notti
che s’incastrano l’una nell’altra, le giornate pallide dietro le persiane. Il cellulare staccato e le bollette già addebitate sul conto in
banca. Il costante sgocciolio delle email in arrivo, i messaggi su
Msn che mi mandano le ragazzine Ana anche se sono sempre invisibile: chiedono dove sono finita, dicono che mi pensano e mi
sostengono. Le seguo da lontano, vedo quello di cui loro non si
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accorgono. Kiara, ad esempio, era così esposta quando è arrivata, così ragazzina, persino dolce, ma adesso si sta indurendo, si
sta spersonalizzando. Quanto tempo sarà passato, sei mesi?
Starvarsi è anche ascoltare trenta volte di fila la stessa canzone, coglierne le sfumature più impercettibili, i fruscii, le imperfezioni del mixaggio. E dire che IN HIDING non era mai stata una
delle mie canzoni preferite dei Pearl Jam: una traccia un po’ sottotono, di quelle che non metteresti mai sul tuo iPod.
Ho ingoiato le mie parole per smetterla di mentire
Ho ingoiato la mia faccia per smettere di mordere
Ho ingoiato il mio respiro e mi sono buttato in profondità
Mi stavo tuffando
Mi sto immergendo in me stessa. Digiunando mi sto nutrendo: quando non c’è cibo da cui trarre il proprio fabbisogno proteico, il metabolismo basale attinge dal corpo. Prima dalle riserve di grasso, poi dai muscoli, compreso quello cardiaco. Mi sto
assaporando un pezzo dopo l’altro, mi sto conoscendo davvero
per la prima volta.
Ho coperto lo specchio con un telo, ma so che presto mi ci
potrò mettere davanti e sorridere. Ci sono quasi. Mi sento come
se avessi superato una sottile linea di confine. Sottile ma definitiva. Le mie ali sono quasi pronte.
Chissà se qualcuno saprà mai in che modo sono riuscita a costruirle.
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DIANA
:
(7 kg al collasso)

Quarantadue chili e duecentocinquanta grammi.
Questa cazzo di lancetta non si schioda, non scende, non
vuole saperne. Non posso pesare così tanto! Sicuro è tutta colpa
di questa odiosa bilancia puttana, deve essere tarata male!
Scendo e la prendo a calci, riprovo a salirci, con i piedi che mi
bruciano come se scottasse, ma niente da fare: la troia è irremovibile, quarantadue e duecentocinquanta.
Allora urlo, mi mordo le labbra, la minaccio, divoro la rabbia
ma non mi basta il sapore. Raccolgo la bilancia e la spacco contro il muro, contro il cesso, contro il lavandino, la faccio a pezzi.
Resto a boccheggiare con le mani che sanguinano e mi avvicino
allo specchio.
Giù anche quello. Lo lancio, lo distruggo, ci ballo sopra.
Fracasso gli armadietti, faccio esplodere contro i muri le boccette di profumo.
: 105
Un eccellente esempio di controllo, Diana. Il comportamento
che le ragazze si aspettano da chi predica il dominio totale della
ragione e di Ana sul corpo e sulle pulsioni. Vaffanculo.
Vado in salotto e mi guardo intorno, non so cosa colpire.
Cambio idea: vado in camera mia, prendo un cd dalla scrivania,
ordinata come tutto il resto, e torno in sala. Lo metto sul prezioso impianto dei miei e alzo il volume al massimo.
BEAUTIFUL di Christina Aguilera, la mia canzone preferita,
esplode nell’aria a volume così forte che i bassi fanno tremare il
pavimento, anche se è una ballad patetica.
Mio padre deve essere a Tokyo. Mia madre in ufficio.
Nella distruzione riesco a mantenere il controllo, voglio fare un
bel lavoro, pulito. Sfascio metodicamente tutto ciò che c’è di fragile tranne lo stereo. Ho un bisogno indecente di quelle parole:
Siamo bellissime
Non importa quello che ci dicono
Le loro parole non possono toccarci
Spacco le ceramiche. I cristalli. La tv a schermo piatto. Gli scomparti di vetro della libreria. I vasi di mia madre. Il Mimmo Rotella
originale richiede più tempo: sfasciare la cornice è un attimo ma i
manifesti sono incollati su un supporto durissimo. Forse è una tela
trattata ma a me sembra proprio una tavola di legno, non so, a storia
dell’arte abbiamo superato da poco il rinascimento. Lascio perdere,
ora i vari Batman che compongono il quadro sono color sangue.
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Proseguo con le altre stanze, sono sempre più stanca. Mi viene
da svenire ma non è ancora il momento.
Qualcuno suona alla porta, saranno spaventati o incazzati per il
casino. Cazzi loro: per la prima volta la blindatura serve a qualcosa.
Amori miei! Potete vedermi adesso? Sono l’esempio vivente
del controllo!
Voglio lasciare un segno di questo momento di perfezione assoluta: con un Uniposca nero scrivo sulle pareti, a caratteri giganteschi, le mie thinspiration. Le sottolineo con il mio sangue
mentre BEAUTIFUL continua a suonare col repeat.
MANGIA PER VIVERE, NON VIVERE PER MANGIARE
LA DIFFERENZA TRA DESIDERIO E BISOGNO È L’AUTOCONTROLLO
NON ESISTE PROVARCI, ESISTE SOLO RIUSCIRCI
IL VUOTO È PURO, IL DIGIUNO È LA CURA
NUTRI L’ANIMA, MORTIFICA IL CORPO
ESSERE NORMALI È SOPRAVVALUTATO
NON STO MORENDO DI FAME, STO PERFEZIONANDO
IL VUOTO CHE C’È IN ME
QUOD ME NUTRIT ME DESTRUIT
IL DOLORE È MOMENTANEO, L’ORGOGLIO È ETERNO
WE ARE BEAUTIFUL, NO MATTER WHAT THEY SAY
: 107
Titolo: NON MI DIRE… ADESSO SIAMO DI MODA!!!
x fortuna nn siamo delle ragazzine deboli ke si lasciano calpestare
Autore: KIARA
senza dire nulla, difenderemo i nostri spazi! Ci kiudono il forum?? Kazzi
Totale posts: 162
loro, ne apriamo 1 altro finké nn si stancano. È la nostra vita nn lasceremo ke se la prendano! Se anke mi sto facendo male, sn libera di
Scrivo qui sperando di poter continuare a farlo… semplicemente allu-
farlo quanto mi pare!
cinante…
In realtà nn credo ke questa situazione durerà a lungo. Le mode sono
Ovvio parlo del casino sollevato su quello ke ora è stato etikettato come
brevi, passano in fretta. Noi xò nn siamo 1a moda: resteremo.
“fenomeno pro-ana”… i giornalisti hanno scoperto l’acqua calda e
Diamo tanto fastidio xké gli facciamo paura. Sentono la contraddizio-
hanno creato 1 polverone assurdo dal nulla. Ok si sa che hanno 1a fame
ne: da 1a parte ci criticano, fanno la morale no no ste anoressiche
malata di notizie ma questa volta mi hanno fatto proprio incazzare! xké
sono pazze bisogna vivere bene essere felici essere grati del cibo ke
devono cercare a tutti i costi la bella-dannata-adolescente-autolesioni-
è 1 dono di gesù (oh gesù!), dall’altra ci passano solo modelli e imma-
sta-ma-in-fondo-buona-da-salvare&redimere???
gini ke dicono il contrario. Ci bombardano di foto di donne strafighe e
Giornali radio tv ora parlano dell’anoressia come di un’emergenza pla-
magre, ce le fanno desiderare e s’indignano se cerkiamo di prenderci
netaria. nn ci sono mezze misure: o ci skifano oppure siamo il male del
la nostra parte di sogno. Noi li obblighiamo a rendere conto di questo:
secolo. Tutto deve essere sensazionale, kiakkierare in 1 forum diven-
abbiamo toccato 1 nervo scoperto!!!!!
ta riunirsi come 1a specie di setta, condividere le proprie esperienze
Personalmente nn me ne frega 1 cazzo. Se qualcuno vuole sapere ke
è incoraggiarsi a vicenda verso l’autodistruzione… nn ho mai visto
desidero, è semplice: voglio-essere-lasciata-in-pace. Punto. Le ho già
tanta repressione x qualcosa ke è 1a libera scelta e nn cerca di con-
sentite le loro storie: t’inkiodano cn quello ke kiamano amore ma in
vincere nessuno!
realtà vogliono solo controllarti. Vogliono farti diventare come tutti gli
Tutti ci danno contro ma nn discutendo e confrontandosi, troppo diffi-
altri.
cile, meglio liquidare il tutto come 1a massa di pazze pericolose da
nn glielo permetteremo. Resisteremo. Vi bacio amori!!
mettere a tacere… sapete ke ho beccato 1 gruppo di sklerate ke si
loVe KiARa
stanno dando da fare per segnalare a Splinder e far kiudere tutti i blog
ke contengono nn solo la parola “ana” ma anke “ossa” e “magrezza”?
currently listening: BAD HABIT – Dresden Dolls
Siamo alla paranoia, purtroppo i risultati ci sono! Ogni volta ke faccio
il giro dei miei link trovo qualke blog o forum cancellato.
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: 109
Titolo: Re: NON MI DIRE… ADESSO SIAMO DI MODA!!!
Autore: skinnydancer90
ELENA
:
(6 kg al collasso)
Totale posts: 25
Giusto Kia lovvina mia meno male ke c6 tu!!! (L) ora esco, ci bekkiamo
stase su Msn :*
Titolo: Re: NON MI DIRE… ADESSO SIAMO DI MODA!!!
Autore: ana4ever
Totale posts: 12
anke se kiudono il sito Ana vivrà per sempre!
Titolo: Re: NON MI DIRE… ADESSO SIAMO DI MODA!!!
Autore: tRiLLyOsKurA
Totale posts: 58
quanto tempo i Dresden… “puoi dirmi che è auto-indulgente / puoi
dirmi che è auto-distruttivo / ma come vedi è più produttivo / che essere sani” grandissimi…
Titolo: Re: NON MI DIRE… ADESSO SIAMO DI MODA!!!
Autore: katemoss91
Totale posts: 60
Brava K!!! cmq lasciamo perdere le polemiche… x tornare al diario
alimentare oggi ho bevuto 1 caffè a col e adesso bevo 2 litri d’acqua…
x ora nient’altro, sto bene così!
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
Improvvisamente c’eri tu. Non ricordo come, ma avevo davanti il tuo volto incorniciato da una strana aureola. Vedevo
tutto a grani.
Ci ho messo giorni a ricordarmi che eri l’unica persona a cui avevo
dato una copia delle chiavi di casa. Qui di tempo ne ho, per riflettere.
Ne ho alla nausea.
Per prima cosa avevo pensato che fossi passato attraverso le
pareti, nello stesso modo in cui sentivo l’aria bucarmi da parte a
parte. Non sapevo se eri un fantasma o se lo ero diventato io.
Non ci giurerei, ma credo suonasse a ripetizione la cover di
KILLING MOON fatta dai Pavement.
Mi sembrava ti muovessi dentro alla musica. Eri terrorizzato
da come mi vedevi ma hai trovato l’energia per scherzare. È sempre stata la tua specialità trovare la forza dove non c’è, raschiare
il fondo. Accogliere quello su cui sputo.
Ti avevo chiamato io, Claudio? Perché sono i veri amici, che si
chiamano, nel momento del bisogno, giusto?
: 111
Il mio cellulare ce l’hanno loro, adesso, ma non credo che quando uscirò avrò voglia di controllare le chiamate effettuate per saperlo. Preferisco immaginare che ci sia una specie di filo, un arpione
uncinato nel cuore, a tenere insieme due come noi. Qualcosa che
non si vuole rompere anche se provi a fare di tutto perché succeda.
Ora sono qui, ad aspettare che le giornate passino, messa all’ingrasso con la flebo, in attesa che decretino che posso tornare
a vivere una vita normale. Tornare a bere, a scopare, ad uscire
con gli amici e ascoltare i miei dischi. Magari anche lavorare,
prima o poi dovrei riprendere.
Claudio non viene a trovarmi. Dice che non può sopportare
di vedermi in questa prigione, che gli viene da schiaffeggiare le
infermiere e prendere a calci in culo i dottori.
Ci sono già stata, ma l’altra volta era diverso. Non sopportavo
questo loro modo di trattarmi insieme dolce e autoritario. Ora
invece non riesco neanche ad incazzarmi.
C’è silenzio qui, ma continuo ad ascoltare la stessa canzone a
ripetizione, KILLING MOON che si spiega e si riavvolge su se stessa all’infinito. Fino a quando uscirò di qui.
Il destino
Contro la tua volontà
Attraverso lo spesso e il sottile
Aspetterà finché
Non ti offrirai a lui
Ti offrirai a lui
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(Basta)

Basta.
Non puoi più aspettare. Non ci sarà un giorno migliore di questo.
Guardati attorno. Quello che c’è è orribile. Odialo.
Odia la tua famiglia, perché ti manipola, ti trasforma in quello che vuole.
Odia la loro morale, perché decide al posto tuo.
Odia la vita, perché sa offrirti solo dolore.
Odia gli altri, perché cercano di distruggerti.
Per salvarti devi eliminare pezzi di te, spogliarti della carne.
Devi arrivare all’essenziale, alla struttura.
Essere le tue ossa. Andare oltre le ossa.
Devi scomparire. Esserci è inutile.
Scappa da questo mondo.
Subito.
: 113
:
KIARA
Posa l’orecchio sul bicchiere e sente il mare
Ma non il suono della musica che piace a lei
(10,5 kg al collasso)

Penso tanto, tantissimo in questi giorni.
Non sto bene e non sto male. Sto.
Vivere con Ana mi ha cambiato forma. Non è passato molto
tempo da quando ci siamo incontrate, ma le è bastato per modellarmi come plastilina.
Una sera, verso l’inizio, stavo male e avevo parlato con Elena
su Msn, ma non di Ana: di me, di come vedo il mondo, dei miei
dubbi e delle mie paure. Alla fine mi ha chiesto se conoscevo
AURORA SOGNA, una canzone dei Subsonica. Mi ha detto che l’avevano scritta apposta per me.
Da quel giorno quella canzone mi ha preso la mano e mi è rimasta sempre accanto.
Ci sono dentro completamente. Questo mese non mi è venuto il ciclo e non posso essere incinta. I capelli restano sempre più
nella spazzola. Gli zigomi spingono contro la pelle. I muscoli
fanno male, mi rigiro nel letto fino all’alba.
Eppure va bene così. Ci sono dentro e l’ho voluto, anche se a
volte mi fa paura. Adesso smetterò di pensare, devo andare avanti.
Come si chiama questa voglia di vivere
Che nel suo corpo ha bisogno di espandere
Aurora sogna
Perché sento che c’è qualcos’altro.
Le stesse facce che ogni giorno fanno male
Le stesse voci recitanti giudicare
114 9
: 115
:
ELENA
(6 kg al collasso)

Domani esco, me lo ha detto il primario, senza particolare interesse o speranza. Lora, la ragazzina con cui divido la stanza da
qualche giorno, dice che le mancherò. Anche lei mi sta simpatica,
ha i capelli viola, piercing ovunque e non smette mai di parlare.
È una perfetta emo con la frangetta d’ordinanza e per la maggior
parte del tempo parla di musica, di gruppi che conosco solo per sentito dire tipo Bullet for my Valentine, Alesana, Bring me the Horizon
e via dicendo.Altre volte dice che ha capito di aver sbagliato tutto, che
si è fatta prendere la mano e ora vuole guarire. Lo ripete mentre i suoi
occhi brillano come diamanti impazziti, e a me (ma a me soltanto)
promettono che appena uscirà farà tutto molto peggio di prima.
O molto meglio, a seconda dei punti di vista. Qualsiasi cosa
pur di riuscire.
Ho pensato di restare qui ancora un po’ solo per starla ad
ascoltare, c’è qualcosa di terribilmente affascinante nel profumo
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dell’autodistruzione. Ci sono troppe cose, appena fuori da questa finestra, che aspettano che mi occupi di loro, non più rimandabili. Chissà come stanno le mie sorelline virtuali, così tenere e
pericolose. Mi mancano più delle persone vere.
A volte riesce ancora a sorprendermi con quanta dedizione ci
gettiamo nel buio.
Per un attimo penso a tutto quello che mi aspetta fuori dalla
finestra come ad un cane addormentato, col sonno leggero: appena uscirò si sveglierà e mi salterà addosso con un balzo, con la
schiuma alla bocca.
Mi giro verso Lora, sorrido e riprendo ad ascoltare le sue parole in loop.
“…perché, vedi, lo sai, non sempre riusciamo a dimostrare
quanto valiamo veramente… non so se si capisce quello che voglio dire – perché non è vero che quelli più o meno della mia età,
insomma ti parlo dai quindici ai diciotto, dopo non so – ecco noi
non abbiamo in testa il vuoto pneumatico come ci dicono sempre… è una questione di parole: non le abbiamo trovate, quelle
giuste per spiegare – neanche a noi stessi, capito? No, hai ragione, è tutta una scusa. Cazzate. In realtà è una questione di paura:
ci sono così tante cose compresse in noi che abbiamo il terrore di
vedere che succede se si liberano. Non pensi? È un alibi, sbaglio?
Magari la paura è solo una scusa che nasconde qualcos’altro.
Però secondo me, anche dietro alla paura, c’è di nuovo la paura.
Vedi? Faccio proprio dei discorsi malati… ma gira e rigira si
torna sempre lì…”
: 117
Titolo: IMPORTANTE!!! X TUTTE LE MIE BIMBE
è stato 1 shock… mi sbagliavo nn avevano capito niente. Ho sfascia-
Autore: DIANA
to tutto quello ke a loro era + caro, la loro sicurezza la loro casa. Ho
Totale posts: 827
rovinato il mio volto ai loro okki e ora nn mi riconoscono +
Gli ho raccontato di voi, tutto: volevano denunciare il sito alla polizia
Amori miei, bimbe, eccomi qui di nuovo… nn so da dove incomincia-
postale ma gli ho detto ke se lo facevano mi sarei ammazzata sul serio
re. Sto bene, sono viva. Mi fa strano dirlo, ma so ke molte di voi si sono
davanti a loro oppure li avrei ammazzati – ero fuori di me all’idea di
preoccupate anzi vi devo ringraziare… nn sapete cosa significa x me
avervi tradito fino a questo punto mi terrorizzava… ma quello ke + mi
leggere queste pagine e trovare le vostre parole, scoprire ke vi sono
ha ferito è stato accorgermi ke hanno paura di me… i miei genitori,
mancata… mi spiace avervi fatto stare in ansia… cmq nn sono morta,
capite? Anke se ho sempre detto ke li odiavo e ke nn me ne fregava
nn sono andata via, nn mi si è rotto il computer, nn vi ho abbandona-
niente vedere ke x loro sono 1 aliena mi fa piangere…
to… ma lo devo fare ora.
Hanno anke litigato tra di loro x decidere ke fare… mia madre diceva
Lo sapete mi tremano le mani mentre scrivo, mi vanno a fuoco le tem-
ke sono malata, voleva mandarmi in clinica, mio padre nn voleva sa-
pie ora ke provo a nn piangere… piango sempre in questi giorni, vedo
perne… diceva ke nn è così grave, x lui sono solo “devianze adole-
sfuocato i miei occhi sono vetri sporchi.
scenziali” proprio così ha detto… la gente ke frequento, la scuola,
Ora vi spiego, è l’ultima volta ke posso farlo.
modelli sbagliati mi hanno messo sulla cattiva strada.
Mi hanno sgamata. Sanno tutto. E la colpa è mia: nn riuscivo + a stare
Mia madre mi ha fatto 1 discorso lunghissimo, diceva ke l’avevo
calma, avevo paura di nn farcela, di tornare ad abbuffarmi come anni
molto delusa ma cmq restavo la sua bambina… soprattutto nn capi-
fa, di perdere tutto quello x cui ho lottato… alla faccia delle belle pa-
va xké l’avevo fatto: dice ke sono così fortunata, ho tutto quello ke de-
role… del controllo... mi sentivo una merda con voi e con Ana, nn ero
sidero… avevo 1 futuro radioso davanti… ora me lo sono compro-
+ degna della vostra fiducia. Ero sicura ke i miei se ne fossero accor-
messo. Ma nn del tutto, se voglio posso ancora tornare cm prima…
ti xké nn riuscivo ad essere calma e ordinata a fingere come prima –
nessuno sa niente, dice, se mi riprendo questa cosa nn compromet-
era troppo evidente, capite??
terà nulla.
Forse volevo anke vedere cosa succede quando crolla tutto.
Ho cambiato scuola, mi hanno tolto il computer e il cellulare e nn mi
Ci ho pensato a quello ke ho fatto. Ho avuto una crisi. Pesante. Ho sco-
lasciano + uscire da sola… Ci sono voluti una cifra di pianti per con-
perto ke ero piena d’odio, ho distrutto tutto in 1 solo momento… nn vo-
vincerli a farmi scrivere questo post e ora nn riesco a spiegarmi…
glio spiegarvi esattamente cosa ho fatto ma davvero credetemi x i miei
neanke con voi… mi vengono così tante parole sono sopraffatta…
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: 119
Ho paura, bimbe. Paura x il futuro. x me e x voi. Spero ke nn vi succeda mai lo stesso, ke andrete avanti senza cedere… potete farlo, siete
ELENA
:
(4,2 kg al collasso)
migliori di me.
Ho pensato tanto a questo tempo ke abbiamo passato insieme. È stato
splendido, luminoso, nn rinnego nulla. Ma ora deve finire. Mi mankerete così tanto… devo voltare pagina. La vekkia Diana vi saluta ora. Vi
manda tutto il suo amore, quel poco ke le resta.
Saranno giornate lunghe qui. Guardo fuori dalla finestra e Milano mi
sembra lontana, surgelata. Sarà difficile, ma devo farlo. Devo crescere. Devo diventare una persona rispettabile, devo dimenticarmi di questa parte di me.
Vi ricordate quando dicevamo ke avremmo guardato negli okki il
mondo e gli avremmo fatto abbassare lo sguardo? 2 beautiful 4 this
world?
Basta mi viene da piangere nn ce la faccio + a scrivere. Perdonatemi.
Ora vado, vado verso il mondo, anke se nn so se mi vorrà. Ana mi vuole
e questo mi fa paura. nn posso pensarci, devo solo vivere.
Vi bacio bimbe. Nn vi dimentikerò mai, qualsiasi cosa succeda.
Vi bacio fino alla fine. 4ever.
diAna
120 9

Mi sveglio di fianco a Claudio e penso che quando facciamo l’amore siamo due estremi che s’incontrano anche se non
dovrebbe mai succedere.
Sono di nuovo nel mio letto. Io e lui rannicchiati ai lati
opposti.
Potrei essere ovunque e non avrebbe alcuna importanza,
questo mi fa quasi piangere.
Quando più tardi mi prepara la colazione non gli dico che è
l’ultima cosa che mangerò.
Guardo i tagli sulle sue braccia mischiarsi ai tatuaggi. Il suo
naso storto rotto più volte. Claudio è calamitato dai casini, ma
riesce sempre a sembrarmi puro, dentro. Mi sembra che si sporchi di proposito perché non riesce a sopportarlo.
Mi dice che gli sembro così pura fuori. Ha paura dell’inferno
che ho dentro.
: 121
Quando se ne va mi dice di non ricominciare. Non me lo fa
promettere, lo dice e basta. Non rispondo, ho già deciso.
Non tocco nulla in casa. Non tolgo il telo che nasconde lo
specchio, non sono ancora pronta.
Metto su un disco, provo a concentrarmi sulla musica. Con
uno sforzo d’autoironia scelgo PERCHÉ NON PESI NIENTE dei Marta
sui Tubi.
KIARA
:
(9 kg al collasso)
Guardami, spingimi, come chi mi guarda
Non riesco a mettere a fuoco nulla che mi mancherà.
Mi siedo a terra e fisso il muro. Quello più piccolo, che ho dipinto di nero. In tutte le case in cui ho abitato c’è sempre stata
una parete nera, non importa quanto grande.
Lasciare il controllo del male,
le reti, le diete,
e se è il caso di perdere parti di sé
Senza quella parete mi sentivo persa.
122 9

Non c’è niente di normale stamattina in ogni cosa che faccio,
ci metto dieci minuti buoni a riordinare i pensieri e trovare i vestiti che voglio mettermi, tutto è avvolto da una strana nebbia.
Mi pulsano le tempie.
Gli ultimi avvenimenti si uniscono tutti insieme, non riesco a
separarli e vederli per quello che sono.
Davide e Alessandro avevano ragione: la creolina puzza davvero troppo e la scuola ha chiuso una settimana intera. I soldi li
avevano messi tutti e Francesco, un ragazzo di prima che tutti
prendevano per il culo, ha accettato, così nella notte tra domenica e lunedì ha fatto quel che doveva fare.
Oggi è il lunedì successivo. I miei si alzano dopo di me, come
sempre. Ci metto un’eternità a versare il latte nel lavandino mentre loro sono in bagno. Lo guardo scendere nel lavello e ho paura
: 123
di finirci anch’io, in quel buco, per un attimo devo smettere di
versare.
Mia madre dice che sembro pallida. Io dico che mi farò una
lampada. Lei commenta che è strano, ho la carnagione abbastanza
scura, non sono mai stata così bianca. Io non rispondo. Lei dice che
sono troppo stressata. Io non le faccio notare che non potrei proprio essere stressata, dopo una settimana di vacanza imprevista.
Vado a lavarmi i denti. Spazzolo con energia per cinque minuti buoni. Poi sputo, apro l’acqua e provo la stessa paura di
prima: penso alle tubature che scendono per i cinque piani di
questa palazzina, sono una zattera buttata giù da un grattacielo
smisurato. Mi cade lo spazzolino di mano.
Questa settimana sono stata sempre fuori casa, non ho mangiato quasi mai. Non sapevo dove andare, tutto il giorno, per cui
spesso ho camminato, per ore, al freddo, ripetendomi che stavo
bruciando calorie.
Esco in fretta dicendo che sono in ritardo, aspetto l’autobus dieci
minuti, mi lascio trasportare per altri dieci e sono a scuola, insieme
a tutti gli altri, come tutti gli altri. Però non è uguale al solito: forse
perché sappiamo della creolina, forse perché sono strana io, non so.
Mi tolgo le cuffie dell’iPod e appena lo faccio mi rendo conto che
non ho idea di che canzone stavo ascoltando. Vuoto.
In questi giorni mi sono aggrappata alla musica come a un salvagente, invece stamattina c’è un silenzio terrificante.
Entro nel cortile, cammino ma le gambe pesano. Penso che devo
solo riuscire ad arrivare in classe e sedermi, poi vedo tante macchie
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bianche e non so più dove sto andando. Dico alle mie gambe di
muoversi senza risposta, cerco di riconoscere qualche volto ma sono
tutti senza lineamenti.
C’è Francesco, il ragazzo che ha allagato la scuola, che mi abbraccia.
“Chiara, Chiara! Ci sei? Mi senti?”
Gli stavo candendo addosso, mi ha presa al volo. Non ci siamo
mai parlati prima ma conosce il mio nome. Le macchie bianche
non ci sono più, le gambe mi sembrano calde. Faccio un tentativo: mi reggono. Francesco lascia la presa ma tiene le mani ancora a metà strada, non è sicuro che sia passata. Vorrei morire, mi
vergogno come un cane: ci stanno guardando tutti.
No, non stanno guardando noi, ma dietro di noi.
Faccio in tempo a pensare che sembrano spaventati e una
serie di voci adulte frantuma la liscia, afonica campana di vetro
che si era creata.
“Francesco Marsicano?”
“…sì…”
“Vieni con noi”
Si blocca tutto.
“Subito”
Sono due carabinieri. Se lo portano via. Non mi guardano
neanche, non guardano nessuno. Francesco è più bianco di me
ora, sparisce nella macchina.
Il silenzio generale esplode in duecento voci che dicono la
stessa cosa. Tutti restano a fissare increduli il parcheggio, solo io
entro dentro la scuola, chiedendomi cosa sto facendo.
: 125
Ogni passo è come il primo che ho fatto da neonata.
Riesco a sedermi. Dopo un po’ la classe si riempie, tutti parlano e nessuno fa caso a me. Entra la prof e c’insulta per almeno
un quarto d’ora, ci chiama vandali e imbecilli. Le macchie bianche mi ballano davanti senza sosta. La prof si mette a fare l’appello. Devo resistere, una volta risposto potrò appoggiare la testa
sul banco e riposare, nessuno vorrà più nulla da me. Devo solo
fare un ultimo sforzo e dire “presente”.
A… C… E… G… L…
La T è molto, molto lontana. Almeno altri venti secondi.
Provo a tenere su la testa, stringendola tra i palmi delle mani,
puntellandola con i gomiti.
Non funziona.
ELENA
:
(---)

Non pensavo fosse così.
La differenza tra teoria e realtà. I libri questo non lo spiegheranno.
L’arresto cardiaco è la causa di morte più frequente tra le anoressiche.
La fatica del cuore a trascinare l’organismo. Non so da quanto tempo sono ferma.
In casa non c’è nulla da mangiare. Ho tolto la SIM dal telefono e l’ho buttata nel cesso.
È stato tempo fa.
Tutto è bloccato, identico a se stesso. Ho spento il computer.
Sullo stereo ci sono gli Arcade Fire.
Vivo in un tempo
A cui non so dare un nome
E anche se la paura mi mantiene in movimento
Il mio cuore batte a fatica
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: 127
È strano, pensavo fosse come nei film, come dicono nei film,
un istante in cui ti passa la vita davanti.
Niente.
Dietro a tutto c’è il nulla. C’è bisogno di provarlo per rendersene conto.
Passa del tempo e non riesco a credere sia davvero l’ultimo.
Quando ne sono sicura mi alzo dal divano e attraverso il monolocale.
Quasi correndo.
Il cuore mi spacca il petto e poi rallenta subito, come se avessi premuto un tasto sul telecomando.
Il mio corpo è una gabbia
Ma la mia mente ha la chiave
Tiro via il telo dallo specchio, dopo tanto tempo.
Resto sbalordita da quello che vedo. Provo ad abbracciare la
superficie riflettente, è fredda e dura.
Libera il mio spirito
Libera il mio corpo
Libera il mio corpo
Non so chi sia quella nello specchio. La guardo.
128 9
KIARA
:
(10,5 kg al collasso)

Ho una camicetta bianca ultrastirata e abbottonatissima, un
maglioncino a V color panna, jeans anche loro appena stirati e
impeccabili, né strappati né macchiati. Ai piedi scarpe col tacco,
a punta, nuove di pacca.
Guardo mia madre riempirsi la bocca col risotto al nero di
seppia. Mio padre divora tagliolini all’astice. Io sono riuscita a
sindacare una zuppa di pesce.
La sala del ristorante è molto affollata, ma il nostro tavolo è
lontano dal casino. Sono sicura che mio padre si è raccomandato, quando ha prenotato, per avere un tavolo tranquillo.
Prima di uscire, siccome secondo lui avevo una faccia un po’
stanca, mi ha detto che dovevo rilassarmi: stasera avrei staccato da tutte le mie preoccupazioni. Poi mi ha chiesto che ci facevo sempre incollata alle cuffie, sorridendo ha detto che sono
diventata musica – dipendente.
: 129
Prima di uscire ho anche sentito mia madre parlare al telefono con mio fratello, a Roma. Non ho seguito i discorsi, ma ho
sentito più volte la parola indignata.
Poi ho alzato il volume, mi sono lasciata accarezzare dalle raffiche elettriche di TEENAGE RIOT, l’ho ascoltata a ripetizione fino
al ristorante.
Mio padre è particolarmente affamato: sta mangiando come
un porco, senza mai alzare la testa. Mia madre come sempre è più
composta, porta lentamente ma implacabilmente la forchetta dal
piatto alla bocca e dalla bocca al piatto.
Io mangio.
“Ho sentito Greco, secondo lui non c’è molto che si possa
fare”, dice mio padre dopo un po’, mentre aspettiamo il secondo.
Greco è l’avvocato di famiglia.
“Danni morali e altre robe così secondo lui non reggono”
“Comunque è allucinante”, dice mia madre immediatamente,
“va bene che è il migliore liceo classico, però non si possono
spremere i ragazzi come limoni! Sono ancora dei bambini,
hanno bisogno di svagarsi… ok lo studio, la cultura eccetera eccetera, ma non c’è solo quello!”
Mio padre fa per dire qualcosa nel microsecondo di silenzio,
ma mia madre riparte a razzo.
“Sai cos’è che proprio non tollero? Tutta questa competizione
portata all’estremo: poveri ragazzi, sono esasperati, li sfiniscono!
Continuano a dirgli che non avranno futuro, che non troveranno lavoro, che il mercato è iper esigente… o no?”
130 9
È richiesto un cenno d’assenso, eseguo.
“Li riempiono d’ansia inutilmente! Se davvero la vita sarà così difficile – e attenzione tesoro sono sicura che non è così, è solo una scusa
per giustificarsi di tutto – non aiuta rendervi stressati a quindici anni!
Certo, hanno il loro metodo, non si può contestare… bel metodo di
merda! Scusate la parola… ma come lo devo chiamare, il modo di fare
che porta una ragazzina di quindici anni a svenire esausta in classe?”
Mio padre si versa dell’altro vino e riempie anche il mio bicchiere strizzandomi l’occhio, mamma però non si ferma.
“Greco dice che non si può fare niente? Va bene, sai che ti
dico? Chiamiamo il Gabibbo! Ridi, ridi, guarda che non scherzo.
È l’unico modo per ottenere qualcosa, in Italia. Dobbiamo affidarci a Striscia la Notizia, ecco come siamo ridotti!”
Sul forum le altre non ci volevano credere che i miei genitori
hanno scambiato il fatto che sono collassata sul banco perché
non mangiavo con un attacco da stress da troppo studio. E che
hanno pensato bene di offrirmi una cena per farmi rilassare.
Ai primi timidi accenni dei professori (sua figlia è magra –
pallida – scavata – non ha più gioia negli occhi – ma mangia?),
mia madre è andata in escandescenze (come si permette? – vuole
girare la frittata? – malata sarà lei! – prima la riducete così – poi
volete scaricare la colpa su di noi?).
Mio padre scuote la testa lentamente, fa un cenno definitivo
con la mano.
“Lasciamo perdere, va bene? Ora ci rilassiamo. Chiara, è la tua
serata, non pensare a nulla. Non ti devi preoccupare, non importa
: 131
cos’è successo. Sei la nostra dolce bambina”, dice, con gli occhi un
po’ lucidi per il vino,“e lo sarai sempre. Sempre. Non importa come
vai a scuola. Goditi questo pesce stupendo, dimentica tutte le cazzate. C’è una vita intera per pensarci, a quelle!”
Il cameriere ci interrompe col secondo. Un enorme fritto
misto di pesce, per tre persone.
Quando abbiamo finito sono letteralmente sfondata. Avrò
mangiato più di 1500 Kcal. È disgustoso, mio padre ha ancora
fame, sta pensando ad un dessert.
“Io passo”, riesco a dire.
“Sei contenta bambina? Soddisfatta della cena?”, chiede mio padre.
“Contentissima”, dico. “Ora scusatemi un momento, però”
Sorrido tirata, temendo che possano sospettare qualcosa. Invece
niente, mio padre consulta il menù e mia madre sorride soddisfatta.
Il sorriso fintissimo me lo tengo stretto per tutto il tempo che
impiego ad attraversare la sala. Mentre cammino penso che tutto
quello che ho vissuto è esattamente come lo spazio che mi separa dal bagno. Penso che questo sorriso deforme mi si appiccicherà in faccia, scaverà nella carne e non mi lascerà più, dovrà diventare l’unica protezione, l’unico scudo dietro cui nascondere
tutta l’evidenza di quello che sono.
Cammino in mezzo a tutti questi tavoli, a tutti questi piatti, stracolmi di pesce, di carne, di pasta, di pane, di verdure, di frutta, di
dolci, di cibo, mi sembra vogliano saltarmi addosso. Allora mi faccio coraggio e inizio a ripetere tra me e me le mie thinspiration, le
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vorrei gridare in faccia a tutti, è un desiderio così forte che devo
mordermi le labbra per frenarmi.
Allora, pianissimo, inizio a recitare il mio mantra.
IL CIBO È COME UN’OPERA D’ARTE: DA GUARDARE E
NON TOCCARE
SEI CIÒ CHE MANGI
PIÙ MI DARANNO MENO MANGERÒ
SE È BUONO STA CERCANDO DI UCCIDERTI
UN CORPO IMPERFETTO RISPECCHIA UNA PERSONA
IMPERFETTA
IL VINCITORE È IL PIÙ MAGRO
NON È PRIVAZIONE, È LIBERAZIONE
NULLA HA UN COSÌ BUON SAPORE COME L’ESSER
MAGRI
LA PERFEZIONE SI RAGGIUNGE QUANDO NON C’È
PIÙ NIENTE DA TOGLIERE
LE OSSA DEFINISCONO CHI SEI DAVVERO, MOSTRALE
L’UNICA LIBERTÀ È QUELLA DI DIGIUNARE
AGISCI COME SE FOSSE IMPOSSIBILE NON RIUSCIRE
NON È PIÙ SUFFICIENTE ESSERE COME TUTTI GLI ALTRI
NON CAPIRETE MAI
Finalmente arrivo davanti alla porta del bagno. Tra un attimo
sarò dentro, al sicuro. Beautiful più che mai.
Ma mi è sembrato di metterci un’eternità.
: 133
:
PLAYLIST
KIARA
ELENA
4ST 7LB – Manic Street Preachers
PAPERBAG – Fiona Apple
BIG ISN’T BEAUTIFUL – King Adora
JUKEBOX – Ani DiFranco
BLEED LIKE ME – Garbage
DON CALISTO – Verdena
BAD HABIT – Dresden Dolls
AURORA SOGNA - Subsonica
TEENAGE RIOT - Sonic Youth
LASCIAMI LECCARE L’ADRENALINA – Afterhours
AVA ADORE – Smashing Pumpkins
FRANCESCA HA GLI ANNI CHE HA – Tre allegri ragazzi morti
LIBRA – Diaframma
IN HIDING – Pearl Jam
KILLING MOON (ECHO AND THE BUNNYMAN COVER) – Pavement
PERCHÉ NON PESI NIENTE – Marta sui Tubi
MY BODY IS A CAGE – Arcade Fire
DIANA
ANA’S SONG – Silverchair
ANOREXIC BEAUTY – Pulp
CREEP – Radiohead
JENNY È PAZZA – Vasco Rossi
BEAUTIFUL – Christina Aguilera
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: 135
:
Anoressia, le parole da dentro

Ero corso in ospedale. Una mia amica si era sentita male a scuola.
M. era una ragazza normale: qualche problema con i genitori,
odiava il liceo che doveva frequentare ancora per poco, passava le
giornate in bilico tra un po’ di depressione e un po’ d’entusiasmo.
Come tutti.
Volevo capire. In ospedale stavano saltando fuori novità sconcertanti. Era denutrita. C’era un principio di anemia. Aveva numerosi tagli sulle cosce.
Non mi ero accorto di nulla, non trovavo una spiegazione.
Quando, faticosamente, sono riuscito ad ottenerla, ero senza parole. Mi aveva fatto scoprire un mondo di cui non sospettavo l’esistenza.
Ero spiazzato. Furioso. Spaventato. Volevo capire.
Da allora sono passati quasi due anni in cui ho letto centinaia
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di pagine di blog, forum, guestbook, chattato, seguito in disparte l’evolversi di storie reali e drammatiche.
In ognuna di queste ragazzine rivedevo M.
Volevo addentrarmi sempre più a fondo.
Ho assistito all’improvviso interesse della stampa, dai primi accenni alle inchieste sui settimanali, accumularsi insieme alle invettive contro questi strani adolescenti, spenti e frustrati, incapaci di
esprimersi se non sul web. Improvvisamente il fenomeno pro-Ana
era di moda.
Più facevo ricerche più la sensazione era di essersi imbattuti in
un nervo scoperto. Pensavo a quello che mi aveva detto M.: una ragazzina malata che si percepisce come tale è vista come una povera
vittima da aiutare, ma se afferma che l’anoressia è una sua libera
scelta diventa qualcosa di terribilmente destabilizzante.
Le reazioni degli “esterni” che incidentalmente incappavano in
questa realtà erano violente, rabbiose, non conoscevano rispetto:
sembravano sgorgare da un lato nero dell’anima, quello istintivo
che rifiuta ogni mediazione.
Se questo succede c’è qualcosa da raccontare.
Queste pagine non vogliono appoggiare o giustificare queste
ragazze, né avvallare l’assurda tesi che l’anoressia sia uno stile di
vita e non una malattia. Piuttosto far riflettere sul fatto che quando s’incontra un male non si può voltare la testa dall’altra parte,
o meglio ancora far sparire il suo lato visibile, censurando ciò che
più c’infastidisce.
: 137
Consultando la letteratura specifica sull’anoressia, i documenti
biografici, i resoconti e alcuni studi scientifici, si radicava sempre di
più l’impressione che non fossero fonti sufficienti per raccontare il
legame, la necessità disperata di contatto che sta dietro a questi siti.
Come se l’unico reale appiglio al mondo fosse proprio il virtuale.
Proprio a causa di questa contraddizione, quelle adatte sono
proprio le parole da dentro, anche se mutuate, assorbite e filtrate
dalla forma narrativa.
E la musica. Le canzoni sono l’unico appiglio esterno riconosciuto da queste ragazze, l’unico linguaggio talmente diretto da essere condivisibile.
Questo libro volendo può essere considerato una docufiction: tre
storie vere, ma non reali. Tutti gli episodi sono veri, ma sono stati
mutati dettagli, particolari, ambientazioni. Per questo non sono
reali, ma verosimili.
Ho scritto questo libro perché credo nel potere di denuncia della
narrativa. Per farlo ho rinunciato simbolicamente al mio cognome,
come un tributo pagato a chi con me si è aperto e ha permesso che
potessi scrivere queste pagine.
Diana, Kiara ed Elena sono tra di noi.
Non è indicata una sitografia di riferimento, sia perché è impossibile farlo dato che da qui a quando questo libro andrà in stampa molte
pagine web saranno sicuramente state chiuse e riaperte con altri nomi,
sia perché non voglio che i “superstiti” siano presi di mira da persone
intolleranti. Censurare i siti non serve a nulla: se proprio si ha a cuore
la salute di queste ragazze, piuttosto, ci si può entrare e parlarci.
138 9
Ma con rispetto. E anche a costo di dover soffrire, a nostra volta,
davanti alla sofferenza.
Cosa che ci viene sempre più difficile concederci.
Un grazie sentito alle persone che, a vario titolo, mi hanno aiutato nelle ricerche, in particolare a: Lucilla Chiodi, Chiara Daino,
Manuela Morosi, Silvia Sellitto.
Ma soprattutto grazie a Fatina dei Muffin, Alis, TriLly91, noemiana, Princess Paris.
Questa storia è per M.,
spero che adesso mi perdoni.
Andrea
Per testimonianze, materiale aggiuntivo, musica e contatti:
www.myspace.com/librobeautiful
: 139
:
CONTAGI CIDILIBRI
VELVET
IL TUFFATORE - RACCONTI E OPINIONI SU FLAVIO GIURATO
HO DIRITTO AI DIRITTI
Prefazione: Carlo Massarini
Racconti: A. Nove, T. Scarpa, E. F. Carabba, P. Nori, S. Massaron, G. Nerozzi,
D. Pinardi, A. Cotti, F. Abbate, Alessandra C, G. Carofiglio, G. Casa, G. Celli,
G. Giglio, G. Mercadante, G. Morozzi, L. Ragagnin
Opinioni: A. Dipollina, E. De Pascale, S. Lenzi, A. Vianello, L. Morandotti
nel cd: live di Flavio Giurato
Raccolta a cura di Federico Batini e Simone Giusti
Racconti e poesie: L. Barile, F. Batini, A. Bertante, E. Biagini, F. Buffoni, A. Cotti,
G. D’Elia, D. Fante, F. Foschi, F. Gatti, S. Giusti, V. Magrelli, S. Massaron,
G. Mercadante, R. Montanari, G. Nadiani, S. Novelli, L. Ragagnin, A. F. Rainone,
N. Scapecchi, M. Vichi.
CONTAGI #1 - PERCORSI TRA NARRATIVA E MUSICA
Aldo Nove
Postfazione: Marcello Parilli
Aldo Nove e Marcello Parilli
interviste a cura di Luca Castelli, Giorgia Fazzini e Marcello Parilli
nel cd: Manuel Agnelli (Afterhours), Cesare Basile, Massimo Bubola, Charlie Cinelli,
Cristina Donà, Flavio Giurato, La Crus e Claudio Lolli
VIDERE LEVITER - BREVE STORIA IN VERSI DELLA TELEVISIONE ITALIANA
Luca Ragagnin
nel cd: Furio di Castri, Cinemavolta, Dan Solo, Boosta, LucaMOR, Gatto Ciliegia
vs. il Grande Freddo, Tiziano Lamberti, Dr Livingstone, Samuel Romano, Max
Casacci
LO SCANDALO DELLA BELLEZZA
GIALLO WAVE - IL PRINCIPIO DEL GIALLO
CON UN MANUALE PER LA SCRITTURA DI UN RACCONTO
A cura di Federico Batini e Simone Giusti
IL BANCO DEI SOMARI
Gianluca Mercadante
Prefazione: Gianluca Morozzi
BRIANZA VIGILA, BOLIVIA SPERA
ANGELI A PERDERE
Cosimo Argentina
Johnny 99
Prefazione: Andrea G. Pinketts
nel cd: SULUTUMANa
VIAGGI VERSO LA FINE
Luca Ragagnin
CONTAGI #2 - PERCORSI TRA NARRATIVA E MUSICA
Lello Voce
IL CRISTO ELETTRICO
Raul Montanari e Marcello Parilli
interviste a cura di Luca Castelli, Giorgia Fazzini e Marcello Parilli
nel cd: Mauro Pagani, gianCarlo Onorato, Yo Yo Mundi e Fabrizio Pagella,
Marco Parente, Luca MOR, Kaballà, Claudio Rocchi
REALTÀ PRESENTI(MENTI)
SMETTI DI ESSERE FELICE
Antonello De Sanctis
Prefazione: Andrea Catarci
Max Tozzi
Prefazioni: Sasha Djordjevic e Davide Pessina
nel cd: Cinemavolta, Cinemavolta featuring Nikki
ATTENZIONE! USCITA OPERAI
a cura di Leonardo Pelo e Banda Putiferio
Racconti: A. Bajani, M. Baldrati, V. Binaghi, E. di Dio Russo, I. Facci, G. Falco,
S.Giaccone, S. Guglielmin, F. Krauspenhaar, M. Magliani,
G. Mercadante, M. Rossari, L. Ricci, M. Valsecchi
nel cd: Banda Putiferio
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A cura di Paola Bonini
NON HO MAI SCRITTO PER CELENTANO
ZIGGY’S PAPERS
Cherry Vanilla
Prefazione: David Bowie
BEAUTIFUL
Andrea
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CAMMINACITTÀ
TRACKS (da febbraio 2008)
CAMMINAMILANO
BORN IN THE USA - BRUCE SPRINGSTEEN
A cura di Francesco Buscemi e Daniela Reale
Passeggiate di: A. Appiano, A. Beretta, A. Bertante, G. Biondillo, P. Colaprico,
N. Delbecchi, E. Finardi, Pao, N. Rusconi e G. Scotti
Geoffrey Himes
Prefazione: Gianluca Morozzi
OK COMPUTER - RADIOHEAD
Dai Griffiths
VIA PAOLO FABBRI 43 - FRANCESCO GUCCINI
Marco Rossari
C'È TUTTO UN MONDO INTORNO
MALEDIZIONI
Michele Monina
SALOMÉ
Sara Ventroni
TRAMITE INFERRIATE
Stefano Raspini
IN UN AMEN
Nero Luci
BALDUS. ANTOLOGIA COMPLETA 1990-1996
A cura di Lello Voce e Massimo Rizzante
SLAM. ANTOLOGIA EUROPEA
AAVV
DALLE MEMORIE DI UN PICCOLO IPERTROFICO
Tommaso Ottonieri
Prefazione Edoardo Sanguineti
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