Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati - e

Transcript

Disturbo Ossessivo-Compulsivo e Disturbi Correlati - e
Disturbo Ossessivo-Compulsivo e
Disturbi Correlati
Disturbo Ossessivo-Compulsivo e
Disturbi Correlati
„
„
„
„
„
„
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è caratterizzato da
ossessioni (che causano ansia o disagio marcati) e/o
compulsioni (che servono a neutralizzare l’ansia).
Il Disturbo da Dismorfismo Corporeo (nel DSM IVTR tra i disturbi somatoformi): preoccupazione per difetti
o imperfezioni fisiche che non sono osservabili o
appaiono agli altri in modo lieve.
Il Disturbo da Accumulo (Novità DSM 5): difficoltà a
separarsi dai propri beni, a prescindere dal loro valore
reale
Tricotillomania; Disturbo da Escoriazione
Disturbo
Ossessivo-Compulsivo
e
Disturbi
Correlati indotto da sostanze o da farmaci/dovuto
a un’altra condizione medica
Disturbo
Ossessivo-Compulsivo
e
Disturbi
Correlati
con
altra
specificazione/senza
specificazione
Disturbo ossessivo-compulsivo
DOC
Ossessioni e compulsioni
Sono solitamente inquadrate nei disturbi del
pensiero. Tuttavia, si tratta di manifestazioni
connesse con l’ansia in quanto ritenute
meccanismi disfunzionali attivati allo scopo
di controllarla e che invece risultano in un
suo incremento.
Criteri diagnostici Disturbo Ossessivo-Compulsivo
A. Ossessioni e/o compulsioni
™
Ossessioni
1) pensieri, impulsi o immagini
ricorrenti e persistenti, vissuti, in
qualche momento nel corso del
disturbo,
come
intrusivi
o
inappropriati e che causano ansia o
disagio marcati
3) il soggetto tenta di ignorare o di
sopprimere tali pensieri, impulsi o
immagini, o di neutralizzarli con altri
pensieri o azioni (cioè mettendo in
atto una compulsione).
™
Compulsioni
1) comportamenti ripetitivi (per es.,
lavarsi le mani, riordinare, controllare)
o azioni mentali (per es., pregare,
contare, ripetere parole mentalmente)
che il soggetto si sente obbligato a
mettere in atto in risposta ad
un’ossessione o secondo regole che
devono essere applicate rigidamente
2) i comportamenti o le azioni mentali
sono volti a prevenire o ridurre il
disagio o a prevenire alcuni eventi o
situazioni temuti; tuttavia, questi
comportamenti o azioni mentali non
sono collegati in modo realistico con
ciò che sono designati a neutralizzare
o
a
prevenire,
oppure
sono
chiaramente eccessivi.
B. Le ossessioni o compulsioni fanno consumare tempo (per es., più di 1
ora al giorno) o causano disagio clinicamente significativo o
compromissione del funzionamento in ambito sociale, lavorativo o in
altre aree importanti.
C. Effetti sostanze o condizioni mediche generali
D. Il disturbo non è meglio giustificato dai sintomi di un altro disturbo
mentale).
Specificatori:
Con insight buono o sufficiente
Con insight scarso
Con insight assente/convinzioni deliranti
Caratteristiche formali dei fenomeni
ossessivi:
„ Persistenza
„ Ricorrenza
„ Intrusività
„ Inappropriatezza
„ Resistenza
„ Coscienza di provenienza interna
„ Esame di realtà interamente/parzialmente
conservato
Caratteristiche formali dei fenomeni
compulsivi:
„ Ripetitività
„ Incoercibilità
„ Secondarietà rispetto alle ossessioni
„ Rigidità
„ Collegamento non realistico con le ossessioni
„ Eccessività
„
„
Nei pazienti con DOC più frequentemente concomitano
fenomeni ossessivi e comportamenti compulsivi, essendo
rare le forme ossessive pure o compulsive pure.
Le modalità di combinarsi dei sintomi ossessivocompulsivi sono numerose e variegate.
Contenuti ossessivi più frequenti
Sporco e la contaminazione con germi, escrementi,
liquido seminale, radiazioni, ecc.
A contenuto aggressivo sia etero che auto-diretto,
aggressività verbale o fisica, incidenti, calamità naturali,
guerre;
Dubitative riguardano le attività quotidiane, serrature,
rubinetti dell’acqua, del gas, interruttori della luce; le
numeriche, i calcoli matematici, le date;
Sessuali, riguardano le proposte sessuali, impulsi
incestuosi, fantasie di stupro, omosessualità egodistonica;
Religiose riguardano le idee di commettere peccati, le
bestemmie, i gesti sacrileghi; le esistenziali riguardano il
mettere in dubbio l’essenza e il perché del mondo, della
vita e di Dio.
Diverso è il caso in cui sono presenti idee o immagini
relative a un impulso a compiere azioni irrazionali:
anche se l’impulso rimane tale e non è messo in atto il
paziente è terrorizzato dal timore di perdere il controllo
delle sue azioni.
Questi impulsi possono suscitare una forte ansia e
attivare condotte di evitamento riguardanti gli oggetti o
le situazioni che evocano tali impulsi.
Compulsioni più frequenti
Pulizia: può essere personale (lavarsi i denti per due ore
dopo ogni pasto, oppure le mani con prodotti abrasivi e
disinfettanti provocandosi lesioni, oppure i capelli con
l’alcool); oppure possono essere interessate nei rituali
anche attività domestiche (rimettere i panni in lavatrice
anche tre o quattro volte di seguito non riuscendo a
convincersi che sia sufficientemente puliti).
Ordine: ripetersi iterativo di gesti banali come allineare libri,
soprammobili, oggetti da scrivania, penne, cuscini sulle
poltrone, mettere in ordine i cassetti, la biancheria negli
armadi, gli abiti prima di coricarsi.
Controllo: gesti della vita quotidiana (quali chiudere porte
e finestre di casa, interruttori dell’acqua, della luce e del
gas; verifica del contenuto del portafoglio).
Accompagnano frequentemente idee dubitative a
contenuto aggressivo (farsi perquisire dalla moglie prima
di uscire di casa per essere rassicurato di non avere
nascosto negli indumenti armi ed oggetti taglienti).
Simmetria: hanno un significato analogo a quelli di ordine
e ai quali spesso si accompagnano, presentano gradi
variabili di complessità: dal semplice raddrizzare i quadri
appesi alle pareti al mettere in atto elaborati rituali motori
per rendere simmetrici i propri movimenti, ad esempio nel
camminare, nel varcare la soglia di una porta, nel non
calpestare i contorni delle piastrelle dei pavimenti.
Numeriche: dal semplice ripetersi di calcoli matematici,
tenere a mente numeri di targa, oggetti di un
determinato colore, bocconi di cibo deglutiti, enumerare
le attività ritualistiche già descritte, come contare il
numero di lavaggi delle mani oppure il numero di controlli
del gas, della porta di casa, ecc.
Ossessioni e pensiero magico
Il significato attribuito dai pazienti ai rituali è spesso
scaramantico, diretto ad evitare disgrazie o a propiziare
eventi futuri.
Mentre è frequente la contemporanea presenza di rituali
di diverso tipo, risulta meno comune l’associazione di
differenti idee ossessive.
Il contenuto delle ossessioni tende a cambiare durante
l’evoluzione del disturbo.
Ossessioni e insight
Una piccola percentuale di pazienti con DOC presenta
caratteristiche atipiche quali una totale mancanza di
insight, una resistenza alle ossessioni pressoché nulla
oppure talmente tenace da costituire il problema
dominante e da assumere una modalità “delirante”, la
possibile presenza di elementi schizotipici di personalità,
l’assenza di segni evidenti di ansia.
Tali aspetti psicopatologici consentono di porre la doppia
diagnosi di Disturbo Ossessivo-Compulsivo e di Disturbo
Delirante.
Da non dimenticare…
- Se i fenomeni ossessivo-compulsivi rimangono a
livello ideativo, nessuno può venirne a
conoscenza a meno che il paziente non decida di
confessarli: in genere il paziente evita di riferirli e
vengono a lungo tenuti segreti.
- È possibile mantenere nascosti anche i
cosiddetti rituali mentali (contare e ripetere
mentalmente parole, numeri o frasi).
- La situazione è diversa nel caso in cui siano
presenti atti compulsivi.
Lo spettro OCD
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
Gioco d’azzardo
Parafilia
Dismorfismo
Ipocondria
Tricotillomania
Somatizzazione
Tourette
Autismo
Disturbo del controllo degli impulsi
Disturbo di personalità OC
Bulimia-anoressia
Disturbo di Dismorfismo Corporeo
A. Preoccupazione per uno o più difetti o imperfezioni
percepiti nell’aspetto fisico, che non sono osservabili o
appaiono agli altri in modo lieve.
B. A un certo punto, durante il decorso del disturbo,
l’individuo ha messo in atto comportamenti ripetitivi (per
es., guardarsi allo specchio, curarsi eccessivamente del
proprio
aspetto,
stuzzicarsi
la
pelle,
ricercare
rassicurazione) o azioni mentali (per es., confrontare il
proprio aspetto fisico con quello degli altri) in risposta a
preoccupazioni legate all’aspetto.
C. Disagio/compromissione
D. La preoccupazione legata all’aspetto non è meglio
giustificata da preoccupazioni legate al grasso corporeo o al
peso in un individuo i cui sintomi soddisfano i criteri
diagnostici per un disturbo alimentare.
Specificare: Con dismorfia muscolare
Specificatori:
Con insight buono o sufficiente
Con insight scarso
Con insight assente/convinzioni deliranti
„
Le più frequenti preoccupazioni si
concentrano su:
„
„
„
„
„
„
Pelle (cicatrici, acne, colore);
Peli (calvizie, eccesso di peli);
Naso (forma e dimensione);
Genitali.
Ogni parte del corpo può diventare oggetto
del disturbo.
Dismorfia muscolare: quasi esclusivamente
nei maschi, preoccupazione che il proprio
corpo sia troppo piccolo o insufficientemente
muscoloso.
„
„
Nel corso della loro vita, pazienti con DDC sono
preoccupati in media da 5-7 diverse parti del
corpo;
Il 40% dei soggetti pensa ai difetti fisici dalle 3
alle 8 ore al giorno, il 25% per più di 8 ore.
Bjornsson et al., 2010
ƒ
ƒ
2/3 dei pazienti con DDC hanno (o hanno
avuto) idee o deliri di riferimento;
Sono inoltre molto frequenti:
ƒ
ƒ
ƒ
Comportamenti compulsivi (controlli allo
specchio);
Safety behaviours (camuffaggio);
Evitamento.
„
„
„
„
Esordio di solito in adolescenza;
Decorso solitamente cronico;
La remissione spontanea a un anno rilevata in
uno studio longitudinale è pari a 0.09;
Prognosi peggiore:
„
„
„
Maggiore gravità dei sintomi;
Lunga durata;
Presenza di uno o più DP.
Prevalenza
ƒ
Studi epidemiologici
ƒ
ƒ
ƒ
Prevalenza in popolazione generale: 0.7-2.4%
Studi in campioni di studenti adulti: 2-13%
Studi in pazienti di medicina:
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
ƒ
9-12% dermatologia;
3-53% chirurgia estetica;
13-16% pazienti psichiatrici;
8-37% in pazienti OCD;
11-13% in pazienti FS.
„
„
„
E’ stato riportato ad ogni età: 5-80 anni.
Alcuni dati indicano una maggiore
prevalenza nelle donne;
Individui tratti dalla PG con DDC hanno
maggiore probabilità di essere single,
divorziati o disoccupati.
Disturbo da Accumulo
A. Persistente difficoltà di gettare via o separarsi dai propri
beni, a prescindere dal loro valore reale.
B. Questa difficoltà è dovuta a un bisogno percepito di
conservare gli oggetti e al disagio associato al gettarli via.
C. Accumulo che congestiona gli spazi vitali.
D. Disagio/compromissione
E. L’accumulo non è attribuibile a un’altra condizione medica
(es. trauma cranico)
F. L’accumulo non è meglio giustificato dai sintomi di un altro
disturbo mentale
Ossessioni nel DOC
Ridotta energia in DDM
Deliri nella schizofrenia o altri dist. Psicotici
…
Specificare: con acquisizione eccessiva
Specificatori:
Con insight buono o sufficiente
Con insight scarso
Con insight assente/convinzioni deliranti
Tricotillomania; Disturbo da Escoriazione
A. Ricorrente strapparsi capelli
o peli, che porta a perdita
di capelli o peli.
B. Ripetuti tentativi di ridurre
o
interrompere
il
comportamento.
C. Disagio/compromissione
D. Il comportamento non è
attribuibile
a
un’altra
condizione
medica
/sostanze
E. Il comportamento non è
meglio
giustificato
dai
sintomi di un altro disturbo
mentale
A. Ricorrente
stuzzicamento
della pelle che causa lesioni
cutanee.
B. Ripetuti tentativi di ridurre
o
interrompere
il
comportamento.
C. Disagio/compromissione
D. Il comportamento non è
attribuibile
a
un’altra
condizione
medica
/sostanze
E. Il comportamento non è
meglio
giustificato
dai
sintomi di un altro disturbo
mentale
Diagnosi differenziale DOC
„
„
Normali ossessioni e rituali
Pensieri intrusivi in altre condizioni
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
„
DDM: preoccupazioni depressive
Dismorfismo: pensieri intrusivi relativi a inadeguatezza corporea
Ansia generalizzata: preoccupazioni sulle cose di tutti i giorni
Dipendenza da sostanze: ideazione collegata alla sostanza
DSPT e dist da stress acuto: pensieri intrusivi legati all’evento
Anoressia nervosa: preoccupazioni relative all’ingrassare
Disturbi parafilici: pensieri incentrati su tematiche sessuali
Disturbo delirante: caratteri del delirio
Disturbo schizotipico di personalità: pensieri strani ma non intrusivi
Disturbo da sintomi somatici: preoccupazioni legate all’avere una
malattia
Comportamenti ripetitivi in altre condizioni:
„
„
„
„
„
„
Tricotillomania/escoriazione/accumulo/tic
Dipendenza da sostanze: impulso ripetuto a far uso di sostanze
Bulimia nervosa: ripetute abbuffate e purghe
Autismo: rituali stereotipati
Schizofrenia: comportamento bizzarro e disorganizzato
Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità: assenza ossessioni e
compulsioni – Comportamento rigido e perfezionista
Diagnosi differenziale Dismorfismo Corporeo
„
„
„
„
„
„
Normale insoddisfazione
Anoressia nervosa: preoccupazione limitata al sentirsi grassi
Disforia di genere: discordanza tra il proprio corpo e la propria
identità di genere
Disturbo d’ansia sociale: Evitamento non confinato
all’imbarazzo per il proprio aspetto fisico
Disturbo depressivo maggiore: insoddisfazione riguardo a se
stessi non confinata all’aspetto fisico
Disturbo delirante: preoccupazione bizzarra, caratteri deliranti,
elevata compromissione
Caso Clinico
“Lady Macbeth”
Intervistatore: Raccontami di quando le cose per te erano particolarmente difficili.
Quando accadde?
Paziente: Intorno a Natale, lo scorso anno.
Intervistatore: E quanti anni avevi?
Paziente: 13.
Intervistatore: Hai 14 anni ora, giusto?
Paziente: Sì.
Intervistatore: Quando le cose andavano per il peggio, puoi dirmi che cosa ti
disturbava in quel momento?
Paziente: Beh, soprattutto il fatto che le cose che facevo erano veramente stupide,
e non avevano alcun senso; ma io le dovevo fare ancora, era come se avessi paura
che accadesse qualcosa se non le avessi fatte.
Intervistatore: Quali erano le cose che facevi?
Paziente: Al mattino quando mi vestivo, avevo veramente paura che ci fossero dei
germi nei miei abiti e nelle mie cose, così stavo in piedi e li scuotevo per mezz’ora.
Mi lavavo prima di fare ogni cosa – se volevo lavarmi la faccia, lavavo prima le
mani; se mi preparavo a vestirmi, prima lavavo le mani; e poi anche senza motivo.
Lavare le mani non era abbastanza, ed iniziai ad usare l’alcool per pulirle. Era
inverno e faceva freddo e questo mi fece sanguinare. Anche se le tenevo sotto
l’acqua, sanguinavano dappertutto, e apparivano orribili, e tutti pensavano che io
avessi una malattia.
Intervistatore: E quando ti lavavi molto, quanto tempo impiegavi?
Paziente: Circa 6 ore al giorno. Al mattino non avevo una grande possibilità di
scelta, perché dovevo alzarmi alle 6 ed essere pronta per la scuola. Tutto ciò che
facevo era vestirmi come meglio potevo. Non avevo neanche il tempo per
spazzolarmi i capelli. In quel tempo non facevo mai colazione, così tutte quelle
cose… era proprio così complicato e non avevo tempo per fare nulla.
Intervistatore: Mi hai parlato anche di altre cose, oltre al fatto di lavarti, che ti
preoccupavano riguardo allo sporco: cioè avevi degli schemi su come fare le altre
cose.
Paziente: Beh avevo come degli schemi fissi nella mia mente e se sentivo
qualcosa per esempio, che avesse a che fare con i germi o con le malattie,
sentivo che si trattava di qualcosa di brutto, mi attraversavano la mente cose del
tipo “sbarazzatene e andrà meglio” pensando ad una certa parola.
Intervistatore: Che specie di cose?
Paziente: Numeri o parole che sembravano fornire una specie di protezione.
Intervistatore: Quali numeri e quali parole?
Paziente: Cominciava col 3 ed i multipli di 3 e poi parole come ‘sapone ed
acqua’, qualcosa di simile; e poi i multipli alti di 3 fino a 123 o qualcosa del
genere. A quel punto la cosa era veramente grave.
Intervistatore: In quel momento veramente credevi che ti sarebbe
accaduto qualcosa di brutto se non avessi fatto queste cose? Era una
sensazione o veramente avevi paura?
Paziente: No! Ero terrorizzata che qualcosa accadesse. È strano, perché
tutti dicevano sempre quanto fossi sensibile ed intelligente. Ma io cercavo di
chiarire per far loro capire che cosa stavo cercando di dire, ed essi dicevano,
“È stupido”; io lo sapevo, ma quando ero sola, le cose andavano peggio di
quando ero con gli altri, perché andare in giro con gli amici mi faceva
dimenticare la maggior parte di tutto questo. Ma quando ero sola… lo
stesso, la mia mente vagava verso ogni specie di cosa ed io preparavo nuovi
schemi, nuovi rituali e nuove idee, e cominciavo a preoccuparmi sempre di
più delle persone che potevo far stare male e delle cose che realmente
potevano andar male se io non le avessi fatte.
Intervistatore: Quali erano le persone per cui ti preoccupavi di più che
potessero star male?
Paziente: La mia famiglia, fondamentalmente la mia famiglia.
Intervistatore: Qualche persona in particolare della tua famiglia?
Paziente: Mia nonna, ha 83 anni e sai, ero proprio preoccupata che… So
che è anziana e che non ha da vivere più a lungo, ma io mi preoccupavo
che forse qualcosa potesse veramente farla stare male, o qualcosa del
genere.
Intervistatore: C’è mai stato qualcosa di simile nella tua mente prima dei
13 anni, quando è iniziato?
Paziente: Bene, vediamo… mia madre, la sua famiglia è sempre stata in
genere molto ordinata ed estremamente pulita e questo ha potuto influire,
perché sono cresciuta in quel tipo di ambiente. Ma mi è sempre piaciuto
essere pulita ed ordinata, e non mi sono mai permessa di camminare per
casa con le scarpe fangose o qualcosa di simile…
Intervistatore: Ma le tue preoccupazioni sul pulito, su quante volte facevi
le cose – hanno mai inciso nel tuo modo di fare le cose che volevi fare?
Paziente: Molte volte. Decidevo di andare in qualche posto con un amico,
partivamo alle 11 del mattino ed io volevo fare una doccia prima di partire.
Così mi alzavo intorno alle 6 del mattino, e qualche volta, non mi bastavano
nemmeno 5 ore.
Intervistatore: E ciò avveniva a 13 anni. Ma prima non è accaduto mai
nella tua vita qualcosa di simile? Oppure tu ricordi che questa è stata la
prima volta?
Paziente: È stata la prima volta.
Intervistatore: Hai in qualche momento avuto la sensazione di avere altre
idee particolari sulle forze dell’al di là… sul tuo essere capace di controllare
le cose magicamente o di essere controllata?
Paziente: Ho veramente paura del soprannaturale. Non mi piace dire che
credo nelle superstizioni e cose simili, ma suppongo veramente di agire
perché mi spaventano. Quando ero piccola in realtà non mi preoccupavano,
ma ora le evito più che posso. Come il numero 13 adesso, se viene fuori,
non mi preoccupa, ma piuttosto ora mi accade con il numero 7.
Intervistatore: Così sei superstiziosa, ma non hai mai sentito una voce
speciale che ti diceva…
Paziente: Sì. È come… se io cercassi di descriverlo, gli altri penserebbero
che io vedessi piccole persone che ballano intorno, e quello era sbagliato
perché tutto era, non era come una voce, ma proprio come un pensiero.
Intervistatore: Più o meno come se tu fossi capace di sentirti pensare?
Paziente: Giusto.
Intervistatore: Hai visto cose che altre persone non potevano vedere?
Paziente: No.
Intervistatore: So che stai andando molto bene a scuola ed in corsia qui
all’ospedale. Ti rimane qualche traccia dei problemi che avevi con i tuoi
rituali e le tue compulsioni?
Paziente: Beh, tutte le persone sono più o meno compulsive. Possono
vedere piccole cose che farò. Per esempio, controllerò qualcosa due volte, o
tre volte, perché quello è un numero speciale. Per esempio, se leggo
qualcosa e veramente non lo capisco, forse lo controllerò una volta di più e
poi, una volta di più farà tre. Ma niente veramente di esagerato. È stato
veramente positivo, perché io sono uscita ed ho fatto una doccia, e mi sono
vestita, e mi sono lavata il viso e spazzolata i denti, e tutto questo in
mezz’ora! Questo è veramente positivo per me perché non ero in grado di
farlo prima.
Intervistatore: Perciò, in generale si può dire che si tratta di cosa di cui ti
accorgi solo tu, e che probabilmente chi divide la stanza con te non sarebbe
in grado di notarle, anche se tu sai che ci sono. Bene, molte grazie.
Discussione sul caso
“Lady Macbeth”
Questa ragazzina descrive in modo articolato e vivido che
cosa significa avere una grave forma di Disturbo
Ossessivo-Compulsivo. Presenta sia le ossessioni che le
compulsioni, ed entrambe sono una fonte significativa di
angoscia ed interferiscono con il suo funzionamento.
Le ossessioni consistono in pensieri che (in qualche momento nel corso del
disturbo) si intromettono nella sua coscienza e sono vissuti come inappropriati.
Per esempio, il pensiero di potere aver fatto qualcosa che potrebbe far
ammalare sua nonna. Un altro esempio è il pensiero che ci siano del germi sui
suoi abiti. La necessità di neutralizzare tali pensieri angoscianti ha prodotto varie
compulsioni ripetitive, che si sente obbligata a mettere in atto secondo regole
che devono essere applicate rigidamente, Per esempio, se sente una parola che
le ricorda i germi o una malattia, deve riparare (“sbarazzarsene”) pronunciando
il numero 3 o un multiplo di 3, o parole come “sapone e acqua”. Sebbene questi
comportamenti vengano elaborati per impedire l’insorgenza di un disagio o di un
evento terribile, l’attività non è connessa in modo realistico a ciò che è volta ad
impedire ed è chiaramente eccessiva. Per esempio, la paziente lavava le mani
per ore per evitare di essere infettata dal germi, al punto che le mani
sanguinavano. Sebbene emotivamente reagisse come se i pericoli fossero reali
(“Ero terrorizzata che qualcosa potesse realmente accadere”), razionalmente
sapeva sempre che le sue paure erano illogiche e non erano problemi di vita
reale (i suoi amici dicevano che era stupido, e lei sapeva che era così). In casi
rari, durante un episodio grave della malattia, la persona può non riconoscere
che le ossessioni e le compulsioni sono eccessive o irrazionali; in tali circostanze
la diagnosi è specificata come Con Scarso Insight.
I pensieri ossessivi devono essere distinti dalle allucinazioni uditive, Questa
paziente riconosce che se avesse descritto alcuni dei suoi pensieri ossessivi alle
persone, queste avrebbero potuto pensare che fosse allucinata (“se cercavo di
descriverlo, gli altri avrebbero pensato che io vedessi delle piccole persone
ballare intorno”). Comunque, è piuttosto chiaro che si tratta dei suoi pensieri e
non di una voce.
Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo è qualche volta associato con il Disturbo
Ossessivo-Compulsivo di Personalità. Mentre il Disturbo Ossessivo-Compulsivo
implica vere ossessioni e compulsioni, il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di
Personalità comprende tratti di personalità come il perfezionismo, il controllo
interpersonale. e l’eccessiva dedizione al lavoro o alla produttività. Non vi sono
dati in questo caso che indichino il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità.
Il Disturbo Depressivo Maggiore (Episodio Singolo e Ricorrente) spesso si
manifesta prima o durante il corso del Disturbo Ossessivo-Compulsivo. Infatti ad
un’ulteriore indagine, questa paziente descrisse un episodio di Disturbo
Depressivo Maggiore che si era manifestato precocemente nel corso del suo
Disturbo Ossessivo-Compulsivo.