"Monodose Forlì" (20 marzo 2007)
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"Monodose Forlì" (20 marzo 2007)
2 ATTUALITA' Martedì 20 Marzo 2007 La Prealpina Con le rondini ecco l’inverno Pioggia e neve al Nord, centro Italia spazzato dal vento. E oggi altro peggioramento - A soli due giorni dall'inizio uf.ficialeROMA della primavera, è arrivato l'inverno sull'Italia: le nevicate intense hanno interessato quasi tutto l'arco alpino e parte dell'Appennino, la pioggia e il vento hanno colpito tutto il centro Italia e le mareggiate hanno flagellato le coste di Liguria e Toscana. E per oggi è atteso un nuovo peggioramento, con la neve che cadrà anche a bassa quota e le temperature che subiranno un ulteriore calo. Ampiamente annunciata, la perturbazione è entrata sul nostro paese dalle prime ore della notte. La neve è caduta un po’ ovunque al nord e in Trentino la quota neve è scesa fino a 600 metri. Nelle principali località turistiche delle Dolomiti, da Madonna di Campiglio a Cortina, il manto bianco ha raggiunto i 30 centimetri, per la gioia degli operatori turisti dopo una stagione che si preannunciava, visto l'inverno, disastrosa. E per oggi è atteso un ulteriore peggioramento. Secondo gli esperti del Dipartimento della Prote- zione Civile - che ha esteso l'allerta meteo fino a mercoledì mattina - si prevedono nevicate al centro nord che in alcuni casi raggiungeranno quote collinari e pianeggianti e un netto calo delle temperature, compreso tra i cinque e i dieci gra- di. Le precipitazioni di questi giorni non riusciranno però a compensare il deficit idrico accumulato tra l'autunno e l'inverno. Le situazioni più difficili, nella giornata di ieri, si sono comunque registrate non in montagna: la co- sta ligure è stata spazzata da una violenta mareggiata che ha provocato diversi danni. E a Livorno si è rischiato un grosso incidente ambientale. Significativo anche il calo delle temperature, un po’ in tutta Italia ad eccezione del sud, che però sarà interessato dalla perturbazione nelle prossime ore. Sui monti attorno a Genova si è passati dai 17 gradi di venerdì ai 2 di oggi, con punte fino a zero gradi sulle vette più alte. Le temperature sono andate velocemente a picco in diverse zone sopra i mille metri: il record a Capanna Presena (2.730 metri) con -11 gradi. Le nevicate hanno creato qualche problema di viabilità nelle valli di Fiemme e di Fassa, in Trentino, dove numerosi automobilisti si sono fatti trovare impreparati al- l'arrivo del maltempo e hanno avuto difficoltà a montare l'attrezzatura invernale. Piogge, temporali e raffiche di vento hanno invece interessato le regioni centrali. Grandine e violenti acquazzoni si sono abbattuti sulle province di Arezzo e Grosseto, causando allagamenti e piccoli incidenti. Sospesi anche i collegamenti veloci da Piombino con l'Isola d'Elba. E disagi all' aeroporto di Bologna dove alcune raffiche di vento hanno divelto parte del porticato esterno. Nel ferrarese invece i vigili del fuoco sono dovuti intervenire per rimediare ai danni delle forti raffiche di vento che hanno divelto alberi e rami lungo la statale Romea. Una vera e propria bufera si è abbattuta su Viterbo nel pomeriggio. CLIMA BIZZARRO Sarà emergenza acqua Un piano per salvare la natura dell’Italia - Sale la febbre del Pianeta e .l'ItaliaROMA rischia effetti devastanti a causa dei mutamenti climatici se non provvede a rimettere in salute l'ambiente. Il grido d allarme arriva dai massimi esperti in materia e membri del Comitato scientifico del Wwf, riuniti ieri a Roma. Il messaggio è unanime: bisogna rafforzare il sistema naturale del Belpaese per fronteggiare l'emergenza, non solo attraverso la riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche ripristinando il territorio, rafforzando la capacita di resistere ai cambiamenti climatici gia in atto. Come? Elaborando un piano nazionale di adattamento ai mutamenti in corso. L appello rivolto al governo e quello di costituire una task force interministeriale per tracciarne le prime linee guida, sull esempio di quanto gia fatto da altri Paesi, con il ministero dell Ambiente capofila e a seguire Sviluppo economico, Economia, Agricoltura, Trasporti, Infrastrutture e Protezione civile, per una strategia a lungo termine. L’Italia, concordano gli esperti, nel campo della ricerca ambientale e indietro di almeno 15 anni rispetto ad altre nazioni e su questo fronte occorre puntare gli sforzi. «Dobbiamo accelerare perche si possa condurre un operazione rigorosa dal punto di vista scientifico afferma Riccardo Valentini, presidente della Commissione sul cambiamento globale del Cnr Siamo preoccupati ma non pessimisti: il compito degli scienziati e quello di analizzare il problema e trovare la cura». «In Italia si prevede, tra le altre cose, una riduzione della disponibilità d'acqua» ricorda Vincenzo Ferrara. A causa di una falla nello scafo Nave perde olio Gravi danni in porto LIVORNO - Sono ingenti, anche se le stime devono ancora essere concluse, i danni provocati dal.la Chem Star Eagle, la nave cisterna carica di 4.750 tonnellate di stirene, un liquido pericoloso e altamente infiammabile, che stamane, a causa di una falla nello scafo, ha perso circa 9 tonnellate di olio combustibile nella rada del porto di Livorno. La gravità dell' incidente è confermata dal Comune il quale rassicura però sull' efficacia delle operazioni di disinquinamento. Dopo una complessa operazione di salvataggio resa difficile dal forte vento di libeccio, la nave, nella tarda mattinata, è stata messa in sicurezza, trainata e ormeggiata alla Darsena Petroli del porto di Livorno. «Gli interventi della capitaneria - spiega una nota del Comune - sono stati tempestivi ma difficilissimi a causa del forte libeccio tendente al ponente con punte fino a 50 nodi. La nave è stata comunque portata in sicurezza ed è stato scongiurato il pericolo maggiore, quello dello sversamento dello stirene, un liquido oleoso, infiammabile e insolubile». Adesso scatta invece la corsa contro il tempo perchè ad aprile saranno eseguiti i campionamenti lungo la costa per stabilire la balneabilità e uno dei punti interessati dall' inquinamento è nei pressi dello stabilimento balneare Pancaldi, uno dei più noti e antichi della città. «Dovremo ripulire in fretta - spiega Leonardo Gonnelli, responsabile della protezione civile del Comune di Livorno - per fare in modo che la situazione vada normalizzandosi al più presto». Ciò che tranquillizza gli esperti è che la sostanza inquinante è un idrocarburo che, aggiunge Gonnelli, «ha un peso specifico inferiore all'acqua e dunque non corriamo il pericolo che l' olio si depositi sul fondale marino». Il primo filone dell’inchiesta Vallettopoli, Panucci in procura Trovato l’archivio segreto di Corona: sarà analizzato da esperti - In una stanza Christian Pa.nucci,POTENZA in quella vicina un computer con migliaia di foto da aprire, controllare, raggruppare: ad una settimana dagli arresti nell'inchiesta su foto e ricatti ai vip, l'ufficio del pm di Potenza, Henry John Woodcock, è tornato al centro della scena, con l'obiettivo di rimanervi a lungo. L'interrogatorio del calciatore della Roma - durato meno di un'ora - ha inaugurato una fase dell'inchiesta che vedrà di sicuro fra i protagonisti volti noti fra gli appassionati di sport, di televisione, di gossip: Woodcock, infatti, sta cercando di mettere a posto alcuni tasselli dell'indagine e probabilmente ha deciso di porre poche ma importanti domande a persone che sono venute in contatto con il mondo dei fo- tografi in cui, fino a una settimana fa, Fabrizio Corona e i suoi collaboratori regnavano, temuti a giudicare da quanto emerso finora - e quasi incontrastati. L'unica certezza è che gli interrogatori proseguiranno, a partire da oggi. Due elementi mancano e bisognerà vedere quanto peseranno: il primo è l'arrivo, previsto per domani, degli ispettori del Ministero della Giustizia nel Tribunale di Potenza. Arcibaldo Miller e i componenti del suo pool, che all'inizio dovevano occuparsi dei magistrati coinvolti nell'inchiesta della Procura di Catanzaro, hanno ricevuto in corsa il compito di approfondire anche aspetti relativi a quella su foto e ricatti. L'altra questione, più direttamente legata all'inchiesta stessa, è la fissazione della data del- l'udienza del Tribunale del riesame: ad attendere il confronto davanti a quei giudici è soprattutto Fabrizio Corona, giunto esattamente nel pomeriggio di una settimana fa nel carcere di Potenza. Del resto, il fotografo dei vip spera di riacquistare la libertà a Potenza, ma rischia di perderla di nuovo se il gip di Milano accoglierà la richiesta del pm Frank Di Maio. Quest'ultimo si occupa infatti di episodi trasferiti da Potenza a Milano per competenza territoriale, ma anche di un altro caso di «ricatto fotografico». Ma più degli interrogatori stessi fissati da Woodcock potranno fare i tecnici dei quali il pubblico ministero si avvarrà per entrare nel computer trovato dalla Polizia in un ufficio della società di Corona: il pc contiene mi- gliaia di fotografie e stamani il Procuratore della Repubblica di Potenza, Giuseppe Galante, ha annunciato che «i file dovranno essere aperti e analizzati da personale specializzato». Un modo per dire che quando le foto saranno visibili si potrà stabilire con certezza chi sono le persone ritratte, in che circostanze e se le fotografie siano state pubblicate o conservate - e a che scopo - da Corona e i suoi collaboratori. Ma lo stesso Galante ha escluso, «allo stato degli atti», che vi siano foto dei giornalisti Michele Santoro ed Enrico Mentana e dell'attrice Angelina Jolie. La giornata, a Potenza, era cominciata con l'interrogatorio dell'avvocato Marcello D'Onofrio, sospeso dalla professione per due mesi dal gip del capoluogo lucano, Alberto Iannuzzi. Nuovi indagati anche a Milano MILANO - Si approfondisce e si amplia, con nuove iscrizioni nel registro degli indagati anche in .relazione ad episodi nuovi, l'inchiesta milanese sui ricatti fotografici dell'agenzia di Fabrizio Corona ai danni di vip e sul giro di prostituzione, cocaina ed ecstasy in alcuni noti locali del capoluogo. E questi nuovi nomi sono nell'originaria inchiesta milanese, partita dalla denuncia di un imprenditore milanese pizzicato con la soubrette Amalia Roseti ('La pupa e il secchionè). A questo episodio si sono aggiunti quelli trasmessi dal pm di Potenza, Henry John Woodcock, al sostituto di Milano Frank Di Maio che oggi, per quei nove episodi di estorsione, droga e prostituzione contestati a 14 persone, ha chiesto la rinnovazione di 13 misure cautelari. Nei confronti del fotografo Fabrizio Corona è stata chiesta quella più pesante, il carcere. Una richiesta, che ora dovrà essere valutata dal gip, che conferma la gravità dell'impianto accusatorio dell'inchiesta lucana, per la quale Corona è già in carcere per associazione a delinquere. Con l'arresto, infatti, il gip di Potenza Alberto Iannuzzi si era dichiarato incompetente su quegli episodi, mantenendo a Potenza l'accusa di associazione. Reato che però, con le istanze che diversi legali solleveranno davanti al Tribunale del Riesame, potrebbe anche arrivare a Milano. Qui sarebbero stati infatti commessi la quasi totalità dei «reatifine» citati nell'ordinanza del gip Iannuzzi. Tra le due Procure, comunque, sembra esserci una «completa collaborazione» confermata dai contatti telefonici tra i pm. Il titolare del fascicolo milanese ha nuovamente sentito come testimone Nora Amile, altra pupa del programma televisivo. Nel mirino della magistratura un medico e un infermiere dell’ospedale veronese Una signora si è messa in contatto con la stampa sarda per parlare con la madre di Denise Scambio di sangue, due indagati Bimba obesa, una speranza dal Veneto . VERONA - Un tragico errore umano per il quale sono indagati un medico e un infermiere dell'ospedale veronese di Borgo Trento. A iscriverli nel registro degli indagati per omicidio colposo è stato il sostituto procuratore della Repubblica di Verona Carlo Villani che ha disposto per domani l'autopsia sul corpo di Giovanni Ferrante, il pensionato di 65 anni residente nel Polesine morto venerdì scorso 70 giorni dopo essere stato sottoposto a una trasfusione sbagliata in seguito ad un intervento chirurgico per l'applicazione di tre by pass. Un banale scambio di sacche di sangue per il quale il direttore generale dell'Azienda ospedaliera di Verona Valerio Alberti si dice costernato: «Siamo profondamente vicini alla famiglia e siamo costernati per questo incidente attribuibile ad un errore umano accaduto in un ospedale che ha la massima attenzione per le procedure di sicurezza e la qualità degli atti medici - sottolinea Alberti - Tant'è che siamo l'ospedale del Veneto con il maggior numero di unità operative certifica- te Iso 9001:2000 per la qualità e trasfondiamo ogni anno circa 50 mila unità di emocomponenti, senza che negli ultimi 10 anni si sia verificato alcun errore di questo tipo». L'Azienda ospedaliera ha ammesso subito l'errore umano, ma aspetta i risultati dell'autopsia: «Chiariranno definitivamente le cause del decesso e le connessioni con la trasfusione sbagliata», sottolinea infatti Alberti, che comunque rivendica il comportamento di «massima trasparenza» tenuto fin dall'ini- zio dall'Azienda ospedaliera «sia nei confronti dei familiari del paziente, sia per aver segnalato tempestivamente l'accaduto alla Regione, al Ministero e alla Procura». Eventuali provvedimenti a carico del medico e dell'infermiere - precisa Alberti - saranno successivi all'esito dell'indagine della Procura: «La procedura di sicurezza prevede un doppio controllo sotto la responsabilità del medico», spiega il direttore generale. «Gli errori umani che recentemente sono stati al cen- tro della cronaca non sono indice di malasanità. Si tratta di singoli episodi su milioni di eventi che invece vanno a buon fine - osserva Quirino Piacevoli, membro dell'Alleanza mondiale per la sicurezza dei pazienti - Il problema è investire in tecnologie che oggi esistono e che purtroppo non vengono adottate: un grave ritardo per l'Italia». Nel caso delle sacche di sangue la sicurezza dovrebbe essere affidata a sistemi come quelli che in Italia vengono adottati negli ospedali di Bolzano e Padova: i dati di ciascun paziente sono registrati in un microchip, contemporaneamente ciascuna sacca che esce dal centro trasfusionale viene contraddistinta da un codice a barre e poi sigillata con una protezione che è possibile disattivare solo quando i dati contenuti nel codice sono identici a quelli contenuti nel microchip del paziente. Ma sul caso di Verona l'assessore regionale alla Sanità Flavio Tosi è inflessibile: «E' una cosa non scusabile perchè esiste una procedura di sicurezza assolutamente precisa da rispettare». IGLESIAS - Parte dal Veneto la gara .di solidarietà nei confronti della piccola Denise, la bambina di tre anni di Portoscuso, nella provincia Carbonia Iglesias, che pesa 61 chili. Due giorni fa una donna tedesca, R.S., di 60 anni, che abita a Belluno, ha telefonato alla redazione di Iglesias di un quotidiano sardo, chiedendo di mettersi in contatto con Valentina Salaris, la madre della piccola, di cui non si riesce a diagnosticare la malattia che la fa ingrassare alla media di oltre un chilo al mese. R.S., che insegna lingue alla facoltà di lingue di Padova, è a conoscenza di un caso simile capitato alla nipotina, che vive in Germania. «Mia nipote di tre anni», sostiene la donna,«ingrassa in modo anormale come la piccola Denise. La madre», continua la donna,«ha avuto contatti con un medico tedesco che abita a Gissen e ha avuto delucidazioni su questo strano caso». Secondo il medico che ha visitato la nipote di R.S., la causa deriverebbe da un fattore genetico, riconducibile alla sindrome di Soto. «Il medico ci ha riferito che esistono appena cento casi al mondo di questa sintomatologia e che bisogna solo aspettare che la bambina compia cinque anni, prima che la situazione evolva al meglio. Cioè, a quella età si comincia a non ingrassare più a quella media, ma non è detto che si possa guarire del tutto». Dalla sua abitazione di Portoscuso, la madre di Denise, aspetta di parlare con questa signora, che molto gentilmente si è offerta di collaborare per riuscire ad individuare il male di cui soffre la bambina sarda. «Nonostante mia figlia sia stata visitata da diversi specia- listi»,a aveva detto nei giorni scorsi, Valentina Salaris,«non siamo riusciti ancora a stabilire di che male soffre. Mia figlia viene seguita periodicamente dagli specialisti dell'ospedale Microcitemico di Cagliari, ma nessuno di questi è ancora riuscito a fare una esatta diagnosi della malattia». Nel frattempo la piccola di Portoscuso non può giocare, non può fare passeggiate, non può nemmeno dormire regolarmente a causa del suo stato fisico, che la rende paragonabile ad una disabile. Paolo Caboni Tommy, Raimondi piange in aula davanti ai genitori Il giudice concede il rito abbreviato all’ex pugile e a Barbera BOLOGNA - E' scoppiato a piangere. .Quando Silverio Piro, il pm della Direzione distrettuale antimafia di Bologna, ha chiesto a Salvatore Raimondi, accusato del sequestro e della morte di Tommaso Onofri, se fosse pentito, l'ex pugile di 28 anni ha iniziato a piangere. Questa è stata la sua unica risposta. Paola Pellinghelli, la mamma del bambino rapito e ucciso il 2 marzo 2006 a Parma, allora è uscita dall'aula degli uffici giudiziari di Bologna. Anche lei in lacrime. A raccontare il dettaglio dell'interrogatorio di Raimondi, nella forma di incidente probatorio du- rante l'udienza preliminare è stato il suo avvocato, Franco Cavalli. Alla fine della seconda giornata di udienza il giudice Rita Zaccariello ha accolto la richiesta di rito abbreviato avanzata dal difensore di Raimondi e anche da quello del capomastro Pasquale Barbera (accusati rispettivamen- te di sequestro e di morte dell'ostaggio come conseguenza non voluta, e di concorso in sequestro e del furto del cane degli Onofri). Saranno giudicati con quella formula il 17 luglio. Antonella Conserva e il compagno Mario Alessi hanno preferito andare a dibattimento. A FORLI’ INIZIATIVA PILOTA IN ITALIA La Moby Drea si ferma a Genova Infermiere-computer per eliminare gli errori nella sanità Passeggeri intossicati FORLI' - Cartella paziente con codice .a barre, carrelli «intelligenti» che azzerano la possibilità di errore da parte dell'operatore sanitario nell'erogazione del farmaco al singolo paziente, «braccialetti» elettronici che abbinano automaticamente il paziente alla terapia attraverso il sistema della «monodose», confeziona- ta direttamente in ospedale, in funzione della terapia e del paziente al quale è destinata. Sono alcuni dei punti cardine dell'ipertecnologico «sistema monodose», unico caso in Italia, dal nuovo ospedale «Morgagni-Pierantoni di Forlì per eliminare errori umani e garantire la massima sicurezza al paziente. Un sistema di attualità, alla lu- ce dei disguidi avvenuti in ospedali italiani, ultimo lo scambio di sacche di sangue costato la vita a un ricoverato nell'ospedale Borgo Trento di Verona. A dirigere il tutto un super computer, battezzato »Pillpick« che sovrintende ad ogni operazione che riguarda il singolo paziente, da quando entra in ospedale a quando se ne va, per un totale di 383 posti-letto. L'unico processo non delegato alla macchina e l'apertura delle scatole dei farmaci per prelevare le singole pillole o fiale. Una volta immesse le singole dosi di farmaco in magazzino entrano in funzione computer e robot. In pratica all'arrivo del paziente viene applicato un braccialetto elettronico sul quale vengono inseri- ti tutti i dati riguardanti la terapia. Dati che con i »lettori« in dotazione a infermieri e medici possono essere letti, e nel caso modificati, in tempo reale. E' poi il computer che, letta la ricetta giornaliera, provvede a prelevare le esatte dosi del farmaco, confezionare un pacchetto con nome, cognome, reparto e codice identificativo del pazien- te e le modalità di assunzione del farmaco durante la giornata. Il braccialetto al polso del paziente, tramite una semplice »strisciata« con il lettore ottico, permette ai medici di accedere alla sua intera cartella clinica. Altrettanto per esami e qualsiasi altra indagine che il medico può richiamare, inserendo il codice a barre del paziente. GENOVA - Una decina di passeggeri, su circa 80 imbarcati sulla motonave Moby Drea, sono .stati ricoverati ieri pomeriggio per disturbi gastrointestinali al pronto soccorso degli ospedali Galliera di Genova e Villa Scassi di Sampierdarena. Due di loro, che presentavano patologie più acute, sono stati ricoverati al Galliera. I passeggeri hanno raccontato ai medici che i dolori sono iniziati nel primo pomeriggio, dopo aver mangiato a bordo della nave, ormeggiata per riparazioni presso i cantieri Mariotti. I responsabili del pronto soccorso del Galliera hanno subito avvisato la Sanità Marittima per eseguire un campionamento del cibo distribuito a pranzo ai passeggeri.