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AMORI
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DI MAmMA
UN #@**%!
Karen Alpert
Tutto ciò che avreste voluto
sapere prima di avere fgli
(ma che nessuno vi ha mai detto)
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Responsabile editoriale: Roberto De Meo
Traduzione: Annalisa Di Liddo
Redazione: Silvia Valmori
Collaborazione redazionale: Veronica Pellegrini
Progetto grafco: Rocío Isabel González
Impaginazione: Enrico Albisetti
Fotografe: Karen Alpert
Illustrazioni: Lyssa Bowen
www.giunti.it
© 2014 by Karen Alpert
Published by arrangement
with Marco Vigevani & Associati Agenzia Letteraria
on behalf of Chalberg & Sussman LLC.
© 2015 Giunti Editore S.p.A.
via Bolognese 165 - 50139 Firenze - Italia
piazza Virgilio 4 - 20123 Milano - Italia
Prima edizione: aprile 2015
Ristampa
Anno
5 4 3 2 1 0
2018 2017 2016 2015
Stampato presso Giunti Industrie Grafche S.p.A. - Stabilimento di Prato
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DEDICATO A ZOEY E HOLDEN.
SCRIVO LE COSE BRUTTE PERCHé SONO
PIù DIVERTENTI E PERCHé QUELLE BELLE
SONO TALMENTE TANTE
CHE UN LIBRO NON BASTEREBBE.
VI AMO ENTRAMBI PIù DI QUANTO
POSSIATE IMMAGINARE.
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Indice
Introduzione
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Fagottino di felicità un cavolo.
Semmai, fagottino di m…
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Tutte le stronzate che non servono a niente
quando state per avere un fglio
15
Unire A con B e poi N a J e L a R e V a F
e K a G e J a Q e poi Q a B: ecco fatto!
Avete montato il tiralatte
23
Ciuff ciuff… arriva il tifo
27
Il capitolo serio. Ma tipo serio per davvero
34
Da dove diavolo ho preso il nome Baby Sideburns
39
Caro libro di puericultura, le abilità
da acquisire fccatele nel…
44
Amori di mamma un #@**%!
51
È tutto divertentissimo fnché qualcuno non
se la fa sotto nel bel mezzo del ristorante
53
Sì, ho scritto tutti quei dannati numeri
58
La teoria del big bang
59
Avere il secondo fglio è… ehm, come dire… un inferno
61
Ma la madre di Picasso si è dovuta
beccare roba del genere?
67
Numero verde per il suicidio
69
Perché viaggiare con i bambini fa schifo e non
ne vale minimamente la pena ma io mi ostino a farlo
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Altre feste? Cacchio, state scherzando?
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Propositi per l’anno nuovo che voglio
assolutamente rispettare
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Dieci cose che mi fanno schifo di San Valentino
(la lista più facile che abbia mai fatto)
90
L’ora legale se ne può andare aff…
96
Dieci cacchio di cose che voglio veramente
per la festa della mamma
99
Poesia: la vigilia della festa della mamma
102
Un mucchio di stronzate per cui ringraziare
in questo Giorno del ringraziamento
103
Che cosa NON comprare ai miei fgli per queste feste
110
La verità, tutta la verità e non
quelle stronzate che vedete su Pinterest
115
Come tenere una Mammolimpiade
117
Perché come madre sono peggio di voi
124
Una lettera a mia fglia per quando sarà grande,
ma niente a che vedere con le solite robe sdolcinate
128
Una lettera a mio fglio per quando sarà grande,
se non mi avrà rinnegato dopo questo libro
133
Io non leggo quelle dannate riviste per genitori
139
La preghiera della mamma serena
146
Le nuove regole della maternità
149
Dalla dottoressa Biancaneve, odontoiatra
155
Un giorno il mio principe arriverà. E sarà gay
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Ed ecco cos’è diventata la mia vita.
Fantastico.
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Sei una mamma se:
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Altri bambini? No, grazie
173
E ora vi dichiaro marito e moglie e moglie e moglie
181
Per amor del cielo, signora, questo è uno spogliatoio,
non una comune nudista
183
Le monovolume sono favoloserrime (no, questo
titolo non è un errore di stampa)!
187
Ehi, mocciosi, mi dovete 26.000 $
di chirurgia plastica
193
Tuuuuutti i modi in cui il mio corpo è cambiato
(in peggio) dopo aver partorito due sparacacca
195
“Cavallo” e altre parole che mi mettono a disagio
202
Le quarantenni sono le nuove potenziali suicide
205
Una lettera aperta alla mia vagigia
210
La fne
214
Ringraziamenti
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Introduzione
Avere fgli è uno schifo. Ecco, l’ho detto. Che cosa
credevate di trovare come prima frase di un libro come
questo, eh? Che avere fgli è favoloso? Be’, è anche favoloso. Tipo per un fantastiliardo di ragioni. A dire il vero,
io i miei fgli li ADORO. Solo che non è questo l’argomento del libro. Se vi piacciono le cacchiate su quanto
sia meraviglioso stare con i bambini, allora prendete e
andate su Facebook o su Pinterest, dove il 99,99999999%
dei post è fatto di foto di meravigliosi pupattoli sorridenti, disegnini di unicorni, arcobaleni e simili stronzate
da perfettini. Se invece vi va di leggere qualche storia
divertente e onesta su quanto possa essere incasinato,
spaventoso, scioccante e brutale essere genitori, quella
ve la do io. Senza restrizioni di sorta.
Mi chiamo Karen Alpert. Di mestiere faccio la mamma
e sono una sfgata totale. Ho sempre i capelli raccolti
con l’elastico, mi piace portare i pantaloni sformati e
mentre preparo la cena bevo lo sciroppo alla cioccolata direttamente dalla bottiglia. E con «preparare la
cena» intendo scaldare crocchette di pollo nel microonde. Ho sposato un tizio di nome Greg, l’amore della
mia vita, uno che scoreggia decisamente troppo e che
quando mangia fa un tale casino che alla fne gli lancio
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qualche occhiataccia di sottecchi. E abbiamo due mocciosi. Zoey, che ora ha quattro anni e mezzo, e Holden,
che ne ha appena fatti due. Sono entrambi fchissimi e
li amo da impazzire, ma combinano anche un mucchio
di cavolate che mi fanno venire voglia di trapassarmi i
timpani con un punteruolo ogni giorno ora minuto. Tipo
adesso, proprio mentre scrivo, c’è Holden che squassa il
frigorifero con una mazza da golf di plastica. Da dieci
minuti. Aaaaaaah! Perché?
Dunque, qualche anno fa ho iniziato a scrivere un blog
con lo pseudonimo di Baby Sideburns. Avevo bisogno di
sfogarmi. E poi non volevo essere l’unica madre al mondo a non avere un blog. Il mio primo post era il racconto
della volta in cui mia fglia, ancora neonata, si scacazzò l’impossibile in biblioteca. E io avevo lasciato a casa
la borsa con il cambio. Sì, scacazzò è il passato remoto
di scacazzare: ho controllato sul dizionario. Non dico
scacazzate, io.
Quindi cominciai a tenere questo blog e… indovinate
un po’: alle mie amiche mamme piacque un sacco! Mi
dissero che insomma, cacchio, allora non erano le uniche a pensare che crescere i fgli fosse una cosa difficilissima e che a tratti fosse uno schifo bello e buono.
Poi anche alcune loro amiche iniziarono a leggerlo. Poi
degli sconosciuti. E poi tutto il mondo. Be’, non proprio
tutto il mondo, ma un mucchio di gente. Così decisi di
scrivere questo libro. Perdonatemi se ci troverete sopra
delle macchie di unto/cioccolata/cacca. Tenere d’occhio
due mocciosi e scrivere un libro nello stesso tempo non
è roba da poco.
Tuttavia, nonostante le macchie, pare che mi sia venuto
bene. Chi l’ha letto mi dice che gli è piaciuto e che ha
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riso fno a farsela quasi addosso. O almeno così dicono:
non che sia andata a controllargli le mutande. Però, se
ci credete, prima di continuare a leggere potete mettervi un pannolone. O magari leggete direttamente seduti
sul water.
Ah, già, quasi dimenticavo (bugia, enorme bugia): il
libro è diventato un bestseller su Amazon e a neanche
una settimana dalla pubblicazione è entrato nella classifca dei libri più venduti del New York Times: sto ancora aspettando che mi arrivi una mail con scritto che era
un errore di stampa. Ma fno a quel momento vado avanti a menarmela, che signifca che ogni volta che entro da
Starbucks per un caffè grido «Ho scritto un bestseller!»
e la gente mi guarda come se fossi pazza. Il che immagino vada bene, visto che un po’ pazza lo sono.
Ma sto divagando: sono campionessa mondiale di divagazione, io. Yuppiii, sono campionessa di qualcosa! In
ogni caso, spero che leggendo vi rida anche il culo (una
cosa notevole, specie se l’avete grosso quanto il mio). Così
saprò di non essere l’unica a pensare ogni giorno che i
miei fgli li farei fuori. Non per davvero… Ma un po’ sì.
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Fagottino di felicità
un cavolo.
Semmai,
fagottino
di m…
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Tutte le stronzate che
non servono a niente quando
state per avere un fglio
Dunque, siete appena entrate in questo negozio per
la prima volta in vita vostra e una delle commesse (che
è appena stata lobotomizzata, o forse dovrebbe farsi
lobotomizzare al più presto) vi caccia in mano una graziosa brochure con la lista di tuuuuuutte le idiozie di
cui avrete bisogno per l’imminente arrivo della vostra
piccola macchina sparacacca.
È lì che comincia il divertimento. E per divertimento
intendo l’assurda tortura di andare avanti e indietro
per le corsie cercando di capire se davvero vi servono
le cacchio di coppette paracapezzoli o la cremina per il
sedere. Le risposte esatte sono: sì e sì.
Detto ciò, diamine, per la mocciosa numero uno avevamo veramente comprato un sacco di cavolate. Per il
moccioso numero due, d’altro canto, solo roba usata.
Davvero tutto. Be’, non i pannolini, ma solo perché preferiamo quelli usa e getta. Non mi interessa quanto siano ecologici i pannolini di stoffa, la cacca nella mia
lavatrice non ce la metto. Non che ci sia niente di male,
a parte il fatto che la cacca vada nella lavatrice. Ma sto
divagando.
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Allora, ecco qua. Una manica di stronzate che ho comprato prima di partorire, e che ora so essere state uno
spreco totale.
1. Il corredo carino per la culla
Al massimo due secondi dopo che avrete aperto la
vostra bella confezione con il corredo per la culla
o il lettino, vi arriverà una mail con la newsletter
di qualche sito per neomamme. Ding! L’anno scorso i paracolpi hanno ucciso nove milioni di neonati
(per vostra informazione, sono una che ama esagerare. Saranno stati solo sette milioni). Benissimo,
no problem, allora non usiamo il paracolpi. Peccato che poi ci venga in mente di aprire uno di quei
libri sulla gravidanza e di leggere cosa aspettarsi
nel primo anno di vita: se mettete una coperta nella culla, aspettatevi che il neonato ci muoia soffocato. Bene. La coperta dunque la buttiamo sullo
schienale della poltrona che useremo per allattare,
così, per decorazione. Cosa che non va per niente
bene, perché vi spingerà la testa in avanti quando
vi metterete a sedere. In sostanza avrete appena
speso un fantastilione di dollari per un lenzuolino da culla con gli angoli. Uno solo. Un solo lenzuolino che verrà distrutto non appena il vostro
neonato ci cacherà l’anima la prima notte in cui
lo usa, appena uscito dall’ospedale. E sappiate che
non importa quanto possiate inzupparlo di smacchiatore: quella macchia di cacca non se ne andrà.
Quindi avete due opzioni: a) evitate del tutto di
comprare quel corredo tanto carino, o b) comprate
un corredo con stampata una graziosa fantasia di
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amebe marroni; le macchie di cacca ci si confonderanno alla grande.
2. I vestiti da far passare dalla testa
Avete mai provato a vestire un neonato? È impossibile, cacchio. Sembra sempre che il vostro cucciolo
abbia un collo robustissimo, ma quando proverete a fargli passare dalla testa quell’adorabile body
con cui vorreste uscire dall’ospedale, vi accorgerete
che il suo collo si è improvvisamente trasformato
in gelatina e la testa sta per cadere. A questo punto griderete «Infermiera! Infermieraaaa!» e l’infermiera arriverà tutta calma e compassata, con la
faccia di una che queste stronzate le vede di continuo. Be’, almeno quel body maculato con i bordini
scozzesi è così cariiiino che nessuno si accorgerà
che avete decapitato vostro fglio.
3. Lo scaldasalviettine
Ecco una grande idea: abituare un neonato a farsi
pulire le regali chiappe con una salviettina riscaldata alla temperatura ideale. Perché sapete che cosa
succederà dopo? Succederà che un giorno sarete in
pubblico e cercherete di cambiargli il pannolino, ma
quello si farà venire un attacco isterico perché le salviettine che vi siete portate dietro sono fredde gelate e gli stanno facendo brinare il deretano. Inoltre,
pensate che Fonzie avesse le salviettine calde quando era un pupetto? No. Non esiste. Perché quelli che
da piccoli si sono fatti pulire il sedere con le salviettine calde, crescendo sono diventati tutti degli idioti.
No, non saprei farvi degli esempi, ma è abbastanza
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ovvio, che cavolo. Quindi, a meno che tua madre non
sia sua altezza del cacchio Kate Middleton, nessuno
riscalderà le tue stupide salviettine.
4. Le scarpine da neonato
Notizia esclusiva: i neonati non camminano. Inoltre, se provate a guardare molto intensamente i piedi di vostro fglio, li vedrete crescere praticamente come vedete muovere la lancetta dei minuti se
fssate un orologio senza sbattere le palpebre. In
sostanza, mettere i piedi di un neonato in un paio
di scarpe è discretamente simile alla fasciatura dei
piedi praticata in Cina. Sì, lo so che quelle Nike Air
Jordan di soli cinque centimetri sono la cosa più
carina che abbiate mai visto, ma – forse ho scordato
di dirlo – i bambini NON camminano. Figuriamoci mettersi a palleggiare su un campo da basket. A
parte forse quei neonati che girano sui pattini nella pubblicità della Evian.
5. I vestitini costosi
Questo punto rispecchia piuttosto fedelmente la
parte fnale del punto 1. Limitatevi a comprare abiti
da pochi soldi oppure, ripeto, optate per stoffe con
la fantasia di amebe marroni.
6. Il passeggino di lusso
Se siete il tipo di persona che ha comprato casa
pagandola sull’unghia, senza mutuo, vi odio. No,
aspettate. Non era questo che volevo dire. Se siete quel tipo di persona compratevi un passeggino
spaziale. Assolutamente. Io mi vedo ancora in pie18
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di in un negozio di articoli per l’infanzia fghetto,
davanti a una donna con addosso la metà dei miei
chili che mi faceva vedere come si usa uno di quei
passeggini ultrachic. «Schiacci questo bottone, poi
quest’altro e voilà! È talmente compatto che riuscirà a tenerlo con una mano.» E poi mi ricordo
una scena diversa. Io, in piedi in mezzo al cacchio
di parcheggio di un centro commerciale pulcioso, che non riesco a chiudere quel maledetto passeggino da fghetti perché ha novemila bottoni e
levette e cosi impossibili. Ad oggi, direi che mi va
benissimo un passeggino leggero, di quelli che si
aprono con un solo scatto, e se voglio qualcosa di
più elegante andrò a comprarmelo usato in internet a metà prezzo. Sapete com’è, almeno non mi
sentirò in colpa se deciderò di scagliarlo dall’altra
parte del parcheggio e poi di passarci sopra con la
monovolume.
7. La vasca per il bagnetto
Indovinate un po’… in casa ne avete già una. Come?!
Quello dell’agenzia immobiliare non ve l’ha detto?!!
Sveglia! Si chiama lavandino. Aspetta, però… il mio
lavandino non è a forma di balenottera e neanche
di papera! No, in effetti. Ma non costa nemmeno
trenta dollari extra. E non ha una forma strana che
sembra quella di un paio di chiappe e che non si
riesce a piazzare in nessun punto sensato del bagno
di casa. E poi – ci crederesti? – il tuo pupattolo non
sta pensando «Non vale però, il mio vicino di casa
Javier ha la vaschetta a forma di tartaruga e io no».
Quel che pensa è soltanto: «Aaargh! Ma chi sono
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gli stronzi che mi stanno versando questa cavolo di
acqua in testa? Adesso grido con tutto il fato che
ho in corpo fnché non smettono».
8. I seggiolini per l’auto
Insomma, che cacchio vi passa per la testa? Comprare un seggiolino? No, dai, questa era una battuta.
Davvero, stavo scherzando. Oh, merda, adesso chissà quanta gente che ha appena letto la riga sopra
ha mollato il libro perché pensa che io sia un’idiota. Il seggiolino VA comprato. Eccome.
9. Il seggiolino anatomico
Ci sono un mucchio di aziende che producono
oggetti stupidi per aiutare i nostri bambini a raggiungere qualche obiettivo fondamentale a cui tanto arriveranno comunque da soli. Un esempio: i seggiolini anatomici. Nel caso in cui non sapeste di che
cosa si tratta, sono seggiolini da mettere a terra, che
servono a sostenere il bambino prima che sia in grado di stare seduto da solo. Vi capiterà di incontrare un mucchio di imbecilli, cioè delle mamme vere
e pure carine, che vi diranno che il loro pupo non
riusciva a stare su da solo e poi gli hanno comprato uno di quei cosi e guarda un po’, due settimane
dopo il piccolo aveva imparato a stare seduto. Tutto
grazie a questo magico seggiolino. Eh… sbagliato.
Il vostro bambino ora sta seduto da solo perché ha
due settimane in più. Non perché l’avete costretto a
usare il magico seggiolino e a farsi dei muscoli peggio di un culturista. Mica siete un personal trainer.
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10. I conetti parapipì per il cambio
Per vostra informazione, i parapipì sono semplicemente un adorabile regalino che la gente compra
perché vi ha preso un regalo da quindici dollari e
voleva aggiungere qualcosa per fare bella fgura.
E si tratta sempre di persone che non hanno fgli
maschi e che quindi non hanno idea del fatto che i
parapipì caschino sempre dal pisellino. Ma ovviamente questo voi lo scoprirete solo quando vostro
fglio farà partire un getto di urina mandandovene
un po’ dritta in bocca.
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COS’È, MI PRENDI PER I FONDELLI?
TI SVEGLI URLANDO ALLE TRE E UN QUARTO
DEL MATTINO E BISOGNA CULLARTI TIPO PER
MEZZ’ORA E POI, GIUSTO PRIMA DI PRANZO,
TI ADDORMENTI NELLA POSIZIONE YOGA DEL CANE
CAPOVOLTO O COMUNQUE CAVOLO SI CHIAMI?
RAGAZZO, SARAI ANCHE CARINISSIMO,
MA SEI STRONZO.
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