ITALIANO CLASSE V prof.ssa Midolo BERTOLT BRECHT (lezione
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ITALIANO CLASSE V prof.ssa Midolo BERTOLT BRECHT (lezione
ITALIANO CLASSE V prof.ssa Midolo BERTOLT BRECHT (lezione del Prof. Marco Migliardi) un autore marxista dichiarato. Era tedesco, nacque ad Augusta il 10 febbraio 1898, nel 1913 cominciò a scrivere le prime poesie. Nel 1928 scrisse l’ “Opera da tre soldi”, prima opera di successo della Repubblica di Weimar (con Hindemburg presidente, periodo in cui gli spartachisti e i socialisti pur essendo numerosi non avevano posti di potere perché l’America minacciava la Germania per paura del comunismo). Nel 1929 sposa in seconde nozze Helene Weigel; nel 1930 andò in scena “ascesa e caduta della città di Mahagonny”. Nel 1933 abbandona Berlino perché Hitelr diventa cancelliere vincendo le elezioni. Inizia un lungo periodo d’esilio dove scrisse: Vita di Galileo - prima stesura 1938 Madre coraggio e i suoi figli. Nel 1940 in piena guerra mondiale se ne va in America, dove tenta di scrivere opere per essere rappresentate cinematograficamente. Finisce presto il suo sogno hollywoodiano. Subito dopo lo scoppio della bomba atomica scrisse la seconda stesura della Vita di Galileo. In America dopo la II guerra mondiale avviene una sorta di caccia alle streghe chiamato MACCARTISMO venivano arrestati tutti quelli che si ritenevano comunisti. Lui fu interrogato da un tribunale e subito dopo fuggì a Zurigo (lo stesso accadde a Charlie Chaplin). Qui restò pochi mesi perché in seguito ai trattati di Pace si era formata la Germania dell’Est e decise di trasferirsi lì, dove fu accolto come un eroe! Porte aperte per tutte le sue attività teatrali, formò il Berliner Ensemble, un teatro che diventò la compagnia teatrale più importante. Nel 1956 farà la III stesura di Vita di Galileo (scritta dopo il maccartismo). Muore il 14 agosto del 1956 per un infarto. L’OPERA Negli anni ‘20 sotto la Repubblica di Weimar si era sviluppata una corrente di pensiero chiamata “espressionismo” che si espanse in tutte le arti. Il teatro espressionista si caratterizzava per essere un teatro molto urlato (alla Munch per capirci). Il suo teatro aveva sempre un risvolto politico – sociale per le idee marxiste. Il suo è un teatro impegnato, fu il primo che prese il nome di TEATRO DIDATTICO perché doveva stimolare una crescita nello spettatore che deve riflettere sugli argomenti presentati, deve rivolgersi alla ragione dello spettatore. Dopo il teatro didattico inizia il “TEATRO EPICO” : si oppone al teatro drammatico nato nell’antica Grecia (unità di tempo, luogo e azione di Aristotele). Brecht pensa che la triplice unità vada abolita per evitare il rapimento emotivo dello spettatore perché vuol dire che non ragiona! Allora deve fargli capire che ciò che sta vedendo è una finzione teatrale. Per questo Brecht creerà degli effetti che estraniano lo spettatore dalla vicende EFFETTO DI STRANIAMENTO (passano gli operai a sistemare la scena, uno con un cartello, oppure gli attori iniziano a cantare, scenografie essenziali e simboliche, montaggi di scene molto staccate, inserimento delle maschere, recitazione straniata). Servono a disincantare lo spettatore, a rinunciare a conflitti psicologici. UTILIZZO DELLA MUSICA Il contrario di quello che siamo abituati a vedere al cinema, dove crea atmosfera, agevola il coinvolgimento emotivo. Per Brecht deve disorientare lo spettatore. Spesso troviamo il coro che appare sulla scena e comincia a cantare (il contrario di quello che avveniva nel teatro classico). Dalle note di “Ascesa e caduta della città di Mahagonny” traiamo le differenze fra: TEATRO DRAMMATICO Trasmette EMOZIONI TEATRO EPICO trasmette NOZIONI Spettatore immesso nell’azione e spettatore posto di fronte e sottoposto a SUGGESTIONI sottoposto ad ARGOMENTI L’uomo è immutabile qui è mutabile e modificatore Una scena serve l’altra L’uomo e i suoi IMPULSI ogni scena sta per sé- teatro a tappe l’uomo e le sue CONOSCENZE VISIONE DEL FILM “Vita di Galileo” (II stesura) Galileo si presenta nudo, come un rozzo, è un pisano da fosse e non da salotto. Il suo alunno, Andrea, gli porta una rappresentazione tolemaica della terra. Galileo spiega questo sistema al ragazzo dicendo che per millenni l’uomo ha voluto credere che la terra fosse al centro di tutto. Ora però qualcosa è cambiato, oggi è il millennio del dubbio, lui prevede che l’astronomia sarà il pane quotidiano e si studierà che è la terra che gira intorno al sole e che le stelle sono oggetti roteanti nell’oscurità. Galileo è considerato l’iniziatore della scienza moderna: il metodo scientifico parte sempre dall’esperimento! Tutto deve partire dall’osservazione diretta tramite i propri sensi. Galileo si trova a Venezia, chiede più soldi, ma il tesoriere gli dice che se vuole essere pagato di più può sempre andare a Firenze, dove però gli mancherà la libertà (la famiglia dei Medici era legata a doppio filo con la Chiesa). (presenza del coro – effetto di straniamento) Galileo presenta il cannocchiale al senato di Venezia (in realtà il cannocchiale non l’ha inventato lui) che pensa subito di utilizzarlo per scopi militari. La scienza pratica che serve per migliorare le condizioni delle persone è lodata, mentre Galileo sceglie la scienza per se stessa e non per ricavarne del denaro. Lui crede nell’uomo e nella sua ragione, è un matematico e allora Dio è in qualunque altro luogo, dappertutto e dentro di noi. Dice che non brucerà come G. Bruno perché lui ha le prove! Decide di andare a Firenze per poter cercare le sue prove. A Firenze Galileo si trova di fronte alla censura preventiva: non ha importanza vedere se quelle stelle esistono, vedere se è possibile che esistano (parere del matematico) e se sono necessarie (parere del filosofo). Il cosmo così come ce lo ha descritto Aristotele è perfetto con l’uomo al suo centro. È un atteggiamento di 2000 anni e ciò che aveva detto Aristotele era intoccabile (Ipse dixit). Tutto l’atteggiamento che nasce dall’osservazione senza accettare nulla per scontato è la nuova filosofia. Il matematico dice che è inutile guardare dentro il tubo perché se fa vedere qualcosa che non c’è vuol dire che il cannocchiale mente. La scena si sposta a Roma: BRECHT prende in giro la chiesa, uno di loro dice che Galileo è nemico dell’umanità se pensa di relegare l’uomo in chissà quale punto dell’universo. Alla fine il frate che si occupa di astronomia nella chiesa di Roma dà ragione a Galileo e conclude dicendo “che ora serve un filosofo che rimetta in ordine ciò che la scienza ha stravolto”. Non è dato all’uomo di conoscere la verità, ma di cercarla. Il Sant’Uffizio ha giudicato come assurda ed eretica la teoria copernicana, la scienza è una devota seguace della fede. Questa posizione la chiesa l’ha avuta fino al 1982/3 quando Papa Wojtyla è andato alla “domus galileiana” con l’intento di riabilitare Galileo. Altra obiezione mossa a Galileo: il fatto che rovesciare un universo di certezze finisce poi per sconvolgere le persone più umili, quelle che sopportano le pene del vivere perché hanno delle certezze, perché alla fine ci sarà una ricompensa. È importante secondo Fulgenzio (giovane frate) non andare avanti per non demoralizzare la povera gente, ma Galileo dice che è il potere a cui fa comodo mantenere quelle persone in quello stato…. “se la scienza può servire anche a instillare la rabbia in queste persone allora abbiamo scoperto una nuova sua funzione”. Esempio dell’ago di ferro che galleggia nell’acqua: Aristotele non aveva controllato! (Il dramma è fatto a tappe come vuole Brecht). Le macchie solari sono importanti perché ci dicono che la superficie solare non è liscia come voleva Aristotele. E poi cambiano posizione perché il sole gira su se stesso. Cambio di luogo, inserimento di straniamento (canzone e balli) Dialogo importante fra Galileo e il rappresentante della classe borghese italiana, il quale gli offre il proprio aiuto che però Galileo rifiuta. Galileo rifiuta di essere al servizio del popolo perché sa dove sta il potere e vuole ingraziarselo per la propria stima. È questa la critica che gli fa il marxista Brecht: non accetta che Galileo non si occupi della gente comune! Riceve la notizia che il sant’uffizio di Firenze non si può opporre al fatto che Galileo venga interrogato dalla santa inquisizione di Roma (il Papa è Urbano VIII). La scenografia è minimale 22/06/1633 Galilei ritratta e viene letta pubblicamente la sua abiura. “infelice è la terra che non ha eroi” gli dice Andrea, ma Galileo gli risponde: “infelice è la terra che ha bisogno di eroi”. Galileo passa il resto della vita sotto l’egida – controllo della Chiesa, ma continua a scrivere i “Discorsi” che dà ad Andrea il quale cambia il suo giudizio perché è come il Brecht che scappa per continuare a lavorare. Ma, Galileo dice di aver abiurato non perché aveva il piano di continuare a studiare, ma per paura del dolore fisico …“.il vero scopo della scienza è quello di alleggerire il peso della vita all’umanità e non quello di aprire i cieli…ho tradito la mia vocazione di scienziato”. È la sua auto accusa: aveva un potere enorme e non ne ha approfittato. DALLA PRESENTAZIONE DEL PROF. MIGLIARDI … per capire meglio La condanna della Chiesa ha fermato tutta la scienza. Il problema di Galileo è che è nato nel periodo sbagliato, cioè la controriforma. Il personaggio che emerge dal film non è chiaro, univoco. È contradditorio, ha aspetti positivi e negativi, è egoista quando distrugge la vita della figlia, ma è anche il grande scienziato. Tre tematiche: rapporto con l’autorità e il potere il rapporto con il popolo e la responsabilità che ha nei suoi confronti le responsabilità dello scienziato rispetto alle conseguenze che possono derivare dai suoi studi. Galileo fu sconfitto perché ha vinto il potere o perché Galileo non ha sfruttato il grande momento della scienza per trarre le masse fuori dal buio? Brecht risponde in modo ambiguo e cambia idea nelle tre versioni di “Vita di Galileo” proprio perché deve far riflettere – teatro epico - . 1938 1946 1956 Nazismo: Galileo è un eroe positivo perché si salva dalla tirannide Bomba atomica: Galileo è un personaggio negativo perché la sua scienza ha prodotto la bomba atomica Galileo di nuovo eroe positivo perché si salva dalla tirannide IL MESSAGGIO Non si può delegare sempre ad altri la scelta o volgere gli occhi altrove, altrimenti le decisioni vengono prese da chi detiene il potere che mosso da interessi economici perde di vista il bene comune. Vita di Galileo di Brecht ci mette in guardia da questo e quindi, dati i passi da gigante che la scienza e la tecnica hanno fatto dal ‘600 ad oggi e che continuano a fare, l’opera è estremamente attuale.