Elisa Isoardi

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Elisa Isoardi
news
sanitarie
dal mondo
Marilab
Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VI_n. 3_luglio/settembre 2012_ distribuzione gratuita
PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE
DERMATOLOGIA
Attenti al sole!
GINECOLOGIA
Endometriosi:
i retroscena di un
male poco noto
MEDICINA
INTEGRATA
Un approccio olistico
per l’armonia
e l’equilibrio del corpo
A TU PER TU CON
Elisa Isoardi
“Il cibo è la mia medicina!”
3
Marilab è lieta di informare i propri clienti che dal mese di febbraio 2012
presso il MARILAB CENTER di Viale Zambrini 14 è possibile eseguire le
ANALISI CLINICHE IN CONVENZIONE CON IL S.S.N.
Il Gruppo ha inoltre attivato una speciale promozione sulle analisi non convenzionate.
Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 06 561951.
Da 50 anni al servizio della vostra salute
www.marilab.it
Sommario
luglio/settembre2012
Dica 33 - Il personaggio
Marilab per il sociale
Anno VI - numero 03 - luglio/settembre 2012
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24
Endometriosi, poche certezze
e tanti interrogativi
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Infer.net, un quartiere in festa
Direzione - Redazione
Intornoalsegno srl - Via Madonna delle Grazie, 125
Collevalenza - 06059 Todi (PG)
Tel. 075 8870055
[email protected]
[email protected]
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Conclusa la stagione dell’hockey
ELISA ISOARDI
“Il cibo è la mia medicina!”
di Chiara Bilancioni
Mali e beni di stagione
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Con il caldo
l’otite è in agguato
Diagnosi e terapia
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Il sole… amico per la pelle?
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Ma che caldo fa..!
Novità salutari
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Attenzione allo stato
di salute del fegato!
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Bioenergetica: salute e bellezza
interiore ed esteriore
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26
Con il cuore in gola!
28
La vertigine e i disturbi
dell’equilibrio
Political screening
La medicina tradizionale
è insostituibile?
Bene a sapersi
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20
simbolico della malattia
Intornoalsegno srl - Todi (PG)
Art Director e impaginazione
Silvia Celindano - [email protected]
Stampa
Miligraf srl - Formello (RM)
VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere
Marilab srl
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“Sanato il debito, investiremo
200 milioni di euro
33
“Cambiare e non tagliare:
così miglioreremo
un sistema obsoleto”
Sito Web
Gaia Gentile - tel. 06 56195110
[email protected]
Rubriche
L’anemia sideropenica
Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone,
Federica Razzi, Domenico Alberti
Marketing e pubblicità
c/o Marilab srl
rif. Valentina Ambrosio - tel. 06 56195133
[email protected]
Francesca Boldrini - tel. 06 56195107
[email protected]
Oltre la medicina
tradizionale
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Il testosterone nella terapia
dello scompenso cardiaco
Direttore responsabile
Luca Marino
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Filo diretto
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Infomarilab
La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini
del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione
dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari
dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti
a reperirli per chiedere debita autorizzazione.
Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005
Finito di stampare nel mese di Luglio 2012
VIVENDI viene distribuita gratuitamente.
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POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO:
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Editoriale
a cura di Luca Marino
l’estate!
Il viaggio di Vivendi prosegue nella stagione più calda dell’anno, portando all’attenzione dei lettori alcuni aspetti tipici di questo periodo. Un fattore di primaria
importanza e molto semplice da tenere sotto controllo è l’alimentazione, che
rappresenta una priorità anche per la nostra testimonial Elisa Isoardi. La modella e conduttrice Rai, infatti, considera il cibo sano e una dieta equilibrata già
cautela il caldo torrido dei mesi estivi, come consigliato dalla Dott.ssa Villani, la
quale ci avverte dei rischi a cui andiamo incontro quando ci esponiamo al sole.
ni dell’orecchio, particolarmente frequenti in estate per i ripetuti bagni al mare
o in piscina.
Nell’ambito delle novità introdotte dal Gruppo è inserito anche il progetto di
nella sua totalità, con una particolare attenzione all’equilibrio tra corpo, mente
ed emozioni. L’armonia tra psiche e corpo è anche alla base della psicosomatica,
di cui ci parla il naturopata Della Rocca, che evidenzia l’importanza di cogliere i
segnali lanciati dal nostro organismo in quanto possibili indicatori di un disagio
interiore.
Non mancano i contributi del Prof. Colloca che, in questo numero, si occupa
dell’anemia da carenza di ferro e della Dott.ssa Alborghetti la quale ci consiglia i
possibili rimedi contro lo stress.
Prosegue inoltre, con un’intervista alla Prof.ssa Coccia, l’approfondimento
Non resta che augurarvi buona lettura e…buone vacanze!
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
VIVENDI
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Il cibo è la mia medicina!
“Un’alimentazione corretta basta a dare tutto quello
che occorre per mantenerci in salute”
di Chiara Bilancioni
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
A tu per tu con la modella,
già Miss Cinema,
e conduttrice Rai Elisa Isoardi
E
nergica, sorridente, raggiante.
L’impressione che si ha di Elisa
Isoardi guardandola in televisione
è la stessa che noi di Vivendi abbiamo avuto incontrandola di persona. Sensazione che trova riscontro nell’approccio
che la conduttrice Rai, già modella e vincitrice della fascia di Miss Cinema, ammette
di avere nei confronti della salute.
‹‹Non credo di essere un’ipocondriaca o
una fifona – spiega - diciamo che a volte
mi spavento ma cerco di passare oltre e di
curarmi usando la testa. In fondo, anche
quando ci si sente poco bene, basta utilizzare piccoli accorgimenti per tornare a
stare meglio››.
Possiamo dunque dire che la prende con
filosofia?
Interpreto alla lettera ciò che sosteneva
Ippocrate nell’antichità: “Fa che il cibo sia
la tua medicina”. Per questo, nel caso dei
cambi di stagione, mi regolo seguendo
un’alimentazione corretta e mangiando,
appunto, frutta e verdura di stagione. Ho la
fortuna di abitare proprio sopra a un mercato rionale e di avere a disposizione tutti
i prodotti che la terra ci offre, attraverso
i quali acquisisco le vitamine necessarie
per mantenermi in forma. Come avrebbero fatto i nostri avi a vivere così a lungo se
non mangiando in modo sano? Altro elemento che non mi faccio mai mancare nel
mantenimento del mio benessere psicofisico è l’aria, sia quella del mare che della
montagna perché il nostro corpo ha bisogno di entrambe per trovare equilibrio.
E con lo stress da lavoro come la mettiamo?
Dovendo alzarmi alle 4 del mattino per
condurre Uno Mattina sono soggetta a
uno stravolgimento del bioritmo, per cui
capita che mi aiuti con la pappa reale che
mi dà forza ed energia, soprattutto nei
mesi di febbraio e marzo che sono quelli
in cui la stanchezza si fa sentire di più.
Abbiamo detto che una corretta alimentazione è il primo segreto per mantenere il benessere. Che consiglio si sente di
dare ai giovani e alle tante ragazze che
sembrano avere un rapporto problematico con il cibo?
Consiglio di non consumare troppi grassi
industriali ma di godersi cibi semplici, non
trattati, e tante verdure, ricche di vitamine. La linea, infatti, non è una questione
di quanto mangiamo ma di ciò che mangiamo. Non dobbiamo eliminare alcun alimento, solo tornare ad avere un rapporto
semplice con la tavola e con la nostra dieta quotidiana.
Cosa ne pensa della sanità pubblica in
Italia?
Grazie alla pagina di Uno Mattina dedicata
alla medicina ho la possibilità di conoscere le realtà degli ospedali e del Sistema
Sanitario Nazionale e posso sicuramente
dire che non tutti i nosocomi sono adatti
ad ogni malattia ma, in generale, la sanità pubblica è di buona qualità. Certo, per
ogni problema esiste un ospedale più o
meno specializzato.
E della sanità privata?
La sanità privata, almeno nel mio caso, è
una scelta di necessità dovuta alla mancanza di tempo. Tra poco mi dovrò operare agli occhi, per la riduzione della miopia,
VIVENDI
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e lo farò in clinica ma solo per esigenze lavorative
che impongono una precisione assoluta per la mia
convalescenza.
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Cosa pensa che occorrerebbe fare per migliorare
il Sistema Sanitario Nazionale?
Credo sia fondamentale investire nella ricerca per
combattere malattie di cui ancora non si conoscono le cure. Sono Presidente Onorario di Noi con
voi per continuare a vivere Onlus, associazione che
vuole dare sostegno ai bambini affetti da malattie
rare e alle loro famiglie, quindi parlo per esperienza. La ricerca è l’unica arma che abbiamo per un
futuro migliore.
VIVENDI
8
Parliamo della chirurgia estetica. Si può fare o
no?
Non sono affatto contraria se si tratta di interventi
non invasivi ma che possono essere definiti di aiuto. Per quanto mi riguarda non ne ho mai sentito il
bisogno ma non è detto che non ne farò mai uso,
in futuro. Magari poco e bene, chissà!
Crede nel potere delle creme per la cura della
pelle?
La pelle deve essere sempre idratata perché un’ottima elasticità è necessaria per prevenire le rughe
e l’invecchiamento. In caso di necessità si possono anche usare integratori Omega 3-6-9 o quelli
di vitamine, sempre su consiglio e controllo di un
nutrizionista.
E per concludere, un saluto estivo di Elisa Isoardi
ai lettori di Vivendi.
Mangiate tanta frutta, idratatevi bevendo acqua e
doratevi al sole. Preso a piccole dosi… è un toccasana per il benessere!
Foto di Iwan Palombi
Da Miss Cinema a Mamma Rai,
13 anni di soddisfazioni
DICA 33 - IL PERSONAGGIO
Originaria del Piemonte, modella e Miss Cinema nel
2000, Elisa Isoardi entra in RAI nel 2005 come inviata
della trasmissione “Guarda che luna”, condotta da Massimo Giletti e Hoara Borselli. Nello stesso anno conduce
la trasmissione “Italia che vai” con Guido Barlozzetti su
Rai 1. Nel 2007 è il volto femminile del “Festival di Castrocaro” insieme a Massimo Giletti, mentre a dicembre dello
stesso anno presenta la trasmissione pomeridiana di Rai 1
“Effetto Sabato”. Nell’estate del 2008 passa al timone di
“Sabato & Domenica Estate”, contenitore del weekend in
onda al mattino dalle 6.50 alle 9.30 con Attilio Romita,
sostituendo Sonia Grey e Franco Di Mare. Nell’estate dello stesso anno conduce la trasmissione notturna “Oltremoda reloaded” su Rai 1. Dal 15 dicembre 2008 sostituisce Antonella Clerici alla conduzione del collaudatissimo
programma di Rai Uno “La prova del cuoco”. A febbraio
del 2009 presta la sua immagine per alcune telepromozioni all’interno del Festival di Sanremo e nel mese di giugno le viene affidata la conduzione de “L’Oscar del vino”.
Da settembre 2010 è alla guida del programma domenicale “Linea Verde”. A partire da ottobre 2010 conduce
anche la trasmissione di Rai 1 “A come animali”, in onda
il sabato mattina. Da settembre 2011 è la padrona di
casa di “Uno Mattina” che conduce insieme al giornalista del Tg1 Franco Di Mare.
glossario
VIVENDI
9
PAPPA REALE: è il prodotto più ricco di vitamina B5 che si conosca in natura e contiene oligoelementi, acetilcolina (fino a 1 mg/g) e fattori antibiotici particolarmente attivi contro l’Amoeba Proteus e
l’Escherichia Coli B (più nota sotto il nome di colibacillo).
OMEGA 3: (o PUFA n-3) si tratta di una categoria di acidi grassi essenziali, indispensabili per il corretto funzionamento dell’organismo. Sono noti soprattutto per la loro presenza nelle membrane cellulari e per il mantenimento della loro integrità. Talvolta sono raggruppati sotto il nome di vitamina F
(dall’inglese fatty acids).
OMEGA 6: (chiamati anche n−6 o acidi grassi ω−6) sono una famiglia di acidi grassi polinsaturi di origine vegetale
aventi un doppio legame rispetto al carbonio omega in posizione 6 contando dal fondo dell’acido grasso.
ACIDI GRASSI n−9: (noti anche come omega−9, ω−9 o acidi polienoici) sono una famiglia di acidi grassi insaturi
che hanno in comune un doppio legame carbonio–carbonio nella posizione n−9, ossia il nono legame dalla fine della
catena di carbonio.
glossario
MALI E BENI DI STAGIONE
VIVENDI
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Con il caldo
l’otite è in agguato
Come riconoscere e curare l’infiammazione
dell’orecchio, particolarmente frequente
nel periodo estivo
L
’
otite esterna è un’infiammazione
della cute e del tessuto sottocutaneo del condotto uditivo esterno,
che talvolta interessa la membrana timpanica e che è classificabile in varie
tipologie: batterica, micotica e irritativo/
allergica.
La causa principale è costituita dai microtraumi del condotto, provocati dall’incauto ed improprio uso dei cotton fioc o
dal grattamento effettuato con le unghie
o con strumenti di varia natura come
forcine per capelli, stuzzicadenti, chiavi,
ecc..
Tra gli allergeni si annoverano i detergenti/emollienti (shampoo, bagno schiuma, sapone, schiuma da barba, spray per
capelli) e i componenti degli inserti auricolari per la protezione dall’esposizione
al rumore, oppure le protesi acustiche
endocanalari; inoltre, tra gli irritanti/allergizzanti rientrano i presidi terapeutici
come le gocce auricolari antibiotiche a
base di neomicina e cloramfenicolo.
Il paziente lamenta inizialmente prurito,
poi senso di tensione, pesantezza auricolare e dolenzia progressiva che sfocia in
vere e proprie fitte dolorose, con contestuale ovattamento auricolare.
Il condotto uditivo appare edematoso, a
volte talmente gonfio che il canale si riduce ad una semplice fessura e, quasi sempre, tale situazione culmina con la fuoriuscita di secrezioni di natura differente a
seconda dei germi interessati.
La digitopressione del trago (la cartilagine che è posta davanti al meato acustico
esterno a mo’ di protezione dell’ingresso
del condotto) evoca dolenzia spiccata e la
trazione del padiglione è particolarmente
dolorosa per il paziente.
La posizione del condotto fa sì che generalmente l’infezione venga trasmessa alla
capsula articolare della mandibola, con
Dott. Massimo Gismondi
Specialista in Medicina del
Lavoro e Otorinolaringoiatria
conseguente impossibilità ad aprire la
bocca o, peggio ancora, con ostacolo alla
masticazione.
Il numero di casi di otite esterna aumenta
notevolmente nel periodo estivo e sovente il paziente riferisce di aver frequentato, nei giorni precedenti al manifestarsi
dell’infezione, la piscina o il mare, probabilmente inquinati, e di aver fatto spesso
la doccia.
In realtà, se è vero che è importante bagnarsi sempre in acque sicure dal punto
di vista della balneabilità, è altrettanto
vero che la cute, quando è integra, da sola
è sufficiente ad evitare che i germi diventino aggressivi e causino patologie.
Pertanto, sono proprio le microlesioni
della cute del condotto uditivo, che si
creano facilmente quando si effettuano
ripetuti e prolungati bagni in qualunque
tipo di acqua, la causa della penetrazione
dei germi.
In queste situazioni la cute rimane un po’
edematosa e umida, soprattutto nella sta-
Qualora ci si trovi di fronte a forme recidivanti, nonostante le terapie e gli accorgimenti, occorrerà indicare ai pazienti l’uso
di protezioni auricolari da utilizzare quando ci si bagna (attività natatoria, docce,
ecc.).
11
VIVENDI
gione estiva, per l’aumento della trasudazione.
Dunque, l’acqua acidificata della piscina o
quella salina del mare, in aggiunta all’aumento dell’umidità dei condotti uditivi
causato dalla sudorazione in estate, provoca micro-ferite che interrompono la
barriera cutanea favorendo la penetrazione dei batteri.
Dal punto di vista terapeutico, è necessaria la detersione del condotto uditivo, che
il medico specialista può effettuare con
un aspiratore, un portacotone o un lavaggio auricolare medicato.
Senza avvalersi dell’aiuto del medico, il
paziente può far ricorso a lavaggi acidi
(acido borico o acetico al 3%), mentre la
terapia, in rapporto ai germi causa dell’infezione, si basa su gocce antibiotiche talora integrate da cortisonici per assicurare
anche un effetto antiedemigeno e antipruriginoso.
Tuttavia, il ricorso alla terapia generale
antibiotica viene effettuato solo in casi
particolarmente gravi con notevoli secrezioni e dolore.
È inutile rimarcare come, fino a guarigione
ottenuta, i bagni e le docce dell’orecchio
o il ristagno di sapone (che riduce l’acidità
del condotto uditivo), vadano opportunamente evitati.
MALI E BENI DI STAGIONE
L’acqua acidificata della piscina
o quella salina del mare,
in aggiunta all’aumento
dell’umidità dei condotti uditivi
causato dalla sudorazione
in estate, provoca micro-ferite
che interrompono
la barriera cutanea favorendo
la penetrazione dei batteri
MALI E BENI DI STAGIONE
VIVENDI
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Il sole…
amico per la pelle?
Una panoramica dei benefici e dei danni
provocati dal sole per capire come proteggersi
senza privarsene
I
l sole possiede numerosi effetti benefici e, con l’arrivo dell’estate, si risveglia il desiderio di esporci al suo
calore. I raggi solari hanno effetti antidepressivi naturali, rallentano la degenerazione delle cartilagini articolari affette
da artrosi favorendone la mobilità e riducendo il dolore, favoriscono la sintesi della
vitamina D e donano un colorito sano alla
pelle facendole perdere l’aspetto pallido
dell’inverno.
Ma non si deve dimenticare che il sole può
provocare numerosi danni se ci si espone
in modo scorretto e senza protezione.
Come facciamo dunque a godere degli
effetti benefici dei raggi solari senza provocare danni alla nostra pelle?
Le radiazioni solari sono costituite dai raggi ultravioletti (UV), che si possono distinguere in:
• UVC - sono molto nocivi per l’uomo, ma
fortunatamente vengono assorbiti dallo
strato di ozono nell’atmosfera e non arrivano sulla terra;
• UVB - rappresentano una piccola parte
delle radiazioni che raggiungono il nostro pianeta e sono molto dannosi perché
provocano, a lungo andare, i cosiddetti
tumori fotoindotti. Gli UVB colpiscono
tutta l’epidermide e solo una piccola parte
raggiunge il derma. Inducono la formazione di melanina determinando un tipo di
abbronzatura duratura, detta “indiretta a
comparsa tardiva”;
• UVA - rappresentano circa il 90% delle radiazioni che raggiungono la terra.
Sono raggi che penetrano più in profondità nella cute, raggiungendo il derma e
per questo sono i maggiori responsabili
dell’invecchiamento cutaneo. Provocano
la perdita del tono cutaneo e la comparsa delle rughe. L’abbronzatura degli UVA
è detta “diretta”, compare molto rapidamente ma è meno duratura.
Prendiamo ora in considerazione il cosiddetto “fototipo cutaneo”.
Il sole può essere più o meno dannoso a
seconda del tipo di pelle. È risaputo che le
pelli più chiare sono più facilmente esposte ai danni solari. Nella tabella che segue
Dott.ssa
Sabina Villani
Dermatologa
sono illustrati i diversi fototipi, distinti
in base al tipo di reazione cutanea dopo
l’esposizione al sole e alle caratteristiche
dell’abbronzatura che si ottiene. Ne deriva che la cute di tipo I e II si scotta con
maggiore facilità ed è a maggior rischio
di danno cronico da raggi UV con più alta
probabilità che compaiano tumori cutanei
e melanomi.
FOTOTIPO USTIONE SOLARE ABBRONZATURA
I
sempre
mai
II
sempre
talvolta
III
talvolta
sempre
IV
mai
sempre
V
mai
sempre
VI
mai
sempre
Altri fattori che è opportuno citare sono
quelli che influenzano l’intensità dei raggi solari che raggiungono la terra, quali la
latitudine, l’orario di esposizione, l’altitudine, l’umidità dell’atmosfera e la natura
Ora vediamo nel dettaglio quali sono i
danni provocati dal sole.
La manifestazione più diffusa è l’eritema
solare. La cute esposta al sole appare intensamente arrossata, accompagnata da
una sensazione sgradevole di calore e
MALI E BENI DI STAGIONE
talvolta di malessere generalizzato. Possono a volte comparire lesioni bollose e,
successivamente, una più o meno intensa
desquamazione.
Più gravi sono da considerarsi le alterazioni croniche: il fotoinvecchiamento e i
tumori cutanei.
Il fotoinvecchiamento è provocato più frequentemente dagli UVA. Nelle zone foto
esposte, come il volto, compariranno le
prime rughe, delle macchie più o meno
scure e, con il passare del tempo, la pelle
perderà tono.
Il danno più temuto è la comparsa dei
tumori della cute, dai meno gravi come la
cheratosi attinica e l’epitelioma basocellulare, alle lesioni più serie come il carcinoma squamocellulare e il melanoma. Ormai
è certa la causa dell’insorgenza di questa
patologia: è prevalentemente il risultato
del danno diretto al DNA delle cellule in
seguito all’esposizione alle radiazioni principalmente di tipo UVB. È opportuna una
distinzione tra melanoma e tumore epiteliale: il primo è provocato da un’intensa
esposizione solare di tipo intermittente,
specialmente in età infantile, mentre il secondo è indotto da un’esposizione continua totale al sole.
Per proteggerci dal sole, oltre alle precauzioni già menzionate, il modo più efficace
è l’uso costante ed appropriato dei filtri
solari, che in commercio si trovano sotto
forma di crema, emulsione, latte, spray e
stick per piccole zone come le labbra.
Detto tutto ciò non resta che goderci una
meravigliosa giornata al mare o in montagna con uno sguardo al sole, un altro alla
nostra pelle e talvolta al nostro dermatologo.
Per proteggerci dal sole il modo
più efficace è l’uso costante
ed appropriato dei filtri solari,
che in commercio si trovano
sotto forma di crema, emulsione,
latte, spray e stick per piccole zone
come le labbra
13
VIVENDI
della superficie del suolo.
È consigliabile esporsi nelle prime ore della mattina o nel tardo pomeriggio perché
i raggi solari sono obliqui rispetto alla superficie terrestre, mentre a mezzogiorno
è più facile scottarsi perché il sole è perpendicolare alla terra. Inoltre, i raggi solari
sono più pericolosi in montagna, dove l’atmosfera è meno densa e, di conseguenza,
è minore la massa d’aria che le radiazioni
devono attraversare. Anche il tasso di umidità influenza l’intensità dei raggi solari,
pertanto in montagna l’irraggiamento è
maggiore rispetto al mare, dove il tasso di
umidità è più alto. Per ultimo va ricordata la natura della superficie del suolo che
riflette i raggi solari: grande potere riflettente va attribuito alla neve e all’acqua del
mare, minore è invece quello della sabbia
e di un prato verde. Attenzione a non sottovalutare le giornate nuvolose, perché le
nuvole riducono la sensazione di calore
ma lasciano passare comunque i raggi ultravioletti.
UV
È consigliabile esporsi
nelle prime ore della mattina
o nel tardo pomeriggio
perché i raggi solari
sono obliqui rispetto
alla superficie terrestre,
mentre a mezzogiorno
è più facile scottarsi
perché il sole è
perpendicolare alla terra
NOVITÀ SALUTARI
Il Fibroscan:
un nuovo esame,
non invasivo e senza
effetti collaterali,
per studiare
le patologie del fegato
Attenzione allo stato
di salute del fegato!
VIVENDI
14
I
l Fibroscan consiste in un nuovo esame strumentale non invasivo, effettuato mediante un moderno supporto
diagnostico, ormai essenziale per la
gestione dei pazienti con malattie croniche del fegato di varia natura.
L’esame risulta utile per tutti coloro che
hanno la necessità di controllare lo stato
di salute del fegato con un metodo indolore, di rapida esecuzione e ripetibile nel
tempo.
L’apparecchiatura utilizzata, assolutamente non invasiva, misura la rigidità del
parenchima epatico e può essere paragonata ad un ecografo modificato: è dotata,
infatti, di una sonda ad ultrasuoni collegata ad un computer attraverso un sistema
elettronico.
La sonda viene appoggiata sul fianco destro del paziente ed emette una vibrazione meccanica, impercettibile all’assistito,
che attraversa il fegato. Se questo organo
è indurito per la presenza di una notevole
quantità di tessuto cicatriziale, come nel
caso di forme gravi di malattia, l’onda lo
attraverserà più velocemente. Tale velocità di penetrazione viene poi analizzata
dal computer che la traduce in un numero
espresso in KiloPascal (KPa), indicante lo
stato di salute del fegato.
L’esame ha una durata media di 5 minuti
e non richiede alcuna preparazione specifica; inoltre, non genera effetti collaterali.
Questa interessante novità tecnologica
aggiunge un nuovo dato a quelli risultanti
dalle ecografie (dimensioni, margini, morfologia ed ecostruttura) ovvero la consi-
Presso il Centro Marilab
di Via Caffaro 137 (Roma)
è possibile effettuare
questo tipo di esame.
Per info e prenotazioni
06 5134191/ 06 51600997
Prof. Fabrizio Soccorsi
Emerito Primario di Epatologia
stenza del tessuto epatico.
Inoltre, il Fibroscan ha dimostrato di poter
sostituire la biopsia epatica tradizionale
con livelli di accuratezza diagnostica pressoché sovrapponibili nel 90% dei casi.
La biopsia epatica invasiva rimane il mezzo utilizzato per diagnosticare lesioni biliari e vascolari, alterazioni epatiche focali o
diffuse, messe in evidenza dalle tecniche
d’immagine.
Tuttavia, è opportuno considerare che la
biopsia tradizionale sovente non è accettata dal paziente in quanto invasiva, dolorosa nel 30% dei casi e poichè può far
emergere complicanze in 3 casi su 1.000.
Inoltre, presenta costi elevati e attualmente non è possibile effettuare l’esame in
convenzione con il Sistema Sanitario Nazionale.
Psicoterapeuta, supervisore e local trainer
in analisi Bioenergetica. Psicologa analista
di formazione junghiana e training autogeno.
Perito del tribunale penale e civile di Roma
L
a Bioenergetica comprende la
personalità in base ai processi
energetici della persona prodotti
attraverso la respirazione, il metabolismo, la scarica e la ricarica attraverso il
movimento, funzioni basilari della vita. La
dialettica mente-corpo e i processi energetici conferiscono salute, bellezza e vitalità. Tutti gli stress accumulati dalla vita
prenatale in poi producono delle forti tensioni muscolari croniche quale sintesi dei
conflitti emozionali irrisolti. Tali tensioni
interferiscono sulla salute psicofisica, limitano la motilità, l’equilibrio emotivo e l’autoespressione vitale ed espansiva facendo
insorgere una “forza limitante”. I blocchi
energetici possono creare uno smembramento della corrente continua dei sentimenti che partono dal cuore interponendo
degli ostacoli al flusso della circolazione
sanguigna, dell’energia, dei flussi interstiziali e intercellulari, dell’acqua e della linfa
vitale. I segmenti dei blocchi codificati da
W. Reich e convalidati da A. Lowen sono
sette: oculare, orale, cervicale, toracico,
diaframmatico, addominale e pelvico.
Alexander Lowen aggiunse al lavoro di vegetoterapia di W. Reich, che si fermò alla
zona pelvica, un lavoro bioenergetico sulle
gambe e sui piedi.
Scopo della Bioenergetica è il ripristino
della naturale spontaneità dell’essere in
cui mente, corpo e processi energetici si integrano vicendevolmente donando salute,
bellezza interiore ed esteriore e tanta forza
stimolante.
Far emergere la naturale spontaneità soppressa
dallo stress e sentirsi in equilibrio con se stessi
e con l’ambiente circostante
Gli esercizi bioenergetici mirano allo scioglimento delle tensioni a partire dalle dita
dei piedi fino al volto. Tutti i movimenti fisici si accompagnano ad un suono vocale
per aumentare la respirazione profonda in
modo spontaneo, senza ricorso al controllo e alla concentrazione mentale, per dare
forza alla motricità e liberarla dalle emozioni rimosse, per acquisire il pieno potenziale di auto espressione, per permettere
lo scarico della rabbia accumulata e il necessario contenimento, secondo il principio di realtà. Gli esercizi, sia individuali che
di coppia o di gruppo, si concentrano su
più aree: volto (mascella, occhi e voce) e
posturali (braccia, mani, colonna vertebrale, gambe e piedi). La Bioenergetica prevede anche l’uso di massaggi per rilassare i
muscoli contratti. Quando il corpo lavora
bioenergeticamente si manifestano lievi
vibrazioni laddove sono localizzate le tensioni muscolari e la piacevolezza del loro
sciogliersi offre vitalità a tutta la persona. Le vibrazioni ristabiliscono il naturale
scorrimento dei sentimenti che, partendo dal cuore e in sintonia col libero fluire
dell’energia, conferiscono equilibrio psicocorporeo, nonché grazia al fisico e alla
mente. L’assenza di vibrazioni induce un
freno nel corpo e nella voce, monotonia di
affetti e di sentimenti.
Percepire il proprio corpo vibrante e pieno di vitalità significa trovare armonia posturale e psichica, recuperare la normale
respirazione profonda donante unità organica e mentale, salute raggiante e dina-
15
VIVENDI
Dott.ssa
Maria Stallone Alborghetti
NOVITÀ SALUTARI
Bioenergetica:
salute e bellezza
interiore ed esteriore
mica, nelle emozioni, nel comportamento
e nella felice sessualità aperta all’amore e
al rispetto di sé, del prossimo e del mondo
circostante.
Per informazioni:
Viale dei Promontori, 50 - 00122 Roma
Tel. 06 86 00 922 - cell. 338 5438008
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OLTRE LA MEDICINA TRADIZIONALE
VIVENDI
16
La medicina tradizionale
è insostituibile?
N
oi siamo l’Universo e l’Universo
è dentro di noi. Siamo un tutto
unico: mente e cuore, psiche e
corpo, anima e ragione.
La qualità della nostra vita probabilmente sta proprio nella capacità di percepire
questa armoniosa vibrazione che, se accolta, diventa vera e propria felicità interna. Una felicità tutta nostra, vissuta e
sentita a pieno.
Un ambiente esterno ostile o una patologia invalidante possono però minare un
equilibrio perfetto ed innato e spesso la
rassegnazione o l’apatia sono le risposte
più frequenti da parte di molti individui.
Esiste, però, la possibilità di sentirsi effettivamente meglio modificando lo stile di
vita e l’approccio terapeutico. Nasce così,
dal desiderio di un gruppo di specialisti
motivati e qualificati, il progetto tutto
nuovo della Medicina Integrata presso il
Gruppo Marilab.
Medicina Integrata significa “cura” che
affianca, integra o sostituisce le terapie
convenzionali che sovente riteniamo indispensabili o insostituibili.
Perché si chiama Integrata?
Perché si vuole integrare l’approccio medico tradizionale con un intervento (medico) di tipo diverso, olistico, in cui nulla
deve essere tralasciato, ricercando l’armonia tra corpo, mente ed emozioni.
Quali sono i servizi proposti?
Molte sono le prestazioni offerte, negli
ambiti più diversi, tutte però con l’unico
fine di ristabilire quell’equilibrio armonico che è proprio del nostro essere. La
Nutrizione sarà Nutriceutica, vera e propria dietoterapia medica; la Medicina sarà
Omeopatia e Medicina Tradizionale Cinese; l’Agopuntura sarà presidio terapeutico
in molte patologie; l’Osteopatia, nel suo
concetto di visione d’insieme del corpo,
offrirà diagnosi e trattamenti manuali che
garantiranno uno stato di benessere e
salute; il massaggio Shiatsu sarà complemento di tanti programmi di recupero dei
pazienti; l’Idrocolonterapia sarà la risposta
a molte disbiosi (alterazioni dell’equilibrio
della flora batterica) o blocchi a livello intestinale.
Tanti aspetti, quindi, ma un solo obiettivo: prenderci cura della persona nel suo
insieme, trattando un unico complesso
sistema di scambi fisico-emozionali.
Per quali problemi di salute può essere
richiesta la Medicina Integrata?
Molte sono le patologie, acute o croniche, che possono essere trattate: malattie
reumatiche, riabilitazioni ortopediche e
neurologiche, malattie della pelle, malattie respiratorie, malattie gastrointestinali,
esiti di traumi ed ictus, dolore cronico,
allergie, asma, malattie metaboliche, obesità, inestetismi, intolleranze alimentari e
molto altro ancora…
Dott.ssa Manuela Coscia
Idrocolonterapia e Shiatsu
• Idrocolonterapia
• Trattamento Ohashiatsu
• Linfodrenaggio energetico
• Terapia cranio-sacrale biodinamica
Dott.ssa Stefania Cuozzo
Omeopatia, Medicina Tradizionale Cinese
e Agopuntura
• Visita omeopatica e di Medicina
Tradizionale Cinese
• Agopuntura
• Moxibustione
• Auricoloterapia
• Coppettazione
• Scalpopuntura e Addominopuntura
• Mesoterapia omeopatica estetica
ed antalgica
Dott.ssa Federica Razzi
Nutrizione e Nutriceutica
• Dietoterapia clinica
• Ripristino dei normali livelli di assunzione
di nutrienti (minerali, vitamine, enzimi,
acidi grassi essenziali) e molecole
nutriceutiche
• Programma 4D (Disintossicare - Depurare
- Drenare - Dimagrire)
• Nutriceutica per un sano invecchiamento
(Anti-Aging e Wellness)
• Floriterapia (Fiori di Bach e Californiani)
• Anamnesi corporea (DEXA, Calorimetria
Indiretta, Antropometria) e valutazione
parametri bio-umorali
• Intolleranze Alimentari e Reintegrazioni
Cari lettori,
anche in questo numero vorrei utilizzare la mia rubrica per dare spazio alla
vostra voce, riportando le impressioni di alcune clienti, pervenute alla mia attenzione. Qualche mese fa vi avevo sottoposto una lamentela alla quale avevo prontamente risposto che mi sarei attivato per risolvere i problemi segnalati. Questa volta invece, con mia somma gioia, vi riporto delle testimonianze
positive.
Una cliente scrive: “...Non sempre le segnalazioni hanno aspetti negativi o
devono necessariamente riguardare un disservizio. Nel mio caso infatti non
è così; in realtà mi volevo complimentare con voi per i servizi offerti sino ad
oggi ma un elogio particolare è indirizzato alla Dott.ssa XXX. Ho avuto a che
fare con lei più di una volta e posso dire che è una persona straordinaria, che
svolge il suo lavoro con devozione, competente e molto umana. Penso che
oggi come oggi sia difficile trovare un medico per il quale non sei solo un numero…”.
Un’altra commenta: “…Sono una vostra cliente in gravidanza al nono mese
che ha eseguito tutte le analisi di controllo presso i vostri centri. Vorrei complimentarmi per i servizi che offrite e soprattutto per le prestazioni effettuate
dalla Dott.ssa XXX, in quanto ho trovato una persona molto professionale e
capace. Mi fa piacere farlo presente perché ho dovuto ripeterli diverse volte e
la vostra dottoressa è stata l’unica con la quale mi sono trovata davvero bene
e sopratutto capace...”.
Mi auguro che a queste segnalazioni ne possano seguire tante altre positive,
a dimostrazione che l’impegno che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro
dà i suoi frutti.
Con affetto, Daniele Marino
Per contattare Daniele Marino
si prega di inviare una e-mail a
[email protected]
o un fax al n° 0656195174
FILO DIRETTO
Dott. Ezio Agnifili
Fisioterapia ed Osteopatia
• Diagnosi e trattamenti (tecniche) manuali,
funzionali, strutturali, cranio-sacrali,
viscerali
• Medicina dello Sport
• Riabilitazione
17
VIVENDI
LA NOSTRA EQUIPE
Vi lascio la parola…
BENE A SAPERSI
VIVENDI
18
L’anemia sideropenica
Pallore, stanchezza e inappetenza…
attenzione alla carenza di ferro!
C
on il termine anemia sideropenica la medicina definisce quello
stato patologico generato da
una carenza di ferro e caratterizzato da una diminuzione dell’emoglobina
circolante.
Il ferro è parte integrante della struttura
dell’essere umano (da 3 a 5 grammi il contenuto nel corpo di una persona) e svolge
una serie di funzioni vitali importantissime. Prima però di esaminarle nel dettaglio
ritengo sia utile indicare, seppure rapidamente, come questo componente venga
assorbito ed eliminato dall’organismo.
Il ferro, ingerito con gli alimenti, viene
Gli alimenti più ricchi di ferro sono, tra
le fonti animali, la carne (fegato) e i mitili,
mentre, nel mondo vegetale, sono
particolarmente ricchi di tale elemento
il cacao, le nocciole, le lenticchie, i ceci e
infine gli spinaci, deludendo un po’ l’amico
Braccio di ferro che li predilige!
assorbito (il 10% circa) a livello del primo
tratto dell’intestino con un meccanismo
complesso e, in seguito, legato ad una
proteina che funziona da vettore (transferrina), viene trasferito nei depositi.
Può essere interessante sapere che gli alimenti più ricchi di ferro sono, tra le fonti
animali, la carne (fegato) e i mitili, mentre,
nel mondo vegetale, sono particolarmente ricchi di tale elemento il cacao, le nocciole, le lenticchie, i ceci e infine gli spinaci,
deludendo un po’ l’amico Braccio di ferro
che li predilige!
Ma bisogna anche tener conto della biodisponibilità, cioè dell’effettiva percentuale
Prof. Alessandro Colloca
Patologo clinico
di ferro ingerito che il nostro organismo
riesce ad assorbire e utilizzare. I fabbisogni
quotidiani, che vengono indicati generalmente in 12-18 mg, dipendono in particolare dall’età e dal sesso. Sono elevati
nell’età infantile per il diminuito apporto
(stante la carenza di ferro nel latte) e per
l’aumentato utilizzo (causa la velocità di
crescita dei bambini).
Anche nelle donne in età fertile si verifica un meccanismo simile per integrare
le perdite mestruali (20 -40 mg Fe/mese)
e per favorire l’eventuale sviluppo del
prodotto del concepimento. Non vanno
dimenticate, infine, le perdite dovute a
stati patologici come emorragie acute o
croniche, emolisi intravascolare, neoplasie
e situazioni che possono coinvolgere sia i
grandi che i piccini.
Di fatto l’assorbimento del ferro è condizionato sia dalla quantità presente nei depositi che dal livello di eritropoiesi (produzione dei globuli rossi) nel midollo.
ERITROCITI
(GLOBULI ROSSI)
MOLECOLE DI OSSIGENO
PROVENIENTI
DAI POLMONI
OSSIGENO RILASCIATO
AI TESSUTI
MOLECOLE
DI EMOGLOBINA
OSSIGENO LEGATO
A MOLECOLE
DI EMOGLOBINA
Fig. 1
VIVENDI
BENE A SAPERSI
quindi dell’emoglobina, a certi livelli, può a presentarsi, in maniera subdola, i primi
Passiamo ora a esaminare il ferro contenusintomi: la stanchezza, il pallore, l’inappeinterferire con la funzione respiratoria.
to nel corpo umano.
Come tutte le cellule viventi, anche i glo- tenza e la difficoltà a concentrarsi.
Per comodità di esposizione possiamo
buli rossi hanno una vita media di circa Un attento esame eseguito dal medico
considerarlo distribuito in due grandi set120 giorni. Quando arrivano alla fine del curante sicuramente genererà i primi sotori. Nel primo, costituito da alcuni organi
ciclo vitale vengono rimossi e distrutti da spetti di uno stato sideropenico che potrà
(fegato, milza, ecc.), è depositato circa un
altre cellule (macrofagi) e il ferro in essi essere confermato dal laboratorio.
terzo del ferro totale, che è legato alla fercontenuto viene rimesso in circolo e riuti- Un esame emocromocitometrico bene inritina, particolare molecola proteica palizzato rapidamente per la sintesi di nuovi terpretato, il dosaggio del ferro ma prinragonabile ad un contenitore in grado di
cipalmente il dosaggio della ferritina, se
globuli rossi.
ospitare sino a 4.000 atomi di ferro, e che
19
Questo meraviglioso meccanismo messo a alterati, daranno il via alle ricerche necesrispecchia l’entità delle riserve corporee
punto dalla natura a volte può incepparsi, sarie per identificare la causa del malesserapidamente utilizzabili. I restanti due tercon conseguente danno del bilancio mar- re e avviare la necessaria terapia.
zi costituiscono invece il cosiddetto ferro
In basso troverete, tratta dalla rivista Area
ziale (rapporto tra la quantità di ferro infunzionale che è distribuito:
Pediatrica, una tabella che fornisce i valori
trodotto e quello perso) e compromissio• nell’emoglobina contenuta nei globuli
ne dell’emopoiesi (riduzione del numero ematologici normali degli adulti e delle
rossi (68% del ferro totale);
dei globuli rossi e sintesi di elementi pic- principali fasi dell’età pediatrica.
• nella mioglobina distribuita nei muscoli
coli e difformi). In questo caso inizieranno
(4% del ferro totale);
• negli enzimi respiratori
intracellulari (0,6% del ferro
VALORI EMATOLOGICI NORMALI NELLE VARIE ETÀ DELLA VITA (espressi come media ± 2DS)
totale).
Adulti
Adulti
PARAMETRI
1 giorno
2 mesi
6 mesi
1-5 anni 5-10 anni 10-14 anni
Nell’organismo umano la
Femmine
Maschi
maggior parte del ferro è
quindi parte integrante
dell’emoglobina, sostanza
contenuta nei globuli rossi
che è in grado di legare l’ossigeno atmosferico a livello
polmonare e trasportarlo ai
tessuti.
La figura n° 1 illustra in maniera molto chiara la distribuzione dell’emoglobina
dentro i globuli rossi e la
sua funzione di legame,
trasporto e cessione dell’ossigeno. Ne consegue che
la diminuzione del ferro e
BENE A SAPERSI
VIVENDI
20
Il delicato equilibrio
tra mente e corpo:
dove il malessere
psicologico può
influenzare in maniera
decisiva lo stato
di salute fisica
Psicosomatica: significato
simbolico della malattia
S
empre più frequentemente si
sente parlare delle modalità con
cui la nostra psiche influenza il
corpo e di come spesso la giustificazione di certe manifestazioni fisiologiche può essere ricondotta, in mancanza di
altri elementi, all’espressione di un disagio
psicologico. Questa verità non deve essere intesa come l’ultima spiaggia per la medicina convenzionale, ma come un utile
elemento che deve concorrere all’analisi
puntuale di ogni sintomatologia.
La psicosomatica pone in relazione la
mente con il corpo, occupandosi nello
specifico di rilevare e capire l’influenza che
il mondo affettivo ed emozionale esercitano sull’organismo e le sue affezioni.
Si guarda all’uomo come ad un tutto unitario dove la malattia si manifesta, a livello
organico, come sintomo e, a livello psicologico, come disagio, e presta attenzione
non solo alla manifestazione fisiologica
della malattia ma anche all’aspetto emotivo che l’accompagna.
Si può affermare che le malattie psicosomatiche sono quelle che maggiormente
attivano uno dei meccanismi difensivi
più arcaici, manifestando un’espressione
diretta del disagio psichico attraverso il
corpo. L’ansia, la sofferenza, le emozioni
troppo dolorose per poter essere vissute
e sentite trovano una via di scarico immediata nel soma.
Una visione moderna della psicosomatica
interpreta la malattia soprattutto come
una perdita di unità di coscienza: ad esempio, un’ulcera gastrica può esprimere l’inconsapevolezza dei nostri conflitti sociali,
dei giudizi e delle emozioni negative (rabbia, impotenza, competizione, paragoni,
paure) che proiettiamo sugli altri o su noi
stessi. La radice di queste emozioni è inconscia quindi diventiamo succubi delle
emozioni e non possiamo modificarle
semplicemente perché abbiamo la volontà di farlo; i giudizi e le emozioni formano
così un insieme parzialmente separato
che vive all’interno della nostra psiche.
Massimiliano Della Rocca
Naturopata,
Counselor Psicosomatico
Nel tempo, questo pool di informazioni
porta ad una complessa alterazione psicoenergetica che provoca un eccesso emozionale/simpatico/ormonale: i risultati
possono essere, ad esempio, una smodata attitudine alimentare (caffè, stimolanti,
eccessi vari), un alterato ritmo dei tempi
di lavoro e di riposo (fretta, surmenage,
insonnia) o ancora una tensione muscolare spastica al piloro e un’iper-secrezione
gastrica.
È importante, dunque, che ogni sintomo
non venga sottovalutato ma, al contrario,
inteso come un tentativo di comunicare, a volte, un messaggio di aiuto che va
decodificato e reinterpretato a livelli più
profondi e globali.
DIAGNOSI E TERAPIA
VIVENDI
22
Il testosterone nella terapia
dello scompenso cardiaco
La necessità di individuare nuove terapie per
curare una patologia che può compromettere
gravemente la qualità della vita
L
’
insufficienza cardiaca cronica,
meglio conosciuta come scompenso cardiaco, è un importante
problema di salute pubblica, con
crescenti implicazioni cliniche, sociali ed
economiche. Rappresenta una sindrome
ad andamento progressivo che si presenta inizialmente con un’alterata funzione
ventricolare. Il quadro sintomatologico è
caratterizzato da dispnea a riposo o dopo
sforzo e affaticamento, con la comparsa
di edemi declivi. Si tratta di una patologia dal grave impatto sulla qualità della
vita; molte persone, infatti, sono costrette a ricoveri ospedalieri frequenti e non
programmati, presentano una ridotta
capacità funzionale e un tono dell’umore
depresso. La mortalità dei pazienti rico-
verati per questo problema raggiunge in
alcune casistiche circa il 50% in un anno.
Sebbene il trattamento dello scompenso
sia molto migliorato negli ultimi decenni, la mortalità rimane comunque troppo
elevata. È pertanto necessario individuare
nuove terapie che mirino a prolungare
la sopravvivenza e a migliorare il quadro
sintomatologico di questi pazienti. Diversi
studi sottolineano che uno squilibrio metabolico a favore di un aumentato catabolismo può svolgere un ruolo chiave nello
sviluppo di tale patologia.
Infatti, è noto che i livelli di diversi ormoni
anabolici sono ridotti nei pazienti affetti
da malattia cardiovascolare. Inoltre, il deficit degli ormoni anabolici si associa ad
un aumento della massa grassa, in parti-
Dott. Massimiliano Caprio
Endocrinologo e Andrologo
colare del grasso viscerale, condizione frequentemente osservata nello scompenso
e che costituisce di per sè un fattore di rischio per lo sviluppo di alterosclerosi.
Gli androgeni svolgono numerose funzioni a livello cardiaco e vascolare e sono importanti determinanti dello stato anabolico globale e della forza muscolare. Bassi
livelli di testosterone (T) sono associati a
scompenso e rappresentano un marker
di progressione della malattia e di scarsa
prognosi.
Nella popolazione generale ridotti livelli
circolanti di T si associano a disfunzione
erettile e ad un aumento dei fattori di
rischio cardiovascolare, quali resistenza
insulinica, obesità di tipo viscerale, dislipidemia e ipertensione, tutte condizioni
Il T influenza la funzionalità cardiaca e vascolare agendo sulla funzione endoteliale,
sul cardiomiocita e sul tono vascolare.
L’insufficienza cardiaca cronica è una sindrome che coinvolge sia il rimodellamento patologico del cuore che la rigidità vascolare arteriosa. Recentemente la rigidità
arteriosa è stata anche associata alla riduzione dei livelli circolanti di T nell’uomo.
Tuttavia, sono ancora pochi gli studi che
hanno esaminato l’effetto della terapia
con T in pazienti con scompenso, nonostante le promettenti potenzialità di tale
approccio terapeutico, dimostrate sia da
studi clinici che da studi su modelli cellulari e animali.
Per questo motivo è necessario continuare a studiare i potenziali effetti benefici
degli ormoni androgeni nei pazienti affetti da scompenso cardiaco, chiaramente
solo in quelle situazioni in cui l’uso del T
non presenti la minima controindicazione
per il paziente.
È bene sottolineare a questo proposito
che, per assicurare un corretto metabolismo ed una funzione cardiaca e muscolare adeguata, è necessario che i livelli di T
circolante si trovino nel range della normalità. Valori circolanti soprafisiologici di
T avrebbero infatti conseguenze molto
dannose per la salute.
23
VIVENDI
che si riscontrano spesso nei pazienti con
cardiopatia. Al contrario, livelli di T ai limiti
alti della norma si associano ad un ridotto
profilo di rischio cardiovascolare.
Occorre tuttavia sottolineare che, ad oggi,
non è ancora del tutto chiaro se i bassi livelli di T rappresentino la causa o la conseguenza dell’aumentato rischio cardiovascolare.
Attualmente solo pochi studi hanno valutato l’efficacia della terapia con T in
pazienti con scompenso. Recentemente
è emerso che questa terapia è in grado
di migliorare la tollerabilità allo sforzo
muscolare, la sintomatologia e il tono
dell’umore.
DIAGNOSI E TERAPIA
L’insufficienza cardiaca
cronica, meglio conosciuta
come scompenso cardiaco,
è una patologia dal grave
impatto sulla qualità della vita;
molte persone infatti sono
costrette a ricoveri ospedalieri
frequenti e non programmati
e presentano una ridotta
capacità funzionale e un tono
dell’umore depresso
MARILAB PER IL SOCIALE
VIVENDI
24
Endometriosi,
poche certezze
e tanti interrogativi
di C. B.
E
ndometriosi: una parola che abbiamo iniziato a conoscere già del
numero precedente di Vivendi e
che in pochi anni è diventata un
incubo per milioni di donne. Cause incerte, ricerca a rilento e differenti visioni mediche rendono la convivenza con questa
malattia a dir poco difficoltosa. Non tutte
ne soffrono in egual misura e quando l’endometriosi colpisce nella sua maniera più
forte diventa crudele e invalidante. Alcune associazioni, tra cui l’Associazione Progetto Endometriosi (APE) Onlus, fatta di
tante volontarie, hanno stretto il cerchio
intorno al Ministero della Salute per sollecitarlo a costituire un Registro Nazionale
della Malattia, cosa che permetterebbe, se
non altro, di alleggerire il peso delle cure
mediche e di certificare una malattia implacabile.
Intanto, a Roma è stata registrata una
notizia positiva con l’apertura del primo
Centro di Fecondazione al mondo dedicato alle donne affette da endometriosi. La
struttura fa parte del Centro Italiano Endometriosi, già attivo presso il Rome American Hospital, e ha l’obiettivo di aiutare le
tantissime donne nella lotta contro l’infertilità, una delle principali conseguenze
dell’endometriosi. Tra le tecnologie più innovative adottate si segnala un modernissimo sistema di tracciabilità che impedisce
lo scambio di gameti ed embrioni, garantendo la certezza assoluta della paternità
e l’utilizzo di speciali incubatori a secco
che, attraverso tre sistemi di sterilizzazione dell’atmosfera ed un avanzato sistema
di monitoraggio a sensori, eliminano il rischio di cross contamination e tutelano in
maniera assoluta l’embrione.
La battaglia per combattere l’endometriosi è tuttavia ancora lunga e piena di
ostacoli.
Vivendi continua il suo viaggio per conoscere
una malattia che accomuna molte donne
“SERVE UN REGISTRO
NAZIONALE
DELLA MALATTIA”
L
’
’endometriosi è una malattia
dalla forte incidenza ma sono in
molti, ancora, a non conoscerla.
Forse se ne parla poco, perché?
É vero, l’endometriosi “malattia enigmatica” è stata per decenni limitata esclusivamente al mondo medico e direi in particolare a quello ginecologico, ma anche tra i
dottori era poco conosciuta. Ricordo che
nel 1988 giovanissima curai la pubblicazione della casistica dell’endometriosi della Scuola Fiorentina, con più di 1.700 casi
operati, ma raramente se ne parlava sino
alla famosa Written Declaration on Endometriosis del 19 aprile 2004, dove alcune
europarlamentari affermavano con forza
che occorreva porre attenzione a questa
malattia che affligge circa 1 donna su 10.
Si sosteneva che la prevenzione dell’endometriosi dovesse essere inserita nei futuri
Programmi Comunitari per la salute pubblica. Dopo quel momento la sensibilità di
alcune senatrici, tra cui la Sen. Bianconi nel
luglio 2005, cambiò la considerazione di
questa malattia, almeno in Italia, in quanto
iniziò una “indagine conoscitiva sul fenomeno endometriosi malattia sociale” e da
lì seguirono convegni, iniziative, una cam-
È vero che non esiste un Registro Nazionale dell’endometriosi? Secondo lei per
quale motivo?
Purtroppo è vero e l’istituzione del Registro Nazionale, che avrebbe consentito di
ottenere una reale fotografia della situazione italiana e da lì una serie di iniziative
programmatiche socio-sanitarie, è stato
fortemente chiesto al Ministero della Salute all’interno del documento conclusivo
dell’indagine conoscitiva e inserito anche
nei vari disegni di Legge che sono stati
proposti nelle legislature che si sono succedute. Ahimè, pur con la massima buona
volontà delle senatrici, tutte impegnate
in maniera trasversale nella battaglia, a
prescindere dal fronte politico, l’iniziativa
si è sempre fermata al momento dei tagli
della finanziaria anche se la spesa stimata è veramente “poca cosa” in confronto
al danno socio-sanitario che questa malattia genera. Si stima, infatti, che l’onere
annuale dei congedi malattia dovuti a tale
affezione nell’UE sia di 30 miliardi di euro
a fronte di un registro che potenzialmente potrebbe comportare un costo di circa
100-150.000 euro/anno.
Sulle cure per questa malattia sembrano
esistere due posizioni diametralmente
opposte: interventisti e conservativi. Gli
uomini più interventisti, le donne meno.
Qual è il consiglio che dà alle pazienti per
convivere con l’endometriosi?
Vorrei lanciare un messaggio di speranza
e cioè che vi sono tante pazienti che, se
operate, stanno bene nel senso che non
accusano più dolori mestruali forti o dolori
pelvici insopportabili. Dunque, non mi trovo d’accordo con coloro che danno il messaggio che di malattia endometriosica non
si guarisce e che si deve convivere con il
dolore; questo lo confermo anche grazie ai
dati di follow up relativi agli ultimi 15 anni
di lavoro sul campo. Sicuramente occorre
però essere più ligie nei controlli, con 2 visite all’anno e terapie adattate a seconda
dell’esigenza richiesta in quel momento:
se una donna non cerca figli e ha anche
un compagno ben venga la terapia con la
pillola; altra cosa se cerca figli, altra ancora
se avesse una recidiva.
MARILAB PER IL SOCIALE
La Prof.ssa M.Elisabetta Coccia è Dottore di
Ricerca in Perinatologia, Professore Associato di Ginecologia e Ostetricia all’Università
degli Studi di Firenze e Presidente CECOS.
Impegnata da anni nello studio e nella ricerca sull’endometriosi, è relatrice in numerosissimi convegni sul tema.
Con lei abbiamo cercato di fare il punto sulle
origini di questa malattia e sullo stato attuale della ricerca.
Non saprei risponderle. Come chirurgo
donna in questi anni ho personalmente
lottato con i dati alla mano, grazie anche
agli studi effettuati, cercando di trasmettere il messaggio che esistono diverse tipologie di malattia endometriosica: quelle che
senza dubbio vanno operate poiché presentano formazioni cistiche considerevoli
associate a dolore pelvico cronico o sono
forme di endometriosi profonda, e altre,
come le piccole cisti magari asintomatiche o le recidive, dove sarebbe opportuno
selezionare al massimo i casi da operare
e riservare alternative o terapie mediche.
Abbiamo dimostrato che le donne che si
operano, in particolare a livello bilaterale,
inevitabilmente perdono un po’ della loro
riserva ovarica con il rischio di anticipare di
qualche anno l’età della menopausa.
25
VIVENDI
pagna d’informazione del Ministero della
Salute. Oggi sicuramente si parla molto
di più di endometriosi: sulla biblioteca
virtuale sono stati pubblicati 18.426 articoli sull’argomento in riviste indicizzate.
Questo indica che c’è fermento ma ancora
molto da scoprire per debellarla.
DIAGNOSI E TERAPIA
VIVENDI
26
Con il cuore in gola!
Riconoscere le palpitazioni quando avvertiamo
il battito del nostro cuore e individuarne
la causa per stare più tranquilli
L
e palpitazioni, definite con linguaggio medico anche cardiopalmo, sono caratterizzate dalla consapevolezza del battito del proprio
cuore in circostanze che non dovrebbero
consentirla. Infatti, avvertire il battito in
seguito a un esercizio fisico intenso è assolutamente normale e, in questo caso, non
si parla strettamente di palpitazioni.
Comunemente il soggetto che avverte
questo sintomo descrive la sensazione di
battiti del cuore “martellanti” o “svolazzanti” o descrive una sensazione “come se
il cuore si fermasse” o “saltasse dei battiti”.
Nel linguaggio comune, spesso, quando
si dice di avere la “tachicardia” in realtà si
vuole intendere il cardiopalmo.
Questo fenomeno, infatti, è definito in
modo tecnico come l’aumento della normale frequenza del battito cardiaco, con
ritmo conservato (tachicardia sinusale) o
in modo aritmico (tachiaritmia). Quindi
tachicardia e palpitazioni sono due fenomeni distinti, anche se un’alterazione del
ritmo cardiaco può essere causa di cardiopalmo.
In molti casi questa consapevolezza della
funzione del proprio cuore riflette solo la
mancanza di stimoli sensoriali che normalmente distolgono l’attenzione dal lavoro
incessante del muscolo cardiaco, cosa che
avviene ad esempio quando una persona
è a letto ma non riesce a dormire.
Spesso poi le palpitazioni sono manifestazione di condizioni psichiatriche, le più comuni delle quali sono la depressione e gli
attacchi di panico. In uno studio condotto
su pazienti ambulatoriali che effettuavano
il monitoraggio elettrocardiografico per la
valutazione del sintomo, nel 19% dei casi
è stato riscontrato un disturbo psichiatrico
e questo sottogruppo di pazienti riferiva
più spesso palpitazioni di durata superiore
ai 15 minuti accompagnate da sintomi accessori. Questo indica che spesso le palpitazioni si verificano su base emotiva.
Comunque, non bisogna dimenticare che
il cardiopalmo può essere causato pra-
Dott. Luigi Sulpizii
Cardiologo
ticamente da qualsiasi aritmia cardiaca,
nonché da altre patologie cardiache e non
cardiache. Un ventricolo sinistro notevolmente dilatato può causare la consapevolezza del battito cardiaco e quindi le palpitazioni, venendo a contatto con la parete
toracica.
Le palpitazioni possono essere intermittenti o sostenute, regolari o irregolari. Le
persone che lamentano questo disturbo
devono descrivere al medico le modalità
di esordio, la durata, gli eventuali sintomi
associati e le circostanze in cui si verificano.
Un esordio brusco e la scomparsa dopo alcuni minuti possono indicare come causa
una tachiaritmia ventricolare sostenuta o
sopraventricolare. L’insorgenza e la cessazione graduali di un cardiopalmo in forma
di battito cardiaco martellante sono più
coerenti con una tachicardia sinusale. Il
paziente dovrebbe cercare di riprodurre
il ritmo della sua palpitazione picchiettando su un tavolo, aiutando così il medico
a stabilire la natura dell’eventuale aritmia
Approccio alle palpitazioni
È chiaro che il primo obiettivo nella valutazione delle palpitazioni consiste nell’escludere la presenza di aritmie potenzialmente
pericolose, più probabili nei pazienti con
malattia coronarica, insufficienza cardiaca congestizia o altre anomalie cardiache
strutturali. Inoltre, le palpitazioni sono con
maggiore probabilità indice di gravi aritmie se associate a sintomi suggestivi di
compromissione emodinamica: sincope,
sensazione di testa vuota, capogiri, respiro
affannoso.
Il test iniziale eseguito più comunemente
dopo una prima valutazione del disturbo è il monitoraggio elettrocardiografico
continuo delle 24 ore (ECG-Holter). Questo
test è particolarmente utile in caso di palpitazioni che ricorrono frequentemente.
In caso invece di palpitazioni sporadiche,
è oggi disponibile una varietà di nuove
tecnologie per consentire la registrazione
dei tracciati ECG al momento della comparsa dei sintomi. Infine, se gli episodi di
palpitazioni sono associati a stress fisico,
si può far ricorso all’elettrocardiografia
sotto esercizio nel tentativo di sollecitare
l’aritmia.
Ad ogni modo, la maggior parte dei pa-
zienti non ha evidenza di aritmie gravi o
alterazioni fisiologiche associate ad elevati
livelli di catecolamine.
Resta sottinteso che sostanze e farmaci
che possono causare palpitazioni devono
essere eliminati, se possibile, o ridotti.
Un tentativo con farmaci beta-bloccanti,
al contrario, è spesso efficace nel ridurre i
battiti prematuri e alleviare i sintomi.
Indipendentemente dalla causa e dal trattamento, le palpitazioni sono un sintomo
molto fastidioso, ma chi ne soffre può trovare rassicurazione una volta che sia stata
effettuata una valutazione completa e si
sia accertato il carattere benigno.
DIAGNOSI E TERAPIA
Diagnosi differenziale delle palpitazioni
I soggetti con palpitazioni che riferiscono
battiti “saltati” o la sensazione di “piccoli
balzi” hanno spesso extrasistoli atriali o
ventricolari. Questi battiti prematuri sono
seguiti da una pausa di compensazione e
il battito successivo alla pausa può essere
particolarmente forte a causa di un aumento di volume del ventricolo sinistro e
della conseguente maggiore contrattilità
(un fenomeno chiamato potenziamento
postextrasistolico).
Palpitazioni più simili a raffiche sostenute
di battiti cardiaci rapidi possono essere
dovute, invece, a tachiaritmie ventricolari
o sopraventricolari. Un ritmo stabilmente
irregolare suggerisce la presenza di fibrillazione atriale. Come accennato, condizioni che causano un marcato allargamento
del ventricolo sinistro, quali l’insufficienza
aortica, possono determinare cardiopalmo, talora condizionato dalla postura (le
palpitazioni si avvertono al passaggio alla
stazione eretta).
Anche alterazioni strutturali del cuore,
come la cardiomiopatia ipertrofica o il
prolasso della valvola mitrale, si associano
a cardiopalmo, presumibilmente a causa
di concomitanti aritmie.
Le palpitazioni possono essere altresì un
sintomo rilevante di alcune condizioni
non cardiache, tra le quali la tireotossicosi
(elevati ormoni tiroidei circolanti), l’ipoglicemia, il feocromocitoma (tumore dei
surreni che produce catecolamine) e la
stessa febbre. Anche il fumo di sigarette,
il thè, il caffé, l’alcol e i farmaci stimolanti il
tono simpatico come adrenalina, efedrina,
aminofillina e atropina possono costituirne una delle cause.
27
VIVENDI
cardiaca. Inoltre, è opportuno prendere il
proprio polso in modo da valutare meglio,
proprio durante il verificarsi del fenomeno, la frequenza cardiaca e se il ritmo è
regolare.
DIAGNOSI E TERAPIA
VIVENDI
28
La vertigine
e i disturbi
dell’equilibrio
L’importanza di individuare i sintomi che
potrebbero indicare una vera e propria malattia
L
’
’equilibrio è il senso della posizione e del movimento del corpo
nello spazio ed è basato su una
complessa rete di organi e vie
nervose. Permette di orientare lo sguardo
in modo tale da mantenere sotto controllo ciò che accade nell’ambiente circostante e regolare il battito cardiaco e il respiro
in base alla situazione.
I disturbi dell’equilibrio sono numerosi,
anche se spesso vengono identificati con
il termine vertigine. I principali sintomi
sono: instabilità, sensazione di cadere, capogiro, sbandamento e disorientamento.
Questi disturbi costituiscono, secondo
stime recenti, approssimativamente il
15% delle consultazioni del medico di
base e sono, inoltre, frequente motivo di
afferenza ai dipartimenti di emergenza.
La collaborazione fra medici eviterebbe
molti ricoveri inopportuni poiché il ricovero e l’allettamento prolungato, nella
stragrande maggioranza dei casi, ritardano ed inibiscono il recupero della patologia vertiginosa di tipo periferico.
Le sindromi vestibolari si suddividono in
centrali e periferiche; la riabilitazione vestibolare si applica alla maggioranza delle
patologie vestibolari periferiche e ad alcune centrali non in fase evolutiva.
Le vertigini recidivanti ricorrenti sono:
• vertigine parossistica posizionale benigna;
• malattia di Menière;
• patologie vascolari;
• vertigine posturale fobica;
• fistola perilinfatica (Sindrome di Minor);
• vertigine emicranica.
Le sindromi vestibolari centrali più frequenti sono:
• patologie vascolari del tronco-encefalo;
• sclerosi multipla;
• tumori sottotentoriali (intrinseci del
tronco-cervelletto dell’A.P.C.);
Vale la pena approfondire, in questa sede,
due tipologie di vertigini. La Vertigine Parossistica Posizionale Benigna da cupulocanalolitias (V.P.P.B.) che solo in alcuni
casi, può attribuirsi a traumi cranio-cer-
Dott. Arturo Sinopoli
Otorino, Audiologo, Vestibologo
Dott.ssa Ilenia Sinopoli
Otorino-Vestibologa
vicali (colpi di frusta), a vibrazioni indotte
dal trapano nelle cure dentarie, a manipolazioni vertebrali e a cause vascolari o
infettive, mentre nella maggioranza dei
casi dipende da una patologia idiopatica
la cui causa rimane ignota. La vertigine si
accompagna ad intensi fenomeni vegetativi: nausea, vomito, sudorazione fredda,
pavor, tremore, tachicardia, agitazione
psico-motoria e viene scatenata da alcuni movimenti del capo; per tale motivo
viene erroneamente attribuita all’artrosi
cervicale.
La risoluzione della patologia si ottiene
con le manovre liberatorie (canal free) dei
canali interessati effettuate dal vestibologo.
Quanto più precoce è l’intervento
dell’otoneurologo tanto più veloce sarà la
risoluzione del problema.
La Vertigine Posturale Fobica, invece,
non è una vera e propria vertigine ma
piuttosto un disequilibrio, motivo di consultazione vestibologica, in persone che
soffrono di attacchi di panico. La terapia
è esclusivamente medica.
INFO MARILAB
Marilab
La certezza della diagnosi necessita di
di individuare la strategia terapeutica più
idonea.
VIVENDI
29
MARILAB PER IL SOCIALE
VIVENDI
30
Infer.net,
un quartiere in festa
Un’iniziativa locale per riscoprire
la voglia di stare insieme
V
oglia di conoscersi, esprimersi
ed incontrarsi per costruire insieme un mondo a cui appartenere.
Una volta c’era il cortile, il vicolo,
la piazza, il bar sotto casa, la parrocchia,
l’oratorio… luoghi familiari dove ritrovare sempre gli stessi volti che ti facevano
sentire accolto, al sicuro, nella tua terra.
Costruivi legami che entravano nella tua
storia e ti davano solidità e le tue radici
potevano affondare profondamente in un
terreno buono per far crescere sano e rigoglioso l’albero della tua vita.
Oggi spesso tutto questo non c’è più. La
società complessa offre molte opportunità
in più, ma a volte lascia soli, smarriti e confusi. Il sociologo Zygmunt Baumann parla
di una società “liquida” per definire la debolezza dei legami sociali e affettivi che
spesso caratterizzano la vita di bambini,
giovani, adulti e anziani del nostro tempo.
La carenza di strutture familiari e sociali
solide, capaci di fungere da luoghi di riferimento, di contenimento e di appartenenza è a volte causa di quel “mal di vivere”
che può sfociare in disagio e ribellione nei
più giovani o in stanchezza e depressione
negli anni della maturità.
Da queste premesse nasce il Progetto Versus finanziato dal Fondo Nazionale per
l’Infanzia e l’Adolescenza (Legge 285/97)
a sostegno delle famiglie del territorio di
Ostia Levante e Infernetto.
Il Progetto dà voce ai bisogni dei ragazzi,
dei giovani, dei bambini e delle famiglie
offrendo opportunità per incontrarsi, per
stare insieme, per esprimere la creatività,
per confrontare le esperienze, per essere
cittadini attivi del quartiere.
Gli operatori del Progetto Versus hanno
lavorato in equipe integrando diverse
professionalità di tipo psicologico, sociale,
educativo e artistico. Il lavoro ha coinvolto
tutte le realtà sociali presenti sul territorio
che condividono la profonda fiducia nella
solidarietà come valore sociale da realizzare attraverso il mutuo aiuto, nell’integrazione sociale e culturale per sconfiggere
l’isolamento e nella costruzione di percorsi
di crescita personali e collettivi attraverso
il lavoro di rete.
Si è voluta affermare concretamente la
Dott.ssa Simona Marino
Pedagogista
centralità della persona e la possibilità, sin
dai suoi primi anni di vita, di essere soggetto attivo delle proprie scelte, nella valorizzazione delle risorse personali e della
comunità.
Per realizzare tale ideale sono stati attivati laboratori artistici ed espressivi aperti a
tutti i bambini e ragazzi, nonché spazi di
ascolto e sostegno per le famiglie.
Il percorso è stato coronato da una grande
festa “Infer.net, un quartiere in festa”, alla
quale hanno partecipato la scuola, la parrocchia e le associazioni presenti sul territorio. Al mattino un fiume di biciclette con
bambini carichi di entusiasmo e passione
è partito dalla scuola Mozart per attraversare la pineta di Castelfusano e fare ritorno
al Parco di Via Stradella. Qui sono stati accolti da una banda festosa di musicisti che
percuotevano strumenti di ogni genere in
quello che è stato chiamato il “drum circle”. Sono poi seguiti spettacoli di canto,
ballo, ginnastica artistica, esposizioni di
lavori artistici e di percorsi formativi, in un
clima di condivisione, allegria e tanta voglia di stare insieme.
In questa occasione di forte rilevanza sociale la Marilab ha offerto il proprio contributo donando gratuitamente l’assistenza
dell’ambulanza durante il giro in bicicletta
e distribuendo coupon che offrono una
visita specialistica gratuita e uno sconto
sugli esami diagnostici.
Crediamo fortemente che nei momenti
di difficoltà come quello che oggi stiamo
vivendo sia importante riscoprire il senso
di parole come condivisione, solidarietà e
umanità.
D
opo una stagione invernale
particolarmente rigida che
sembrava non voler cedere il
posto neanche alla primavera,
è finalmente giunta l’estate, con i suoi pregi, i difetti e i luoghi comuni più o meno realistici! Un punto di partenza indiscutibile
è costituito dalle temperature sempre più
alte negli ultimi anni, che inevitabilmente
sono accompagnate dall’acuirsi di alcuni
fenomeni tipicamente estivi. Se da un lato,
infatti, il sole e il caldo sono motivo di gioia e positività per molte persone, dall’altro
lato, non per tutti è così. È necessario, dunque, tutelarsi dalle condizioni climatiche
particolarmente aggressive degli ultimi
tempi, che spesso sono causa di vari malesseri che si manifestano sia a livello fisico
che psicologico, in un rapporto di reciproca dipendenza. Infatti, da disturbi lievi,
come la stanchezza, si può passare a vere
e proprie problematiche come cali di pressione, colpi di sole, congestioni o, ancora,
problemi respiratori. Questi fenomeni che
si verificano sul piano fisico a volte hanno
come conseguenza uno stato di disagio
psicologico, che può sfociare in stress.
Laddove questi sintomi non siano indicatori di vere e proprie patologie, è possibile
difendersi con qualche accorgimento da
mantenere per tutto il corso della stagio-
ne estiva. Uno dei rimedi più semplici ma
più efficaci è costituito da una dieta adatta
al caldo torrido di questi mesi, laddove per
dieta non si intende sacrificio e privazione,
come spesso accade nel linguaggio comune, bensì regime alimentare controllato. In
generale, infatti, è molto importante seguire un’alimentazione equilibrata, prendendo come esempio un detto popolare
che recita: “Fai colazione come un principe, pranza come un borghese, cena come
un mendicante”. In queste poche parole
è sintetizzato il principio che si trova alla
base di una vita sana e di una forma fisica
che si mantenga nel tempo. A seconda del
momento della giornata, infatti, il nostro
organismo assimila in maniera diversa il
cibo ingerito; l’ideale sarebbe assumere,
per colazione, alimenti particolarmente
ricchi di nutrienti, al fine di ricevere energia senza appesantirsi. Per pranzo, poi, è
non solo concesso, ma consigliabile, un pasto abbondante che aiuti ad affrontare la seconda parte della
giornata, fino ad arrivare
alla sera in cui, al contrario, è preferibile rimanere leggeri, poiché non si
ha la possibilità di fare
moto e, di conseguenza,
di smaltire ciò che è stato
mangiato. Queste semplici
regole, valide tutto l’anno, sono particolarmente
utili nel periodo estivo,
poiché possono rappresentare un aiuto
davvero valido nell’affrontare i problemi
causati dal caldo. Bisogna anzitutto compensare la perdita di acqua e sali minerali
che si verifica a causa di temperature ed
umidità elevate, assumendo liquidi in maniera costante ed abbondante. È dunque
importantissimo bere molta acqua ma
anche frutta e verdura aiutano in questo
senso, poiché sono ricchissime di liquidi,
sali minerali e vitamine, tutti elementi che
contrastano la disidratazione dovuta alla
sudorazione. In generale, comunque, è
consigliabile consumare cibi leggeri poiché il processo digestivo è più lento e difficoltoso in estate, quindi bisogna ridurre
l’assunzione di carboidrati e di alcol.
E se pensate che questi sforzi siano solo
fatica sappiate che possono aiutarvi anche a mantenere la linea e a superare la
tanto temuta prova costume!
31
VIVENDI
Fai colazione come un principe,
pranza come un borghese,
cena come un mendicante di E. C.
MALI E BENI DI STAGIONE
Ma che caldo fa..!
POLITICAL SCREENING
Il Vicepresidente della Regione Lazio
illustra il piano di riassetto portato
avanti dalla Polverini e
la politica di sviluppo del sistema sanitario
VIVENDI
32
“Sanato il debito,
investiremo
200 milioni di euro
in efficienza e servizi”
di Chiara Corso
G
ià deputato della Repubblica, Luciano Ciocchetti è oggi
Vicepresidente della Regione
Lazio con delega alle politiche
del territorio e all’urbanistica. Sotto la sua
guida è stato approvato il Piano Casa finalizzato al rilancio del comparto edilizio
dell’economia e allo sviluppo controllato
del territorio.
Quali sono, secondo lei, pregi e difetti
della sanità nel nostro Paese?
Il pregio indiscutibile del nostro Sistema
Sanitario è la sua universalità: è per tutti,
non c’è bisogno di assicurazioni private.
Oggi il punto debole è, in alcuni casi, la
qualità del servizio erogato. Su questo
fronte negli ultimi anni si sta provando,
da un lato, a riorganizzare le priorità di
cura, in modo da fornire assistenza medica e chirurgica a chi ne ha più bisogno in
tempi rapidi, dall’altro si sta lavorando a livello territoriale sui presidi e sugli ospedali
nonostante la crisi e il debito accumulato
dalla precedente gestione regionale. Dal
prossimo anno avremo nuovamente un
capitale pari a 200 milioni di euro per investire in campo sanitario.
Pubblico e privato: due facce della stessa
medaglia. Due sistemi che si integrano
o solo due mondi che evidenziano diffe-
renze sostanziali?
Spesso i mondi vengono contrapposti nel
racconto di politici e giornalisti, ma nei fatti l’integrazione non solo è possibile, ma
spesso è anche utile. La sanità pubblica
non va messa in discussione.
Ma la possibilità che alcune strutture
private eroghino servizi - la cui qualità e
durata è comunque strettamente controllata da soggetti pubblici ed indipendenti
- può, da un lato, evitare un sovraccarico
delle strutture pubbliche per patologie
anche semplici, dall’altro, creare impiego
ed attivare una filiera di qualità che sarebbe assolutamente inappropriato provare a
ridurre in questo momento di crisi economica ed occupazionale.
La politica regionale in tema di sanità
viene spesso criticata. Cosa avete fatto
finora e come risponde alle accuse che
vanno dai troppi tagli alla mancata valorizzazione delle eccellenze?
La sanità laziale ha dovuto affrontare un
impressionante disavanzo, situazione diffusa in molte regioni; con la Presidente
Polverini è stata condotta in questi mesi
una forte razionalizzazione della spesa
derivante dal taglio dei trasferimenti Stato-Regione. Il riassetto complessivo della
sanità laziale ci permetterà nel 2013 di
avere possibilità di spesa ed investimento
che saranno allocati per il miglioramento
e la diffusione delle cure sui nostri territori. Un elemento fondamentale nel rilancio
del settore sanitario sarà un monitoraggio continuo dei servizi forniti, per fare in
modo che le strutture del S.S.N. siano in
linea con il fabbisogno di cura e le relative
tipologie. Dovremo creare un sistema efficiente e ridurre a zero gli sprechi, limitando magari anche il peso della politica nel
processo delle nomine e sapendo interpretare le esigenze degli utenti per fornire
servizi maggiormente focalizzati sui reali
bisogni di cura degli italiani.
La situazione degli ospedali del Lazio
appare piuttosto critica. Come si può intervenire?
Dal prossimo anno torneremo ad investire e sarà necessario un aumento dei posti
letto e un miglioramento delle procedure
di gestione interna e dei pazienti di molti centri. Dovranno essere incentivati i
meccanismi di selezione e verifica della
qualità dei servizi erogati di cui la sanità
pubblica ha bisogno per tornare ad essere
quell’esempio di assistenza per tutti i cittadini che, in molti altri paesi, non è affatto
un diritto e che noi invece vogliamo difendere e migliorare.
di C. C.
L
aureato in medicina, Primario
Ospedaliero, già Sottosegretario
alla Salute durante l’ultimo governo Berlusconi, Domenico Di
Virgilio è oggi, tra l’altro, membro della
Commissione Sanità alla Camera dei Deputati. A Vivendi ha illustrato il modello
socio-sanitario italiano.
Quali sono, secondo lei, pregi e difetti
della sanità nel nostro Paese?
Va innanzitutto ricordato che, secondo
l’Ocse, il nostro sistema sanitario è il secondo al mondo, ma va specificato che
esso per metà potrebbe essere considerato il migliore al mondo e per l’altra metà
uno dei peggiori tra i paesi industrializzati.
Può capitare che in alcune aree svantaggiate un cittadino paghi più volte i servizi:
paga ai privati prestazioni che il servizio
pubblico fornisce ma con tempi di attesa
troppo lunghi.
Sino ad oggi in Italia il “pianeta salute” è
stato prevalentemente sostenuto da un
Servizio Sanitario Nazionale che risponde
alle esigenze di prevenzione, cura e riabilitazione, richieste dai cittadini con una
copertura di tipo “assistenza sociosanitaria” pubblica mediante il finanziamento
dello Stato attraverso le Regioni. Questo
sistema ha assicurato a tutti i cittadini uni-
formità di prestazioni sanitarie ritenute
indispensabili.
La legge 833 del 1978, ancora oggi in vigore, che istituiva il Servizio Sanitario Nazionale ha avuto pregi (ancora attuali) e
difetti. I pregi riguardano l’impianto complessivo della legge che ha riscosso l’interesse di altri paesi europei nella capacità
di risposta unitaria e di programmazione
alle esigenze sanitarie e nella concezione
universalista del servizio sociosanitario.
I difetti si riscontrano nella mancanza di
strumenti di governo, per cui non sono
state create le condizioni per fare in modo
che gli operatori e soprattutto i dirigenti
potessero operare nella piena responsabilità e con il senso di servizio nei confronti della collettività, nella farraginosità
delle procedure, nel complesso e poco
chiaro rapporto tra Enti Locali e Aziende
sanitarie locali ed organi tecnici.
Pubblico e privato: due facce della stessa
medaglia. Due sistemi che si integrano o
solo due mondi che evidenziano differenze sostanziali?
È quanto mai fondamentale che soggetti
pubblici e privati collaborino nei servizi
territoriali in un’ottica di trasparenza e
serietà, secondo un sistema concorrenziale e non competitivo, fermo restando
che l’obiettivo primario deve rimanere la
qualità delle prestazioni erogate.
Cosa sbagliano le Regioni nella loro politica di assistenza?
L’aumento vertiginoso della spesa sanitaria e la difficoltà delle regioni italiane a far
quadrare i conti hanno evidenziato una
forte distinzione in materia di disavanzo
economico: vi sono regioni cosiddette virtuose, come Lombardia e Veneto, e quelle
con un fortissimo disavanzo, come Lazio,
Campania e Sicilia.
I costi operativi sono fortemente diversificati nelle varie regioni e il criterio della
spesa storica, alla base del riparto del
Fondo Sanitario Nazionale, risulta sempre
più insostenibile. L’obiettivo è individuare
nel patto della salute 2010-2012 un costo
standard per abitante per tutte le regioni,
calcolato in base a ciò che accade in quelle migliori ed in base alla composizione
della popolazione.
Tutti i giorni i quotidiani sottolineano
evidenti difficoltà degli ospedali, alle
prese con i tagli dei finanziamenti. La situazione del Lazio appare piuttosto critica. Come si può intervenire?
Il punto è avviare una profonda opera di
cambiamento e non tagliare. Abolire il
modello obsoleto di sanità, caratterizzato
dagli ospedali generalisti e marginali, a
vantaggio di un modello che destini oltre
metà della spesa ai servizi sociosanitari
e assistenziali territoriali, con la presa in
carico della persona dalla sua nascita fino
alla sua morte e il coinvolgimento di tutti: famiglia, medico, ospedali sempre più
specializzati, strutture per la lunga degenza, farmacie e volontariato.
33
VIVENDI
“Cambiare e non tagliare:
così miglioreremo un
sistema obsoleto”
POLITICAL SCREENING
Già Sottosegretario alla Salute, oggi membro
della Commissione Sanità alla Camera dei Deputati,
Domenico Di Virgilio ci parla del modello sociosanitario italiano
U
na stagione discontinua per la
De Sisti Roma e l’ACEA Libertas
San Saba che hanno concluso
da poco l’attività e si sono date
appuntamento a settembre per i nuovi
campionati.
I ragazzi della De Sisti Roma hanno chiuso
il campionato al quarto posto, dopo una
Final Four in tono minore che li ha visti
perdere in semifinale con il Suelli per 2 a 1
e abbandonare, di conseguenza, il sogno
di vincere il terzo scudetto consecutivo. Il
titolo, infatti, è stato portato a casa dalla
Bra, squadra dominatrice dell’intera stagione. Anche nella Final Eight di Coppa Italia, tenutasi a inizio giugno, la prestazione
Luci ed ombre per la De Sisti Roma e l’ACEA
Libertas San Saba. Si ricomincia a settembre
non è stata esaltante, tant’è vero che si è
conclusa con un quinto posto, dopo che,
per buona parte della stagione, la squadra aveva mantenuto il terzo posto in un
girone purtroppo rovinato dalla sconfitta
iniziale con la Tevere. «Qualche errore di
impostazione e tanti infortuni» dichiara il
presidente Enzo Corso «che hanno condizionato il rendimento di alcuni nostri uomini chiave. Anche il processo di crescita
dei nostri giovani è rallentato. Dovremo
sicuramente ricorrere a qualche correttivo». L’unica soddisfazione della stagione
è stata la bella prestazione con il quarto
posto nella Coppa campioni di Pasqua a
Lille.
Per le donne vale sostanzialmente lo
stesso discorso: risultati altalenanti
con le “perle” della vittoria nel campionato indoor di serie B, conseguente promozione in serie A1 e brillante
vittoria dell’Under 18 del titolo italiano. Prosegue Enzo Corso «In campo
femminile ha poco premiato la scelta
di avere un’allenatrice/giocatrice. Infatti, nonostante l’indiscussa bravura
di Francesca Faustini, probabilmente la più forte giocatrice italiana di
hockey di tutti i tempi, il compito si
è rivelato troppo difficile per lei che
non è riuscita a rendere sul campo,
troppo preoccupata e impegnata a
seguire la squadra.
Ora vedremo cosa fare. Grande soddisfazione per le nostre giovani che hanno brillantemente vinto l’Under 18. È sintomo di
un bel vivaio e della possibilità di ringiovanire ancora un po’ la prima squadra».
Con la fine di giugno ha inizio “lo sciogliete
le righe” di tutti gruppi e l’appuntamento
si rimanda a fine agosto, quando riprenderanno anche i corsi del Centro Giovanile che si terranno sempre al Tre Fontane
Hockey in Via delle Tre Fontane, 27. Per le
giovani e i giovani interessati ci saranno i
migliori allenatori giovanili a disposizione
della società, come Pato Mongiano e Lilian
Kimeu.
Per informazioni si può scrivere a info@
hcroma.net o telefonare al 348 5551094/
347 7833860.
Il romanista Pato Mongiano
capocannoniere della Coppa Italia
L’Hockey F emminile Libertas San Saba scudettata
35
VIVENDI
L’ACEA Libertas San Saba campione d’Italia
Under 18 aFemminile
MARILAB PER IL SOCIALE
Conclusa
la stagione
dell’hockey

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