Gennaio 2006

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Gennaio 2006
il
Giornale
di
civita
Pubblicazione periodica
dell’Associazione Civita
Anno I, numero 0, gennaio 2006
Raffaello, Scuola di Atene, Musei Vaticani - © 1990 Foto Scala Firenze
Nuovi spazi
per la
cultura
Alcuni di coloro che si troveranno fra le mani questo
giornale sicuramente ci conoscono già. A loro va il nostro
benvenuto in questa nuova veste editoriale. Pensiamo che
molti di più, invece, abbiano solo una vaga idea di cosa
siano il Gruppo Civita, la sua filosofia, le sue attività
principali, e altri ancora non ci conoscano affatto. A loro
più in particolare dedichiamo questo editoriale, nel quale
speriamo di riuscire a raccontare brevemente il percorso
che in circa venti anni ci ha trasformati da assoluti
principianti nella struttura ad oggi forse più completa e
complessa che operi nel settore della valorizzazione
e della promozione dei beni culturali del nostro Paese.
Dalla convinzione che l’Italia dovesse individuare modelli
produttivi alternativi rispetto a quelli tradizionali per far
fronte all’avanzare di un’economia nuova, fondata sulla
conoscenza, e dalla considerazione che il nostro patrimonio
culturale venisse gravemente sottovalutato, nasce
l’Associazione Civita. È il 1987. Civita ha anticipato e
interpretato cambiamenti importanti che si sono
determinati negli anni successivi. L’Associazione è nata
prima che in Italia fosse concepibile affiancare le parole
economia e cultura; che le istituzioni pubbliche addette
all’amministrazione del patrimonio culturale prendessero a
considerare positivamente il rapporto con il mondo delle
imprese private, oltre la logica ristretta delle
sponsorizzazioni; che nel 1994 entrasse in vigore la legge
Ronchey per rispondere ad un’urgenza di rinnovamento del
sistema museale italiano; che anche da noi si diffondessero
i temi della responsabilità sociale d’impresa.
Associazione non-profit a cui partecipano oltre 140 tra
aziende, università, enti di ricerca, fondazioni bancarie, sin
dalle sue origini Civita si propone di operare per la
conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale
ed ambientale come una straordinaria occasione di
sviluppo economico e sociale del Paese.
Per il perseguimento di questa finalità, si è sempre posta
particolare attenzione allo sviluppo di una collaborazione
costruttiva tra pubblico e privato. Collaborazione che, nel
rispetto della centralità delle istituzioni pubbliche nella
proprietà dei beni, nelle politiche di tutela e di produzione
e diffusione culturale, può favorire nuovi modelli di
gestione, processi di innovazione tecnologica, nuove forme
di promozione e comunicazione del patrimonio culturale ed
ambientale. Nella fase iniziale, l’Associazione Civita ha
svolto principalmente attività di ricerca e promozione
culturale, attraverso indagini, pubblicazioni, convegni,
aperture straordinarie di musei e spazi archeologici.
Due idee di successo, l’illuminazione delle aree
archeologiche e l’utilizzo di spazi museali per concerti,
letture ed eventi culturali, sono solo esempi del ruolo
propositivo svolto da Civita. Nell’estate del 1993, venivano
sperimentati dall’Associazione con Enel i primi impianti
temporanei di illuminazione artistica ai Fori Imperiali.
Oggi Enel ed Acea hanno ormai progettato e realizzato
impianti di illuminazione permanente nelle più importanti
aree archeologiche del Paese, garantendo con la luce
maggiori livelli di sicurezza e opportunità di fruizione.
Nel 1991 si è realizzata la prima edizione di “Notturno
Etrusco”, un ciclo di concerti al Museo di Villa Giulia. Oggi,
letture, concerti di musica classica, spettacoli teatrali e
festival arricchiscono i cortili, le sale e gli spazi di musei
ed aree archeologiche, rendendoli soggetti attivi delle
politiche culturali delle nostre città. Le trasformazioni degli
ultimi anni nel settore dei beni culturali, influenzate anche
dall’evoluzione dell’economia mondiale, dalla
globalizzazione e dai cambiamenti sociali, ha favorito uno
sviluppo di Civita come operatore nella gestione dei servizi
museali, nell’organizzazione di mostre ed eventi, nella
progettazione del territorio, nelle attività di promozione
e comunicazione culturale. Negli anni l’Associazione,
per meglio rispondere alle nuove opportunità, ha promosso
la costituzione del Consorzio Civita, un consorzio di ricerca
e sviluppo pubblico-privato ai sensi della legge 46/82, e di
Civita Servizi S.r.l. (www.civita.it).
Oggi Civita è presente, con i propri servizi e in associazione
con altri soggetti, in oltre 50 musei ed aree archeologiche,
tra cui il Cenacolo Vinciano e la Pinacoteca di Brera
a Milano, le Gallerie dell’Accademia di Venezia, il Teatro
Olimpico di Vicenza, Castelvecchio a Verona, le Pinacoteche
Nazionali di Bologna, di Perugia e di Siena, il Museo
Etrusco di Villa Giulia a Roma, il Museo di Capodimonte e
il Museo Nazionale Archeologico di Napoli. Al fianco delle
Soprintendenze e delle istituzioni culturali organizza e
produce ogni anno più di venti grandi mostre. In
collaborazione con gli enti locali progetta distretti culturali
e piani di marketing territoriali tra i quali i distretti
culturali relativi agli ambiti della Val di Noto in Sicilia, delle
province di Viterbo, di Frosinone, di Palermo e di Forlì.
Nel 2000 abbiamo deciso di adottare uno strumento
che ci permettesse, da una parte, di comunicare le nostre
attività, nonché quelle meritorie dei nostri associati,
dall’altra, di stimolare in modo costante, a volte
propositivo e provocatorio, il dibattito culturale,
descrivendo di volta in volta quegli scenari che ci
sembrava potessero costituire alcune delle “sfide” per il
mondo dei beni e delle attività culturali.
È così che, nel luglio del 2000, ha visto la luce il primo
numero di Civitas, che, ogni quattro mesi per ben sei anni,
grazie alla collaborazione generosa e spontanea di autori
fra i massimi conoscitori e operatori del mondo della
cultura, ha affrontato temi quali: la scuola, le innovazioni
tecnologiche, la riforma del titolo V della Costituzione, le
politiche per lo sviluppo territoriale, l’editoria d’arte, solo
per citarne alcuni. Da oggi Civitas diventa il Giornale di
Civita che, grazie alla proficua collaborazione e alla
comunione di vedute e finalità con Umberto Allemandi e
con la sua storica casa editrice, verrà distribuito
mensilmente in allegato al Giornale dell’Arte.
Tutti i numeri avranno quattro pagine così composte: un
editoriale affidato ad un rappresentante di Civita, fra cui
gli autorevoli membri del Comitato Scientifico; una pagina
destinata alla comunicazione delle attività; una dedicata
alle iniziative culturali delle aziende nostre associate;
infine, una pagina per l’ evento del mese (sia esso una
mostra, un convegno, una pubblicazione, una
manifestazione di particolare rilievo). I numeri di aprile,
luglio/agosto, dicembre avranno ulteriori otto pagine
dedicate alla “Sfida”, un approfondimento monografico sui
temi di maggiore attualità. Grazie, quindi, a tutti i nostri
lettori che, con il loro apprezzamento, ci hanno fin qui
stimolati a continuare in questa avventura giornalistica,
fino all’emozione di vederci distribuiti in edicola;
e benvenuti a tutti coloro che da oggi vorranno
documentarsi sulla nostra realtà e sugli sviluppi del settore
dei beni culturali.
Antonio Maccanico, Gianfranco Imperatori
IN PRIMO PIANO
NAPOLI
TIZIANO A CAPODIMONTE
Una grande mostra dedicata ai ritratti di Tiziano
e dei grandi maestri del Cinquecento italiano,
da Raffaello ai Carracci
il
Gennaio 2006
Giornale
di
civita
FORLÌ
Il Rinascimento
nelle terre
di Palmezzano
Un omaggio al Rinascimento.
Così si potrebbe considerare la
prima retrospettiva organizzata
in Italia sul grande maestro
Marco Palmezzano. Attesa e
annunciata da tempo,
fortemente voluta e preceduta
da anni di ricerche e restauri, il 4
dicembre questa importante
esposizione è stata inaugurata
nei suggestivi locali del
Complesso Monumentale di San
Domenico a Forlì, riportati alla vita recentemente. Per
realizzare questo grande evento culturale si sono unite le
forze di studiosi, esperti ed Istituzioni. La Fondazione
Cassa di Risparmio di Forlì ha promosso la mostra in
collaborazione con il Comune di Forlì, i Musei Vaticani,
la Diocesi di Forlì, le Soprintendenze di Bologna e di
Milano e il Polo Museale di Firenze. La cura scientifica è
stata affidata ad una commissione di studiosi diretta da
Antonio Paolucci e l’allestimento reca le firme degli Studi
Wilmotte & Associés e Lucchi & Biserni. L’affascinante
sede che ospita l’esposizione è frutto di un intervento di
trasformazione per cui sono stati investiti più di 20
milioni di euro: l’ex Convento di San Domenico, grazie
anche al contributo della Fondazione Cassa di Risparmio
di Forlì, è oggi un nuovo polo museale ed espositivo
dotato di tutte le più moderne tecnologie.
Sessantuno opere, tra l’ultimo decennio del Quattrocento
e il primo ventennio del Cinquecento, sono state raccolte
grazie a prestiti molto importanti da parte di musei
internazionali e nazionali. La mostra documenta il lungo
e prolifico percorso artistico di Palmezzano e ridisegna
la storia artistica delle Romagne fra il XV e XVI secolo
anche attraverso i lavori più significativi dei suoi maestri
e dei suoi contemporanei quali Melozzo da Forlì,
Giovanni Bellini, il Perugino, Cima da Conegliano,
Antoniazzo Romano, Marco Zoppo, e Baldassarre Carrari.
Il percorso espositivo non si conclude però a
San Domenico: l’intero territorio forlivese, non a caso
noto anche come “Terre del Palmezzano”, è coinvolto
attraverso un percorso urbano ed uno extraurbano.
Questa interessante formula permette ai visitatori
di percorrere i luoghi cari all’artista e vivere un’esperienza
formativa e coinvolgente.
MARCO PALMEZZANO
Il Rinascimento nelle Romagne
Forlì, Complesso Monumentale di San Domenico
Dal 4 dicembre 2005 al 30 aprile 2006
Tutti i giorni 9.00 – 19.00
Lunedì chiuso
Informazioni e prenotazioni: 199 112 112
Servizi di mostra: Civita Servizi
Biglietti: intero € 8,00 - ridotto € 6,00
ridotto speciale € 4,00 - Palmezzano Card € 10,00
(ingresso alla mostra, mezzi pubblici gratuiti per due
giorni, agevolazioni in esercizi commerciali e strutture
turistiche, sconto sul catalogo)
Catalogo: Silvana Editoriale, € 38,00
Sito internet: www.marcopalmezzano.it
NAPOLI
La Cina
sotto il Vesuvio
La dinastia Tang arriva per la prima volta in Italia,
ed ha scelto Napoli. Il museo Archeologico Nazionale
ospita nel bellissimo Salone della Meridiana in anteprima
nazionale i reperti della dinastia cinese Tang nell’ambito
della mostra “Tang. Arte e Cultura in Cina prima
dell'anno Mille”, dove il visitatore può ripercorrere
la storia della stirpe che più in assoluto ha rappresentato
il periodo di massima espansione culturale cinese.
La ricchissima raccolta di reperti offre la straordinaria
opportunità di avere una visione di questa grandiosa
civiltà, sviluppatasi in Cina tra il VII e il IX secolo, in cui
gli Imperatori desideravano esternare ed affermare
LE ATTIVITÀ
la ricchezza dell’Impero attraverso gli oggetti d’uso
quotidiano, l’architettura, i corredi funerari, i gioielli,
i tessuti. Ai visitatori vengono forniti spunti per provare
a immaginare e ripercorrere i passi di una cultura così
lontana nel tempo e nello spazio attraverso tre diverse
prospettive, che vogliono darne una panoramica
completa ed accattivante. Una prima sezione è dedicata
alla Vita a corte in epoca Tang nelle città di Xi’an e
Luoyang, capitali storiche della dinastia.
Nella seconda sezione che ha come tema il buddhismo,
vengono presentati due modelli di templi cinesi, sculture
ed elementi architettonici provenienti dallo scavo italocinese del monastero Fengxiansi e sculture rinvenute
nelle grotte di Longmen a Luoyang ed in altri complessi
monastici della Cina settentrionale.
L’ultima sezione tratta dell’apertura della Cina verso
Occidente, a testimonianza della quale sono esposti
corredi funerari come monete, figurine dai tratti
centroasiatici, cammelli, tessuti e vasellame.
Un settore sarà inoltre dedicato alla calligrafia cinese,
con calchi di testi buddhisti.
La mostra è promossa dalla Regione Campania e dalla
Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici
della Campania in collaborazione con la Soprintendenza
per i Beni Archeologici delle Province di Napoli e Caserta
e con l’Università degli studi di Napoli “l’Orientale”.
Il progetto è stato finanziato dall’Assessorato Regionale
al Turismo e ai Beni Culturali con risorse del Programma
Operativo Regionale 2000-2006.
TANG – Arte e cultura in Cina prima dell’anno Mille
Napoli, Museo Archeologico Nazionale
Dal 15 dicembre 2005
al 22 aprile 2006
Tutti i giorni 9,00 – 19,30
Martedì chiuso
Informazioni e prenotazioni:
848800288
Cellulari ed estero:
+39 06 39967050
Biglietti: intero € 9,00
ridotto € 4,50
Catalogo:
Electa Napoli, € 35,00
Sito internet: www.civita.it/tang
L’AGENDA DELLE MOSTRE
MILANO
Castello Sforzesco
fino al 29 gennaio
Maestri della scultura
in legno nel Ducato
degli Sforza
VENEZIA
Museo Correr
fino al 20 febbraio
Da Bellini a Tiepolo
La grande pittura veneta
della Fondazione Sorlini
FORLÌ
Musei in San Domenico
fino al 30 aprile
Marco Palmezzano
Il Rinascimento
nelle Romagne
PERUGIA
Galleria Nazionale dell'Umbria
ORVIETO
Chiesa di Sant'Agostino
fino all’8 gennaio
Arnolfo di Cambio
Una rinascita in età medievale
PERUGIA
Palazzo Baldeschi al Corso
fino all’8 gennaio
Giandomenico Cerrini
Il “Cavalier perugino”
tra classicismo e barocco
SIENA
Palazzo delle Papesse
Centro Arte Contemporanea
fino all’8 gennaio
Guardami
Percezione del video
SIENA E PROVINCIA
fino al 9 gennaio
Capolavori ritrovati
in terra di Siena
Itinerari d'autunno
nei Musei Senesi
SIENA
Santa Maria della Scala
fino al 5 marzo
Siena & Roma
Raffaello, Caravaggio
e i protagonisti
di un legame antico.
NAPOLI
Museo Archeologico Nazionale
fino all’8 gennaio
Eureka!
Il genio degli antichi
NAPOLI
Castel Sant’Elmo
fino al 29 gennaio
Domenico Morelli
e il suo tempo
Dal Romanticismo
al simbolismo
1823–1901
NAPOLI
Museo di Capodimonte
fino al 5 febbraio
Mimmo Paladino
Quijote. Una mostra
un film un libro
NAPOLI
Museo Archeologico Nazionale
fino al 22 aprile
Tang
Arte e cultura
in Cina prima dell’anno Mille
PALERMO
Spazi ex convento Sant’Anna
fino all’8 gennaio
Francesco Lojacono
(1838-1915)
DEL
GRUPPO
DISTRETTI CULTURALI
Largo al distretto:
la cultura motore
di sviluppo
Sempre maggior interesse
suscita oggi quel tema i
cui labili confini sfumano
dalla pianificazione del
territorio, all’economia
urbana, al marketing
d’area, interessando,
perltro, l’ambito delle
discipline storicoartistiche.
Se quello del distretto industriale può considerarsi un
oggetto di ricerca assai indagato, passando a considerare
le forme e le modalità di aggregazione delle risorse
culturali in un determinato contesto locale, tali da
generare un effetto di sistema distrettuale, si sfocia
inevitabilmente in un terreno ancora non esplorato
a fondo. Alcuni studiosi, in Italia, hanno affrontato
il tema, sviluppando analisi e classificazioni di casi studio,
che hanno condotto a individuare tanti modelli di
distretto culturale quante sono le macro-specializzazioni
che il cluster territoriale esprime e in virtù delle quali si
rende riconoscibile: emergono, ad esempio, i distretti
culturali industriali, quelli istituzionali, i museali,
i metropolitani. Suscita interesse, inoltre, l’approccio
pianificatorio-progettuale rappresentato dall’elaborazione,
nell’ambito delle politiche di sviluppo, di ipotesi e
indicatori per la valutazione dell’“armatura culturale” del
territorio e il suo utilizzo in chiave strategica.
Per primo in Italia, il Consorzio Civita ha elaborato, su
questo tema, una metodologia complessa, finalizzata alla
concreta realizzazione, in ambiti territoriali predefiniti,
di distretti culturali nella forma di sistemi di relazioni fra
patrimonio culturale - nelle sue valenze materiali e
immateriali - ambiente, infrastrutture e altri settori
produttivi connessi al turismo e alla valorizzazione dei
beni culturali. Tale percorso metodologico è scandito in
primo luogo da una procedura di analisi - conoscitiva e
valutativa - delle risorse locali, finalizzata a stabilire tra
queste un rapporto gerarchico e a definire il
posizionamento dei vari elementi-chiave. Successiva è la
fase delle scelte strategiche, orientata all’individuazione
del quadro pre-progettuale degli interventi da realizzare e
ad uno specifico modello gestionale in grado di governare
la complessa fase dell’implementazione. Tra i lavori
realizzati dal Consorzio, spiccano i distretti culturali
relativi agli ambiti della Val di Noto in Sicilia - inserito
grazie al piano di gestione formulato nella Lista del
Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO - delle province di
Viterbo, di Frosinone, di Palermo e di Forlì.
www.consorziocivita.it
WWW.CIVITA.IT
La cultura in un click
Uno spazio internet dove è possibile trovare informazioni
aggiornate sui principali temi ed avvenimenti culturali.
Questo spazio risponde all’indirizzo di www.civita.it
e rappresenta il portale informativo del Gruppo Civita:
basta un click per accedere a notizie su mostre, eventi
e progetti e per prenotare comodamente da casa visite
guidate/attività didattiche. Da circa tre anni il portale
Civita rappresenta un punto di riferimento autorevole per
la comunità degli addetti ai lavori e tutti coloro che, per
passione o studio, sono “sensibili” alla cultura.
Si tratta di un portale in continua evoluzione e il suo
successo è dimostrato dal crescente interesse del pubblico:
sono infatti migliaia i visitatori ogni settimana, molti dei
quali si registrano per ottenere una serie di facilitazioni,
come la spedizione periodica della newsletter, inviti e
agevolazioni per la partecipazione ad eventi.
Il portale dedica inoltre grande attenzione a tutto ciò che
accade nel mondo della cultura, attraverso un nuovissimo
servizio di notizie quotidiane dall’Italia e dall’estero,
realizzato in collaborazione con Ansa. Le “News Mondo
della Cultura” offrono infatti ai visitatori lanci di agenzia
aggiornati in tempo reale sull'attualità culturale che
garantiscono una copertura completa dei principali
avvenimenti del giorno.
il
Gennaio 2006
LE ATTIVITÀ
DEGLI
Giornale
di
civita
ASSOCIATI
AUTOSTRADE
Dalle aree di servizio
alle aree
archeologiche
Autostrade per l’Italia, è impegnata a realizzare interventi
di integrazione e sviluppo dei territori attraversati, anche
attraverso progetti di valorizzazione dal punto di vista
storico, culturale e paesaggistico, per rendere questi siti più
facilmente fruibili dall’utenza. Nell’ambito di un pacchetto
di proposte presentate da Autostrade nel 2004 ai Ministeri
delle Infrastrutture e dei Beni Culturali, è stato di recente
approvato dalla Commissione Infrastruttura e Cultura del
Ministero Infrastrutture e Trasporti il primo progetto
riguardante l’Area di Servizio Casilina est, situata nei pressi
dell’antica città romana di Aquinum, una vasta area
archeologica, in gran parte ancora da studiare e da
riportare alla luce nella campagna laziale, sull’autostrada
Roma-Napoli. Il progetto prevede forti interventi di
ammodernamento e potenziamento sia per le strutture di
ristoro e rifornimento, che per l’ampliamento dei piazzali
di sosta dell’area, che risultano ormai del tutto inadeguati
ad accogliere l’utenza autostradale. Nel 2004, grazie ad
un protocollo di intesa attivato con la Soprintendenza
Archeologica del Lazio, sono state individuate le fasi
attuative del programma, dagli interventi preventivi
di sondaggio e scavo archeologico, alla previsione delle
successive iniziative di restauro, valorizzazione e fruizione
dell’area archeologica, individuandone anche le possibili
modalità di finanziamento. Obiettivo finale è proporre
future sinergie tra la sosta nell’area rinnovata
e la possibilità per l’utenza autostradale di acquisire
informazioni sul territorio circostante, visitando
direttamente dall’area di sosta le testimonianze
archeologiche di Aquinum. La prima fase del programma,
con indagini e scavi eseguiti con la direzione scientifica
della Soprintendenza, ha portato alla luce scoperte di
grande rilevanza storica, che certificano la frequentazione
della zona dall’epoca preromana (VI-V sec. a.C) a quella
imperiale (I-II sec. d.C.). Le attività di restauro dei beni
rinvenuti e la loro successiva musealizzazione saranno
realizzate a breve con finanziamenti da attivarsi sulla base
del progetto presentato ad Arcus, per assicurare
la conservazione e la tutela di quanto ritrovato e poter
proseguire nelle ulteriori fasi di rinnovo dell’Area di servizio
e dei progetti di recupero e valorizzazione dei beni
archeologici previsti nel programma d’intesa.
ENEL
Energiaper la cultura
Energiaper è il programma di Enel dedicato alla cultura,
alla ricerca scientifica, all’ambiente e allo sport.
Si tratta di un “contenitore” dove sono stati raccolti diversi
progetti pilota che simbolizzano l’attività di promozione
di valori e di attività culturali verso cui l’azienda riserva
un’attenzione costante. Il programma Energiaper…la
cultura si articola in progetti di illuminazione
artistica e di restauro, mostre ed eventi
culturali. Enel ha collaborato all’organizzazione
delle mostre “Montecitorio e la bella pittura
1900-1945” (Fondazione della Camera dei
Deputati), “Eroi etruschi e miti greci: gli affreschi della
tomba François tornano a Vulci” (Civita), “Vladimir
Skoda” (Comune di Pisa), alle celebrazioni del poeta Dino
Campana a Marrani, e al restauro della vetrata di Sironi a
Roma. “Energia in gioco” e “Voler bene all’Italia” sono dei
progetti di formazione ed educazione dei giovani, mentre
“L’energia che si ascolta” è un progetto di promozione
della musica classica e dei giovani artisti su tutto il
territorio nazionale, nato nel 2003 quando Enel è diventata
Socio Fondatore della Fondazione dell’Accademia Nazionale
di Santa Cecilia e del Teatro alla Scala. Nel 2005, inoltre, è
diventata partner dell’Auditorium Parco della Musica di
Roma e sponsor del Teatro dell’Opera di Roma. Con il
programma Energiaper…la scienza Enel ha cercato di
trasformare la ricerca scientifica anche in una esperienza
emotiva, facendo leva sulla crescente curiosità e sui bisogni
di conoscenza del pubblico. Nel 2005, in collaborazione
con il Teatro Eliseo di Roma, nasce il progetto “La parola
contesa tra filosofia e scienza”: nove incontri, condotti da
Massimiliano Finazzer Flory, con nove grandi interpreti del
sapere. Il progetto sarà riproposto nel 2006. Enel collabora,
inoltre, con il Festival della Scienza di Genova e nel 2005
ha sostenuto l’organizzazione della mostra itinerante
“Einstein, ingegnere dell’universo”.
Energiaper…la natura nasce dall’attenzione che Enel dedica
alla salvaguardia del rapporto tra architettura industriale e
paesaggio, soprattutto considerando che spesso le centrali
elettriche sorgono in aree di grande pregio naturalistico e
ambientale. Il programma “Natura e Territorio” raccoglie
progetti per valorizzare gli aspetti ambientali, turistici e
culturali delle aree attigue agli impianti. Nel 2005 Enel ha
pubblicato la guida “I piaceri dell’energia” in collaborazione
con Gambero Rosso e l’Accademia Nazionale di Santa
Cecilia, che raccoglie un’accurata selezione di sentieri
escursionistici, oasi naturalistiche, parchi, piste ciclabili,
itinerari culturali nelle aree vicine alle centrali. La guida sarà
riproposta nel 2006 in collaborazione con il Touring Club.
Infine, per Energiaper… lo sport, dal 2003 Enel collabora
con la Lega Nazionale Dilettanti al progetto biennale
“Eppure, il muscolo più importante di un calciatore è il
cuore” che intende promuovere i valori genuini del calcio
dilettantistico. Insieme al CONI e all’USSI Enel ha inoltre
lanciato “Tribuna Sportiva”, il primo giornale on line sulla
lealtà sportiva realizzato esclusivamente da giovani aspiranti
giornalisti sportivi.
FIT
Apollo e Eracle
di Veio: è tempo
di lifting
Concluso con successo il restauro conservativo dell’Apollo
nel luglio 2004, immediato è stato il sostegno da parte
della Federazione Italiana Tabaccai nell’ambito del progetto
FIT per l’arte e la cultura per restituire una nuova immagine
anche alla statua di Eracle che, insieme all’Apollo, formava il
gruppo scultoreo posto a coronamento del tempio di Veio
in località Portonaccio. L’intervento di restauro sulla
scultura, capolavoro etrusco in terracotta policroma della
fine del VI sec. a.C. è appena iniziato e si concluderà nel
mese di giugno prossimo. Sarà possibile seguire on-line le
fasi del lavoro sul sito www.eraclediveio.it,
che è stato realizzato insieme al partner
istituzionale Culturalweb.it
(il quotidiano on-line del Ministero
dei Beni e delle Attività Culturali) e i
visitatori del Museo potranno
assistere alle operazioni
di restauro attraverso
un vetro di
protezione, in un
cantiere
appositamente
allestito nella sala detta
“dello Zodiaco” al livello del
Ninfeo di Villa Giulia. È inoltre
prevista una sistematica
campagna di documentazione,
anche grafica, della statua. Un restauro piuttosto
complesso poiché, non si tratta di eseguire soltanto
un’operazione di semplice pulitura delle superfici, ma
anche di provvedere al consolidamento statico della statua.
L’Eracle con la cerva, a differenza dell’Apollo, è giunto a
noi conservato solo parzialmente e alla fine degli anni ’50
è stato oggetto di un pesante intervento ricostruttivo che
ha interessato il rifacimento delle gambe dell’eroe, del tutto
perdute. Queste furono realizzate con materiali fortemente
igroscopici che vanno necessariamente rimossi. Per di più la
ricostruzione venne resa con proporzioni non corrette.
Occorre avanzare una nuova ipotesi integrativa a seguito di
un attento studio anatomico della figura comparato con
quello dell’Apollo.
L’intervento di restauro, come quello dell’Apollo, è diretto
dalla dott.ssa Francesca Boitani Direttore del Museo, ed
affidato al dott. Tuccio Sante Guido; le indagini
scientifiche a cura del prof. Maurizio Diana saranno
approntate dai tecnici specializzati dell’Università
“La Sapienza” di Roma e dal Dipartimento di Diagnostica
dell’Enea. Al termine del restauro, sarà possibile ammirare
nuovamente il gruppo scultoreo composto dal dio Apollo
e dall’eroe Eracle in lotta per il possesso della cerva dalle
corna d’oro.
VODAFONE
Tecnologia e cultura
responsabile
Il primo progetto articolato di Vodafone, finalizzato alla
diffusione di contenuti artistico-culturali, risale al 1998 con
la realizzazione di OmniArte, grazie al quale era possibile
ascoltare direttamente sul proprio cellulare le descrizioni
dei più importanti monumenti e siti turistici d’Italia. E con
lo stesso obiettivo di ampliare la fruizione dei contenuti,
sono state utilizzate nel tempo le più avanzate tecnologie,
come la realizzazione di siti Wap e Umts. Nel 2001 questo
fil rouge ha portato alla creazione della mostra Media
Connection e del laboratorio Omnitel Media Lab, ideati e
realizzati con l’intento di superare il tradizionale contributo
d’impresa alle iniziative artistico-culturali, per impegnarsi
direttamente nella creazione
di idee e nel sostegno a
progetti dai contenuti
innovativi e ad alto profilo
culturale. In occasione di
Media Connection - mostra a
cura di Gianni Romano che
ha raccontato per la prima
volta il passaggio
dall’analogico al digitale sono state esposte le opere di
27 artisti di rilevanza
internazionale, tutte prodotte dagli anni ’60 ad oggi,
esplorando i rapporti tra tecnologia e società, dai primi
esperimenti di videoarte ai più recenti prodotti della web
art. Con Omnitel Media Lab, Vodafone Italia ha voluto dare
vita ad un esperimento del tutto inedito in Italia: il
cosiddetto Laboratorio Interattivo, il primo spazio di
comunicazione, conoscenza e creatività, dove il pubblico,
seguito da alcuni tutor, era libero di avventurarsi nella
realizzazione di progetti multimediali e imparare ad
utilizzare al meglio le potenzialità della tecnologia.
Grazie a Media Connection e Omnitel Media Lab, inoltre,
Vodafone Italia si è aggiudicata il premio per il progetto
comunicato più efficacemente, nell’ambito del V Premio
Guggeheim Impresa e Cultura. Nell’autunno del 2002 è
partito da Milano il tour di Vodafone Media Lab,
il laboratorio multimediale itinerante di sperimentazione
creativa, ideato e realizzato da Vodafone. Si trattava di uno
spazio gratuito, aperto a tutti e attrezzato con PC,
software audio/video, macchine fotografiche digitali,
videocamere, scanner e telefonini di ultima generazione e
tutto il necessario per esplorare le nuove forme della
comunicazione visiva e sonora digitale. Il laboratorio ha
fatto tappa anche a Bologna, Napoli e Roma.
Nel 2003, inoltre, Vodafone Italia ha sostenuto la settimana
inaugurale per la riapertura della Fenice affiancando in
seguito le iniziative del prestigioso teatro per altri due anni.
L’anno successivo, la sensibilità ai temi culturali di
Vodafone Italia, che da sempre contribuisce alla
sponsorizzazione di importanti mostre, è proseguita con
il sostegno alla realizzazione di eventi significativi per
molte città italiane quali, tra gli altri: la riapertura del
Teatro Massimo a Palermo, l’inaugurazione del Politeama
a Catanzaro e le mostre “Gli Este a Ferrara”, “Turner
e Venezia” e “Caravaggio: l’ultimo tempo 1606 - 1610”.
il
Gennaio 2006
Giornale
di
civita
Rivista mensile dell’Associazione Civita
IN PRIMO PIANO
Direttore Responsabile
Gianfranco Imperatori
Comitato Scientifico
Antonio Paolucci (Presidente), Umberto Allemandi,
Francesco Aloisi de Larderel, Armida Batori,
Enrico Bellezza, Paolo Galluzzi, Adriano La Regina,
Luca Odevaine, Pietro A. Valentino
Coordinamento Editoriale
Albino Ruberti, Alberto Rossetti, Dario Zerboni
“Le donne, i cavallier, l'arme,
gli amori, le cortesie,
l'audaci imprese io canto…”
Ariosto comincia il suo Orlando Furioso
avvertendo che avrebbe cantato
di «dame, cavalieri, armi ed amori».
E forse questo è il modo migliore
per accostarsi a questa mostra, con ritratti
di Tiziano e di altri celebri pittori
o scultori del ‘500 italiano.
Si tratta di famosi personaggi
delle più prestigiose corti europee,
di illustri poeti e letterati, di dame, meglio,
cortigiane, famose e seducenti. Ma non è
solo questo, perché i ritratti
di Tiziano come di Raffaello, di Pontormo o
di Bronzino, di Parmigianino
o di Moroni e di tanti altri che,
tra Rinascimento e Maniera, hanno dato
vita ad una delle stagioni più luminose
dell’arte italiana ed europea,
ci restituiscono non solo le apparenze
fisiche e il lusso ostentato dei loro abiti
preziosi. Sono, infatti, tutti ritratti
'di dentro': quasi il risultato dello scrutare
nel profondo gli aspetti più intimi
e segreti di uomini e donne, giovani
e anziani, raffigurati con le loro ambizioni,
speranze, attese o illusioni,
al di là di atteggiamenti 'ufficiali'
o di parata, sempre restituendoci,
di principi e pontefici, imperatori
e poeti, regine e 'favorite', le reazioni
sentimentali più vere e profonde
Nicola Spinosa
Tiziano Vecellio, Flora, Galleria degli Uffizi - © 1995, Foto Scala, Firenze
Caporedattore
Maria Rita Delli Quadri
Redazione
Arianna Diana
Hanno collaborato a questo numero
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NAPOLI
La galleria dei famosi.
Ritratti da Tiziano
e dai maestri del ’500
A Napoli il ritratto è protagonista.
Il Museo di Capodimonte diventa la sede
di uno dei più importanti eventi espositivi
del 2006. Il piano nobile del museo viene
allestito per riportare i visitatori nel XVI
secolo. La Soprintendenza Speciale per il
Polo Museale Napoletano, con il prezioso
sostegno della Regione Campania,
inaugura in primavera una mostra sulla
produzione ritrattistica di Tiziano
e sul ritratto italiano del ‘500, che, per la
quantità e la qualità delle opere
selezionate, è destinata a diventare
un avvenimento artistico di interesse
nazionale e internazionale.
La Soprintendenza e la Regione, seguendo
una comune prospettiva di valorizzazione
e promozione del patrimonio museale
partenopeo, considerano
quest’appuntamento anche un’importante
opportunità di promozione turistica.
Le opere della collezione Farnese del
Museo di Capodimonte, che comprendono
straordinari ritratti realizzati dall’artista
veneto per la famiglia del Pontefice,
saranno affiancate da oltre trenta dipinti
provenienti dai principali musei europei ed
americani e da quaranta opere di grandi
ritrattisti italiani del Cinquecento, da
Raffaello ai Carracci. Questa politica
espositiva, da tempo sperimentata con
successo dalla Soprintendenza, come nella
recente occasione delle mostre
di Caravaggio e Velazquez, consente
di stabilire un dialogo tra i capolavori
del museo e lo opere presentate
in occasione delle mostre temporanee;
i visitatori, grazie ad un percorso museale
ed espositivo studiato e realizzato anche
per valorizzare la collezione
di Capodimonte, possono apprezzare sia
i dipinti della mostra che quelli
della collezione permanente.
Il Paolo III Farnese con i nipoti Alessandro
ed Ottavio, che fa parte della collezione
del museo, costituisce un fondamentale
punto di partenza per comprendere ed
approfondire quest’aspetto dell’attività
artistica di Tiziano, che fu uno dei più
ambiti ritrattisti del Cinquecento.
La ritrattistica, che ebbe un particolare
sviluppo presso le numerose corti italiane
del XVI secolo, rappresenta una preziosa
testimonianza visiva della storia di quel
periodo. Principi e letterati, nobildonne
e cavalieri, amavano farsi ritrarre dai
maggiori artisti dell’epoca che, attraverso
la pittura o la scultura, riuscivano
a interpretare la fisionomia e la psicologia
dei committenti. A Firenze, a Parma,
a Venezia, a Roma, a Milano, a Napoli
gli artisti delle diverse scuole
del Cinquecento hanno personalizzato
il genere secondo le proprie tradizioni.
In mostra, proprio per comprendere
i diversi aspetti della ritrattistica, oltre
ai celebri lavori di Tiziano, verranno
presentate opere significative degli
esponenti delle varie scuole: si potrà
ammirare il realismo lombardo,
il colorismo veneto, l’eleganza emiliana,
il classicismo tosco-romano
e il naturalismo devozionale napoletano.
Altro punto di forza della mostra
è l’allestimento di grande impatto
scenografico, arricchito dalla presenza
di sculture e busti ritratto, anch’essi opera
di celebri artisti del Cinquecento.
Dopo Napoli la mostra, curata
da un prestigioso Comitato Scientifico,
pur con alcune varianti rispetto
all’edizione italiana, sarà presentata
a Parigi al Palais de Luxembourg
dal 13 settembre 2006 al 21 gennaio 2007.
AIR ONE
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DELLA COMPAGNIA DI SAN PAOLO
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TIZIANO E IL RITRATTO
ITALIANO DEL CINQUECENTO
Da Raffaello ai Carracci
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COLACEM
CONFCOMMERCIO
• Napoli, Museo di Capodimonte,
Via Miano 1
• Dal 24 marzo al 4 giugno 2006
• Tutti i giorni 8,30 – 19,30
mercoledì chiuso
Informazioni e prenotazioni
848800288 - 0639967050
Biglietti
intero € 10,00
ridotto € 5,00
ridotto gruppi € 7,00
(min. 20, max. 25 persone)
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