PREvisioni

Transcript

PREvisioni
PREvisioni
a cura di Arianna Dagnino, Stefano Gulmanelli, Giordano Stabile
SCIENZA
Caccia al dna che
non esiste (ma serve)
F
ra tanti team di scienziati dediti a identificare le
sequenze geniche esistenti in natura, ce n’è uno che
sta provando a trovare quelle che non si sono mai presentate in una specie vivente. «Perché magari incompatibili
con la vita stessa», spiega Greg Hampikian, il genetista della
Boise State University a capo del gruppo che sta cercando
«l’ago che non c’è nel pagliaio». La ricerca di stringhe di Dna
potenzialmente letali o troppo dannose per l’organismo in
cui si presentassero (e perciò «tagliate fuori» dall’evoluzione)
avviene costruendo mediante software
informatico tutte le possibili sequenze
di nucleotidi (le «lettere» costitutive del
Dna) di una data lunghezza da confrontare poi con gli esistenti database di
genomi per identificare le più corte fra
queste che non appaiano in alcuna specie vivente (o siano presenti in alcune ma
non in altre). Hampikian e i suoi hanno
trovato 86 sequenze di 11 «lettere» mai
viste nell’uomo e 60 mila sequenze di 15
«lettere» mai apparse in un essere vivente. Per verificarne
la pericolosità il team di ricerca le metterà in test su batteri
e cellule umane per vedere che effetto hanno su esse.
Fra le ricadute pratiche dello studio di Hampikian c’è la possibilità di costruire delle «etichette geniche» uniche, per
esempio da aggiungere ai campioni di Dna acquisiti da persone coinvolte in un’indagine criminale per distinguere
il loro Dna da quello ritrovato sulla scena del crimine.
Oppure quella fantascientifica di creare un «gene suicida»
da inserire negli organismi geneticamente modificati e attivare se questi rivelassero controindicazioni o pericolosità.
NUMERI DAL MONDO
2,4
milioni di copie vendute nel solo giorno di
lancio di The Burning Crusade, sequel del
videogame World of Warcraft (Blizzard Entertainment)
1
Ora: tempo che serve al Sole per irraggiare la
Terra con più energia di quella consumata dall’umanità in un anno (Berkeley National Laboratory)
100
miliardi di dollari spesi finora per
costruire la Stazione Spaziale
Internazionale (Esa, www.esa.int)
La percentuale di studenti asiatici
iscritti alla Berkeley University; i bianchi sono il 34% (Los Angeles Times)
43
PERSONAGGI
Il Mastro Geppetto del 2000
È
un po’ il Mastro Geppetto del XXI secolo: ama costruire pupazzi che – com’è
ovvio sia nell’era dell’elettronica – sono animati da chip e motorini, interagiscono con il padrone e creano con lui un legame emotivo. Non a caso Caleb
Chung (sotto), 50enne «artigiano del giocattolo» (come si definisce lui) è il responsabile dell’invasione, avvenuta 10 anni fa, dei negozi di balocchi da parte di un
amabile mostriciattolo che muoveva occhi, orecchie e bocca
e pronunciava 800 frasi diverse: il suo nome era Furby ed
entrò nelle case e nei cuori di 50 milioni fra grandi e piccini. Ora Chung ha appena finito di dar vita a una nuova
creatura, Plio – un piccolo dinosauro a cui 8 microchip, 38
sensori, 14 motori e un software a base di complicati
algoritmi matematici consentono un’incredibile capacità di movimento e, entro certi limiti, di decisione su cosa
fare (lo si può ordinare sul sito dell’azienda di Chung, www.ugobe.com).
D’altronde lui la vita l’ha sempre presa come gioco: a vent’anni faceva il mimo
sulle navi da crociera; poi è passato a Hollywood ad aggiustare i robot usati sul
set, facendo a tempo perso apparizioni nei film con indosso costumi di animali
(come orangotango in Greystroke, la
leggenda di Tarzan). Tutto però sempre
LA FRASE
con in testa il suo sogno di bambino:
creare un cucciolo virtuale. E così nel
1997 si mise di buzzo buono a progettare Furby. Il primo gigante dei giocattoli cui mostrò il prototipo, Tiger A scanso di
equivoci nel mio corso, spieElectronics, lo «prese» subito per lan- go fin da subito agli studenciarlo a 30 dollari al pezzo, realiz- ti che il 30% di loro finirà
zando un fatturato di oltre 1,2 per lavorare per un’azienda
miliardi di dollari. Dieci milioni dei cinese o indiana
quali finirono nelle tasche di Chung;
Liam Maxwell, docente di
il quale, messosi in proprio, adesso
informatica nell’esclusivo
rilancia. Con un altro piccolo mostro.
college inglese di Eton
SPECCHIO | 25
PREvisioni
TECNOLOGIA
Un mondo senza
peso (sogni e qualche appiglio)
ALIMENTAZIONE
Ragazzi, non fatevi
bocciare in obesità
Q
uanto hai preso oggi in obesità?»: potrebbe divenire una domanda
ricorrente fra gli alunni americani. Per arginare il problema di una
popolazione, metà della quale – inclusi nove milioni di ragazzini – è ormai
«obesa», alcuni Stati dell’Unione hanno varato un provvedimento che introduce nelle pagelle di valutazione scolastica degli studenti anche il voto relativo al grado di sovrappeso.
Se l’iniziativa ha creato grande scalpore nell’opinione pubblica Usa, in Italia è
stata letteralmente bollata dalla Federazione Italiana dei Medici Pediatri (Fimp):
«Non è con il pubblico giudizio che si risolve un problema come l’eccesso di
peso, che dipende da diversi fattori legati al comportamento e alla psicologia»,
sottolinea Giuseppe Mele, Presidente della Fimp, che comunque conferma il
ruolo che le scuole possono avere in materia: «Proprio la scuola, assieme ai
pediatri di famiglia, potrebbe fare molto per educare dal punto di vista dell’alimentazione le nuove generazioni ed evitare l’espandersi del fenomeno». Già,
«potrebbe»: nemmeno in Italia c’è infatti da stare allegri visto che, come rivelano i dati elaborati dall’Osservatorio Grana Padano, nel Bel Paese il 23 per
cento dei bambini è sovrappeso e il 14,2 per cento è proprio obeso.
TENDENZE
Stop al turismo da trapianti
I
l turismo da trapianto è finito». Questa secca dichiarazione, fatta da un
esponente del governo cinese a un summit sui trapianti tenutosi a Guangzhou, va a sbarrare la strada a quelli che sono diventati veri e propri
viaggi della speranza di migliaia di occidentali in Cina per ottenere più rapidamente che in patria ciò di cui hanno più bisogno: organi da trapianti.
La «domanda» sostenuta e ricca degli occidentali aveva infatti espanso l’offerta ben oltre i limiti delle donazioni spontanee, cui si erano aggiunte quelle
non consenzienti, soprattutto di prigionieri condannati a morte. Ora gli
espianti potranno essere fatti solo dopo consenso scritto del donatore o della
sua famiglia e comunque la precedenza della disponibilità sarà data a pazienti
cinesi. Le richieste degli stranieri, scrive il Governo cinese in una nota, «verranno prese in considerazione solo in circostanze speciali ed eccezionali».
SPECCHIO | 26
F
inora l’antigravità è stata la pietra filosofale dei racconti
di fantascienza: astronavi che si sollevano senza sforzo,
automobili che volano tra i grattacieli, e via sognando. Per i
fisici la materia è più complessa e s’intreccia fittamente sia
con le intuizioni di Einstein che con le presunte falle alle sue
teorie. Finora non sono state trovate tracce né delle onde
gravitazionali (che dovrebbero avere lunghezze immense, qui
difficili da misurare), né della
MACCHINE VOLANTI
cosiddetta «energia oscura» che
a livello universale produrrebbe un effetto antigravitario.
A livello dell’infinitamente piccolo, sotto osservazione sono le
MINIERE SPAZIALI
«fluttuazioni quantistiche»
delle particelle che nascono e
spariscono da e nel nulla.
Secondo alcuni scienziati – tra
i quali Giovanni Modenese, delAEREI SENZA ALI
l’Università di Bolzano – in
quegli istanti si potrebbero formare «vacuum» con effetti antigravitari. Modenese ha anche
studiato possibili legami con
VESTITI ANTICADUTA
dischi di superconduttori ruotanti ad altissime velocità.
Proprio dieci anni fa, un fisico
russo, Eugenij Podkletnov
(allora all’Università di TamSCARPE ANTI-PESO
pere, Finlandia) aveva annunciato di aver misurato una piccola perdita di gravità in un
disco composto da rame,
barium e un metallo raro, l’ittrio, un superconduttore. Lo
studio doveva comparire sul prestigioso Journal of Physics D, ma
all’ultimo momento il ricercatore si tirò indietro. I fan dell’antigravità (www.americanantigravity.com) sostengono però che le
dimostrazioni di Podkletnov non fanno una piega e che neanche i consulenti del Journal of Physics D riuscirono a trovare errori.
Se fosse davvero così, prepariamoci a un mondo diverso.
1
2
3
4
5
PREvisioni
SCOPERTE
Piero Bianucci
L' amplificatore
del naso artificiale
A
Trieste, scienziati della Scuola Internazionale Superiore Studi Avanzati
(Sissa) hanno scoperto una molecola che agisce da amplificatore delle sensazioni odorose. È la bestrofina. Finora era nota perché,
quando non funziona bene, porta alla degenerazione della retina. La scoperta italiana,
compiuta dai neuroscienziati della Sissa in
collaborazione con l'IIT di Genova, è uscita
su Proceedings of the National Academy of Science
(Pnas), rivista prestigiosa. Forse in futuro la
bestrofina servirà a progettare un naso artificiale particolarmente sensibile. O a curare
per via genetica l'insensibilità olfattiva.
L’uomo è un animale essenzialmente visivo.
Gli occhi sono il nostro più importante
canale di comunicazione con il mondo, di lì
passano curiosità, bellezza, desideri, orrore,
raccapriccio. L'udito e il tatto vengono in
subordine. Il gusto è un organo di senso oggi
molto coccolato, ma a caro prezzo, come
sa chi frequenta la cucina di Vissani. E l’olfatto ha diritto di cittadinanza nella edonistica cultura contemporanea soltanto perché regala le sue sfumature al rozzo schematismo del gusto (dolce, amaro, salato, acido…).
Alta gastronomia a parte, l’olfatto è un
organo di senso quasi rimosso. Lo percepiamo come animalesco, ancestrale, legato
a istinti inconfessabili. Quindi è anche poco
compreso e poco studiato. La ricerca triestina, pilotata da Anna Menini, rimedia
tanta trascuratezza. Con un meccanismo
del tipo chiave-serratura, la molecola odorosa va a legarsi alle terminazioni del nervo
olfattivo, che è in grado di distinguere più
di 10 mila aromi diversi. Qui la bestrofina
amplifica il segnale e lo trasforma in un messaggio elettrico, che va poi al bulbo olfattivo
e di qui al cervello. Un naso artificiale rinforzato dalla bestrofina potrebbe battere
anche quello ultraraffinato di Laura Tonatto,
celebre creatrice di nuovi aromi. Quanta
scienza, Laura, si nasconde dietro il romantico profumo di una rosa!
SPECCHIO | 28
ECONOMIA
Energia da liberalizzare
I
n Italia sta divenendo un marchio distintivo, al di là di quello proprio di fabbrica. Si chiama
LifeGate Energy (www.lifegate.it/energy) ed è l’offerta di energia elettrica da fonte rinnovabile fatta da quella centrale di diffusione della coscienza ecologica che è il progetto LifeGate.
Fondato da Marco e Simona Roveda (gli stessi della «fattoria Scaldasole», poi acquisita da una
multinazionale), Lifegate è una piattaforma di promozione di uno stile di vita e di un modello
economico in cui convivono profitti, rispetto per l’ambiente e attenzione per il sociale.
Dopo aver generato il network di comunicazione LifeGate (radio, portale Internet, magazine)
e lanciato il progetto Impatto Zero (in sostanza, piantare alberi per compensare il proprio
impatto ambientale), ora è la volta di LifeGate Energy, che consente alle aziende e ai detentori
di partita Iva (per i privati cittadini serve la tanto attesa legge di liberalizzazione) di stipulare contratti di fornitura elettrica da fonti d’energia alternativa: una serie di centrali idroelettriche, 20 mini-centrali idroelettriche in Lazio e Basilicata e un parco fotovoltaico nell’area
di Como capaci di generare per il momento 50 Gigawatt, sufficienti ai bisogni di 40 mila persone. L’opportunità è valutata con sempre maggior interesse da aziende di tipologia varia:
dalle realtà imprenditoriali di stampo locale alle società di respiro internazionale come Lexmark (re delle stampanti), eBay e Toshiba. Le quali sono attratte più che dai costi di fornitura competitivi con quelli degli operatori tradizionali, dalla patina ecologica che ne deriva
alla propria immagine. Il che, in tempi di «allarme rosso ambientale», non guasta.
IL DATO
Da chi dipendiamo per il riscaldamento
L’Italia è il quarto importatore mondiale di gas naturale, che acquista
soprattutto da quattro Paesi. Gli Usa, invece, si affidano al loro vicino
IMPORTATORE
TOTALE
PRINCIPALI ESPORTATORI
Canada Russia Algeria Norvegia Olanda
Stati Uniti
122,75*
Germania
90,70
36,54
Italia
73,49
23,33
Fonte: Eni, World Oil and Gas Revew
104,18
27,73
26,30
21,30
6,90
8,00
*Miliardi di metri cubi nel 2005
SPECCHIO | 29
PREvisioni
MEDICINA
Micropompe
biodegradabili
U
n assemblaggio fra cellule miocardiche di topo e una sferetta cava in polimero flessibile con annessi tubicini in Teflon,
il tutto non più grande di 5 mm. È la micropompa messa a punto all’Università di Tokyo
dal team di Tahehiko Kitamori e liberamente
ispirata nella forma e nel funzionamento al
cuore «a camera singola» del lombrico. A
garantire l’attività di pompaggio è la patina
di muscolo cardiaco applicata da Kitamori
alla mini-pallina di gomma che riesce così –
a intervalli coincidenti alla contrazione delle
cellule miocardiche – a forzare il passaggio
di minime quantità di fluido nei tubicini, il
cui diametro è pari a 400 micron.
Il prototipo, una volta perfezionato,
potrebbe venire utile per il rilascio controllato di farmaci dall’interno dell’organismo
o per convogliare piccole quantità di
liquido all’interno di chip per le analisi biologiche. Al di là del riuscire a «muovere»
minuscole quantità di liquido, la micropompa bio-artificiale di Kitamori risolve
anche un altro problema ovvero la necessità di un qualche tipo di pila o accumulatore di energia per alimentare il processo: basta infatti predisporre una piccola
riserva di nutrienti per le cellule.
INTERNET
L’Hilton di Second Life
N
el mondo reale inizierà ad accogliere clienti solo nel 2008 ma la nuova catena alberghiera Aloft (lanciata dal gigante del settore Starwood Hotels & Resorts che sovrintende a marchi di hotelerie come Sheraton e St. Regis) aprirà ben prima i suoi battenti al
pubblico e lo farà nel mondo parallelo di Second Life. Una replica virtuale in 3D dell’albergo
tipo che sarà proposto a una clientela «attiva e urbana, di età fra i 30 e 50 anni» (secondo
la definizione data da Starwood per il target del nuovo marchio), è infatti in via di ultimazione su un’isola di Second Life appositamente comperata dall’azienda.
«I residenti di Second Life sono spesso persone in linea con il nostro target», ha detto Brian
McGuinness, vice presidente del nascente marchio Aloft, «e noi speriamo frequentino il
nostro albergo virtuale. Potranno così darci le loro impressioni, che potrebbero tornarci davvero utili mentre stiamo costruendo l’albergo “vero”». Gli sviluppatori dell’Aloft digitale
(www.virtualaloft.com) hanno deciso di restare assolutamente fedeli al progetto reale, mantenendo quindi anche la presenza di una marina che consenta di raggiungere l’isola e l’hotel veleggiando. Così da permettere agli avventori che lo vorranno di abbandonare per una
volta il tradizionale modo di muoversi in Second Life: il teletrasporto.
ARCHITETTURA
LA FRASE
U
n lucernario tubolare che cattura la luce solare, la rifrange lungo una conduttura
riflettente e infine la diffonde nei sottostanti ambienti della casa. Si chiama Solatube
ed è una tecnologia sviluppata dall’omonima azienda californiana (http://solatube.com) per
consentire l’illuminazione naturale degli interni domestici anche in assenza di finestre,
usando aperture di dimensioni assai limitate rispetto al tradizionale lucernario.
La particolarità innovativa del «trucco» architettonico sta nel
fatto che il meccanismo di rifrazione prodotto dal materiale
specchiante interno al tubolare rende irrilevante l’angolazione
del sole ai fini dell’illuminazione della stanza in cui è posto
Solatube: quale che sia l’ora del giorno, la luce naturale
viene presa e diffusa all’interno come se fosse diretta.
SPECCHIO | 30
Sono
decisamente
ottimista per
il futuro:
l’umanità ha
una capacità
«evolutiva» di
fare le cose giuste. Anche se
spesso arriva a farle solo
dopo aver esperito tutti i
possibili errori
Haim Harari, fisico ed
ex Presidente del
Weizmann Institute of
Science
Foto di: Pat Doyle/Corbis - Moses/Zefa/Corbis - Getty/Ronchi
Un gioco di specchi dà luce al solaio