composizione chimico bromatologica del colostro di pecore di razza

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composizione chimico bromatologica del colostro di pecore di razza
COMPOSIZIONE CHIMICO BROMATOLOGICA DEL COLOSTRO DI PECORE
DI RAZZA SARDA
CHEMICAL–BROMATOLOGICAL COMPOSITION OF THE COLOSTRUM IN
SARDA SHEEP BREED
Carcangiu V., Ghibellini A., Vacca G.M., Dettori M.L., Mura M.C., Bini P.P.
Dipartimento di Biologia Animale – Università degli Studi di Sassari
SUMMARY - Colostrum, for the different function it performs, has a remarkable importance
in the life of the neonate, to such scope it’s important to study some chemical characteristic.
From 40 pluripare sheeps of Sarda breed, who gave birth between November and January, 2
samples of individual colostrum were collected, at 12 and 48 hours from the delivery,
respectively. On the samples were determined the following parameters: lipids (Gerber), total
nitrogen, non-caseinic and caseinic nitrogen (Kjeldahl), water (Stews 65 °C) and ashes
(Muffle 550 °C). Moreover, caseinic fractions were typified by means of UTLIEF in 2,5 - 6,5
pH range. The data were submitted to statistical analysis (ANOVA). The proteins percentage
content, caseins and whey proteins resulted higher in the first milk samples (12 h) (P<0,01),
whereas lipids evidenced no variations. In the second sample the dry matter showed a sharp
decrease (P<0,01), while, ashes showed no differences between the two samples, but values
(4 %) resulted substantially higher than those found in ovine milk. The caseinic fractions did
not manifest marked differences between the two samples and some of the Sarda breed own
phenotypes were found. Moreover, high variability between the subjects was observed for
nitrogen, lipid and mineral parameters. The variations found in colostrum proteins are mainly
due to the decrease of the immunoglobulins rate, while the casein secretion showed the same
rate and fractions of the milk proteins. The data confirm the colostrum nourishing value but
however, seen the subjective variability of this secretion, in order to evidence possible
deficiencies in the animals producers of “weak” colostrum further investigation is needed.
INTRODUZIONE – Negli animali domestici l’effettivo sviluppo della mammella avviene
nell’ultimo terzo della gravidanza, alla fine di questo stadio fisiologico assume anche la piena
potenzialità secretoria. La lattazione, infatti, inizia in prossimità del parto con la secrezione
del colostro che viene prodotto e immagazzinato dalla ghiandola mammaria negli ultimi 2 - 7
giorni di gestazione e 2 - 3 post-partum, per procedere gradatamente verso la composizione
fisiologica del latte. Il colostro assolve a diverse funzioni importantissime per il neonato come
quella di soddisfare le sue esigenze nutritive, di trasmettere un’immunità passiva e di
provocare l’espulsione del meconio, attraverso la sua azione lassativa. Questo prodotto
mammario, rispetto al latte delle principali specie di animali domestici, contiene un’elevata
concentrazione di proteine, soprattutto immunoglobuline, di lipidi, di minerali, mentre, è
scarsa la presenza di lattosio (Alais, 1984). Inoltre, contiene sia un alto tenore di vitamine
idrosolubili che tutti gli aminoacidi essenziali, entrambi fondamentali per il corretto sviluppo
del neonato. Quindi, l’assunzione di questo secreto mammario è basilare poiché è garantita e
salvaguardata la sopravvivenza dell’animale dopo la nascita. Infatti, i neonati che non
introducono il colostro nelle prime ore di vita vanno incontro, nella maggior parte dei casi,
alla morte o comunque presentano, se sopravvivono, notevoli deficit fisiologici. Lo studio
della composizione del colostro, perciò, risulta essere molto importante anche al fine di
identificare i soggetti che ne manifestano una produzione con caratteristiche poco
soddisfacenti. Lo scopo di queste osservazioni è di analizzare la composizione chimica e le
diverse frazioni caseiniche del colostro di pecore di razza Sarda, subito dopo il parto e a 48
ore da questo, per individuarne le caratteristiche e le eventuali modificazioni.
MATERIALI E METODI – Da 40 pecore, pluripare, di razza Sarda appartenenti ad un
gregge di circa 100 capi, sono stati prelevati due campioni di colostro, il primo entro 12 h e il
secondo a 48 h dal parto. Per la prova sono state utilizzate pecore che non avevano
manifestato problemi né in gravidanza, né al parto e che non presentavano patologie
mammarie. Gli animali durante il giorno pascolavano e la notte venivano tenuti nell’ovile
dove ricevevano un’integrazione alimentare di circa 400 g/capo di concentrato, mentre, il
fieno e l’acqua erano ad libitum. Dai campioni di colostro sono stati dosati il grasso (Gerber),
le proteine, le sieroproteine, le caseine (Kjeldhal), il residuo secco (Stufa a 65 °C) e le ceneri
(Muffola a 550 °C). Inoltre, è stata isolata la caseina per precipitazione isoelettrica
(Aschaffenburg e Drewry, 1959), per essere poi sottoposta ad isoelettrofocalizzazione, previa
liofilizzazione, su gel di poliacrilamide in strato ultrasottile (UTLIEF) utilizzando un range di
pH 2,5-6,5. I dati ottenuti sono stati sottoposti al test t Student.
RISULTATI – Nella tabella vengono riportati i valori medi dei parametri chimici osservati
nel colostro a 12 h e a 48 h dal parto. La percentuale di grasso non ha mostrato differenze tra i
due prelievi, mentre le proteine hanno presentato una notevole diminuzione tra il primo e il
secondo rilievo (P<0,01). Il tenore di caseina ha avuto un incremento notevole tra il primo e il
secondo prelievo (P<0,01), mentre quello delle sieroproteine una netta diminuzione (P<0,01).
Il contenuto in acqua del colostro ha presentato un marcato aumento (P<0,01); la quantità di
ceneri è rimasta costante. Nella figura viene riportato un tracciato elettroforetico delle casine
di colostro e di quelle del latte di pecora, usato come controllo. I tracciati elettroforetici hanno
evidenziato che tra i due prelievi non compaiono differenze tra le diverse frazioni caseiniche.
Valori medi (± d.s.) di alcuni parametri del colostro a 12 e 48 h dal parto
Grasso
Proteine
Caseine
Sieroproteine
Umidità
Ceneri
12 h 9,30±3,14
9,71±4,75B
2,50± 2,23A
7,21±3,64B
73,72±6,07A 4,27±2,04
48 h 8,08±1,83
7,10±2,17A
4,63± 1,38B
2,07±1,57A
77,90±3,91B 4,02±2,32
A, B = P<0,01
αs1
β1
β2
κ
αs2
1A 1B 2A
2B 3A
3B
4A
4B
5A
5B
L1
L2
6A 6B
Analisi elettroforetica (UTLIEF) delle frazioni caseiniche del colostro di pecora. La lettera A
indica il prelievo eseguito alle 12 h, la B quello a 48 h; la lettera L i campioni di latte di
pecora usati come confronto.
DISCUSSIONE – Da un esame complessivo dei vari costituenti del colostro si deduce che la
secrezione mammaria, nei primi due giorni dopo il parto, contiene una notevole quantità di
substrati atti a soddisfare le esigenze energetiche dell’agnello. Infatti, la percentuale del
grasso nei due rilievi, anche se tendente alla diminuzione, è superiore a quella che
normalmente si ritrova nel latte di ovini di razza Sarda (Bini et al., 1999). L’alta
concentrazione di lipidi potrebbe essere in parte attribuita alla quota di acidi grassi essenziali
che, nel colostro, sono in quantità maggiore rispetto al latte (Aguggini, 1981). Le molecole
lipidiche oltre alle funzioni di tipo plastico sono un’ottima fonte di energia essenziale in
questo periodo di intenso anabolismo. Il tenore di proteine del colostro mostra un valore
elevato nel primo prelievo, mentre, diminuisce nel secondo presentando una composizione
più vicina a quella del latte degli ovini di questa razza (Vacca et al., 2000). Questo
decremento è attribuibile, soprattutto, al calo delle immunoglobuline presenti nel siero. Il
tenore di caseine del colostro è quasi raddoppiato tra il primo e il secondo prelievo
raggiungendo i valori che si rilevano nel latte (Manunta, 1981). La drastica diminuzione della
percentuale delle sieroproteine è determinata non tanto dalla diminuzione delle α e β
lattoglobuline (Perez et al. (1990) ma, principalmente, dal notevole decremento delle
immunoglobuline. Infatti, queste proteine producono il loro effetto entro le prime 24 – 48 ore
di vita dell’agnello, quando l’intestino è ancora permeabile al loro passaggio, in seguito non
hanno più nessuna utilità se non quella di fornire amminoacidi, funzione che assolvono
soprattutto le caseine (Yvon, 1993). Inoltre, le sieroproteine hanno manifestato una notevole
variazione tra i soggetti, presumibilmente, dovuta ad una produzione minore di
immunoglobuline. La quantità di acqua tra le 12 e le 48 ore è aumentata, per la diminuzione
di alcuni costituenti del colostro, quasi ai livelli che fisiologicamente si riscontrano nel latte. Il
tenore di minerali è alquanto alto se rapportato al latte di pecora, ma entro i valori che di
norma si riscontrano nel colostro di diverse specie (Ruchembusch, 1991). Le diverse frazioni
caseiniche non hanno manifestato differenze tra i due prelievi e coincidono con quelle che si
riscontrano normalmente nel latte delle pecore di razza Sarda (Chianese et al., 1992). Quindi
le cellule della ghiandola mammaria della specie ovina sono in grado di sintetizzare gia entro
le prime 12 ore dal parto tutte le frazioni caseiniche, contrariamente a quanto succede nella
specie umana dove la banda relativa alle β-caseine compare solo dopo due giorni dal parto
(Montgomery et al., 1987).
CONCLUSIONI – Gli elevati contenuti dei diversi costituenti del colostro evidenziano
l’estrema utilità di questo alimento per il neonato, sia dal punto di vista nutritivo che
immunologico. Per quanto riguarda le caseine la pecora sintetizza dal primo momento tutte le
frazioni anche se la quota di queste proteine aumenta dalle 12 alle 48 ore. Interessante risulta
indagare su quegli animali che producono bassi quantitativi di sieroproteine per individuare
quale di queste frazioni sia espressa in minor quantità e studiarne la correlazione con la
crescita dell’agnello e con la successiva lattazione.
BIBLIOGRAFIA - Aguggini G. (1981). Vie metaboliche , ricambio energetico e vitamine.
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