Cefali e volpine in liserta

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Cefali e volpine in liserta
Testo e foto di Alex Puntin
Tanti piccoli trucchi e segreti per pescare il cefalo
in uno dei posti più pescosi dell’ alto Adriatico, a Nord Est, Monfalcone (GO) -
L
a giornata fantastica, la pescata dell'
anno, ce la sogniamo tutti quanti, questo
è un dato di fatto. Il giorno in cui
finalmente tutte le congiunzioni astrali
saranno a nostro favore, e parliamo di marea,
luna, vento, esche, attrezzatura e, ultimo ma
non di importanza, tempo libero, dovremo
essere pronti e armati fino ai denti, perché la
dea bendata è come il buon Paganini, non
concede bis. Scherzi a parte è sempre più
difficile trovare la giornata perfetta, un po' per i
mille impegni di ogni giorno che tutti abbiamo,
un po' perché le condizioni climatiche stanno
inesorabilmente cambiando deteriorandosi, un
po' perché i ritmi frenetici della vita quotidiana
fagocitano tutto il nostro tempo libero trovando
sempre nuove sfide da affrontare. Purtroppo
molte volte dobbiamo accontentarci di andare a
pesca e basta, senza poter calcolare il momento
più propizio con il rischio ricorrente di padellare
clamorosamente.
Ci sono poi dei posti magici, delle oasi felici,
degli spot che bene o male, con un po' di
attenzione, sono capaci di regalarci, sempre e
comunque, un po' di soddisfazione e soprattutto
quel poco di autostima che ogni tanto, ogni buon
pescatore che si rispetti, ha bisogno di trovare
riflessa nella cesta di fine giornata. Stiamo
parlando del Lisert, un canale artificiale che si
trova alla periferia di Monfalcone, all' interno del
polo
industriale
e
cantieristico.
I periodi migliori e quelli più sfruttati per la pesca
al cefalo sono l' autunno e l' inverno. Quest'
anno l' inverno è stato decisamente strano, non
ha mai raggiunto nella nostra zona temperature
al di sotto dello zero e questo ha,
fortunatamente per noi pescatori, aumentato
non di poco la finestra temporale per le nostre
battute di pesca. Ancora oggi, mentre sto
scrivendo questo articolo, alla fine di febbraio,
stiamo continuando a pescare cefali in
abbondanza e le uniche interruzioni sono state
causate dalla pioggia caduta copiosa e
abbondante.
Lo Spot
Ci troviamo nell’ alto Adriatico, nel punto più a
Est del Nord Est d' Italia, vicini al confine con la
Slovenia, in una città industriale chiamata
Monfalcone in provincia di Gorizia. Raggiungere
questo posto è facilissimo in quanto si trova
proprio all' uscita dell' autostrada anzi, si esce
obbligatoriamente dalla A4 in quanto ultimo
casello prima di prendere la superstrada che
porta verso Trieste e la Slovenia.
Il Lisert è uno spot ad altissima pressione di dislocazione dei tre spot. Lo spot 1, altrimenti da uno slargo importante del canale. Nei primi
pesca. Ogni giorno decine (se non centinaia) di
pescatori da tutta la regione e dal Veneto
vengono a tentare la fortuna in questo paradiso
del cefalo. Dobbiamo quindi armarci di pazienza
e buona volontà e da un lato cercare di arrivare
la mattina presto per trovarci un buon posto e
dall' altro dobbiamo già mettere in preventivo
che avremo spazi limitati.
Possiamo suddividere il Lisert in 3 spot diversi
tra loro, sia per conformazione delle rive sia per
tipologie di catture e tecniche di pesca. Nella
cartina sopra riportata potete vedere la
detto zona Terme Romane, si trova adiacente
alle vecchie terme romane, tra l' altro appena
messe a nuovo, ed è uno spot vasto che
raccoglie parecchie decine di pescatori ogni
giorno prevalentemente a canna fissa e con la
pastella. Lo spot 2, altrimenti detto zona
vasche, si trova qualche centinaio di metri più a
valle, verso la foce, ed è caratterizzato dalla
presenza delle vasche di allevamento della
maricoltura. Lo spot 3, altrimenti detto, zona
Cartiera, si trova proprio davanti la cartiera
Burgo di Duino ed è caratterizzato da canneti e
due spot la fà da padrone la pesca del cefalo. Il
terzo spot invece è più vario e molti tentano la
fortuna a fondo insidiando orate e branzini che
saltuariamente gironzolano per queste acque. L'
acqua è ovviamente salmastra, abbiamo la foce
a poca distanza e quindi l' influenza del mare si
fa’ certamente sentire sia a livello di marea che
per la salinità dell' acqua. Nonostante l' alto
Adriatico sia un mare vessato da inquinamenti
relativi ad una zona industriale scarsamente
attenta al territorio e all' ecosistema marino, il
Lisert ha la fortuna di essere alimentato anche
dall' acqua dolce e decisamente pulita delle
risorgive del Timavo. Un mix quindi eccezionale
che ha creato un ecosistema tutto suo ma vivo e
pulsante. La riva è caratterizzata da un doppio
scalino, uno che si trova a pochi metri da riva e
non supera i 2 metri di profondità e un secondo
scalino a circa 4 metri da riva che misurerà circa
5 metri di profondità fino a scendere verso il
centro del canale per arrivare anche a 6, 7 metri.
Le canne fisse che utilizzeremo dovranno
essere quindi adatte alla pesca che faremo.
Tradizionalmente il pescatore di cefali del Lisert
è armato di stivaloni o waders, canna fissa ad
azione medio rigida di 5 metri e pesca sul primo
scalino pasturando abbondantemente. C'è poi
chi preferisce starsene all' asciutto e dovrà
armarsi di canna fissa da 8 metri. Attenzione
perché le rive sono molto disomogenee e in
qualche punto possiamo trovarci a pescare
anche a 2 metri sopra il livello dell' acqua.
Tipologie di pesca
Non è così raro incrociare qualche bella orata durante tutto il periodo autunnale e
invernale, così come non è raro trovare qualche bel branzino
Nella pesca c'è sempre da imparare da
qualcuno più bravo di noi, con un bagaglio
tecnico più vasto o semplicemente perché
frequenta lo spot da molti anni. La pesca in
Lisert è veramente diversificata. Andiamo dalla
È di moda e funziona la pesca a method con pasturatori casalinghi un po’ particolari
classica pesca al cefalo con la canna fissa o la
bolognese, pescando con la pastella o l'
arenicola, passando poi per la pesca a fondo
con corbola, coreano, americano, la pesca
notturna con la bolognese e il gambero vivo, la
pesca a method con pasturatori casalinghi un
po' particolari (ma per questo ultimo punto vi
consiglio il nostro bellissimo video "Gudoterror cefali e volpine a method in Lisert"
semplicemente cercando su youtube la parola
"Gudoterror").
Attenzione ! in FVG il bigattino è assolutamente
vietato, è vietato perfino trasportarlo in macchina
e si può incappare in multe salate. Le esche su
cui andremo a parare saranno dunque le esche
classiche
come gli
sfarinati, dal semplice
pan francese o treccia,
alla pastella casalinga a
base
di
aglio
o
formaggio, passando per
anellidi vari come l'
arenicola e il coreano, o
l' americano qualora si
volesse tentare l' orata e
il branzino che, durante il
periodo
invernale,
cercano esche piene di
sangue e quindi di
elementi proteici.
a catturare fino a 5 kg al giorno a testa,
limite massimo stabilito dalle norme che
regolano la pesca in FVG. C'è cefalo e
cefalo però. Possiamo trovare Boseghe,
Atragani (cefali dorati), Volpine, Verzelati
o Labbroni. Ovviamente l' atragano è
quello più ricercato, il cefalo con la
macchia gialla sull' opercolo branchiale, le
sue carni sono davvero prelibate. Fatto al
forno con le patate, fritto, in brodeto, o
semplicemente alla griglia con la polenta,
ritengo
sia
un
piatto
davvero
sottovalutato. Dimenticavo, i cefali del
Lisert non sono stanziali, entrano ed
escono dal canale a seconda della
stagione, perciò tranquilli, non mangerete
pesce al gusto diesel o gasolio al forno.
Questo pesce è veramente un piatto
succulento. Non parliamo nemmeno delle
volpine, le catture sono rare, ma parliamo
di pesci che di media partono dai 2 kg di
peso e hanno delle carni grasse, tenere e
saporite che io preferisco al più blasonato e
secondo me sopravvalutato branzino.
quella salmastra e non è raro trovarlo risalire il
fiume Isonzo o il canale del Brancolo per svariati
km in piena acqua dolce. L' abbondanza del
cefalo in Friuli è storica e potrei parlarvi per ore
La pasturazione
dell' immediato dopoguerra quando i pescatori
facevano la tratta del cefalo
Farine di pesce a base di aglio e formaggio, pane grattugiato
rivendendolo non al kg o al
e pellet sono la base di pasturazione
quintale ma al "vagone". Mio
nonno buon' anima mi
raccontava che quella era la
tredicesima dei pescatori.
Ancora oggi il Lisert può vantare
un' altissima concentrazione di
cefali durante il periodo freddo
ed è abbastanza usuale arrivare
Il cefalo
Il cefalo o muggine,
pesce della famiglia dei
Mugilidae è un pesce
che si adatta bene sia
all' acqua salata che a
Nel Lisert troveremo tutti i tipi di cefali, dagli Atragani alle Volpine
E' impensabile una battuta di
pesca
in
Lisert
senza
pasturazione.
Causa
la
costante e alta pressione di
pesca tutto lo spot è
costantemente
pasturato,
anche troppo ci aggiungo io.
Partiamo
da
una
considerazione, un kg di
pastura basta per circa un
quintale di pesce, ma è uso,
soprattutto tra gli anziani
pasturare con secchi da 5/10
kg di pastura per giornata di
pesca, convinti che più
pastureranno più prenderanno.
Non commento nemmeno
questa idea. Per una corretta
azione di pesca dobbiamo
effettuare anche una corretta
pasturazione. Prima di tutto,
indipendentemente dal tipo di
Arenicola e coreano sono tra le esche più facili da utilizzare perché consentono un’ azione di
pesca meno tecnica e più divertente della pastella
Il cefalo non è un cavedano wild ma rimane comunque un pesce lunatico e sospettoso
pesca che effettueremo dovremo sceglierci un
punto e pasturare sempre là in modo da non
disperdere il branco che presto o tardi entrerà in
mangianza. Nel dialetto bisiaco usiamo il
termine "imbalonadi" ed è il momento migliore,
quando cioè un bel branco di cefali entra in
pastura in piena frenesia e mangia senza
inibizioni quello che trova. Preparare una
pasturazione efficace è importante. Meglio se la
preparazione della pastura la faremo
direttamente sul posto utilizzando la stessa
acqua del Lisert, anche perché la pesca al
cefalo è una pesca puzzolente come tali sono gli
ingredienti che useremo. Inizieremo preparando
una base di pane grattugiato al quale
mescoleremo del formaggio grana economico in
busta o un fondo mare, appunto al formaggio o
all' aglio, reperibile in qualsiasi negozio di pesca
a svariati prezzi a seconda di gusti e abitudini.
Dobbiamo preparare lo sfarinato bagnandolo in
almeno due momenti separati. La prima volta
mescoleremo il composto scelto inumidendolo,
poi lo lasceremo riposare e assorbire l' acqua,
poi lo passeremo con un setaccio a maglia fine
in modo da togliere tutti i grumi e lo ribagneremo
con l' aiuto (possibilmente) di uno spruzzino per
regolarne la densità. Normalmente in Lisert non
abbiamo moto ondoso o forti correnti per cui ci
troveremo a pasturare sulla verticale del
galleggiante e la nostra pastura, di conseguenza
dovrà avere una consistenza tale da sfaldarsi
subito, creando una colonna torbida e odorosa
che scende verso l' esca sul fondo, sfaldandosi
e creando un tappeto irresistibile per i cefali. Se
la nostra pastura sarà invece compatta,
arriveranno sul fondo questi palloni che
sfameranno i pesci, mentre noi li dobbiamo
attirare, non ingrassarli gratis. Le prime palle di
pastura che lanceremo saranno grandi come
arance, poi diminuiremo sempre più la
dimensione una volta appunto che i cefali
saranno entrati in pastura e ci servirà solo un
costante ma minuto richiamo. Pasturiamo poco
ma con cadenza costante ogni 4,5 minuti o
semplicemente quando vedremo diminuire il
numero di abboccate.
morbida e attaccaticcia che il cefalo ha
dimostrato di apprezzare. Attenzione, il cefalo
non è propriamente un cavedano wild, ma è
fastidioso e se la pastella è troppo dura non la
mangerà. Arriverà sull' esca, tenterà di
succhiarla e non riuscendoci, lascerà perdere l'
esca e si accontenterà della pastura. Molti
pescatori preferiscono invece un altro tipo di
approccio per la pastella mettendo a sciogliere
in acqua del pellet il giorno prima in modo che
si gonfi e diventi morbido come il pongo dei
bambini. Ecco, questa è la consistenza giusta.
Queste sono le pastelle più utilizzate in Lisert e
se è la prima volta che capitate da queste parti
ve le consiglio proprio per la pasturazione
costante che viene fatta in questo modo. In
alternativa si possono usare i metodi classici
utilizzando il pan francese o la treccia, una
buona arenicola o saltuariamente attaccano
anche il coreano. Il mio modo di pescare mi
porta a scegliere una pasturazione classica e
come esca l' arenicola, ma solo perché sono
pigro e preferisco un' esca che rimanga in pesca
più a lungo anche dopo i primi "assaggini" del
pesce.
Le attrezzature
Prima di tutto dobbiamo capire che tipo di pesca
Le esche
Se decidiamo di pescare con la pastella
dobbiamo crearne un po' a parte partendo dalla
pastura che abbiamo creato ma modificandone
essenzialmente la consistenza perché dovrà
durare il più a lungo sul nostro amo. Io prendo di
solito una parte della pastura e ci aggiungo una
scatoletta di sardine economiche che
trasformano il nostro sfarinato in una palla
Canne fisse da 5 a 8 metri ad azione medio
rigida per la pastella o azione morbida per
l’ arenicola
Arenicola, corbola, coreano e pastella sono le esche che possiamo utilizzare per le
nostre sessioni in Lisert
ed esche utilizzeremo. Lasciamo perdere per il
momento la pesca a fondo e concentriamoci
sulla pesca a galleggiante con canna fissa o
bolognese.
Sicuramente io preferisco la canna fissa alla
bolognese, sia per motivi di peso, che per l'
azione di pesca più performante che ha la
canna fissa in questo spot.
Se decidiamo di pescare nel primo scalino ci
muniremo di stivaloni o waders, di una canna
che ha una buona canna
fissa non ha rivali.
Montature
pastella utilizzo l' arenicola e il mio setup
classico è un canna fissa da 8 metri ad azione
abbastanza morbida, ci divertiremo sicuramente
di più proprio perché il cefalo è un grande
combattente e pesciolini da 2 o 3 etti ci
riserveranno un' azione di pesca divertente e
appagante con continue
fughe e testate.
Scegliere la canna giusta
è
fondamentale,
la
mangiata del cefalo è
subdola e veloce e
dovremo essere pronti a
ferrare. Pescando con la
pastella la ferrata dovrà
essere veloce e nei giusti
tempi,
dimentichiamoci
infatti di vedere il
galleggiante sparire sott'
acqua, la maggior parte
delle
mangiate
sarà
indicata dal galleggiante
che saltella o trema.
Pescando con l' arenicola
vedremo invece mangiate
più convinte e saranno
sicuramente più frequenti
le affondate.
Raramente pescheremo in
Lisert con la bolognese, un
po' per come si presenta
lo spot, un po' perché
effettivamente il pesce lo
abbiamo a pochi metri da
riva e la ferrata immediata
Setup per la pesca al cefalo: un buon nylon dello 0,20 ,
ad azione medio rigida di 4,5 metri massimo.
Scegliamo un' azione medio rigida soprattutto se
peschiamo a pastella perché la ferrata dovrà
essere immediata e decisa non appena il
galleggiante inizierà a saltellare. Io preferisco
invece pescare da riva all' asciutto e invece della
galleggianti ed ami in base all’ esca che utilizzeremo
Come montatura io utilizzo
del monofilo in nylon dello
0,20 di diametro, in alcuni
casi possiamo salire anche
ad uno 0,25, non ha senso
utilizzare
diametri
più
contenuti, il pesce abbocca lo
stesso perché, proprio per il
tipo
di
pesca
con
pasturazione, spingeremo il
cefalo
alla
frenesia
alimentare e a quel punto
possiamo pescare anche con
corde da traina senza
precluderci la possibilità di
arrivare ai fatidici 5 kg limite.
Per quanto riguarda il
galleggiante, la scelta dovrà
essere effettuata in base al
tipo di esca che vogliamo utilizzare. Se
peschiamo con l' arenicola preferiremo utilizzare
il classico galleggiante a goccia o a elisse a
seconda del moto ondoso o del vento, di
grammatura 1 gr, 1,5 gr. Spallinatura
concentrata sulla parte finale per arrivare prima
possibile sul fondo, nella zona strike, ed evitare
nuvole di latterini e microcefaletti che sostano
nel primo stato immediatamente sotto la
superficie dell' acqua. Dall' ultimo pallino all' amo
lasceremo 20, 25 cm di distanza, non di più,
proprio perché le mangiate saranno rapide e
fugaci e dovremo poter ferrare con prontezza.
Molte volte non uso nemmeno una spallinatura
classica ma utilizzo un' unica torpille che mi va’
a tarare quasi totalmente il galleggiante per
avere ancora più immediata la segnalazione di
mangiata.
Pescate da 5 kg a testa non sono così rare
Pescando con la pastella dobbiamo
necessariamente aumentare la grammatura e
utilizzeremo galleggianti da 3, 4 grammi.
Qualcuno usa addirittura galleggianti da 5,6
grammi escando però palle di pastura grandi
come un mandarino.
Come ami io utilizzo di solito un amo della
gamakatsu a gambo lungo del numero 8 o 10
che mi permette di presentare l' arenicola in
modo migliore, chi pesca con la pastella invece
preferisce utilizzare ami forgiati a gambo corto
molto grandi sull' ordine del 2 o del 4. Anni fa, gli
stessi pescatori "con i palloni di pastura" al
posto degli ami mettevano un' ancoretta, per
fortuna questa "tecnica" è stata messa al bando,
indubbiamente efficace ma eticamente e
sportivamente scorretta.
L' azione di pesca
Inizieremo a lanciare qualche palla grande come
un' arancia per richiamare i cefali. Non iniziamo
a pescare subito però, se il pesce entra in
pastura e lo allamiamo subito farà scappare il
branco che sarà comunque molto cauto
inizialmente. Lasciamoli mangiare un po' in
pace, scateniamo in loro la competizione
alimentare portandoli alla frenesia. Dopo una
mezz' oretta dall' inizio della pasturazione
iniziamo a pescare e vedremo che tutto il lavoro
di preparazione fatto avrà reso i suoi frutti.
Scegliamo se pescare sul primo o secondo
scalino, i cefali possono trovarsi a seconda delle
giornate e delle fasi di marea in uno o nell' altro.
La cosa più importante però è la misurazione del
fondo. Se sbagliamo questa fase, un po'
sottovalutata dai più, ci precluderemo l' esito di
una abbondante pescata. Quindi misurino alla
mano tariamo il galleggiante in modo che l'
astina del galleggiante sia sotto il pelo dell'
acqua di pochi cm in modo da posizionare
quindi l'esca a 5, 10 cm massimo dal fondo.
Pescando con l' arenicola avremo più possibilità
di vedere una vera affondata del galleggiante
che per lo più inizierà a tremare o saltellare,
soprattutto con la pastella. Non è facile far
capire al neofita quando ferrare, è più una
sensazione del pescatore. Decisamente se
vedremo il galleggiante iniziare ad andare
controcorrente o con movimenti laterali vuol dire
che il cefalo ha l' esca in bocca e la sta
succhiando. Ferrate! sempre e comunque,
quando vedete qualcosa di strano, ferrate. Molte
volte vi ritroverete perfino con il galleggiante che
si alza e si distende. Ferrate! Ci vorrà un po' per
farsi l' occhio perché è una mangiata
completamente diversa da tutti gli altri pesci che
avrete pescato ma dopo un po' ci farete l'
abitudine.
Alla fin fine della fiera
Ci sarebbe molto da aggiungere ad una pesca
che è stata veramente sviscerata in mille
fantasiose sfaccettature più o meno tecniche e
più o meno pittoresche. Ci sono molte scuole di
pensiero sulla pesca al cefalo, c'è chi vi dirà che
il cefalo è difficile e diffidente, che bisogna
pescarlo con finali dello 0.08 e ami microscopici
... sarà, ma in Lisert non è così. Probabilmente
per l' abbondanza di pesce o per la cultura di
pesca friulana, la pesca è molto meno tecnica e
più popolare e le catture si fanno ugualmente e
in abbondanza. Lasciate perdere tutto il vostro
bagaglio fatto di ultraleggeri e bigattini, tanto qui
è vietato. Ultima notizia, ma logisticamente
interessante, è che proprio all' imboccatura della
strada che porta al Lisert si trova il negozio di
pesca di "Hobby pesca di Alex Bernardi" dove
troveremo sempre esche fresche in tutti i mesi
dell' anno. Chiuso il lunedì e la domenica.
Ultima cosa, per pescare in Lisert non servono
le levatacce alle 4 di mattina, il cefalo è un
pesce che ama il sole e la luce e infatti li
cattureremo dall' alba al tramonto, difficilmente
cattureremo abbondanti cefali prima dell' alba e
dopo il tramonto, e dovremo stare attenti alle
maree. Di solito i cefali mangiano durante tutta
la fase di marea montante e alta marea,
difficilmente avremo grandi catture con la bassa
marea o nella fase calante. C'è però da dire che
in questo paradiso della pesca che è il Lisert, nel
momento in cui meno ce lo aspettiamo, con
marea a sfavore, con fasi lunari nulle, è il
momento in cui potrebbe arrivare una bella
sorpresa come una bella orata, un bel branzino
o perché no, una bella ombrina. Per concludere,
attenzione! Il Lisert crea dipendenza.
Testi e Foto Alex Puntin – febbraio 2
La pressione di pesca in Lisert è sempre alta e costante. Avremo sempre poco spazio a disposizione soprattutto nelle giornate invernali di sole.