End of the rainbow_ per sito

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End of the rainbow_ per sito
Monica Guerritore interpreta Judy Garland nel musical End of the Rainbow, in scena
al Teatro Biondo Stabile di Palermo dal 4 al 9 febbraio (martedì, venerdì e sabato ore
21; mercoledì, giovedì e domenica ore 17.30).
Basato sul testo di Peter Quilter, con gli arrangiamenti musicali di Marcello Sirignano
e la regia di Juan Diego Puerta Lopez, lo spettacolo è interpretato dalla Guerritore
insieme ad Aldo Gentileschi, Alessandro Riceci e dalla band musicale composta da
Vincenzo Meloccaro, Gino Binchi, Stefano Napoli. Le scene sono di Carmelo Giammello, i
costumi di Walter Azzimi. La produzione è di Francesco e Nino Bellomo de “L’isola
trovata”.
End of the Rainbow racconta sei settimane nella vita della celebre attrice hollywoodiana
Judy Garland, pochi mesi prima della sua morte. È il Natale del 1968 e l’attrice alloggia
in una piccola suite dell’Hotel Ritz Carlton al Centro di Londra. Con il suo amico gay,
pianista e compagno di tante avventure Anthony (interpretato da Aldo Gentileschi) e
con il suo nuovo giovane amante Mickey Deans (Alessandro Riceci), si prepara per una
serie di concerti nella capitale britannica. Ha 46 anni ed è decisa a tornare alla ribalta
alla grande. I matrimoni falliti, i tentativi di suicidio, le dipendenze da alcol e farmaci
sembrano lasciati definitivamente alle spalle, eppure le cose non vanno come sperato.
End of the Rainbow è un musical tragico e divertente allo stesso tempo, in cui Monica
Guerritore canta dal vivo, accompagnata dai musicisti, otto tra le più belle canzoni della
Garland. «Ho cominciato dal niente una preparazione fisica – spiega l’attrice – che mi ha
portato a ballare e cantare per la prima volta. Tre mesi di lezioni al giorno con il
coreografo Gino Landi e la vocal coach Maria Grazia Fontana, per entrare in un corpo e
in una voce. Un’altra sfida per cercare di capire una grande, luminosa e infelice donna».
Note di Monica Guerritore:
«Judy è innamorata pazza del suo giovane amante, è scoppiettante, folle, drammatica,
stramba e tenerissima come solo una grande artista può essere ed è disperata come lo è
una donna completamente sola nonostante i suoi innumerevoli amori. Tira avanti con
quel che resta della sua voce e supplisce dando al pubblico la sua anima. La sua vita è la
scena e lì canterà e morirà tra lustrini e paillettes.
Ho cominciato dal niente una preparazione fisica che mi porta a ballare e a cantare per
la prima volta. Tre mesi di lezioni al giorno con il coreografo Gino Landi e la vocal coach
Lisa Angelillo per entrare nel corpo e nella voce di una donna debole e fortissima allo
stesso tempo, un’artista luminosa con una vita personale drammatica che richiama alla
mente altre donne dalla fine tragica: Edith Piaf, Whitney Houston, Amy Winehouse.
Judy inizia a usare anfetamine sin dall’infanzia, sarà la madre a introdurla agli psicofarmaci durante Il Mago di Oz e sarà l’ultimo giovanissimo marito a darle le pasticche
che la uccideranno in un gabinetto del teatro di Londra dove si sta esibendo.
Muore indossando un vestito rosso luccicante. Il mondo dello spettacolo è la sua
scenografia naturale e oltre l’arcobaleno (Somewhere over the rainbow, ultima canzone
che canto nello spettacolo, seduta sul bordo del palco e senza accompagnamento)
potrebbe trovare finalmente la serenità mai raggiunta in terra. Diceva di sé “…essere
una star è stato facile. Vivere è stato difficile”».
END OF THE RAINBOW
al Teatro Biondo dal 4 al 9 febbraio 2014
Martedì 4 febbraio, ore 21.00 Turno Prime
Mercoledì 5 febbraio, ore 17,30 Scuola
Giovedì 6 febbraio, ore 17,30 Promozionale
Venerdì 7 febbraio, ore 21.00 Repliche A
Sabato 8 febbraio, ore 21.00 Repliche B
Domenica 9 febbraio, ore 17,30 Domenicale
Ulteriori informazioni, video e foto scaricabili dal sito
www.endoftherainbow.it