Gli stranieri cambieranno il Lodigiano

Transcript

Gli stranieri cambieranno il Lodigiano
22
MARTEDÌ 24 GENNAIO 2012
il Cittadino
Sant'Angelo
IL FENOMENO E LE SUE IMPLICAZIONI AL CENTRO DI UN INCONTRO PROMOSSO SABATO MATTINA ALLA FONDAZIONE MADRE CABRINI
«Gli stranieri cambieranno il Lodigiano»
Negli ultimi dodici anni 30mila nuovi cittadini con le migrazioni
n Sono 30mila gli stranieri che han­
no scelto il Lodigiano come meta di
vita negli ultimi dodici anni. Non
solo per fuggire a problemi mondia­
li come guerre o carestie. Ma anche
perché il fenomeno migratorio «è
anche un grande romanzo familia­
re, fatto di reti e fili che collegano le
persone le une alle altre». A traccia­
re confini e caratteristiche delle mi­
grazioni, che hanno cambiato anche
le società lodigiana, sabato mattina
alla Fondazione Madre Cabrini
onlus di via Cogozzo, per l’incontro
“Diversi da chi, diversi da dove... di­
versi?”, organizzata in occasione
della Giornata del migrante, c’era
Giuseppina Camilli, responsabile
dell’unità operativa per le politiche
sociali della Provincia di Lodi. Sua
l’analisi sul fenomeno migratorio
che ha portato, nella sola Lombar­
dia, negli ultimi dieci anni, qualco­
sa come un milione di persone. Con
conseguenze diverse e contrapposte.
«Perché se da un lato la migrazione
arricchisce il patrimonio dei popoli,
dall’altro rende visibili tutte le pro­
blematiche e le contraddizioni di
una società ­ ha spiegato ­ : introdu­
ce elementi di novità e di trasforma­
zione, quello che i francesi defini­
scono “metissage” e che noi possia­
mo indicare come mescolamento,
ibridazione. Ovvero noi prendiamo
qualcosa da loro e loro prendono
qualcosa da noi. Un fenomeno che
però per alcuni è considerato un ri­
schio». Circa 1800 sono badanti nel­
la famiglie lodigiane, soprattutto
dall’Europa dell’Est e dal Sudameri­
ca, e si trovano spesso a diventare
«il punto di sintesi all’interno del
nucleo familiare italiano». Il feno­
meno migratorio in terra lodigiana
ha sempre coinvolto i minori, che
sono il 14 per cento degli stranieri
residenti, sin dai tempi della prima
“ondata” di arrivi, quella della co­
siddetta «emergenza albanese, in
cui noi abbiamo rilevato sin da subi­
to come la maggior parte della per­
sone arrivate non stessero fuggendo
da qualcosa, ma avessero scelto di
Da sinistra i relatori dell’incontro Stefania Aiolfi, Marco Ferri e Giuseppina Camilli
Nell’evento organizzato alla Fondazione Cabrini l’analisi del fenomeno migratorio con particolare riferimento al Lodigiano
insediarsi qui, di vivere nel nostro
territorio ­ ha aggiunto ­ : compren­
dere questo significa orientare le
scuole e tutti i servizi di assistenza,
dalla salute al lavoro alla casa, coin­
volgendo più soggetti». Il punto cri­
tico oggi è quello che coinvolge la
“seconda generazione” ovvero i gio­
vani figli degli immigrati, «che vivo­
no lo squilibrio tra la volontà di sta­
re qui e un rischio sempre presente
di disadattamento che nasce dal
confronto tra i modelli tradizionali
e quelli dei nostri giovani». La vera
integrazione, però, sta nel compren­
dere che «questi fenomeni ci riguar­
dano, perché fanno parte della no­
stra discendenza come frutto di un
unico orizzonte comune». Opinione
condivisa anche da monsignor Car­
lo Ferrari, presidente della Fonda­
zione. «Nelle famiglie come badanti,
IL MUSEO DELL’AGRICOLTURA IN LUTTO PER LA PISANI
Si è spenta domenica
la “storica” direttrice
n Per quindici anni è stata la figura
core Gaetano Forni ­ : di carattere
di riferimento del Museo lombardo
estremamente generoso, mi ha aiu­
di storia dell’agricoltura di San­
tato sempre, in tutto». Alla fonda­
t’Angelo. Si è spenta domenica, al­ zione del Museo santangiolino han­
l’ospedale Fatebenefratelli di Mila­
no partecipato entrambi, nel 1971,
no, dove era ricoverata da due setti­
deciso nel centenario della Facoltà
mane, Francesca Pisani, indimenti­
di Agraria di Milano. «L’idea è stata
cata direttrice del museo dedicato
del preside di allora, Elio Baldacci,
al mondo agricolo nei locali del ca­ ma il primo direttore è stato Giu­
stello Morando Bolognini. Un lutto
seppe Frediani ­ ricorda ancora For­
per la famiglia, per il marito, Gaeta­
ni ­ : alla fine degli anni Settanta, il
no Forni, studio­
consiglio ha deci­
so di agraria, che
so di affidare a
con lei ha condi­
lei la direzione».
viso la passione
Innumerevoli le
per il museo san­
attività organiz­
tangiolino e ha
zate, dai conve­
contribuito ai
gni, alle visite
suoi primi passi,
guidate, anche ri­
per i sei figli
volte alle scolare­
(Mario, Giulia,
sche del territo­
Vittore, Emilia,
rio, alla prepara­
Michelangelo e
zione del mate­
Alessandra, due
riale divulgativo.
dei quali laureati
A ricordarla an­
in agraria, ovve­
che il professor
ro Michelangelo,
Gianpiero Fumi,
lodigiano d’ado­
docente di storia
zione che oggi vi­
economia al­
ve e lavora a Ca­
l’Università Cat­
stiglione, ed
tolica di Milano,
Emilia, specializ­
ma anche vice
zata poi all’isti­
presidente del
tuto Pasteur di
Museo oggi. «La
Parigi), ma an­
signora Pisani,
che per la comu­
insieme al mari­
nità di Sant’An­
to, sono ricono­
gelo, in cui Fran­
sciuti a livello in­
cesca Pisani si è Francesca Pisani, direttrice del museo ternazionale nel
fatta conoscere
mondo della mu­
ed apprezzare. Laureata in chimica
seologia agraria e io ho sempre ap­
industriale, è stata per anni assi­
prezzato il modo concreto e fattivo
stente scientifico del premio Nobel che la signora ha svolto per il mu­
per la chimica Giulio Natta. «Era
seo ­ ha detto il professore ieri ­ nata
incaricata di rielaborare i suoi lavo­
da una passione per la cultura e da
ri dal punto di vista formale ­ rac­
un amore per la terra che sono stati
conta il marito ­ : un compito che
il presupposto per la nascita di stru­
svolgeva con grande entusiasmo e
menti importanti come le guide di­
grazie alle sue straordinarie capaci­
dattiche». Cordoglio alla famiglia
tà. “Presto e bene si può fare” era il
anche dal sindaco di Sant’Angelo,
motto che ripeteva spesso anche i Domenico Crespi. «Una persona di
suoi figli». Seconda di dodici figli, si
una preparazione e di una gentilez­
era messa subito a disposizione del­
za squisite ­ ha detto ­ : ho avuto mo­
la famiglia, alla morte prematura do di conoscerla e di apprezzarla e
della madre, di tisi. «E ha sempre per la comunità di Sant’Angelo è
voluto una famiglia numerosa, al­
una grande perdita».
meno otto figli diceva ­ racconta an­
Ross. Mung.
nelle stalle, nelle campagne, sono
tutti stranieri e io sono convinto che
come italiani avremo bisogno sem­
pre di più di lavorare nella logica
della collaborazione ­ ha detto rifa­
cendosi poi alla dottrina cristiana ­ :
i cristiani ci sono in quasi tutte le
Nazioni del mondo e questo perché
la base è il diritto umano, la legge
naturale nella prospettiva dell’acco­
glienza e della collaborazione». A
chiudere la mattinata, aperta dal di­
rettore sanitario Stefania Aiolfi,
l’intervento del dottor Marco Ferri,
medico geriatra, che si è rifatto ad
alcune favole per bambini per entra­
re nella logica della migrazione «co­
me riduzione delle distanze inter­
personali e come logica di viaggio,
con l’obiettivo di guardare alle so­
miglianze e non alle diversità».
Rossella Mungiello
Il 14 per cento dei “residenti”
è rappresentato da minorenni
DA GIOVEDÌ
Un corso per aiutare chi assiste i malati di demenza
n Come “vivere” la malattia di una persona
cara, imparando ad assisterla nel migliore
dei modi? A rispondere a questa domanda
proverà “Curarsi di chi cura”, il corso per
familiari di malati affetti da demenza
organizzato dalla Fondazione Madre Cabrini
Onlus di Sant’Angelo. Giunta alla sesta
edizione, l’iniziativa prenderà il via il 26
gennaio e si svilupperà su cinque incontri,
fino al 31 maggio, che si terranno al Centro
diurno integrato di via Cogozzo dalle 17 alle
18.30; la partecipazione è gratuita, con
invito a contattare la Fondazione per
iscrizioni e informazioni telefonando allo
0371 90686. Il corso, come detto, è mirato per
coloro che devono assistere un congiunto
afflitto da demenza: una circostanza
difficile, che può modificare i modi di
rapportarsi e portare la persona che assiste
a confrontarsi con aspettative delicate,
giuste e non giuste, comprese le situazioni, i
limiti e opportunità dell’assistenza stessa.
Dopo l’incontro di presentazione e
condivisione delle esperienze personali del
26 gennaio, il corso analizzerà tema e
soluzioni a tutto tondo, dalla promozione
dell’autoconoscenza (il 23 febbraio) fino
all’esplorazione e il significato delle
emozioni negative (il 29 marzo) e di quelle
positive (il 26 aprile). Argomento dell’ultimo
incontro, il 31 maggio, saranno “I bisogni
del cargiver nel compito di cura”.
12
IMPIEGO
OFFERTE
AZIENDA in San Giuliano Milane­
se, cerca diplomato/a o neo laure­
ato/a per mansioni impiegatizie.
E' richiesto buon utilizzo Cad e in­
glese fluente. Inviare curriculum
a: [email protected] oppure fax
n. 02.98282654
LE OFFERTE
DI LAVORO
E DI IMPIEGO
SI INTENDONO RIVOLTE
AD AMBOSESSI
(Legge N. 903 9-12-77
e
N. 125 10.04.91)