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L’associazione culturale giovanile Bisse è nata a Spoleto (PG) nel 1999 con l’intento di avvicinare i giovani al teatro, alla musica e a qualsiasi altra forma di arte. In oltre dieci anni di attività, ha cercato sempre di essere un punto di riferimento e di crescita per i propri iscritti e un veicolo di valori come il rispetto della vita e del prossimo per gli spettatori che hanno assistito ai propri spettacoli. Dal debutto scenico con una rivisitazione del ‘Forza Venite Gente’ di Michele Paulicelli, passando per ‘La Buona Novella’ ispirato all’omologo concept album di Fabrizio De André, da ‘Lu Lozzu’ di Gianfrancesco Marignoli a ‘Volano le canzoni’, tributo a Vincenzo Cerami e Nicola Piovani, Bisse ha valorizzato appieno la sua duplice funzione sociale e artistica, tanto da essere invitata ad esibirsi anche oltre i confini nazionali (Francia e Stati Uniti). Significative sono inoltre le collaborazioni avute con artisti internazionali come i musicisti serbi del Beltango Quintet con cui, lo scorso maggio, ha portato in scena ‘Carapintada – Confessioni sui desaparecidos d’Argentina’ (recital che ha aperto la terza edizione spoletina dello ‘Strumenti&Musica Festival’) e il regista messicano Tareke Ortiz che ha diretto Bisse in “Vocal migrations” (spettacolo recentemente rappresentato a Spoleto in occasione del RossoBastardo live 2010). www.bisse.it Le campane fanno parte delle cerimonie cristiane da oltre 1500 anni. La leggenda narra che Paolino, vescovo di Nola (Campania), le scoprì già nel 400 d.C.. Colpendo un grosso bollitore d’ottone si accorse infatti che questo produceva un suono bellissimo che poteva essere udito anche da lontano. Egli appese allora il bollitore sul tetto della chiesa e, colpendolo con un martello, lo utilizzò ogni volta che voleva annunciare un’assemblea. Le campanae più grandi presero tale nome proprio dalla regione italiana in cui nacquero, mentre le più piccole furono soprannominate nolanae, in onore del vescovo di Nola. Le prime campane accordate, progettate per essere suonate “in mano”, comparvero in Inghilterra agli inizi del ‘700 con l’intento di permettere ai campanari di addestrarsi senza però disturbare l’intera città. Le campane a mano (Handbells) furono introdotte poi negli Stati Uniti nel 1902. Da quel momento migliaia di cori di campanelle fiorirono in tutta l’America. Quelle suonate dai Celebration Ringers sono proprio le tipiche campanelle inglesi: strumenti musicali finemente realizzati nelle fonderie di Londra o in Pennsylvania (Usa). La loro peculiarità sta nel fatto che il batacchio posto all’interno non è libero come quello di una campana classica, ma accuratamente progettato affinché colpisca la lega soltanto quando il musicista, attraverso un particolare movimento, lo scuote. Chi suona ha così il controllo totale sullo strumento: saprà infatti quando e con quale intensità suonerà. In Inghilterra e in America, la maggior parte dei cori di campanelle può essere trovata nelle chiese cattoliche e protestanti, ma anche nelle scuole, nelle università, nei cori comunali o nelle varie comunità. Gran parte di loro suona tre o quattro ottave di campane. I Celebration Ringers invece si esibiscono con 5 ottave (che corrispondono a 60 campanelle). Per evitare di danneggiare questi strumenti così delicati e di alterarne il suono, i musicisti indossano dei guanti. I tavoli poi sono imbottiti con uno spesso strato di gommapiuma che, oltre a proteggere ulteriormente le campane, permette di eseguire particolari tecniche di suono. La Prima Chiesa Battista di Sanger (Texas) ha da diversi anni un coro di campanelle. Il direttore musicale della chiesa, Shane Stuttard, suona questi strumenti da quando era un ragazzo e dirige i cori di handbells da oltre 25 anni. I Celebration Ringers suonano regolarmente in chiesa durante le funzioni, ma si sono esibiti e si esibiscono anche al di fuori dei luoghi religiosi: sia negli Stati Uniti (in palcoscenici ambiti come il Walt Disney World di Orlando, Florida) che all’estero (Disneyland Paris). giovedì 29 luglio - ore 21 Campello sul Clitunno venerdì 30 luglio - ore 21 Abazia di Castel San Felice domenica 1 agosto - ore 21 Chiostro di San Nicolò - Spoleto