Dichiarazione Ambientale Ravenna 2008

Transcript

Dichiarazione Ambientale Ravenna 2008
Dichiarazione Ambientale
Stabilimento di Ravenna
Aggiornamento anno 2008
Dati aggiornati al 31-12-2008
In questo aggiornamento della Dichiarazione Ambientale sono riportate le variazioni che hanno apportato contributi in campo
ambientale rispetto a quanto riportato nel documento “Dichiarazione Ambientale 2007 – Stabilimento di Ravenna” con dati
aggiornati al 31 dicembre 2008. In particolare:
•
•
interventi impiantistici e gestionali che hanno avuto risvolti sulla valutazione degli aspetti ambientali;
sintesi degli accadimenti ed eventi in campo ambientale quali visite da parte di funzionari esterni, visite di sorveglianza,
aggiornamenti legislativi, sottoscrizione o revisione di accordi volontari con Enti Locali, manifestazioni, audit interni.
Inoltre viene illustrata la situazione al dicembre 2008 per quanto riguarda:
•
•
•
•
dati operativi e degli indicatori di prestazione ambientali e gestionali;
valutazione degli aspetti ambientali diretti;
valutazione degli aspetti ambientali indiretti;
stato d’avanzamento del Piano di Miglioramento.
Informazioni per il pubblico
EniPower – Stabilimento di Ravenna fornisce informazioni sugli aspetti ambientali e tecnici dello Stabilimento ai soggetti
interessati e alla popolazione. La Dichiarazione Ambientale viene divulgata all’esterno nel corso di incontri con la popolazione
e spedita ogni anno alle funzioni pubbliche e associazioni attuando un progetto annuale di comunicazione; inoltre è sempre
disponibile presso lo Stabilimento e sul sito internet della Società www.enipower.eni.it
Per ulteriori informazioni anche relativamente alle Dichiarazioni precedenti rivolgersi a:
Responsabile di Stabilimento
Ing. Carlo De Carlonis
Tel. 0544-600516 Fax 0544-600590
Indirizzo e-mail: [email protected]
Rappresentante per la Direzione del Sistema di Gestione Ambientale
Ing. Lamberto Tavacca
Tel. 0544-600572 Fax 0544-600515
Indirizzo e-mail: [email protected]
Presentazione del Responsabile di Stabilimento
07
Profilo della Società
09
10
11
12
12
13
15
Profilo della Società Eni
La Società EniPower
Organizzazione della Società EniPower
Politiche in ambito di salute, sicurezza e ambiente
La politica HSE in EniPower
La politica di salute, sicurezza e ambiente dello
Stabilimento di Ravenna
16
16
Lo Stabilimento EniPower di Ravenna
Interventi impiantistici e gestionali significativi
dal punto di vista ambientale
16
18
Il Sistema di Gestione Ambientale
Gli aspetti ambientali
Obiettivi e Piano di Miglioramento
21
22
22
23
25
25
25
25
25
27
28
28
29
36
39
42
43
48
50
52
53
53
57
58
Sintesi degli accadimenti ed eventi in campo ambientale
Produzione
Normative e prescrizioni ambientali
Formazione
Comunicazione
Gestione del controllo operativo
Controllo e registrazione della documentazione
Prescrizioni legali
Audit ambientali
La struttura organizzativa
L’identificazione degli aspetti ambientali
Aspetti ambientali diretti
Emissioni in atmosfera
Scarichi idrici
Produzione dei rifiuti
Qualità del suolo e della falda
Impiego di risorse naturali ed energetiche
Effetti sull'ecosistema
Sicurezza e salute dei lavoratori operanti nel sito
Aspetti ambientali in condizioni di emergenza
Aspetti ambientali indiretti
La significatività degli aspetti ambientali
Consuntivazione negli anni delle azioni inserite
nei Piani di Miglioramento
59
60
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
67
Glossario
71
Piano di Miglioramento 2008-2010
Schede di sintesi del Piano di Miglioramento 2008-2010
Questa Dichiarazione Ambientale è stata prodotta con il contributo delle seguenti persone:
Centrale di Ravenna
Lamberto Tavacca
Davide Zanchini
Pierpaolo Cota
Luca Lontani
Responsabile Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità e Rappresentante della Direzione
Responsabile Produzione
Responsabile Servizi Tecnici
Responsabile Programmazione Assetti e Analisi Industriali
SEDE
Ezio Bini
Cristina Malingher
Stefano Gattucci
Responsabile Sicurezza, Ambiente e Assicurazione Qualità Sede
Sicurezza, Ambiente e Assicurazione Qualità Sede
Sicurezza, Ambiente e Assicurazione Qualità Sede
e approvata da
Carlo De Carlonis
Responsabile Stabilimento di Ravenna
Dichiarazione di approvazione
EniPower Centrale di Ravenna, Via Baiona 107 – Ravenna
Codice di attività:
NACE E 35.11 Produzione di energia elettrica (ex NACE 40.10)
NACE E 35.30 Fornitura di vapore e aria condizionata (ex NACE 40.30)
Questo Stabilimento è dotato di un Sistema di Gestione Ambientale i cui risultati sono comunicati al pubblico
conformemente al Regolamento CE 761/2001 e successive modifiche e integrazioni, che definisce il sistema comunitario
di ecogestione ed audit.
La verifica effettuata dal verificatore ambientale presso lo Stabilimento EniPower di Ravenna ha riscontrato il
rispetto dei requisiti posti dal Regolamento CE 761/2001 di ecogestione ed audit ambientale. Ha constatato
inoltre che la Dichiarazione Ambientale tratta tutti gli aspetti ambientali legati all’attività del sito, fornendo
informazioni chiare e attendibili.
Il verificatore accreditato Certiquality Srl IT-V-0001 Via G. Giardino, 4 – 20123 Milano ha verificato e convalidato
questa Dichiarazione Ambientale in data 30 luglio 2009
EniPower Stabilimento di Ravenna si impegna a trasmettere all’organismo competente sia i necessari
aggiornamenti annuali sia la revisione della Dichiarazione Ambientale completa entro tre anni dalla data della
presente, mettendoli a disposizione del pubblico secondo quanto previsto dal Regolamento CE 761/2001.
presentazione del responsabile di stabilimento
Reperto archeologico esposto alla mostra “Otium”. Mostra organizzata dalla Fondazione Ravenna Antica nel 2008 con il contributo EniPower
6
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Presentazione del Responsabile di Stabilimento
Il presente documento aggiorna, con i dati e le informazioni al 31 dicembre 2008, la "Dichiarazione Ambientale"
dello Stabilimento EniPower di Ravenna, redatta in conformità al Regolamento EMAS 761/2001 dell’Unione Europea
sull’adesione volontaria delle organizzazioni ad un sistema comunitario di eco-gestione ed audit.
Come già avvenuto per gli anni passati questa “Dichiarazione Ambientale” è pertanto finalizzata a descrivere le
attività, gli aspetti ambientali, il sistema di gestione, gli obiettivi e i programmi di miglioramento ambientale relativi
all’organizzazione di EniPower Ravenna.
La continuità delle prestazioni ambientali conseguite negli ultimi anni con l’applicazione del Sistema di Gestione
ed il raggiungimento degli obiettivi di miglioramento pianificati sono la testimonianza dell’impegno che EniPower
pone sempre più per una produzione di qualità a tutto tondo e dell’attenzione verso tutti i portatori di interesse con
particolare riferimento a quelli locali che ospitano i siti produttivi.
7
Profilo della Società
Il Sistema di Gestione Ambientale
Gli aspetti ambientali
Obiettivi e Piano di Miglioramento
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Glossario
Impianto a ciclo combinato
9
profilo della società
Profilo della Società Eni
sviluppo e al benessere delle comunità nelle quali opera,
rispettare l’ambiente, investire nell’innovazione tecnica,
Eni è un’impresa integrata nell’energia, impegnata a cre-
perseguire l’efficienza energetica e mitigare i rischi del
scere nell’attività di ricerca, produzione, trasporto, trasfor-
cambiamento climatico.
mazione e commercializzazione di petrolio e gas naturale.
Opera nelle attività del petrolio e del gas naturale, della ge-
Tutta la storia di Eni, fin dalla sua costituzione nel 1953,
nerazione e commercializzazione di energia elettrica, della
è segnata da grandi sfide vinte e dalla realizzazione di
petrolchimica e dell’ingegneria e costruzioni, in cui vanta
progetti apparentemente irrealizzabili.
competenze di eccellenza e forti posizioni di mercato a li-
Ai traguardi operativi Eni ha affiancato un processo di
vello internazionale. Tre i business fondamentali: Exploration
radicale trasformazione dell’assetto societario tramite
& Production, Gas & Power e Refining & Marketing.
la fusione nella Corporate delle società caposettore e la
conseguente creazione di divisioni operative per tutte le
Eni è presente in 70 Paesi con circa 76.000 dipendenti.
principali attività.
Ogni azione di Eni è caratterizzata dal forte impegno per lo
sviluppo sostenibile: valorizzare le persone, contribuire allo
In Figura 1 è riportata la Struttura societaria di Eni:
Fig. 1 – Struttura societaria Eni
Gas & Power
Exploration
& Production
APPROVVIGIONAMENTO, TRASPORTO,
RIGASSIFICAZIONE, DISTRIBUZIONE E VENDITA
DI GAS NATURALE E PRODUZIONE
E VENDITA DI ENERGIA ELETTRICA
Snam Rete Gas
(Eni 50,04%)
RICERCA E PRODUZIONE IDROCARBURI
E STOCCAGGIO DI GAS NATURALE
TRASPORTO ITALIA
Ingegneria
& Costruzioni
SERVIZI PER L’INDUSTRIA
PETROLIFERA
CORPORATE, SOCIETÀ FINANZIARIE
E DI SERVIZI
Polimeri Europa
(Eni 100%)
Petrolchimica
PRODUZIONE E VENDITA
DI PRODOTTI PETROLCHIMICI
10
RAFFINAZIONE E COMMERCIALIZZAZIONE
DI PRODOTTI PETROLIFERI
Altre Attività
Saipem
(Eni 42,9%)
Snamprogetti
(Saipem 100%)
Divisioni
Refining
& Marketing
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
La Società EniPower
In tal senso il Piano prevede:
•
EniPower (società controllata al 100% da Eni) è stata
costituita nel novembre 1999. A EniPower sono state
conferite centrali convenzionali (potenza installata di circa
•
l’avvio e la messa a regime della centrale di Ferrara (due
nuovi cicli combinati da 390 MW ciascuno);
la costruzione di una nuova centrale da 240 MW a
Taranto.
1 GW) da EniChem e Agip Petroli.
Nel prossimo quadriennio sono inoltre previsti investimenti
EniPower ha in corso di completamento un piano di in-
volti a incrementare la flessibilità degli impianti e migliorarne
vestimenti che ha comportato la graduale fermata degli
l’efficienza di generazione.
impianti tradizionali acquisiti e la loro sostituzione con
È inoltre obiettivo della Società investire nelle energie rin-
impianti a ciclo combinato, alimentati a gas naturale, che
novabili e nelle fonti alternative, ampliando e diversificando
utilizzano le migliori tecnologie disponibili garantendo
la capacità di produzione.
standard elevati per la salute e sicurezza dei lavoratori e
Dal 1° giugno 2006 la Società ha acquisito da EniTecnologie
per la salvaguardia dell’ambiente.
le attività fotovoltaiche, costituite dall’impianto di Nettuno
A oggi la Società e le sue controllate (EniPower Mantova e
(Roma) per la produzione di moduli con celle fotovoltaiche
S.E.F., Società EniPower Ferrara) dispongono di 7 centrali
da silicio.
elettriche nei siti di Brindisi, Ferrara, Ferrera Erbognone
(PV), Mantova, Livorno, Ravenna e Taranto, con una
Dal 1° gennaio 2007 EniPower SpA e la controllata EniPower
potenza installata di circa 4,5 GW che la pone fra i primi
Mantova SpA hanno stipulato con Eni SpA contratti di con-
produttori nazionali di energia elettrica e al primo posto
to lavorazione in base ai quali EniPower SpA ed EniPower
come produttore di vapore tecnologico.
Mantova SpA svolgono le attività di generazione per conto
Eni SpA che provvede alla commercializzazione dell’energia
Gli investimenti previsti nel Piano Quadriennale (2009-
prodotta.
2012) porteranno la potenza installata a 5,5 GW (collocando
EniPower al 3° posto come produttore a livello nazionale
In Figura 2 si riportano gli Stabilimenti EniPower presenti
per capacità installata).
sul territorio nazionale.
Fig. 2 – Stabilimenti EniPower in Italia
F e r r a r a **
841 MW
Mantova*
836 MW
Ravenna
972 MW
Ferrera Erbognone (PV)
1.030 MW
Brindisi
1.321 MW
Livorno
199 MW
N e t t u n o (RM)
fotovoltaico
Ta r a n t o
87 MW
* EniPower Mantova
** S.E.F. (Società EniPower Ferrara)
11
profilo della società
La salvaguardia dell’ambiente, la tutela della salute e della
Fig. 3 – Struttura EniPower 1
sicurezza dei lavoratori, i rapporti con il territorio e con
gli stakeholders sono elementi fondamentali delle logiche
Presidente
gestionali di EniPower.
La Società ha da tempo in funzione un sistema formalizzato
di controllo delle condizioni ambientali che coinvolge tutta
la struttura aziendale e sistemi di auditing ambientale che
CORE
ODV
Collegamenti per le
Relazioni Esterne
Organismo
di Vigilanza
garantiscono il continuo miglioramento dei processi e delle
Amministratore
Delegato
pratiche operative.
PEOR
SAQU
Personale e
Organizzazione
Organizzazione della Società
EniPower
PROD
La sede di EniPower è situata a San Donato Milanese
presso il Centro Direzionale Eni. EniPower possiede l’intero
SVIT
Sicurezza,
Ambiente
e Assic. Qualità
SETE
Produzione
PACO
Sviluppo
Tecnologico e
Nuove Opportunità
Servizi Tecnici
Pianificazione,
Amm.ne
e Controllo
ATFO
Attività
Fotovoltaiche
Stabilimenti
capitale sociale di EniPower Trasmissione SpA (società che
al 31 dicembre 2004 è proprietaria di quattro elettrodotti)
ed EniPower Iniziative Industriali SpA (società priva di
attività operativa che potrà essere utilizzata per realizzare
investimenti in compartecipazione con terzi di minoranza);
Politiche in ambito di salute,
sicurezza e ambiente
EniPower possiede altresì la quota del 51% del capitale
sociale della Società EniPower Ferrara Srl (S.E.F.) e una quota
EniPower, nel pieno rispetto della legislazione vigente e in
dell’86,50% della Società EniPower Mantova SpA.
coerenza con le politiche Eni, opera con tutte le proprie
strutture perseguendo una gestione sostenibile dei temi
La Società è organizzata nel seguente modo.
sociali e ambientali correlati ai servizi e prodotti di tutte le
Dal Presidente dipende:
proprie aree di business.
• Collegamenti per le Relazioni Esterne;
EniPower adotta quindi un comportamento responsabile
verso gli stakeholder, contribuendo a uno sviluppo econo-
dall’Amministratore Delegato dipendono:
mico che, nell’utilizzo delle risorse, soddisfi i fabbisogni
• Attività Fotovoltaiche;
delle presenti generazioni senza compromettere quelli
• Produzione;
delle generazioni future. In questa logica, EniPower integra
• Servizi Tecnici;
nel proprio modello di business l’innovazione tecnologica
• Sviluppo Tecnologico e nuove opportunità;
con la tutela e la valorizzazione delle persone, dell’ambien-
• Pianificazione, Amministrazione e Controllo;
te e della società nel suo complesso.
• Personale e Organizzazione;
EniPower svolge le proprie attività di produzione e
• Sicurezza, Ambiente e Assicurazione Qualità.
commercializzazione secondo modalità che garantiscano,
in ogni momento, la sicurezza e la salute di dipendenti,
Da Produzione dipendono gli Stabilimenti produttivi di
contrattisti e clienti, l’integrità degli asset, la salvaguardia
Brindisi, Ferrera Erbognone, Livorno, Ravenna e Taranto.
dell’ambiente e la tutela dell’incolumità pubblica. In
Alla
il
particolare, EniPower contribuisce da sempre con le proprie
della
capacità tecnologiche e competenze professionali al
controllata S.E.F. e dello Stabilimento di Mantova della
benessere e al miglioramento della qualità della vita delle
controllata EniPower Mantova (vedi Figura 3).
comunità in cui opera.
medesima
coordinamento
funzione
dello
1 Al 31 dicembre 2008.
12
è
demandato
Stabilimento
di
anche
Ferrara
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
La Politica HSE in EniPower
Politica EniPower in materia di salute, sicurezza, ambiente e incolumità
pubblica
Il presente documento si riferisce alla Procedura EniPower POL.HSE.PG-01 (Rev.01) –
“Politica in materia di salute, sicurezza, ambiente e incolumità pubblica”.
I principi cardine per la conduzione delle attività EniPower sono i seguenti:
• Gestione di tutte le attività nel rispetto della legislazione vigente, delle politiche e linee guida Eni in
materia, della normativa volontaria sottoscritta, delle prescrizioni e delle disposizioni aziendali.
• Presidio integrato di tutte le tematiche di salute, sicurezza e ambiente, volto alla definizione
di obiettivi di miglioramento e all’adozione di strumenti di gestione e controllo mirati al
coinvolgimento, a tutti i livelli, della Società, dei fornitori e delle imprese terze.
• Utilizzo delle migliori tecnologie disponibili e adozione delle best practice internazionali al fine
del miglioramento continuo nella gestione operativa, nella promozione dell’efficienza energetica,
nella prevenzione dell’inquinamento e nella riduzione dell’impatto climalterante connesso all’uso
di combustibili fossili.
• Miglioramento continuo delle condizioni di salute e di sicurezza degli ambienti di lavoro anche
con il coinvolgimento dei rappresentanti dei lavoratori.
• Formazione e addestramento del personale per il raggiungimento dei più elevati livelli di
professionalità e qualità delle prestazioni, anche attraverso la creazione di strumenti per la
condivisione delle esperienze e delle conoscenze.
• Prevenzione di eventi incidentali, infortuni e malattie professionali, attraverso misure tecnicoprocedurali e tramite la partecipazione e responsabilizzazione dei dipendenti, nell’ambito
delle proprie mansioni, al processo di salvaguardia della salute, della sicurezza, dell’ambiente e
dell’incolumità pubblica, nei confronti di sé stessi, dei colleghi e della comunità.
• Utilizzo di fornitori e appaltatori qualificati, in grado di operare per il miglioramento continuo
della salute, della sicurezza, dell’ambiente e dell’incolumità pubblica.
13
profilo della società
• Effettuazione di periodiche attività di reportistica, audit, analisi degli esiti dei sistemi di controllo
e revisioni delle procedure gestionali e operative, al fine di valutare le prestazioni e di riesaminare
obiettivi e programmi.
• Informazione periodica ai dipendenti, alle organizzazioni sindacali, alle Autorità e al pubblico sui
risultati conseguiti dalla Società in materia di tutela ambientale, della salute, della sicurezza e
dell’incolumità pubblica.
• Collaborazione, quando richiesto, con le Autorità competenti nell’elaborazione di norme tecniche
e di linee guida in materia di salute, sicurezza, ambiente e incolumità pubblica.
• Promozione di sviluppi scientifici e tecnologici volti alla protezione ambientale, dell’incolumità
pubblica e alla salvaguardia delle risorse.
La Società verifica periodicamente l’adeguatezza, l’attualità e la corretta applicazione dei contenuti
della presente politica in materia di salute, sicurezza, ambiente e incolumità pubblica.
San Donato Milanese, 16 maggio 2008
14
L'AMMINISTRATORE DELEGATO
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
La Politica di salute, sicurezza e ambiente dello Stabilimento di Ravenna
Il Comitato per il Riesame della Direzione che si riunisce ogni anno per assicurare che tutto il Sistema di Gestione,
a partire proprio dalle politiche, sia idoneo, adeguato ed efficace ha rivisto la Politica confermando la riduzione ed il
mantenimento ai minimi valori degli scarichi liquidi, delle emissioni gassose e dei rifiuti, specificando inoltre che questi
impegni sono legati strettamente agli assetti di marcia e alle attività svolte.
Stabilimento di Ravenna
Politica di salute, sicurezza e ambiente
EniPower, nel pieno rispetto delle leggi, è impegnata a svolgere responsabilmente la propria attività secondo
modalità che, in qualsiasi momento, garantiscano la sicurezza e la salute dei dipendenti, dei clienti e delle
popolazioni ed assicurino che ogni eventuale effetto negativo sull’ambiente, sia ridotto ai livelli minimi
tecnicamente ed economicamente conseguibili.
In questa logica lo Stabilimento è impegnato ad assicurare che:
Pubblica
Amministrazione
• siano dedicate adeguate risorse per rispettare gli impegni presi nei Protocolli sottoscritti con le Pubbliche
Amministrazioni.
Sicurezza e
salute
• gli impianti siano progettati e gestiti in modo da minimizzare i rischi per la salute e per la sicurezza dei
dipendenti e delle comunità adottando i principi, gli standard e le soluzioni che costituiscono le “best
practices” internazionali;
• sia privilegiata la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali;
• tutti i lavoratori, ciascuno secondo le proprie attribuzioni e competenze, siano responsabili della gestione
della salute e della sicurezza.
Protezione
dell’ambiente
• sia privilegiata la prevenzione dell’inquinamento;
• siano controllati, ridotti progressivamente e mantenuti ai minimi valori, in relazione agli assetti di marcia
e alle attività svolte, gli scarichi liquidi, le emissioni gassose ed i rifiuti;
• sia minimizzato il consumo di risorse naturali e di energia utilizzate nei propri processi produttivi.
Fornitori
• siano utilizzati fornitori qualificati;
• adottino metodiche tese alla prevenzione della salute e della sicurezza dei propri lavoratori anche quando
operano al di fuori dello Stabilimento EniPower;
• siano informati ed in possesso della Politica di Salute, Sicurezza e Ambiente dello Stabilimento nonché
delle modalità di comportamento nei riguardi dell’Ambiente e dei rischi specifici per la Sicurezza;
• siano informati ed in possesso del Modulo per le Segnalazioni Ambientali.
Materie prime e
prodotti
• siano stoccate, movimentate ed utilizzate materie prime e chemicals a minor rischio per la salute, la sicurezza e l’ambiente, per le quali lo stabilimento possieda le informazioni necessarie, riguardanti le caratteristiche di pericolosità, da fornire al personale operativo per la corretta movimentazione, stoccaggio ed
utilizzo degli stessi.
Miglioramento
continuo
• ogni attività sia gestita, a tutti i livelli, avendo come obiettivo permanente il miglioramento continuo delle
prestazioni di salute, sicurezza ed ambientali.
Verifiche e
riesami
• siano eseguite verifiche periodiche per verificare la conformità alle politiche ed alle procedure interne,
per assicurare il controllo delle situazioni di pericolo conoscibili e per individuare e definire obiettivi di
miglioramento.
Informazione,
formazione e
comunicazione
• vi sia l’effettivo coinvolgimento e consultazione dei lavoratori, anche attraverso i loro rappresentanti per
la salute, la sicurezza e l’ambiente;
• i dipendenti siano resi consapevoli dei rischi connessi con le attività operative dell’azienda e siano messi in
condizione di operare responsabilmente e consapevolmente, anche mediante attività di addestramento
e processi di informazione;
• siano comunicati periodicamente sia ai propri dipendenti che all’esterno i risultati conseguiti in materia di
salute, sicurezza e ambiente, instaurando un dialogo costruttivo con i portatori d’interesse;
• si collabori con le autorità per la predisposizione di idonei piani di emergenza e di quant’altro necessario
per la salvaguardia delle comunità.
Sviluppo
tecnologico
• siano dedicate adeguate risorse allo sviluppo tecnologico per l’utilizzo di prodotti e processi sempre più
compatibili con l’ambiente ed orientati ad incrementare la sicurezza.
Organizzazione
• siano destinati agli incarichi connessi alla gestione delle problematiche ambientali e di sicurezza soggetti
con capacità e caratteristiche professionali adeguate.
Tale politica è verificata periodicamente in modo da assicurare che sia sempre adeguata e coerente con le attività svolte.
Ravenna, 28 aprile 2009
Il Responsabile dello Stabilimento
Carlo De Carlonis
15
profilo della società
Lo Stabilimento EniPower di Ravenna
ha evidenziato che nelle aree di pertinenza EniPower la falda
non presenta particolari contaminazioni che, invece, sono
Lo Stabilimento EniPower è situato nel sito multisocietario di
state riscontrate in pochi punti ben distinti.
Ravenna; con le proprie produzioni copre i fabbisogni ener-
Si evidenzia comunque che non sono stati riscontrati
getici del sito nonché parte dei consumi elettrici nazionali.
superi dei limiti previsti dalla normativa in tutti i piezometri
EniPower svolge anche il servizio di distribuzione elettrica su
messi sul confine del sito multisocietario; in pratica non c’è
7 cabine primarie a 15 kV tramite un contratto di affitto con
esportazione di sostanze inquinanti verso l’esterno del sito.
Polimeri Europa.
È stato elaborato quindi un progetto preliminare di bonifica
Al 31 dicembre 2008 presso lo Stabilimento di Ravenna lavo-
della falda che è stato autorizzato dagli Enti Preposti a
rano 66 persone dedicate all’esercizio, alla manutenzione degli
luglio 2007. Successivamente è stato presentato il progetto
impianti e allo svolgimento di alcuni servizi a supporto della pro-
definitivo di monitoraggio e bonifica della falda per il quale si
duzione. Inoltre alcune attività, soprattutto quelle di tipo specia-
attende l’autorizzazione entro metà 2009.
listico, vengono svolte da personale esterno attraverso appalti.
Gestione delle acque di prima pioggia
Fig. 4 – Qualifica dipendenti
In ottemperanza alle prescrizioni contenute nell’autorizzazione allo scarico delle acque reflue inorganiche, nell’anno
Ripartizione personale per qualifica
2007 è stato avviato il progetto per la gestione delle acque
di prima pioggia. Esso è stato sviluppato come un unico pro2%
getto comune a tutte le società in quanto non ci sono aste
12%
fognarie dedicate; capofila del progetto è la società RSI, proprietaria del sistema fognario. Nel corso dello stesso anno è
25%
1
8
41
16
61%
Dirigenti
Quadri
Impiegati
Operai
Interventi impiantistici
e gestionali significativi dal punto
di vista ambientale
stata rispettata la tempistica richiesta che prevedeva la presentazione delle attività agli Organi Competenti e relativa
accettazione entro il mese di giugno. Gli appalti sono stati
assegnati nei primi mesi del 2008 ed attualmente si prevede
che i lavori saranno completati nel 1° semestre 2010.
Sintesi degli accadimenti ed
eventi in campo ambientale
Ritrovamento rifiuti sottostanti la sottostazione elettrica
presso l’isola 19
Demolizione ciminiere e bonifica amianto caldaie 20B2 e
Durante gli scavi relativi alla costruzione del serbatoio di raccolta
20B3
delle acque di prima pioggia di tutto il sito multisocietario a opera
A dicembre del 2008 è stata bonificata dall’amianto la caldaia
di Ravenna Servizi Industriali nell’isola 19, sono stati trovati dei
20B3 al termine della quale sono iniziate le demolizioni della
rifiuti interrati. L’area interessata, di proprietà Polimeri Europa, è
caldaia stessa e della ciminiera. Tali demolizioni si sono con-
limitrofa alla sottostazione elettrica di proprietà EniPower.
cluse nell’aprile 2009. Nel frattempo è iniziata e terminata
nell’aprile 2009 la demolizione del camino della caldaia 20B2.
Poiché l’area di rinvenimento dei rifiuti interrati si estendeva
È terminata nel maggio 2009 anche la bonifica dall’amianto
anche sotto la proprietà EniPower, lo Stabilimento in
di questa caldaia. La sua completa demolizione è prevista per
data 3 settembre 2008 ha effettuato una comunicazione
agosto 2009.
alla Provincia di Ravenna manifestando l’intenzione di
effettuare un’indagine preliminare per valutarne l’estensione.
Caratterizzazione e bonifica della falda del sito
Tale indagine, comprendente 10 sondaggi e la realizzazione di
multisocietario
6 pozzi di monitoraggio delle acque sotterranee, si è conclusa
EniPower è impegnata formalmente in questo progetto
nell’aprile 2009 evidenziando che i rifiuti presenti sono
comune a tutte le società del sito multisocietario di cui
isolati dalla matrice terreno e acque sotterranee per cui non
Polimeri Europa è la capofila. L’esito della caratterizzazione
risultano contaminati le acque di falda e il terreno sottostante.
16
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Non è possibile, quindi, l’inquinamento di ulteriore terreno né
Produttivo Omogeneo (APO).
tantomeno della falda in quanto il terreno è ricoperto, dentro
Il Comitato EMAS Italia ha rilasciato al Comitato Promotore
l’area EniPower, di una soletta di calcestruzzo e il terreno che
APO di Ravenna un attestato di conformità alla Posizione
ingloba i rifiuti ha una matrice argillosa e compatta.
del Comitato EMAS sull’applicazione del Regolamento
EMAS sviluppato in Ambiti Produttivi Omogenei (APO) in
Poiché l’area interessata dal deposito dei rifiuti è all’interno della
data 5 luglio 2006. Tale attestato è stato verificato e ritenuto
sottostazione elettrica in attività e in prossimità dei plinti di
idoneo anche per gli anni 2007 e 2008.
fondazione di alcuni tralicci per l’alta tensione, non è possibile
Il 31 luglio 2007 è stata costituita l’associazione che ha subito
la loro rimozione. È prevista comunque la sorveglianza della
iniziato le attività per il conseguimento della registrazione,
falda con l’inserimento di un pozzetto dedicato nella rete di
attualmente prevista il 2° semestre 2009.
monitoraggio della falda sottostante al sito multisocietario.
Protocollo d’intesa per la gestione della rete privata di
Protocollo d’intesa per la certificazione ambientale delle
monitoraggio della qualità dell’aria
Aziende dell’area chimica e industriale ravennate
A settembre 2007 è stato sottoscritto tra le Amministrazioni
Il protocollo di intesa, siglato il 5 gennaio 2006 da Regione,
Pubbliche locali, Confindustria e 24 società dell’area chimica
Provincia, Comune di Ravenna, organizzazioni sindacali,
e industriale di Ravenna, tra cui EniPower, il Protocollo
Confindustria Ravenna e 17 società, tra cui EniPower, si
2007-2010 per proseguire il controllo della qualità dell’aria
prefigge di contribuire al miglioramento dell’ambiente
attraverso 7 stazioni di rilevamento di dati meteorologici e
dell’area chimica ed industriale attraverso l’ottenimento della
relativi alla qualità dell’aria gestite dalla società RSI.
Registrazione EMAS da parte di una associazione delle 17
Tale rete privata di monitoraggio della qualità dell’aria esiste
società facenti parte di tale distretto definito anche Ambito
fin dal 1973.
Demolizione dei camini e delle caldaie 20B2 e 20B3
17
profilo della società
Produzione
vapore ai clienti del sito multisocietario.
Dalla Figura 5 si può vedere che il consumo di vapore
Di seguito sono indicate le produzioni dello Stabilimento
del sito multisocietario ha subito nel 2008 una riduzione
suddivise per tipologia. La produzione totale, definita
attribuibile alla crisi economica che interessa il sistema
energia elettrica equivalente, è stata calcolata sommando
economico mondiale: quasi tutte le società del sito hanno
all’energia elettrica prodotta dagli alternatori il contenuto
subito una contrazione di produzioni con conseguenti
energetico del vapore sotto forma di exergia . Il risultato
riduzioni dei consumi energetici. Anche la produzione di
della somma rappresenta quindi l’energia elettrica che
energia elettrica ha risentito di queste problematiche che
sarebbe stata prodotta qualora non fosse stato distribuito
si traducono in minor ore di esercizio degli impianti.
1
Fig. 5 – Produzione energia elettrica e vapore
6.000.000
Produzioni annue vapore in t
E.E. in MWh
5.000.000
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
0
2006
2007
2008
Vapore 49 bar
9.831
8.382
10.245
Vapore 18 bar
252.067
254.720
246.281
Vapore 8 bar
775.057
935.145
843.128
Vapore 4,5 bar
469.686
410.807
426.020
Energia elettrica netta
5.312.043
5.538.474
4.750.874
Energia elettrica equivalente
5.612.385
5.860.444
5.055.782
Quadrista in sala controllo
1 Si definisce exergia la quantità di energia elettrica che sarebbe prodotta qualora il vapore distribuito ai clienti fosse utilizzato completamente in turbina
per produrre solamente energia elettrica. A titolo di esempio una turbina dalla quale si prelevano 10 t/h di vapore con una pressione di 50 bar per i clienti
produce una minor quantità di energia elettrica, circa 3 MW, di una turbina di pari caratteristiche in cui una analoga quantità di vapore viene lasciata
espandere completamente.
18
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Nella Figura 6 è stato riportato il bilancio di massa dello
assetti, pur gestendo gli impianti nel miglior modo possibile,
Stabilimento nel 2008. Anche nel corso del 2008, in
possono avere ripercussioni sui vari indici considerando
riferimento alle esigenze di mercato, è stata massimizzata la
che, passando dal minimo tecnico al massimo carico, essi
modulazione2 dei gruppi di produzione; queste variazioni di
possono variare di circa il 10%.
Fig. 6 – Bilancio di massa Stabilimento di Ravenna - anno 2008
VAPORE CONDENSATO DI RITORNO
0,00 mln m3
ACQUA DOLCE
3,28 mln m3
ACQUA DEMINERALIZZATA
2,02 mln m3
Combustibili
di cui
Gas naturale
Altri combustibili
843.943
1.038.363
0
VAPORE ACQUISTATO
88.817 t
ENERGIA ELETTRICA NETTA PRODOTTA
4.750.874 MWh
tep
VAPORE TECNOLOGICO
DISTRIBUITO A RETE
1.525.675 t
kSm3
kSm3
ACQUE INDUSTRIALI
0,414 mln m3
Additivi e chemicals
852 t
EMISSIONI IN ATMOSFERA
EFFLUENTI LIQUIDI
Scaricati
Depurati
Evaporazione
66,25
0,43
2,36
ACQUA DI MARE
65,820 mln m3
mln m3
mln m3
mln m3
RIFIUTI
Pericolosi
Non pericolosi
209,08
508,56
t
t
CO2
SO2
NOX
Polveri
CO
1.929.853
0
1.027
0
46
t
t
t
t
t
Operatore che esegue un controllo
2 Si intende per modulazione di un gruppo di produzione la variazione di potenza prodotta dal massimo al minimo carico (minimo tecnico). Il massimo carico
viene erogato nelle ore di maggior richiesta di energia elettrica, normalmente dalle 6 alle 24 da lunedì al sabato.
19
profilo della società
20
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Profilo della Società
Il Sistema di Gestione Ambientale
Gli aspetti ambientali
Obiettivi e Piano di Miglioramento
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Glossario
Abside e campanile S. Apollinare in Classe
21
il sistema di gestione ambientale
Il Sistema di Gestione Ambientale
EniPower ha ottenuto nell’aprile 2006 la prima Registrazione
La parte più significativa del programma formativo è stata
EMAS n° I-000483 e il 19 settembre 2008 ha ricevuto il
rappresentata dai corsi relativi al nuovo Decreto Legislativo
rinnovo/convalida della Dichiarazione Ambientale, da parte
sulla salute e sicurezza (il cosiddetto “Testo Unico”) tenuto
del Comitato Ecolabel – Ecoaudit Italia. L’Ente di
sia da formatori esterni che interni a EniPower, cui ha
Certificazione nel mese di giugno 2008 ha effettuato la
partecipato, a vario titolo, tutto il personale aziendale.
verifica ispettiva per la sorveglianza della certificazione ISO
Da segnalare un corso per conduttori di apparecchi di
14001:2004.
sollevamento cui ha partecipato il personale tecnico che
Questa verifica ha evidenziato la conformità del Sistema
usufruisce di tali infrastrutture; tale attività è stata fatta
di Gestione Ambientale che costituisce una parte del
tramite formatori esterni.
sistema di gestione aziendale e individua le responsabilità,
le procedure e gli strumenti necessari per il perseguimento
Fig. 7 – Formazione HSE
dei programmi e il conseguimento degli obiettivi di
miglioramento e per l’ottimizzazione delle prestazioni
2.000
ambientali.
Di seguito è illustrata nel dettaglio l’applicazione del Sistema
di Gestione Ambientale nelle sue principali caratteristiche.
Normative e prescrizioni
ambientali
Il Responsabile di Stabilimento assicura l’individuazione
1.500
1.000
500
0
2006
2007
2008
Altro
233
977
665
HSE
1.478
688
985
e la corretta gestione delle prescrizioni derivanti dalla
normativa applicabile e delle altre prescrizioni sottoscritte
Tutte le attività formative hanno riscontrato un buon
che sono applicabili allo Stabilimento. Sono inoltre
interesse da parte di tutti i partecipanti.
correttamente individuati e valutati tutti gli aspetti
ambientali relativi a modifiche anche lievi di processo o
La principale attività per sensibilizzare continuamente il
modalità di esercizio.
personale sulle tematiche ambientali sono le riunioni di
salute, sicurezza e ambiente che nel corso dell’anno sono
Formazione
state, a tutti i livelli dell’organizzazione, 92. Oggetto di tali
riunioni è l’esame delle problematiche in materia di salute,
sicurezza e ambiente; particolare attenzione viene data alle
Nel corso del 2008 è stato approntato un impegnativo
segnalazioni del personale, in modo da:
programma di formazione che ha coinvolto tutti i dipendenti
- individuare responsabilità e tempi per la soluzione di
dello Stabilimento. In Figura 7 si riporta l’andamento delle
ore di formazione con l’evidenza di quelle in materia di
sicurezza, salute e ambiente.
22
problematiche;
- esaminare e monitorare con continuità le prestazioni del
Sistema di Gestione Ambientale;
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
- fare il punto delle attività formative, dell’attuazione
All’interno dello Stabilimento è assicurata costantemente
del Piano di Miglioramento e della soluzione delle non
un’adeguata comunicazione ambientale attraverso i
conformità riscontrate.
diversi livelli e unità dell’organizzazione.
Queste riunioni sono inoltre lo strumento per una piena
Inoltre vengono affrontati temi legati all’ambiente e al
consapevolezza di tutto il personale:
Sistema di Gestione Ambientale anche nelle riunioni
• sulla politica ambientale e gli obiettivi conseguenti;
periodiche di salute, sicurezza e ambiente con un
• sugli aspetti ambientali significativi e i loro impatti
meccanismo a cascata e a risalita.
associati con le attività svolte;
• sulle proprie responsabilità nel conseguimento del
rispetto dei requisiti richiesti dalla gestione ambientale.
Infatti dalla riunione di Direzione le informazioni
discendono alle singole riunioni di Unità, fino alle riunioni
di Turno, trattando le medesime argomentazioni, e dalle
Queste riunioni non sono entrate nel conto delle ore di
riunioni di Turno le osservazioni ambientali risalgono sino
formazione, ma come informazione che nel 2008 è stata
al vertice dello Stabilimento.
pari a 1.119 ore e ha interessato tutti i dipendenti dello
Nell’anno lo Stabilimento ha avuto modo di incontrare i
Stabilimento.
propri dipendenti, la cittadinanza e le Autorità Locali per
comunicare la propria realtà produttiva con le relative
Comunicazione
attività e gli impegni connessi nelle seguenti occasioni:
- Il 20 marzo si è svolta, per tutti i dipendenti dello
Lo Stabilimento mantiene un’attiva comunicazione esterna
Stabilimento, la tradizionale Giornata della Sicurezza in
sia con gli organismi preposti alla tutela ambientale, sia
cui vengono illustrati i risultati raggiunti nell’ambito della
con gli organismi designati alla sorveglianza delle attività
sicurezza e dell’ambiente. Questo momento è anche un
aziendali, nel rispetto di quanto imposto dalla normativa
mezzo di comunicazione per illustrare gli obiettivi della
vigente, nonché con la comunità locale e altri soggetti
Società in tali campi vista la presenza di alti dirigenti
interessati.
societari.
Premiazioni nella Giornata della Sicurezza 2008
23
il sistema di gestione ambientale
- Il 4 ottobre lo Stabilimento EniPower ha aderito per la quarta
Inoltre la Dichiarazione viene inviata, oltre che ai portatori
volta alla manifestazione, organizzata da Assoelettrica,
d’interesse istituzionali come le Autorità locali, sindacati,
denominata “Centrali aperte” che ha visto la partecipazione
associazioni ambientaliste presenti nel territorio, anche
di circa trecento studenti provenienti dagli istituti secondari
ad associazioni esterne che ne facciano richiesta come
di Ravenna nella mattinata e di circa trecento cittadini
è avvenuto per un’associazione siciliana tra ARPA,
ravennati nel pomeriggio. Tutti hanno visitato gli impianti
Confindustria, Assessorato Regionale Industria e Università
EniPower e hanno ricevuto, oltre a graziosi gadget, anche le
degli studi che ha realizzato la scuola EMAS Ecolabel di
dichiarazioni ambientali già stampate.
Sicilia.
Momenti dell a Manifestazione “Centrali Aperte” 2008
24
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Gestione del controllo operativo
L’operatività che può avere impatti ambientali è procedurata
e controllata, ove applicabile, con strumentazione soggetta
•
•
giugno 2008: audit di sorveglianza ISO 14001:2004 e
rinnovo EMAS da parte di Certiquality;
dicembre 2008: audit interno ISO 14001 ed EMAS da
parte della Sede EniPower.
a periodiche tarature.
Tutte le non conformità e/o raccomandazioni rilevate in
Tutti i dati consuntivati riguardanti gli aspetti/impatti
queste occasioni sono state prontamente risolte.
ambientali, ad esempio emissioni in atmosfera, scarichi
idrici, rifiuti, stoccaggio e movimentazione prodotti chimici,
risorse energetiche, vengono raccolti ed elaborati dalle
La struttura organizzativa
unità che li gestiscono e inviati all’unità HSEQ che provvede,
ove di competenza, a redigere report sia per la valutazione
A inizio 2008 è stata rinforzata la struttura degli
delle prestazioni che per la divulgazione. Tutto ciò è previsto
approvvigionamenti con una nuova risorsa: per contro
nella apposita procedura sulla gestione dei dati ambientali.
nel corso dello stesso anno è stato avviato un progetto in
Nel corso dell’anno, in particolare, è stata affinata la
ambito Eni che prevedeva l’accorpamento di tutti gli uffici di
determinazione della temperatura di scarico dell’acqua
approvvigionamento delle varie società sotto la Direzione
di mare utilizzata per il raffreddamento mediante
Approvvigionamenti di Eni. Ciò ha comportato una
l’automazione del controllo delle misure delle temperature
revisione dell’ambito lavorativo dell’Unità che effettuava gli
installate sullo scarico.
approvvigionamenti per EniPower.
Alla fine del 2008 EniPower ha portato a completamento
Controllo e registrazione
della documentazione
la modifica della struttura OPER che è stata suddivisa in tre
funzioni: PROD (gestione degli impianti e del contratto di
tolling), SETE (manutenzione e ingegneria) e SVIT (sviluppo
di nuove tecnologie).
La documentazione del Sistema di Gestione Ambientale
Parallelamente è stato avviato un progetto per rafforzare
viene gestita in modo da garantirne l’aggiornamento, la
la struttura SAQU di sede: nello specifico esso prevedeva
rintracciabilità nei luoghi di lavoro e la standardizzazione.
l’inserimento in tale funzione del Responsabile HSEQ di
Ravenna.
Prescrizioni legali
Ciò ha innescato un processo di modifica gestionale di
3 delle 4 Unità dello Stabilimento di Ravenna: sono stati
avvicendati i Responsabili di PROD, SETE e HSEQ.
È previsto che per ogni prescrizione, sia legislativa che
volontaria, venga elaborato un piano per il monitoraggio
Fig. 8 – Certificato di Registrazione
delle attività da svolgere.
In questo senso sono state aggiornate le attività, le date di
scadenza e l’indicazione dei soggetti responsabili del rispetto
delle prescrizioni che derivano dalla legislazione applicabile
alle attività EniPower; tali informazioni sono contenute in
apposite tabelle distribuite a tutto il personale.
Audit ambientali
Nel corso del 2008 il Sistema di Gestione Ambientale è stato
verificato in queste occasioni:
•
gennaio 2008: audit esterno per la certificazione delle
•
maggio 2008: audit interno ISO 14001 dello Stabilimento
quote di CO2 emesse;
EniPower;
25
Profilo della Società
Il Sistema di Gestione Ambientale
Gli aspetti ambientali
Obiettivi e Piano di Miglioramento
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Glossario
Pino marittimo nella pineta della Piallassa
27
gli aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali
Gli aspetti ambientali, sia diretti che indiretti, sono stati
• scarichi idrici;
identificati in funzione della specificità dei gruppi di
• produzione dei rifiuti;
produzione installati, del sito industriale in cui è collocato
• qualità del suolo e della falda;
lo Stabilimento e del territorio ravennate.
• utilizzo risorse naturali ed energetiche;
• rumore;
• effetti sull’ecosistema:
L’identificazione
degli aspetti ambientali
- odori;
- amianto;
- campi elettromagnetici;
- impatto visivo;
- sostanze pericolose per l’ozono;
ASPETTI AMBIENTALI DIRETTI
• sicurezza e salute dei lavoratori operanti nello
Si considerano aspetti ambientali diretti tutti gli aspetti
• aspetti ambientali in condizioni di emergenza.
che sono sotto il controllo dell’organizzazione come di
Tutti i dati di seguito riportati sono elaborati e consolidati
seguito indicat:
come descritto nell’apposita procedura sulla gestione dei
• emissioni in atmosfera;
dati ambientali.
Stabilimento;
Sala controllo
28
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Emissioni in atmosfera
EMISSIONI
Nelle seguente Tabella 1 sono illustrate, a titolo riepilogativo,
Nelle successive figure viene riportato, per ogni gruppo di
le sorgenti presenti (tutte di tipo puntuale), le caratteristiche
produzione, il confronto tra i valori medi annuali e quelli
geometriche e le quantità di ossidi di azoto (NOx), monossido
autorizzati 4:
di carbonio (CO), di anidride solforosa (SO2) e polveri derivanti
dai valori di concentrazione 3 autorizzati.
Tabella 1 – Caratteristiche delle sorgenti di emissione in atmosfera
Sigla
sorgente
Gruppo di
produzione
Portata
fumi secchi
(Nm3/h)
Altezza
camino
(m)
Area
camino
(m2)
Temperatura
fumi
(°C)
NOx
(kg/h)
CO
(kg/h)
SO2
(kg/h)
Polveri
(kg/h)
E. 1.4 5
20B400
405.000
140
10,2
>100
202,5
101,5
14,2
4,1
E. 1.5
TG501
1.100.000
70
23,8
>100
82,5
55,1
31ME001
CC1
2.070.000
80
31,7
>100
103,5
62,2
32ME001
CC2
2.070.000
80
31,7
>100
103,5
62,2
3 I valori di concentrazione riportati sono relativi ai fumi secchi con concentrazione di ossigeno pari al 3% e al 15% in volume rispettivamente per la caldaia
20B400 e per le turbine a gas.
4 Le emissioni della caldaia 20B400 e del turbogas TG501 erano stati autorizzati con decreto MICA n° 16543 del 30 novembre 1998. Il decreto MAP 14/2002
dell'8 novembre 2002 disciplina e quindi autorizza sia le emissioni dei gruppi CC1 e CC2 che della caldaia 20B400 e TG501.
5 Per la caldaia 20B400 i valori sono riferiti per la marcia a gas naturale avendo cessato l’utilizzo di olio combustibile.
29
gli aspetti ambientali
Caldaia 20B400
Pur se nel 2008 la caldaia non è stata avviata sono
comunque riportate le Figure 9, 10, 11 e 12 dove sono
conseguentemente all’utilizzo di solo gas naturale;
•
indicati i dati del 2006 e 2007 dai quali si può vedere che:
•
i valori limite di emissione di SO2 e polveri si sono azzerate
i valori medi di NOx mostrano un trend costante, con
valori pari a circa il 60% dell’autorizzato;
•
i valori medi di CO sono pressoché prossimi allo zero.
Fig. 9 – Emissioni NOX caldaie tradizionali
600
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di NOx
Concentrazioni
500
400
300
200
100
0
2006
2007
2008
NOx - media anno
(mg/Nm3)
344
314
NA
NOx - valore limite
(mg/Nm3)
500
500
500
Fig. 10 – Emissioni SO2 caldaie tradizionali
40
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di SO2
Concentrazioni
35
30
25
20
15
10
5
0
30
2006
2007
2008
SO2 - media anno
(mg/Nm3)
0
0
NA
SO2 - valore limite
(mg/Nm3)
35
35
35
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Fig. 11 – Emissioni polveri caldaie tradizionali
12
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di polveri
Concentrazioni
10
8
6
4
2
0
2006
2007
2008
Polveri - media anno
(mg/Nm3)
0
0
NA
Polveri - valore limite
(mg/Nm3)
10
10
10
Fig. 12 – Emissioni CO caldaie tradizionali
300
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di CO
Concentrazioni
250
200
150
100
50
0
2006
2007
2008
CO - media anno
(mg/Nm3)
10
10
NA
CO - valore limite
(mg/Nm3)
250
250
250
Palette della turbina gas
31
gli aspetti ambientali
Turbogas TG501
Dalle Figure 13 e 14 si può notare che:
• i valori medi di CO sono risultati minori rispetto al 2007
• i valori medi di NOx sono inferiori del 40% circa rispetto
ai limiti autorizzati grazie all’utilizzo della migliore
a seguito di una migliorerisposta della macchina nelle
situazioni di basso carico di funzionamento.
tecnologia disponibile al momento della realizzazione
Nel 2009 è prevista la modifica della sezione finale
del turbogas TG501 e sono in linea con quelli attesi per
del compressore che dovrebbe consentire ulteriori
le condizioni di marcia effettuate;
miglioramenti.
Fig. 13 – Emissioni NOX turbogas TG501
80
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di NOx
Concentrazioni
70
60
50
40
30
20
10
0
2006
2007
2008
NOX - media anno
(mg/Nm3)
50
42
42
NOX - valore limite
(mg/Nm3)
75
75
75
Fig. 14 – Emissioni CO turbogas TG501
60
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di CO
Concentrazioni
50
40
30
20
10
0
32
2006
2007
2008
CO - media anno
(mg/Nm3)
1,4
6,6
4,8
CO - valore limite
(mg/Nm3)
50
50
50
25
20
15
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
10
5
0
- media annoCC1 e CC2
CicliCO
combinati
3
(mg/nm )
CO - valore limite
2006
2007
2008
0,3
0,5
0,5
50
50
(mg/nm
) 15, 16, 17 e 18 si evince, per entrambi i
Dalle
Figure
3
gruppi, che:
50
tecnologia disponibile al momento della realizzazione
dei gruppi;
• i valori medi di NOx sono sostanzialmente in linea
• i valori medi di CO sono pressoché prossimi allo zero
con quelli degli anni precedenti e inferiori ai limiti
grazie all’utilizzo della migliore tecnologia disponibile
autorizzati del 30% grazie all’utilizzo della migliore
al momento della realizzazione dei gruppi.
Fig. 15 – Emissioni NOX ciclo combinato CC1
60
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di NOx
Concentrazioni
50
40
30
20
10
0
2006
2007
2008
NOX - media anno
(mg/Nm3)
34,9
32,3
31,4
NOX - valore limite
(mg/Nm3)
50
50
50
Fig. 16 – Emissioni CO ciclo combinato CC1
35
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di CO
Concentrazioni
30
25
20
15
10
5
0
2006
2007
2008
CO - media anno
(mg/Nm3)
0,3
0,5
0,5
CO - valore limite
(mg/Nm3)
30
30
30
33
gli aspetti ambientali
Fig. 17 – Emissioni NOX ciclo combinato CC2
60
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di NOx
Concentrazioni
50
40
30
20
10
0
2006
2007
2008
NOX - media anno
(mg/Nm3)
34,9
34,1
33,5
NOX - valore limite
(mg/Nm3)
50
50
50
Fig. 18 – Emissioni CO ciclo combinato CC2
35
Confronto tra valori medi annui e limiti delle emissioni di CO
Concentrazioni
30
25
20
15
10
5
0
2006
2007
2008
CO - media anno
(mg/Nm3)
0,2
0,2
0,5
CO - valore limite
(mg/Nm3)
30
30
30
Tramonto in Piallassa
34
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Nella Figura 19 è evidenziato il trend delle quantità delle
Queste valutazioni trovano riscontro negli indici di
emissioni: la riduzione di CO nel 2008 è attribuibile al
emissione riportati in Figura 20, che sono praticamente
miglioramento registrato nel TG501; quella degli NOx e
invariati per gli NOx e la CO2 mentre sono diminuiti del 10%
della CO2 (-13% rispetto al 2007) è conseguente al minor
circa quelli di CO.
utilizzo dei gruppi di produzione.
Fig. 19 – Andamento emissioni
2.500
Emissioni annue
2.000
1.500
1.000
500
0
2006
2007
2008
NOX (t/anno)
1.178
1.189
1.027
0
SO2 (t/anno)
0
0
Polveri (t/anno)
0
0
0
CO (t/anno)
16
64
46
2.099
2.203
1.929
CO2 (t/anno X1000)
Fig. 20 – Indici di emissione
0,40
Emissioni annue
0,35
0,30
0,25
0,20
0,15
0,10
0,05
0,00
2006
2007
2008
NOX (g/kWheq)
0,206
0,199
0,199
SO2 (g/kWheq)
0,000
0,000
0,000
Polveri (g/kWheq)
0,000
0,000
0,000
CO (g/kWheq)
0,003
0,010
0,009
CO2 (kg/kWheq)
0,367
0,369
0,374
EMISSIONI GAS SERRA
aggiornato l’autorizzazione a emettere gas a effetto serra
Lo Stabilimento EniPower è stato autorizzato dal Ministero
allo Stabilimento di Ravenna per il periodo 2008-2012.
dell’Ambiente, in data 28 dicembre 2004, a emettere
gas a effetto serra ai sensi del D.Lgs. 12 novembre 2004,
In questa sezione si vuole fare il punto su un problema
n° 273, per il triennio 2005-2007. In questo periodo lo
specifico di interesse mondiale: le emissioni dei
Stabilimento ha sempre rispettato le quote di emissione
cosiddetti gas serra le cui implicazioni sono generalmente
assegnate (3.393.001 t/anno).
riconducibili al possibile riscaldamento del pianeta.
Per quanto riguarda lo Stabilimento di Ravenna tale
Il 21 aprile 2008 i Ministeri dell’Ambiente e dello
impatto è generato da tre sostanze: anidride carbonica,
Sviluppo Economico con la delibera n° 012/2008 hanno
esafluoruro di zolfo e idrofluorocarburi.
35
gli aspetti ambientali
Queste due ultime sostanze possono essere emesse in
occasione di perdite o attività di manutenzione sulle
•
Idrofluorocarburi (HFC) – nel 2008 non sono state
registrate perdite né di esercizio né di manutenzione.
apparecchiature che le contengono: i valori sono di
norma pari a 1/100.000.000 rispetto alla CO2. Si è deciso
comunque di monitorarle in quanto il loro potenziale di
Scarichi idrici
riscaldamento globale è valutato rispettivamente pari a
circa 24.000 e 11.000 volte maggiore della CO2 stessa.
•
•
In Figura 21 si riportano le temperature medie mensili
Anidride carbonica (CO2) – le emissioni del 2008,
dello scarico acqua mare che evidenziano, oltre
1.929.853 t, sono state inferiori del 25% rispetto
all’andamento della temperatura con la stagionalità,
a quelle autorizzate all’interno del rispetto del
anche un sostanziale andamento uniforme negli anni
protocollo di Kyoto (2.515.503 t/anno).
tolte le fluttuazioni delle temperature dell’acqua di mare
Esafluoruro di zolfo (SF6) – nel 2008 sono state
in ingresso al processo.
registrate perdite per 42 kg, allineate con quanto
Il valore di aprile 2008 risente della fermata delle turbine
atteso.
a vapore che è durata quasi tutto il mese.
Fig. 21 – Temperature medie scarico acqua mare
IZbeZgVijgVbZY^VbZch^aZhXVg^XdVXfjVbVgZ
(*•8
(%
'*
'%
&*
&%
*
%
\Zc
[ZW
bVg
Veg
bV\
\^j
aj\
V\d
hZi
dii
cdk
Y^X
'%%+
'%%,
'%%-
Gli scarichi di tutte le altre tipologie di acqua sono
piovane. Nel 2008 sono state eseguite 4 campagne
raccolti nella fognatura interna di Stabilimento e quindi
analitiche sui pozzetti EniPower i cui risultati sono stati
collettati nella rete delle acque inorganiche6 del sito
riportati nella Tabella 2. In relazione alla nota 9 le analisi
multisocietario tramite 7 pozzetti, due dei quali, EP-06
mostrano che nei pozzetti EniPower sono rispettati i
ed EP-07, destinati esclusivamente alla raccolta di acque
valori massimi di accettabilità.
6 Si intendono per acque inorganiche i reflui derivanti da processi in cui le acque non sono direttamente a contatto con le sostanze utilizzate sul processo.
36
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
SEGUE
Tabella
2 – Dati
analiticiscarichi
scarichi acque
Tabella
2 – Dati
analitici
acquereflue
reflue
Parametro 7
Valore
minimo
Valore
massimo 8
Valore massimo
accettabilità 9
pH
6,7
8,42
9,5
COD (mg/l O2)
3,43
153
160
Alluminio (mg/l)
0,013
0,443
1
Arsenico (mg/l)
0,0025
0,041
0,5
Bario (mg/l)
0,006
0,191
20
Boro (mg/l)
0,02
1,04
2
Cromo totale (mg/l)
0,0034
0,019
2
Ferro (mg/l)
0,055
0,48
2
Manganese (mg/l)
0,0047
0,471
2
Nichel (mg/l)
0,00125
0,158
2
Piombo (mg/l)
0,0008
0,031
0,2
Rame (mg/l)
0,0029
0,045
0,1
Zinco (mg/l)
0,002
0,664
1,5
Cianuri (mg/l)
0,004
0,0063
0,5
Cloro attivo libero (mg/l)
0,0387
0,074
0,2
Cloruri (mg/l)
21,9
5.700*
1.200
Solfati (mg/l)
19,6
980*
1.000
0,2
0,25
6
0,086
0,56
1
Fluoruri (mg/l)
Fosforo totale (mg/l)
Azoto nitrico (mg/l)
0,12
5,1
20
Azoto nitroso (mg/l)
0,0245
1,16**
1
Azoto ammoniacale (mg/l)
0,167
4,65
15
Grassi e oli vegetali (mg/l)
0,59
3,99
20
Idrocarburi totali (mg/l)
0,2
2,69
5
Indice di fenolo (mg/l)
0,016
0,016
0,5
Aldeidi alifatiche (mg/l)
0,152
0,152
1
Tensioattivi totali (mg/l)
0,24
0,24
2
* Nel caso dei cloruri e solfati, elementi tipici delle acque
nitroso, esso è avvenuto molto probabilmente per una
marine, il loro valore è risultato superiore in un pozzetto
in cui vi è una rientranza dell’acqua di mare utilizzata per il
rientranza di acqua attraverso l’asta fognaria principale.
Per verificare ciò si è predisposto, per ora su un solo
raffreddamento dei condensatori delle turbine a vapore.
pozzetto di prova, un doppio pozzetto di scarico delle
Nel corso del 2009 è prevista l’identificazione della
acque nell’asta fognaria principale in modo da segregare le
rientranza e la sua eliminazione.
** Per quanto riguarda il valore superiore al limite di azoto
acque di EniPower. Nel corso del 2009 verrà eseguito anche
su un secondo pozzetto interessato da questo fenomeno.
7 Azoto nitroso, nitrico, ammoniacale, arsenico, bario, boro, manganese, piombo e cianuri, fenolo e aldeide alifatiche pur presenti nelle analisi, non sono utilizzati nel ciclo produttivo e non si sviluppano in nessun processo di produzione di energia elettrica e vapore degli impianti EniPower.
8 I valori non tengono conto dei contributi eventualmente presenti nelle acque in ingresso allo Stabilimento EniPower.
9 Il valore di accettabilità è il valore stabilito nelle omologhe dal gestore dell’impianto di depurazione ovvero il limite di legge per quelle sostanze per le quali
nelle omologhe non sono stati inseriti valori specifici.
37
gli aspetti ambientali
Nella Figura 22 è riportata la quantità di acqua inviata al
È quindi piuttosto complesso valutare le variazioni nel
depuratore e i relativi fanghi attribuiti a EniPower.
tempo, soprattutto per quanto riguarda i fanghi.
Tali valori non sono misurati direttamente ma discendono
da criteri di ripartizione, condivisi da tutte le società del sito,
Nel 2008 l’acqua inviata al depuratore è praticamente
del totale delle acque misurate in entrata al depuratore di
in linea con il 2007; la riduzione di fanghi potrebbe aver
Ecologia Ambiente.
risentito della minore piovosità.
Fig. 22 – Scarichi idrici e fanghi smaltiti
500.000 Quantità annue
450.000
400.000
350.000
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
2006
2007
2008
Acque reflue (m3)
203.808
455.505
434.568
Fanghi smaltiti (kg)
127.948
330.030
283.394
Le suddette considerazioni possono essere estese agli indici riportati in Figura 23.
Fig. 23 – Indice degli scarichi idrici e fanghi
0,100
Quantità annue
0,080
0,060
0,040
0,020
0,000
2006
2007
2008
Acque reflue (m3/kWheq)
0,036
0,078
0,086
Fanghi smaltiti (kg/kWheq)
0,023
0,056
0,056
Reperto archeologico esposto alla mostra “Otium”
38
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Produzione dei rifiuti
esiste anche un’isola ecologica destinata a raccogliere
All’interno del sito produttivo di EniPower sono state
riportata una planimetria in cui sono indicati i depositi
individuate zone per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti
temporanei e la tipologia di rifiuti normalmente presenti
suddivise per tipologia e dotate di appositi raccoglitori;
al loro interno.
carta, toner e nastri per stampante. Nella Figura 24 è
Fig. 24 – Identificazione aree stoccaggio temporaneo rifiuti
Codice CER:
150106
150103
100199
170603
050702
Codice CER:
170405
170401
170411
170402
Codice CER:
130205
200121
Isola 11
Isola 10
Isola 5
Isola
Ecologica
N
Isola 6
50 m
Quadrista in sala controllo
39
gli aspetti ambientali
Nella Tabella 3 sono elencati, per tipologia e quantità, i rifiuti prodotti da EniPower negli ultimi anni.
Tabella 3 – Rifiuti prodotti da EniPower
Tipologia rifiuto
(quantità espresse in tonnellate)
Codice
CER
P/NP
Trasporto
in ADR
Quantità
2006
Quantità
2007
Quantità
2008
Ceneri leggere e polveri di caldaia
100104
P
NO
-
-
1,0
Fanghi acquosi da pulizia caldaie
100123
NP
NO
2,2
279,67
-
Rifiuti prodotti dal trattamento delle acque
di raffreddamento
100126
NP
NO
239,86
395,4
-
Rifiuti non specificati altrimenti
100199
NP
NO
16,57
2,94
6,99
Soluzioni acquose di lavaggio
120301
P
NO
341,6
-
-
Altri oli per circuiti idraulici
130205
P
SI
7,19
17,6
4,5
Acque oleose
130507
P
SI
77,16
11,24
37,64
Altri carburanti (comprese le miscele)
130703
P
SI
-
-
1,48
Imballaggi in plastica
150102
NP
NO
2,12
3,3
1,17
Imballaggi in legno
150103
NP
NO
27,87
5,58
5,12
Imballaggi in materiali misti
150106
NP
NO
6,53
2,37
-
Imballi contenenti residui di sost. pericolose
150110
P
NO
0,01
-
-
Materiali filtranti, assorbenti, stracci contaminati da olio
150202
P
SI
1,32
0,54
1,43
Materiali filtranti, assorbenti, stracci non contaminati
150203
NP
NO
5,96
3,83
2,19
Materiale informatico obsoleto
160214
NP
NO
2,63
-
-
Batterie al piombo
160601
P
SI
0,46
-
4,79
Soluzioni acquose
161002
NP
NO
99,3
5,82
9,78
Piastrelle ceramiche refrattarie
161106
NP
NO
1,06
-
-
Plastica
170203
NP
NO
-
0,34
-
Traversine in legno
170204
P
NO
6,16
-
-
Carta catramata
170303
P
NO
4,86
-
-
Rame, bronzo, ottone
170401
NP
NO
7,72
-
-
Alluminio
170402
NP
NO
1,3
-
16,04
Ferro e acciaio
170405
NP
NO
86,04
69,8
430,0
Cavi elettrici
170411
NP
NO
-
2,4
1,68
Terra contaminata da sversamenti di olio
170503
P
NO
0,14
-
-
Materiali isolanti contenenti amianto
170601
P
SI
-
-
95,0
Lana di vetro e roccia
170603
P
NO
6,02
3,28
62,94
Materiali isolanti
170604
NP
NO
22,82
0,46
-
Materiale da costruzione a base di gesso
170802
NP
NO
-
0,38
-
Rifiuti solidi prodotti dai processi di filtrazione
e vaglio primari
190901
NP
NO
-
-
19,34
Acqua dei piezometri
191308
NP
NO
3,98
-
-
Carta e cartone
200101
NP
NO
2,61
7,08
7,99
Tubi fluorescenti ed altri rifiuti contenenti mercurio
200121
P
NO
0,19
0,26
0,3
Rifiuti urbani non differenziati
200301
NP
NO
5,46
5,68
4,76
Fanghi delle fosse settiche
200304
NP
NO
-
4,26
3,5
40
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Nelle Figure 25 e 27 viene evidenziato il rapporto tra rifiuti
servizio viene eseguita, tramite apposito contratto, da una
pericolosi e non pericolosi, nonché quelli che sono stati
ditta terza che cura la completezza del ciclo a partire dal
recuperati o smaltiti in impianti autorizzati. La gestione del
trasportatore fino allo smaltitore finale.
Fig. 25 – Suddivisione tra rifiuti pericolosi e non pericolosi
1.000,00 Quantità annue in t
800,00
600,00
400,00
200,00
0,00
2006
2007
2008
Pericolosi
445,1
32,92
209,08
Non pericolosi
545,13
789,31
508,56
Circa due terzi dei rifiuti prodotti nel 2008 sono da attribuire
alle attività straordinarie delle quali si riportano, di seguito,
le voci principali:
•
•
•
•
Fig. 26 – Rifiuti derivati da demolizioni/bonifiche
e da attività ordinarie
Produzione rifiuti da attività ordinarie e straordinarie
Pulizia fosse biologiche – circa 35 t;
153,06
Recuperi di rottami ferrosi a seguito demolizione caldaia
3 – circa 390 t;
Smaltimento fibra di vetro a seguito demolizione caldaia
3 – circa 48 t;
Smaltimento amianto a seguito demolizione caldaia 3 –
circa 95 t.
Si tratta di interventi straordinari che continuano nei prossimi anni associati ad altrettanti interventi straordinari sempre connessi a pulizie straordinarie, bonifiche e dismissioni.
Nella Figura 26 viene resa evidenza della produzione di rifiuti derivanti dalle attività ordinarie e da quelle straordinarie.
564,58
Produzione rifiuti da attività ordinarie (t)
Produzione rifiuti da demolizioni e bonifiche (t)
Fig. 27 – Suddivisione tra rifiuti smaltiti e recuperati
1.000
Quantità annue in t
800
600
400
200
0
2006
2007
2008
Pericolosi smaltiti
434,03
15,06
199,49
Non pericolosi smaltiti
357,5
685,15
35,94
Pericolosi recuperati
11,07
17,86
9,59
Non pericolosi recuperati
187,63
104,16
472,62
Per tipologia di rifiuti prodotti, nel 2008 è stato possibile
solo per i rifiuti pericolosi è stato necessario provvedere allo
ricorrere maggiormente al recupero rispetto al passato:
smaltimento.
41
gli aspetti ambientali
Qualità del suolo e della falda
ricevimento dal parco serbatoi saranno bonificati e demoliti
Per quanto riguarda l’operatività dello Stabilimento,
contenimento sono oggetto di presidio a cura del personale
nell’ottica della massima salvaguardia del suolo e della
di impianto.
nei prossimi anni. Le aree in cui sono presenti i bacini di
falda, tutti i serbatoi contenenti prodotti chimici e olio
di lubrificazione sono fuori terra e dotati di bacino di
Le schede di sicurezza di tutti i prodotti utilizzati sono
contenimento per la massima capacità; non sono presenti
disponibili sull’impianto per una rapida consultazione.
serbatoi interrati. L’olio combustibile non viene più
utilizzato; serbatoi di servizio delle caldaie e linee adibite al
Nella Tabella 4 sono riepilogati i consumi degli ultimi anni:
Tabella 4 – Elenco chemicals e sostanze pericolose
DETTAGLIO CHEMICALS
U.M.
Frase di rischio
Simbolo di
pericolo
2006
2007
2008
Deossigenanti acque di caldaia
kg
R43, R52/53, R38
Xi
18.075
12.540
8.540
Fosfati solidi acque di caldaia
kg
-
-
-
-
-
Fosfati liquidi acque di caldaia
kg
R35
C
22.300
15.980
13.950
Additivi per la combustione
kg
R40, R36/38
-
-
7.150
1.250
Detergenti per lavaggio compressori turbine a gas
kg
R22, R38, R41
-
800
300
350
Trattamento acqua mare
kg
R22, R10, R23, R34
T, F
25.400
16.540
14.060
Ipoclorito di sodio per torri di raffreddamento
kg
R31, R34
C
360.330
375.000
246.720
Acido solforico per torri di raffreddamento
kg
R35
C
595.780
586.200
521.440
Disincrostanti torri di raffreddamento
kg
R41
C
15.270
31.770
16.950
Anticorrosivi circuiti di raffreddamento
kg
R35, R21/22, R43
R34
C
15.570
21.710
14.890
Olio di lubrificazione
kg
-
-
TOTALE
11.758
20.100
13.391
1.065.283
1.087.290
851.541
Rispetto al 2007 si riscontra una riduzione del consumo
Relativamente allo stato della falda, nel 2008 sono
di ipoclorito del 33% che, in gran parte, è dovuta al
proseguite le attività di monitoraggio ai sensi dell’intesa
miglioramento della tecnologia per il controllo delle
sottoscritta fra le aziende dell’area chimica e industriale di
acque di raffreddamento. Tale tecnologia (3D Trasar),
Ravenna per l’approfondimento di un modello concettuale
introdotta nel 2° semestre del 2007, ottimizza il dosaggio
del sito e del flusso di falda. Nei 3 piezometri posizionati
dei prodotti chimici per impedire la corrosione dei circuiti
in aree EniPower sono stati confermati i risultati dei
nonché i loro sporcamenti riducendone di conseguenza i
precedenti monitoraggi che non avevano indicato
consumi e gli scarichi verso i corpi recettori. La riduzione
particolari criticità che invece sono presenti in 4 ristrette
del consumo inoltre comporta anche la diminuzione delle
aree del sito multisocietario, in zone ben distanti dalle aree
movimentazioni con conseguenti benefici verso l’ambiente
di proprietà EniPower.
e la sicurezza dei lavoratori.
A prescindere dalle operazioni di bonifica puntuali ai sensi di
Le altre variazioni rispetto al 2007 sono da attribuire agli
un progetto definitivo che è in fase di approvazione presso
assetti di marcia dell’anno.
gli Enti Locali, le attività di monitoraggio continueranno
ancora nei prossimi anni.
42
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
•
•
Impiego di risorse naturali
ed energetiche
Nel sito EniPower non vi sono attività di sfruttamento del
suolo, le risorse naturali impiegate sono riconducibili ad
•
•
acqua dolce per il sistema antincendio;
acqua demineralizzata per la produzione di energia
elettrica e vapore;
acqua potabile per i servizi e i locali igienici;
acqua mare per il raffreddamento dei condensatori delle
turbine 20TD2 e 20TD300.
acqua e combustibili fossili.
Acqua dolce ad uso industriale
L’acqua industriale, integrazione e demineralizzata viene
ACQUA
fornita dal Consorzio RSI che effettua questo servizio per
Lo Stabilimento utilizza le seguenti tipologie di acqua:
tutte le società del sito multisocietario.
•
acqua dolce, cosiddetta “acqua integrazione”, per il
Nella Figura 28 sono indicati i consumi di acqua ad uso
raffreddamento del turbogas TG501 e dei nuovi cicli
industriale:
combinati;
Fig. 28 – Consumi acque dolci
6.000.000
Indice consumo acque ad uso industriale
Consumi annui in m3
5.000.000
4.000.000
3.000.000
2.000.000
1.000.000
0
Acqua industriale
2006
2007
2008
5.709
4.585
3.056
28.497
31.997
52.501
Acqua integrazione t.q.
3.149.988
3.251.403
2.767.306
Acqua demineralizzata
1.918.468
2.026.096
1.881.621
Acqua integrazione prec.
Nel 2008 i consumi risentono delle minori produzioni a
stata ottenuta con l’implementazione del sistema 3D Trasar
esclusione dell’acqua integrazione t.q. la cui riduzione è
descritto nella sezione precedente.
Fig. 29 – Indice consumo acque dolci
1,000 Consumi annui in m3/MWheq
Indice consumo acque ad uso industriale
0,800
0,600
0,400
0,200
0,000
2006
2007
2008
Acqua demineralizzata
0,342
0,346
0,372
Acqua integrazione t.q.
0,561
0,555
0,547
Acqua integrazione prec.
0,005
0,005
0,01
Acqua industriale
0,001
0,001
0,001
Totale acqua dolce ad uso industriale
0,909
0,907
0,931
43
gli aspetti ambientali
Acqua potabile
20B2 e 20B3 nei quali hanno operato diverse persone di
L’acqua potabile (Figura 30) registra un consumo doppio a
ditte appaltatrici.
seguito dell’avvio dei cantieri di demolizione delle caldaie
Fig. 30 – Consumo acqua potabile
5.000
Consumi annui in m3
4.000
3.000
2.000
1.000
0
Acqua potabile
2006
2007
2008
3.158
2.337
4.543
Acqua mare
L’acqua mare viene prelevata dal canale Candiano e
produzione. Nel 2008 sono registrati prelievi comparabili
inviata per caduta alla vasca di raccolta della Centrale
a quelli del 2007. Nel 2009 sono programmate attività
termoelettrica. Da qui tramite apposite pompe viene
sull’opera di presa e sui circuiti per consentire un’ulteriore
inviata ai condensatori delle turbine dei vecchi gruppi di
riduzione del 5%.
Fig. 31 – Prelievi acqua mare
90.000.000 Consumi annui in m3
80.000.000
70.000.000
60.000.000
50.000.000
40.000.000
30.000.000
20.000.000
10.000.000
0
Acqua mare
44
2006
2007
2008
77.673.000
64.602.000
65.820.300
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Nella Figura 32 si riporta il bilancio di massa delle acque relativo all’anno 2008.
Fig. 32 – Bilancio acque
PIOGGE
36.927 m3
ACQUA DI MARE
65.820.300 m3
ACQUE DOLCI
2.817.406 m3
VAPORE
1.525.675 m3 (*)
ACQUA DEMINERALIZZATA
1.881.621 m3
VAPORE
0,00 m3
TOTALE INPUT
70.556.254 m3
RECUPERO ACQUA DOLCE
414.843 m3
ACQUE DI
RAFFREDDAMENTO
Scarichi acque
superficiali
434.568 m3
PERDITE
Scarichi in mare
65.820.300 m3
TOTALE OUTPUT
70.556.254 m3
Evaporazione
2.360.868 m3
* I valori relativi al vapore si riferiscono al volume di acqua equivalente
Tabella 5 – Bilancio dell’acqua in entrata e uscita
Entrate
Uscite
Perdite
U.M.
2006
2007
2008
Acqua mare
Acqua demineralizzata
Acqua dolce per raffreddamento
Acqua industriale
Acqua potabile
Acque meteoriche
Totale entrate
Vapore
Recupero acqua dolce nel circuito antincendio
Totale produzioni
3
m
m3
m3
m3
m3
m3
m3
t
m3
m3
77.673.000
1.918.468
3.178.485
5.709
3.158
32.711
82.811.531
1.506.641
812.031
2.318.672
64.602.000
2.026.096
3.283.400
4.585
2.337
44.092
69.962.510
1.609.054
522.231
2.131.285
65.820.300
1.881.621
2.809.807
3.056
4.543
36.927
70.556.254
1.525.675
414.843
1.940.518
Scarichi mare
Scarichi reflui
Totale scarichi
Evaporazione
m3
m3
m3
m3
77.673.000
203.808
77.876.808
2.616.051
64.602.000
455.504
65.057.504
2.773.721
65.820.300
434.568
66.254.868
2.360.868
Capanno da pesca sulla Piallassa
45
gli aspetti ambientali
Nella Figura 33 viene evidenziato il trend negli anni delle
nel 2008, acqua dolce di raffreddamento a parte che ha
quantità di acqua in entrata e in uscita, comprese le perdite
beneficiato dell’introduzione della tecnologia 3D Trasar,
per evaporazione. La Tabella 5 e la Figura 33 mostrano che
sono state mantenute le stesse performance del 2007.
Fig. 33 – Bilancio acque
100.000.000
Quantità annue in m3
80.000.000
60.000.000
40.000.000
20.000.000
0
2006
2007
2008
Totale entrate
82.811.531
69.962.510
70.556.254
Totale uscite
80.195.480
67.188.789
68.195.386
Perdite per evaporazione
2.616.051
2.616.051
2.360.868
COMBUSTIBILI FOSSILI
dagli impianti a tecnologia tradizionale. Dal 2007 negli
I combustibili fossili rappresentano la voce di consumo più
impianti di produzione è utilizzato solamente gas naturale
significativa per la produzione di energia elettrica e vapore
(vedi Figure 34 e 35).
Fig. 34 – Consumo combustibili
1.200.000 Consumo annuo
1.000.000
800.000
600.000
400.000
200.000
0
Metano (Sm3/anno x1000)
Gas di recupero da petrolchimico
(Nm3/anno x1000)
46
2006
2007
2008
1.135.378
1.187.959
1.038.363
1.444
0
0
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Fig. 35 – Mix combustibili
980.000
Mix consumi annui in tep
960.000
940.000
920.000
900.000
880.000
860.000
840.000
820.000
800.000
780.000
Gas di recupero da petrolchimico
Metano
2006
2007
380
0
2008
0
919.116
964.321
843.943
Il consumo di metano nel 2008 è stato minore di quello
la marcia al minimo tecnico per ridotte richieste di mercato.
del 2006 del 13% circa in relazione alle minori produzioni
Sempre rispetto al 2003, ultimo anno di marcia con solamente
dell’anno: il consumo specifico è invece aumentato dell'1,2%
i vecchi impianti, nel 2007 si registra una riduzione del
in relazione al maggior numero di ore in cui è stata mantenuta
consumo specifico del 22,4% circa (vedi Figura 36).
Fig. 36 – Consumo specifico
0,180
variazione %
Consumo specifico tep/kWheq
0,160
0,140
-21,50%
-22,00%
0,120
-22,50%
0,100
0,080
-23,00%
0,060
0,040
-23,50%
0,020
-24,00%
2006
Consumo specifico
Variazione rispetto al 2003
2007
2008
0,164
0,165
0,167
-23,86%
-23,52%
-22,42%
Impianti a ciclo combinato e torri di raffreddamento
47
gli aspetti ambientali
GAS TECNICI
tecnici, cioè i gas forniti dalla società Rivoira che sono di
Nella successiva Figura 37 sono illustrati i consumi di gas
supporto nel processo produttivo.
Fig. 37 – Gas tecnici
2.500.000
Consumi annui in m3
2.000.000
1.500.000
1.000.000
500.000
0
Azoto servizi
2006
2007
2008
411.920
148.582
409.094
Aria servizi
2.032.740
327.693
277.595
Aria strumenti
2.446.368
2.140.890
2.435.316
12.260
6.644
6.408
Idrogeno
Rispetto al 2007 si registra un aumento dei consumi di azoto
fortemente odorigene anche a bassissime concentrazioni.
e aria strumenti, il primo principalmente per bonifiche fatte su
In occasione di sporadiche manovre sui filtri istallati nelle
tutti i gruppi e il secondo per assetti dei gruppi esistenti.
stazioni di riduzione della pressione, si possono generare odori
la cui persistenza è molto breve, nell’ordine di pochi minuti. Nel
2008 non sono pervenute lamentele riferite a tali operazioni.
Effetti sull’ecosistema
AMIANTO
Nella precedente Dichiarazione sono state individuate le
Nello Stabilimento EniPower di Ravenna, in ottemperanza alle
sostanze, sorgenti ed emissioni che sono effettivamente
normative vigenti, è effettuato il censimento dei Materiali Con-
presenti nello Stabilimento. In questo aggiornamento si è fatto
tenenti Amianto (MCA) corredato di relativa mappatura.
il punto dell’impatto generato da tali sostanze relativamente
La Figura 38 evidenzia che nel 2008 è stato rimosso circa il
all’anno 2008.
50% dell’amianto ancora presente in occasione dei lavori di
demolizione dalla caldaia 20B3.
ODORI
L’eliminazione totale dell’amianto residuo è attesa per il 1°
In natura sono presenti nel gas naturale alcune sostanze
semestre del 2009 con la demolizione della caldaia 20B2.
Fig. 38 – Amianto
2.500
m2
2.000
1.500
1.000
500
0
48
2006
2007
2008
Quantità presente
2.450
2.450
1.228
Quantità rimossa
0
0
1.222
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
SOSTANZE DANNOSE PER L’OZONO
IMPATTO VISIVO
Nello Stabilimento di Ravenna non vi sono sostanze contenenti
Nel 2008 è stato dato avvio alle attività di demolizione delle
gas halon e sorgenti ionizzanti (comunemente utilizzate nei
ciminiere delle caldaie 20B2 e 20B3 il cui fine lavori è previsto
sistemi antincendio), CFC e CHFC (generalmente utilizzati nei
entro il 1° semestre 2009.
sistemi di condizionamento).
Ingresso allo Stabilimento EniPower posto nel sito petrolchimico
49
gli aspetti ambientali
Sicurezza e salute dei lavoratori
operanti nel sito
La salute e la sicurezza dei lavoratori rappresenta un
principio fondamentale della politica dello Stabilimento
Nel corso del 2008 a supporto della prevenzione sono stati
utilizzati i seguenti strumenti:
•
•
•
n° 92 riunioni di sicurezza;
n° 323 verifiche in campo da parte di tutto il personale
EniPower;
n° 177 verifiche sulle imprese terze operanti nei cantieri
EniPower di Ravenna. Nel corso del 2008 è stato aggiornato
eseguite dai Coordinatori della Sicurezza in Fase di
il documento di valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs.
Esecuzione.
81/08 in cui è stata aggiornata anche la valutazione
dell’esposizione del personale agli agenti chimici, biologici e
RUMORE
ai campi magnetici utilizzando i valori riscontrati in apposite
Nella Tabella 6 sono indicate le esposizioni del personale
campagne di misura.
che, alla luce della nuova normativa entrata in vigore a fine
Sono stati avviati anche progetti di miglioria dei sistemi di
2006, sono state elaborate con l’uso obbligatorio di DPI
rilevazione incendi nonché di installazione di telecamere per
acustici, considerata una delle azioni da mettere in atto
il monitoraggio dei locali rumorosi (cabinati turbine a gas)
qualora si abbiano zone con valori di emissione superiori a
onde ridurre l’esposizione delle persone a tali rischi.
85 dB(A).
Tabella 6 – Valori di esposizione al rumore
Esposizione
giornaliera dB(A)
42-73
69-73
71-75
75-78
72-75
75-79
Mansioni
Personale di staff e tecnici 10
Personale di produzione operante negli uffici 10
Personale di produzione operante prevalentemente in sala controllo 11
Personale di produzione operante sull’impianto
Personale di manutenzione addetto al controllo terzi
Personale di manutenzione operante sull’impianto
Nella Figura 39 è indicato il numero, suddiviso per unità,
considerando l’attenuazione dei DPI acustici nelle aree in
delle persone esposte alle diverse soglie di rumore, sempre
cui è obbligatorio il loro utilizzo.
Fig. 39 – Esposizione al rumore del personale
50 n° persone
40
30
20
10
0
< 75 dB(A)
> 75 dB(A) e < 80 dB(A)
Produzione
36
15
Servizi Tecnici
7
3
Staff
6
0
10 Il valore massimo è relativo alle persone che frequentemente si recano sugli impianti.
11 Il valore massimo è funzione delle mansioni che comunque sono svolte fuori della sala controllo.
50
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
INFORTUNI
prevenzione considerati come colonne portanti per conse-
Nelle Figure 40 e 41 si riporta la situazione degli infortu-
guire l’obiettivo “infortuni zero”. Si segnala in particolare:
•
ni registrati nello Stabilimento EniPower di Ravenna sotto
manutenzione dei gruppi di produzione gestiti ai sensi
del titolo IV del D.Lgs. 81/08 (ex D.Lgs. 494/96 – Direttiva
forma di indice di frequenza (IF) e indice di gravità (IG).
Nel 2008 non sono stati registrati infortuni; sono stati inve-
•
ce segnalati e gestiti secondo le procedure di Stabilimento
5 mancati infortuni che hanno determinato l’adozione di
•
soluzioni atte a evitare il loro ripetersi. Come negli anni
cantieri);
n° 139 riunioni di sicurezza (47 delle quali con le imprese
impegnate nelle attività di cantiere);
n° 500 verifiche in campo (177 delle quali con le imprese
impegnate nelle attività di cantiere).
passati, anche nel 2008 sono stati utilizzati strumenti di
Fig. 40 – Indice di frequenza degli infortuni
30,00
Aumento indici infortunistici dal 2000 al 2008
Indice di frequenza
20,00
10,00
0,00
Indice di frequenza (IF)
Stabilimento Ravenna
Indice di frequenza (IF)
società EniPower
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
0
20,6 (a)
0
0
8,1 (b)
0
26,96 (c)
0
0
7,31
19,56
8,67
6,32
4,51
1,1
5,03
5,82
5,68
Fig. 41 – Indice di gravità degli infortuni
1,00
Indice di gravità
Aumento indici infortunistici dal 2000 al 2008
0,80
0,60
0,40
0,20
0,00
Indice di gravità (IG)
Stabilimento Ravenna
Indice di gravità (IG)
società EniPower
2000
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
2008
0
0,1 (a)
0
0
0,19 (b)
0
0,13 (c)
0
0
0,16
0,82
0,22
0,31
0,05
0,16
0,06
0,16
0,073
IF = INDICE DI FREQUENZA = numero infortuni > di 3 giorni x 1.000.000 / Ore Lavorate
IG = INDICE DI GRAVITÀ = numero giorni persi per infortuni > di 3 giorni x 1.000 / Ore Lavorate
(a) equivalente a 3 infortuni
(b) equivalente a 1 infortunio
(c) equivalente a 3 infortuni
L’impegno di EniPower nella prevenzione degli infortuni si
le imprese e le ispezioni in campo durante i lavori garanti-
estende anche alle attività delle ditte terze: l’utilizzo di for-
scono alti livelli di sicurezza. Nel 2008 è stato registrato un
nitori qualificati, l’elaborazione di piani di coordinamento
infortunio subito dal personale addetto alla manutenzio-
delle fermate, l’effettuazione di riunioni di sicurezza con
ne delle turbine a gas.
51
gli aspetti ambientali
Aspetti ambientali in condizioni
di emergenza
sono presenti diverse società le cui attività sono normate da
tale legislazione, sono adottate procedure di gestione delle
emergenze, comprese quelle ambientali, comuni a tutto il sito
multisocietario. L’addestramento del personale è realizzato
Le attività svolte nello Stabilimento EniPower di Ravenna
mediante delle prove simulate che vengono pianificate ogni
rimangono al di fuori del campo di applicazione della
anno; è prevista almeno una esercitazione di emergenza ogni
normativa relativa al controllo dei pericoli di incidenti
sei mesi. Nel corso di queste simulazioni è coinvolto anche
rilevanti, ai sensi del D.Lgs. 238/05 del 21 settembre 2005 in
il personale delle ditte terze. Nel 2008 sono state registrate
quanto non sono cambiate le quantità delle sostanze indicate
96 partecipazioni alle prove di emergenza. Nel 2008 non
nell’allegato A del suddetto decreto. Ciò nonostante, essendo
sono stati riscontrati eventi da gestire come previsto dalla
lo Stabilimento collocato in un sito multisocietario dove
procedura di emergenza di Stabilimento.
Elettrodotto in uscita dallo Stabilimento
52
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
ASPETTI AMBIENTALI INDIRETTI
a essi connessi. In questo documento viene aggiornata
la valutazione con l’utilizzo dell’algoritmo previsto dalla
Gli aspetti ambientali indiretti sono quegli aspetti sui quali
procedura societaria, basandosi su:
•
•
•
•
•
l’organizzazione non ha un controllo gestionale diretto, ma
sui quali può esercitare un’influenza. L’elenco degli aspetti
ambientali indiretti e la loro descrizione, descritto in dettaglio
nella Dichiarazione Ambientale del 2007, è rimasto invariato.
Prescrizioni di legge e normativa tecnica;
Quantificazione/pericolosità dell’impatto;
Migliorabilità del processo;
Sensibilità degli stakeholders/realtà locali/del territorio;
Frequenza dell’impatto.
Valutazione degli aspetti legati ad attività valutate in
La significatività
degli aspetti ambientali
condizioni normali/anomale
Nella Figura 42 viene illustrato l’esito della valutazione;
i valori riportati per ciascun aspetto ambientale sono
La valutazione degli aspetti ambientali diretti permette
il massimo di tutti quelli che si possono generare nelle
di determinare la significatività degli impatti ambientali
singole attività.
Fig. 42 – Significatività degli aspetti ambientali diretti in condizioni normali e anomale
:b^hh^dc^^cVibdh[ZgV
HXVg^X]^^Yg^X^
EgdYjo^dcZg^[^ji^
FjVa^i|YZahjdadZYZaaV[VaYV
Ji^a^oodVXfjV
Ji^a^oodXdbWjhi^W^a^
GjbdgZ
DYdg^
6b^Vcid
8Vbe^ZaZiigdbV\cZi^X^
>beViidk^h^kd
%
'
)
+
-
&%
&'
&)
&+
&-
'%
6heZiidVbW^ZciVaZViijVabZciZigVhXjgVW^aZ
Hdcdhj[[^X^Zci^^Xdcigdaa^\Zhi^dcVa^Zh^hiZci^$^be^Vci^hi^XV^chiVaaViV
EdigZWWZgdZhhZgZdeedgijc^Xdcigdaa^\Zhi^dcVa^$^ciZgkZci^^be^Vci^hi^X^Y^ajc\deZg^dYd
HdcdcZXZhhVg^Xdcigdaa^\Zhi^dcVa^$^ciZgkZci^^be^Vci^hi^X^Y^ajc\deZg^dYd
HdcdcZXZhhVg^^ciZgkZci^^be^Vci^hi^X^cZabZY^deZg^dYd
53
gli aspetti ambientali
Rispetto al 2007 è cambiata la valutazione dei seguenti
Valutazione degli aspetti connessi alle situazioni di
aspetti ambientali:
emergenza
- scarichi idrici: passa da 10 a 12 (deriva da una
Gli aspetti ambientali connessi alle situazioni di emergenza
rivisitazione del possibile impatto delle acque di prima
sono valutati in maniera diversa rispetto a quelli individuati
pioggia fino a quando non sarà completato il progetto
nelle condizioni normali e anomale, infatti tali aspetti
di gestione delle stesse dalla società RSI – data prevista:
possono generare impatti sull’ambiente non quantificabili.
1° semestre 2010);
La valutazione di tali aspetti rimane in linea con quella fatta negli
- campi elettromagnetici: passa da 12 a 9 (nel 2008 gli
elettrodotti sono stati ceduti a Terna perciò le emissioni
nelle procedure operative e relative modalità di gestione.
di campi elettromagnetici fuori dal sito non sono più di
Nella Tabella 7 si riassume il risultato della valutazione:
pertinenza EniPower).
Elettrodotti sulla Piallassa
54
anni passati, non essendo intervenute modifiche nel processo,
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Tabella 7 – Valutazione della significatività degli aspetti ambientali diretti in condizioni di emergenza
Aspetto ambientale in condizioni
di emergenza
Rottura tubazione gas naturale
Emissioni in atmosfera superiori ai limiti autorizzati
Rottura tubazione vapore
Contaminazione terreno
Incendio dei trasformatori o di parti di impianto
Valutazione degli aspetti ambientali indiretti
Valutazione
Considerazioni a supporto
della valutazione
Non significativo
Non significativo
Non significativo
Non significativo
Non significativo
(a); (b); (c)
(b); (c); (e)
(b); (c); (e)
(b); (c); (e)
(a); (b); (c); (d); (e)
• certificazione del soggetto intermedio che controlla di-
Gli aspetti ambientali indiretti vengono valutati utilizzando un
rettamente l’aspetto ambientale;
diverso algoritmo di calcolo rispetto a quello relativo agli aspetti
• risultati degli audit effettuati sulle attività dell’interme-
ambientali diretti. La valutazione degli aspetti ambientali indiret-
diario.
ti è effettuata tenendo conto dei seguenti criteri di valutazione:
Mediante la definizione di uno o più valori di soglia (ad
• informazioni di letteratura relative alla significatività
esempio soglia di attenzione e soglia di significatività) è
dell’impatto considerato;
possibile individuare in maniera puntuale gli aspetti sui quali
• tipologia di supervisione e controllo gestionale di EniPo-
la Società esercita un’influenza. La valutazione conferma
wer sul soggetto intermedio che controlla direttamente
sostanzialmente il risultato degli anni precedenti riportato
l’aspetto ambientale;
nella Figura 43.
Fig. 43 – Significatività degli aspetti ambientali indiretti
9^hig^Wjo^dcZegdYdiid"kVedgZ
9^hig^Wjo^dcZegdYdiid"::
HbVai^bZcidg^[^ji^
<Zhi^dcZhXVg^X]^^Yg^X^
6eegdkk^\^dcVbZcidji^a^i^Zh
6eegdkk^\^dcVbZcidXdbWjhi^W^a^
6eegdkk^\^dcVbZcidX]Zb^XVah
AVWdgVidg^dVcVa^h^[jb^
AVWdgVidg^VcVa^h^VXfjZ
EgZhiVo^dc^bZXXVc^X]Z
EgZhiVo^dc^ZaZiigdhigjbZciVa^
EgZhiVo^dc^ZY^a^
EgZhiVo^dc^Xdcigdaa^C9
Egdcid^ciZgkZcid
8dcigdaadY^hedh^i^k^Vci^cXZcY^d
EgZhiVo^dc^^c\Z\cZg^V
EgZhiVo^dc^eja^o^V$[VXX]^cV\\^
EgZhiVo^dc^gZh^YjVa^
%
&
'
(
)
*
+
,
-
.
&%
6heZiidigVhXjgVW^aZ
6heZiide^ZcVbZciZhdiidXdcigdaadYZaaÉdg\Vc^ooVo^dcZ
6heZiide^ZcVbZciZhdiidXdcigdaadYZaaÉdg\Vc^ooVo^dcZ"Vd\\^cdccZXZhh^iVcd^ciZgkZci^
6heZiideVgo^VabZciZhdiidXdcigdaadYZaaÉdg\Vc^ooVo^dcZ"YVegZkZYZgZ^ciZgkZci^VbZY^deZg^dYd
6heZiid[jdg^XdcigdaadYZaaÉdg\Vc^ooVo^dcZ"hdcdcZXZhhVg^^ciZgkZci^VWgZkZ$bZY^deZg^dYd
55
Profilo della Società
Il Sistema di Gestione Ambientale
Gli aspetti ambientali
Obiettivi e Piano di Miglioramento
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Glossario
Mausoleo Galla Placidia nel complesso di S. Vitale
57
obiettivi e piano di miglioramento
Obiettivi e Piano di Miglioramento
Ogni anno la Direzione dello Stabilimento di Ravenna
n° 1 sono riportate delle schede di dettaglio in cui sono
valuta le prestazioni del sistema di gestione e individua
descritte le modalità di calcolo dei valori riportati nei
gli obiettivi per gli anni futuri in relazione alla politica
grafici analiticamente per ciascun intervento eseguito.
dello Stabilimento. Gli obiettivi che prevedono ulteriori
riduzioni degli impatti ambientali, a prescindere che essi
siano riferiti ad aspetti valutati significativi o no, sono
esplicitati in un Piano di Miglioramento triennale.
Inoltre viene fatto il consuntivo anno dopo anno di
tutte le azioni previste e realizzate all’interno dei Piani
di Miglioramento passati, dato che i benefici indotti non
terminano al completamento delle attività ma rimangono
permanenti nel tempo.
Fig. 44 – Tonnellate di NOx evitate
(#%%%
:b^hh^dc^CDMZk^iViZ"i
'#*%%
'#%%%
&#*%%
Consuntivazione negli anni
delle azioni inserite nei Piani
di Miglioramento
&#%%%
*%%
%
Nelle Figure 44, 45, 46, 47, 48, 49 e 50 sono riportati,
'%%*
anno per anno, i risultati degli interventi eseguiti raccolti
'%%,
'%%-
'%%,
'%%-
Egd\gZhh^kd
per tipologia di impatto ambientale. Nell’allegato tecnico
Fig. 46 – Tonnellate di CO evitate
Fig. 45 – Tonnellate di CO2 evitate
'#%%%#%%%
'%%+
6ccd
&'%
:b^hh^dc^8D'Zk^iViZ"i
:b^hh^dc^8DZk^iViZ"i
&%%
&#*%%#%%%
-%
+%
&#%%%#%%%
)%
*%%#%%%
'%
%
%
'%%*
58
'%%+
'%%,
'%%*
'%%-
6ccd
6ccd
Egd\gZhh^kd
Egd\gZhh^kd
'%%+
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Fig. 47 – Tonnellate di polveri evitate
(%%
Fig. 49 – Metano risparmiato
:b^hh^dc^edakZg^Zk^iViZ"i
)%%#%%%#%%%
8dbWjhi^W^aZg^heVgb^Vid"Hb(
'*%
(%%#%%%#%%%
'%%
&*%
'%%#%%%#%%%
&%%
&%%#%%%#%%%
*%
%
%
'%%*
'%%+
'%%,
'%%-
'%%*
6ccd
6ccd
Egd\gZhh^kd
Egd\gZhh^kd
Fig. 48 – Tonnellate di SO2 evitate
'%%+
'%%,
'%%-
Fig. 50 – Risparmio di prelievo acqua mare
&'#%%% :b^hh^dc^HD'Zk^iViZ"i
-%#%%%#%%% EgZa^ZkdVXfjVbVgZZk^iVid"b(
&%#%%%
+%#%%%#%%%
-#%%%
+#%%%
)%#%%%#%%%
)#%%%
'%#%%%#%%%
'#%%%
%
%
'%%*
'%%+
'%%,
'%%-
'%%*
6ccd
6ccd
Egd\gZhh^kd
Egd\gZhh^kd
Piano di Miglioramento 2008-2010
'%%+
'%%,
'%%-
non significativi. La Tabella 8 illustra un prospetto riassuntivo
in cui si riporta la valutazione degli aspetti ambientali diretti
Il Piano di Miglioramento 2008-2010 deriva dalle azioni che
e si indicano gli impatti ambientali che sono stati inseriti nel
sono state individuate per conseguire quegli obiettivi che
Piano di Miglioramento. Per tutti gli aspetti ambientali inse-
consentono di ridurre ulteriormente gli impatti ambientali
riti nel Piano di Miglioramento è stata elaborata una tabella
delle attività svolte nello Stabilimento. Esso tiene in partico-
riassuntiva con l’evidenza delle responsabilità, risorse, tem-
lare considerazione gli aspetti ambientali significativi; ciò no-
pistiche e stato di avanzamento. In questa tabella sono stati
nostante, nell’ottica di un continuo miglioramento, possono
evidenziati gli obiettivi dei quali sono state concluse tutte le
essere inseriti anche interventi per aspetti ambientali ritenuti
attività e il grado del loro raggiungimento.
59
obiettivi e piano di miglioramento
Tabella 8 – Riepilogo degli aspetti ambientali inseriti nel Piano di Miglioramento
Aspetti ambientali esaminati
Emissioni all’atmosfera
Valutazione
Impatti ambientali oggetto di
della significatività
miglioramento
SIGNIFICATIVO
Emissioni NOx
Emissioni CO
Emissioni CO2
Scarichi nei corpi idrici
Produzione dei rifiuti
Qualità del terreno e della falda
Utilizzo risorse naturali - acqua
Utilizzo risorse naturali - combustibili
Utilizzo di altre risorse naturali
Rumore
PCB
SF6 - HFC
Gas Halon
Radiazioni ionizzanti
Odori
Amianto
Campi elettromagnetici
Impatto visivo
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON APPLICABILE
NON SIGNIFICATIVO
NON APPLICABILE
NON APPLICABILE
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
NON SIGNIFICATIVO
Consumo gas naturale
Amianto presente
n° ciminiere visibili a distanza
Schede di sintesi del Piano di Miglioramento 2008-2010
Sintesi degli obiettivi di miglioramento ambientale
Scheda 1 – Ecosistema: amianto
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
da piano precedente
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Presenza
Eliminazione
di amianto
dell’amianto
nell’impianto. presente negli
impianti di
proprietà
EniPower.
Risultato conseguito
Traguardi:
Servizi Tecnici – Rimozione dell’amianto presente sotto
area di
le lamiere esterne di rivestimento delle
specializzazione caldaie 20B2 e 20B3 contestualmente alla
meccanica
loro demolizione.
1.800.000 euro
Interventi previsti:
1. Elaborazione proposta di investimento
per bonifica amianto caldaia 20B3
2. Emissione contratto di appalto
3. Bonifica amianto caldaia 20B3
4. Elaborazione proposta di investimento
per bonifica amianto caldaia 20B2
5. Emissione contratto di appalto
6. Bonifica amianto caldaia 20B2
30/3/2009
Fatto 4
Rimozione: completata 4
Luglio 2006
Fatto 4
Dicembre 2007
Novembre 2008
Febbraio 2007
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Dicembre 2007
Maggio 2009
Fatto 4
Fatto 4
Note:La data di completamento è slittata di un anno e mezzo a causa della complessità dell’intervento e di necessità operative che hanno
assorbito le risorse dedicate.
60
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Scheda 2 – Ecosistema: impatto visivo
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
da piano precedente
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Impatto
visivo
generato
dagli
impianti di
produzione.
Ridurre al
Responsabile
minimo
Servizi Tecnici
indispensabile
l’impatto
1.900.000 euro
visivo degli
impianti
EniPower.
Risultato conseguito
Traguardi:
Demolizione delle ciminiere delle caldaie
20B2 e 20B3 contestualmente alla loro
demolizione.
Interventi previsti:
1. Elaborazione specifica
2. Elaborazione proposta di investimento
3. Emissione del contratto di appalto 20B3
4. Emissione del contratto di appalto 20B2
5. Demolizione caldaia 20B3
6. Demolizione caldaia 20B2
30/6/2009
Fatto 4
Demolizione: Eseguita 4
Settembre 2005
Luglio 2006
Dicembre 2007
Dicembre 2007
Aprile 2009
Aprile 2009
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Note:La data di completamento è slittata di 20 mesi a causa della complessità dell’intervento e di necessità operative che hanno assorbito le
risorse dedicate.
Scheda 3 – Emissioni
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Emissione
di sostanze
inquinanti in
atmosfera.
Riduzione
dell’indice di
emissione di
CO2 dei cicli
combinati.
Responsabile
Produzione
Non sono
previsti
investimenti
essendo
questa attività
ricompressa
nell’ordinaria
gestione
dell’impianto
da parte degli
operatori.
Risultato conseguito
Traguardi:
Modifica dell’assetto di marcia dei cicli
combinati e delle pompe di circolazione
acqua di raffreddamento per ridurre da
4 a 3 il numero di pompe acqua torri in
uso nei mesi più freddi e, di conseguenza,
diminuire l’indice di emissione di CO2 del
0,08% a parità di potenza generata, pari
a 0,29 g/kWh (circa 1.300.000 kg/anno)
complessiva per i cicli combinati rispetto
al valore del 2007.
Interventi previsti:
1.Valutazione tecnica
2. Sperimentazione assetti
3. Utilizzo dei cicli combinati con il nuovo
assetto e verifica del risultato atteso
31/12/2008
Fatto 4
Indice: 0,29 g/kWh 4
Luglio 2008
Settembre 2008
Dicembre 2008
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Note:
61
obiettivi e piano di miglioramento
Scheda 4 – Utilizzo risorse naturali: combustibili
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Consumo
Riduzione del
combustibile consumo di
fossile.
combustibile
fossile.
Responsabile
Produzione
Non sono
previsti
investimenti
essendo
questa attività
ricompressa
nell’ordinaria
gestione
dell’impianto
da parte degli
operatori.
Risultato conseguito
Traguardi:
Modifica dell’assetto di marcia dei cicli
combinati e delle pompe di circolazione
acqua di raffreddamento per ridurre da
4 a 3 il numero di pompe acqua torri in
uso nei mesi più freddi e, di conseguenza,
diminuire il consumo specifico di
combustibile dello 0,08% pari a 0,15 Sm3/
MWh di metano (circa 730.000 Sm3/anno)
complessiva per i cicli combinati rispetto
al valore del 2007.
31/12/2008
Fatto 4
Consumo specifico:
0,15 Sm3/MWh 4
Interventi previsti:
1.Valutazione tecnica
2. Sperimentazione assetti
3. Utilizzo dei cicli combinati con il nuovo
assetto e verifica del risultato atteso
Luglio 2008
Settembre 2008
Dicembre 2008
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Note:
Scheda 5 – Emissioni
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Costi approvati
Emissione
di sostanze
inquinanti in
atmosfera.
Riduzione
dell’indice
di emissione
di NOx e
CO2 dei cicli
combinati.
Responsabile
Servizi Tecnici
800.000 euro
Risultato conseguito
Traguardi:
Modifica delle turbine a vapore dei cicli
combinati per la produzione di vapore
4,5 bar e riduzione, di conseguenza,
dell’indice di emissione degli NOx e CO2
dello 0,19% a parità di potenza generata,
pari a 0,3 g/MWh (circa 1.000 kg/anno) e
0,67 g/kWh (circa 1.800.000 kg/anno) per
ciascun ciclo combinato rispetto al valore
del 2007.
Interventi previsti:
1. Elaborazione specifica
2. Elaborazione proposta di investimento
3. Emissione del contratto di appalto
4. Montaggi
5. Utilizzo dei cicli combinati con il nuovo
assetto e verifica del risultato atteso
31/12/2010
Attività in corso
Giugno 2007
Dicembre 2007
Giugno 2009
Giugno 2010
Dicembre 2010
Fatto 4
Fatto 4
In corso
Da avviare
Da avviare
Note:La data di completamento è slittata di un anno a causa della complessità dell’intervento e di necessità operative che hanno assorbito
le risorse dedicate.
62
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Scheda 6 – Utilizzo risorse naturali: combustibili
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Consumo
Riduzione del
combustibile consumo di
fossile.
combustibile
fossile.
Responsabile
Servizi Tecnici
Il costo
di questo
intervento è
ricompreso
negli 800.000
euro della
modifica delle
turbine a
vapore dei cicli
combinati per
la produzione di
vapore 4,5 bar
per la riduzione
degli indici di
emissione del
CC1 e CC2.
Risultato conseguito
Traguardi:
31/12/2010
Modifica delle turbine a vapore dei cicli
combinati per la produzione di vapore
4,5 bar e riduzione, di conseguenza, del
consumo specifico di combustibile dello
0,19% pari a 0,362 Sm3/MWh di metano
(circa 900.000 Sm3/anno) per ciascun ciclo
combinato rispetto al valore del 2007.
Interventi previsti:
1. Elaborazione specifica
2. Elaborazione proposta di investimento
3. Emissione del contratto di appalto
4. Montaggi
5. Utilizzo dei cicli combinati con il nuovo
assetto e verifica del risultato atteso
Giugno 2007
Dicembre 2007
Giugno 2009
Giugno 2010
Dicembre 2010
Attività in corso
Fatto 4
Fatto 4
In corso
Da avviare
Da avviare
Note:La data di completamento è slittata di un anno a causa della complessità dell’intervento e di necessità operative che hanno assorbito
le risorse dedicate.
Scheda 7 – Emissioni
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Emissione
di sostanze
inquinanti in
atmosfera.
Riduzione
Responsabile
dell’indice di
Servizi Tecnici
emissione di
CO del TG501. 570.000 euro
Risultato conseguito
Traguardi:
Modifica ultime file palette compressore
assiale del TG501 per ottimizzare
la combustione ai bassi carichi di
funzionamento riducendo l’indice di
emissione della CO del 2% a parità di
potenza generata, pari a 0,9 g/MWh (circa
1.000 kg/anno) rispetto al valore del 2007.
Interventi previsti:
1. Elaborazione specifica
2. Emissione del contratto di appalto
3. Montaggi
4. Utilizzo TG501 con la modifica e verifica
del risultato atteso
31/12/2009
Attività in corso
Giugno 2008
Settembre 2008
Aprile 2009
Dicembre 2009
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Da avviare
Note:L’intervento n° 2 è stato riprogrammato senza modificare la data finale dell’obiettivo.
63
obiettivi e piano di miglioramento
Scheda 8 – Emissioni
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Emissione
di sostanze
inquinanti in
atmosfera.
Riduzione
dell’indice di
emissione di
NOx e CO2 del
TG501.
Responsabile
Servizi Tecnici
480.000 euro
Risultato conseguito
Traguardi:
Modifica sistema del vuoto delle turbine
31/12/2010
a vapore sostituendo gli eiettori a vapore
con pompe del vuoto riducendo l’indice di
emissione degli NOx e CO2 del TG501 dello
0,6% a parità di potenza generata, pari a 1,8
g/MWh (circa 2.000 kg/anno) e 2,9 g/kWh
(circa 3.300.000 kg/anno) rispetto al valore
del 2007.
Interventi previsti:
1. Elaborazione specifica
2. Elaborazione proposta di investimento
3. Emissione del contratto di appalto
4. Montaggi
5. Utilizzo delle turbine associate al TG501
con la modifica e verifica del risultato
atteso
Maggio 2009
Settembre 2009
Marzo 2010
Ottobre 2010
Dicembre 2010
Attività da avviare
In corso
Da avviare
Da avviare
Da avviare
Da avviare
Note:
Scheda 9 – Utilizzo risorse naturali: combustibili
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Consumo
Riduzione del
combustibile consumo di
fossile.
combustibile
fossile.
Note:
64
Responsabile
Servizi Tecnici
Il costo
di questo
intervento è
ricompreso nei
480.000 euro
della modifica
del sistema
del vuoto
delle turbine a
condensazione
per la riduzione
degli indici di
emissione del
TG501.
Risultato conseguito
Traguardi:
Modifica sistema del vuoto delle turbine
a vapore sostituendo gli eiettori a vapore
con pompe del vuoto riducendo il
consumo specifico del TG501 dello 0,6% a
parità di potenza generata, pari a 1,5 Sm3/
MWh (circa 1.500.000 Sm3/anno) rispetto
al valore del 2007.
Interventi previsti:
1. Elaborazione specifica
2. Elaborazione proposta di investimento
3. Emissione del contratto di appalto
4. Montaggi
5. Utilizzo delle turbine associate al
TG501 con la modifica e verifica del
risultato atteso
31/12/2010
Attività da avviare
Maggio 2009
Settembre 2009
Marzo 2010
Ottobre 2010
Dicembre 2010
In corso
Da avviare
Da avviare
Da avviare
Da avviare
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Scheda 10 – Emissioni
Aspetto
ambientale
Obiettivo
Responsabile
intervento
Traguardi e
interventi previsti
Data di
Stato di avanzamento al:
raggiungimento 31/05/2009
Costi approvati
Emissione
di sostanze
inquinanti in
atmosfera
Riduzione
dell’indice di
emissione di
NOx dei cicli
combinati
Responsabile
Servizi Tecnici
3.000.000 euro
Risultato conseguito
Traguardi:
Sostituzione degli attuali bruciatori del
CC1 e CC2 con quelli di ultima tecnologia
VeLONox (Very Low NOx) a bassissimi
valori di NOx per ridurre del 10% gli indici
di emissione degli NOx del CC1 e CC2,
pari a 16 g/MWh (circa 78.000 kg/anno)
complessivi per i cicli combinati rispetto al
valore del 2007.
Interventi previsti:
1.Valutazione tecnica
2. Elaborazione proposta di investimento
3. Emissione del contratto di appalto
4. Montaggio CC1
5. Montaggio CC2
6. Utilizzo dei gruppi con la modifica e
verifica del risultato atteso
31/12/2010
Attività in corso
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Maggio 2009
Settembre 2009
Settembre 2010
Dicembre 2010
Fatto 4
Fatto 4
Fatto 4
Da avviare
Da avviare
Da avviare
Note:
Particolare della Centrale Termoelettrica
65
Profilo della Società
Il Sistema di Gestione Ambientale
Gli aspetti ambientali
Obiettivi e Piano di Miglioramento
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Glossario
Reperto archeologico esposto alla mostra “Otium”
67
protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Protocolli ambientali, norme e leggi di riferimento
Protocolli ambientali sottoscritti
emissioni in atmosfera
Nel corso del 2008 non sono stati rinnovati protocolli in
D. Lgs. 16 gennaio 2008, n° 4
quanto non scadenti, né ne sono stati sottoscritti di nuovi.
Ulteriori modifiche al D.Lgs. 152/2006.
Norme di riferimento
Delibera Ministero dell’Ambiente n° 20/2008
Assegnazione delle quote di CO2 per il periodo 2008-2012
elaborata ai sensi del D.Lgs. 4 aprile 2006, n° 216.
Il Sistema di Gestione di Ambiente e Sicurezza descritto
si riferisce ai requisiti e ai principi indicati nelle seguenti
Smaltimento dei rifiuti
normative:
• Norma UNI EN ISO 14004:2005
D.Lgs. 16 gennaio 2008, n° 4
Ulteriori modifiche al D.Lgs. 152/2006.
Sistemi di Gestione Ambientale – Linee guida generali su
principi, sistemi e tecniche di supporto.
• Norma UNI EN ISO 14001:2004
Legge 27 febbraio 2009, n° 13
Sistemi di Gestione Ambientale – Requisiti e guida per
Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di
l’uso.
protezione dell’ambiente.
• Norma UNI EN ISO 19011:2003
Linee guida per gli audit dei sistemi di gestione per la
Acque
qualità e/o di gestione ambientale.
• Regolamento (CE) n° 761/2001
Legge 27 febbraio 2009, n° 13
del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 marzo
Misure straordinarie in materia di risorse idriche e di
2001 sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un
protezione dell’ambiente.
sistema comunitario di ecogestione e audit (EMAS).
• Regolamento (CE) n° 196/2006
Sostanze Pericolose
della Commissione del 3 febbraio 2006 che modifica
l’allegato I del regolamento (CE) n° 761/2001 per tenere
D.Lgs. 28 luglio 2008, n° 145
conto della norma europea EN ISO 14001:2004 e che
Attuazione della direttiva 2006/121/CE, che modifica la
abroga la decisione 97/265/CE.
direttiva 67/548/CEE concernente il ravvicinamento delle
• Contratto collettivo nazionale di lavoro – energia e
petrolio
• Codice di comportamento di Eni
disposizioni legislative, regolamentari e amministrative
in materia di classificazione, imballaggio ed etichettatura
delle sostanze pericolose, per adattarle al regolamento (CE)
n° 1907/2006 concernente la registrazione, la valutazione,
Principali leggi applicabili
l’autorizzazione e la restrizione delle sostanze chimiche
(REACH) e istituisce un’Agenzia europea per le sostanze
chimiche.
Le leggi applicabili alle attività dello Stabilimento di Ravenna
emanate nel 2008 sono:
68
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Salute e sicurezza
Per assicurare l’identificazione delle prescrizioni legali, di
altre prescrizioni e degli adempimenti amministrativi di
D.Lgs. 9 aprile 2008, n° 81
interesse dello Stabilimento e per garantire la diffusione
Attuazione dell’articolo 1 della Legge 3 agosto 2007, n° 123,
alle strutture operative, il Responsabile di Stabilimento ha
in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi
accesso alla normativa comunitaria, nazionale e regionale e
di lavoro.
a lui giungono tutte le comunicazioni degli Enti esterni.
69
Reperto archeologico esposto alla mostra “Otium”
70
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Glossario
Unità di misura
Tabella 9 – Unità di misura e prefissi utilizzati nel testo
Grandezza
Corrente elettrica
Densità di flusso magnetico
Unità
Simbolo
Ampere
A
Tesla
T
Sottomultipli
Multipli
micro
milli
kilo
Mega
Giga
Tera
10-6
10-3
103
106
109
1012
mA
µT
mT
Energia
Joule
J
kJ
MJ
GJ
TJ
Energia
Wattora
Wh
kWh
MWh
GWh
TWh
Metro
m
Grammi
g
MW
GW
TW
Lunghezza
Peso
Portata in peso
Chilogrammi/ora
kg/h
Metri cubi/ora
m3/h
Potenza
Watt
W
Portata in volume
µg
mm
km
mg
kg
t/h
l/h
kW
Potenziale elettrico
Volt
V
Pressione
Bar
bar
µV
mbar
mV
Volume (1)
Metri cubi
m3
l
kV
Nota (1): nel testo si cita anche volume in condizioni standard (volume di un gas riferito a una temperatura di 15 °C e una pressione atmosferica di 1 bar) e volume in condizioni normali (volume di un gas riferito a una temperatura di 0 °C e una pressione atmosferica di 1 bar).
Acronimi utilizzati nel testo
APO
Ambito Produttivo Omogeneo
D.Lgs.
Decreto Legislativo
DPI
Dispositivi di Protezione Individuale
EMAS
Environmental Management and Audit Scheme
HSEQ
Health Safety and Evironment (Salute, Sicurezza, Ambiente e Qualità)
ISO
International Standard Organization
PCB
Policlorobifenili
REST
Responsabile di Stabilimento
TEP
Tonnellate Equivalenti Petrolio
71
glossario
Glossario
e provinciali autonome (APPA), alle quali sono affidati
compiti di intervento operativo sul territorio.
ACQUE, impianto di depurazione delle
Impianto che, attraverso uno o più processi di carattere
ASPETTO AMBIENTALE
meccanico,
Elemento di un’attività, prodotto o servizio di un’organiz-
fisico,
chimico
e
biologico,
consente
l’eliminazione di sostanze nocive dai liquidi. I trattamenti
zazione che può interagire con l’ambiente.
meccanici hanno la funzione di separare gran parte dei
materiali in sospensione, mentre i trattamenti biologici
AUDIT AMBIENTALE
operano la degradazione delle sostanze organiche a opera
Verifica ispettiva. Per audit di sicurezza o ambientale si
di particolari microrganismi.
intende l’insieme delle attività svolte secondo apposi-
Infine i trattamenti chimico-fisici consistono essenzial-
ta procedura, che consente una valutazione sistematica,
mente nell’insolubilizzazione e nella successiva separazio-
documentata, periodica e obiettiva dell’efficienza dell’or-
ne di sostanze disciolte.
ganizzazione e del sistema di gestione della sicurezza e
dell’ambiente, anche mediante la verifica della corretta
ANIDRIDE CARBONICA (CO2)
attuazione delle politiche e delle procedure operative
Composto chimico allo stato gassoso la cui molecola è
aziendali, la verifica del raggiungimento degli obiettivi fis-
formata da un atomo di carbonio legato a due atomi di
sati e l’individuazione di eventuali azioni correttive (UNI
ossigeno. È presente in atmosfera per lo 0,03% in volume.
ISO 14050).
Costituisce il reagente fondamentale per la fotosintesi
Questo al fine di facilitare il controllo di gestione delle
clorofilliana.
prassi che possono avere un impatto sull’ambiente e
valutare la conformità alle politiche ambientali aziendali
APAT/ARPA
(Regolamento CE n° 761/2001 “EMAS II” e s.m.i.).
L’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i Servizi
Audit ambientali o di sicurezza possono essere svolti sia da
Tecnici (APAT) istituita dall’art. 38 del D.Lgs. n° 300 del 30
verificatori interni all’azienda, sia da esterni, quali società
luglio 1999, svolge attività tecnico-scientifiche di interesse
di consulenza accreditate per il rilascio della certificazione
nazionale per la protezione dell’ambiente e per la tutela
ambientale o da verificatori accreditati dell’Unione Europea.
delle risorse idriche e della difesa del suolo (monitoraggio,
informazione, definizione di standard di qualità ambientale,
BONIFICA
impulso alla ricerca di tecnologie ecocompatibili), e svolge
Ogni intervento di rimozione della fonte inquinante e di
attività di collaborazione, consulenza, servizio e supporto
quanto dalla stessa contaminato, fino al raggiungimento
alle altre Pubbliche Amministrazioni, definite con apposite
dei valori limite conformi all’utilizzo previsto per l’area
convenzioni, nonché le funzioni di segreteria tecnica del
(D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.).
comitato competente per l’attuazione del Regolamento
Esistono diverse tipologie di interventi di bonifica:
sull’audit ambientale (EMAS) e sull’Ecolabel.
interventi di tipo chimico, che tendono a trasformare le
L’APAT nasce dalla fusione tra l’Agenzia Nazionale per la
sostanze inquinanti in sostanze non pericolose; interventi
Protezione dell’Ambiente (ANPA, istituita con la legge
di tipo fisico, che riescono a rimuovere le sostanze
del 21 gennaio 1994, n° 61, con cui erano state sottratte
inquinanti; interventi di tipo termico; interventi di tipo
alle USL le competenze in materia di controlli ambientali)
biologico, che sfruttano la capacità di alcuni batteri che si
e il Dipartimento per i Servizi Tecnici Nazionali della
nutrono di sostanze contaminanti.
Presidenza del Consiglio dei Ministri, secondo il dettato
normativo contenuto nel D.P.R. 207 dell’8 agosto 2002.
CALDAIA
L’APAT ha autonomia tecnico-scientifica e finanziaria, e
L’unità centrale di un impianto a ciclo vapore convenzionale,
opera sulla base di un programma triennale, aggiornato
costituita da bruciatore e scambiatore termico, destinata a
annualmente, che determina obiettivi, priorità e risorse,
trasformare l’energia chimica del combustibile in energia
in attuazione delle direttive del Ministero dell’Ambiente e
termica (calore), che a sua volta trasforma l’acqua di
della Tutela del Territorio. La legge n° 61 del 21 gennaio
processo in vapore (usato come vettore energetico per
1994 ha anche dato mandato alle Regioni e alle Province
l’azionamento delle turbine [cfr. TURBINA A VAPORE]).
autonome di istituire apposite Agenzie regionali (ARPA)
72
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
CALDAIA A RECUPERO
viene verificata la correttezza della metodologia impiegata
Scambiatore di calore inserito negli impianti a ciclo
nella raccolta, elaborazione e rappresentazione dei dati
combinato [cfr. CICLO COMBINATO] a valle del turbogas
e vengono di solito effettuate verifiche a campione sulle
[cfr. TURBINA A GAS]: le tubazioni componenti sono
attività oggetto del Rapporto.
percorse da acqua di processo che vaporizza assorbendo
il calore dei gas di scarico della turbina che lambiscono le
CICLO BRAYTON
pareti esterne dei tubi.
Ciclo termodinamico in cui l’energia termica posseduta
dai gas derivanti dalla combustione del combustibile viene
CAMERA DI COMBUSTIONE
convertita in energia meccanica e quindi elettrica [cfr.
Parte di un impianto termico nella quale viene innescata
CICLO COMBINATO].
la combustione tra combustibile e aria comburente
compressa ad alta pressione, in modo da trasformare
CICLO COMBINATO
l’energia chimica contenuta nel combustibile in energia
Tecnologia impiantistica per la produzione di energia
termica. I prodotti della combustione, chiamati “fumi”,
elettrica da combustibili in forma gassosa, che si basa
sono immessi nell’atmosfera attraverso un camino dopo
sull’applicazione combinata di due cicli termodinamici
la loro espansione in turbina [cfr. TURBINA A VAPORE e cfr.
che lavorano in due fasi successive, il ciclo Brayton [cfr.
CICLO COMBINATO].
CICLO BRAYTON] e il ciclo Rankine [cfr. CICLO RANKINE],
attraverso l’utilizzo di una o più turbine (generalmente a
CAMINO
gas: turbogas [cfr. TURBINA A GAS]) associate a una turbina
Tubazione verticale utilizzata per immettere in atmosfera
a vapore [cfr. TURBINA A VAPORE].
ad altezza opportuna i “fumi” in uscita dall’impianto di
Nella prima fase, una miscela di aria compressa e gas
combustione [cfr. CAMERA DI COMBUSTIONE].
naturale viene fatta bruciare in una camera di combustione
[cfr. CAMERA DI COMBUSTIONE]: i gas di scarico della
CERTIFICAZIONE
combustione ad alta pressione si espandono e mettono
Procedura con cui una terza parte dà assicurazione scritta
in rotazione le pale di una turbina a gas, collegata a un
che un prodotto, processo o servizio è conforme a requisiti
alternatore che trasforma l’energia meccanica in energia
specificati.
elettrica. Nella seconda fase (ciclo acquavapore), i gas di
combustione allo scarico della turbina, ancora a elevata
CERTIFICAZIONE AMBIENTALE
temperatura, vengono inviati in un generatore di vapore
Al fine di migliorare la gestione operativa delle attività che
a recupero [cfr. CALDAIA A RECUPERO], che scambia
possono avere un negativo impatto sull’ambiente, molte
il calore residuo dei fumi con l’acqua di processo che
imprese industriali hanno iniziato a sottoporsi alla verifica
corre all’interno di tubazioni, per produrre vapore: i fumi
di certificatori esterni (società di consulenza specializzate
così raffreddati sono immessi nell’atmosfera attraverso
con esperienza primaria nel campo dell’analisi finanziaria
un camino [cfr. CAMINO] a una temperatura minore,
e di bilancio). In caso tale verifica vada a buon fine (non
mentre il vapore è utilizzato come vettore energetico per
abbia cioè riscontrato significative anomalie nel Sistema
l’azionamento delle turbine a vapore, che trasformano
di Gestione Ambientale degli impianti o superamento
l’energia termica in energia meccanica (poi trasformata
dei valori-limite delle emissioni prescritti dalla normativa
in energia elettrica dai generatori collegati alle turbine),
ambientale in vigore), viene rilasciata una certificazione
senza richiedere la combustione di ulteriori combustibili.
ambientale che si rifà allo standard volontario prescelto
Il vapore “esausto” viene infine incanalato in un conden-
(ISO 14000).
satore [cfr. CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO] destinato a
Alcune società di consulenza si stanno orientando a operare
ritrasformare il vapore in acqua, che viene reimmessa nel
anche nell’ambito del Regolamento EMAS (Regolamento CE
ciclo. Le centrali a ciclo combinato permettono quindi
n° 761/2001 “EMAS II” e s.m.i.), che prevede l’accreditamento
un uso particolarmente efficiente del combustibile, la cui
di verificatori a livello comunitario.
energia è sfruttata a cascata in due diverse parti dell’im-
La certificazione ambientale può essere rilasciata oltre che
pianto entrambe destinate alla generazione di energia
per un Sistema di Gestione (a livello di sito o d’impresa)
elettrica, e consentono un limitato impatto ambientale in
anche per un Rapporto ambientale. In quest’ultimo caso
termini di inquinamento termico e di emissioni inquinanti,
73
glossario
ridotte dal minor consumo specifico di combustibili e dalle
qualsiasi attrezzatura destinata a essere indossata e tenuta
condizioni ottimali di combustione in termini di tempera-
dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più
tura. Qualora il calore in uscita dal ciclo combinato venga
rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute
ulteriormente impiegato in un processo industriale sotto
durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio
forma di vapore tecnologico, si ha cogenerazione [cfr. CO-
destinato a tale scopo.
GENERAZIONE].
EFFETTO SERRA
CICLO RANKINE – CICLO A VAPORE CONVENZIONALE
Fenomeno naturale di riscaldamento degli strati inferiori
Ciclo termodinamico in cui l’energia termica posseduta
dell’atmosfera e della superficie terrestre, provocato
dai gas derivanti dalla combustione del combustibile viene
dall’azione di schermo esercitata da alcuni gas [cfr. GAS A
ceduta all’acqua di processo per la produzione di vapore e
EFFETTO SERRA O GAS SERRA (GREENHOUSE GASES)], che
successivamente convertita in energia meccanica e quindi
permettono il passaggio della radiazione solare diretta
elettrica [cfr. CICLO COMBINATO].
verso la Terra, ma impediscono la dispersione del calore
terrestre verso lo spazio, garantendo così una temperatura
CIRCUITO DI RAFFREDDAMENTO
adatta allo sviluppo e sopravvivenza delle specie animali e
Circuito a ciclo aperto o chiuso, completo di torre di
vegetali sulla Terra, come avviene in una serra.
raffreddamento a tiraggio forzato o naturale, in cui scorre
Dall’inizio dell’era industriale a oggi, secondo molti
il fluido refrigerante (aria, acqua dolce o acqua di mare)
scienziati, l’aumento – dovuto alle attività antropiche – delle
che alimenta il condensatore [cfr. CICLO COMBINATO]
concentrazioni in atmosfera di questi gas ha intensificato
usato per ritrasformare il vapore “esausto” – scaricato
il fenomeno, provocando un aumento della temperatura
dalla turbina a vapore – in acqua, che viene reimmessa nel
media del Pianeta e una conseguente modificazione del
ciclo.
clima su tutto il globo.
COGENERAZIONE
ELETTRODOTTO
Produzione congiunta di energia elettrica e di calore – sotto
Insieme dei conduttori (cavi) e dei sostegni (tralicci o pali)
forma di vapore destinato a insediamenti industriali o a reti
per il trasporto dell’energia elettrica; un elettrodotto può
di teleriscaldamento – realizzata in uno stesso impianto:
portare più di una linea elettrica.
rispetto alle produzioni separate delle stesse quantità di
energia in impianti convenzionali, che richiedono due
EMISSIONE
flussi distinti di combustibili, la generazione in cascata
Scarico di qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa
di energia elettrica e di vapore permette di utilizzare in
oppure onda sonora o elettromagnetica, introdotta
modo più efficiente l’energia contenuta nel combustibile
nell’ecosistema, proveniente da un impianto o da
immesso, realizzando un significativo risparmio energetico
qualsiasi altra fonte che può produrre direttamente o
e correlati vantaggi economici e ambientali.
indirettamente un impatto sull’ambiente.
COMBUSTIONE
FALDA ACQUIFERA
Reazione di sostanze organiche con l’ossigeno. Essa
Zona sotterranea impregnata d’acqua, costituita da
produce principalmente ossidi di carbonio, vapore d’acqua
terreni permeabili per porosità o fessurazione, delimitati
ed energia termica.
inferiormente da uno strato di roccia impermeabile; quando
la falda acquifera è delimitata anche superiormente da
DEVIAZIONE STANDARD
strati impermeabili si ha una falda artesiana. A partire dal
Indicazione di quanto si discostano i singoli dati dal valore
piano campagna si possono incontrare più falde acquifere,
medio (si ottiene mediante la radice quadrata della somma
la prima delle quali è detta falda freatica.
dei quadrati degli scarti dei singoli dati dalla media diviso il
totale del numero delle osservazioni meno uno).
FATTORE DI EMISSIONE
Quantità di sostanza inquinante emessa riferita al processo
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
produttivo considerato nella sua globalità e nelle sue fasi
Si intende per dispositivo di protezione individuale (DPI)
tecnologiche: si esprime con riferimento alla massa di
74
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
prodotto o materia prima impiegata, o comunque di altri
infortuni che ogni anno si verificano per ogni mille addetti
parametri idonei a rappresentare il settore produttivo in
a una determinata attività. L’indice di gravità rappresenta
esame (cfr. D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.).
invece il numero di giorni di attività perduti all’anno per
ogni addetto a una determinata attività.
GAS A EFFETTO SERRA O GAS SERRA (GREENHOUSE
GASES) Sostanze gassose “trasparenti” allo spettro delle
INQUINANTE
radiazioni solari e “opache” allo spettro delle radiazioni
Sostanza che, immessa nell’ambiente, può alterarne le
infrarosse proprie della Terra: questa loro duplice azione,
caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche, con potenziale
favorendo l’accumulo di calore negli strati atmosferici
rischio per la salute umana e per l’ambiente stesso.
a contatto con la superficie terrestre, è responsabile
del cosiddetto “effetto serra” [cfr. EFFETTO SERRA], che
ISO
consente un riscaldamento adatto allo sviluppo delle
Sigla di International Organization for Standardization,
specie animali e vegetali sulla Terra. L’elenco dei gas
organismo mondiale che sovrintende alla normazione
serra è molto ampio, ma le sostanze che contribuiscono
tecnica. Nel 2004, l’ISO ha ripubblicato la serie di norme
in maniera significativa all’effetto serra sono: il vapor
14000 sulla gestione ambientale, punto di riferimento
d’acqua, l’anidride carbonica (CO2), il metano (CH4), il
internazionale più avanzato per le imprese che vogliano
protossido di azoto (N2O), gli idrofluorocarburi (HFC), i
dotarsi di Sistemi di Gestione Ambientale per le proprie
perfluorocarburi (PFC) e l’esafluoro di zolfo (SF6). Tali gas
attività produttive.
incidono in modo diverso sull’effetto serra e pertanto sono
introdotti appositi “potenziali di riscaldamento globali”
MESSA IN SICUREZZA
(GWP, Global Warming Potential), che riportano l’effetto
Ogni intervento per il contenimento o isolamento
di ciascuno di essi a quello di una massa equivalente di
definitivo della fonte inquinante rispetto alle matrici
CO2 (il gas serra con la maggiore concentrazione nella
ambientali circostanti (D.Lgs. 152/2006 e s.m.i.). Ogni
stratosfera) occorrente per creare lo stesso effetto nello
operazione finalizzata all’instaurazione e al mantenimento
stesso periodo di tempo: ad esempio, 1 tonnellata di CH4
di misure protettive che assicurino la non pericolosità di un
equivale a 21 tonnellate di CO2.
impianto, area o sito industriale. Ciò delimita l’estensione
dell’area inquinata e isola la sorgente dell’inquinamento
GAS NATURALE
per impedire la propagazione della contaminazione e per
Da un punto di vista geologico il gas naturale è la fase
evitare pericoli per la salute e la sicurezza delle persone e
gassosa del petrolio. Esso è costituito in massima parte
dell’ambiente all’esterno dell’area isolata.
da metano (dall’88% al 98%) e per il resto da quantità
variabile, a seconda dei giacimenti, di idrocarburi paraffinici
MONITORAGGIO AMBIENTALE
superiori quali etano, propano, butano, pentano, etc.
Controllo svolto attraverso la rilevazione e misurazione
Trova
nel tempo di determinati parametri che caratterizzano
larghissime
applicazioni
nell’uso
domestico,
nell’industria e, come materia prima, nell’industria
l’ambiente.
petrolchimica.
MONOSSIDO DI CARBONIO (CO)
IMPATTO AMBIENTALE
Gas tossico che si forma come conseguenza della combu-
Qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o
stione incompleta del carbonio contenuto nei combusti-
benefica, causata totalmente o parzialmente dagli aspetti
bili fossili, provocata da temperature di combustione trop-
ambientali di un’organizzazione (UNI ISO 14001:2004).
po basse, tempo di residenza nella zona di combustione
troppo breve, mescolamento inefficace di combustibile e
INDICE DI FREQUENZA, INDICE DI GRAVITÀ
aria comburente a causa di deficit locali di ossigeno.
L’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro
gli Infortuni sul Lavoro) classifica la pericolosità di una
OLIO COMBUSTIBILE
determinata attività per i lavoratori in funzione di due indici
Frazione pesante ottenuta dalla raffinazione del petrolio
principali: l’indice di frequenza e l’indice di gravità degli
e utilizzata come combustibile per l’industria, le centrali
infortuni. L’indice di frequenza rappresenta il numero di
termoelettriche e la propulsione delle navi.
75
glossario
OSSIDI DI AZOTO (NOx)
sui propri aspetti ambientali, sulla base della sua politica
Agenti inquinanti che si formano nei processi di
ambientale, dei suoi obiettivi e dei suoi traguardi (ISO
combustione nei quali l’azoto libero, che costituisce
14001).
circa l’80% dell’atmosfera, si combina con l’ossigeno:
tra i vari ossidi di azoto, contribuiscono maggiormente
PRODUZIONE LORDA DI ENERGIA ELETTRICA
all’inquinamento atmosferico il monossido di azoto
Somma delle quantità di energia elettrica prodotte,
(NO) e il biossido di azoto (NO2). Il contributo maggiore
misurate ai morsetti dei generatori elettrici.
all’inquinamento da ossidi di azoto proviene dai trasporti
stradali, dalla combustione di combustibili fossili e
PRODUZIONE NETTA DI ENERGIA ELETTRICA
dall’attività industriale. Per le turbine a gas, è considerato
Somma delle quantità di energia elettrica prodotte,
come BAT l’impiego di bruciatori DLN (Dry Low NOx), che
misurate in uscita dalle centrali di generazione elettrica,
limitano le emissioni degli ossidi di azoto all’origine del
deducendo cioè la quantità di energia elettrica destinata
processo di combustione, perché evitano la produzione di
ai servizi ausiliari della produzione (servizi ausiliari di
emissioni secondarie proprie dei processi di trattamento
centrale e perdite nei trasformatori di centrale).
dei fumi.
QUALITÀ DELL’ARIA
OSSIDI DI ZOLFO (SOx)
Per livelli di qualità dell’aria si intende la concentrazione
Anidride solforosa (SO2) e anidride solforica (SO3), agenti
di uno o più inquinanti rilevata nell’aria ambientale, di
inquinanti prodotti della combustione dello zolfo e di
solito come valore medio in un determinato periodo di
prodotti solforati presenti nel carbone e in alcuni prodotti
tempo. Tali valori, confrontati con opportuni standard
petroliferi. Per gli impianti di combustione alimentati
fissati dalla normativa, permettono di stabilire il grado di
con combustibili solidi e liquidi, l’uso di combustibili con
inquinamento atmosferico presente.
basso contenuto di zolfo è considerata come BAT. Il gas
naturale è ritenuto privo di zolfo.
RETI E STAZIONI DI MONITORAGGIO DELLA QUALITÀ
DELL’ARIA
PIANO DI EMERGENZA
Le reti di monitoraggio sono strutture costituite da stazioni
Strumento della politica ambientale e di sicurezza,
automatiche di monitoraggio dotate di strumentazione
consistente in un programma preorganizzato avente lo
per la rilevazione e la misura delle concentrazioni degli
scopo di ridurre le conseguenze dannose per i lavoratori,
inquinanti in atmosfera, da sistemi manuali o automatizzati
la popolazione e l’ambiente, di un evento accidentale
di rilevamento dati e da una centrale operativa.
originato da installazioni o da attività in corso.
L’organizzazione di più punti di misura permette di fornire
Esso coordina e ottimizza le capacità e le risorse
informazioni sui livelli di qualità dell’aria di un’intera area,
disponibili, nelle sedi principali e in quelle periferiche.
grazie all’integrazione delle misure.
Un piano di emergenza deve includere le responsabilità
e le autorità, le azioni da intraprendere nelle diverse
RISERVA FREDDA
situazioni e i piani di comunicazione interna ed esterna.
La potenza che può essere messa a disposizione dai
generatori con tempi dell’ordine dell’ora (entro 1 ora per
POLVERI
il sistema italiano) e per un tempo dell’ordine di più ore
Le polveri – o particolato – sono microscopiche particelle
(8 ore per il sistema italiano).
solide disperse nell’aria, emesse durante la combustione
Questo tipo di risorsa di generazione viene normalmente
della frazione minerale di combustibili solidi e liquidi.
utilizzato nella fase di regolazione terziaria della frequenza.
La combustione del gas naturale non è una sorgente
significativa di emissioni di polveri in condizioni
SGA (SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE)
controllate di combustione.
La parte del sistema di gestione aziendale che comprende
la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le
PRESTAZIONE AMBIENTALE
responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse
Risultati misurabili del Sistema di Gestione Ambientale,
per elaborare, mettere in atto, conseguire, riesaminare e
conseguenti al controllo esercitato dall’organizzazione
mantenere attiva la politica ambientale.
76
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
La documentazione che descrive complessivamente il
mediante conversione dell’energia chimica contenuta
Sistema di Gestione Ambientale e i mezzi per raggiungere
nei gas combusti direttamente all’interno della macchina
gli obiettivi stabiliti è costituita dalla politica ambientale,
stessa: essa è composta da un compressore che aspira
dal manuale di gestione ambientale e dal piano di gestione
l’aria ambiente e la porta ad alta pressione, da una camera
ambientale. I moderni sistemi di gestione integrano quasi
di combustione [cfr. CAMERA DI COMBUSTIONE] in cui
sempre la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la
questa aria comburente si mescola con il combustibile
protezione ambientale e spesso associano a queste tre
iniettato, e da una numerosa serie di palette montate
variabili anche la gestione della qualità.
su file successive attorno a un asse rotante, messo in
rotazione dall’espansione contro le palette dei prodotti
SOSTENIBILITÀ
di combustione allo stato gassoso ad alta temperatura e
Si definisce sostenibile la gestione di una risorsa se, nota
pressione.
la sua capacità di riproduzione, non si eccede nel suo
Il moto viene poi trasmesso all’alternatore, che trasforma
sfruttamento oltre una determinata soglia.
l’energia meccanica in energia elettrica.
TEP (TONNELLATA EQUIVALENTE DI PETROLIO)
TURBINA A VAPORE
Unità convenzionale, pari a 10 milioni di kcal, con cui
Macchina destinata alla generazione di energia elettrica
può essere espressa la quantità di una qualsiasi fonte
mediante conversione dell’energia termica posseduta
energetica, confrontando la sua potenzialità energetica
dal vapore generato in una caldaia [cfr. CALDAIA e cfr.
con quella del petrolio greggio.
CALDAIA A RECUPERO] in energia meccanica, a seguito
dell’impatto del vapore ad alta pressione sulle pale
TURBINA A GAS
montate su un asse: un generatore collegato all’asse della
Macchina destinata alla generazione di energia elettrica
turbina trasforma il moto rotatorio in energia elettrica.
77
Reperto archeologico esposto alla mostra “Otium”
78
ENIPOWER STABILIMENTO RAVENNA / Dichiarazione Ambientale emas 2008
Allegato tecnico n° 1:
Consuntivazione negli anni delle azioni inserite nei Piani di Miglioramento
Emissioni NOx evitate – valori espressi in t/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Anno
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in sostituzione
delle caldaie 20B2 e 20B3
Modifica del sistema di tenute e delle parti calde della turbina
a gas TG501 per massimizzare il flusso del gas nella turbina
Totale
2005
2006
Produzione
e dati di
riferimento
702.845 2
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
654
675
668
669
1,131 4
0,20 4
0,17 4
0,18 4
0,218 4
1.305.413 3
-5
-5
-5
0,273 4
0,276 4
0,276 4
0,276 4
670
663
664
654
1 Il valore riportato in tabella si ottiene moltiplicando la produzione di riferimento, calcolata come indicato nelle note successive, per la differenza degli indici
di emissione generata dal relativo intervento.
2 Il valore è pari alle produzioni, in termini di energia, attribuibili all’utilizzo delle caldaie 20B2 e 20B400 nel 2003 che sono state conseguite con i nuovi cicli
combinati dato che al loro avvio i suddetti gruppi sono stati fermati.
3 Il valore è pari alla produzione del turbogas TG501 nel 2005.
4 Sono i valori dei dati (indici – ore di marcia , …) prima e dopo gli interventi di modifica.
Emissioni CO2 evitate – valori espressi in t/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Anno
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in sostituzione
delle caldaie 20B2 e 20B3
Modifica del sistema di tenute e delle parti calde della turbina a
gas TG501 per massimizzare il flusso del gas nella turbina
Modifica della zona bassa pressione della turbina 20TD300
per consentire la condensazione di tutto il vapore prodotto
dalla caldaia a recupero abbinata al turbogas TG501 su un’unica
turbina (e relativa riduzione delle pompe acqua mare in marcia)
Modifica assetto di marcia cicli combinati per utilizzare 3 pompe
di raffreddamento anziché 4
Totale
2005
2006
2006
2008
Produzione
e dati di
riferimento
702.845 2
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
372.360
372.297
370.188
366.253
0,881 6
0,351 6
0,351 6
0,351 6
0,360 6
1.305.413 3
24.793
24.793
24.793
0,449 6
0,430 6
0,430 6
0,430 6
240
4
82
269
151
693 ore 6
2.281 ore 6
1.282 ore 6
910 5
1.219
1.139 ore 6
372.360
397.173
395.251
392.418
1 Il valore riportato in tabella si ottiene moltiplicando la produzione di riferimento, calcolata come indicato nelle note successive, per la differenza degli indici
di emissione o dei valori di riferimento generata dal relativo intervento.
2 Il valore è pari alle produzioni, in termini di energia, attribuibili all’utilizzo delle caldaie 20B2 e 20B400 nel 2003 che sono state conseguite con i nuovi cicli
combinati dato che al loro avvio i suddetti gruppi sono stati fermati.
3 Il valore è pari alla produzione del turbogas TG501 nel 2005.
4 Potenza in kW di una pompa acqua mare da moltiplicare per il numero di ore di marcia effettivamente risparmiate con l’intervento.
5 Potenza in kW di una pompa di raffreddamento torri da moltiplicare per il numero di ore di marcia effettivamente risparmiate con l’intervento.
6 Sono i valori dei dati (indici – ore di marcia , …) prima e dopo gli interventi di modifica.
Emissioni CO evitate – valori espressi in t/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Anno
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in sostituzione
delle caldaie 20B2 e 20B3
Totale
2005
Produzione
e dati di
riferimento
702.845 2
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
27
27
27
27
0,039 3
0,001 3
0,001 3
0,001 3
0,001 3
27
27
27
27
1 Il valore riportato in tabella si ottiene moltiplicando la produzione di riferimento, calcolata come indicato nelle note successive, per la differenza degli indici
di emissione o dei valori di riferimento generata dal relativo intervento.
2 Il valore è pari alle produzioni, in termini di energia, attribuibili all’utilizzo delle caldaie 20B2 e 20B400 nel 2003 che sono state conseguite con i nuovi cicli
combinati dato che al loro avvio i suddetti gruppi sono stati fermati.
3 Sono i valori dei dati (indici – ore di marcia , …) prima e dopo gli interventi di modifica.
79
Emissioni polveri evitate – valori espressi in t/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Anno
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in
sostituzione delle caldaie 20B2 e 20B3
Totale
2005
Produzione
e dati di
riferimento
702.845 2
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
70
70
70
70
0,100 3
03
03
03
03
70
70
70
70
1 Il valore riportato in tabella si ottiene moltiplicando la produzione di riferimento, calcolata come indicato nelle note successive, per la differenza degli indici
di emissione o dei valori di riferimento generata dal relativo intervento.
2 Il valore è pari alle produzioni, in termini di energia, attribuibili all’utilizzo delle caldaie 20B2 e 20B400 nel 2003 che sono state conseguite con i nuovi cicli
combinati dato che al loro avvio i suddetti gruppi sono stati fermati.
3 Sono i valori dei dati (indici – ore di marcia , …) prima e dopo gli interventi di modifica.
Emissioni SO2 evitate – valori espressi in t/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Anno
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in
sostituzione delle caldaie 20B2 e 20B3
Totale
2005
Produzione
e dati di
riferimento
702.845 2
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
2.837
2.837
2.837
2.837
4,036 3
03
03
03
03
2.837
2.837
2.837
2.837
1 Il valore riportato in tabella si ottiene moltiplicando la produzione di riferimento, calcolata come indicato nelle note successive, per la differenza degli indici
di emissione o dei valori di riferimento generata dal relativo intervento.
2 Il valore è pari alle produzioni, in termini di energia, attribuibili all’utilizzo delle caldaie 20B2 e 20B400 nel 2003 che sono state conseguite con i nuovi cicli
combinati dato che al loro avvio i suddetti gruppi sono stati fermati.
3 Sono i valori dei dati (indici – ore di marcia , …) prima e dopo gli interventi di modifica.
Combustibile risparmiato – valori espressi in Sm3/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Anno
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in
sostituzione delle caldaie 20B2 e 20B3
Modifica del sistema di tenute e delle parti calde della turbina
a gas TG501 per massimizzare il flusso del gas nella turbina
Modifica della zona bassa pressione della turbina 20TD300
per consentire la condensazione di tutto il vapore prodotto
dalla caldaia a recupero abbinata al turbogas TG501 su
un’unica turbina (e relativa riduzione delle pompe acqua
mare in marcia)
Modifica assetto di marcia cicli combinati per utilizzare
3 pompe di raffreddamento anziché 4
Totale
2005
2006
2006
2008
Produzione
e dati di
riferimento
702.845 2
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
85.697.891
84.973.961
84.320.315
82.471.832
311 6
189 6
190 6
192 6
193 6
13.197.334
1.305.413
13.197.334
13.197.334
0,239 6
0,229 6
0,229 6
0,229 6
240 4
44.560
145.619
81.843
693 ore 6
2.281 ore 6
1.282 ore 6
3
910 5
655.776
721 ore 6
85.697.891 98.215.855 97.663.267 96.406.785
1 Il valore riportato in tabella si ottiene moltiplicando la produzione di riferimento, calcolata come indicato nelle note successive, per la differenza degli indici
di emissione o dei valori di riferimento generata dal relativo intervento.
2 Il valore è pari alle produzioni, in termini di energia, attribuibili all’utilizzo delle caldaie 20B2 e 20B400 nel 2003 che sono state conseguite con i nuovi cicli
combinati dato che al loro avvio i suddetti gruppi sono stati fermati.
3 Il valore è pari alla produzione del turbogas TG501 nel 2005.
4 Potenza in kW di una pompa acqua mare da moltiplicare per il numero di ore di marcia effettivamente risparmiate con l’intervento.
5 Potenza in kW di una pompa di raffreddamento torri da moltiplicare per il numero di ore di marcia effettivamente risparmiate con l’intervento.
6 Sono i valori dei dati (indici – ore di marcia , …) prima e dopo gli interventi di modifica.
Prelievo acqua mare evitato – valori espressi in m3/anno (con segno meno sono indicati i peggioramenti)
Intervento
Realizzazione di due nuovi cicli combinati in
sostituzione delle caldaie 20B2 e 20B3
Modifica della zona bassa pressione della turbina 20TD300
per consentire la condensazione di tutto il vapore prodotto
dalla caldaia a recupero abbinata al turbogas TG501 su
un’unica turbina (e relativa riduzione delle pompe acqua
mare in marcia)
Totale
Anno
Produzione
e dati di
rifornimento
2005 90.000.000 2
2006
73.742.000 3
2005 1
2006 1
2007 1
2008 1
16.528.000
12.327.000
16.528.000
16.528.000
0
8.870.000
7.651.700
16.528.000 12.327.000 25.398.000 24.179.700
1 Il valore riportato in tabella si ottiene sottraendo dal dato di riferimento il prelievo realmente riscontrato a seguito dell’intervento.
2 Il valore è pari al prelievo medio di acqua mare fino al 2003.
3 Il valore è pari al prelievo medio di acqua mare dopo il completamento del primo intervento di riduzione, valore sotto il quale non si riusciva a scendere
ulteriormente senza ulteriori interventi.
80