Kikoski, Leveratto, Gatto - tre biografie

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Kikoski, Leveratto, Gatto - tre biografie
David Kikoski è da molti anni uno dei più completi e efficaci pianisti presenti sulla scena
jazz mondiale; ha suonato con batteristi come Al Foster, Billy Hart e Ben Perowsky, e
bassisti come Eddie Gomez, Essiet-Essiet, Ed Howard e James Genus; ha collaborato con
musicisti del calibro di John Scofield, Peter Erskine, Michael Brecker, Chris Potter, Joe
Henderson, Dave Holland, Mike Stern, Chick Corea, Jeff Tain Watts, John Patitucci, Toots
Thielemans, Tom Harrell e Marcus Miller. Ma tra le tante, la più intenza e longeva – dura
da quasi 30 anni – è quella con il grande Roy Haynes, uno dei primi a scritturarlo dopo il
suo arrivo a New York. Musicista di grandi doti tecniche, di forte spessore jazzistico e stile
eclettico, Kikoski ha la rara capacità di distillare con sapienza la storia e l’evoluzione del
piano jazz, vissuta dalle prime linee del panorama musicale newyorkese. Tutto ciò, insieme
a un bagaglio lessicale jazzistico apparentemente inesauribile, fa di ogni esibizione ‘live’
di Kikoski un set di grande forza espressiva, sempre assolutamente convincente.
Piero Leveratto è considerato uno dei contrabbassisti italiani piu' creativi ed eclettici, è
nato a Genova nel 1959, ed ha iniziato a suonare verso la fine degli anni settanta. Gli anni
seguenti lo hanno visto collaborare con i piu' importanti musicisti italiani, tra cui Giorgio
Gaslini, Pietro Tonolo, Claudio Fasoli, Guido Manusardi, Roberto Ottaviano, Tiziana
Ghiglioni, Massimo Urbani, Stefano Battaglia, la “Big Bang” di Mario Raja, Giancarlo
Schiaffini, l’Heart quartet di Maurizio Giammarco, il trio di Enrico Pieranunzi, a fianco
dei quali ha suonato in tutta la penisola ed all’estero, tanto sui palchi di jazz club quanto
in rassegne e festival di rilevanza internazionale, come Umbria Jazz, Nice, Den Haag,
Amiens, Odessa, Leverkusen, Le Mans, North Carolina, Dublin, Algeri, Malta, Tel Aviv. Tra
i numerosi musicisti d’oltreoceano con i quali ha collaborato dal vivo e in studio di
registrazione, Lee Konitz, Mal Waldron, Steve Grossman, Sal Nistico, Joe Chambers, Steve
Lacy, Dewey Redman, Al Cohn, Dave Liebman, Jimmy Owens, Kenny Weelher, Eddie
Henderson, Bob Mover, Ray Anderson, Joe Newman, Bob Wilber, James Moody, Art
Farmer, Phil Markowitz, Johnny Griffin, Vic Juris, Paul Wertico. La sua discografia conta
oltre 120 cd, per importanti etichette come YPG, Soul Note, Silex, Red Records, Blue Note,
Fonit Cetra, Ariston, Gala, Egea. Nel 1991 ha fondato assieme a Giampaolo Casati la
“Bansigu big band”, l’orchestra jazz di Genova.
Leveratto, che è anche compositore e arrangiatore, non sono in ambito jazzistico, insegna
al Conservatorio di Genova e ai corsi internazionali di Siena Jazz.
Roberto Gatto, in assoluto il più richiesto batterista italiano degli ultimi 25 anni, esordisce
nel 1975 con il Trio di Roma, insieme a Danilo Rea ed Enzo Pietropaoli. Ha collaborato
con moltissimi grandi della musica, tra i quali Mina, Teresa De Sio, Lucio Dalla, Pino
Daniele, Ornella Vanoni, Gino Paoli, Ivano Fossati, Riccardo Cocciante, Sergio Caputo,
Gilberto Gil, Riz Ortolani, Ennio Morricone, Domenico Modugno. Nel settore più
strettamente jazzistico vanno citati i suoi lavori con alcuni nomi storici, del calibro di Luca
Flores, George Coleman, Enrico Pieranunzi, Lanfranco Malaguti, Chet Baker, John
Scofield, John Abercrombie, Billy Cobham, Richard Galliano, Joe Zawinul, Pat Metheny.
E’ autore di diverse colonne sonore per il cinema (Nudo di donna, Mignon è partita, Verso
sera, Il grande cocomero) ma è stata soprattutto la sua intensa attività concertistica ad
aver portato la sua musica fuori dai confini nazionali: oltre alla dieci edizioni di “Umbria
Jazz Festival”, infatti, Gatto ha suonato all’Olympia di Parigi per il “Paris Jazz Festival”,
al “Berklee School Auditorium” di Boston e al “Blue Note Jazz Club” di New York; nel
1997 il direttore Laurent Cugny della francese “Orchestre National de Jazz” lo ha
chiamato per un tour in Francia e per alcune date in Italia. Ultimamente si dedica
all’attività solistica e suona spesso con la formazione del trombettista Enrico Rava. Il 30
aprile 2008 il Gruppo l’Espresso pubblica il disco Omaggio al Progressive Rock,
registrazione di un concerto tenuto alla Casa del Jazz di Roma il 7 aprile dello stesso
anno.