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la Repubblica
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MARTEDÌ 3 LUGLIO 2012
■ 14
PER SAPERNE DI PIÙ
www. mgco.uk
www.mazda.com
La storia
L’epoca d’oro dell’auto
scoperta inizia negli anni
Venti con modelli fuoriclasse
in edizione limitata
Le grandi protagoniste
di film indimenticabili: dal
Duetto del “Laureato” alla
Lancia B24 del “Sorpasso”
I capolavori inglesi
dalle Alvis alla Morgan
Intramontabile mito
quella voglia di spider
tutta cinema e vacanze
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
ANDREA TARQUINI
BERLINO
orrere nel vento scatenando la potenza di
tutti i cavalli del “tuo motore”, sentire l’aria
in faccia e fuori l’odore dell’erba e dei fiori,
auto e motore sono quasi in simbiosi col tuo
corpo. Emozioni e sensazioni forti che puoi provare
cavalcando, oppure guidando una spider. È la nicchia più particolare, e forse più eccitante, nel mondo
dell’auto, e nessuna delle mille scosse o rivoluzioni
modernizzatrici l’ha scalzata dal piedistallo. Anche
nel cinema, il suo posto è immortale: dalla
Aurelia B24 con al volante Vittorio Gassman ne “Il Sorpasso”, alla piccola
Triumph di Mastroianni cronista
nella “Dolce vita”,
dalle Giulietta o dai
cabrio americani con
Alain Delon e BB nei
film della Nouvelle
Vague fino alla Bmw
Z3 di James Bond.
Passano le epoche,
ma la spider non passa di moda, continua
a vendere in ogni formato e salsa.
Il termine è antico: spider, in origine con la ipsilon
e non con la i normale, indicava in inglese, nell’Impero britannico del 1860, una carrozza a cavalli leggerissima, con due posti o due più due, grandi ruote,
e trainata veloce da un solo cavallo. Nel 1924 l’unione dei carrozzieri milanesi si mise d’accordo sul nome: era da mutuare, dal mondo delle carrozze a quello delle automobili, per indicare un’auto sportiva
scoperta a due posti o più, con posto dietro per il terzo volume, il bagagliaio. E carrozzieri e costruttori italiani all’epoca, si sa, erano una
delle grandi scuole che andava per la maggiore.
Spider, significa ragno, nome poco attraente sulle prime. Fu scelto dagli inglesi
perché appunto quella carrozza leggera e piccola
con quattro grandi ruote
evocava un ragno. Il nome restò attaccato al tipo di
auto, almeno in Italia. Britannici e americani parlano
piuttosto di roadster o di speedster,
C
1947
CISITALIA 202 SPYDER
Nel 1947 questa Cisitalia esordì alla
Mille Miglia guidata da Tazio Nuvolari:
era un prototipo ma arrivò seconda. Fu
una grande impresa, contro avversarie
ben più potenti
i francesi di cabriolet, i tedeschi influenzati dal francese la chiamano cabrio.
Dagli anni Venti e Trenta comincia l’epoca d’oro
della Spider. Con prodotti fuoriclasse, in serie limitata o in produzione di massa fin da allora. Già nel 1929
l’Alfa Romeo offre un modello spider della 1750, poi
vengono le splendide, poderose 8C, roba esclusiva.
Come le concorrenti straniere: le scoperte Mercedes,
a due o quattro posti, le cabriolet Cadillac a 16 cilindri, ne puoi ancora ammirare una al museo dell’auto di Wolfsburg, le Horch 5 litri tedesche. Oppure la
Peugeot 401C Eclipse del 1934, la geniale e all’epoca
vendutissima idea francese: è la prima cabriolet o
spider del mondo con tetto rigido a scomparsa. Fino
ai prodotti più esclusivi, dalle Rolls Royce alle Maybach.
Da sempre la spider, o comunque si voglia l’auto
scoperta, è stato momento appassionante nel grande cinema, espressione dei sogni e un po’ anche della vita quotidiana. Piccoli volumi di produzione, non
importa. La spider è desiderata, chi la vuole paga. Anche caro, per prodotti fatti a mano o quasi, pensa alla Gran Bretagna dalle Morgan fino alle più antiche e
illustri Alvis, quei piccoli capolavori di perfezione
tecnica britannica che i migliori agenti guidano nei
romanzi di John Le Carré. O come la Duesenberg
LE SCOPERTE D’EPOCA
In basso la Peugeot 401 Eclipse
del ’34, la prima spider con tetto
rigido della storia. Qui sopra,
a sinistra la Lancia Aurelia B24 del
’54 e a destra una Ford Thunderbird
del ’62. In alto, la MG A del 1958
gialla di Gary Cooper, ancor oggi custodita in un museo negli States.
Ma è nel dopoguerra dell’Occidente che la spider
ha l’apice del suo splendore, nella vita come nel cinema, in America come in Europa. Con le Thunderbird e poi le Ford Mustang, che andavano tanto di
moda sulla Costa azzurra o a Montecarlo all’epoca di
Grace, fino alle magnifiche italiane: l’Aurelia B24, appunto, e soprattutto lei, la Giulietta spider. O dopo, le
124 spider dei tardi Sessanta. C’è anche la Francia
con capolavori seducenti di design, dalla Citroen DS
cabrio alla 404 spider, le rivedi in ogni momento con
Alain Delon o Jean-Paul Belmondo al volante nei film
della nouvelle vague.
Viaggiare lento, come
nel Maggiolino cabriolet ancor oggi tra
le auto d’epoca recenti più richieste, o
viaggiare a velocità
mozzafiato come con
le Ferrari spider, o dai
Settanta i modelli
scoperti Porsche. Sogni per ogni portafoglio: ecco anche spider sempre più piccole e abbordabili. Dalla
Duetto Alfa Romeo,
entrata nel mito con
“Il laureato”, alla Golf
cabriolet, status symbol dei giovani o dei fortysomethings tra la fine della guerra fredda e il dopo-Muro. Fino alle più piccole, dalle 850 spider alla Barchetta in casa Fiat, alla Mazda MX-5 dal Sol Levante,
un modello tra i più immortali.
Ed eccoci giunti a oggi, la corsa in spider è quasi finita. Il sogno di correre nel vento sentendo il profumo dell’erba e dei fiori no. Ce n’è per tutti i gusti, dalle Bmw Serie 6 o alle mitiche, postmoderne
cabrio Mercedes fino alle Audi scoperte, dalle spider con hard top automatico a scomparsa come i modelli Volkswagen fin giù alle più
piccole e abbordabili, dalla
nuova 500 decappottabile
alle piccole cabrio Peugeot, alla Smart. Benvenuti a bordo, preparatevi a un viaggio che col
vento vi scapiglierà, in
ogni senso. Aspettando il prossimo film,
con il prossimo attore (o
attrice) di grido che celebri e immortali una spider.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1962
MG B
Arriva nel 1962 la scoperta inglese più
famosa nel mondo, ovviamente prima
dell’avvento della Mazda MX-5. Insieme
alla variante coupé, fu infatti prodotta in
oltre mezzo milione di esemplari
1966
ALFA ROMEO DUETTO
L’ultimo studio stilistico di Battista
Pininfarina diventa l’icona delle spider
anni ’60. Anche grazie al film
“Il laureato”, in cui un giovanissimo
Dustin Hoffman ne guida una
1989
MAZDA MX-5
La regina delle scoperte nell’era
moderna è senza dubbio lei. Arriva
nel 1989 dopo ben dieci anni di studi
e progetti, e in 23 anni conquista oltre
900 mila clienti nel mondo