toe_sulle alpi svizzere con mercedes_giu2010_150

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toe_sulle alpi svizzere con mercedes_giu2010_150
ruote industriali
Transalp Trucking 2010
Sulle Alpi svizzere con
Mercedes
Cronaca di una giornata trascorsa a bordo di quattro differenti camion
della Casa tedesca, da un Actros del 2010 ad un LP 333 del 1958,
per celebrare i 50 anni di sviluppo dei truck della Stella
I
l trasporto delle merci attraverso
le Alpi lungo i secoli ha inciso
profondamente sull’economia
europea e sul Vecchio continente in
generale. In particolare, la galleria
del San Bernardino è per la Svizzera
la seconda arteria principale per
il trasporto sia di merci che di
Route 1
Testo e foto di Antonella Pilato
persone. Per tale motivo, MercedesBenz ha scelto questo spicchio
d’Europa per celebrare i 50 anni di
sviluppo dei suoi autocarri. Uno
sviluppo che si è voluto mettere
in evidenza attraverso il “Transalp
Trucking 2010”, una manifestazione
che
ha
potuto
chiaramente
mostrare i passi da gigante fatti
sul piano sia dell’efficienza che
dell’ecocompatibilità dai trucks della
Stella destinati al trasporto merci.
Toe ha voluto raccontare l’evento
promosso da Mercedes l’8 maggio
scorso attraverso una sorta di diario
della giornata. ■
Cazis-San Bernardino, 45 km circa
Al DrivingGraubünden di Cazis, uno
dei più moderni centri di guida sicura
d’Europa, un manager Mercedes, in
una sorta di gioco delle coppie, inizia
ad associare ognuno dei camion
parcheggiati nell’area del centro ad
ogni giornalista presente. A me tocca
un Actros 1844 del 2008 da 18 ton,
con motore V6 da 440 Cv, 2100
Nm di coppia e cambio G211 a 12
marce. Il mio driver si chiama come
Schumacher, Micheal: partiamo già
col piede giusto!
I paesaggi sono proprio come quelli della pubblicità del cioccolato della mucca viola… e
la guida tranquilla del conducente e il comfort offerto da questo Actros mi permettono di
goderne appieno. “E’ come guidare una macchina” mi dice Micheal. Da passeggera è forse
anche meglio di una macchina: la comodità è la stessa e la visuale è ovviamente molto più ampia. E la potenza? “La potenza di
questo truck – prosegue il mio driver – va più che bene per i percorsi di questo tipo che non consentono di andare oltre una
certa velocità”. Menomale perché se no chissà cosa avrebbe potuto fare un driver Mercedes che si chiama come Schumacher…
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Route 2
San Bernardino-Lostallo, 25,8 km
Route 3
Lostallo-San Bernardino, 25,9 km
Route 4
San Bernardino-Cazis, 45 km circa
La lotteria degli accoppiamenti
vuole che il secondo camion
su cui dovrò salire sia un altro
Actros 1844. Unica differenza,
a parte il colore, l’anno di
fabbricazione: 2010.
Questa volta a guidare sarà
Charly, un simpatico tedesco
che da 34 anni fa il driver per
Mercedes. Charly ci tiene a mostrarmi subito le comodità e le tecnologie che caratterizzano
la cabina: dalla rete di uno dei due letti alle lucine blu del soffitto, fino al display digitale che permette al conducente di
controllare tutti i dati e i parametri più significativi relativi alla diagnostica del camion. “In questo truck hai tutto – mi spiega
mostrandomi il display che ha di fronte – e puoi tenere sotto controllo ogni cosa, a partire dalla pressione degli pneumatici”.
Effettivamente, anche su questo Actros, come sul precedente, ci si sente comodi e sicuri e i chilometri, seppur pochi, nemmeno
si sentono. Verrebbe quasi voglia di farsi un bel viaggetto…
Finalmente si cambia modello
di veicolo, e dal 2010 passo
direttamente al 1971. E sì,
perché il truck a cui vengo
abbinata per la terza tappa
è un’autocisterna da 16 ton,
Beckum V2A 1624 LS a
cabina arretrata, fabbricata 39
anni fa, con motore aspirato a
6 cilindri in linea da 11.502 cm3 di clindrata, 240 Cv, 81 kpm di coppia e cambio ZF - S6
- 80. Con all’attivo ben 1.612.000 km, questo veicolo è stato utilizzato fino al 1987 per i trasporti di linea e dal 1997 è di
proprietà del signor Hartmut Stache, il mio terzo driver. Quando Hartmut lo acquistò, questo gioiello era grigio. Oggi è rosso
perché il signor Stache è fan della Ferrari ed è stato lui stesso a riverniciarlo. Nonostante il colore sia lo stesso delle supercar
del Cavallino, la velocità massima che questo cimelio riesce a toccare è di 30 km/h. Se a ciò aggiungiamo il rumore assordante
e il tremolio costante che ci sono in cabina, i 26 km da percorrere sembrano interminabili. Forse la “preoccupazione” mi si
legge in faccia visto che il driver, pur non parlando quasi per niente inglese, a metà tragitto mi dice “slowly” (“lentamente”)!
“Old truck old driver” (“vecchio
camion vecchio conducente”) è
invece la prima cosa che mi dice
Hans, il mio quarto e ultimo
compagno di viaggio che, dall’alto
dei suoi 73 anni, mi guiderà fino
al traguardo del Transalp Trucking
su un LP 333 del 1958. Anche
lui parla pochissimo l’inglese, ma
cerca in tutti i modi di comunicare durante il tragitto. Certo, anche stavolta non è molto semplice, non tanto per la lingua
quanto per il rumore e il tremolio che si avvertono in cabina ma che, fortunatamente, non raggiungono i livelli del truck
precedente. Tra l’altro con questo furgonato da 200 Cv e 700 Nm di coppia, con cambio a 6 marce ad H, il mio arzillo driver
riesce a tenere una velocità costante di 70 km/h. Non male per un camion che ha superato il mezzo secolo di vita. “Questo
non è come l’Actros, qui si balla” ci tiene, in ogni caso, a precisare Hans. E non c’è dubbio che in questi 50 anni di evoluzione,
Mercedes-Benz di strada ne ha fatta, fino ad arrivare a poter dire orgogliosamente “Trucks you can trust” – “Camion di cui
ti puoi fidare”.
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